1.
ENTRIAMO IN TEMA: Abbiamo piacere per l’interesse per Gesù
quale Messia fra i Giudei e per il risveglio fra di loro. Esprimiamo anche la
grande preoccupazione per i tanti falsi maestri che stanno sorgendo e si stanno
infiltrando tra questo composito fenomeno. In effetti la confusione comincia già
con la terminologia molto ambigua. Ad esempio i «Giudei messianici» sono nel
giudaismo storico i movimenti di risveglio che nutrono una particolare attesa
per il ritorno del Messia, che non è identificato con Gesù di Nazareth.
Alcuni gruppi giudaici hanno addirittura identificato il Messia con il loro
leader, come nel caso del messia ottocentesco Shabbetai Tzevi e del messia
novecentesco, il Rebbe dei Lubavitch.
Lo stesso termine «Giudei messianici» viene usato tra i Giudei che riconoscono
Gesù come loro Messia; è evidente che ciò crea molta confusione. Essi sono in
effetti «Giudei cristiani» o «Giudei gesuanici».
Di là dalle etichette, il vero problema è il proliferare di gruppi
giudeo-messianici con genesi e obiettivi dottrinali completamente differenti. E
ciò è mostrato già dalle rilevanti questioni: ▪ 1) Chi e che cosa è Gesù di
Nazareth? ▪ 2) Come si viene salvati? ▪ 3) Per i seguaci di Gesù Messia qual è
l’autorità in questioni spirituali e morali? Ossia qual è la relazione del NT
rispetto alla Legge mosaica e alle tradizioni giudaiche, presenti ad esempio nel
Talmud? ▪ 4) Il nuovo patto ha abolito il vecchio patto oppure quest’ultimo è
ancora in vigore? Le risposte a tali domande non sono affatto scontate ed esse
sono rivelatrici della sovrastruttura dottrinale di fondo.
A tutto ciò si aggiunga la
sedicente
pretesa che i Giudei odierni, appartenendo al popolo storico di Dio, siano più
vicini alla verità. Inoltre c’è anche la
presunzione
che essi più che altri possano spiegare quale sia il cristianesimo delle origini
e il messaggio di Gesù e degli apostoli. Perciò essi si propongono (e sono visti
da alcuni) come depositari di un «vero» cristianesimo. Ai cosiddetti «rabbini
cristiani» si dà quasi una delega in bianco, pensando che essi siano esperti del
cristianesimo originario, mentre invece sono esperti
tutt'al più
di un cristianesimo intriso di fariseismo medioevale (Talmud) e di altre
tradizioni, come quelle mistiche ed esoteriche (Cabala, Zoar, ecc.). Tra i tanti
gruppi legati al cosiddetto «giudaismo messianico» nascono frange che
effettivamente pensano che il giudaismo (talmudico, cabalistico, zoariano, ecc.)
sia in fondo il cristianesimo
migliore.
2. IL
CASO ESEMPLARE: Mi è arrivato una e-mail, in cui si
annuncia la nascita di «un nuovo portale dedicato allo studio della Bibbia e
dell’Ebraismo: giudaicomessianici.it». Inoltre si aggiungeva: «Sul sito potete
trovare informazioni sull’Ebraismo in generale, studi Biblici, video, articoli
sulle radici giudaiche del Vangelo e sul messaggio di Gesù di Nazareth».
{04-12-2008}
Sul sito ci sono stato e, dopo un po’, mi sono accorto chi siano veramente i
membri di tale gruppo e che cosa vogliono proporre come «novità»; hanno già da
tempo un forum e cercano di giudaizzare il cristianesimo. Inutilmente si
cercheranno nomi e cognomi di gestori, ma solo nickname. Il fondatore si firma
come «Romefriend», ma è una mia vecchia conoscenza, ossia Andrea Viel, che prima
militava in un gruppo carismatico, guidato da una pastoressa; il Webmaster è
«mErA» (altrove mErAmOn), ossia Luigi Esposito, che si presenta altrove come
«scrittore, filosofo e teologo» di Napoli.
Ora analizziamo i contenuti espliciti del loro sito. Le risposte alle domande
che porremo saranno rivelatrici della sovrastruttura dottrinale di fondo.
