Qui di seguito
discutiamo l’articolo «Non
avrò altro dio all’infuori di Me». Tale massima potrebbe
essere detta sia da un panteista, cultore delle religioni orientali, sia
da un ateo, che conosce solo la religione dell’io. Di per sé sono ambedue
atteggiamenti una perversione del comandamento del Dio onnipotente: «Tu
non adorerai altro dio» (Es 34,14) o «Tu non devi riconoscere altro Dio
fuori di me» (Os 13,4; cfr. Dt 32,39; 1 Sm 2,2; 2 Sm 7,22; 1 Cr 17,20; Is
45,6.14.21; 64,4; Dn 3,29).
Tale massima è simile all’atteggiamento suggestivo del debole gattino,
che si guarda allo specchio e s’immagina di essere un potente leone, il re della
giungla. Ci si atteggia così, mette a rischio la propria vita, poiché si
scontrerà con altri, che hanno le stesse rivendicazioni.
Inoltre, prima o poi ogni autonominato «dio», dovrà fare i conti con il Dio
onnipotente, creatore dei cieli e della terra, il quale non tiene il
colpevole per innocente (Es 34,7) e abbatterà tutti i falsi dèi (Is 42,8;
48,11). Ricordo l’episodio in cui i Tiri e i Sidoni cercarono di riappacificarsi
con Erode, per i vantaggi che ne aveva. Il giorno dell’udienza, per
rendersi propizio Erode, vestito per l’occasione in pompa magna, «il popolo
si mise a gridare: «Voce d’un dio, e non d’un uomo!».. In quell’istante,
un angelo del Signore lo percosse, perché non aveva dato a Dio la gloria; e
morì, roso dai vermi» (At 12,20-23).
Quella di sentirsi un «dio», è roba di normale follia ideologica, abbastanza
ricorrente negli ultimi tempi. Per altro, lo stesso «virus» aveva colto
Friedrich Nietzsche, facendogli dichiarare che «Dio è morto» e facendogli
prospettare il suo «superuomo». Tale filosofo finì nella completa pazzia. Altri
sprovveduti si accingono sulle sue orme. Il Dio vivente però non si fa beffare!
Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e
opinioni?
Partecipate alla discussione inviando i vostri contributi al Webmaster
(E-mail)
Attenzione! Non si accettano contributi anonimi o con nickname, ma solo quelli
firmati con nome e cognome! In casi particolari e delicati il gestore del sito
può dare uno pseudonimo, se richiesto.
I contributi sul tema
▲
(I
contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.
I
contributi attivi hanno uno sfondo bianco)
Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante
1.
{Nicola Martella}
▲
Che dire delle
persone che si considerano e sono visti come inavvicinabili, indistruttibili e
pressoché «immortali»? Giobbe constatò: «L’uno muore in mezzo al suo
benessere… L’altro muore con l’amarezza nell’anima... Ambedue giacciono
ugualmente nella polvere, e i vermi li ricoprono. […] I vermi si
rimpinzano di lui, mai più ci si ricorderà di lui» (Giobbe 21,23-26;
24,20).
Dell’imperatore di Babilonia, che era considerato un dio, fu detto: «Tutti
prendono la parola e ti dicono: “Anche tu dunque sei diventato debole come
noi? anche tu sei dunque divenuto simile a noi? Il tuo fasto e il suono dei
tuoi saltèri sono stati fatti scendere nella še’ol [= sepolcro]; sotto di te sta
un letto di vermi, e i vermi sono la tua coperta”» (Is 14,10). L’apostolo Paolo parlava dell’uomo come «questo
corruttibile» e «questo
mortale» (1 Cor 15,53s), ossia come un essere che porta la corruzione o
il «verme» della distruzione già dentro di sé, quanto forte e invincibile si
senta. La speranza biblica non contempla la deificazione dell’uomo e la
scarnificazione del corpo, come viene propinato nelle religioni orientali, ma la
risurrezione dei corpi dei redenti, mediante la quale i rigenerati
otterranno incorruttibilità e immortalità, comunicate, mediate e garantite da
Gesù Cristo (1 Cor 15,51-58).
