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«Chi dice la gente ch’io sia?» — Offensiva intorno a Gesù 1: È ciò che dicono gli altri su Gesù.

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■ Gesù fra teologia e filosofia
■ Gesù fra filosofia e ideologia
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«E voi, chi dite ch’io sia?» — Offensiva intorno a Gesù 2: È ciò che la Bibbia dice su Gesù.

Ecco le parti principali:
■ Gesù nella Bibbia e nella storia
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BRUCIARE IL CORANO? PARLIAMONE

 

 a cura di Nicola Martella

 

Qui di seguito discutiamo l'articolo «Bruciare il Corano?». La questione riguarda, oltre a valutare se sia opportuno bruciare i libri sacri di un'altra religione in modo così eclatante, di accertare se ci sia un mandato specifico nel nuovo patto per fare cose del genere. Se così non è, Terry Jones ha agito in modo arbitrario, portando discredito sul cristianesimo biblico. Vista l'uscita del suo libro «Islam is of devil» appena prima dell'annuncio della sua azione, il sospetto è che tutto sia stato architettato per vendere molte copie. Nulla di nuovo sotto il sole... non solo statunitense.

 

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I contributi sul tema

(I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.

I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)

 

1. Pietro Calenzo

2. Emanuela Spada

3. Vincenzo Russillo

4. Gaetano Nunnari

5. Antonio Tuccillo

6. Anna Barbuzza

7. Irene Bitassi

8. Matteo Ricciotti

9. Costanzo Cicioni

10. Matteo Lanata

11. Vari e medi

12. Vari e brevi

 

Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante

 

 

1. {Pietro Calenzo}

 

La verità in quanto tale, non va accompagnata, ma procede e convince le menti, con la potenza di Dio tramite la predicazione della Parola di Dio. Il pastore Jones, al di là della sua inopportuna iniziativa, non si è forse accorto che voleva utilizzare gli stessi mezzi o metodi di quei settori religiosi islamici, che egli andava censurando. Nel suo ministero terreno il Signore Gesù Cristo non ha mai ordinato ai suoi discepoli di bruciare, scritti pagani, che pur ai suoi tempi esistevano. Quando, come c’illustrano le Scritture, delle opere pagane furono bruciate in una pubblica piazza, lo fu una per una spontanea iniziativa dei neoconvertiti, e lo fecero per una scelta autonoma.

     Al di là di ciò, è evidente che la religione islamica, come tutte le religioni che sono frutto della mente umana, è fortemente antiscritturale, poiché nega la resurrezione e la divinità di Cristo. Essa si fonda sulle rivelazioni sulle visioni di un uomo, Muhammad, che si fece propagatore de suo verbo, spesso più con la spada che con la predicazione. L’apostolo Paolo afferma infatti che se Cristo non è risorto dai morti, vana è la nostra fede e noi tutti siamo riconosciuti come mendaci.

     Al di là di ciò il Signore ci esorta a pregare e fare del bene a coloro, che osteggiano in modo cruento la Verità. Gesù stesso ammonì l’apostolo Pietro a riporre la sua spada nel fodero, poiché non aveva ancora senso delle cose di Dio.

     La proposta provocatrice del pastore Jones di ardere il Corano, era ed è tanto inopportuna, anche tenendo conto che poteva scatenare reazioni incontrollate da parte di nutrite frange estremiste islamiche nei confronti di quei cristiani, che rappresentano una minoranza nei loro luoghi natii o nazioni di residenza. Infatti, così è avvenuto in India e Pakistan con forti recrudescenze, dove luoghi di culto o case di credenti sono state incendiati, e molti nostri fratelli sono stati percossi, uccisi. In verità tali virulente azioni oltranziste da parte di taluni settori islamici non sono nuove né estemporanee.

     La Scrittura c’insegna che non sono tali improponibili azioni come quella del pastore Jones a divulgare l’Evangelo, ma è la proclamazione dell’Evangelo, che è portatore della verità, che abbatte le fortezze avversarie, che si oppongono all’evangelo. Vincere la falsa dottrina con il bene, e non rendendo mai il male per il male, come intendeva fare il pastore Jones in riferimento alle vittime dell’undici settembre. Bisogna vincere il male con il bene, poiché l’amore, che procede dall’alto, non solamente gioisce nella verità, ma è pacifico e sopporta ogni cosa e spera ogni cosa, affinché anche i non credenti, osservando il nostro comportamento, giungano a glorificare il Padre nostro, che è nei cieli, e il Signore Gesù Cristo. {16-09-2010}

 

 

2. {Emanuela Spada}

 

«Non rendete ad alcuno male per male. Se è possibile, per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti gli uomini… Non esser vinto dal male, ma vinci il male col bene».

