Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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La prima parte del «Panorama del NT» porta il titolo «Dall’avvento alla parusia», ossia dalla prima alla seconda venuta del Signor Gesù. Questo titolo evidenzia la tensione in cui erano posti i cristiani del primo secolo (e noi oggi). Essi guardavano indietro all’incarnazione, ai patimenti e alla risurrezione di Gesù quale Messia (primo avvento) e guardavano parimenti avanti alla manifestazione del Signore, del suo regno e della sua salvezza. Il termine «avvento» mette quindi in evidenza l’abbassamento del Messia , mentre «parusia» (gr. parousía «venuta, arrivo») evidenzia la manifestazione gloriosa del Signore alla fine dei tempi. Questo è altresì l’uso che si fa di questi due termini nella teologia.

   Ecco le sezioni dell'opera:
■ Aspetti introduttivi
■ Gesù di Nazaret
■ Gli Evangeli
■ Dall’ascensione alla fine dei tempi
■ Aspetti conclusivi

 

► Vedi al riguardo la Recensione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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CHI HA IL POTERE DI GETTARE NELLA GEENNA?

PARLIAMONE

 

 a cura di Nicola Martella

 

Qui di seguito discutiamo l’articolo «Chi ha il potere di gettare nella Geenna?». A tale domanda alcuni rispondono che si tratti del diavolo. Abbiamo visto che ciò è inverosimile, dato che lui stesso sarà gettato nello stagno di fuoco. La teologia del NT e l’analisi esegetica contestuale di Luca 12,4s ci convincono che solo Dio onnipotente abbia l’autorità e la potenza di gettare gli uomini nel luogo del tormento.

     Tale malsana concezione che attribuisce a Satana un potere, che non ha, è molto diffusa. Ecco la confessione di un lettore, dopo aver letto l’articolo sopra menzionato: Grazie, perché fino a poco fa ho creduto che fosse il diavolo, ma leggendo [il tuo scritto] mi è venuto in mente che in molti passi è scritto: «Temi Dio». Quindi, chi rifiuta la salvezza, si fa nemico di Dio, prendendo su di sé la sua ira! {Giuseppe Messina; 30-07-2012}

 

     Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e opinioni?

Partecipate alla discussione inviando i vostri contributi al Webmaster (E-mail)

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I contributi sul tema 

(I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.

I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)

 

1. Luca Matranga

2. Edoardo Piacentini

3. Cristian Careddu

4. Salvatore Canu

5. Pietro Calenzo

6. Vincenzo D’Avanzo

7. Edoardo Piacentini

8.

9.

10.

11. Vari e medi

12. Vari e brevi

 

Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante

 

 

1. {Luca Matranga}

 

Sono d’accordo con quello, che dici. Se il «padrone» della Geenna fosse Satana, allora vuol dire che avrebbe un regno, cosa che non può essere, visto che anche lui è forzatamente sottomesso alla volontà di Dio. Lui che voleva essere libero, primeggiare senza che fosse possibile, si ritrova ora prigioniero per la sua iniquità, comunque sottomesso (anche se di malavoglia), condannato senza scampo. La sua è la forza della disperazione. La nostra è la forza di essere figli di chi comanda davvero, abbiamo la vera autorità. Teniamolo sempre a mente. {29-07-2012}

 

 

2. {Edoardo Piacentini}

 

‎«Vi mostrerò invece chi dovete temere: temete Colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geenna. Sì, ve lo dico, temete Costui» (Luca 12,5 - Versione C.E.I.). A differenza delle altre versioni, questa usa le iniziali maiuscole in maniera appropriata ed è, a mio avviso, un aiuto valido per il lettore, oltre che un modo corretto per riferirsi a Dio e una forma di rispetto formale, che è segno di devozione e di educazione spirituale. È auspicabile che in futuro anche le versioni, che usiamo di solito (Diodati, Riveduta - Luzzi, Nuova Diodati e Nuova Riveduta), adottino in modo corretto le iniziali maiuscole. {30-07-2012}

 

 

3. {Cristian Careddu}

 

Contributo: Già, eterna separazione da Dio, la furiosa ira Dio, il luogo dei tormenti. In realtà vi è ancora un’idea dantesca della Geenna, conosciuta come «Inferno». Questa parola non la troviamo nelle Scritture. In verità, non è altro che luogo preparato per il diavolo e per coloro, che si ribellano a Dio. {31-07-2012}