Partiamo dall’articolo «Chi
siamo» (il maiuscoletto è sempre nostro).
■ La pretesa: Essa è quella di «riscoprire le radici giudaiche del
Vangelo, ricercando così la comprensione del
messaggio originale di Gesù il Nazareno e dei suoi apostoli». Ciò
sottintende che ora non viene più compreso, se non da loro. Infatti si presume
questa oscura manovra all’interno del cristianesimo: «Nel corso della storia,
queste radici giudaiche sono state
trascurate (e spesso addirittura
rinnegate) a causa dell’influenza greco-latina che ha trasformato un
messaggio puramente ebraico (quello
di Gesù) in una nuova religione che
s’autodefinisce come l’adempimento della fede dell’antico Israele, ma che in
realtà non ha quasi nulla a che fare
con essa».
Quindi si sono sbagliati gli scrittori del NT a scrivere in greco, visto che la
stragrande maggioranza dei Giudei parlava solo quello. Si sono sbagliati pure
gli apostoli e gli anziani della chiesa di Gerusalemme (tutti Giudei!!!) a
decidere che non bisognava imporre la Legge e la circoncisione ai Gentili (At
15), sebbene i Farisei divenuti cristiani lo ritenessero indispensabile (vv.
1.5). Perciò prima dell’avvento dei «giudaico-messianici», quindi fino a oggi, i
cristiani hanno praticato una religione diversa da quella pensata da Gesù, dagli
apostoli e da Paolo, visto che non hanno «nulla a che fare» (o quasi) l’una con
l’altra. Ciò mi ricorda tanto il linguaggio usato dal defunto Armstrong e dalla
sua «Pura verità», di cui parleremo sotto.
Vedremo se e quando i gestori di tale sito e i loro accoliti ci inviteranno alla
loro circoncisione, per così chiudere il cerchio della loro involuzione
dottrinale (cfr. Gal 5,12).
■
L’obiettivo è giudaizzare: Mi è saltato all’occhio che scrivono «giudaico»,
«ebraico» e «messianico» in maiuscolo anche laddove è aggettivo; li rendiamo in
minuscolo. Essi scrivono di voler interloquire con «tutti coloro che hanno
scoperto d’avere origini ebraiche o che sentono in qualche modo d’appartenere al
popolo giudaico». Lungi però da volerli portare a Gesù Cristo e al nuovo patto,
essi li vogliono solo ricondurre al giudaismo storico: «Le Scritture e la
Tramandazione orale affermano che questi membri del popolo eletto, dispersi tra
le nazioni, sono chiamati a ritrovare la loro identità e a tornare sulla via dei
loro padri».
Essi non ascoltano quindi il rimprovero che Pietro fece ai giudaizzanti durante
il Concilio di Gerusalemme: «Perché dunque
tentate adesso Dio mettendo sul collo dei discepoli un
giogo che né i padri nostri né noi
abbiamo potuto portare? Anzi, noi
crediamo d’esser salvati per la grazia
del Signor Gesù, nello stesso modo che loro» (At 15,10s). Giacomo ritenne
ciò come una «molestia a quelli
dei Gentili che si convertono a Dio» (v. 19). E la chiesa intera scrisse ai
cristiani gentili che «alcuni, partiti di fra noi, vi hanno
turbato coi loro discorsi,
sconvolgendo le anime vostre,
benché non avessimo dato loro nessuna
specie di mandato» (v. 24). Dopo tanta e insistente pressione dei
giudaizzanti, è evidente la reazione dei cristiani gentili alla lettura delle
decisioni della chiesa giudaica di Gerusalemme: «Essi si rallegrarono della
consolazione che recava» (v. 31).
■ Quanto sono «cristiani»?: Che ci tengano a non definirsi cristiani nel
senso del nuovo patto, è dichiarato in modo esplicito e in modo velato da loro
stessi. Alla domanda «Cosa significa “Giudaico-Messianici”?», rispondono che il
loro sito «non ha alcun legame con gruppi religiosi messianici o cristiani»
(nell’originale c’è una sottolineatura).