     «L’unica cosa che Terry Jones ha ottenuto è la visibilità per il suo narcisismo, che lo porta ad appellarsi falsamente a una rivelazione dello Spirito di Dio, invece di tagliare rettamente la Parola della Verità (2 Tm 2,15); perciò è un operaio confuso, che crea confusione. Le conseguenze dei suoi atti, lungi dall’aver portato del bene alla causa dell’Evangelo, ha inacerbito gli animi nei paesi islamici e ha causato già la morte di varie persone, tra cui anche cristiani. Tale pastore è un uomo settario, a capo di un gruppuscolo di poche anime. Su di lui ci sono anche lunghe ombre morali d’infedeltà finanziarie riguardo alle offerte dei fedeli. È meglio evitare che gente del genere rappresenti i cristiani biblici. Paolo insegnava: “L’uomo fazioso, dopo una prima e una seconda ammonizione, schivalo, poiché tu sai che un tale è pervertito e pecca ed è condannato da se stesso” (Tt 3,10s). Tale singolare pastore non mi rappresenta né come cristiano, né come rappresentante di Dio. Io non vorrei vedere la Bibbia bruciata nei Paesi islamici, dopo che ancora negli anni Venti del 20° secolo fu bruciata in Italia da alcuni chierici».

     Ho riportato i passi dell’articolo di Nicola, che condivido pienamente... {16-09-2010}

 

 

3. {Vincenzo Russillo}

 

I mass-media hanno enfatizzato con grande vigore la notizia, facendo da eco l’uno all’altro: «Pastore battista intende bruciare l’11 settembre il corano…». È un gesto assolutamente deprecabile e da condannare. Secondo me, tale reverendo aveva più voglia di farsi pubblicità, visto che la sua chiesa conta 50 persone che mettere in piedi una vera e propria azione contro l’Islam. Di sicuro le tante azioni di protesta hanno bloccato tale iniziativa, che però non è rimasta senza emuli (cristiani e non), che in giro per l’America hanno bruciato copie del Corano (Ansa).

     Torno a ripetere che sono gesti insensati e che alimentano solo odio. D’altra parte, sorprende il troppo buonismo dei politici. Tutti paragonano subito il gesto alle vignette su Maometto, che furono considerate dissacranti e che alimentarono una scia di odio. Non voglio aprire una discussione su questo, però i due gesti non sono paragonabili.

     L’Islam gode qui da noi altresì della libertà di proclamare le proprie idee e il credo religioso, si pensi a Gheddafi, che in Italia può liberamente fare delle campagne, in cui predica la bontà del Corano. Egli si propone come modello da seguire per un’Europa, che tende verso l’islamizzazione. Si potrà dire: «Fa parte del gioco della democrazia». Ma bisogna considerare l’altro aspetto, che ormai i cristiani si ritrovano a subire molte angherie nei paesi islamici: dov’è lì la libertà? Non per ultima è arrivata la notizia di scuole cristiane bruciate nel Kashmir indiano come reazione alla profanazione del Corano. Bisognerebbe riflettere sugli estremismi e su ciò che sta diventando un’intolleranza sempre più spietata verso il cristianesimo.

     Il cristianesimo non di un pastore che semina odio. Voglio ricordare che il Vangelo dice: «Beati quelli che si adoperano per la pace, perché saranno chiamati figli di Dio» (Matteo 5,9). Voler seminare odio con provocazioni di questo tipo, è solo deleterio non solo per tutti i cristiani, ma alimenta azioni incontrollate da parte di estremismi di ogni tipo. L’amore vince ogni cosa e bisogna rispondere a tali provocazioni, rimboccandosi le maniche e diffondendo il messaggio di Cristo. Paolo ingiunse: «Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene» (Romani 12,21). {16-09-2010}

 

 

4. {Gaetano Nunnari}

 

Bruciare il Corano? È un aggressione, a cui un vero cristiano non deve partecipare! Alcuni evangelici statunitensi sembrano dimenticare che il nostro combattimento non è contro sangue e carne.

