Qui di seguito
diamo occasione di discutere l’articolo «Elementi
di cosmologia dell’Antico Testamento».
Il senso di osservazione degli scrittori biblici è incredibile. Il loro
linguaggio non è scientifico, ma qui sapienziale e lì poetico, qui predicativo e
lì pastorale, eppure le cose che dicono sono vere e sono state corroborate dalla
scienza. Bisogna pensare che tali asserzioni furono fatte da persone che non
avevano tutti gli strumenti tecnici e scientifici che oggi possediamo!
Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre
esperienze, idee e opinioni?
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1.
{Vincenzo Russillo} ▲
Trovo le domande
molto interessanti. Vorrei aggiungere poche cose, poiché l’intervento di Nicola
è più che esaustivo. Mi vengono da fare queste considerazioni. Innanzitutto
bisogna precisare che gli autori degli scritti biblici non usino sempre un
linguaggio descrittivo ed empirico, come si confà a scritti scientifici, bensì
soprattutto nel libro di Giobbe s’usa uno stile poetico (come già detto
da Nicola); infatti si ha un esempio quando si parla dell’ippopotamo: «Le sue
ossa sono tubi di bronzo; le sue membra, sbarre di ferro». (Giobbe 40,18).
Detto questo però vorrei aggiungere altri versetti che potrebbero essere
interessanti, se presi in osservazione, come ad esempio: «Egli distende il
settentrione sul vuoto, sospende la terra sul nulla» (Giobbe
26,7). Analizzando tale affermazione, con le nostre attuali conoscenze
scientifiche ci sembrerebbe più che scontata. Ma sappiamo che fu Newton in epoca
moderna a stilare per la fisica moderna le leggi sulla gravitazione universale.
Rimanendo in tema, vorrei proporre un versetto che mi pare abbastanza
interessante. Infatti in Geremia si afferma che «non si può contare
l’esercito del cielo…» [Gr 33,22, N.d.R.], non essendo un esperto di lingue
non so quale sia la migliore traduzione. Ma se nel testo si fa riferimento alle
stelle del firmamento, potrebbe ampliare la nostra ricerca sulle conoscenze
degli antichi. Poiché all’epoca dei greci si pensava che le stelle potessero
essere contate. Oggi sappiamo che si sbagliavano.
Infine derogando un po’ al titolo del testo, mi sembra molto esplicativo un
versetto del NT, dove ci dice: «In quel giorno, chi sarà sulla terrazza e avrà le sue cose in
casa, non scenda a prenderle; così pure chi sarà nei campi non torni indietro…
Io vi dico: in quella notte, due
saranno in un letto; l’uno sarà preso, e l’altro lasciato» (Luca 17,31.34);
pare proprio che qui si faccia una netta differenzazione d’illuminazione
tra le due parti del globo. {14-08-2009}
2.
{Nicola Martella} ▲
Il libro di
Giobbe è un vero capolavoro della letteratura mondiale. È permeato da un
incredibile spirito d’osservazione della natura e dell’animo umano. Comunica
conoscenze incredibili delle persone d’allora. E in più il tutto viene
presentato come poesia! [Per l’approfondimento cfr. Nicola Martella, «Giobbe»,
Radici 1-2 (Punto°A°Croce, Roma 1994), pp.
79-87.] Il linguaggio poetico è ricercato e
le cose espresse sono precise. Si pensi alla descrizione fatta dei minatori che,
già allora scavavano nelle viscere della terra in cerca di minerali preziosi (Gb
28,1-11; cfr. vv. 15-19).
Giobbe non solo sapeva che la terra è sospesa sul nulla, ma anche che
essa, «nelle sue viscere, è sconvolta come dal fuoco» (Gb 28,5).
Dio aveva sfidato già Abramo (2° millennio a.C.) così: «Mira il cielo e conta
le stelle, se le puoi contare» (Gn 15,5). E l’autore della lettera
agli Ebrei conclude: «E perciò, da uno solo, e già svigorito, è nata una
discendenza numerosa come le stelle del cielo, come la rena lungo la riva del
mare che non si può contare» (Eb 11,12). Al contrario viene detto di Dio: «Egli
conta il numero delle stelle, le chiama tutte per nome. Grande è il Signor
nostro, e immenso è il suo potere; la sua intelligenza è infinita» (Sal
147,4s).
Luca 17,31-35 è interessante, visto che descrive situazioni che accadono
nello stesso momento, qui di giorno e lì di notte. Ciò è effettivamente
possibile solo con due fusi orari diversi e antipodici. La concezione di una
terra sferica spiega come ciò possa essere possibile: qui di giorno si è nei
campi e lì di notte si è a letto.
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► URL:
http://puntoacroce.altervista.org/_Sci/T1-Cosmologia_AT_MT_AT.htm
15-08-2009; Aggiornamento:
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