■ Chi e che cosa è Gesù di Nazareth?: Come in altri gruppi del genere, si
comincia a parlare di «Yeshua», come se la stragrande maggioranza dei Giudei del
primo secolo, che parlavano greco e che divennero cristiani, lo chiamassero
così. Essi affermano che «la nostra fede nel
Messia, il liberatore d’Israele, è basata sull’interpretazione ebraica
delle Scritture, e non sulla dottrina cristiana tradizionale». Quest’ultima
dichiara che il Messia sia il Figlio di Dio nel senso di Dio fatto carne (Gv
1,1ss.14; Fil 2,5ss), ma questo è uno scandalo per loro. Essi sono rimasti in
genere a Gesù come profeta, maestro, rabbino e liberatore politico. Per questo
sono antitrinitari e «monoteisti monopersonali», credendo a un solo
«Dio-Persona», mentre il monoteismo del NT prevede che Dio sia una categoria
speciale: Padre, Figlio e Spirito Santo («monoteismo trinitario»). Le
somiglianze con gli antichi Ebioniti e gruppi simili (Giudei cristiani
antitrinitari) e dell’ala oltranzista del frantumato movimento di Armstrong sono
tanti. Essi affermano: «Noi crediamo che il Creatore dell’universo è il Dio
d’Israele, che Egli è uno solo e che non ha in sé alcuna molteplicità
(Deuteronomio 6,4; Isaia 37,16)». Notate come non citino il NT, come se la
rivelazione non avesse avuto nessun progresso (cfr. invece Eb 1,1ss). Gesù è per
loro «il Maestro di Nazaret, considerato poi il Messia dai suoi discepoli»,
quindi uno dei tanti rabbini d’Israele. Che il «Mashiach Ben Yosef», ossia il
«Messia figlio di Giuseppe» (interpretato dal Talmud come uno di Efraim e non di
Giuda), non sia il Messia finale, è espresso da loro nell’articolo «Il
Messia e la Redenzione», in cui la redenzione è solo un fatto
storico, ossia la restaurazione d’Israele in uno Stato. Del Messia viene detto
qui: «Il Messia finale atteso dagli Ebrei, come tutti i suoi precursori,
è descritto come un semplice uomo, e non
come un’incarnazione di Dio o come una creatura angelica, pur essendo
definito come il massimo rappresentante del Creatore dell’universo sulla terra».
È un’idea tipica dei rabbini farisei del Talmud medioevale. Essi vogliono che «Yeshua
il Nazareno» sia solo un «un Ebreo osservante, un maestro della
Torah». Discutendo «di
chi è figlio il Messia», essi affermano che per loro Gesù non è «il
Figlio di Dio uguale al Padre», ma solo «Yeshua il Nazareno, un Rabbino, fedele
all’Ebraismo e alla Tramandazione». Non nascondono neppure che essi credono come
gli Ebioniti (Nazorei o Nazareni), per i quali Gesù era solo un uomo.
Tralasciamo qui l’interpretazione avventurosa del Salmo 110 e di Matteo
22,41-45. La loro conclusione è questa tesi: «Le parole di Gesù devono essere
state fraintese dai suoi seguaci che molto tempo dopo la sua crocifissione
iniziarono a considerarlo l’incarnazione del Verbo Divino, e successivamente di
Dio stesso». Fu quindi tutto un imbroglio. I teologi liberali e i seguaci della
Torre di Guardia non potevano dirlo meglio.
■ Qual è l’autorità scritturale in questioni spirituali e morali?: Si
noti come essi parlino sempre di «Scritture e Tramandazione orale» quali
autorità. Essi parlano delle «Scritture», ma intendono in genere la Torà (la
Legge mosaica) o altre volte l’AT nel suo complesso. Il NT è per loro solo un
prodotto secondario, senza alcuna pretesa di essere rivelazione. Ecco le loro
convinzioni in merito: «Crediamo anche che la Torah è la Legge perfetta
ed
eternamente valida che Dio stesso
donò al popolo ebraico quando fu stipulata l’Alleanza del Sinai (Esodo 19,5;
Salmi 19,7). Consideriamo gli scritti del Nuovo Testamento importanti per
comprendere l’insegnamento di Yeshua (Gesù) e lo sviluppo della prima comunità
cristiana, ma non li riteniamo Parola di
Dio come la Torah, vincolante e ispirata in ogni suo punto». Quindi si
tratta di un raggruppamento giudaizzante che attinge dal NT solo ciò che fa
comodo, così come fanno dal Talmud e da altra letteratura giudaica. Per loro la
letteratura del NT, a differenza della Torà, non è «vincolante e ispirata in
ogni suo punto».