     Dimenticano che certi gesti impavidi si ripercuoterebbero verso i nostri fratelli che abitano nei paesi islamici, e che per la maggiore sono già perseguitati per la loro fede in Cristo. Un tale gesto così stupido peggiorerebbe solo la loro già provata situazione. Questo sarebbe già un motivo valido per non fare ciò, dimostrando amore per loro e non aumentando con una ritorsione le loro sofferenze.

     Dimenticano che Cristo ha detto: «Beati quelli che si adoperano per la pace, perché saranno chiamati figli di Dio» (Matteo 5,9). Questo non significa in ogni caso diventare ecumenici, ma: «Se è possibile, per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti gli uomini» (Romani 12,18).

     Si riponga, quindi, la spada nel fodero, come il Signore disse a Pietro, e ricordiamoci delle parole dell’apostolo Paolo: «Non fate le vostre vendette, miei cari, ma cedete il posto all’ira di Dio; poiché sta scritto: “A me la vendetta; io darò la retribuzione”, dice il Signore» (Romani 12,19). {16-09-2010}

 

 

5. {Antonio Tuccillo}

 

Caro Nicola, ho letto con piacere il tuo scritto; concordo con quanto hai detto e sulla posizione scritturale al riguardo.

     Mi sono arrivate mail da diversi fratelli, e tutti sono concordi che bruciare il Corano è sbagliato. Vi sono fratelli in Italia che lavorano per portare la Buona Novella ai mussulmani (presenti nel nostro paese), essi sono perplessi e un po’ preoccupati, se continuare o fermarsi un attimo, affinché passi il clamore suscitato dal pastore americano.

     Però, dico con un po’ di rammarico verso la società, dove viviamo, non si solleva nessun clamore o sdegno per quei credenti, che nei paesi mussulmani vengono uccisi o per quelle leggi che fanno sì che le comunità cristiane debbano chiudere in varie parti del mondo. Mi arrivano tali notizie dal sito di «Porte aperte» (missione che si occupa dei cristiani perseguitati nel mondo).

     Come hai ben detto il nostro compito e quello di predicare la Buona Novella (non di distruggere i loro simboli), perché tutti mussulmani e non possano arrivare alla conoscenza di Cristo e al suo sacrificio espiatorio e possano attraverso Cristo giungere alla salvezza eterna.

     Purtroppo non sempre si obbedisce a questo mandato, ma lo si preferisce fare solo all’interno della chiesa. La società non conosce il Vangelo, se non quello religioso, e un pastore di un paese lontano, minacciando un gesto emblematico, ci fa passare tutti per fanatici. Spero che il Signore ci dia il coraggio di andare oltre le mura delle nostre comunità, per raggiungere più persone possibili (scusa per lo sfogo). {17-09-2010}

 

 

6. {Anna Barbuzza}

 

Bruciare il Corano è certamente una cosa sbagliata e Terry Jones, il reverendo diventato celebre a causa di quest’affermazione, mi è sembrato un soggetto con poca saggezza e discernimento. Tuttavia, troppo spesso dimentichiamo che ogni giorno, in tutto il mondo, estremisti islamici scatenati bruciano Bibbie e Vangeli... E nessuno dice nulla! Si leva ogni tanto qualche voce di protesta, ma è subito zittita dai benpensanti. Per la serie: non facciamoli arrabbiare questi islamici! Ma dal momento che il reverendo Jones vuole bruciare il Corano, tutto il globo parla di Jones con tanto clamore: autorità politiche, religiose ecc... per non parlare degli stessi islamici, che minacciano fuoco e fiamme al primo fiammifero che viene avvicinato al loro Corano.

