1. FALSE
IMMAGINI DI GESÙ: Tale immagine viene continuamente posta dai cristiani
sulle loro bacheche o nei gruppi di appartenenza in Internet, ma essa disonora
il Signore per alcuni motivi.
■ 1. Così si mostra un Gesù, che non è mai
esistito, perché appartenente all’iconografia occiden-tale. Gesù era un
semita del Medio Oriente, non uno scandinavo, dalla carnagione chiara, con gli
occhi celesti e i capelli lunghi, secondo i casi con tonalità dal biondo al
nero. Neppure aveva un’apparenza femminea o delicata come un filosofo; egli
aveva lavorato per 30 |
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anni come falegname o artigiano. Non
si differenziava dagli altri per una particolare attrattiva o bellezza fisica;
infatti è scritto: «Non aveva forma né
bellezza da attirare i nostri sguardi, né apparenza, da farcelo desiderare»
(Is 53,2).
■ 2.
Così si pone il Creatore (Gesù) e la creatura (Satana) sullo stesso piano.
In tal modo si dà troppa importanza al Calunniatore (gr. diábolos).
■ 3.
Così si crea una falsa immagine del Signore. Gesù non fece e non fa a
braccio di ferro con nessuno, tanto meno con Satana.
2. GESÙ
E LA TRASCENDENZA OCCULTA: Già quand’era in terra, laddove Egli veniva
in contatto con gli spiriti impuri, avveniva quanto segue.
■ 1. I demoni riconoscevano la deità di Gesù: «E gli spiriti
immondi, quando lo vedevano, si gettavano dinanzi a lui e gridavano: “Tu
sei il Figlio di Dio!”» (Mc 3,11; cfr. Lc 4,41).
■ 2.
Essi gli chiedevano di non essere mandati prima del tempo nel luogo del
tormento: «Ed ecco si misero a gridare: “Che v'è fra noi e te, Figlio di Dio?
Sei tu venuto qua prima del tempo per
tormentarci?”» (Mt 8,29). Inoltre, erano essi a chiedere qualcosa a Gesù:
«E i demoni lo pregavano dicendo: “Se tu ci scacci, mandaci in quel branco di
porci”» (v. 31).
■ 3.
Gli spiriti impuri non potevano resistere dinanzi alla sua autorevole
parola: «E Gesù lo sgridò, dicendo:
“Ammutolisci ed esci da costui!”. E lo spirito immondo, straziatolo e gridando
forte, uscì da lui» (Mc 1,25s; cfr. 9,25s; Lc 8,29ss).
3.
L’OPERA DI RISCATTO DI GESÙ: Sulla croce ha gridato: «È compiuto!»
(Gv 19,30). Egli ha spodestato Satana una volta per sempre, e cioè duemila anni
fa proprio sulla croce. «Poiché dunque i figli hanno in comune sangue e
carne, egli pure vi ha similmente partecipato, per distruggere, con la
sua morte, colui che aveva il potere sulla morte, cioè il diavolo, e
liberare tutti quelli, che dal timore della morte erano tenuti schiavi per
tutta la loro vita» (Eb 2,14s). Infatti, Dio «ha cancellato il documento
a noi ostile, i cui comandamenti ci condannavano, e l’ha tolto di mezzo,
inchiodandolo sulla croce; ha spogliato i principati e le potenze, ne ha
fatto un pubblico spettacolo, trionfando su di loro per mezzo della
croce» (Col 2,14s).
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29-10-2015; Aggiornamento: |