Essi citano volentieri Mt 5,17ss, certo in modo strumentale, parlando al
proposito dell’«autentico pensiero del Maestro di Nazaret», perché per loro è
solo tale: «Yeshua
il Nazareno» è un rabbino fra tanti. Affermano che «egli non
intendeva fondare un nuovo culto, né farsi intermediario di una nuova
Rivelazione superiore a quella mosaica». A parte il fatto che ciò viene smentito
dall’autore giudaico della lettera agli Ebrei, essi dimenticano volentieri che
Gesù affermò pure: «Il cielo e la terra passeranno, ma
le mie parole non passeranno»
(Mt 24,35); Egli disse pure in contrasto con la Legge e la tradizione: «Fu
detto…, ma io vi dico…» (Mt 5). La testimonianza del NT è che «la
legge è stata data per mezzo di
Mosè; la grazia e la verità sono
venute per mezzo di Gesù Cristo» (Gv 1,17). E come un nuovo Mosè, Gesù diede
la «Legge del nuovo patto» o «Legge di Cristo» (1 Cor 9,21). Cristo ha
affrancato proprio dal giogo della legge mosaica (Rm 7,4.6 vecchiezza di
lettera; Gal 5,18). E Paolo ribadì ai Galati, allora preda dei giudaisti che
ribadisce «se la giustizia si ottiene per mezzo della legge, Cristo è dunque
morto inutilmente» (Gal 2,21).
Che dire del NT? Pietro parlò del «comandamento del Signore e Salvatore,
trasmessovi dai vostri apostoli» (2 Pt 3,2). Paolo parlò del fatto che «le
cose che io vi scrivo sono comandamenti del Signore» (1 Cor 14,37; cfr. 1 Ts
4,2; 2 Gv 1,5).
■ Come si viene salvati?: A questa domanda non rispondono (ancora)
direttamente sul sito, ma ne hanno già dibattuto sul forum e Andrea Viel ne ha
discusso con me. L’idea di base sembra questa: Dio salverebbe Israele in quanto
esso è il popolo del patto e delle promesse. Dio salverebbe i Gentili se essi
ubbidiscono ai presunti sette «precetti noachitici», come recita il Talmud.
Inoltre sarebbero quindi i Gentili ad aver bisogno del sacrificio di Gesù,
mentre i Giudei sarebbero già nella salvezza per razza e natura (cfr. invece Gv
1,11ss). [►
L’osservanza della legge noachitica salva?]
Gesù disse però ai Giudei che vantavano d’essere a posto in quanto figli di
Abramo: «V’ho detto che
morrete nei vostri peccati; perché
se non credete che sono io (il
Cristo), morrete nei vostri peccati» (Gv 8,24). Il messaggio apostolico era
al riguardo senza fraintendimenti: «Io non mi sono tratto indietro
dall’annunciarvi e dall’insegnarvi in pubblico e per le case, cosa alcuna di
quelle che vi fossero utili,
scongiurando Giudei e Greci a
ravvedersi dinanzi a Dio e a credere nel Signor nostro Gesù Cristo» (At
20,20s; 18,4; Rm 3,9; 1 Cor 1,24). Non esiste neppure una salvezza separata di
Giudei e Gentili, essendo scritto: «Noi
tutti siamo stati immersi mediante un unico Spirito dentro un unico
corpo, e Giudei e Greci, e schiavi
e liberi; e tutti siamo stati abbeverati di un unico Spirito» (1 Cor 12,13).
