Sento dire spesso ed è facile constatare che in ogni religione c’è un
fondo di «verità» ovvero delle giuste regole morali. Credo sia scontato dire che
anche un ateo possa comportarsi bene, ma anche un musulmano o un
buddista. Ognuno sostiene dell’altro che solo la propria religione è portatrice
d’una verità assoluta. La mia domanda è questa: in cosa il cristiano di
potrebbe dire che si differenzia
dagli altri?
Faccio un esempio prendendo una situazione stereotipata. Si dice che una donna
non credente possa tradire con maggiore facilità il proprio partner,
mentre una donna timorata di Dio avrebbe più remore nel farlo.
Anche se tale situazione non è sempre regola, si potrebbe ampliare tale discorso
soffermandoci sul fatto che sul comportamento d’una persona incide quanto segue:
l’educazione, l’ambiente e l’indole. Quindi ritornando alla questione
principale: quale è il tratto distintivo
d’un credente o meglio d’un rigenerato? {Vincenzo Russillo; 06-11-2009} |
Nella
maggior parte delle religioni le regole morali e l’ubbidienza a esse sono
la via per ascendere a livelli più alti della consapevolezza (di sé, del
divino), della devozione, per auto-innalzarsi, per ricevere una illuminazione
mistica, per ascendere al divino (o per scoprirlo in sé, come nelle religioni
dell’Estremo Oriente o nella spiritualità mistica e gnostica dell’Occidente) e
unirsi a Lui o a Esso (secondo la diversa concezione). In pratica l’ubbidienza
alle regole morali esprime nella maggior parte delle religioni un eroismo
antropologico, che rende parimenti eroi religiosi venerabili (guru, maestri,
yogi, unti, santoni, ecc.), distinti dalla massa. Idee del genere sono state
importate anche nella religione popolare dell’Occidente, dove hanno sperimentato
una cristianizzazione.
Nel
cristianesimo biblico le regole morali non sono un obiettivo in sé, ma una
conseguenza logica di una trasformazione mediante lo Spirito di Dio, chiamata
«nascita dall’alto» o «nuova nascita», «rigenerazione», eccetera. L’uomo non può
arrivare a Dio né piacergli seguendo regole morali, né esse permettono di per sé
di raggiungere un livello di eroismo religioso. Come il nuovo innesto in un
albero selvatico permette la produzione di buoni frutti, così è con l’uomo:
quando una persona diventa credente, accettando Gesù quale personale Salvatore e
Signore, Cristo lo trasforma mediante lo Spirito Santo e produce in lui frutti
positivi (buone opere, ubbidienza a Dio) in corrispondenza della nuova vita e
della vocazione divina.
L’anti-eroismo, mostrato dalla morale biblica, è dato dal fatto che la Scrittura
afferma che, oltre alla presenza della nuova natura (uomo nuovo) nel credente,
in lui resta sempre la vecchia natura (vecchio uomo), che può prendere il
sopravvento e produrre le «opere della carne». Sebbene la santificazione sia
progressiva, fino alla risurrezione dei corpi, non esiste un punto, in cui un
cristiano non pecchi più su questa terra; né le buone intenzioni né le regole
morali potranno impedirlo, poiché la mala concupiscenza abita nelle
viscere e non si può eliminarla se non con la morte e la risurrezione. L’unica
possibilità, che il credente rigenerato ha, è di vivere secondo lo Spirito
e non secondo la «carne», svestendo il «vecchio uomo» e rivestendo quello nuovo,
dando spazio allo Spirito Santo nella propria vita e mettendo fuori uso il
paradigma della «carne».
Le regole morali in sé (legge divina, precetti umani) non potranno mai
produrre un vero, sostanziale e durevole miglioramento dell’uomo, né si
potrà con esse da sole piacere a Dio. Anzi, esse mostreranno sempre la debolezza
dell’uomo (Rm 8,3) e del comandamento in sé (Eb 7,18s) e accentueranno la
tendenza umana alla trasgressione (Rm 7,11ss). Nella dottrina biblica ciò, che
fa la differenza è lo Spirito Santo, il quale illumina, rigenera, esorta,
trasforma a immagine di Cristo. Il cristiano biblico, vivendo nel timore di Dio,
nella fede in Cristo e nella comunione con lo Spirito Santo, veglierà sulla sua
condotta e imparerà a dire di no al peccato, per piacere a Dio che gli ha già
fatto grazia e lo ha già salvato. A differenza di ciò che accade nelle
religioni, nella Bibbia le regole morali non sono mai una via di salvezza.
L’ubbidienza a Dio è un efflusso del rapporto personale con Lui e si nutre
all’interno di una devozione personale col Signore.
Ecco qui di seguito alcuni brani che si possono tener presente per
l’approfondimento.
■ «Non v’è dunque ora alcuna
condanna per quelli che sono in Cristo Gesù; perché la
legge dello Spirito della vita in Cristo
Gesù mi ha affrancato dalla
legge del peccato e della morte. Poiché ciò
che era impossibile alla legge, perché la carne la rendeva debole, Dio l’ha
fatto, mandando il suo proprio Figlio in carne simile a carne di peccato e a
motivo del peccato, ha condannato il peccato nella carne, affinché il
comandamento della legge fosse adempiuto in noi, che
camminiamo non secondo la carne, ma secondo lo
Spirito» (Rm 8,1-4).
■ «Io vi esorto dunque,
fratelli, per le compassioni di Dio, a presentare i vostri
corpi in sacrificio vivente, santo, gradito
a Dio; il che è il vostro culto razionale. E non siate conformi a questo mondo,
ma siate trasformati mediante il rinnovamento del senno, affinché siate
in grado di provare quale sia la volontà di Dio: quella buona e gradita e
perfetta» (Rm 12,1s).
■ «Perché, se siamo divenuti
una stessa cosa con lui
per una morte somigliante alla sua, lo saremo anche per una risurrezione
simile alla sua, sapendo questo: che il nostro vecchio uomo è stato
crocifisso con lui, affinché il corpo del
peccato fosse annullato, affinché noi non serviamo più al peccato; poiché colui
che è morto, è affrancato dal peccato» (Rm 6,5ss).
■ «Se pur l’avete udito e in
lui siete stati ammaestrati secondo la verità che è in Gesù, avete imparato, per
quanto concerne la vostra condotta di prima, a
spogliarvi del vecchio uomo
che si corrompe seguendo le passioni ingannatrici; a essere invece rinnovati
nello spirito della vostra mente, e a
rivestire l’uomo nuovo che è creato
all’immagine di Dio nella giustizia e nella santità che procedono dalla verità»
(Ef 4,21ss; Col 3,10).
►
URL:
http://puntoacroce.altervista.org/_Rel/A1-Regole-religioni_cristian_EnB.htm
11-11-2009; Aggiornamento: 16-09-2013 |