1. ENTRIAMO IN TEMA: Tempo
fa, in un’inserzione a pagamento su Facebook si vedeva una schiena nuda d’un
uomo con su scritto in caratteri gotici: «Non avrò altro Dio all’infuori di
Me». Tale frase m’è stata ripetuta già da altri; qui sotto viene usata da
una donna durante un confronto spontaneo avuto insieme. Eppure tutto era
cominciato con una frase, che appariva innocua e apparentemente solo piena di
romantico spiritualismo.
Giorni fa, qualcuno mi offrì l’amicizia e sulla bacheca di tale contatto
qualcuno aveva postato la seguente citazione: «Il segreto di tutto risiede
nella capacità di essere in armonia con l’universo e con se stessi, e nel saper
guardare il cielo e sentirsi una nuvola. Una nuvola che cambia forma, prende
tante forme, diventa evanescente; scompare. Una nuvola che sparisce; un corpo
destinato a sparire e a lasciare di sé soltanto la coscienza libera, senza
legami; una coscienza che si espande, solo così ogni giorno può diventare
davvero un altro giro di giostra» (T. Terzani).
A trascriverla è stata una certa donna, che usa lo pseudonimo «Lucy Liù»;
probabilmente ella usa come «etichetta» il nome di un’attrice statunitense di
origini cinesi, per altro dichiaratasi bisessuale (vedi
qui). L’autore di tali asserzioni, le cui radici ideologiche affondano
nell’Oriente, si riferiva qui alla sua esperienza nella malattia, che poi lo
avrebbe portato alla morte. Chi non conosce le religioni orientali, non
capirà lo sfondo religioso di tale asserzione; magari la interpreterà come
qualcosa di introspettivo, psicologico e romantico. Come vedremo dal seguente
dialogo avuto con tale «Lucy Liù», le cose sono molto diverse. Per brevità,
rimando a
Wikipedia per approfondire la persona del giornalista Tiziano Terzani
e le sue radici nelle religioni orientali.
2. IL CONFRONTO: Il
seguente colloquio si è sviluppato spontaneamente, sebbene la mia interlocutrice
non si è mostrata molto propensa a un dialogo franco e sincero…
■ Nicola Martella: Le illusioni spiritualiste sono infinite,
proprio come l’universo. A tali illusioni della filosofia orientale, preferisco
la concreta speranza della risurrezione dei corpi, promessa da Gesù
Cristo. «Gesù
le disse: Io sono la resurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muoia,
vivrà; e chiunque vive e crede in me, non morrà mai. Credi tu questo?»
(Giovanni 11,25s). L’apostolo Paolo scriveva: «...avendo non una
giustizia mia, derivante dalla legge, ma quella che si ha mediante la fede in
Cristo; la giustizia che viene da Dio, basata sulla fede; cosicché io possa
conoscere lui, Cristo, e la potenza della sua risurrezione, e la comunione delle
sue sofferenze, essendo reso conforme a lui nella sua morte, per giungere in
qualche modo alla risurrezione dei morti» (Filippesi 3,9ss).
■ Lucy Liù: Le religioni hanno reso gli uomini schiavi di se stessi...
■ Nicola Martella: Chiaramente ciò vale anche per le religioni orientali,
che sono vere e proprie prigioni mentali ed esistenziali. Io seguo non una
religione, ma una persona vivente: Gesù Cristo! E questo accade senza fronzoli
religiosi e senza apparati clericali.
■ Lucy Liù: Mi scusi, signor Martella, la sua riflessione lascia il
«tempo che trova». Non c’è nessun riferimento ad alcun tipo di religione in
questo pensiero, che ho trovato molto sensato e ho pensato di postare...
Ribadisco: le religioni, tutte, hanno reso gli uomini schiavi e sono
state, e tutt’oggi lo sono, causa di violenze e intolleranze. Queste semplici
parole di un grande saggio non sono certamente meno efficaci dei suoi
tratti evangelici. E poi non l’ho postato per scatenare dibattiti o inutili
polemiche da parte di terzi. È un pensiero, molto bello. Stop...
■ Nicola Martella: Non è mia intenzione contendere; volevo solo
dialogare, comunicandole cose che magari non sa ancora proprio sulla concezione,
che sta sotto a tale citazione. Se lei conoscesse come me le religioni
orientali, si renderebbe conto del contenuto di tale asserzione, che si nutre di
panteismo (tutto è Dio e Dio è tutto, quindi anche l’uomo e la materia) e monismo
(l’universo è Dio). La filosofia di base di tale pensiero è la reincarnazione,
che tale autore chiama «un altro giro di giostra». In tale linguaggio «essere
in armonia con l’universo e con se stessi», significa sentirsi Dio stesso;
chi si sente «dio» non cerca il Creatore. Alla base di tale citazione c’è quindi
una falsa concezione della realtà, tipica del buddismo, dell’induismo,
della teosofia, dell’antroposofia, dello spiritismo, dell’esoterismo e
dell’occultismo in genere. Su tali cose ho scritto dei libri. Si veda ad esempio
questo: Nicola Martella, Dizionario delle medicine alternative,
Malattia e guarigione 2 (Punto°A°Croce, Roma 2003).
■ Lucy Liù: E certo… La mia filosofia è: «Non avrò altro Dio
all’infuori di me». Sono molto più avanti di quanto lei mi crede. È questa
la mia filosofia e non si permetta ancora d’insinuare, senza conoscermi, quello
che io conosco o ignoro...
PS.: Non ho alcuna religione (!) tranne quella dell’anima. Ma non credo possa
capire...
