L'articolo «
Fango sulla moralità del rabbino Gesù: Smentiamo le falsità storiche»
ha portato differenti reazioni nei lettori. Poteva Gesù di Nazaret essere mai
accettato dalla gente come rabbino, se avesse avuto tendenze omosessuali, se
fosse vissuto in lussuria e fornicazione o fosse convissuto in un rapporto
adulterino? Perché i suoi avversari, cercando disperatamente dei motivi per
diffamare Gesù dinanzi al popolo e per farlo fuori, arrivando addirittura a
prezzolare dei falsi testimoni, non lo hanno mai accusato di deviazioni sessuali
o di immoralità sessuali? Perché, sebbene Gesù avesse sfidato i suoi avversari a
trovare in lui dei concreti peccati, di cui convincerlo, essi non ne trovarono?
Di quale infamia si macchiano coloro che gettano fango sulla moralità del
rabbino Gesù, pur di coprire le proprie trasgressioni? Quanto è tragico, quando
lo fanno proprio coloro che si chiamano «cristiani»? Quale sarà la loro condanna
da parte dell'Iddio santo?
Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre
esperienze, idee e opinioni?
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1.
{Abele Aureli} ▲
■
Contributo: Io non credo che meritino una risposta. Non credo che Gesù
stesso gli risponderebbe. Pensa, che alcuni cosiddetti evangelici (non
pentecostali) :-), credono che Davide e Jonathan avevano una relazione
«omosessuale», solo per il fatto che alla morte di Jonathan Davide disse che
l’amore che sentiva per lui era più forte dell’amore che si ha per le donne (2
Samuele 1,26)!
Comunque, questa è solo la mia opinione, anche se in verità non credo che Gesù e
i discepoli gli avrebbero risposto. Accendiamo la luce e le tenebre spariranno!
:-) {14-10-2008}
▬ Risposta: La questione a cui è stato accennato, riguardo al
presunto amore omosessuale fra Davide e Gionatan, l’ho affrontata e confutata in
questo articolo: Nicola Martella, «L’amicizia fra uomini»,
Disturbi e abusi, Sesso & Affini 3 (Punto°A°Croce, Roma 1998),
pp. 185-193. Si vedano qui anche i seguenti articoli: «L’omosessualità», pp.
157-171; «Omosessualità e Bibbia», pp. 172-184./span>
Ironia della sorte esistono siti gay, gestiti da presunti cristiani evangelici,
che perpetuando tale menzogna storica per motivi ideologici, hanno chiamato il
loro sito «Gionata»! Si veda ad esempio questo «
Gionata», che sta facendo pressione specialmente sul sinodo valdese e sulle chiese della
federazione (battiste, metodiste e valdesi), perché liberalizzino ancor più le
loro dottrine in senso di un’accettazione piena dei rapporti omosessuali fra
cristiani e di una benedizione ecclesiale (!) di coppie omosessuali. Alcune
chiese evangeliche di tale area stanno cedendo come già hanno fatto in campo
cattolico, ad esempio, le «Comunità di base» e il movimento «Noi siamo Chiesa».
Viene da pensare al detto di Gesù: «Il sale, certo, è buono; ma se anche il
sale diventa insipido, con che gli
si darà sapore? Non serve né per terra, né per concime;
lo si butta via. Chi ha orecchi da udire, oda» (Lc
14,34s). {Nicola Martella}
2.
{Martina Bertini} ▲
■
Contributo 1:
Ora mi sto alterando… […] gradirei non ricevere
più nulla da tale Nicola Martella... Oltretutto non rispettano la mia fede… Non
so neanche che gente siate che nel 2008 ancora considerano sudici gli
omosessuali… per me state commettendo un’indicibile atto di violenza. […] In
fede. {14-10-2008}
▬
Risposta 1:
Cara Martina, shalom. […] Quanto al tuo
intervento, non trovi che sia «un’indicibile atto di violenza» (usando le tue
parole) considerare Gesù gay o adultero solo per motivi ideologici o per battere
cassa, vendendo libri o film scioccanti? Di questo parla l’articolo; peccato che
non l’abbia letto per rendertene conto, e peccato che hai polarizzato la
questione su altro. Inoltre qual è la tua «fede», di cui parli? {Nicola
Martella}
■
Contributo 2: Credo sia un più
grande atto di violenza giudicare sudice alcune persone… lo trovo un
atteggiamento che tradisce una superiorità e un narcisismo che offende a mio
parere il concetto di uguaglianza, su cui si dovrebbe fondare l’insegnamento di
Cristo.
