Questo articolo è
susseguente a quello giù pubblicato: «Nozze
gay nella chiesa valdese». Tale rito religioso è stato
celebrato a Marsala già il sette aprile 2010 e, durante il quale, è stata
«benedetta» la convivenza omosessuale fra due donne. Le cose sono diventate
pubbliche, però soltanto all’inizio di giugno. Abbiamo già affrontato altrove la
dottrina antitrinitaria di Alessandro Esposito, questo pastore valdese.
Abbiamo già parlato di un articolo di Laura Spanò, pubblicato da «la Repubblica»
col titolo «A Trapani le prime nozze gay in chiesa» (Sezione Palermo, p. 9; 08
giugno 2010). Esso si trova anche sul
sito della «Chiesa valdese di Trapani e Marsala». Da quanto si capisce,
incrociando vari articoli, tale cerimonia è avvenuta non a Trapani, ma a
Marsala.
1. IL PIO UMANESIMO CHE IMBAVAGLIA DIO: Dio viene imbavagliato
dall’umanesimo cristianizzato di Alessandro Esposito e dei suoi accoliti,
affinché si possa parlare per Lui, senza la sua santa Parola, per fargli dire
ciò che è dettato dalla propria ideologia morale.
Sul sito si tale chiesa si trova anche una
intervista dal titolo «Lei ama lei: si “sposano” a Marsala», condotta
da Miriam Di Peri (originale:
Live Sicilia; 10 aprile 2010). In essa si afferma ciò che pensa Alessandro
Esposito, le cattoliche «chiese di base», Franco Barbero, scomunicato dalla
stessa chiesa romana; tuttavia, l’unico punto di vista che manca è quello
appunto di Dio, così come espresso da Lui e dai suoi portavoce nella sua sacra
Parola.
Ci si appella indistintamente al fatto che «Amore è l’unico nome attribuibile
a Dio», dimenticando che Dio è altresì giusto e santo. Si vuole un amore
senza limiti e barriere; a quanto con tale principio si avvalleranno i rapporti
pedofili consenzienti in nome di tale ideologia umanistica cristianizzata?
Si asserisce sui rapporti omosessuali quanto segue: «Affermare che si tratti di
peccato, è conseguenza di un fondamentalismo ottuso». Quindi, la Bibbia è
un libro fondamentalista, ed è tale pure Dio.
Invece di dichiarare l’omosessualità come peccato di fornicazione dinanzi a Dio,
si attribuiscono le colpe a coloro, che nelle chiese hanno proclamato i principi
etici, così come Dio li comanda nella sacra Scrittura; di conseguenza, si
ingiunge alle chiese di «compiere un cammino di conversione»,
chiedendo esse perdono agli omosessuali, se questi mai l’accorderanno! Siamo
alla paranoia teologica. Lo «spirito di Babilonia» e di apostasia oramai ha
corroso le fondamenta.
In che consiste l’Evangelo? Da esso traiamo il suo seguente messaggio: «Ravvedetevi,
poiché il regno di Dio è vicino» (Mt 4,17). Non così per l’umanista
cristianizzato Alessandro Esposito: «In fondo, il Vangelo, consiste in un
percorso di umanizzazione: perché umani non si è, umani si diventa». Il suo
essenziale è amare come si vuole, poiché ciò starebbe al di sopra di tutto.
Paolo ha descritto bene in Romani 1, dove si va a finire con tale atteggiamento
di un amore mal compreso.
Secondo lui le chiese locali dovrebbero svolgere non la funzione di
proclamatrici della verità rivelata, ma solo quella di notaio rispetto
sessualità nei suoi differenti orientamenti, ossia «limitarsi a riconoscerla
e a rispettarla, senza emettere sentenze». Viene il dubbio se stiamo parlando
delle chiese di Gesù Cristo, servitrici della Parola di Dio e esecutrici
dell’etica del nuovo patto, oppure di club privati, che relegano le pratiche
sessuali alla sfera intima.
