Vorrei sottoporre all’attenzione dei lettori di «Fede controcorrente» una
riflessione critica su un articolo pubblicato nei mesi scorsi su «Il Cristiano»,
una rivista cristiana evangelica mensile, nota nell’ambiente delle chiese
evangeliche «dei Fratelli». L’articolo dal titolo «Convegno su “Le dipendenze”»
(gennaio 2006), trattava i punti salienti del tema del Convegno annuale su «Le
Dipendenze» tenutosi nel Novembre 2005 a Lecco incentrato su «La Depressione».
L’argomento aveva suscitato il mio interesse in qualità di medico anche perché
veniva trattato da una persona ritenuta esperta in campo psicologico.
A parer mio, in questo articolo il tema della
depressione viene trattato in modo a dir poco superficiale, per non dire
«irresponsabile». Intanto mi chiedo come mai se ne sia parlato in un convegno
sulle dipendenze. Forse che la depressione sia una forma di droga o un sintomo
di una qualche forma di tossicodipendenza?
Dare una definizione riduttiva di una malattia
complessa quale la depressione, ritenendola «una impossibilità della mente»,
non ritengo sia un modo competente di affrontare il problema, sia pur da uno
psicologo erudito in campo biblico.
Si fa intuire che la depressione è spesso correlata al
peccato e che l’unico rimedio sia confessare i peccati e leggere la Bibbia.
Certamente il Signore è al di sopra di tutto e può
guarire da ogni male, ma affermare che «…le medicine non guariscono quasi mai
la depressione e sono piuttosto inutili, ma servono, semmai, a coprire
temporaneamente i disagi (le turbe) e fermo restando che le medicine spesso
illudono la gente…» — ritengo sia un atteggiamento pericoloso.
Mi chiedo se colui che ha trattato questo tema in
questo convegno avesse mai incontrato un soggetto realmente depresso, magari con
idee suicide, e se l’avesse davvero invitato a lasciar perdere le medicine e a
leggere la Bibbia.
Ritengo che se si affrontano tematiche di attualità,
tanto più se mediche, sarebbe saggio richiedere l’intervento di persone
qualificate e abilitate a farlo, così che si possano analizzare le corrette
informazioni mediche alla luce della Parola di Dio. Se così è stato in questo
convegno, il modo di presentarlo nell’articolo certo non rende giustizia.
Ciò mi faceva riflettere su questo aspetto: che non
basta dirsi cristiani per dare giudizi, soprattutto se in campo medico; ergersi
a guaritori capaci di dare i consigli giusti, non credo ne abbiamo il diritto e
può diventare pericoloso!
Tutto ciò non ci riporta con la mente al Medioevo? Non
si iniziò in qualche modo così e si arrivò alla caccia alle streghe e alla
santa inquisizione?
Proprio perché liberi in Cristo, dobbiamo avere
l’umiltà di stare al nostro posto, ciascuno per ciò che gli compete, e avere
l’onestà intellettuale di riconoscere l’utilità per l’uomo delle varie
discipline scientifiche, poiché Dio si serve degli uomini e anche di coloro che
lavorano nel campo delle scienze e si adoperano nell’assistenza medica.
Per l’approfondimento della depressione cfr. Nicola Martella, «I disturbi psichici e le loro cause»,
Entrare nella breccia (Punto°A°Croce, Roma 1996), pp. 141-161. Cfr. Qui anche «Psicologia e cura
d’anime», pp. 162-178. ● Per gli aspetti dottrinali della medicina cfr. in
Nicola Martella, La salute fra scienza, religioni e ideologie,
Malattia e guarigione 1 (Punto°A°Croce, Roma 2003), i seguenti articoli: «Io sono Jahwè, il tuo
guaritore (Es 15,22-27), pp. 114-117; «Peculiarità dell’AT e il suo rapporto con
la medicina», pp. 118-121; «Peculiarità del NT e il suo rapporto con la
medicina», pp. 135-140. |
►
Gesù è mai caduto in depressione? {Tonino Mele}
►
Depressione e fede {Nicola Martella}
►
Può un cristiano essere depresso? {Tonino Mele}
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Sci/A2-Depressione_convegno_MeG.htm
2006; Aggiornamento: 06-04-2010 |