Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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«Chi dice la gente ch’io sia?» — Offensiva intorno a Gesù 1: È ciò che dicono gli altri su Gesù.

Ecco le parti principali:
■ Gesù nei mass-media
■ Gesù fra teologia e filosofia
■ Gesù fra filosofia e ideologia
■ Gesù fra ideologie e religioni
■ Excursus: La via che porta a Dio

 

«E voi, chi dite ch’io sia?» — Offensiva intorno a Gesù 2: È ciò che la Bibbia dice su Gesù.

Ecco le parti principali:
■ Gesù nella Bibbia e nella storia
■ La questione giudaica
■ Aspetti conclusivi (Gesù e le donne, Il Gesù sacramentale, Interrogativi)
■ Dizionarietto dei termini

 

► Vedi al riguardo le recensioni.

 

 Offensiva intorno a Gesù 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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BRANHAM, «PROFETA» MODALISTA, E I SUOI SEGUACI

 

 a cura di Nicola Martella

 

Nel passato, ogni tanto ricevevo dei messaggi del «profeta» William Branham da parte dei suoi seguaci. Dopo che rispondevo a questi ultimi in privato o sul sito, succedeva dopo un po’ che rompevano i ponti, chiedendomi di essere tolti dalla lista di distribuzione. Ciò mi succede in genere con la maggior parte dei carismaticisti di ogni tendenza: non amano il confronto basato sull’esegesi contestuale.

    Ultimamente da diverse parti mi sono arrivate lettere allarmate di cristiani, poiché i seguaci di Branham stanno letteralmente riempiendo il Web con i messaggi del loro «guru». Essi invitano a leggere i messaggi del loro «profeta maggiore», come essi lo definiscono, o «l’Elia che doveva venire». Alcuni di loro mi scrivono, usando parole piene di denigrazione, senza buona creanza e onestà intellettuale. Intanto diversi di loro vanno in pellegrinaggio alla tomba del loro «patrono», perché da essa emanerebbe una «unzione» particolare. Chi ha avuto la malaugurata sorte di trovarseli a casa propria, come narra un lettore, ha fatto l’amara esperienza di essere da loro offesi sul piano personale.

     Non si può quindi far altro che mettere in guardia contro di loro, che considerano il loro «nume tutelare» alla pari dei profeti insediati da Dio nell’AT e ai dodici apostoli e a Paolo, chiamati direttamente da Cristo. È sempre la solita storia di persone che mettono la tradizione (chiamata «parola orale di Dio»), un altro libro (p.es. Mormon), le decisioni dottrinali di un direttorio (p.es. la «società» a capo dei Testimoni di Geova) o gli scritti di un autonominato profeta (appunto W.M. Branham) accanto alla Bibbia. La tattica è sempre la stessa: si relativizza tutto per accreditare il proprio «guru» di riferimento, le proprie tesi e quindi se stessi.

     Ultimamente Fernando De Angelis e io ci siamo fraternamente confrontati sul tema «continuità e discontinuità» nella Scrittura; ho pubblicato il suo articolo « Gesù fra continuità divina e discontinuità storica», a cui in comune accordo ho risposto col mio articolo Gesù fra continuità divina e discontinuità storica». Sebbene né Fernando né io siamo antitrinitari modalisti, il tema «continuità e discontinuità» riguardo a Gesù Cristo ha stimolato anche i seguaci di William Branham a esprimersi. Al riguardo rimando al primo contributo; per Pietro D’Aloisio «lo spirito trinitariano ha sedotto il mondo», come mi ha scritto precedentemente.

     Ecco alcune considerazioni riguardo al tema «continuità e discontinuità» applicato a Gesù Cristo. Visto che nell’AT Dio si è mostrato come un Dio unico e ciò era parte essenziale del credo dell’antico patto, come si concilia ciò con l’asserzione di Fernando, secondo cui «Gesù Cristo è lo stesso dalla Genesi all’Apocalisse»? E come si accorda ciò col fatto che «Gesù» è il nome che gli fu dato solo dalla nascita in poi, mentre «Cristo» designa il suo ministero politico di «unto a re», ossia d’Israele? L’incarnazione era solo una delle tante manifestazioni di Dio (teofanie) come affermano gli gnostici e i modalisti, oppure portò un mutamento sostanziale nel Logos, che era Dio presso Dio, Creatore d’ogni cosa e Sostenitore della creazione? L’incarnazione era solo un aspetto della continuità oppure portò una discontinuità fra ciò che era il Logos prima (Spirito creatore) e ciò che anche divenne con il concepimento e la nascita (un uomo, l’uomo Gesù di Nazaret)? Se l’incarnazione ha portato sostanziali cambiamenti (non nell’essere, ma nell’esistenza) del Logos, come si può asserire quindi che Gesù Cristo sia lo stesso dalla Genesi all’Apocalisse?