Sono stanca di sentire discorsi pieni d’ipocrisia da gente che si fa vanto di
essere più perfetta di altri… Io credo nell’uguaglianza a tutti i
costi e non nella tolleranza, ma nell’arricchimento che nasce dall’incontro tra
più diversità. {14-10-2008}
▬
Risposta 2: Vedo che non hai letto ancora l’intero articolo. Si
tratta di un articolo storico che difende la moralità di Gesù così come si
evince dagli Evangeli. Si tratta di ristabilire la verità storica. Perché non
leggi finalmente l’intero articolo?
Non si tratta quindi di «giudicare sudice alcune persone» né di «un
atteggiamento che tradisce una superiorità e un narcisismo» né di una pretesa di
essere «più perfetti di altri», ma di affermare come cristiani (se tali si è
veramente) ciò che Cristo ha realmente detto e fatto dire ai suoi
apostoli. Gesù disse all’adultera, colta in flagranza di reato: «“Donna, dove
sono quei tuoi accusatori? Nessuno t’ha condannata?”. Ed ella rispose: “Nessuno,
Signore”. E Gesù le disse: “Neppure io ti condanno;
va’ e non peccar più”» (Giovanni 8,10s). Ciò vale per ogni tipo
di trasgressione sessuale, senza esclusione.
Per la Bibbia
qualunque tipo di fornicazione (quindi anche l’omosessualità praticata,
oltre che all’adulterio, ecc.) esclude dal regno di Dio. L’apostolo Paolo
scriveva: «Non sapete voi che gli ingiusti
non erediteranno il regno di Dio?
Non v’illudete; né i fornicatori,
né gli idolatri, né gli adulteri,
né gli effeminati, né i
sodomiti, né i ladri, né gli avari,
né gli ubriachi, né gli oltraggiatori, né i rapaci erediteranno il regno di Dio.
E tali eravate alcuni, ma siete
stati lavati, ma siete stati
santificati, ma siete stati
giustificati nel nome del Signor Gesù Cristo, e mediante lo Spirito del nostro
Dio» (1 Corinzi 6,9ss; cfr. Galati 5,19ss; Apocalisse 21,8).
Da nessuna parte l’insegnamento di Gesù si fonda su un presunto «concetto di
uguaglianza» né sulla «uguaglianza a tutti i costi». Questo è umanesimo e
spiritualità umanistica cristianizzata, non cristianesimo biblico né
insegnamento di Cristo. A chi lo voleva seguire, Gesù lo mise dinanzi a una
scelta: «Gesù disse ai suoi discepoli: “Se uno vuol venire dietro a me,
rinunci a se stesso e
prenda la sua croce e mi segua.
Perché chi vorrà salvaguardare la sua vita, la perderà; ma chi avrà perduto la
sua vita a causa mia, la troverà. E che gioverà a un uomo se, dopo aver
guadagnato tutto il mondo, perde poi
l’anima sua? O che darà l’uomo in cambio dell’anima sua?”» (Matteo
16,24ss).
È evidente che non si può essere «cristiani» come si vuole o come
conviene, ma solo come Cristo ha comandato. Gesù disse: «Chi non è con
me, è contro di me; e chi non raccoglie con me, disperde» (Mt 12,30). Alla
fine dell’Apocalisse, Gesù stesso lanciò questa sfida che fa la differenza: «Chi
è
ingiusto sia ingiusto ancora; chi è
contaminato si contamini ancora; e
chi è giusto pratichi ancora la
giustizia e chi è santo si
santifichi ancora. Ecco, io vengo improvvisamente, e il mio premio è con me per
rendere a ciascuno secondo che sarà
l’opera sua» (Ap 22,11s).
