Tale malsana concezione che attribuisce a Satana un potere, che non ha, è molto
diffusa. Ecco la confessione di un lettore, dopo aver letto l’articolo sopra
menzionato: Grazie, perché fino a poco fa ho creduto che fosse il diavolo,
ma leggendo [il tuo scritto] mi è venuto in mente che in molti passi è scritto:
«Temi Dio». Quindi, chi rifiuta la salvezza, si fa nemico di Dio, prendendo su
di sé la sua ira! {Giuseppe Messina; 30-07-2012}
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Contributo:
Già, eterna separazione da Dio, la furiosa ira Dio, il luogo dei tormenti. In
realtà vi è ancora un’idea dantesca della Geenna, conosciuta come
«Inferno». Questa parola non la troviamo nelle Scritture. In verità, non è altro
che luogo preparato per il diavolo e per coloro, che si ribellano a Dio.
{31-07-2012}
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Risposta
(Nicola Martella): «Inferno» (= luogo inferiore o inferi) non ricorre
nella Bibbia, ma «Geenna» e «Stagno di fuoco» sì. Non è questione
di termini, ma di sostanza... incandescente; (non conviene) provare per credere!
Visto che in Adamo tutti gli uomini si sono ribellati a Dio (cfr. Rm 5), esso è
il luogo deputato per tutti gli uomini, oltre che per il diavolo.
L’unica via d’uscita per gli Adamiti è credere che Gesù sia il Figlio di
Dio, il Messia, che ha pagato il riscatto per chiunque crede (Gv 3,36; Rm
3,23s).
4. {Salvatore
Canu}
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Contributo:
L’inferno non è altro che l’ira di Dio! E purtroppo, ahimè, molto sono sviati e
temono Satana... come se fosse lui a governare.
Dio è il padrone del cieli e della terra e di tutto ciò, che sta sotto la
terra! L’ira di Dio viene dal cielo contro ogni empietà e ingiustizia! (Rom
1,18). Come un giusto giudice e per amore dei suoi figli, fa giustizia.
Quel luogo e stato preparato per Satana; ogni cosa e scritta fin dalla
fondazione del mondo. Satana non ha potere su nessuno, a meno che noi glielo
permettiamo!
Dobbiamo essere uomini di preghiera come
Daniele; questa potenza scuote satana e lo fa tremare, perche non può vincere
contro il Signore Gesù. {31-07-2012}
▬
Risposta
(Nicola Martella): È vero che l’inferno è espressione dell’ira di Dio
contro i ribelli impenitenti, ma esso è altresì un luogo fisico ed eterno, non
solo un’espressione figurativa. L’ira di Dio contro il peccato si palesa
in vari modi nella storia, e l’inferno è la sua forma estrema, valendo per
sempre e senza appello. Chi oggigiorno condivide gli obiettivi di Satana, domani
ne condividerà il destino eterno, nel luogo creato da Dio apposta per
lui.
5. {Pietro
Calenzo}
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Contributo:
Nella teologia odierna, in particolar modo in quella liberale, e
decisamente in quella romanica, si tende a farsi una visione deista di
Dio, che non ha nulla a che vedere con il Signore Eterno che si è rivelato nella
Bibbia. Ciò premesso, la piena o completa rivelazione, che Dio dona di se stesso
in tali brani, spesso non è contiguo al
concetto umanista, che alcuni personaggi religiosi propagano ai loro
adepti. Un luogo di tormento eterno è spesso rigettato da numerosi leader anche
di derivazione protestante o evangelicale, che hanno accantonato lo scritturale
concetto di tormento eterno, per un più mondano e comodo «annichilimento
totale», che risente molto d’influssi umanistici ed ereticali. Grazie per lo
studio, Nicola, Dio ti benedica. {31-07-2012}
▬
Risposta
(Nicola Martella): Non è un caso che sia nata all’interno del romanismo
la mitologia (da cui provengono le scene umoristiche) di un Inferno già
funzionante al presente, comandato dal diavolo e dai suoi adepti, in cui
essi sono i
fustigatori sadici delle anime perdute. Oggigiorno lo Stagno di fuoco è
completamente vuoto. I primi inquilini saranno un giorno la «Bestia»
(dittatore escatologico) e il «falso profeta», a cui seguiranno Satana e i suoi
accoliti.