2. {Gaetano
Santagata}
▲
«Non avrò altro Dio
all’infuori di Me»: questa è un’affermazione di chiarissimo stampo luciferino,
perché considerato che ognuno di noi ha le sue idee, il suo carattere e le sue
convinzioni, ci sarebbero circa 6 miliardi di dèi = confusione
= Satana... matematico direi. Gli attacchi e le tentazioni del nemico
sono molteplici e a volte talmente sofisticati che solo con l’aiuto di Dio
possiamo superarli; ma in questo caso è sufficiente far caso al
capovolgimento (tipico di satana) del comandamento di Dio «Tu non devi
riconoscere altro Dio fuori di me» (Osea 13,4).
In conclusione affermare: «Non
avrò altro Dio all’infuori di Me», equivale a dire: vai a rubare che fa
bene allo spirito, desidera la donna d’altri che guadagnerai il nirvana
(giusto per restare nel distorto tema di provenienza), ecc. Le aberrazioni su
Dio e su Cristo partono sempre da persone che, spinte da Satana, vogliono
far passare
questo messaggio: «Le religioni vi fanno schiavi, io ho capito tutto,
sono al di sopra dei molti, ho scoperto il mistero della vita, sono un
super-intelligente e voi dei creduloni, sciocchi e ingenui». Da questo messaggio
sono partiti: Margherita Hack, Luigi Cascioli, Luigi Tosti e tanti altri. Vorrei
ridere e vorrei piangere allo stesso tempo. Io che, grazie a Cristo, ho capito
che significa veramente essere sciocchi. Che Dio li perdoni.
{08-04-2011}
3. {Luisa
Lauretta}
▲
«C’è un solo
Dio, il Padre, dal quale sono tutte le cose, e noi viviamo per Lui, e un solo
Signore, Gesù Cristo, mediante il quale sono tutte le cose, e mediante il quale
anche noi siamo» (1 Corinzi 8,6).
Caro Nicola, ho letto con interesse l’intero
articolo, e come al solito, quando chiedi di spiegare i vari pensieri, tutti
lasciano l’argomento e sembra quasi che scappino... forse perché non hanno
argomentazioni sufficienti per controbattere con te. Lasciami dire: «Gloria
a Dio»!
Ho letto da poco un
libro, scritto da un fratello, dove racconta dei suoi viaggi per il mondo alla
ricerca del senso profondo della vita e della spiritualità; e, dopo varie
esperienze mistiche
orientaleggianti, ha trovato il vero Dio. Ti riporto le testuali parole, che
concludono questo bellissimo viaggio: «Mi prostrai, sfiorando con la fronte la
terra rossa e granulosa. Mi sentivo immensamente grato verso Dio, avevo ricevuto
il dono ineffabile più prezioso di ogni altra cosa: Gesù Cristo, la luce,
la verità, le saggezza, la vita eterna». [N.d.R.: Si veda similmente la
seguente esperienza:
►
Io ero buddista]
La mancanza di
conoscenza della Parola di Dio ci fa andare dietro pensieri spirituali e
dottrine religiose dettate dall’innalzamento dell’Io: io sono, io posso, io, io,
io... Sin dal principio (Genesi 3,4), la donna credette alla menzogna del
diavolo, e quello non fu che l’inizio delle falsità, con le quali Satana ha
continuato a sedurre gli uomini, ponendo davanti a loro delle menzogne che
conducono alla morte eterna. In Geremia sta scritto: «Non ponete la vostra
fiducia in parole false». In realtà l’uomo non può negare Dio, ma il
nemico della nostra anima, suggerisce sibilando che Dio non c’è, fuorviando
coloro, che non conoscono la verità, verso sentieri distorti e controversi.
Senza la conoscenza della
Parola di Dio, molte persone andranno alla ricerca di qualcosa, che dia pace e
libertà, cercheranno la verità, ma fin quanto non si accosteranno al vero unico
Dio, non credo che saranno soddisfatte. L’uomo si lascia ingannare facilmente
dalle bugie, ma chi ha conosciuto il Signore sa: « La tua Parola è verità». Dio
ti benedica. {08-04-2011}
4. {Vincenzo
Russillo}
▲
L’uomo non può fare a meno di Dio, infatti
Egli sostiene e conferisce continuamente la vita (Salmo 104,10-32). Anche coloro
che rifiutano Dio, ricevono il loro sostentamento da Lui: «Egli fa levare il
suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sui giusti e sugli
ingiusti» (Matteo 5,45). Pensare che l’uomo possa vivere senza Dio, è come
supporre che un girasole possa vivere senza luce.