 

     Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e opinioni?

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I contributi sul tema

(I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.

I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)

 

1. Pietro D’Aloisio

2. Nicola Martella

3. Luciano Leoni

4. Luigi A. (ginowanna)

5. Gaetano Nunnari

6. Nicola Martella

7. Elvio Grattoni

8. Nicola Martella

9.

10.

11.

12.

 

Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante

 

 

1. {Pietro D’Aloisio}

 

Gesù Cristo è il medesimo ieri, oggi e in eterno. Il Geova del Vecchio Testamento è il Gesù del Nuovo Testamento (1 Tim 3,16). Come nel passato, questa rivelazione è nascosta ad alcuni e manifesta agli altri (Mt 11,25-30; 13,11). Legga l’allegato.... {24-09-2008}

 

 

2. {Nicola Martella}

 

Il contributo di questo lettore non aggiunge nulla alla discussione, poiché egli si ferma alle dichiarazioni generali (per altro antitrinitarie modaliste), senza nessuna dimostrazione nel merito. 1 Timoteo 3,16 non dimostra la tesi, a cui il brano viene accodato, ma parla del ministero attuale di «Cristo Gesù», nome storico di Gesù di Nazaret dalla nascita in poi. Inoltre, l’asserzione di Paolo per essere logica e vera, dimostra la presenza contemporanea di tre istanze diverse: «Dio, nostro Salvatore» (v. 3), il Mediatore (e riscattatore, v. 6) e gli uomini (vv. 1s tutti gli uomini; v. 6 per tutti; v. 7 Gentili; vv. 8s uomini e donne), altrimenti non ha senso essere un «mediatore»; proprio ciò smentisce la tesi antitrinitaria dei modalisti. Ciò è confermato anche dal brano che si riferisce a Mosè: «Un mediatore non è mediatore d’uno solo; Dio, invece, è uno solo» (Gal 3,19s); al tempo della legislazione mosaica, il Logos era presente in Jahwè, il Dio unico, ma non era stato ancora rivelato come tale a Israele e al mondo (cfr. invece Gv 1,1ss.14). Nel NT, il Logos, diventando uomo, divenne anche mediatore fra Dio Padre e gli uomini, a causa del suo ministero e della sua opera di riscatto (cfr. Eb 12,22ss «Dio, il Giudice di tutti», e «Gesù, il mediatore del nuovo patto», sono coesistenti). In tutta l’Apocalisse «Colui che siede sul trono» e «l’Agnello» sono contemporaneamente presenti come entità personali, differenziate e autonome.

     Anche l’allegato sui nomi di Dio nell’AT non dimostra nulla riguardo al tema in discussione, essendo una semplice tabella dei nomi ebraici adattati all'italiano e di ciò che si crede ne sia il significato. Infatti tale lista contiene delle asserzioni tratte dall'AT, ma non contiene nessun vero elemento probatorio per la seguente tesi, contenuta in tale documento: «Jehovah ha sette meravigliosi nomi di redenzione adempiuti tutti in Gesù Cristo». A parte il fatto che i nomi di Dio («Jahwè» e non «Jehovah», basato su un fraintendimento medioevale) nell'AT sono molti di più ed essi sono ebraici, tale lista si ferma all'AT e non contiene nessuna asserzione di una corrispondenza, né diretta né indiretta, nel NT che è greco. Inoltre i nomi ebraici di Dio si possono trovare col loro significato (etimologia e uso) già nella mia seguente opera: Nicola Martella, Manuale Teologico dell’Antico Testamento (Punto°A°Croce, Roma 2002), articoli: «Altissimo» [`ëlejôn], pp. 83s; «Jahwè» [jahewëh], pp. 200ss; «Onnipotente» [šaddaj], pp. 244ss; «Potente» [‘el], pp. 277ss; «Tremendo» [ëlohîm; sg. ëaḫ], pp. 365ss. Si veda qui anche «Cristofania», pp. 126s; «Manifestazioni di Dio», pp. 224-227; «Teofania», pp. 351s.

