Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

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Le diversità possono essere una risorsa oppure diventano un problema.
 Ecco le parti principali:
■ Entriamo in tema (il problema)
■ Uniti nella verità
■ Le diversità quale risorsa
■ Le diversità e le divisioni
■ Aspetti connessi.
 
Il libro è adatto primariamente per conduttori di chiesa, per diaconi e per collaboratori attivi; si presta pure per il confronto fra leader e per la formazione dei collaboratori. È un libro utile per le «menti pensanti» che vogliano rinnovare la propria chiesa, mettendo a fuoco le cose essenziali dichiarate dal NT.

 

Vedi al riguardo la recensione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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BATTESIMO PER IMMERSIONE E

COMPAGINE ECCLESIALE

 

 di Nicola Martella

 

1. Il quadro generale

2. Aspetti specifici

1.  IL QUADRO GENERALE: Ho ricevuto una lettera che inizia come segue.

     Caro Nicola, […] vorrei presentarti un problema che sta vivendo una sorella ungherese, mia amica, alla quale ho fatto visita recentemente in Ungheria. Il problema che l’affligge è il seguente: lei (essendo nata in una famiglia cattolica) è stata battezzata da bambina; crescendo è venuta in contatto con dei credenti metodisti e si è convertita.

     Tutt’ora frequenta e partecipa alla vita di questa comunità metodista, di cui condivide la dottrina, è sottomessa al conduttore e da tale comunità non intende assolutamente staccarsi.

     Recentemente è nato in lei il desiderio di ricevere il battesimo per immersione (a testimonianza della conversione avvenuta in passato) e ne ha parlato con il conduttore della sua comunità. Questi le ha espresso il proprio pensiero, sostenendo che il battesimo ricevuto da bambina sia sufficiente.

     Ciononostante, in lei il desiderio persiste e sta valutando l’idea di farsi battezzare dal responsabile di una comunità «dei Fratelli», con cui ha contatto, continuando tuttavia a esser membro della sua comunità metodista; la sorella in questione ha deciso di astenersi alla santa Cena, fino a quando il Signore non le farà capire cosa fare. {Eliseo Manduzio}

   

2.  ASPETTI SPECIFICI: La lettera prosegue con richieste di chiarimenti specifici. Alle singole questioni di Eliseo Manduzio, faccio seguire le mie risposte.

 

Questioni: Come deve comportarsi questa credente? La Bibbia cosa insegna? Deve rimanere in questo stato e partecipare alla santa Cena? (anche quando, ad esempio, frequenta una «chiesa dei Fratelli» in Italia)? In generale, chi può partecipare alla santa Cena? I credenti, oppure i credenti battezzati per immersione? In altre parole, il battesimo per immersione è una prerogativa necessaria per prendere parte alla santa Cena?

 

Risposta: Al riguardo ci sono certamente diverse opinioni. Qui posso parlare solo delle mie convinzioni evinte dalla Scrittura. Quando ero conduttore di chiesa in una comunità locale qui a Roma e avevamo ospiti, avvertivamo pubblicamente che avevano libertà di accostarsi ai simboli solo coloro, che erano credenti rigenerati, battezzati da adulti e in comunione con la propria chiesa locale, ma davamo licenza ai credenti protestanti, provenienti dall’estero, di agire secondo coscienza. Questa regola è rimasta anche attualmente. La stessa cosa facciamo nellattuale comunità di Tivoli. Altra cosa è se una tale credente decidesse di trasferirsi qui da noi per un lungo periodo o di diventare membro della nostra comunità.

     Pur non volendo giudicare quelle chiese che danno la Cena del Signore a coloro che, divenuti credenti, non sono ancora battezzati, ritengo che si debba accedere ai privilegi di un certo «status» (p.es. matrimonio), solo dopo aver assolto a tutte le prerogative anche di carattere formale (p.es. sposarsi). Perché non discepolare intensamente tale credente e non battezzarlo in tempi rapidi, invece di creare tali discrepanze ambigue (si aspetta per battezzarlo, ma gli si permette di accedere ai simboli del pane e del vino!?). Si vuole anche qui la botte piena e la moglie ubriaca?

     Il battesimo è un atto formale importante all’interno del «nuovo patto». I patti di Dio erano spesso raffigurati proprio dal matrimonio. Un parallelo si trova nella circoncisione, che era un atto formale importante all’interno del «vecchio patto». A nessun straniero era permesso di mangiare della Pasqua (anche la «Cena del nuovo patto» è una Pasqua; cfr. 1 Cor 5,7). Infatti è scritto: «Questa è la norma della Pasqua: Nessuno straniero ne mangi» (Es 12,43). A questa norma generale Mosè aggiunse un comma esplicativo che mostrava l’eccezione: «E quando uno straniero soggiornerà con te e vorrà far la Pasqua in onore dell’Eterno, siano circoncisi prima tutti i maschi della sua famiglia; e poi s’accosti pure per farla, e sia come un nativo del paese; ma nessuno incirconciso ne mangi» (v. 48). Qui troviamo, a mio avviso, un principio teologico e un procedimento pedagogico valido anche per la Pasqua del nuovo patto: prima si aderisce al patto in senso sia esistenziale (conversione) sia formale (battesimo), poi si accede ai benefici derivanti (tra cui la Cena pasquale).

