L’importanza di Gerusalemme per i Mussulmani viene dall’opinione secondo cui nel
Duomo della Rocca vi sia una roccia dove sono accadute due cose significative:
■ 1) Abramo vi ha eretto l’altare per sacrificare
Isacco;
■ 2) Mohammed (Maometto) è salito da lì in cielo.
Sebbene quest’ultima tradizione sia radicata nella mente dei Mussulmani odierni,
essa è di origine recente. È stata inventata da Haj Ami el-Husseini, il Gran
Mufti di Gerusalemme, zio di Yasser Arafat. Egli ha sostenuto questo mito negli
anni 1920-1930 per risvegliare le passioni arabe contro la presenza crescente
dei Giudei a Gerusalemme. Il verso del Corano che descrive il viaggio di Mohammed
in cielo, è la Sura 17,1 «Sia lodato Allah che trasportò il suo servitore di
notte dalla moschea santa alla moschea lontana [al-Aqsa], della quale noi
abbiamo benedetto il recinto». L’interpretazione Islamica dice che la
moschea santa sia La Mecca, e questo è accettato da tutti. Poi aggiunge che la
moschea lontana è Gerusalemme, ma di questo non c’è alcuna prova perché a quel
tempo Gerusalemme non era mai stata un luogo di culto Islamico, né lo sarebbe
stato per secoli dopo Maometto. Gerusalemme non è mai citata nel Corano, come
potrebbe essere quindi un luogo di culto? È molto significativo che all’interno
del Duomo della Rocca vi sono impressi molti versi del Corano, ma non la Sura
17,1.
Se l’interesse Mussulmano per Gerusalemme è infondato,
la richiesta giudaica della città è assolutamente scritturale. Essa è citata più
di 800 volte nella Bibbia. I brani più significativi che la riguardano sono i
seguenti: 2 Cr 6,6; Sal 48,1-8; 122,6; 132,13s. La città di Dio non è né New
York, né Parigi, né Londra, né Damasco, né Il Cairo, né Roma, ma Gerusalemme.
Aggiornamento: 12-04-07
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