L’annichilimento dell’essere fa ideologicamente comodo a coloro, che
pretendono di dover così giustificare un «Dio buono», tutto amore e buoni
sentimenti, dimenticando il Dio di verità, di giustizia e il giusto Giudice. In
ciò seguaci della Torre di guardia, teologi liberali e filosofi umanistici
cristianizzati si trovano in buona compagnia oggi e, se non si ravvedono,
anche in seguito... al caldo, molto caldo. Allora si ricrederanno sull’esistenza
di un tormento perpetuo, ma sarà troppo tardi.
▬
Replica (Pietro Calenzo): Esatto, carissimo
Nicola. Per chi vuole capacitarsene personalmente, basta seguire in campo
romanista
le note perfomance di Giovanni Paolo II di assisana memoria, di una Teresa di
Calcutta o di una Chiara Lubich, fondatrice del movimento dei Focalarini. Tra
gli evangelici spiccano gli Avventisti e alcuni esponenti di rilievo del
passato come Charles Fox Parham.
6. {Vincenzo
D’Avanzo}
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Contributo:
Caro Nicola Martella, l’Apocalisse dice che una certa categoria di persone non
abiterà il regno dei cieli e saranno messe fuori. Costoro saranno assieme
gettate nello stagno di fuoco (Ap 21,8.27). Dove sono allocati costoro, quando
muoiono, al tempo sia d’ieri che di oggi, prima del ritorno di Gesù e del
grande giudizio ? Grazie… {03-08-2012}
▬
Risposta 1 (Nicola Martella): Al tempo
attuale, gli iniqui in attesa di giudizio si trovano nell’Ades (cfr. Lc
16). È scritto che dopo la condanna definitiva degli increduli, secondo le loro
opere, la morte, l’Ades e tutto il contenuto di quest’ultimo verranno gettati
nello stagno di fuoco (Ap 20,11-15; 21,8).
▬
Osservazioni
(Omar Stroppiana): Si veda Luca 16,19 in poi. Si parla di luoghi
temporanei, chiamati «soggiorno dei morti» o Ades per gli increduli e «seno di
Abraamo» per i credenti. {03-08-2012}
▬
Replica (Vincenzo D’Avanzo): Certo, Nicola e
Omar; quindi allora l’Ades è già l’Inferno, ed è già luogo della
condanna, quindi non è disabitato e vuoto; si tratta dello stesso posto!
Lo stesso vale per il «Paradiso», che è il «regno dei cieli».
Quando del tuo intervento citi il «romanismo», in ciò ha avuto molto peso
la
filmografia. Vedi anche Federico Fellini, che ha girato scene del genere,
per fare presa nella mente degli spettatori; lo stesso vale anche per tante
scene non veritiere in film biblici.
Chi non ha creduto, viene già condannato alla sua morte senza risparmio;
la condanna di questo sarà la morte seconda. L’anima acquisisce un corpo
incorruttibile alla morte, e il verme loro non muore mai (Mc 9,44).
{04-08-2012}
▬
Risposta
2
(Nicola Martella): È molto grave affermare che l’Ades sia già l’Inferno.
Come è grave confondere il «regno dei cieli» col Paradiso. L’Ades
è un luogo temporaneo (una specie di carcere preventivo); l’Inferno è un
luogo definitivo (una specie di ergastolo eterno). Per accedere al secondo
luogo, gli empi e gli increduli impenitenti devono passare per il giudizio
finale di Dio. Poi l’Ades verrà scaraventato nell’Inferno; quindi si tratta
di due luoghi differenti.
È assolutamente falso
che chi muore, acquisisca subito un corpo incorruttibile; ciò
significherebbe che non esiste una risurrezione finale, ma una istantanea alla
morte. Questa è una pessima dottrina, che non si può trarre dalla
Scrittura né armonizzare con essa.
A ciò si aggiunga che «regno dei cieli» (o di Dio) intenda
principalmente
il regno messianico in terra, quello che i Giudei hanno rifiutato e che Gesù
Messia realizzerà alla fine dei tempi; il Paradiso è invece un luogo metafisico.
7. {Edoardo
Piacentini}
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■
Contributo:
Nella parabola del ricco e del mendicante Lazzaro, pronunciata da Gesù in
Luca 16,19-31, apprendiamo che, fino alla risurrezione di Gesù, l’Ades
era formato da due luoghi, il seno d’Abramo, dove soggiornavano le anime
salvate, e l’inferno, per le anime condannate alla sofferenza eterna, in attesa
del giudizio finale (vv. 22-23). Prima di salire in cielo, però, Gesù ha
liberato queste anime che erano nel seno d’Abramo e le ha condotte al terzo
cielo (Efesini 4,8-10). E in Apocalisse 7,9-17 le vediamo sfilare davanti al
trono di Dio, in attesa della resurrezione del corpo, che avverrà al
rapimento della Chiesa; e, dopo il millennio, saranno destinate ad abitare nella
Nuova Gerusalemme per sempre con il Signore. {04-08-2012}
▬ Risposta 1
(Nicola Martella): Luca 16 non è una «parabola» (ne mancano i
caratteri specifici), ma è una rivelazione. In essa non è l’Ades a essere
formato da due luoghi, ma in tale dimensione intermedia (Paolo ne parla come
«terzo cielo» o «Paradiso») esistono due luoghi: il «seno d’Abramo» (o
Paradiso) e l’Ades.