L’uomo continua
commettere l’errore dei nostri progenitori, Adamo e Eva, illudendosi di poter
evitare Dio, legandosi a
piaceri terreni e passeggeri. Il problema è che questi godimenti sono
effimeri, la vita è breve (Salmi 90,3-12). I piaceri terreni, proprio come nel
caso del figliol prodigo, non durano in eterno. Ma una prospettiva terrena non
soddisferà mai l’uomo. Salomone che è stato un uomo ricchissimo e che aveva
tutto, scoprì che il piacere e le ricchezze erano futili (Ecclesiaste 2,1-11).
L’uomo non può trovare
dentro il suo cuore la soluzione alla proprie miserie, ma ha bisogno di Dio;
proprio per questo Gesù disse: «Sta scritto: “Non di pane soltanto vivrà
l’uomo, ma di ogni parola che proviene dalla bocca di Dio”». L’essere umano
può trovare vita e realizzazione, solo quando riconosce Dio. L’Eterno ha messo
l’eternità nei nostri cuori (Ecclesiaste 3,11). Questo senso di destino eterno
può essere realizzato solo in Dio stesso.
L’uomo è sempre alla
ricerca di un senso, è una «canna pensante», per dirla con Pascal, che non
andrà oltre una prospettiva terrena, se si concentra solo su stesso. Proprio il
cantante Vasco Rossi cantava: «Voglio trovare un senso a questa vita.
Anche se questa vita un senso non ce l’ha…» (Un Senso – 2004).
Oggi si è arrivati a una
nuova forma d’idolatria: una forma di auto-contemplazione, concentrata sul
materialismo
che si basa sulla soddisfazione del proprio ego, attraverso l’acquisizione di
più oggetti possibili. Oppure ci concentriamo sul nostro orgoglio, siamo
ossessionati dal lavoro e dalla carriera. Ma anche questo non dà un senso.
Salomone dice: «Infatti, ecco un uomo che ha lavorato con saggezza, con
intelligenza e con successo, e lascia il frutto del suo lavoro in eredità a un
altro, che non vi ha speso nessuna fatica! Anche questo è vanità, è un male
grande. Allora, che profitto trae l’uomo da tutto il suo lavoro, dalle
preoccupazioni del suo cuore, da tutto ciò che gli è costato tanta fatica sotto
il sole? Tutti i suoi giorni non sono che dolore, la sua occupazione non è che
fastidio; perfino la notte il suo cuore non ha posa. Anche questo è vanità»
(Ecclesiaste 2,21-23).
L’esaltazione
dell’onnipotenza e della mancanza di controllo, pur di trovare appagamento, sta
portando a un
auto-distruzione sfrenata; basti pensare a chi consuma alcool o droga, ma
anche al consumo di cibo. L’idolatria di se stessi, che ha origine
dall’inganno iniziale di voler diventare come Dio, ha origine da tre
concupiscenze: «Perché tutto ciò che è nel mondo, la concupiscenza della
carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita, non viene dal
Padre, ma dal mondo» (1 Giovanni 2,16). L’uomo, per essere libero, deve
concentrarsi su Dio e sugli altri, per questo Gesù ci ha dato il
comandamento più grande di tutti: «Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo
cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente» (Matteo 22,37).
{09-04-2011}
5. {Maurizio
Dabalà}
▲
■ Contributo:
Indubbiamente tutti gli uomini vivono in un pianeta unico. E come c’è un
universo unico con un’unica terra, un solo cielo, un solo sole, luna, acqua,
aria, frutti della terra ecc., con cui tutti gli
uomini devono, volenti o nolenti, fare i conti; così vale anche col mondo
delle culture, delle idee, delle religioni, con cui essi interagiscono.
La signora Lucy si
contraddistinse, credo, per una plasmante cultura proveniente innanzitutto dalle
credenze e religioni, che si trovano ancora in estremo oriente, ma che
esse influenzano tantissimo anche nel mondo occidentale. Non sono sicuramente
idee giudeo-cristiane queste, e, d’altronde, non me ne stupisco: la Bibbia
ci ha sempre «strigliati», pur di ammonirci di star attenti, noi cristiani, di
non farci accalappiare da filosofie che portano, prima, all’adulterazione
della dottrina cristiana, poi, avvenuto ciò, alla completa e indistinguibile
realtà delle culture degli uomini.
