Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Dopo una introduzione alle problematiche della teologia dell’AT, segue il dizionario teologico dell’AT.

   Ecco le parti principali dell’introduzione alla teologia dell’AT:
■ Il compito e l’oggetto della Teologia dell’AT
■ Le posizioni teologiche più ricorrenti
■ I patti e gli altri approcci
■ Contro l’appiattimento storico e teologico dell’AT.

 

Al dizionario teologico dell’AT sono acclusi un registro delle voci e un registro ragionato delle stesse detto «percorsi teologici».

 

► Vedi al riguardo le recensioni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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DA DIO PUÒ VENIRE SOLO BENEDIZIONE?

 

 a cura di Nicola Martella

 

Un lettore ha reagito al tema «Sofferenza e fede», introducendo un nuovo soggetto. Lo presentiamo qui di seguito, per darvi più completa risposta. Di là da ciò che afferma il mio interlocutore, usiamo l’occasione per approfondire la questione, visto che vanno in giro molti luoghi comuni su questo soggetto.

 

1. LE TESI: Molte volte ho sofferto nel sentire fratelli e sorelle dire: il Signore mi ha mandato questa prova! Come vedi, non solo le persone accusano Dio, ma accade pure «per ignoranza» nella fratellanza. Non hanno capito che dal Padre può venire solo la benedizione, e che tutto il male viene dal basso! In questa scrittura, che segue, c’è la chiave e la risposta a tutto quello, che ci accade. Bada bene, Paolo inizia col dire «Nessuna tentazione vi ha “colti”». «Nessuna tentazione vi ha colti, che non sia stata umana; però Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze; ma con la tentazione vi darà anche la via d’uscirne, affinché la possiate sopportare» (1 Corinzi 10,13). {Davide Forte; 28-06-2013}

 

2. OSSERVAZIONI E OBIEZIONI: Ci sono due estremi, da cui guardarsi: ▪ 1. Quelli che attribuiscono ogni male a Dio e rendono Satana solo uno strumento; ▪ 2. Quelli che attribuiscono ogni bene a Dio e ogni male al diavolo. Questa seconda tesi cerca di «giustificare» Dio (teodicea), piegando la verità biblica.

     Al termine «male» ci sono due differenti accezioni: ▪ 1. Azione cattiva intesa a danneggiare con malvagità il prossimo; ▪ 2. Ciò, che produce il male (dolore, pena, malattia, malanno, ecc.) in qualcuno, al fine di sanzionarlo e punirlo. Alla prima categoria appartengono uomini empi e demoni. Un giudice, invece, che infligge una giusta pena a chi è colpevole, non è per questo malvagio. Inoltre, bisogna distinguere fra tentazione (Mt 6,13) e prove (Gcm 1,2s; 1 Pt 1,6s).

     Dio non ha piacere a danneggiare l’uomo nel senso di un’azione arbitraria e crudele. Tuttavia, essendo, il Giudice di tutti, egli giudica, sanziona, infligge pene, punizioni e condanne (cfr. Dt 28,15ss; Gr 11,17; 25,7ss). Ciò può essere nella fattispecie di un danno (Gs 23,15; Gdc 2,15), di una malattia (Dt 29,22; 2 Cr 21,18) e anche della morte (Gn 38,7; 1 Cr 10,14; cfr. 1 Cor 11,30). Quindi, la tesi secondo cui «dal Padre può venire solo la benedizione» è romantica, ma non realista, biblicamente parlando. Dio benedice gli ubbidienti, ma sanziona chi opera l’iniquità. «L’Eterno è lento all’ira, è grande in forza, ma non tiene il colpevole per innocente» (Nahum 1,3; cfr. Es 34,6; Nu 14,18). «Una sciagura piomba sopra una città, senza che l’Eterno ne sia l’autore?» (Am 3,6). È vero che il Signore non prova piacere a sanzionare l’empio, ma preferirebbe che si convertisse (Ez 18,23).