     È strano che una chiesa, che conosco, che sanziona aspramente (e a ragione) i rapporti prematrimoniali, dichiarandoli abuso di privilegi riservati alla coppia entrata nel patto matrimoniale, poi permetta a chi si converte di accedere subito ai benefici del nuovo patto, senza realizzare che prima «conviene che noi adempiamo così ogni giustizia» (M 3,5), e quindi senza reclamare che si ubbidisca alla prima richiesta del Signore verso chi ha creduto in lui: farsi battezzare! (Mt 28,19; cfr. Mc 16,16; At 8,12; 18,8).

     Ritengo, quindi, che il battesimo per immersione sia una prerogativa necessaria per prendere parte alla Cena pasquale del nuovo patto. Come l’amore in una coppia non inficia l’atto formale del matrimonio, ma anzi lo richiede biblicamente parlando, così la fede personale in Gesù richiede che si ubbidisca a Lui nella prima cosa che Egli ha connesso all’atto di ravvedersi e credere: battezzarsi.

 

Questioni: Deve farsi assolutamente battezzare per immersione, obbedendo al comandamento del Signore? Se si facesse battezzare dal responsabile della «chiesa dei Fratelli» (naturalmente con il consenso del suo conduttore), diventerebbe membro della chiesa, in cui si fa battezzare oppure può tranquillamente continuare a frequentare la sua attuale assemblea metodista?

 

Risposta: Ciò sarebbe un «nobile» compromesso, ma non l’ideale. La più grande istanza per un credente è la coscienza, che sceglie sulla base di una chiara convinzione biblica. Aspetti di quella, che io chiamo «etica della libertà e della responsabilità», sono affermati da Paolo: «Beato colui che non condanna se stesso in quello, che approva… Tutto quello che non viene da convinzione è peccato» (Rm 14,23). Dove due convinzioni collidono in modo frontale, bisogna fare delle scelte, proprio per conservare la propria autonomia di convinzione (qui il battesimo da adulti per immersione) e per rispettare quella altrui (qui il pedobattesimo). Ma non si può avere il letto fatto e la gelosia d’amore. Normalmente ci si fa battezzare nella chiesa, che si intende frequentare. Farsi battezzare in un’altra chiesa, non risolverà il fatto che nella propria chiesa c’è un’altra convinzione… che prima o poi ritornerà a galla in altro modo, alimentando la dissensione. Mi sembra più logico e più leale verso le due chiese e verso se stesso di prendere una decisione che salvaguardi le convinzioni e la pace.

 

Questioni: Se il suo conduttore le impedisse di farsi battezzare nella «chiesa dei Fratelli», come deve comportarsi? Intendo dire, deve sottomettersi a questa decisione e partecipare alla santa Cena? Oppure si tratta di una decisione non biblica?

 

Risposta: Come detto, l’istanza della coscienza radicata in una convinzione biblica ha precedenza su ogni autorità umana, anche ecclesiale, altrimenti torniamo al clericalismo e alla delega spirituale. Se riteniamo che Dio ci chieda chiaramente una cosa, e questa diventa un’assoluta convinzione, bisogna essere coerenti. La posizione di un conduttore e di una chiesa può avere ragioni storiche o è basata su accordi interecclesiali di natura ecumenica. Non possiamo sempre convincere gli altri dell’erroneità della loro posizione e della correttezza della nostra. Ma nel rispetto reciproco possiamo seguire ognuno le nostre chiare convinzioni. In caso di impedimento da parte del conduttore della propria chiesa, bisogna essere coerenti. Infatti, una «ferita» aperta e mal curata produrrà anche in seguito «infezioni», con tragiche conseguenze.

 

Questioni: Ancora, se il suo conduttore decidesse di battezzarla, potrebbe farlo? (in quanto egli stesso non è stato battezzato per immersione da adulto, ma ha ricevuto solamente il battesimo per aspersione da bambino).

 

R: Questa questione non è contemplata nella Scrittura. In essa l’atto di ravvedersi e credere precedeva la conferma formale mediante il battesimo. Si potrebbe argomentare così che il battesimo sia soprattutto un’ubbidienza di chi crede e che l’atto riguardi soprattutto lui, che così professa pubblicamente l’ubbidienza della sua fede. Al riguardo ci possono essere però percezioni differenti. Che dire ad amministrare il battesimo è un conduttore, che sta vivendo una vita segreta di peccato e di disubbidienza, e lo si scopre solo a distanza di anni? Penso che Dio veda la convinzione del discepolo, che vuole ubbidire più la convinzione di chi amministra qualcosa.

 

Questioni: Mi rendo conto di aver posto molte domande e forse in maniera anche contorta, ma è un problema, che sta parecchio al cuore di questa sorella, che sta vivendo nel dubbio riguardo le decisioni da prendere. Ti sarei molto grato se potessi rispondermi in maniera approfondita ed esaustiva.

 

Risposta: Ho cercato di fare del mio meglio. Spero e prego che questi miei chiarimenti serviranno a dipanare la tua matassa di pensieri e a sciogliere i dubbi di tale sorella. Šalôm.

 

Battesimo e dintorni {Nicola Martella} (D)

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Battesimo_immersione_UnV.htm

16-11-2006; Aggiornamento: 15-05-2013

 

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