Non sono tanto
dispiaciuto che signore come Lucy o anche Tiziano Terzani ragionino così, ma che
anche le figlie e i figli di Dio tante volte dimostrino di aver assimilato
alcuni insegnamenti biblici di carattere elementare per «assemblarli» con le
idee di questo mondo. Comunque, quando si cerca di «stare in guardia» —
non senza pericoli sempre dietro l’angolo pronti ad aggredire — affidandoci a
Dio e alla sua sapiente Parola, il credente non ha nulla da temere; il mondo ci
metterà alla prova, ma noi abbiamo Uno, che sarà con noi e in noi per sempre. «Non
abbiate paura, solo abbiate fede». Ciao e pace.
{09-04-2011}
▬
Osservazioni
(Nicola Martella): Quello della seduzione e del sincretismo
è un problema molto antico, tanto che Paolo fu costretto a mettere in guardia: «Nessuno
a suo talento vi derubi del vostro premio per via d’umiltà e di culto degli
inviati, affidandosi alle proprie visioni, gonfiato di nullità dalla mente della
sua carne» (Colossesi 2,18). In questo e in altri casi, oltre a esercitare
il discernimento degli spiriti (1 Gv 4,1), bisogna fare muro contro le
cristianizzazioni dello gnosticismo e delle mitologie: «Così distruggiamo
i ragionamenti e ogni altezza, che si eleva contro alla conoscenza di Dio, e
facciamo prigioniero ogni pensiero sotto all’ubbidienza di Cristo» (2 Cor
10,5).
6. {Gianni
Siena}
▲
Le religioni
orientali promettono, affermando di riuscirvi, di far emergere il dio latente
nell’uomo. In un’epoca confusa e piena di ricerche come la nostra, v’è tanta
offerta di «religiosità fai da te». Anche nel cristianesimo i sostenitori
del pensiero positivo o dello «sviluppo della fede» hanno camminato per
sentieri, che odoravano di buddo-induismo... anche solo per «importazione /
imitazione».
Nessun dubbio che la fede debba crescere e nella Scrittura e nella storia
della chiesa vi sono figure che danno spunti positivi in questo senso: per farci
crescere spiritualmente. Abbiamo una riffa di personaggi uno migliore dell’altro
ma, alla fine, dopo aver ammirato il grande nuvolo di testimoni, ci rimane
solo Gesù, «autore e perfetto modello di fede» (Ebrei 12,1-2).
Dietro l’anelito verso il «dio latente» nell’uomo, c’è lo spirito perduto
di ogni uomo che, confusamente, vorrebbe avere il controllo della propria vita
terrena ed eterna. Solo in Cristo l’uomo trova la «via» per raggiungere
la meta agognata; nel Figlio di Dio c’è quanto occorre per ricreare se stessi.
Gesù propone la sola Via che conduce a Dio e ricrea nell’uomo la certezza della
Vita eterna. Nessuna filosofia, volta a sviluppare l’uomo com’è, possiede
il fattore trasformante e ricreante. In Cristo, l’uomo ritrova Dio così
come il figlio prodigo ritrova sua padre sulla soglia; e vi ritrova la sua
identità, che fuori di casa era persa.
Non avere altro dio all’infuori di se stesso? Solo dopo aver deposto il
peccato di voler essere «dio», l’uomo può essere ricreato a somiglianza del
Padre celeste e del suo Redentore alla destra dello Stesso! Senza Dio anche il
più grande degli «dèi» umani è destinato a una fine orrenda, dopo aver
speso l’esistenza terrena nel modo più vuoto e tragico dei modi... per finire
all’inferno. {09-04-2011}
7. {}
▲
8. {}
▲
9. {}
▲
10. {}
▲
11. {}
▲
12. {Vari
e brevi}
▲
■
Antonio Fazio:
Mamma mia, Nicola, ti sei imbattuto sicuramente in una
«dèa» dell’olimpo...! C’è ne sono tante... di idee bizzarre. {08-04-2011}
■
Fortuna Fico: Sono
semplicemente... basita!!!
Terzani? Lo
stesso che disse «La fine è solo l’inizio»? Ma di che cosa? Quello che
non sono mai riuscita a capire come mai tutti si lasciano sedurre da strane
dottrine
filosofiche orientaleggianti, e poi non accettano la semplice verità di
Cristo! Bah, mistero!
{08-04-2011}
■
Rose Tallarico Mazzei:
Veramente siamo negli ultimi tempi. Preghiamo per loro affinché Dio possa
concedere loro il pentimento e scioglierli dal laccio del diavolo che li tiene
soggiogati. {09-04-2011}
► URL:
http://puntoacroce.altervista.org/_Rel/T1-Non_altro_dio_Mds.htm
09-04-2011; Aggiornamento: 10-04-2011 |