 

Risposta (Nicola Martella): «Inferno» (= luogo inferiore o inferi) non ricorre nella Bibbia, ma «Geenna» e «Stagno di fuoco» sì. Non è questione di termini, ma di sostanza... incandescente; (non conviene) provare per credere! Visto che in Adamo tutti gli uomini si sono ribellati a Dio (cfr. Rm 5), esso è il luogo deputato per tutti gli uomini, oltre che per il diavolo. L’unica via d’uscita per gli Adamiti è credere che Gesù sia il Figlio di Dio, il Messia, che ha pagato il riscatto per chiunque crede (Gv 3,36; Rm 3,23s).

 

 

4. {Salvatore Canu}

 

Contributo: L’inferno non è altro che l’ira di Dio! E purtroppo, ahimè, molto sono sviati e temono Satana... come se fosse lui a governare.

     Dio è il padrone del cieli e della terra e di tutto ciò, che sta sotto la terra! L’ira di Dio viene dal cielo contro ogni empietà e ingiustizia! (Rom 1,18). Come un giusto giudice e per amore dei suoi figli, fa giustizia.

     Quel luogo e stato preparato per Satana; ogni cosa e scritta fin dalla fondazione del mondo. Satana non ha potere su nessuno, a meno che noi glielo permettiamo!

     Dobbiamo essere uomini di preghiera come Daniele; questa potenza scuote satana e lo fa tremare, perche non può vincere contro il Signore Gesù. {31-07-2012}

 

Risposta (Nicola Martella): È vero che l’inferno è espressione dell’ira di Dio contro i ribelli impenitenti, ma esso è altresì un luogo fisico ed eterno, non solo un’espressione figurativa. L’ira di Dio contro il peccato si palesa in vari modi nella storia, e l’inferno è la sua forma estrema, valendo per sempre e senza appello. Chi oggigiorno condivide gli obiettivi di Satana, domani ne condividerà il destino eterno, nel luogo creato da Dio apposta per lui.

 

 

5. {Pietro Calenzo}

 

Contributo: Nella teologia odierna, in particolar modo in quella liberale, e decisamente in quella romanica, si tende a farsi una visione deista di Dio, che non ha nulla a che vedere con il Signore Eterno che si è rivelato nella Bibbia. Ciò premesso, la piena o completa rivelazione, che Dio dona di se stesso in tali brani, spesso non è contiguo al concetto umanista, che alcuni personaggi religiosi propagano ai loro adepti. Un luogo di tormento eterno è spesso rigettato da numerosi leader anche di derivazione protestante o evangelicale, che hanno accantonato lo scritturale concetto di tormento eterno, per un più mondano e comodo «annichilimento totale», che risente molto d’influssi umanistici ed ereticali. Grazie per lo studio, Nicola, Dio ti benedica. {31-07-2012}

 

Risposta (Nicola Martella): Non è un caso che sia nata all’interno del romanismo la mitologia (da cui provengono le scene umoristiche) di un Inferno già funzionante al presente, comandato dal diavolo e dai suoi adepti, in cui essi sono i fustigatori sadici delle anime perdute. Oggigiorno lo Stagno di fuoco è completamente vuoto. I primi inquilini saranno un giorno la «Bestia» (dittatore escatologico) e il «falso profeta», a cui seguiranno Satana e i suoi accoliti.

     L’annichilimento dell’essere fa ideologicamente comodo a coloro, che pretendono di dover così giustificare un «Dio buono», tutto amore e buoni sentimenti, dimenticando il Dio di verità, di giustizia e il giusto Giudice. In ciò seguaci della Torre di guardia, teologi liberali e filosofi umanistici cristianizzati si trovano in buona compagnia oggi e, se non si ravvedono, anche in seguito... al caldo, molto caldo. Allora si ricrederanno sull’esistenza di un tormento perpetuo, ma sarà troppo tardi.

 

Replica (Pietro Calenzo): Esatto, carissimo Nicola. Per chi vuole capacitarsene personalmente, basta seguire in campo romanista le note perfomance di Giovanni Paolo II di assisana memoria, di una Teresa di Calcutta o di una Chiara Lubich, fondatrice del movimento dei Focalarini. Tra gli evangelici spiccano gli Avventisti e alcuni esponenti di rilievo del passato come Charles Fox Parham.