     Anche gli ubbidienti, i giusti e i devoti passano per afflizioni e prove, mandate dal Signore o da lui permesse (cfr. Giobbe; cfr. Dt 8,2s; Sal 119,75; Lam 1,5.12; Zc 13,9; Lc 22,31s; Gcm 1,12). Inoltre, c’è la questione della disciplina di Dio verso i suoi figli (Eb 12,5-11), quale aspetto correttivo importante ai fini della santificazione.

     È vero che esistono afflizioni e prove, che sono attacchi del diavolo. D’altro canto esistono anche afflizioni e prove, che sono mandate da Dio quale sintomo di una situazione peccaminosa o a scopo di avvertimento preliminare, di richiamo al ravvedimento, di intervento per disciplina e sanzione.

     Facciamo, quindi, bene a guardarci da concezioni estreme su Dio, come se Egli fosse deputato solo del bene e delle benedizioni, mentre il male e le maledizioni sarebbero solo affare del diavolo. Ciò significherebbe dare a Satana troppo potere. Nella legge mosaica Dio si presenta come autore sia delle benedizioni (Dt 28,1ss in caso d’ubbidienza), sia delle maledizioni (Dt 28,15ss in caso di disubbidienza). Anche nel nuovo patto è così (Rm 2,5ss; 2 Tm 4,14). Per essere un Dio santo e giusto, non può trattare l’empio come fosse innocente, né viceversa. Dio stesso annunciò se stesso così: «L’Eterno! L’Eterno! il Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira, ricco in bontà e fedeltà, che conserva la sua bontà fino alla millesima generazione, che perdona l’iniquità, la trasgressione e il peccato; ma non terrà il colpevole per innocente; che punisce l’iniquità dei padri sopra i figli e sopra i figli dei figli, fino alla terza e alla quarta generazione!» (Es 34,6s).

     Sull’azione di Dio nel creato è molto illuminante quanto segue: «Dio carica pure le nubi con umidità, espande le sue nuvole luminose. Ed esse vagano girando qua e là, secondo la sua intelligente guida, per eseguire tutto ciò, che Egli comanda loro, sopra la faccia della terra. Egli le fa scaricare o come flagello, o a favore della sua terra, o come grazia» (Giobbe 37,11ss).

 

Per l’approfondimento si vedano in Nicola Martella, Manuale Teologico dell’Antico Testamento (Punto°A°Croce, Roma 2002) i seguenti articoli: «Castigo», pp. 105s; «Disciplina», pp. 144s; «Giorno di Jahwè»; «Giudizio», pp. 172s; «Giudizio storico», pp. 173; «Giustizia di Dio», pp. 178s; «Jahwè: azione verso i re delle nazioni», pp. 204-207; «Jahwè: azione verso i re d’Israele e di Giuda», pp. 207ss; «Sanzioni del patto», p. 321.

 

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I contributi sul tema 

(I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.

I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)

 

1. Andrea Angeloni

2. Girolama Di Lorenzo

3. Rita Fabi

4. Adolfo Monnanni

5. Salvatore Paone

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8.

9.

10.

11.

12. Autori vari

 

Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante

 

 

1. {Andrea Angeloni}

 

Contributo: Può essere fuorviante analizzare troppo in profondità l’operare diretto di Dio e provare a carpire ogni aspetto che riguardi direttamente la sua volontà. Infatti, Dio è sovrano e l’uomo non ha le capacità per comprendere appieno la sua incommensurabile complessità, potenza, maestosità. Nonostante si sia fatto conoscere, non tutto è accessibile per noi uomini; così Dio può, secondo la propria volontà, distribuire benedizioni e fare misericordia o il contrario (Rm 9,14-20). Questa prospettiva può limare un nostro atteggiamento lunatico nei confronti di nostro Signore, perché a prescindere da ciò, che può accadere nella nostra vita terrena, non deve mancare la nostra fede in Lui e il nostro ringraziamento per ogni cosa. Il premio per i credenti c’è ed è la vita eterna! {29-06-2013}

 