■ Nicola Martella: Quindi, se ho ben capito, lei si mette al posto
dell’Onnipotente, dichiarando se stessa di essere dio? Lei ha snaturato il
comandamento dell’Eterno: «Tu non devi riconoscere altro Dio fuori di me»
(Osea 13,4), trasformandolo in una massima panteista o atea (secondo i casi), in
cui lei si dichiara unica «dèa» di se stessa? Eppure il comandamento
assoluto recita fin dall’inizio così: «Tu non adorerai altro dio» (Esodo
34,14). Questa rivendicazione del Dio vivente percorre tutta la sacra
Scrittura ed è la dichiarazione di fede monoteistica dei veri credenti (cfr. Dt
32,39; 1 Sm 2,2; 2 Sm 7,22; 1 Cr 17,20; Is 45,6.14.21; 64,4; Dn 3,29).
■ Lucy Liù: Signor Nicola, non sono assolutamente dovuta a darle
spiegazione su quelli che sono i miei canoni religiosi o morali... Mentre
lei ha studiato, io, oltre a studiare, ho vissuto (e vivo)... e lei non
capirebbe il senso di quello, che le ho appena detto… È troppo «offuscato»
dalla sua fede...
■ Nicola Martella: Beh, visto che si sente «iniziata», «vissuta» e
«illuminata», cerchi di spiegarlo a me, in parole povere, tale «senso»
così immane e profondo...
■ Lucy Liù: Continui a studiare... Buona serata!
■ Nicola Martella: Buona scusa, vero? Troppo «illuminata» e
«divina» per spiegarsi? O «l’armonia con l’universo e con se stessi» le
impedisce di rispondermi? O la nuvoletta è già evanescente e scompare? Oppure è
già «una coscienza che si espande» e che prepara già «un altro giro di
giostra»?
Misteri dello spiritualismo orientaleggiante trasfuso in un casareccio
deismo autoreferenziale...
Tale donna ha
preferito non rispondermi. Mi ha semplicemente bloccato, rendendosi invisibile a
me. Un altro effetto dell’illuminazione spiritualista?
3. ALTRI ASPETTI: Navigando
in Internet, si prende facilmente atto che sono parecchi i singoli e i gruppi
che usano questo slogan: «Non avrò altro dio all’infuori di ME»; la loro
filosofia di base è la seguente: «Per quelli che non credono in nessun Dio... ma
solo in loro stessi» (qui).
Alcuni l’hanno oramai come motto di vita, che usano nei forum in connessione con
il logo, che li rappresenta. In ciò l’ateismo e il panteismo appaiono solo come
due facce della stessa medaglia.
Un’altra versione è quella di descrivere il proprio idolo con tale frase dai
richiami religiosi: «Non avrò altro dio all’infuori di Vasco» (ossia
Vasco Rossi; anche
qui). Ad esempio si legge sotto una
foto: «KaOs: non avrò altro DIO all’infuori di te» e con la seguente
didascalia: «Non c’è poi molto da dire.. per chiunque conosca quest’uomo,
lui il maestro, voi i discepoli». Non ho potuto far altro che aggiungere una mia
strofa: «Da Adamo in poi, non c’è speranza, / gli idioti sono in maggioranza!».
Si trova anche la versione «Non avrò altro Dio all’infuori di Matthew Bellamy»
(qui),
dove è contenuto l’intero Decalogo biblico riscritto da una certa Michela
Ravasio goliardicamente (e per certi aspetti abominevolmente) a suo nome. La
stessa frase è detta con tinte pseudo religiose, ad esempio per
Mauro Zarate, Guè,
Manfredi (Manfredology come religione).
Ciò che Aldo Li Volsi ha affermato a proposito dell’aborto, vale qui anche in
generale: «“Non avrò altro Dio all’infuori di me”; questo è il nuovo
comandamento che l’uomo ha dato a se stesso. Egli si è posto al centro della
storia e della creazione. Egli decide cosa è giusto e cosa è sbagliato, decide
chi deve vivere, chi deve morire, chi può nascere e chi non può…» (qui).
4. PER L’APPROFONDIMENTO BIBLICO
■ «E il serpente disse alla donna: “No, non morrete affatto; ma Dio sa che
nel giorno che ne mangerete, gli occhi vostri s’apriranno, e sarete come Dio,
avendo la conoscenza del bene e del male”» (Genesi 3,4s).
■ «Così parla l’Eterno: “Maledetto l’uomo che confida nell’uomo e fa
della carne il suo braccio, e il cui cuore si ritrae dall’Eterno! Egli è come un
tamerice nella pianura sterile; e quando giunge il bene, ei non lo vede; dimora
in luoghi aridi, nel deserto, in terra salata, senza abitanti”» (Geremia
17,5s).
■ «Essi sono inescusabili, perché, pur avendo conosciuto Dio, non l’hanno
glorificato come Dio, né l’hanno ringraziato; ma si sono dati a vani
ragionamenti, e l’insensato loro cuore s’è ottenebrato» (Romani
1,21).
■ «Nessuno vi tragga in errore in alcuna maniera; poiché quel giorno non
verrà se prima non sia venuta l’apostasia e non sia stato manifestato l’uomo del
peccato, il figlio della perdizione, l’avversario, colui che s’innalza sopra
tutto quello che è chiamato Dio od oggetto di culto; fino al punto da porsi
a sedere nel tempio di Dio, mostrando se stesso e dicendo che egli è Dio»
(2 Tessalonicesi 2,3s).
►
Non avrò altro dio all’infuori di Me? Parliamone {Nicola Martella} (T)
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Rel/A1-Non_altro_dio_MeG.htm
07-04-2011; Aggiornamento: 09-04-2011 |