Poi c’è tutta l’ambiguità. Da una parte si parla di «matrimonio gay»,
dall’altra di «benedizione, nel senso che non ha alcun effetto civile». In tal
modo si vuole creare un consenso, abituando la gente a tale linguaggio e modo di
pensare. Poi si cerca di trascinare la Chiesa valdese nei propri modi di
pensare e fare, dando anche l’impressione che i vertici della Chiesa valdese
abbiano avvallato o almeno tollerato tale fare: «Il secondo consiste
nell’estrema maturità teologica, etica ed ecclesiologica dimostrata dalla Chiesa
Valdese nel suo insieme, poiché si tratta di una realtà in cui il confronto ed
il dibattito sono sempre consentiti e tutelati». Infine, non si capisce se
Alessandro Esposito sia pastore della Chiesa valdese o già
«presbitero» «delle comunità di base, appartenenti al cattolicesimo
cosiddetto “del dissenso”» al pari del suo modello teologico, Franco Barbero.
Sarebbe più coerente che scendesse dal cavallo valdese e salisse sul carro delle
sempre più moralmente confuse «comunità di base».
Un conduttore di chiesa non dovrebbe
tagliare «rettamente la Parola della Verità», per non essere
un operaio confuso? (2 Tim 2,15). Si vede che ha
sbagliato mestiere, tale filosofo umanista. E sulla base di quale
dichiarazione di fede è stato consacrato pastore valdese? L’establishment
della chiesa valdese non si sta caricando di gravi colpe
dinanzi a Dio, per aver consacrato una persona con tali convincimenti a
conduttore del gregge di Dio e per permettergli di scardinare così la morale
biblica?
Si legga pure la reazione di Paolo Patanè, un siciliano oggi a capo dell’Arcigay
nazionale, nell’intervista
dal titolo «L’Arcigay: “Dio deve unire”», condotta da Miriam Di Peri (10
aprile 2010). Non meraviglia che egli lodi Alessandro Esposito per il suo gesto.
Per lui la fede è soltanto un collante sociale. Perciò conclude dicendo: «Quando
la religione unisce fa un servizio alla giustizia, alla bellezza e, per chi ci
crede, anche a Dio». Il Dio onnipotente è, quindi, degradato semplicemente a un
essere dipendente dagli uomini e che deve dire soltanto «signorsì» ai gusti
umani. Secondo tale logica, chi benedice coppie omosessuali, fa un favore a Dio.
Certamente anche Alessandro Esposito si sarebbe espresso così.
▲
2. AMORE SENZA VERITÀ BIBLICA: Sembra che gli ambasciatori
vogliano decidere loro quale dev’essere il messaggio che il mandante debba voler
dare. Essi si azzardano a suggerire quale dev’essere il messaggio, prescindendo
da quello ricevuto. Anzi, tali predicatori screditano il messaggio del mandante
per poter accreditare il proprio, mettendolo in bocca a Dio. Ciò accadeva già
nell’antico patto. Tant’è che Dio dovette far dire mediante i suoi profeti
legittimi: «Quei profeti profetizzano menzogne nel mio nome; io non li ho
mandati, non ho dato loro alcun ordine, e non ho parlato loro; le profezie che
vi fanno sono visioni menzognere, divinazione, vanità, imposture del loro
proprio cuore» (Gr 14,14; 27,15; 29,8s).
Qui di seguito analizziamo criticamente un altro articolo di Alessandro
Esposito, a nome del «Consiglio di Chiesa di Trapani e Marsala», dal titolo «Dio
vuole l’amore, non lo giudica» (pubblicato su «Riforma» del 4 giugno 2010),
che è la quinta essenza della sua filosofia morale.
2.1. DIO
VUOLE L’AMORE, NON LO GIUDICA?
■ Le tesi: Questa è la tesi di Alessandro Esposito: Per Dio non è
importante il tipo d’amore né lo giudica.
■ Osservazioni e obiezioni: Essa è una tesi semplicemente falsa
secondo criteri scritturali. Ecco qui di seguito alcuni esempi, in cui Dio o
Gesù giudicano i rapporti sessuali consenzienti fra adulti.
● Dio comandò di non avere rapporti sessuali con i propri consanguinei, sia con
donne, sia con uomini (Lv 18; 20), né con la moglie del proprio prossimo (Es
20,17; Lv 18,20; Pr 6,29; Ez 18,6.11.15).