In
Apocalisse 7,9-17 il rapimento e la risurrezione dei credenti sono già
avvenuti da un pezzo (simboleggiati dal rapimento di Giovanni; Ap 4,1ss). Quanto
avviene in cielo, accade durante il «giorno del Signore», che vede in
terra soltanto il resto fedele d’Israele e le nazioni impenitenti; la chiesa non
è menzionata. I credenti d’ogni tempo accedono al cielo soltanto con la
risurrezione.
Per Vincenzo D’Avanzo e Edoardo Piacentini ripeto quanto segue, sperando che
trovino un consenso. L’Ades non è lo «stagno di fuoco» (o inferno), visto
che il primo sarà scaraventato nel secondo, solo dopo il giudizio finale. Così
pure il
Paradiso (o seno d’Abramo, o terzo cielo) non è il cielo stesso, dove
risiede il trono di Dio (i morti non risuscitati sono impuri per stare nel
santuario celeste). L’Ades e il Paradiso sono luoghi momentanei in attesa
della destinazione finale. L’Ades è una specie di carcere preventivo in
attesa del giudizio e della condanna finale. Il Paradiso è un luogo di
godimento momentaneo (si è coscienti ma non attivi), in vista della felicità
eterna dalla risurrezione in poi.
▬
Replica (Edoardo Piacentini): Condivido
appieno quello che hai scritto, caro Nicola, tranne che «seno d’Abramo» e
Ades siano al terzo cielo. Il Paradiso lo è senz’altro, ma ritengo che Paradiso
e seno d’Abramo non siano lo stesso luogo intermedio. E poi, come interpretiamo
Efesini 4,8-10? Il testo dice: «Per la qual cosa la Scrittura dice:
“Essendo salito in alto, egli ha condotto prigioniera la prigionia e ha dato dei
doni agli uomini”. Or questo: “È salito” che cosa vuol dire se non che prima era
pure disceso nelle parti più basse della terra? Colui che è disceso, è lo stesso
che è anche salito al di sopra di tutti i cieli, per riempire tutte le cose».
Ebbene, cosa intende dire l’apostolo Paolo quando c’insegna che Gesù è «disceso
nelle parti più basse della terra»? Molti commentatori, tra i quali
Tertulliano, Ireneo e Girolamo e molti moderni, fra i quali Bengel, Olshausen,
Meyer, Alford, Ellicott e altri, ritengono che si riferisca all’Ades,
dove Gesù ha liberato le anime, che erano nel seno d’Abramo, per condurle con sé
al terzo cielo, in Paradiso. Devo, però, ammettere, per onestà intellettuale,
che ci sono tanti altri, quali Crisostomo e i padri greci, che ritengono che si
riferisca alla tomba, e Tomaso d’Aquino, Beza, Calvino, Grozio, Bengel,
Meier, Meyer, De Wette, Eadie, Abbott, Reuss e tanti altri, che ritengono che si
riferisca alla terra, per cui condividono la tua tesi. Un forte abbraccio
nell’amore del Signore. {16-08-2012}
▬ Risposta 2
(Nicola Martella): Apprezzo l’onestà
intellettuale di Edoardo Piacentini;
solo piccole personalità si arrogano di avere in ano tutte le tessere del grande
puzzle in mano e di saperle incastrare in modo ottimale, per così avere la
risposta ultima delle cose.
Ricordo che nella rivelazione di Gesù di Luca 16,19-31 i due luoghi erano
visibili l’uno dall’altro e i personaggi delle due zone, sebbene fossero
separate da un abisso, potevano riconoscersi e parlarsi. Perciò, essi
stavano nella stessa dimensione. La locuzione «Seno d’Abramo» era un
eufemismo ebraico per tale luogo trascendentale di «riposo» protetto e beato in
attesa della risurrezione; similmente, per contrappasso, «Geenna» (la
valle dei figli di Hinnom, dove bruciavano le spazzature da secoli) lo era
l’eufemismo per lo «Stagno di fuoco» o Inferno. Effettivamente il termine
ebraico še’ol denotava dapprima un certo tipo di tomba
scavato nella roccia, in cui si scendeva; poi, venne a significare, per
estensione, anche l’indistinto luogo in cui vanno i morti; tale termine fu poi
tradotto in greco con «Ades» (haidēs, luogo dei morti, inferi,
inferno, morte). Si veda in italiano «tomba» e, per estensione, «oltretomba»
per «aldilà», «altro mondo». Nel NT c’è una differenza fra «Ades» e «Stagno di
fuoco».