Nicola Martella: È vero, il Signore è un Dio, che si nasconde (Is 45,15), o così pare (cfr. Gb 23,8s; Sal 10,1). D’altra parte, è un Dio, che si è rivelato fin dalla creazione del mondo (Rm 1,19s) e durante la storia (2 Sm 7,27; Dn 2,23; Mt 11,25). Ora, le cose rivelate da Dio e che sono state scritte per sua volontà, possiamo analizzarle, conoscerle e rappresentarle (cfr. 2 Tm 3,16). «Com’è scritto: “Le cose che occhio non ha vedute, e che orecchio non ha udite e che non son salite in cuor d’uomo, sono quelle che Dio ha preparate per coloro che l’amano”. Ma a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito; perché lo spirito investiga ogni cosa, anche le cose profonde di Dio… e noi ne parliamo non con parole insegnate dalla sapienza umana, ma insegnate dallo Spirito, adattando parole spirituali a cose spirituali» (1 Cor 2,9s.13). Quindi, possiamo avere l’umile conoscenza di ciò che «sta scritto», sapendo che sebbene conosciamo in parte rispetto a ciò che sapremo nella perfezione (1 Cor 13,9s), sappiamo ciò che è sufficiente per basarvi sopra la nostra conoscenza delle cose di Dio, senza farci trascinare da ogni vento di dottrina (Ef 4,14).

 

 

2. {Girolama Di Lorenzo}

 

Contributo: Non crederò mai, e ribadisco mai, che Dio manda le sofferenze nella nostra vita, ma queste fanno parte della vita, perche abbiamo un corpo corruttibile. Avere accettato Gesù non significa non avere più malattie o altro. Sappiate che Dio non è una lotteria, come alcuni lo presentano, ma innanzi tutto ci basti la sua grazia, la salvezza, le benedizioni, il suo amore. Vi pare poco? {30-06-2013}

 

Nicola Martella: Certo viviamo in un mondo corrotto dal peccato e la stessa natura è stata rovinata dagli uomini. Persone senza scrupolo inquinano intere zone con rifiuti tossici; altre rovinano il prossimo con sostanze nocive e con l’inquinamento morale.

     Tuttavia, su ciò che possa e debba fare Dio in questo mondo, non possiamo deciderlo noi, ma lo fa l’Onnipotente stesso, che ci crediamo o meno. Per sapere la verità, che rende liberi, non dobbiamo basarci su ciò che crediamo noi, ma su ciò che afferma la Parola di Dio. Se Dio non manda le sofferenze nella vita degli uomini, ma tutto viene da sé, che è successo, ad esempio, nei seguenti giudizi storici: durante il diluvio universale, a Sodoma e Gomorra, in Egitto durante le piaghe, ecc.? Inoltre, chi ha punito tante volte Israele, quando divenne malvagio durante la sua storia? Chi fece deportare Efraim prima e Giuda poi? Se si legge la Scrittura, si prenderà atto che fu Dio stesso, dopo aver lungamente pazientato e fatto avvertire il popolo.

            Quindi l’alternativa è questa: o ci costruiamo un «Dio» a nostra immagine (ossia secondo i nostri gusti), o accettiamo ciò che Dio ha fatto scrivere di Lui. È la verità soltanto a renderci liberi. Dio usa anche la sofferenza per disciplinare i suoi figli, quando sono disubbidienti.

 

 

3. {Rita Fabi}

 

Assolutamente no, da Dio può venire di tutto, sia sofferenza che benedizione, tutto secondo il suo piano per ognuno di noi. La sofferenza può essere uno strumento, che Dio usa per santificarti di più. Può essere un mezzo, che Dio usa per fortificare la tua fede. Può essere una persecuzione, che Dio permette per aumentare la tua ricompensa eterna. Può essere un modo, che Dio usa per glorificarsi, portando avanti il suo regno, perfino con il sangue dei santi. Gli scopi possono essere tanti, ma è certo che se Dio permette che soffri ingiustamente, serve per la sua gloria, e per il tuo bene.