     Allora, noi non dobbiamo bruciare il Corano, ovvio... ma anziché acconsentire a tutte le richieste degli islamici (vogliamo una moschea qui e una di qua: magari anche pagata dallo Stato), dobbiamo avere il coraggio di rivendicare l’autorità nel nome di Gesù, in un mondo dove la libertà religiosa sembra ormai diventata a senso unico. Dialogare non vuol dire spogliarsi della propria identità. Un musulmano non comprometterà mai la fede nel suo Corano (a meno che non ci sia un’autentica conversione al Signore della Bibbia)... ed è giusto che sia così! Anche noi, dunque rimaniamo quello che siamo... Abbiamo il diritto di difendere con forza la Bibbia intesa come la Parola di Dio... infallibile, ispirata da Dio stesso. E ciò avvenga senza fondamentalismi e senza bruciare nulla, altrimenti, avanti di questo passo, succederà che saremo tutti islamizzati, è questo proprio non mi piace! Poniamo mente a queste cose. {17-09-2010}

 

 

7. {Irene Bitassi}

 

Bruciare copie del Corano non è ovviamente un metodo biblicamente accettabile di evangelizzare, e il pastore Jones ha creato un bel po’ di problemi ai cristiani di tutto il mondo, in primis a quelli che abitano in Paesi musulmani. Però, da come si è svolta la vicenda, mi pare che non volesse farlo davvero, ma solo ottenere esattamente ciò che ha ottenuto: l’impegno di Obama a trovare una soluzione diversa per quella moschea che dovrebbe essere aperta a Ground Zero. Infatti, alla fine, è bastata una telefonata con questa promessa per convincerlo a fermarsi.

     È vero che negli Stati Uniti c’è libertà di aprire locali di culto dovunque (e grazie a Dio che è così), però forse un po’ più di tatto e sensibilità ci vorrebbe anche da parte dei musulmani di quella zona: basta spostarsi qualche isolato più in là e nessuno direbbe loro niente. Dopo neanche dieci anni da un evento così traumatico per l’opinione pubblica americana, non è cercare occasioni di scontro, pretendere di fare una moschea proprio lì?

     Con ciò, ribadisco che sono contraria all’idea di bruciare il Corano. Non c’è nulla da temere in esso. Anzi, secondo me, va letto e confrontato con la Bibbia. Quando mi hanno obbiettato: «Voi dite che la Bibbia è Parola di Dio, i musulmani lo dicono del Corano. A chi dovrei credere?». Ho risposto: «Leggi prima la Bibbia, poi il Corano e valuta». Non a caso, Lutero aveva autorizzato e scritto l’introduzione a una traduzione latina del Corano, convinto che sarebbe stata «a gloria di Gesù». {17-09-2010}

 

 

8. {Matteo Ricciotti}

 

Matteo Ricciotti: Grazie, Nicola, ho letto il tuo articolo riguardo al gesto del pastore battista indipendente di bruciare il Corano. Esasperare gli animi e fare crociate non è mai stato utile a nessuno. Ringrazio il Signore per le parole di saggezza, con le quali hai affrontato l’argomento e spero che questo ci aiuti ad avere un saggio confronto dialettico con quanti contrastano la Parola della Verità. {16-09-2010}

 

Osservazioni (Luciano Leoni): Carissimo Nicola, riguardo all’articolo in oggetto, l’intervento di Matteo Ricciotti egli parla di un «pastore battista indipendente». Mi preme precisare che tale sig. Jones non è un pastore battista, ma è un carismatico. Come battisti abbiamo sicuramente molti difetti e non voglio difendere nessuna categoria, tuttavia per amore di verità è bene precisarlo. Riguardo a tale personaggio le CBI hanno emesso un loro comunicato visibile a questo indirizzo. La precedente pagina della comunità «Dove World Outreach Center» non è più raggiungibile, ma nel nuovo sito è ben indicato che questo signore non è un «battista», e io aggiungo, ben poco cristiano. Grazi per il tuo lavoro. Un fraterno abbraccio. {19-09-2010}

 

Replica (Matteo Ricciotti): L’informazione «pastore battista indipendente» è stata data sia dal TG1 che dal TG5. Sono ben felice di sapere della precisazione di Luciano Leoni, e che quindi si tratti di un pastore carismatico. Se Luciano Leoni mi ha corretto, egli ha fatto bene, anzi benissimo. Se la sua fonte è quella più veritiera e attendibile, ciò dimostra come i telegiornali italiani fanno acqua da tutte le parti, e conferma quanto poco accurati sono i suoi servizi e la scarsa informazione sulle fonti. Grazie.

