Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Tutto ciò che serve per istruire il neofita nella sana dottrina e in una sana morale cristiana, per così orientarsi nell'insegnamento biblico di base, nella devozione e nel discernimento spirituale riguardo alle questioni che attengono alla fede biblica e al saggio comportamento nel mondo. È «vademecum» per chiunque voglia trasmettere la fede biblica.

   Ecco le singole parti principali:
01. La via che porta a Dio;
02. Le basi della fede
03. La Sacra Scrittura
04. Dio
05. Creazione e caduta dell’uomo
06. Gesù Cristo
07. Lo Spirito Santo
08. La salvezza dell’uomo
09. Il cammino di fede
10. La chiesa biblica
11. Ordinamenti e radunamenti
12. L’opera della chiesa
13. Il diavolo
14. Le cose future
15. Aspetti dell’etica

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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DIO QUASI UNA CARTA DI CREDITO?

 

a cura di Nicola Martella

 

Sembra quasi che l’autore di tale immagine di testo abbia preso una vecchia pubblicità della metà del 20° secolo, che pubblicizzava un conto in banca, da cui attingere soldi per esaudire i propri desideri, e l’abbia adattata e applicata a Dio. Viene suggerito qualcosa del genere: come con un conto bancario ben nutrito, così anche con Dio puoi esaudire ogni tuo desiderio. Il detto «Tanto paga Pantalone!» (marito, padre) è diventato «Tanto paga Dio!».

     Questa non è l’istruzione biblica, ma è la tipica dottrina del cosiddetto «evangelo della prosperità». L’Onnipotente viene degradato a «pozzo del desiderio», a «genio della lampada», sì a bancomat. È la tipica ideologia cristianizzata occidentale, mentre la maggior parte dei rigenerati nel mondo vive in povertà.

     Che tale filosofia cristianizzata non sia in sintonia, ma alquanto in contrasto con la Parola di Cristo, è evidente. Egli ha sfidato così i suoi seguaci: «Se uno vuol venire dietro a me, rinunci a se stesso e prenda la sua croce e mi segua. [25] Perché chi vorrà salvaguardare la sua vita, la perderà; ma chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà. [26] E che gioverà a un uomo se, dopo aver guadagnato tutto il mondo, perde poi l’anima sua? O che darà l’uomo in cambio dell’anima sua?» (Mt 16,24ss). Anche l’apostolo Paolo fece l’esperienza della fame, della ristrettezza economica e delle privazioni, a causa di Cristo e del suo ministero (1 Cor 4,11ss; 11,27; Fil 4,12). Similmente vissero tali cose anche altri credenti, che furono perseguitati (Rm 8,35s).

     Solo quando i rigenerati saranno davanti al Signore come resuscitati si adempirà per loro questa realtà: «Colui che siede sul trono spiegherà su loro la sua tenda. Non avranno più fame e non avranno più sete, non li colpirà più il sole né alcuna arsura» (Ap 7,15s; cfr. 21,3s).

     Per chi ama oggigiorno la ricchezza e cerca di renderla appetibile con la filosofia religiosa dei «prosperanti», valga questo avvertimento: «Quelli però che vogliono arricchire, cadono nella tentazione, nel laccio e in molte passioni insensate e nocive, che affondano gli uomini nella rovina e nella perdizione. [10] Infatti l’amore del denaro è radice di ogni specie di mali; e alcuni che vi si sono dati, si sono sviati dalla fede e si sono procurati molti dolori» (1 Tm 6,9s). In questo e in modo simili si rinuncia alla fede e alla buona coscienza, facendo naufragio quanto alla fede (1 Tm 1,19).

     Perciò, rifiutiamo tale falsa immagine di Dio, secondo Egli viene presentato non come il Dio sovrano, ma come chi appaga tutti i desideri umani. Essa è frutto della cristianizzazione del materialismo, che cerca di rendere appetibile «Mammona» (la ricchezza personificata), identificandola con Dio. Gesù insegnò: «Nessuno può servire due padroni; perché o odierà l’uno e amerà l’altro, o avrà riguardo per l’uno e disprezzo per l’altro. Voi non potete servire Dio e Mammona» (Mt 6,24).

 

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I contributi sul tema

(I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.
I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)

 

1. Ivaldo Indomiti

2. Liliane H. Vitanza

3. Alessio Rando

4.

5.

6.

7.

8.

9.

10.

