Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Radici 5-6

 

Giudaismo

 

 

 

 

Oltre alle parti introduttive (Bibbia, AT) e al Giochimpara finale, il libro contiene due parti distinte dell’AT: l’Epoca Babilonese e l’Epoca Persiana. In appendice ci sono tre excursus:
■ I nomi ebraici di Dio
■ Il patto, i patti e i testamenti
■ La Bibbia fra criticismo e modernismo.

 

◘ Ecco le parti principali dell’Epoca babilonese («Libri storici e profetici III»):
■ L’epoca babilonese in generale
■ Sofonia
■ Habacuc
■ Geremia
■ Lamentazioni
■ Daniele
■ Ezechiele
■ Il tempo dell’esilio. 

 

◘ Ecco le parti principali dell’Epoca persiana («Libri storici e profetici IV»):
■ L’epoca persiana in generale
■ Esdra-Nehemia
■ Ester
■ Aggeo
■ Zaccaria
■ Malachia
■ L’epoca intertestamentaria.

 

► Vedi al riguardo la recensione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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LE SEDICENTI TRIBÙ DISPERSE D’ISRAELE

 

 di Nicola Martella

 

 

1.  ENTRIAMO IN TEMA

 

1.1.  I LUOGHI COMUNI: Uno dei luoghi comuni, che si sentono e leggono in giro, è proprio quello della sedicente perdita delle dieci tribù del regno del nord (Efraim o Israele), che furono deportate nella cattività assira intorno al 722 a.C. Si afferma che, dopo la deportazione dei Giudei in Babilonia (586 a.C.), solo questi ultimi sarebbero tornati in Patria. Si sono creati vari «misteri» intorno alla presunta perdita delle tribù del regno del nord. Tale subdola convenzione ha alimentato la fantasia di romanzi escatologici e fantascientifici. Leggendo in giro, gli uni identificano tali Ebrei persi e dispersi con i Mudjahidin dell'Afganistan, altri con specifiche tribù dai particolari usi e costumi, come gli Sciti. Alcuni vogliono identificarli con le popolazioni del nord Europa, particolarmente con gli Scandinavi e con gli Anglosassoni, specificatamente con gli Inglesi e gli Irlandesi e, perciò, con le popolazioni europee immigrate negli Stati Uniti, nel Canada, nell’Australia e nella Nuova Zelanda. Non manca neppure chi identifica tali Ebrei dispersi addirittura con gli Italiani, eredi degli antichi Romani. E chi più ne ha, più ne metta.

 

1.2.  LA QUESTIONE: La storia delle 10 tribù d’Israele, disperse in Assiria, ritorna di frequente negli scritti dei gruppi giudaico-messianici, e questa è una cosa che vorrei capire meglio, perché nel sito «imninalu» è uno dei punti fondamentali, su cui l’autore ritorna ben volentieri a sottolineare la «purezza dottrinale» della Casa di Giuda rispetto alla Casa d’Israele, che comunque deve essere ancora tratta dalle nazioni. La Casa di Giuda, invece, grazie all’assurdo assunto di una sua «continua» fedeltà alla Legge, sussisterebbe tutt’oggi e sarebbe pronta a riunirsi alla Casa consorella. In questo intreccio di termini tra Casa, Popolo e Tribù, che noi mischiamo spesso, tale autore invece ne sottolinea le distinzioni, su cui poi costruisce la relativa credenza. {Bruno Colucci; 22 gennaio 2009}

 

 

 

 

2.  LE RISPOSTE

 

