Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Dopo una introduzione alle problematiche della teologia dell’AT, segue il dizionario teologico dell’AT.

   Ecco le parti principali dell’introduzione alla teologia dell’AT:
■ Il compito e l’oggetto della Teologia dell’AT
■ Le posizioni teologiche più ricorrenti
■ I patti e gli altri approcci
■ Contro l’appiattimento storico e teologico dell’AT.

 

Al dizionario teologico dell’AT sono acclusi un registro delle voci e un registro ragionato delle stesse detto «percorsi teologici».

 

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LE SEDICENTI TRIBÙ DISPERSE D’ISRAELE?

PARLIAMONE

 

 a cura di Nicola Martella

 

Qui di seguito discutiamo l’articolo «Le sedicenti tribù disperse d’Israele».

     L’opinione, secondo cui le cosiddette «dieci tribù disperse» d’Israele siano il popolo degli Sciti e, quindi, gli Scandinavi, gli Anglosassoni e tutte le nazioni da essi derivate, non è una questione marginale per alcuni gruppi particolari, ma è, anzi, abbastanza diffusa in certi settori del cristianesimo, sia gentile sia giudaico. Esemplarmente cito dal sito di un gruppo, che si chiama «Christian Assemblies International», il quale pensa che l’eredità culturale degli Inglesi (e del loro impero britannico) sia il retaggio della loro provenienza genetica dal popolo d’Israele.

     «L’Associazione del Popolo Patto [The Association of the Covenant People] nutre la convinzione che i popoli anglo-sassoni, celtici, scandinavi e affini sono gli Israeliti della Bibbia. A causa della loro derivazione israelitica, essi sono gli eredi sia delle benedizioni sia degli obblighi, che Dio ha dato ad Abramo, a Isacco e a Giacobbe».

     Nel 1919 fu addirittura fondata una «British Israel World Federation (BIWF)» (Federazione mondiale dell’Israele britannico), con l’obiettivo di diffondere il cristianesimo tra il cosiddetto «popolo dell’alleanza», ossia tra gli Anglosassoni, che sono considerati un «Israele nazionale» e che hanno colonizzato intere aree del mondo (USA, Canada, Australia, Nuova Zelanda, ecc.). Di tale organizzazione esistono quindi anche rami nazionali, come ad esempio quello canadese.

     Come si vede, non è una questione marginale. Nel 19° secolo tali idee trovarono una certa diffusione in vari settori del cristianesimo. Tali idee si sono mantenute fino ad oggi negli scritti di vari fondatori di movimenti e nelle opere di escatologia speculativa di vari autori.

     Va da sé che tale concezione abbia anche tratti razziali, poiché identifica «l’Israele nazionale» con i popoli nord-europei, quindi con i bianchi, e con l’impero britannico. Non meraviglia che in tale strumentalizzazione d’Israele e della benedizione di Dio ad Abramo venga vista una giustificazione per la colonizzazione degli Inglesi di vaste aree del mondo mediante l’impero britannico. Non meraviglia neppure che tale concezione possa dare man forte a gruppi razzisti simili al «Ku Klux Klan», che fa della differenza razziale e della superiorità della razza bianca il suo punto di forza (il KKK strumentalizza Gn 9,24-27 e ne abusa); tengo a precisare che l’ideologia dell’«Israele nazionale» e quella del KKK non sono coincidenti.

 

     Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e opinioni?

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I contributi sul tema 

(I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.

I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)

 

1. Maurizio Ruffino

2. Rita Fabi

3. Vincenzo Ragusa

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6.

7.

8.

9.

10.