    Aggiungo anche che la nota di Luciano Leoni mi ha rallegrato. La grazia del nostro Signore Gesù Cristo sia con quanti lo amano in verità. {21-09-2010}

 

 

9. {Costanzo Cicioni}

 

Se mi permetti vorrei esprimere il mio semplice pensiero sulla tua provocazione «Bruciare il corano?». La scelta del «pastore americano» non è tanto felice. Non solo si metterebbe in subbuglio il mondo islamico, già di per sé in fermento, ma verremo anche meno alla libertà di religione.

     Vogliamo forse prendere esempio dall’inquisizione? Gesù ci ha lasciato, in eredità, un mandato: «Andate per il mondo e predicate l’Evangelo a ogni creatura». Ci dice anche di amare il nostro prossimo, di porgere l’altra guancia, a chi chiede il nostro mantello di lasciare anche la tunica, di sfamare chi ha fame, di dissetare chi ha sete. Anche in alcune chiese cristiane, se c’è il fondamentalismo religioso, si notano problemi seri. In Egitto, in Corea, nei paesi ex comunisti e in alcuni paesi Islamici si ha notizia di grandi risvegli e conversioni all’Evangelo.

     Ci sia d’incoraggiamento quello che il Signore ci dice: «Aspettate... io combatterò per voi... Sarò con voi fino alla fine dell’età presente...»

     Non dimentichiamo le parole di Gesù: «Hanno perseguitato me e perseguiteranno anche voi». Dio ti benedica... {19-09-2010}

 

 

10. {Matteo Lanata}

 

Mi associo alle riflessioni di Pietro e di Emanuela, in particolare, e alle osservazioni tue, Nicola, in generale. Credo che l’uomo settario abbia poche chance di dimostrare di stare nei binari dell’insegnamento di Gesù.

     Vorrei sintetizzare le premesse, da cui scaturì questo gesto. Al di là del pretesto editoriale, di cui non ero a conoscenza, la faccenda assunse rilievo, dopo l’annuncio di voler costruire una moschea a Ground Zero. La costernazione di buona parte del popolo americano, ufficialmente vittima di estremisti islamici, è comprensibile e paradossale. Nella lacuna di presenza di poteri ufficiali e in mezzo a varie proteste, quel tale Jones ha «cavalcato» gli eventi, spingendo nella direzione della reazione. Sicuramente poco concreta, al di là delle credenze musulmane, ma efficace per svegliare e affrettare una presa di posizione. Tutto questo con vari riflessi negativi, in primis per coloro che vengono oppressi in alcuni paesi musulmani.

     Ebbene, per concludere, credo che egli non abbia agito biblicamente, ma piuttosto che abbia espresso una tipica reazione umana e politica dei nostri giorni. Cioè, sorprendente è che non sia stato compiuto da un laico impegnato in politica, ma è triste che l’autore sia un sedicente credente. {22-09-2010}

 

 

11. {Vari e medi}

 

Dany Pappalardo: Può darsi che non è stata la cosa migliore da fare, ma lui almeno qualcosa l’ha fatta. {16-09-2010}

Risposta (Nicola Martella): Sì, si è dato molta visibilità per così vendere meglio il libro contro l’Islam, che aveva già scritto e pubblicato in anticipo. [Terry Jones. Islam Is of the Devil (Lake Mary, Florida: Creation House, A Strang Company). Si veda ad esempio qui: 1 | 2 | 3] Certamente una bella pubblicità per sé e una cattiva per il cristianesimo biblico.

Replica (Dany Pappalardo): Che avesse scritto un libro, non lo sapevo; certamente tutto questo gli è servito per suo scopo personale... Grazie per l’informazione.

 

Paone Salvatore: Credo che non sia opportuno tale gesto, giusto o sbagliato che sia. L’islam rimane comunque un problema reale. Qualcuno potrebbe dire: è solo religione, di cui si hanno modi diversi di vedere. Qui abbiamo a che fare con dei veri e propri fondamentalisti, i quali hanno come obbiettivo incutere terrore, e creare danni irreversibili.