2.1.  GIUDA PIÙ FEDELE DI EFRAIM?: Non affronto qui in dettaglio la questione della presunta continua fedeltà della tribù di Giuda alla Legge. Ricordo ciò, che disse Dio tramite il profeta Ezechiele riguardo alle prostituzioni e agli adulteri (sia spirituali che morali) di Giuda; i termini ricorrenti sono, ad esempio: cuore adultero, adulterio con i loro idoli esecrandi, abominazioni, prostituirsi, prostituta, prostituzioni ad ogni passante, con stranieri e vari popoli (Egiziani, Assiri, paese di Canaan fino in Caldea), impudicizia, lussuria, scelleratezza, sacrifici umani, sangue sulle mani, cuore vile (Ez 6,9; 16,15s.20.22.25-41; 20,30; 23,3-19.27ss.35ss.43ss; 43,7.9). Le prostituzioni e gli adulteri di Giuda superavano quelle di Efraim (Ez 23,11.14). Addirittura Sodoma venne indicata come «sorella minore» e come meno colpevole di Giuda (Ez 16,46-49.56; cfr. Is 1,9s; 3,9; 23,14; Lam 4,6); al tempo del NT Gerusalemme fu chiamata «la gran città, che spiritualmente si chiama Sodoma ed Egitto» (Ap 11,8). Basta leggere il libro di Malachia, per accorgersi dello stato di tale «purezza» e «fedeltà» del popolo.

 

2.2.  LE TRIBÙ D’ISRAELE ERANO VERAMENTE PERSE?: Sulla presunta perdita delle 10 tribù si costruisce un’intera ideologia dottrinale. Questo è diventato oramai un tale luogo comune che viene ripetuto da varie persone in libri, conferenze e in internet, senza che a nessuno di loro viene in mente di controllare, se le cose storicamente e biblicamente stanno veramente così.

     In effetti, però, non si dovrebbe parlare di 10 tribù perse e disperse, ma di Israeliti di tutte le tribù, che non tornarono con Zerubabele in patria, compresa la gran parte dei figli di Giuda, i quali rimasero nella vasta diaspora per motivi d’opportunismo. In 1 Cronache 9,2s è scritto chiaramente: «Ora i primi abitanti che si stabilirono nei loro possessi e nelle loro città, erano Israeliti, sacerdoti, Leviti e Nethinei. Gerusalemme si stabilirono dei figli di Giuda, dei figli di Beniamino, e dei figli di Efraim e di Manasse». Queste due ultime tribù erano il cuore dell’ex-regno del nord, chiamato anche semplicemente «Efraim». In Esdra 1,5 furono menzionati, oltre ai capi famiglia delle tribù di Giuda, Beniamino e Levi, anche «tutti quelli, ai quali Dio aveva destato lo spirito», ossia gente delle altre tribù. Sebbene si parlasse di Giuda e di Beniamino come nucleo principale (Esd 4,1; 10,9), per semplificazione si designò il tutto come «popolo di Giuda» (4,4), intendendo così gli «abitanti di Giuda e di Gerusalemme» (4,6) e «tutti quelli della cattività» (10,7).

     Degli stessi Giudei veri e propri tornarono una parte relativamente piccola, poiché in tutto erano 50.000 Israeliti, fra Giudei e altre tribù. Poiché il territorio del regno del nord era occupato dai Samaritani, tutti si stanziarono in Giuda e, semplificando, col tempo furono identificati come Giudei e giudaismo. Perciò, i popoli circonvicini parlavano di loro come «Giudei» (Ne 4,1s), costituendo essi il nucleo portante e abitando essi nell’antico territorio di Giuda, ossia il territorio intorno a Gerusalemme (Esd 1,2s; Ne 1,2; 2,7). Perciò per semplificazione si parlava di «quelli di Giuda» (Ne 4,10) e di «tutta la casa di Giuda» (v. 16), o semplicemente di Giuda (Ne 6,17s; 13,12.15ss). Come già prima fu Zerubabele (Ag 1,1.14; 2,1.21), Nehemia stesso era «governatore nel paese di Giuda» (Ne 5,14), che i nemici denunziarono come fosse un «re in Giuda» (Ne 6,7). Dopo la distribuzione delle terre, in provincia si stabilirono «Israeliti, sacerdoti, Leviti, Nethinei e figli dei servi di Salomone» (Ne 11,3.20), mentre a Gerusalemme specialmente Giudei e Beniaminiti (v. 4). Anche i Nethinei e i figli dei servi di Salomone non erano Giudei, ma addirittura Gentili.