     Quindi non c’è bisogno d’una rivelazione speciale da parte dell’autonominato profeta William Branham per capire tutto ciò. Tutti i «cristiani» sono per definizione «unti», poiché prendono il loro nome dal Messia o Cristo (christós = «unto»). «Quanto a voi, avete l’unzione dal Santo, e conoscete ogni cosa… Vi ho scritto queste cose intorno a quelli che cercano di sedurvi. Ma quanto è a voi, l’unzione che avete ricevuta da lui dimora in voi, e non avete bisogno che alcuno v’insegni; ma siccome l’unzione sua v’insegna ogni cosa, ed è verace, e non è menzogna, dimorate in lui, come essa vi ha insegnato» (1 Gv 2,20.26s).

     Di altri speciali «unti» e autonominati speciali profeti i cristiani biblici non ne ha proprio bisogno, poiché tutti coloro che hanno ricevuto la «Parola della verità», cioè l’Evangelo salvifico, hanno altresì «ricevuto il suggello dello Spirito Santo» (Ef 1,13). Per non essere operai confusi, basta tagliare rettamente tale «Parola della verità» (2 Tm 2,15), esercitandosi a non andare oltre ciò che è scritto (1 Cor 4,6; Ap 22,18s).

     Come nel passato, questa conoscenza è nascosta solo a coloro che non conoscono le sacre Scritture o che le distorcono in senso ideologico.

 

Nota editoriale: Dopo la pubblicazione di questo contributo, Pietro D'Aloisio mi ha chiesto di togliere il suo indirizzo dalla mia lista di distribuzione. È sintomatico.

 

 

3. {Luciano Leoni}

 

Nota editoriale: Appena dopo aver messo in rete questa pagina, mi è arrivato il seguente avvertimento e la seguente richiesta riguardo ai seguaci di William Branham.

 

Contributo: Carissimo Nicola, vorrei porre alla tua attenzione, e se vorrai a quella dei lettori del tuo sito, un aspetto della «propaganda di menzogna» ultimamente in atto.

     Come sai, fratello Nicola, da poco tempo in Alatri si è fondata una comunità cristiana che cerca d’essere aderente alla Parola di Dio. Non è facile, mille sirene cantano da destra e da manca per attirare l’attenzione e distrarre la «nave» dalla corretta rotta.

     La cosa non mi sorprende affatto, anzi me lo aspettavo. Tuttavia alcuni aspetti mi hanno incuriosito (e non poco) visto che la casella postale elettronica della chiesa viene di continuo bombardata da messaggi di «profeti», «apostoli», «veggenti», eccetera.  Tra questi vi è un certo Pietro D’Aloisio che, con toni suadenti e pseudo-cristiani, cerca d’accreditare le tesi branhamite. Il sito di riferimento [N.d.R. http://www.branham.it] è un concentrato d’esoterismo mistico-visionario e, oltre una forte propaganda delle dottrine di Branham, non aggiunge nulla di nuovo a quanto già propagandano altri «profeti». Tutto, insomma, tranne la Verità.

     Non so perché, ma mi tornano forti nella mente le parole della prima epistola dell’apostolo Giovanni. Ti saluto con la pace del Signore Gesù. {24-09-2008}

 

Risposta: Visto che ho già risposto nel mio contributo precedente proprio a Pietro D’Aloisio (che combinazione!), non mi resta altro che condividere le serie preoccupazioni di Luciano. Aggiungo un mio motto: «Il pastore che non veglia sul gregge, ingrassa gli agnelli per destinarli ai lupi famelici di turno».