{Nicola Martella}
3.
{Nicola Martella}
▲
■ Qui pro quo?:
Ho preso con dispiacere atto che alcuni lettori, specialmente cristiani
praticanti, non sempre leggono a fondo «l’invito alla lettura» né tanto meno
leggono l’articolo corrispondente. Così succede che qualcuno, leggendo appena le
prime parole, si mette a scrivere una lettera di fuoco. Così è successo con
questo soggetto: sebbene l’articolo volesse difendere il buon onore del Signore
Gesù Cristo, qualcuno ha pensato che scrivessi contro di Lui, solo perché si è
fermato alle prime frasi del mio scritto (che corrisponde all’«invito alla
lettura»). Perciò una lettrice ha iniziato subito a chiamare le mie «e-mail così
stupide». Poi ha subito proseguito, scrivendo: «Io credo in Dio che è morto per me e per salvarmi... e mi
sono scocciata di leggere le tue stupide supposizioni... Se stai cercando delle
risposte, apri la Bibbia e la troverai tutte le risposte alle tue domande...
Ciao. P.S.: Il Signore ti ama...».
{Sara N.; 14-10-2008; ho dovuto rendere
leggibile il suo scritto in stile SMS}
Un lettore non vuole più ricevere tali «e-mail riguardanti Nostro Signore Gesù.
Che il Signore ti perdoni!». {Luca P.; 14-10-2008}
■ Osservazioni e
obiezioni:
Mi sono subito chiesto: «Dove ho sbagliato?». Scrivo un articolo per difendere
l’onore di Gesù Cristo, e proprio i cristiani (almeno alcuni di loro) non solo
non lo leggono, ma si fermano alle prime frasi dell’«invito alla lettura» e
capiscono fischi per fiaschi. È questa pigrizia intellettuale? È superficialità
di giudizio? È mancanza di discernimento fra il bene e il male?
Ecco che cosa ho scritto loro all’incirca: «…vedo che c’è stato un grande
fraintendimento. Anch’io credo come lei in Gesù Messia. L’articolo, di cui ha
ricevuto solo l’inizio, vuole difendere proprio l’onore di Gesù, che non era né
omosessuale (come dicono alcuni) né fornicatore (come asserisce il cosiddetto
“Codice Da Vinci”). Se lei leggesse l’intero articolo, se ne renderebbe conto.
Mi dispiace d’essere stato frainteso. Gesù Cristo è il mio Signore e Salvatore e
lo servo ogni giorno…». E così via.
Il Signore ci ha chiesto di essere avveduti. Ci ha anche chiesto di valutare
ogni cosa, prima di giudicarla. Oggi però tutto è rapido e superficiale (come il
fast-food), anche i giudizi.
Come si fa da cristiani a non riconoscere che io la Bibbia l’ho aperta per
scrivere tale articolo? E come chiamare «stupido» ciò che non si è letto fino in
fondo? Oppure come invocare che il Signore mi perdoni per ciò che non si è
letto? Sì, di perdono ne abbiamo bisogno in parecchi. Mi viene da dire:
«Signore, perdona loro che non sanno ciò che non leggono!».
{14-10-2008}
■ Repliche:
Luca P. ha risposto: «Allora scusa! Però ti prego di
una cosa: non me le riportare queste notizie, perché già parlandone di queste
cose, si fa un errore. Comunque scusa ancora. Ciao».
{14-10-2008}
«Le porgo le mie scuse... Credo di aver frainteso ciò che
avevate scritto, ma adesso che ho capito chi siete veramente. Le porgo le mie
migliori scuse... Sono contenta che il Signore è con te... Il Signore ti
benedica». {Sara N.; 17-10-2008}
4.
{Matteo Ricciotti}
▲
Lascia perdere,
è meglio occuparsi di cose serie. Non importa se mi dai del versettologo, tanto
t’assicuro che non è così. Propongo alla tua riflessione questi due passi delle
Scritture:
■ 2 Tm 2,23: «Ma schiva le
questioni stolte e scempie, sapendo che generano contese».