11. Vari e medi

12. Vari e brevi

 

Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante

 

 

1. {Ivaldo Indomiti}

 

Contributo: Con molta probabilità Nicola (non so chi sia l’autore) quella frase costruita male, voleva esprimere il concetto scritto in 1 Timoteo 6,17: «A quelli che son ricchi in questo mondo ordina che non siano d’animo altero, che non ripongano la loro speranza nell’incertezza delle ricchezze, ma in Dio, il quale ci somministra copiosamente ogni cosa perché ne godiamo». Dunque «ci somministra copiosamente ogni cosa». Ovviamente non sta parlando di denaro liquido o di ricchezze mondane, ma di benedizioni celesti, che nulla hanno a che vedere con quelli effimeri, terreni. Equipaggiati con lo Spirito Santo, non difettiamo o manchiamo di nulla sotto il punto di vista spirituale; ma come dici, Gesù ci chiede di seguirlo non senza sacrifici, come prendere la propria croce. E concordo sul fatto che, solo quando saremo con il Signore, avverrà la completezza della ricchezza quella con la «R» maiuscola, perché sarà Dio stesso fonte di infinita ricchezza. {04-08-2016}

 

Nicola Martella: Paolo conosceva i tempi di fame e quelli, in cui aveva da mangiare. Egli scriveva le sue epistole, a volte, dal carcere. In una di tali occasioni di necessità, in cui era per di più carcerato, ma aveva ricevuto una donazione dai Filippesi, scrisse loro tra altre cose: «Io so essere abbassato e so anche abbondare; in tutto e per tutto sono stato ammaestrato a essere saziato e ad avere fame; a essere nell’abbondanza e a essere nella penuria. Io posso ogni cosa in Colui, che mi fortifica» (Fil 4,12s).

     Quando scriveva che «Dio... ci somministra copiosamente ogni cosa perché ne godiamo», non intendeva «l’evangelo della prosperità» (secondo cui Dio ci vuole fare tutti ricchi), ma che Dio si prende cura di noi, dandoci ciò che abbiamo di bisogno (Mt 6,8.32s). Paolo parlò della «incertezza delle ricchezze», ma tale filosofia cristianizzata, detta «l’evangelo della prosperità», insegna che sull’agenda di Dio sta, tra le sue prime priorità, quella di renderci tutti ricchi; perciò, il motto carismaticista è questo: «Più diamo a Dio (= ossia al santone di riferimento, che chiede soldi, tanti soldi) e più Dio ci darà, almeno 100 volte tanto». Benny Hinn e associati hanno questo motto: «Prima ti ungo e poi mungo»! Ci sono santoni che vendono «acqua benedetta», «olio benedetto» e simili, tutto potenziato da presunte «unzioni» (tale terminologia è stata importata dall’esoterismo, dove si parla di «fluido», «magnetismo», «energia«, ecc.).

     Qui si tratta dell’immagine di Dio, che abbiamo. Un Dio, che «ha dato tutto, perché io possa realizzare i miei desideri», non è il Dio sovrano della Bibbia, ma un Dio al servizio dei desideri umani.

 

Ivaldo Indomiti: Proprio così. Poi, è la prosperità del guru di turno, come ben sappiamo.{04-08-2016}

 

 

2. {Liliane Hoffer Vitanza}

 

Contributo: Perché mi preoccupo dei miei bisogni, quando Dio mi promette che provvederà splendidamente a ogni mio bisogno secondo le sue ricchezze, in Cristo Gesù (Filippesi 4,19)? Perché credo alle menzogne della mia carne e del mio nemico e cerco di soddisfare i miei bisogni? Con quale diritto mi pongo davanti a Dio — io la creatura e Lui il Creatore? Popolo di Dio svegliati — sei stato manipolato dai media, dalla pubblicità! {04-08-2016}

 

Nicola Martella: Qui si tratta soprattutto di una immagine distorta di Dio. Un «Dio bancomat» deluderà quei credenti, che non ricevono da Lui quello, che si aspettano. Quando il Signore dirà loro: «La mia grazia ti basta!» (2 Cor 12,9), rimarranno delusi che non abbia detto: «Il mio copioso assegno per ora ti basta». E rimarranno sconcertati, che Dio possa permettere cose del genere: «...nella gloria e nell’umiliazione, nella buona e nella cattiva fama; considerati come impostori, eppure veritieri; [9] come sconosciuti, eppure ben conosciuti; come moribondi, eppure eccoci viventi; come puniti, eppure non messi a morte; [10] come afflitti, eppure sempre allegri; come poveri, eppure arricchendo molti; come non avendo nulla, eppure possedendo ogni cosa!» (2 Cor 6,8ss). Non è questo cristianesimo reale, che i «prosperanti» vorrebbero avere, una fede che procacci loro solo benessere.

 

 

3. {Alessio Rando}

 

L’eterno Figlio di Dio, uno col Padre da sempre, adorato da tutti gli angeli dei cieli, è diventato povero, facendosi uomo e ricevendo lo sprezzo dei suoi connazionali (2 Cor 8,9). Non mi sembra che Gesù insegnava che Dio debba esaudire ogni nostro desiderio; egli stesso nel Getsemani non fu esaudito da Dio. Ora, se il Padre non esaudì nemmeno suo Figlio, cosa ci fa pensare che il Signore esaudisca ogni nostro desiderio? Una delle condizioni più importanti, affinché la preghiera sia «esaudita», è che essa sia conforme alla volontà del Signore: «Questa è la fiducia che abbiamo davanti a lui: se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce» (1 Gv 5,14). E non è scritto da nessuna parte che Dio voglia esaudire ogni nostro desiderio. {04-08-2016}

 

 

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11. {Vari e medi}

 

 

12. {Vari e brevi}

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/T1-Dio_bancomat_EdF.htm

03-08-2016; Aggiornamento: 04-08-2016

 

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