11. Vari e medi

12. Vari e brevi

 

Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante

 

 

1. {Maurizio Ruffino}

 

Contributo: Per quanto ne so, anche il libro di Mormon viene fatto risalire dai Mormoni alle tribù disperse, emigrate in America; e in esso vengono veicolati, con la scusa di tale origine «ortodossa», errori come la preesistenza delle anime (che girano intorno al mondo aspettando d’incarnarsi) e l’assenza di anima nelle donne (che si salvano solo come «uteri» usati dalle anime stesse). {18-10-2012}

 

Nicola Martella: Sì, era un’idea molto diffusa nei secoli scorsi. Anche gruppi di frangia (Armstrong con la sua «chiesa di Dio internazionale» e gruppi derivati) e santoni particolari (p.es. Lorber) fanno riferimento agli Anglosassoni, quindi agli Inglesi e alle popolazioni europee degli USA e del Canada come provenienti da tali sedicenti tribù disperse d’Israele. Tali gruppi fanno derivare corona inglese e l’impero britannico appunto da Efraim, mentre gli USA deriverebbe da Manasse! Essi parlano al riguardo di «Israele nazionale», ossia presenti nelle nazioni di derivazione nord-europea. Chiaramente devono fare salti mortali dialettici, pieni d’indebita versettologia, spiritualizzazioni arbitrarie, falso sillogismo, allegorie varie e assunti storici indimostrati (p.es. gli Sciti sarebbero le dieci tribù disperse), per far tornare i conti ideologici. Non spiegano però come le cosiddette «dieci tribù disperse» si siano, in poco tempo, trasformate da adoratori del Dio unico in un popolo completamente pagato, quali erano gli Sciti.

 

 

2. {Rita Fabi}

 

Contributo: Beh, che ci siano davvero delle tribù, che al momento non sono ancora riunite, si evince comunque dalla stessa Parola di Dio; e che le due case, come dici te Nicola, si riuniranno, lo possiamo anche trovare in diversi passi.

     «In quel giorno avverrà che il Signore stenderà la sua mano una seconda volta per riscattare il residuo del suo popolo superstite dall’Assiria e dall’Egitto, da Pathros e dall’Etiopia, da Elam, da Scinar e da Hamath e dalle isole del mare» (Is 11,11).

     Inoltre penso che anche in Isaia 49 ci sia una chiara descrizione di questo, e forse anche in Ezechiele 16.

     Quello che è certo però, è che tutto quanto, se può essere utile al popolo ebraico, di certo per noi cristiani non cambia nessuno degli aspetti della nostra salvezza, che è l’unica cosa, che conti per noi; per cui forse se può essere interessante studiare, per amore di conoscenza, cosa è accaduto a tali tribù, per noi tutto questo deve rimanere solo tale e non portarci al culto del popolo ebraico. {19-10-2012}

 

Nicola Martella: La questione di base è che tali gruppi di frangia (Mormoni, Lorber, Armstrong e tanti altri, anche fra gli evangelici) affermano che le tribù (dis)perse, siano in effetti gli Sciti, che poi popolarono la Scandinavia, l’Inghilterra e l’Irlanda, e da qui formarono l’impero britannico e popolarono gli USA, Canada, L’Australia, la Nuova Zelanda, ecc. Questa ideologia pan-inglese (anglosassone) sta alla base di tali speculazioni, di cui pubblicazioni e internet sono pieni.

     I brani citati non parlano di tribù cadute nell’oblio storico e che avrebbero perso la loro identità, ma della riunificazione delle due entità statali (Giuda e Efraim = regno del nord) in una sola nazione. Come ho mostrato nell’articolo, Giacomo scrisse alle dodici tribù presenti nella diaspora (Gcm 1,1) e chiaramente identificabili, visto che frequentavano le sinagoghe. Anche Paolo parlò delle «nostre dodici tribù, che servono con fervore a Dio notte e giorno, sperano di vedere il compimento» (At 26,7). Quindi, non erano «perse» nel senso di aver perso la loro natura di Ebrei, per diventare pagani (Sciti). Spero che si sia capito ora il punto principale della questione.