   Inoltre sulla concezione antitrinitaria e  modalista si vedano i seguenti articoli:

Antitrinitari mimetizzati? {Nicola Martella} (T)

La concezione modalista di Dio {Nicola Martella} (A)

Trinità e antitrinitari {Nicola Martella} (T)

 

 

4. {Luigi A. (ginowanna}

 

Contributo: Ciao Nicola, volevo sottoporre al tuo sguardo la mail che in questi giorno è arrivata al nostro sito, per sapere cosa ne pensi, e per chiederti se posso linkare gli argomenti che tu tratti sul tuo sito col nostro, dal momento che mi sto preparando ad aggiornarlo. Grazie e benedizioni nel Signore. Segue la mail... {27-09-2008}

 

Risposta: Ho ricevuto anch'io e molti molti altri tale lettera, in cui Pietro D'Aloisio asserisce per sé e gli altri seguaci di William Branham: «Non apparteniamo a nessuna denominazione ma siamo semplicemente Cristiani e predichiamo fedelmente la Bibbia nella Sua pienezza». Già il 16-09-2008 gli ho risposto, tra altre cose, quanto segue: «Per correttezza non si dovrebbe dire "non apparteniamo a nessuna denominazione" e poi proporre gli scritti di Branham, autonominato profeta antitrinitario e modalista. È una questione di coerenza e di onestà intellettuale».

    Un giorno dopo, mi è arrivata una sua risposta abbastanza scontata, in cui afferma subito all'inizio: «Il fratello Branham non si è mai autonominato profeta, ma sono state le prove e le caratteristiche della sua vita soprannaturale a manifestare il suo ministero profetico». Poi, come già detto, egli parla del presunto «spirito trinitariano» che avrebbe «sedotto il mondo» e vede nel rifiuto di Branham «tanto rifiuto all'opera della Spirito Santo».

    Che cosa rispondergli su tale «profeta» oramai morto? Ecco che cosa gli ho risposto io lo stesso giorno: «Caro Pietro, prendo atto della distanza su questo tema e penso non valga la pena continuare a parlarne. Io preferisco l'esegesi contestuale della Parola; questioni dottrinali non mi interessano né mi interessano gli uomini, chiunque essi siano e comunque si chiamino. Branham non ha le mie simpatie né le sue dottrine. Quindi inutile continuare a parlarne».

 

 

5. {Gaetano Nunnari}

 

Ho visto la foto della tomba dove Brahnam, quell’auto-proclamato profeta, è stato sotterrato. Il monumento è una piramide, proprio come quella di Russell, fondatore dei Testimoni di Geova! E come per la tomba della carismaticista Kuhlmann, anche il sepolcro di Brahnam emanerebbe «unzione»; ed è probabile che su di esso anche Aloisio vada a fare il «pieno». È sorprendente e preoccupante vedere come tali persone abbiano in comune così tante cose. Piramidi, unzioni e miracoli alla padre Pio... interessante. {05-10-2008}

 

 

6. {Nicola Martella}

 

Un lettore mi ha mandato il link di una pagina, in cui si vede Pietro D'aloisio presso la tomba di Branham (24 Dicembre 2001).

    Pietro D'aloisio scrive: «Ho avuto il privilegio di andare sulla tomba e quivi fare una preghiera di ringraziamento al Signore per l'umile ministero del fr. Branham. Ancora oggi su quella tomba vi è l'unzione di Dio e si può avvertire la Sua potenza... Infatti ci sono molte testimonianze di persone guarite o benedette da Dio, dopo aver pregato sulla tomba del fr. Branham, e foto con manifestazioni soprannaturali scattate da fratelli». Perché afferma al riguardo: «Questo non è superstizione»? Non è solo superstizione ma si tratta di fenomeni paranormali che confinano con lo spiritismo. Che ha a che fare Branham con Eliseo? Dove è mai capitato qualcosa del genere nel NT con le tombe di Paolo, Pietro o uno degli apostoli?

   Resta un mistero che cosa sia una «unzione» particolare, visto che tutti i cristiani sono per definizione «unti» (gr. christianoi da Christos «unto»), come è espresso nell'unico luogo del NT in cui se ne parla (1 Giovanni 2,20.27). Come fa a stare la sedicente «unzione di Dio» e la sua potenza su una tomba, visto che essa è biblicamente impura e contaminante? (Nu 19,16).

    Perché afferma D'Aloisio: «Chiaramente questo non deve essere un pellegrinaggio cattolico verso una santa reliquia»? Non è quello che hanno fatto proprio lui e altri, visitando tale tomba piramidale e descrivendone le pretese «virtù» taumaturgiche?