Il NT parla quindi di Giudei increduli e perduti (Rm 3,3; 1 Pt 2,6ss), che gli
apostoli volevano salvare (Rm 11,14). Parla pure della salvezza che si ha solo
per grazia mediante la fede (Ef 2,8), senza le opere della Legge mosaica, tanto
per Giudei quanto per Gentili (Rm 3,27ss), ma solo in virtù del sangue e dei
meriti di Gesù Cristo (Rm 3,24s; 5,9; Ef 1,7).
3.
PERICOLI DI INFILTRAZIONE: I pericoli di infiltrazione di
un giudeo-messianismo del genere nel cristianesimo biblico è reale e ha molti
possibili accessi, ad esempio i seguenti. Le parti interessate fanno perciò bene
a non abbassare la guardia.
■ Chiesa di Dio Universale: Come si possa deviare dal cristianesimo
biblico a posizioni giudaizzanti, è mostrato dalla cosiddetta «Chiesa di Dio
Universale», che il «Cesnur»
ascrive fra il protestantesimo avventista. Essa fu fondata da Herbert W.
Armstrong (1892-1986). Alla sua morte, la sua chiesa si è spaccata in vari
tronconi a causa delle differenti concezioni dei nuovi leader. Il credo di
Armstrong era tra quello avventista e quello geovista con altri elementi della
tradizione giudaica. Ad esempio, egli credeva a una «dualità» o «diteismo»
(Deità bipersonale: Dio Padre e Dio Figlio), ritenendo lo Spirito una «forza
attiva». Egli riteneva la necessità di ubbidire alla Legge mosaica e di
festeggiare le feste giudaiche. Alla sua morte, una parte del suo movimento
rimase fedele al suo maestro; un’altra rinunciò alla «Deità bipersonale»,
abbracciando la «Deità monopersonale» (un solo Dio-Persona e il Messia come sola
creatura; assomiglia alla monolatria della Torre di Guardia con un Dio grande e
un dio piccolo); un’altra fazione ancora passò alla «Deità
tripersonale» o Trinità, riconoscendo Gesù come Dio incarnato e lo
Spirito Santo come persona, ed entrò nell’Alleanza Evangelica. Armstrong ha
infiltrato le sue opinioni fra i cristiani di diversa estradizione mediante i
suoi scritti, la rivista «Pura verità» e le sue trasmissioni radio-televisive.
Armstrong è un modello usato oggigiorno da vari gruppi cosiddetti
giudeo-messianici. La sua capacità di penetrazione mediatica può essere
volentieri imitata da altri gruppi del genere. Qui di seguito riportiamo solo
alcuni esempi di «terreno fertile» in cui tale tipi di giudeo-messianismo,
sopra descritto, vorrebbe e potrebbe volentieri infiltrarsi.
■
L’avventismo in tutte le sue forme e correnti: L'avventismo e il
giudeo-messianismo nella sua versione legalista, sopra descritto non hanno nulla
a che fare l'uno con l'altro. Nonostante ciò tale tipo di il giudeo-messianismo
può infiltrarsi e ben mimetizzarsi fra gli avventisti a causa dei punti di
contatto e trovare qui un valido trampolino di lancio per infettare l’avventismo
e per servirsene per la propria diffusione.
■ Il carismaticismo: Il carismaticismo e il giudeo-messianismo nella sua
versione mistico-esoterica e speculativa (cabala, Zoar, ecc.) non hanno
nulla a che fare l'uno con l'altro. Nonostante ciò tale tipo di il
giudeo-messianismo può trovare qui un humus ideale, creando un approccio sia con
la protezione verso Israele, sia con gli aspetti «profetici» e «apostolici», sia
con le esperienze mistiche e iperestetiche. [►
Worship, unzione ed esperienze iperestetiche]
Anche in Italia, a campeggi gestiti da carismatici, vengono invitati «rabbini»
che insegnano il misticismo giudaico. Una delle tante vie è l’insegnamento delle
danze ebraiche all’interno di tali seminari. Il «profetismo» fa sì che si creino
false attese incombenti riguardo al Messia e a Israele. Si veda al riguardo
l’articolo: «Benedizione
dell’anno in pericolo?».