■ Tt 3,9: «Ma quanto alle
questioni stolte, alle genealogie, alle contese, e alle dispute intorno
alla legge,
stattene lontano, perché sono
inutili e vane».
La Chiesa è in grande sofferenza e non ha bisogno di
queste questioni stolte, ma di ritornare alla fonte liberandosi d’ogni tipo di
compromesso e minimizzazione. Con affetto in Cristo… {14-10-2008}
5.
{Nicola Martella}
▲
Matteo dovrebbe
spiegarci sinceramente se ha letto l’intero articolo prima di scrivere queste
cose. Egli non ha portato neppure un argomento nel merito per dire che cosa sia
corretto o sbagliato nel mio scritto. Lettere di questo genere me ne sono
arrivate diverse da Jesi. Come al solito esprime giudizi globali e radicali,
senza nessun argomento.
Da quanto scrive, poi, mostra che non ha letto neppure il contesto dei versi da
lui citati; per questo non si è reso conto di qual era il vero problema che
Paolo scriveva a Timoteo e a Tito, suoi collaboratori. Si trattava di questioni
con i giudaizzanti: favole giudaiche, genealogie, eccetera.
■ 2 Tm 2,23: Vediamo alcuni elementi del contesto. Nel verso 17 «si
parla di Imeneo e Fileto, uomini che si sono sviati dalla verità, dicendo che la
resurrezione è già avvenuta, e sovvertono la fede di alcuni». Si trattava
quindi di una falsa dottrina, contro cui Paolo metteva in guardia (cfr. 1 Cor
15; qui c’era lo stesso problema con i giudaizzanti gnostici che avevano preso
il potere nella chiesa di Corinto!). Nei versi 24-24 si parla del fatto che «il
servitore del Signore» deve correggere «con dolcezza quelli che
contraddicono, se mai avvenga che Dio conceda loro di ravvedersi per riconoscere
la verità». Anch’io ho cercato di correggere false dottrine intorno a Gesù.
Quindi dov’è il mio male? Non è questo una «cosa seria»? Difendere l’onore di
Gesù e correggere false dottrine sarebbero «queste
questioni stolte»?
■ Tt 3,9: Il verso è da tradurre così: «Ma evita le polemiche stolte e
le
genealogie e le contese e le
dispute legalistiche, perché sono
inutili e senza valore». Qui Paolo parlava chiaramente di «questioni stolte»
legate alla polemica con i giudaizzanti, i quali facevano valere la loro
giudaicità come criterio particolare all’interno del popolo di Dio. Paolo parlò
di chi adduceva tali argomenti come di un «uomo fazioso» da schivare, se non
accettava l’ammonizione (v. 10). Già prima aveva ingiunto a Tito: «Riprendili
perciò severamente, affinché siano sani nella fede, non dando retta a
favole giudaiche né a
comandamenti d’uomini che voltano
le spalle alla verità» (Tt 1,13s; v. 15 contro la mentalità giudaica
dell’impurità). Nel verso 10 chiarì che «vi sono molti sediziosi, ciarlatani
e seduttori di menti, specialmente fra
quelli della circoncisione, ai quali bisogna turare la bocca» (v. 11
disonesto guadagno).
Già altrove Paolo aveva ingiunto a Timoteo di ammonire i credenti di Efeso a non
insegnare «dottrina diversa» né di occuparsi «di
favole e di genealogie senza fine, le quali producono questioni, anziché
promuovere l’economia di Dio, che è in fede» (1 Tm 1,4; cfr. 4,7). Era di
questo che Paolo parlava sia a Timoteo sia a Tito! La «indebita versettologia»
però è capace di snaturare ogni cosa, per servirsene in modo improprio.
Si può perciò
asserire ancora che difendere l’onore del Signore Gesù faccia parte delle
«questioni stolte»? Matteo sembra sapere perfettamente quali siano le «cose
serie», visto che mostrare che Gesù non era omosessuale, fornicatore o adultero,
non sarebbe abbastanza serio! Peccato che non ci ha fatto un elenco dettagliato
di tali «cose serie», visto che lui dà a intendere di conoscerle! Secondo la sua
logica, quindi, non è una «cosa seria» difendere la reputazione morale di Gesù.