 

 

6. {Vincenzo D’Avanzo}

 

Contributo: Caro Nicola Martella, l’Apocalisse dice che una certa categoria di persone non abiterà il regno dei cieli e saranno messe fuori. Costoro saranno assieme gettate nello stagno di fuoco (Ap 21,8.27). Dove sono allocati costoro, quando muoiono, al tempo sia d’ieri che di oggi, prima del ritorno di Gesù e del grande giudizio ? Grazie… {03-08-2012}

 

Risposta 1 (Nicola Martella): Al tempo attuale, gli iniqui in attesa di giudizio si trovano nell’Ades (cfr. Lc 16). È scritto che dopo la condanna definitiva degli increduli, secondo le loro opere, la morte, l’Ades e tutto il contenuto di quest’ultimo verranno gettati nello stagno di fuoco (Ap 20,11-15; 21,8).

 

Osservazioni (Omar Stroppiana): Si veda Luca 16,19 in poi. Si parla di luoghi temporanei, chiamati «soggiorno dei morti» o Ades per gli increduli e «seno di Abraamo» per i credenti. {03-08-2012}

 

Replica (Vincenzo D’Avanzo): Certo, Nicola e Omar; quindi allora l’Ades è già l’Inferno, ed è già luogo della condanna, quindi non è disabitato e vuoto; si tratta dello stesso posto! Lo stesso vale per il «Paradiso», che è il «regno dei cieli».

     Quando del tuo intervento citi il «romanismo», in ciò ha avuto molto peso la filmografia. Vedi anche Federico Fellini, che ha girato scene del genere, per fare presa nella mente degli spettatori; lo stesso vale anche per tante scene non veritiere in film biblici.

     Chi non ha creduto, viene già condannato alla sua morte senza risparmio; la condanna di questo sarà la morte seconda. L’anima acquisisce un corpo incorruttibile alla morte, e il verme loro non muore mai (Mc 9,44). {04-08-2012}

 

Risposta 2 (Nicola Martella): È molto grave affermare che l’Ades sia già l’Inferno. Come è grave confondere il «regno dei cieli» col Paradiso. L’Ades è un luogo temporaneo (una specie di carcere preventivo); l’Inferno è un luogo definitivo (una specie di ergastolo eterno). Per accedere al secondo luogo, gli empi e gli increduli impenitenti devono passare per il giudizio finale di Dio. Poi l’Ades verrà scaraventato nell’Inferno; quindi si tratta di due luoghi differenti.

     È assolutamente falso che chi muore, acquisisca subito un corpo incorruttibile; ciò significherebbe che non esiste una risurrezione finale, ma una istantanea alla morte. Questa è una pessima dottrina, che non si può trarre dalla Scrittura né armonizzare con essa.

     A ciò si aggiunga che «regno dei cieli» (o di Dio) intenda principalmente il regno messianico in terra, quello che i Giudei hanno rifiutato e che Gesù Messia realizzerà alla fine dei tempi; il Paradiso è invece un luogo metafisico.

 

 

7. {Edoardo Piacentini}

 

Contributo: Nella parabola del ricco e del mendicante Lazzaro, pronunciata da Gesù in Luca 16,19-31, apprendiamo che, fino alla risurrezione di Gesù, l’Ades era formato da due luoghi, il seno d’Abramo, dove soggiornavano le anime salvate, e l’inferno, per le anime condannate alla sofferenza eterna, in attesa del giudizio finale (vv. 22-23). Prima di salire in cielo, però, Gesù ha liberato queste anime che erano nel seno d’Abramo e le ha condotte al terzo cielo (Efesini 4,8-10). E in Apocalisse 7,9-17 le vediamo sfilare davanti al trono di Dio, in attesa della resurrezione del corpo, che avverrà al rapimento della Chiesa; e, dopo il millennio, saranno destinate ad abitare nella Nuova Gerusalemme per sempre con il Signore. {04-08-2012}

 

Risposta 1 (Nicola Martella): Luca 16 non è una «parabola» (ne mancano i caratteri specifici), ma è una rivelazione. In essa non è l’Ades a essere formato da due luoghi, ma in tale dimensione intermedia (Paolo ne parla come «terzo cielo» o «Paradiso») esistono due luoghi: il «seno d’Abramo» (o Paradiso) e l’Ades.