 

Rita Fabi: Bene caro Nicola, a tal proposito e in base al tuo commento, potresti gentilmente spiegarmi, anche se non entrasse in merito all’articolo da te messo, questo versetto: «Questi sono i dodici che Gesù mandò, dando loro queste istruzioni: “Non andate tra i pagani e non entrate in nessuna città dei Samaritani, ma andate piuttosto verso le pecore perdute della casa d’Israele» (Mt 10,5s).

     Ed eventualmente potresti spiegarmi anche Ezechiele 37, in cui si fa chiaramente riferimento alle tribù disperse, che verranno ricongiunte a Giuda. {19-10-2012}

 

Nicola Martella: Le «pecore perdute della casa d’Israele» (Mt 10,6) erano gli Ebrei, che abitavano nell’antico territorio d’Israele (qui tranne la Samaria), ossia nella Giudea, nella Galilea e in zone limitrofe. Infatti, in tale esperienza storica i dodici discepoli non si allontanarono dai confini dell’antica Canaan. Ed essi tornarono pure presto da Gesù, dopo tale breve tirocinio (cfr. Mc 6,7.30).

     Anche Gesù era «stato mandato che alle pecore perdute della casa d’Israele» (Mt 15,24), ma più in là di Tiro e di Sidone (v. 21) e della Decapoli (Transgiordania; Mc 7,31) non arrivò.

     L’Evangelo arrivò solo dopo l’uccisione di Stefano e la conseguente persecuzione della chiesa di Gerusalemme ai Giudei nella diaspora (At 11,19); essi non furono però chiamati con tale locuzione di «pecore perdute». Dovunque i missionari cristiani arrivavano, trovavano sinagoghe giudaiche, dove si recavano dapprima per annunziare l’Evangelo; quando i Giudei rifiutavano, essi si rivolgevano poi ai Gentili (At 13,46). Giacomo ricordò che «Mosè [= ciò che egli scrisse nella Torà] fin dalle antiche generazioni ha in ogni città chi lo predica nelle sinagoghe, dove viene letto ogni sabato» (At 15,21).

     Non si trattava quindi d’Israeliti, che avevano perso la loro identità, ma di Ebrei, che avevano bisogno di credere in Gesù quale Messia per essere salvati. «E vedendo le turbe, n’ebbe compassione, perché erano stanche e sfinite, come pecore, che non hanno pastore» (Mt 9,36).

 

     ● Ezechiele 37 afferma che nel futuro ci sarà nuovamente la nazione d’Israele, ossia quando il Messia ritornerà per regnare. Non parla però del fatto che dieci tribù fossero state perdute e che tali Israeliti si fossero snaturati e fossero diventati pagani (p.es. Sciti) e, quindi, avessero fondato Stati (p.es. Scandinavia, la Gran Bretagna, ecc.). Tale testo afferma con una metafora che «non saranno più due nazioni, e non saranno più divisi in due regni» (v. 22) e che «Davide» (= il Messia) «sarà re sopra loro» (v. 24).

 

Rita Fabi: Grazie, Nicola, veramente, apprezzo molto le tue risposte anche perché penso siano utili al fine del tuo articolo. Infatti, spesso i siti, di cui parlavi, usano molto questi versetti, per dirigere l’attenzione delle persone sul fatto che delle dieci tribù se erano perse le tracce e dovrebbero essere ovunque; e da lì nasce la teoria, secondo cui da Giuseppe si dirami Manasse ed Efraim, che rappresenterebbero gli odierni Stati Uniti e Gran Bretagna. {19-10-2012}

 

 

3. {Vincenzo Ragusa}

 

Nota redazionale: Vincenzo Ragusa è un seguace del defunto W.M. Branham, il quale si credeva essere «l’Elia escatologico» o l’ultimo profeta della storia. Egli nutriva concezioni del genere sulla sedicenti «dieci tribù perdute d’Israele».

 

Contributo: Le tribù di Dan ed Efraim, maledette e separate dalle dieci tribù, furono ricongiunte al numero delle tribù originali? {21-10-2012}

 

Nicola Martella: Il NT parla di 12 tribù senza distinzione. Giuda aveva fatto peggio di Efraim e anche peggio di Sodoma.