Si vede che Paolo ha scritto inutilmente quanto segue: «Distruggiamo
i ragionamenti e ogni altezza che s’eleva contro alla conoscenza di Dio, e
facciamo prigioniero ogni pensiero traendolo all’ubbidienza di Cristo» (2
Cor 10,5).
Sradicare due versi dal loro contesto storico e culturale e svuotarli del loro
significato originario, per poi addomesticarli al proprio intento e usarli come
un’arma contro qualcuno che ha difeso l’onore morale del proprio Signore, è
proprio singolare. Da quale parte sta remando Matteo? Quanto alla patente di
«indebita versettologia», ci penseranno i lettori, che hanno discernimento, a
decidere a chi assegnarla.
6.
{Salvatore Salerno}
▲
Salve. Tempo fa un collega, sapendo quale fosse
la mia fede, mi chiese di vedere tale film, il «Codice Da Vinci». L’ho visto, sì
ho visto questo film e poi, quando questo collega mi chiese: «Allora cosa ne
pensi?», gli risposi: «È un buon film di
fantascienza!!». E perche? Perché è riuscito ad aggiungere la veracità
dei fatti conosciuti a fatti completamente errati, fatti biblici a fatti
immaginari; ecco perché è un buon film di fantascienza. A queste cose può
crederci chi non conosce la Bibbia e chi non conosce la veracità della Parola di
Dio. E per finire, si vede che il realizzatore di tale film non ha il minimo di
conoscenza e fede in Dio. Intanto però con questo film è riuscito a riempirsi le
tasche di soldini. {15-10-2008}
7.
{Letizia Passeri}
▲
Caro Nicola, sono
rimasta stupita dalle rispose che hai ricevuto dalla signora Bertini, Niglio,
ecc.
Non penso che abbiano frainteso il tuo articolo, perché se conoscono il tuo
sito, sanno chi sei e cosa pensi; non sarà che loro hanno idee diverse su
quest’argomento? Forse giustificano il comportamento omosessuale e non lo
trovano scandaloso.
Siamo in una società che va contro ogni principio morale, che mette in
discussione tutto, il bene e il male, che cos’è giusto e ingiusto, buono o
cattivo. Ognuno non volendo soffrire o rinunciare a cose, che possono fare del
male a se stesso e agli altri, cerca mille giustificazioni alle proprie
inclinazioni, anche arrampicandosi sugli specchi. Si sta cercando di sradicare
dalla coscienza delle persone tutti quei freni, che Dio ha messo nella mente
dell’uomo per preservarlo dall’autodistruzione. Purtroppo il futuro per la razza
umana non è roseo; ma questo Dio lo ha predetto e non solo, ma se leggiamo
l’Antico Testamento, si possono vedere i risultati di tutto questo. Tutte le
società che si autodistruggevano con il loro comportamento oppure che Dio stesso
distruggeva (vedi Sodoma e Gomorra); il popolo d’Israele, anche se si è
preservato per volontà di Dio, ha vissuto tante oppressioni per la sua
disobbedienza alle leggi di Dio. Mi accorgo che volente o nolente, tutto quello
che noi facciamo contro le regole, che Dio ha dato all’uomo, lo porta sempre
all’autodistruzione. Sembra un calcolo matematico, esempi se ne possono fare
tanti: se si salta dal 5° piano, si è sicuri di sfracellarsi e di morire; se si
mette la mano sul fuoco, la si brucia; se si fa un torto a qualcuno, sicuramente
ce lo facciamo nemico; e ognuno può continuare all’infinito in tutti i campi
della propria vita fisica, morale e spirituale. Ti saluto e ancora mi spiace per
le pesanti critiche che ricevi, sopratutto da coloro che si dicono Cristiani.
Che il Nostro Signore ti benedica e ti dia la forza di continuare questo tuo
lavoro, perché è molto utile. A me aiuta a conoscere meglio la Scrittura e ad
avere una visione più ampia dell’essere cristiani. Ciao. {15-10-2008}
8.