     In Apocalisse 7,9-17 il rapimento e la risurrezione dei credenti sono già avvenuti da un pezzo (simboleggiati dal rapimento di Giovanni; Ap 4,1ss). Quanto avviene in cielo, accade durante il «giorno del Signore», che vede in terra soltanto il resto fedele d’Israele e le nazioni impenitenti; la chiesa non è menzionata. I credenti d’ogni tempo accedono al cielo soltanto con la risurrezione.

     Per Vincenzo D’Avanzo e Edoardo Piacentini ripeto quanto segue, sperando che trovino un consenso. L’Ades non è lo «stagno di fuoco» (o inferno), visto che il primo sarà scaraventato nel secondo, solo dopo il giudizio finale. Così pure il Paradiso (o seno d’Abramo, o terzo cielo) non è il cielo stesso, dove risiede il trono di Dio (i morti non risuscitati sono impuri per stare nel santuario celeste). L’Ades e il Paradiso sono luoghi momentanei in attesa della destinazione finale. L’Ades è una specie di carcere preventivo in attesa del giudizio e della condanna finale. Il Paradiso è un luogo di godimento momentaneo (si è coscienti ma non attivi), in vista della felicità eterna dalla risurrezione in poi.

 

Replica (Edoardo Piacentini): Condivido appieno quello che hai scritto, caro Nicola, tranne che «seno d’Abramo» e Ades siano al terzo cielo. Il Paradiso lo è senz’altro, ma ritengo che Paradiso e seno d’Abramo non siano lo stesso luogo intermedio. E poi, come interpretiamo Efesini 4,8-10? Il testo dice: «Per la qual cosa la Scrittura dice: “Essendo salito in alto, egli ha condotto prigioniera la prigionia e ha dato dei doni agli uomini”. Or questo: “È salito” che cosa vuol dire se non che prima era pure disceso nelle parti più basse della terra? Colui che è disceso, è lo stesso che è anche salito al di sopra di tutti i cieli, per riempire tutte le cose». Ebbene, cosa intende dire l’apostolo Paolo quando c’insegna che Gesù è «disceso nelle parti più basse della terra»? Molti commentatori, tra i quali Tertulliano, Ireneo e Girolamo e molti moderni, fra i quali Bengel, Olshausen, Meyer, Alford, Ellicott e altri, ritengono che si riferisca all’Ades, dove Gesù ha liberato le anime, che erano nel seno d’Abramo, per condurle con sé al terzo cielo, in Paradiso. Devo, però, ammettere, per onestà intellettuale, che ci sono tanti altri, quali Crisostomo e i padri greci, che ritengono che si riferisca alla tomba, e Tomaso d’Aquino, Beza, Calvino, Grozio, Bengel, Meier, Meyer, De Wette, Eadie, Abbott, Reuss e tanti altri, che ritengono che si riferisca alla terra, per cui condividono la tua tesi. Un forte abbraccio nell’amore del Signore. {16-08-2012}

 

Risposta 2 (Nicola Martella): Apprezzo lonestà intellettuale di Edoardo Piacentini; solo piccole personalità si arrogano di avere in ano tutte le tessere del grande puzzle in mano e di saperle incastrare in modo ottimale, per così avere la risposta ultima delle cose.

     Ricordo che nella rivelazione di Gesù di Luca 16,19-31 i due luoghi erano visibili l’uno dall’altro e i personaggi delle due zone, sebbene fossero separate da un abisso, potevano riconoscersi e parlarsi. Perciò, essi stavano nella stessa dimensione. La locuzione «Seno d’Abramo» era un eufemismo ebraico per tale luogo trascendentale di «riposo» protetto e beato in attesa della risurrezione; similmente, per contrappasso, «Geenna» (la valle dei figli di Hinnom, dove bruciavano le spazzature da secoli) lo era l’eufemismo per lo «Stagno di fuoco» o Inferno. Effettivamente il termine ebraico še’ol denotava dapprima un certo tipo di tomba scavato nella roccia, in cui si scendeva; poi, venne a significare, per estensione, anche l’indistinto luogo in cui vanno i morti; tale termine fu poi tradotto in greco con «Ades» (haidēs, luogo dei morti, inferi, inferno, morte). Si veda in italiano «tomba» e, per estensione, «oltretomba» per «aldilà», «altro mondo». Nel NT c’è una differenza fra «Ades» e «Stagno di fuoco».