● L’Eterno proibì specialmente e severamente ogni tipo di relazioni sessuali con
persone del proprio sesso. «E non
ti giacerai con un maschio così come uno si giace con una donna: è cosa
abominevole» (Lv 18,22). «E quando un uomo si
giace con un maschio
come uno si giace con una donna, entrambi hanno commesso una cosa abominevole.
Devono essere messi a morte. Il
loro sangue ricadrà su di loro»
(Lv 20,13; cfr. Rm 1).
● Dio condannò Davide per essersi presa la moglie di Uria (2 Sm 11,3s;
12,9s.15).
● Giovanni Battista denunciava pubblicamente Erode, dicendo a proposito
di Erodiada, moglie di Filippo suo fratello: «E non t’è lecito d’averla»
(Mt 14,3s; Mc 6,17ss).
● Gesù disse alla Samaritana: «Hai detto bene: “Non ho marito”.
Infatti, hai avuto cinque mariti; e quello che hai ora, non è tuo marito; in
questo hai detto il vero» (Gv 4,18). Quando poi la donna se ne andò
frettolosamente in città, disse alla gente: «Venite a vedere un uomo che m’ha
detto tutto quello che ho fatto» (vv. 28s).
Da ciò si conclude
che Dio vuole l’amore legittimo fra un uomo e una donna ed è pronto a
giudicare ogni tipo di fornicazione (eterosessuale, omosessuale) e di adulterio.
Fornicatori di qualsiasi tipo e adulteri sono esclusi dal regno di Dio (1 Cor
6,9ss; Ef 5,5s), sono destinati al fuoco eterno (Ap 21,8) ed esclusi dal nuovo
mondo di Dio (Ap 22,15).
2.2. DIO
MALEDICE CHE È ILLEGITTIMO
■ Le tesi: In nome di tale ideologia umanistica cristianizzata, si
afferma: «In seno al Consiglio di chiesa è emerso, anzitutto, un consenso
unanime circa il fatto che essere stati chiamati a riconoscere piena
legittimità in ambito ecclesiale alla convivenza e all’amore tra due persone
dello stesso sesso abbia rappresentato una benedizione di Dio».
■ Osservazioni e obiezioni: Come si fa a benedire in nome di Dio, ciò che
Lui non ha benedetto e non intende benedire? In tal caso vale questo fare divino
in risposta ai sacerdoti d’Israele: «Se non date ascolto, se non prendete a
cuore di dar gloria al mio nome, dice l’Eterno degli eserciti, io manderò su voi
la maledizione, e
maledirò le vostre benedizioni; sì, già le ho maledette
perché non prendete la cosa a cuore» (Mal 2,2). Poi si parla proprio di
rapporti sessuali legittimo e di quelli contrari alla volontà di Dio. ▲
2.3. FALSI
SUGGERIMENTI A GESÙ
■ Le tesi: «Affermiamo questo nell’assoluta convinzione del fatto che le
parole e la prassi di Gesù, così come esse ci sono testimoniate nei vangeli,
non possono che chiamarci all’accoglienza di ogni esperienza e di ogni scelta
che si rivelino improntate all’amore: nell’ambito di questa prospettiva,
la distinzione tra eterosessualità ed omosessualità ci appare del tutto
marginale ed ininfluente».
■ Osservazioni e obiezioni: È sempre pericoloso e colpevole suggerire
a Gesù ciò, che egli debba aver pensato e fatto. Per Gesù si commette
adulterio
chiunque manda via la moglie, senza che questa abbia commesso fornicazione, e ne
sposa un’altra (Mt 5,32; 19,9). Per lui le
fornicazioni (di qualunque tipo) provengono da un cuore malvagio e
contaminano l’uomo (Mt 15,18ss). Gesù, quale rabbino d’Israele, non predicò
contro la Legge, ma contro le tradizioni degli uomini; egli aveva quindi la
morale che procedeva dalla Torà, e ciò valeva anche per la morale sessuale.
Egli raccomandò metaforicamente di recidere la parte del corpo, che era motivo
di peccato, per non finire interamente nella geenna (Mt 5,29s; 18,9), il fuoco
inestinguibile (Mc 9,43ss); ciò intendeva un serio pentimento e ravvedimento.