    Inoltre credo che nei cuori di molti credenti, sopratutto americani, ci sia ancora paura e sopratutto rabbia per ciò che accadde l’11 settembre 2001; tale catastrofe non è andata giù a nessuno. Ma con tale gesto di bruciare il Corano non si fa altro che «buttare paglia sul fuoco» per cosi creare un «falò inarrestabile». {16-09-2010}

 

Gianni Siena: Non mi meraviglio più di niente. L’islam e il cristianesimo sono religioni antitetiche, pur condividendo un’idea monoteista di Dio. Provocare gli islamici, facendo radicalizzare chi viene in occidente per farsi una vita diversa, è il peggior biglietto da visita di questo «occidente», ch’è tutto ma non cristiano. Inoltre, è auspicabile che si faccia un po’ di pulizia nel campo nostro: troppi «pastori» avrebbero fatto meglio altro nella vita. {16-09-2010}

 

Raffaele Cozzolino: Vorrei aggiungere un commento. Riguardo alla Bibbia, cioè la Parola di Dio, non so preciso in che anno, ma alcuni papi e re volevano distruggere la Bibbia, bruciando ogni pagina; ma non sono riusciti a farcela! Poiché Dio è grande e potente. Non è compito dell’uomo bruciare il Corano; dia-mo tempo al tempo. Dio ci benedica. {18-09-2010}

Risposta (Nicola Martella): I tempi, in cui si bruciavano le Bibbie non sono poi così distanti. Faccio notare che nell’articolo di riferimento, nella nota a piè di pagina, in Italia le ultime Bibbie furono bruciate intorno al 1920.

 

Adolfo Monnanni: Ciao, Nicola. Credo che i gesti inconsulti o minacciosi di certi «pastori» siano un pericolo pubblico, da tenersi a distanza e disconoscerli come servitori di Cristo (almeno in certe circostanze). Nella nostra assemblea abbiamo contatti con islamici e credo che mostrare amore e rispetto per tutto il loro essere sia la cosa migliore. Non tutti possiamo andare nel mondo islamico a testimoniare di Cristo morto anche per loro e non vogliamo perdere buone occasioni per farlo nel nostro Paese. Il mondo verrà islamizzato come tanti pensano? Può darsi, ma non sarà la violenza a fermare questa invasione. Restiamo fermi nelle Scritture e vedremo le vittorie nel Signore. Saluti in fede… {18-09-2010}

 

Daniel Cimpianu: Una cosa che mi passa nella mente è che sembra che la religione ha fatto delle vittime e delle guerre più che altra cosa. Anche all’inizio Caino uccise suo fratello Abele, perché Dio non guardò con favore l’offerta di Caino. La cosa peggiore è che nella storia sono state fatte guerre anche dai popoli cosiddetti cristiani. Ho letto che in certi tempi la religione uccideva tantissimi veri cristiani, solo perché non andavano d’accordo con i principi imposti. Gesù, che insegna ad amare anche i nemici, come può comandare l’uccisione di altri nel suo nome? Terry Jones facendo questo non pensa cosa succederà ai fratelli in tutto il mondo? Non per me, che vivo in un paese libero, ma cosa succederà ai nostri fratelli nei paesi musulmani? Amare il prossimo e il comandamento di Dio. {19-09-2010}

 

 

12. {Vari e brevi}

 

Deborah Gilmore: Nicola Martella, sono d’accordo con te. Parte della vita di un credente è il rispetto del prossimo, non la condivisione del pensiero. Bell’articolo. {16-09-2010}

 

Daniel Fiacchini: Grazie, Nicola, per il prezioso approfondimento che condivido al 100%. {16-09-2010}

 

Luigi Schirru: Verissimo... grazie, Nicola. {16-09-2010}

 

Annamaria Pes: Grazie, fratello... {16-09-2010}

 

Claudio Zappalà: Grazie, Nicola, per la citazione e la discussione. {16-09-2010}

 

Ester Levi: Grazie, frat. Martella, per il tuo contributo alla discussione! D.T.B. {16-09-2010}

 

Mattia Zanella: È incredibile come gli islamici riescano a fare quello che vogliono e a non far fare agli altri ciò che non piace a loro. {16-09-2010}

 

Angela Solinas: A che serve bruciare il Corano? Mi meraviglia che sui media e in Tv si dia così tanto spazio a pseudo cristiani del cavolo… reverendi del cavolo… scusate ma penso questo! {16-09-2010}

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Rel/T1-Bruciare_Corano_OiG.htm

17-09-2010; Aggiornamento: 23-09-2010

 

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