Per l’approfondimento di Efesini 4,8ss, che qui ci porterebbe troppo
lontano dall’argomento dell’attuale discussione, rimando ai seguenti scritti:
►
Efesini 4,8 e la logica inversa a Salmo 68,18 {Nicola Martella} (D)
►
Efesini 4,8 nel suo contesto? Parliamone {Nicola Martella} (T)
8. {}
▲
9. {}
▲
10. {}
▲
11. {Vari e
medi}
▲
■
Antonio Nappo: La Bibbia
c’informa che oggi, Dio può essere il nostro Salvatore
eterno e che un giorno lo ritroveremo come Giudice. Questo è
un motivo in più per credere
in quello, che dice la Parola di Dio oggi, affinché possiamo essere
tranquilli e menare una vita in pace con Dio e col prossimo . Grazie, Nicola per
le precisazioni. {30-07-2012}
■
Vincenzo Esposito: Concordo
con Nicola, in quanto il diavolo non ha questo potere; infatti, se lo
avesse, getterebbe tutti nella geenna, perché questo è il suo scopo. In
Apocalisse è scritto che il diavolo è sceso a voi con gran furore, sapendo che
non gli resta che poco tempo. Questo
furore non ci spaventa, perché il diavolo è una nullità; Gesù lo ha
ridotto al nulla, ne ha fatto un pubblico spettacolo, trionfando su di lui.
E noi siamo più che vincitori perché colui, che è in noi, è più forte di
colui, che e nel mondo. {30-07-2012}
■
Bexi Vega Vilardy: Questo
«Colui» è Dio. Quando leggo questo versetto, esso mi ricorda la morte di
Stefano: non aveva avuto paura che il suo corpo venisse lapidato senza
misericordia; anzi, egli sentiva compassione per coloro, che non avevano la
conoscenza di Dio e si attiravano così il giudizio Dio. Infatti, Dio è amore e
anche fuoco consumante. Chi non accoglie, ma respinge la Parola di Dio,
che viene predicata, avrà quella che lo giudicherà. {30-07-2012}
■
Stefano Carta: Sono
perfettamente in accordo con Martella. Inoltre vi è sempre stata anche una
falsa informazione, derivata dalla tradizione, che descrive «l’inferno» come
il regno di Satana, dove lui spadroneggerà e farà quel che gli pare. Ma
in realtà l’inferno, oltre a essere un luogo, è la piena manifestazione
dell’ira di Dio. Per cui vi è anche una certa tradizione, che
evidentemente influisce sul pensiero comune intorno a questo argomento.
{30-07-2012}
■
Anna Petralia: Sicuramente
Geova Dio ha questo potere e lo farà al momento da lui deciso. La Geenna
è il luogo della seconda morte, dove non esiste più la speranza della
risurrezione. {18-08-2012}
▬
Risposta
(Nicola Martella): La risurrezione
avviene per increduli ed empi appena prima del giudizio finale, che li porterà
nello Stagno di fuoco. Chi è risuscitato, non necessita di nutrire altra
speranza della risurrezione; il problema è un altro: non poter mai più uscire da
una condizione eterna nello Stagno di fuoco né di poter smettere di
esistere.
12. {Vari e
brevi}
▲
■
Alessio Rando: Solo Dio
ha il potere di gettare nella Geenna le persone impenitenti! Satana non
ha alcun potere di questo tipo! Solo il Signore è il Sovrano del Cielo e
della Geenna! Non Satana
che è impotente, ed è sovrano solo su coloro, che non hanno accettato Cristo!
{30-07-2012}
■
Rita Fabi:
«C’è un solo Legislatore, che può salvare e mandare in perdizione; ma tu chi
sei, che giudichi un altro?» (Giacomo 4,12). {30-07-2012}
■
Fortunata Fico:
È decisamente il Signore! Egli solo ha questo potere! Grazie, fratello Nicola!
{30-07-2012}
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/T1-Getta_Geenna_Avv.htm
17-08-2012; Aggiornamento: 20-08-2012