{Gaetano Nunnari}
▲
Anch’io mi domando,
fino a che punto siamo arrivati? Ci sono cristiani che si mettono a difendere
l’omosessualità e altri che attaccano chi difende l’onore di Gesù! Ma scusate,
che cristiani siete? E tu, Nicola, avresti la loro stessa fede nello stesso
Gesù? Fossi in te rivedrei tale affermazione. Avrei voluto scrivere un articolo
più lungo, ma mi è passata la voglia. Dirò solo poche cose concise.
Ricciotti e Aureli, secondo voi queste sarebbero questioni che lasciano il tempo
che trovano? Vorrei vedere se qualcuno ingiustamente andrebbe in giro a
diffamare sessualmente vostra madre, vostra moglie o chicchessia dei vostri
cari, vorrei vedere se lascereste perdere! E un cristiano non dovrebbe difendere
davanti a tali uomini stolti e diffamatori il Signore della gloria? Per quanto
riguarda poi la battuta di Aureli che sarebbero dei «non pentecostali» a fare
certe affermazioni scellerate, c’è da dire, in ogni modo, che quelli del vostro
ambiente sono insuperabili per far bestemmiare il nome di Dio fra le nazioni,
attraverso i loro show teatrali.
Per gli altri due, non perdo neppure il tempo per dire altro, ma si ritragga
dall’iniquità chiunque pronunzi il nome del Signore. Questo buonismo mi
disgusta!
9.
{Vincenzo Russillo}
▲
Caro Nicola,
shalom, ho letto il tuo ultimo articolo. Lo condivido a pieno, le critiche che
si levano da parte di lobby omosessuali sulla vita di Gesù sono senz’altro
sbagliate. Questo lo hai dimostrate con la massima obiettività e con rigorosità
tecnica. Senz’altro molti dimenticano che i giudei erano intransigenti in
tematiche di sessualità o di qualunque gesto che ledesse la Legge Divina. La
pena di morte era assicurata; anche oggi in molti stati islamici avviene la
stessa cosa. Se Gesù fosse stato realmente un omosessuale o un fornicatore,
sarebbe stato lapidato. Ma non aggiungo altro perché hai dimostrato tutto
benissimo tu.
Questi fatti sono assodati, ma spesso gli omosessuali in cerca di consenso
cercano di relativizzare tutto, con frasi a effetto: «Anche noi siamo figli di
Dio...». Si fa bene però a non cadere in questi trucchetti, infatti Giovanni è
chiaro: «Vedete quale amore ci ha manifestato il Padre, dandoci d’essere
chiamati figli di Dio! E tali siamo. Per
questo il mondo non ci conosce: perché non ha conosciuto lui.
Carissimi, ora siamo figli di Dio, ma non è stato ancora manifestato ciò che
saremo. Sappiamo che quando egli sarà manifestato saremo simili a lui, perché lo
vedremo com’egli è.
E chiunque ha questa speranza in lui, si
purifica com’egli è puro. Chiunque commette il peccato trasgredisce la legge: il
peccato è la violazione della legge. Ma voi sapete che egli è stato manifestato
per togliere i peccati; e in lui non c’è peccato. Chiunque rimane in lui non
persiste nel peccare; chiunque persiste nel peccare non l’ha visto, né
conosciuto. Figlioli, nessuno vi seduca. Chi pratica la giustizia è giusto,
com’egli è giusto. Colui che persiste nel commettere il peccato proviene dal
diavolo, perché il diavolo pecca fin da principio. Per questo è stato
manifestato il Figlio di Dio: per distruggere le opere del diavolo.
Chiunque è nato da Dio non persiste nel commettere peccato, perché il seme
divino rimane in lui, e non può persistere nel peccare perché è nato da Dio. In
questo si distinguono i figli di Dio dai figli del diavolo: chiunque non pratica
la giustizia non è da Dio; come pure chi non ama suo fratello».