     «La tua sorella maggiore, che ti sta a sinistra, è Samaria, con le sue figlie; e la tua sorella minore, che ti sta a destra, è Sodoma, con le sue figlie. [47] E tu, non soltanto hai camminato nelle loro vie e commesso le stesse loro abominazioni; era troppo poco; ma in tutte le tue vie ti sei corrotta più di loro. [48] Com'è vero ch'io vivo, dice il Signore, l'Eterno, Sodoma, la tua sorella, e le sue figlie, non hanno fatto quello, che avete fatto tu e le figlie tue... [51] E Samaria non ha commesso la metà dei tuoi peccati; tu hai moltiplicato le tue abominazioni più che l'una e l'altra, e hai giustificato le tue sorelle, con tutte le abominazioni che hai commesse. [52] Anche tu porta il vituperio che hai inflitto alle tue sorelle! Coi tuoi peccati tu ti sei resa più abominevole di loro, ed esse sono più giuste di te; tu pure dunque, vergognati e porta il tuo vituperio, poiché tu hai giustificato le tue sorelle!» (Ez 16,46-51).

     Giuda è stato più corrotto e abominevole di Efraim! Quindi?

 

Vincenzo Ragusa: Stando a quanto fecero Dan e Efraim, Dio volle che quelle due tribù venissero cancellate dal novero delle tribù, finché il tempo perdura sotto a questo cielo. Difatti, in Apocalisse 7,5-8, vengono nominate le tribù nel loro assetto tribale d’origine, e mancano le due tribù di Dan e Efraim. Dio non dimenticò quanto detto dal profeta Isaia 7,8 e Osea 4,17. Ma nel Millennio, esse ritorneranno a essere nuovamente tribù. Ezechiele 48. Dio li riammette dandogli la spartizione tribale del territorio, che ebbero fin dalla prima assegnazione da parte di Giosuè. {23-10-2012}

 

Nicola Martella: ● Giuda aveva peccato più di Efraim, eppure non scomparve. Perché avrebbe dovuto farlo Efraim? Perché non rispondi a questo?

 

     ● In Apocalisse 7,8 Efraim è chiamato direttamente col nome del padre «Giuseppe», come titolo onorifico. L’eredità di Giuseppe era divisa in due: Efraim e Manasse (Gn 46,20; 48,1ss.13ss.17ss; 50,23; Gs 14,4); qui troviamo Manasse (Ap 7,6) e Giuseppe (v. 8 ). Anche Israele in genere e Giuda in speciale vennero chiamati spesso semplicemente Giacobbe.

     Ecco come vennero chiamati i Giudei in senso onorifico: «Ascoltate questo, o casa di Giacobbe, voi che siete chiamati del nome d’Israele, e che siete usciti dalla sorgente di Giuda» (Is 48,1). Giacobbe e Giuda erano semplicemente sinonimi (Is 65,9; Gr 5,20; Lm 2,2). Si parla anche del giudizio: «L’Eterno è anche in lite con Giuda, e punirà Giacobbe per la sua condotta, gli renderà secondo le sue opere» (Os 12,3). Anche Efraim fu qui menzionato in connessione con Giacobbe insieme a Giuda (Os 10,11). In Michea 1,5 solo Samaria (= Efraim) fu connesso a Giacobbe: «E tutto questo, per via della trasgressione di Giacobbe, e per via dei peccati della casa d’Israele. Qual è la trasgressione di Giacobbe? Non è Samaria? Quali sono gli alti luoghi di Giuda? Non sono Gerusalemme?».