     Per l’approfondimento di Efesini 4,8ss, che qui ci porterebbe troppo lontano dall’argomento dell’attuale discussione, rimando ai seguenti scritti:

Efesini 4,8 e la logica inversa a Salmo 68,18 {Nicola Martella} (D)

Efesini 4,8 nel suo contesto? Parliamone {Nicola Martella} (T)

 

 

8. {}

 

 

9. {}

 

 

10. {}

 

 

11. {Vari e medi}

 

Antonio Nappo: La Bibbia c’informa che oggi, Dio può essere il nostro Salvatore eterno e che un giorno lo ritroveremo come Giudice. Questo è un motivo in più per credere in quello, che dice la Parola di Dio oggi, affinché possiamo essere tranquilli e menare una vita in pace con Dio e col prossimo . Grazie, Nicola per le precisazioni. {30-07-2012}

 

Vincenzo Esposito: Concordo con Nicola, in quanto il diavolo non ha questo potere; infatti, se lo avesse, getterebbe tutti nella geenna, perché questo è il suo scopo. In Apocalisse è scritto che il diavolo è sceso a voi con gran furore, sapendo che non gli resta che poco tempo. Questo furore non ci spaventa, perché il diavolo è una nullità; Gesù lo ha ridotto al nulla, ne ha fatto un pubblico spettacolo, trionfando su di lui. E noi siamo più che vincitori perché colui, che è in noi, è più forte di colui, che e nel mondo. {30-07-2012}

 

Bexi Vega Vilardy: Questo «Colui» è Dio. Quando leggo questo versetto, esso mi ricorda la morte di Stefano: non aveva avuto paura che il suo corpo venisse lapidato senza misericordia; anzi, egli sentiva compassione per coloro, che non avevano la conoscenza di Dio e si attiravano così il giudizio Dio. Infatti, Dio è amore e anche fuoco consumante. Chi non accoglie, ma respinge la Parola di Dio, che viene predicata, avrà quella che lo giudicherà. {30-07-2012}

 

Stefano Carta: Sono perfettamente in accordo con Martella. Inoltre vi è sempre stata anche una falsa informazione, derivata dalla tradizione, che descrive «l’inferno» come il regno di Satana, dove lui spadroneggerà e farà quel che gli pare. Ma in realtà l’inferno, oltre a essere un luogo, è la piena manifestazione dell’ira di Dio. Per cui vi è anche una certa tradizione, che evidentemente influisce sul pensiero comune intorno a questo argomento. {30-07-2012}

 

Anna Petralia: Sicuramente Geova Dio ha questo potere e lo farà al momento da lui deciso. La Geenna è il luogo della seconda morte, dove non esiste più la speranza della risurrezione. {18-08-2012}

Risposta (Nicola Martella): La risurrezione avviene per increduli ed empi appena prima del giudizio finale, che li porterà nello Stagno di fuoco. Chi è risuscitato, non necessita di nutrire altra speranza della risurrezione; il problema è un altro: non poter mai più uscire da una condizione eterna nello Stagno di fuoco né di poter smettere di esistere.

 

 

12. {Vari e brevi}

 

Alessio Rando: Solo Dio ha il potere di gettare nella Geenna le persone impenitenti! Satana non ha alcun potere di questo tipo! Solo il Signore è il Sovrano del Cielo e della Geenna! Non Satana che è impotente, ed è sovrano solo su coloro, che non hanno accettato Cristo! {30-07-2012}

 

Rita Fabi: «C’è un solo Legislatore, che può salvare e mandare in perdizione; ma tu chi sei, che giudichi un altro?» (Giacomo 4,12). {30-07-2012}

 

Fortunata Fico: È decisamente il Signore! Egli solo ha questo potere! Grazie, fratello Nicola! {30-07-2012}

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/T1-Getta_Geenna_Avv.htm

17-08-2012; Aggiornamento: 20-08-2012

 

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