■ Gli amici d’Israele: Sia amici d’Israele che il
giudeo-messianismo sono vivamente interessati al popolo storico di Dio, ma non
hanno nulla a che fare gli uni con l'altro. Nonostante ciò tale tipo di il
giudeo-messianismo può infiltrarsi, ben mimetizzarsi e trovare un particolare
humus anche fra i vari gruppi di preghiera e di azione a favore d’Israele. Dove
non sono capaci di iniziare conferenze su Israele, possono usare le associazioni
esistenti per propagare le loro idee mediante la presenza a tali conferenze e la
letteratura che distribuiscono durante tali incontri. Ecco alcuni gruppi che non
hanno nulla a che fare con tale tipo di giudeo-messianismo, sopra
esposto, ma che
potrebbero diventare un ambito privilegiato per eventuali infiltrazioni.
Ad esempio
l’Edipi,
una delle associazioni del settore più sobrie, è a rischio se il suo direttivo
non eserciterà un controllo delle informazioni e delle persone che si attivano
durante le conferenze. Inoltre, come mi è stato scritto, durante le conferenze
non a tutti piace la presenza di persone legate ad organi dello Stato d’Israele
o al giudaismo storico. È interessante notare come nel blog «Calabria
judaica» venga dato risalto al 7° Raduno Nazionale di Edipi in Palmi
(17-19 ottobre 2008), evidenziando dapprima che «come ogni anno avrà una forte
caratterizzazione di amicizia con gli ebrei e con il popolo di Israele»; e
concludendo però così: «Mi permetto soltanto di fare (in totale e sincera
amicizia) un mio appunto di carattere personale. Sinceramente trovo un po’
stridente che dei sinceri amici del popolo ebraico dedichino tanto spazio a un
movimento come quello degli ebrei messianici, che dall’ebraismo mondiale vengono
in qualche modo visti come elemento di potenziale dissoluzione del popolo
ebraico». Chi fra gli «amici per Israele» ha orecchi per udire, oda.
Un altro esempio è
«Alleanza Messianica», che pur che avendo nulla a che fare con
tale tipo di giudeo-messianismo, sopra descritto, potrebbe venir infiltrato da
persone del genere, se non si veglia abbastanza. Mi ha comunque sorpreso di
vedere sul sito giudaicomessianici.it proprio l’annuncio della conferenza
messianica, gestita da Giovanni Melchionda e da Argentino Quintavalle, ma
probabilmente ciò è accaduto a loro insaputa. Inoltre mi è stato scritto che a
tale conferenza siano stati invitati dei rabbini ortodossi a conferire.
Come scrive Argentino Quintavalle, gestore del sito «Gerusalemme,
Gerusalemme», è sua convinzione che la chiesa sia oramai decadente e
che una sua riforma sia solo possibile con un ritorno al cristianesimo giudaico,
che trovi ispirazione nel giudaismo talmudico. Egli ritiene pure che nelle
chiese cristiane i Giudei debbano avere un ruolo importante di «guida
profetica». [►
Restaurare la chiesa in senso
giudeo-cristiano?] Sfogliando alcuni articoli, presenti
sul sito, prendo atto che anche qui si chiama Gesù sempre più «Yeshua» e si
scrive «Dio» sempre più come «D-o», alla giudaica. Di tutto ciò parleremo magari
in un altro momento.
Ripeto comunque ancora una volta che le posizioni dei due gruppi
(giudeo-messianismo sopra descritto e Alleanza Messianica) sono alquanto
distanti, ad esempio riguardo alle questioni chi sia Gesù di Nazareth e che cosa
sia il NT.
Infine vorrei
parlare della nuova tattica dei rabbini ortodossi rispetto al
cristianesimo. Bisogna prendere atto che, rispetto al Talmud, che ne diceva di
tutti i colori su Gesù, la nuova tattica dei rabbini ortodossi verso Gesù di
Nazareth è quella di dire: «Voi Gentili non potete capire veramente chi sia
stato Gesù, noi invece sì, essendo egli un figlio del nostro popolo e uno dei
nostri profeti» (certo solo questo; si veda lo studioso Pinchas Lapide). Essi
danno a intendere: «Voi avete bisogno di noi per capire Gesù. E solo noi siamo
in grado di correggervi l'immagine sbagliata, che avete di lui». I rabbini
ortodossi hanno infatti scoperto che questo sia un fertile terreno per
giudaizzare i cristiani, specialmente coloro che sono già infarinati di
giudaismo o già, almeno in parte, giudaizzanti; allora presentano volentieri il
giudaismo come il «cristianesimo» migliore!