Direi che questo passo è molto significativi, solo chi accetta Cristo può essere
chiamato Figlio di Dio. No chi getta fango sul Salvatore! Attenzione a non
scambiare le parole dei Cristiani come frasi di bigotti o d’omofobi. Mi pare che
l’intervento di Martina volesse significare proprio questo. Mi dispiace
smentirla, mi sento di dire che essendo un seguace di Cristo, non mi sono fatto
mai problemi a parlare anche con persone che la pensassero diversamente da me.
Anche con omosessuali, ho detto chiaramente quale era il messaggio di Gesù. Non
sono mai sceso a compromessi. Io non ho niente contro queste persone, anzi
bisogna cercare il dialogo, sia chiaro, qualora fossero disponibili a farlo. Ma
quando qualcuno rifiuta palesemente Cristo e anzi lo insulta, deve portare la
reazione di chi è credente.
Tutto quello che ha fatto Nicola, non è vano, anzi serve a informarci. Bisogna
prendere coscienza dei problemi del mondo, perché molti considerano Cristo
finché si è chiusi dentro la propria chiesa e poi è finito tutto lì. Dobbiamo
essere fino in fondo Cristiani e andare controcorrente. Pietro diceva: «Basta
con il tempo trascorso a soddisfare la volontà dei pagani vivendo nelle
dissolutezze, nelle passioni, nelle ubriachezze, nelle orge, nelle gozzoviglie,
e nelle illecite pratiche idolatriche». Inoltre in Levitico 17,22 Dio
comandò: «Non avrai con un uomo relazioni carnali come si hanno con una
donna: è cosa abominevole». Quindi queste pratiche non fanno parte del Dio
che ha mandato suo Figlio per salvarci. Nessuno condanna nessuno e anzi c’è
libertà di scelta a differenza di stati teocratici, ma va ricordato con forza ai
Cristiani o a coloro che si dicono seguaci di Gesù: «Lo Spirito dice
esplicitamente che nei tempi futuri alcuni apostateranno dalla fede, dando retta
a spiriti seduttori e a dottrine di demoni». Rispetto a ciò, la strada da
seguire è diversa, come ribadiscono le Sacre Scritture: «Così camminerai per
la via dei buoni e rimarrai nei sentieri dei giusti» (Proverbi 2,20); e
inoltre Matteo 5,13 aggiunge: «Siate il sale della terra e la luce del mondo».
{15-10-2008}
10. {Luciano
Leoni}
▲
Un falso «amore»
tocca la mente, ormai, a molti. Cos’è «amore»? Se ami un bimbo e lo vedi
camminare su un baratro che lo conduce a morte, che fai? Lo riprendi e, forse,
lo sgridi facendogli capire che non deve più camminare in quel luogo di
pericolo, oppure gli dici: «Non preoccuparti bimbo mio, cammina per la tua
strada, io t’amo». Ripeto, cosa fai?
Ora vi sono alcuni che sotto l’etichetta di «cristiano», infarciti d’un «amore»
fasullo (qualcuno direbbe «buonista»), cercano d’accreditare il loro peccato
come un qualche cosa di normale, un qualcosa che Dio ama. Sono certo che Dio ami
il peccatore (Gv 3,16), ma sono altrettanto convinto che non ami il peccato.
Attenzione ho detto peccato, una parola fuori moda,
controcorrente, una parola che non fa tendenza e che sarebbe meglio evitare ma
che è, e rimane, il vero problema. Fintanto che non si riconosce il proprio
stato di peccato, si tende a giustificare tutto e, soprattutto, ad
autogiustificarsi. Vorrei ricordare a questi erranti che «siamo stati
comprati a caro prezzo» e che siamo invitati a «glorificare Dio nel
nostro corpo e nel nostro spirito» (1 Cor 6,20).
Vorrebbero indicarmi, questi «amorevoli cristiani», dove trovano giustificazione
allo stato d’omosessualità nella Parola di Dio? Non trovano essi, come chiunque
legge con onestà, inviti al ravvedimento? Inviti all’abbandono di tali
pratiche? Ripeto, Bibbia alla mano mi si faccia vedere il contrario.