     In Esdra 3,1 si parlò del fatto che i «figli d’Israele» s’erano stabiliti nelle loro città; anche in seguito si parla non dei Giudei soltanto, ma dei «figli d’Israele» e della «progenie d’Israele» (Ne 9,1s). Si parlò delle seguenti categorie: «I figli d’Israele, i sacerdoti, i Leviti e gli altri reduci dalla cattività» (Esd 6,16.21; 7,7; Ne 10,38), oppure generalmente dei «figli d’Israele» (Ne 1,6; 2,10; 8,1; 9,1). A Gerusalemme c’era la «porta di Efraim» (Ne 8,16; 12,39), che non cambiò nome.

     Per semplificazione fu scritto che Aggeo e Zaccaria «profetarono nel nome del Dio d’Israele ai Giudei che erano in Giuda e a Gerusalemme» (Esd 5,1). Nel regno persiano Giuda e Gerusalemme (Esd 7,14; 9,9; 10,7) erano chiamati nel complesso «provincia di Giuda» (Esd 5,8). Zaccaria parlò, in effetti, alla «casa di Giuda» e alla «casa d’Israele» come entità presenti (Zc 8,13) e riassunte nel «rimanente di questo popolo» (v. 11). Data la minoranza dei rimpatriati rispetto alla massa rimasta nella diaspora, essa venne riassunta in «Gerusalemme e casa di Guida» (vv. 15.19), poiché a quel tempo il tempio non era stato ancora edificato, Gerusalemme non era stata ancora ricostruita (lo fu poi con Nehemia) e gli Israeliti non avevano ancora occupato le terre loro destinate per sorteggio. Anche in seguito Zaccaria parlò al presente di Gerusalemme e di Efraim (Zc 9,10) o di Giuda e d’Efraim (Zc 9,13), oltre che al futuro (10,6s).

     Anche Malachia parlò al presente d’un Giuda perfido e profanatore e d’un Israele e d’una Gerusalemme abominevoli (Mal 2,11). Quindi, altro che purità morale e dottrinale!

 

2.3.  LA SITUAZIONE AL TEMPO DEL NT: Fra la Giudea e la diaspora c'era un’osmosi continua durante il corso della storia. Al tempo di Gesù troviamo varie persone, di cui fu detto che non erano Giudei di nascita, ad esempio Anna (tribù di Ascer; Lc 2,36). Gesù stesso parlò delle «dodici tribù d’Israele» (Mt 19,28), senza menzionare che al momento fossero disperse. Anche Paolo parlò nel suo presente delle «nostre dodici tribù, che servono con fervore a Dio notte e giorno, sperano di vedere il compimento» (At 26,7); quindi, non sapeva nulla di tribù perse e disperse. Egli stesso apparteneva alla tribù di Beniamino (Rm 11,1; Fil 3,5). Giacomo scrisse alle «dodici tribù, che sono nella dispersione» (Gcm 1,1). L’unica tribù, che si è veramente persa per sempre, è la minuscola Dan, che non ricorre nell’elenco (Ap 7,4-8); essa fu sostituita nell'elenco. Anche in seguito, Giovanni parlò delle «dodici tribù dei figli d’Israele» (Ap 21,12), senza aggiungere che erano disperse o perdute al momento.

 

 

3.  ASPETTI CONCLUSIVI: Quella delle tribù perse e disperse d’Israele, riferendosi al regno del nord soltanto, è quindi una delle tante «favole giudaiche» (Tt 1,14). Tutte le tribù furono disperse, anche Giuda, e di tutti loro tornò solo una minima parte nella Terra Promessa. In tutto il mondo d’oggi esistono Israeliti di tutte le tribù, che ben sanno di appartenere al popolo storico di Dio e non di rado occupano importanti posizioni nella società. Altri Israeliti di tutte le tribù si sono assimilati alle nazioni e hanno dimenticato le loro radici. Ad altri ancora non importa nulla delle proprie radici etniche, anzi sono atei, libertini, esoteristi, massoni e quant’altro.

 

Le sedicenti tribù disperse d’Israele? Parliamone {Nicola Martella} (T)

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Rel/A1-Tribu_disperse_Israele_R56.htm

29-01-2009; Aggiornamento: 21-10-2012

 

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