     Nella vita cristiana c’è anche la sofferenza. La sofferenza non è immaginaria, e a volte, può essere anche molto pesante. Un credente, che non conosce questa verità, cioè, uno che pensa che non soffrirà mai, corre grossi pericoli per la sua fede. Allora, quando una persona che crede questo, comincia a trovarsi in una grande sofferenza, diventa una prova terribile per la sua fede. Egli comincia a dubitare della bontà di Dio, comincia a dubitare della propria salvezza, può dubitare che Dio abbia il controllo della situazione. Quindi, quando soffriamo, abbiamo due scelte: possiamo buttarci nello scoraggiamento e nella rabbia, guardando male il fatto che Dio abbia permesso la nostra sofferenza; oppure, possiamo rivolgerci a Dio con più fervore del solito, guardando a Lui per ricevere la grazia di sopportare la prova, che Egli permette. Questa è la risposta, che Dio c’insegna. {30-06-2013}

 

 

4. {Adolfo Monnanni}

 

Contributo: Prove, malattie, problemi vari e tutto quello, che non ci piace, sono utilizzati dal Signore per rafforzare la fede, far maturare, farci riflettere. Dio sa di cosa e quando noi ne abbiamo bisogno. Non prendiamo tutto come punizione o altri motivi: tante volte, non sempre, dopo possiamo capire il perché delle svariate situazioni, che viviamo. No alle dichiarazioni affrettate nel momento della prova stessa; ma anche se non comprenderemo, prendiamoci le nostre eventuali responsabilità nella prova, che viviamo. {01-07-2013}

 

Nicola Martella: Molte delle cose dette sono vere e sono corroborate dall’esperienza. Non tutto ciò, che ci avviene di negativo, è punizione divina; alcune cose sono insite nella natura umana decaduta ed esistente in un mondo imperfetto e caduco. Esistono malattie ereditarie. Esistono calamità naturali. Esistono anche contagi, che non dipendono dalla propria colpa.

     Non dovremmo trarre facili conclusioni, quando gli altri (o noi stessi) si trovano nella disgrazia.

     D’altro canto ci sono casi in cui, uno miete ciò, che semina. Nel caso di Anania e Zaffira l’intervento punitivo di Dio fu abbastanza evidente, perché estremo (At 5,1ss); ci sono anche altri casi, come quello del re Uzzia, che fu colpito dalla lebbra (2 Cr 26,19); anche il re Erode che fu colpito da un angelo del Signore e morì, roso dai vermi (At 12,23).

 

 

5. {Salvatore Paone}

 

La Bibbia c’illustra che Dio, fin dal principio, risulta un Dio ricco di misericordia, di bontà e di compassioni. Ma questi requisiti che possiede non vanno in contrasto con altri requisiti: Dio giusto, Dio retto, Dio che potrebbe essere soggetto a ira. Insomma, Dio è Dio e ogni cosa è in mano sua. Egli può correggere i suoi figli come Egli ritiene giusto. L’idea di Dio, secondo cui da Lui possono uscire solo benedizioni, è pura fantasia. Come un genitore corregge i propri figli, talvolta anche con mezzi drastici e poco piacevoli per i figli, così Dio ancor di più corregge la nostra vita.

     Se così non fosse, Dio avrebbe potuto chiudere un occhio sul peccato e sulla ribellione dell’uomo. Al contrario, Egli ha avuto compassione dell’uomo, dandoci la salvezza attraverso il suo Figlio come sacrificio propiziatorio; così chi non riceve o accetta l’opera sua, viene in perdizione eterna. Qui vediamo il Dio buono, che provvede salvezza per l’umanità, e il Dio, che viene in giudizio con chi rifiuta questa salvezza, che dà benedizione. {03-07-2013}

 

 

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12. {Autori vari}

 

Fortuna Fico: Sebbene faccia paura, Dio è un giusto giudice! {29-06-2013}

 

Vincenzo Candurra: Da Dio può venire anche un severo giudizio! {29-06-2013}

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/T1-Dio_solo_bened_MT_AT.htm

29-06-2013; Aggiornamento: 03-07-2013

 

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