A diverse conferenze di amici d'Israele vengono a volte invitati tali rabbini
ortodossi, magari con la speranza di parlare loro di Gesù. Ad esempio, sul
prospetto della conferenza di Alleanza Messianica si legge che come relatore era
stato invitato Avner Boskey da Israele. Inoltre Argentino Quintavalle mi ha
confermato che al loro convegno è stata invitata «una rappresentanza
ebraico-ortodossa che viene da Israele a cui abbiamo dato il diritto di parlare
e di dire la sua». Argentino stesso aspettava tale rappresentanza
ebraico-ortodossa con sentimenti e attese incerti, visto che mi scriveva:
«Riuscire a far parlare di Gesù a degli ebrei ortodossi è già di per sé un
grande successo fino a pochi anni fa impensabile. Ma vengono soprattutto per
curiosità (o per spiare) perché il mio sito si legge anche in Israele, e anche
questo è un successo, perché significa che sono gelosi di qualcosa, ma so bene
che questo non necessariamente porta alla conversione, può portare anche ad una
recrudescenza delle posizioni». Sarebbe interessante sapere quali siano stati
gli esiti.
4.
ASPETTI CONCLUSIVI: Paolo affermava dei Giudei non
cristiani del suo tempo quanto segue: «le loro menti furono rese ottuse;
infatti, fino al dì d’oggi, quando fanno la
lettura dell’antico patto, lo stesso
velo rimane, senz’essere rimosso, perché è
in Cristo che esso è abolito. Ma
fino a oggi, quando si legge Mosè, un velo rimane steso sul cuore loro; quando
però si saranno convertiti al
Signore, il velo sarà rimosso» (2 Cor 3,14ss). La cosa triste è che i
gestori del sito giudaicomessianici.it e i loro accoliti, si sono
volontariamente messo un velo sulla faccia, per non vedere che Gesù di Nazareth
e solo lui, è l’unico Messia di cui ha parlato Mosè stesso.
Essi rinunciano all’azione dello Spirito, che libera dal giogo della Legge, e di
camminare in «novità di spirito», per ritornare alla «vecchiezza di
lettera» (Rm 7,6). «Ora, il Signore è lo Spirito; e dov’è lo Spirito del
Signore, qui è libertà» (2 Cor 3,17). Invece di rimanere nella libertà dei
figli di Dio, che dà lo Spirito Santo in vista della gloria (cfr. Rm 8,21), e di
essere «figli di luce» (Ef 5,8; 1 Ts 5,5), ritornano volontariamente all’«ombra
di cose che dovevano avvenire», ossia alle regole dettate dalla Legge, «affidandosi
alle proprie visioni, gonfiato di vanità dalla mente della sua carne» (Col
2,16ss). Invece di emanciparsi con la grazia e diventare uomini fatti, figli di
Dio ed eredi di Abramo per la fede in Gesù Messia, vogliono tornare a essere
bambini sotto tutela e sotto il pedagogo della Legge mosaica (Gal 3,23-29). Che
grande progresso regressivo e che grande passo in avanti per chi si trova
sull’orlo del baratro!
Essi vogliono barattare l’eccellenza, che è in Cristo Gesù e nel suo nuovo
patto, con cose oramai scadute. Infatti, come afferma l’autore del libro agli
Ebrei, «la legge non ha condotto nulla a compimento» (Eb 7,19). Essi
vogliono seguire gli statuti di un patto oramai abolito da uno nuovo, mediante
il quale è avvenuta «l’abrogazione del comandamento precedente a motivo della
sua debolezza e inutilità» (Eb 7,18).