     Allo stesso modo Giuseppe venne usato in modo onorifico per Efraim. Efraim e Manasse insieme occupavano quasi la metà del territorio tribale (cfr. Gs 17,17). L’eredità di Giuseppe era una sola, divisa in due (Efraim e Manasse), e tale rimase, di là da come venisse chiamata. Riguardo alla scelta della capitale, della tribù del comando e del luogo del santuario fu scritto: «Ma ripudiò la tenda di Giuseppe, e non elesse la tribù di Efraim; ma elesse la tribù di Giuda, il monte di Sion ch’egli amava» (Sal 78,67s). Come si vede Giuseppe sta in senso onorifico per Efraim. Giuseppe fu chiamato «bastone d’Efraim e di tutta la casa d’Israele, che gli è associata» (Ez 37,16) e si parlò di «legno di Giuseppe che è in mano d’Efraim» (v. 19 qui si parlò della riunificazione di tutte le tribù). Quindi, Giuseppe sta per Efraim fin da antica data. Perciò non era nulla di nuovo o eccezionale che in Apocalisse 7,8 comparisse Giuseppe per Efraim.

 

     ● Per la questione riguardante la tribù di Dan, rimando a questo articolo nel «Dizionario biblico»: Dan (Tribù di ~). In Apocalisse 7,5-8 al posto dei Daniti troviamo i Leviti, che nell’antico Israele non avevano un territorio tribale (Gs 14,4). Quindi, le dodici tribù rimasero tali anche senza Dan. Inoltre, e questa è una cosa importante, in Apocalisse 7 (cfr. Ap 14) non si tratta tanto dell'esistenza delle tribù, ma del fatto che esse erano in grado di fornire ognuna 12.000 maschi vergini e irreprensibili per un compito particolare. Dan, essendo troppo piccola o per altri motivi, non era evidentemente in grado di adempiere a tale richiesta.

 

     ● Per tali motivi, le dodici tribù erano ritenute conosciute e presenti al tempo degli apostoli. Nessuna di loro, menzionate in Apocalisse 7,5-8, si era persa o era caduta nell’oblio; infatti, come abbiamo visto, la loro somma totale rimaneva dodici. Gesù, promettendo ai suoi apostoli che, un giorno, si sarebbero seduti su dodici troni per giudicare le dodici tribù d’Israele (Mt 19,28), non menzionò il fatto che esse al momento si fossero perdute. Al tempo di Paolo, le «nostre dodici tribù... servono con fervore a Dio notte e giorno, sperano di vedere il compimento» (At 26,7). Giacomo ben le conosceva, tanto che scrisse «alle dodici tribù che sono nella dispersione» e le salutò (Gcm 1,1). Anche per Giovanni erano così presenti, da scrivere che sulle porte della città celeste, che descrisse, «erano scritti dei nomi, che sono quelli delle dodici tribù dei figliuoli d’Israele» (Ap 21,12). Egli non disse, che tali tribù al momento si erano perse.

     Perciò, la dottrina delle sedicenti dieci tribù perse d’Israele, è soltanto una costruzione ideologica senza fondamento.

 

 

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11. {Vari e medi}

 

Robert Daniel Cimpianu: Un popolo sparisce come nazione, quando viene distrutta la lingua, la cultura, la religione. La storia del mondo nasconde sparizione di tanti popoli e nazioni. Con il popolo d’Israele le cose sono diverse. Durante la loro deportazione gli israeliani hanno continuato a invocare Dio, a mantenere certi tradizioni, il sabato, ecc. Qualche decina di anni fa, si sono radunati di nuovo, dopo 2000 anni, con la stessa religione, tradizioni, lingua. Come la Bibbia ci comunica, fino a quando ci sarà esistenza sulla terra, questo popolo non sparirà. {20-10-2012}

 

 

12. {Vari e brevi}

 

Luca Sini: Giuda più fedele di Efraim? Mamma mia, che affermazione ricca di povertà conoscitiva. Grazie per l’articolo! {18-10-2012}

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Rel/T1-Tribu_disperse_Israele_MT_AT.htm

20-10-2012; Aggiornamento: 28-10-2012

 

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