Ho, purtroppo, già avuto modo di verificare come di fronte a un approccio
biblico al problema oppure scientifico (vedi questo
link),
si venga subito accusati d’omofobia. Rilassatevi: chi vi parla v’ama davvero nell’amore del Signore e,
conscio del valore del sacrificio di Cristo, vuole avvisarvi, magari
bruscamente, del baratro che percorrete. Se questo significa essere omofobo,
ebbene lo sono e, non preoccupatevi, non faccio «versettologia» ma v’esorto, nel
Nome del Signore, al ravvedimento dal vostro peccato. {15-10-2008}
11.
{Elisabeth e Gene McCarthy}
▲
Gentile Signor Martella, vorremmo dire ai Signori Aureli e Ricciotti che è importante ricordare queste parole:
«Abbiate nei vostri cuori un santo timore di Cristo il Signore,
pronti sempre a rispondere a vostra difesa a chiunque vi domanda ragione della speranza che è in voi...» (1 Pietro
3,15). Pensiamo che lei abbia risposto «a difesa
della speranza che è» in noi nell’articolo «
Fango sulla moralità del rabbino Gesù». Nessuno avrebbe alcuna
speranza, se Gesù Cristo non fosse morto per liberarci dal potere del peccato.
Quello dell’omosessualità è anch’esso un peccato per cui Gesù morì.
Ci piace
molto un aspetto conclusivo dell’articolo: «Quale scusa si vorrà far valere
quando Dio giudicherà coloro che hanno infangato la memoria di suo Figlio?».
L’unica speranza per evitare il giudizio di Dio è Gesù Cristo, perché solo lui
può liberarci dal nostro peccato, ma prima che ci liberi dobbiamo essere
convinti del nostro peccato. Senza la convinzione del nostro peccato, non c’è
speranza. Preghiamo che Dio usi la sua Parola in quest’articolo per portare a se
stesso molti omosessuali, perché Dio non vuole «che alcuni periscano, ma che
tutti giungano a ravvedersi» (2 Pietro 3,9). Grazie. {17-10-2008}
12.
{Giovanni Cascato}
▲
Caro fratello Nicola, ho letto tutto il tuo scritto «Fango sulla moralità del rabbino Gesù». Posso dire che sono
d’accordo con tutto ciò che hai scritto. Nella Bibbia non ho mai letto che Gesù
sia stato accusato di fornicazione, d’adulterio o d’omosessualità.
Gesù è l’agnello, che Dio ha dato per il peccato di tutta l’umanità, l’agnello
che doveva essere senza difetto né macchia (peccato), come è scritto nella legge
mosaica. La risurrezione di Gesù Cristo dimostra che Lui (Gesù) era senza
peccato, per questo motivo Dio lo risuscitò dai morti. Se Gesù avesse fatto un
piccolissimo peccato, il suo sacrificio sarebbe stato inutile e noi tutti
saremmo morti nei nostri peccati.
Mi dispiace per quello che ha scritto Matteo Ricciotti, credo veramente che lui
non abbia letto il tuo articolo e nella sua confusione ha proposto quei due
versetti e ha affermato che Nicola si sia allontanato dalla fonte (Gesù) e sia
sceso a compromessi. Molte persone hanno difficoltà di parlare d’omosessualità o
di sesso (chissà perché), per questo motivo li chiamano questioni stolte ed
evitano di parlare di queste cose. Shalom. {17-10-2008}
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Gesù era sposato? {Nicola Martella} (A)
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I gay dicono che anche Gesù e alcuni apostoli fossero tali 1 {Nicola Martella} (A)
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I gay dicono che anche Gesù e alcuni apostoli fossero tali 2 {Nicola Martella} (A)
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Per i gay anche Gesù e alcuni apostoli erano tali? Parliamone 1 {Nicola Martella} (T)
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Per i gay anche Gesù e alcuni apostoli erano tali? Parliamone 2 {Nicola Martella} (T)
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Temi tabù per i cristiani? {Nicola Martella} (T/A)
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/T1-Fango_Gesu_parla_S&A.htm
14-10-2008; Aggiornamento: 17-10-2008
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