Per loro vale lo stesso rimprovero che Gesù fece ai Giudei: «Non crediate che
io sia colui che vi accuserà davanti al Padre; v’è chi
v’accusa, ed è Mosè, nel quale avete riposta la vostra speranza. Perché
se credeste a Mosè, credereste anche a me; poiché
egli ha scritto di me. Ma se non
credete agli scritti di lui, come crederete alle mie parole?» (Gv 5,45ss).
Per loro vale lo stesso rimprovero che Paolo fece ai Galati, che furono
infiltrati e raggirati dai giudaisti, che li convinsero che la perfezione si
raggiunge con l’ubbidienza ai precetti della Legge mosaica: «O Galati
insensati, chi v’ha
ammaliati, voi, dinanzi agli occhi
dei quali Gesù Cristo crocifisso è stato ritratto al vivo? Questo soltanto
desidero sapere da voi: avete voi ricevuto lo Spirito per la via delle
opere della legge o per la
predicazione della fede? Siete voi così
insensati? Dopo aver cominciato con lo Spirito, volete ora raggiungere la
perfezione con la carne?» (Gal
3,1ss).
In effetti, tale particolare gruppo dei giudaico-messianici e quanti li seguono
hanno e predicano un altro Cristo, in altro Evangelo e un altro Spirito,
attirandosi così la maledizione divina (Gal 1,6-9; 2 Cor 11,4). Essi sono perciò
sedotti e stanno diventando seduttori (2 Cor 11,3.13ss).
Il problema dei cristiani giudei, che voltarono le spalle a Gesù Cristo per
diversi motivi, era presente già durante la chiesa apostolica; oggi accade che
siano i cristiani gentili a giudaizzare e a propagandare tale stile di vita. Per
tutti loro vale questa parola: «Di qual
peggiore castigo stimate voi che sarà giudicato degno colui che avrà
calpestato il Figlio di Dio e avrà
tenuto per profano il sangue del patto
col quale è stato santificato, e avrà
oltraggiato lo Spirito della grazia?» (Eb 10,29). Che fare con
«l’uomo fazioso», che si applica «alle questioni stolte, alle genealogie,
alle contese, e alle dispute intorno alla legge» e che perciò «è
pervertito e pecca, condannandosi da sé»? (Tt 3,9ss). Noi prendiamo distanza
da loro e dal loro tentativo di lasciare la grazia per mettersi sotto il giogo
della Legge mosaica: «Ma noi non siamo di quelli che si
traggono indietro a loro perdizione,
ma di quelli che hanno fede per salvare
l’anima» (Eb 10,39).
Se non si ravvedono in fretta, la loro mente diverrà sempre più ottusa rispetto
alla verità dell’Evangelo e varrà per loro questa parola: «Perché quelli che
sono stati una volta illuminati e
hanno gustato il dono celeste e
sono stati fatti partecipi dello Spirito
Santo
e hanno gustato la buona parola di
Dio e le potenze del mondo a
venire, e cadono, è
impossibile rinnovarli da capo a
ravvedimento, poiché crocifiggono di nuovo
per conto loro il Figlio di Dio, e lo
espongono a infamia» (Eb 6,4ss).
Dio usi loro misericordia prima che il velo si chiuda definitivamente sulla loro
mente.
. Il movimento
Lubavitch o Chabad rappresenta una cospicua maggioranza del movimento ortodosso
chassidico. Esso afferma il rabbino Menachem Mendel Schneerson (morto nel giugno
1994), chiamato dai suoi seguaci Rebbe Lubavitch, abbia iniziato la missione
messianica. Già in vita era considerato il messia, alla sua morte si affermò che
tornerà fra breve nella sua veste di messia per completare la redenzione
d’Israele. Non sono mancati rabbini che lo hanno pubblicamente tacciato di
essere un
falso messia.
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Dalla luce di Cristo alle tenebre del giudaismo
{Nicola Martella} (A)
►
Falsi maestri fra i giudeo-messianici odierni? Parliamone
{Nicola Martella} (T)
►
Costumi dei cristiani giudaici e questioni connesse
{Nicola Martella} (T)
►
Giudaico-messianici ed etero-cristiani
{Giampaolo Natale} (A)
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Rel/A1-Falsi_maestri_messianici_oggi_AT.htm
13-12-2008; Aggiornamento: 15-02-2010
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