Per tali motivi, a chi fra i suoi seguaci le relazioni sessuali proibite dalla
Torà erano un motivo di tentazione e caduta, Gesù disse: «Infatti vi sono dei
castrati che sono nati così dal seno della madre; e vi sono dei castrati che
sono stati castrati dagli uomini, e vi sono dei castrati che
si sono castrati da sé a causa del regno
dei cieli. Chi può comprendere, comprenda» (Mt 19,12). Ossia, Gesù
richiedeva che i suoi seguaci rinunziassero
a pratiche sessuali contrarie alla Legge a motivo del regno di Dio.
C’è da notare che al concilio di Gerusalemme una delle poche cose, che
furono proibite ai cristiani gentili, era appunto la fornicazione (At 15,20.29;
21,25).
2.4. AMORE
SENZA VERITÀ?
■ Le tesi: Si parla di «diffidenze moralistiche verso
l’omosessualità», si ribadisce la «nostra ferma convinzione circa la
necessità di celebrare tali benedizioni». Infine, si conclude con la
seguente dichiarazione: «Le coppie omosessuali, così come quelle eterosessuali,
desiderano
condividere la loro vita con la persona amata, a tutti i livelli: da quello
spirituale a quello materiale, da quello affettivo a quello erotico-sessuale. Il
desiderio di essere riconosciuti come coppia a livello ecclesiale e sociale,
oltre a manifestare una volontà di continuità nel progetto di vita, produce
l’espansione dell’amore nel mondo».
■ Osservazioni e obiezioni: Nel detto articolo si fa tutto un discorso
umanistico cristianizzato, sociale e politico. Addirittura si pretende di far
dire tutto ciò a Dio stesso o a Gesù. Si suggerisce come tutto ciò sia conforme
alla sacra Scrittura. È una grave e colpevole manipolazione. Come cristiano,
quindi seguaci di Cristo, non possiamo affermare che quello che afferma Dio
nella sua Parola. Abbiamo già risposto a tutto ciò, ma facciamo lo stesso notare
che, sebbene sia comprensibile per due persone voler «condividere la loro
vita con la persona amata», se si vuol «amare nella verità», ciò non può
accadere fuori dei parametri di legittimità, voluti da Dio. Ciò esclude ogni
tipo di relazioni eterosessuali proibite (fornicazione, adulterio) e omosessuali
(fornicazione), pena la condanna eterna.
Non si può affermare di amare Dio e, di pari tempo, non voler osservare i suoi
comandamenti: «Questo è l’amore di Dio: che osserviamo i suoi comandamenti; e
i suoi comandamenti non sono gravosi» (1 Gv 5,3). È proprio in ciò che un
vero figlio di Dio si distingue da quelli del mondo (1 Gv 3,1).
Ciò, che è stato d’immorale prima della conversione, deve mutare
completamente con l’accettazione di Gesù Cristo quale Signore e Salvatore
personale. Se fornicatori, adulteri, effeminati, sodomiti e altri sono esclusi
dal regno di Dio, al momento di una sincera conversione vengono lavati,
santificati, giustificati nel nome del Signor Gesù Cristo e mediante lo Spirito
Santo (1 Cor 6,9ss) e ottengono in tal modo un mutamento completo della mente
rispetto al mondo (cfr. Rm 12,1s).
La cosiddetta «espansione dell’amore
nel mondo» non può avvenire mediante rapporti sessuali proibiti da Dio. Infatti,
«il fine di questo incarico è l’amore procedente da un
cuore puro, da una
buona coscienza e da
fede non finta; dalle quali cose
certuni avendo deviato, si sono rivolti a un vano parlare» (1 Tm 1,5s).
Quando si devia dalla verità rivelata, si crede di parlare ancora in nome di
Dio, ma in effetti si sta «dando retta a spiriti seduttori e a dottrine di
demoni» (1 Tm 4,1) e si è solo operai confusi (2 Tm 2,15).
►
Nozze gay nella chiesa valdese! Parliamone
{Nicola Martella} (T)
► URL:
http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-AEsposito_nozze-gay_S&A.htm
15-06-2010; Aggiornamento: |