    «Quando vi dicono: “Interpellate gli spiriti di morti e i medium, che sussurrano e bisbigliano” — allora dite: “Un popolo non deve interpellare il suo Dio? Si rivolgerà ai morti per i vivi?”. Orsù, all’insegnamento e alla testimonianza! Se il popolo non parla così, non vi sarà per lui alcuna aurora!» (Is 8,19s).

 

 

7. {Elvio Grattoni}

 

Nota editoriale: Il seguente contributo mi è arrivato in risposta all’invito di lettura dell’articolo «Onora tuo padre e tua madre». Sono rimasto molto sorpreso e turbato da un tale modo di agire di un seguace del «profeta» William Branham. Ecco quanto ha scritto.

 

Non comprendo come faccia una persona a chiedere delucidazioni riguardo a problemi sulla Parola di Dio a uomini, o tanto peggio a donne, o peggio ancora a individui che pretendono di sapere qualcosa solo perché hanno sprecato anni a studiare quello che altri uomini hanno detto, ritenendo di saperne più degli altri.

     Ogni risposta è nella Bibbia, solo che i cosiddetti cristiani non vogliono obbedire e si rivolgono alle guide cieche, per aggirare la Parola di Dio e mettere in pace la propria coscienza e fare il proprio volere.

     Se Dio manda un profeta con il «così dice il Signore» quello non lo ascolteranno, ma andranno dietro a coloro che cattivano donnicciole cariche di peccati. {1 dicembre 2008}

 

 

8. {Nicola Martella}

 

Se Elvio Grattoni avesse letto tutto l’articolo, si sarebbe accorto che nella risposta si tratta di un’analisi prettamente biblica basata solo sul testo della sacra Scrittura. Invece di rispondere nel merito, si lascia andare ad accuse gratuite. Come già è successo altre volte, sia da parte sua, sia dai suoi accoliti, seguaci di W.M. Branham, la sua manovra è quella di screditare chi usa un’analisi contestuale per accreditare il loro maestro, l’autonominato profeta W.M. Branham, oltre che se stessi. Quest’ultimo, attribuendo la sua autorità a Dio, ha detto nel suo nome varie eresie, guarda caso proprio contrarie alla Parola di Dio. Questo è il caso, ad esempio, del modalismo, che vede nelle tre persone della Deità solo tre «modi» di apparire della stessa persona; molti brani biblici parlano, invece, della presenza contemporanea delle persone della Deità. Di tale «profeta» e dei suoi seguaci abbiamo già parlato sopra. Sul modalismo e antitrinitarismo si vedano gli articoli già suggeriti sopra. [ 3.]

    L’ultimo profeta teocratico, individuato da Gesù come tale, fu però Giovanni Battista: «Tutti i profeti e la legge hanno profetato fino a Giovanni. E se lo volete accettare, egli è l’Elia che doveva venire» (Mt 11,13s; cfr. Mal 4,5s). Eppure Giovanni non si presentò mai con la formula introduttiva: «Così parla Jahwè (l’Eterno o il Signore)» e mai introdusse così un discorso diretto di Dio; anzi, nessuno lo ha mai fatto nel NT. [► Linguaggio diretto di Dio nella falsa profezia ] Come lo stesso Gesù affermò, quel tipo di profeti fu poi sostituito dai proclamatori dell’Evangelo: «La legge e i profeti hanno durato fino a Giovanni; da quel tempo in poi viene annunziata la buona novella del regno di Dio» (Lc 16,16).

     I «profeti» (= proclamatori) del nuovo patto non annunziano nelle chiese nulla di veramente nuovo, ma applicano la sacra Scrittura, esercitandosi a non andando di là da ciò, che è già stato scritto (1 Cor 4,6), e tagliando «rettamente la parola della verità» (2 Tm 2,15). Viene anche comandato il controllo della chiesa locale riguardo a ciò che tali proclamatori affermano, quando edificano, esortano o consolano la chiesa sulla base della sacra Scrittura (1 Cor 14,3.29-32). [► Profeti nel Nuovo Testamento; ► Profeti del nuovo patto; ► Profezia e discorso diretto di Dio nel NT; ► Profezia e profetare nel NT]

     In che cosa sarei stato nell’articolo una delle «guide cieche»? Elvio Grattoni non lo dice. In esso in che cosa mi sarei esercitato ad «aggirare la Parola di Dio»? Al riguardo tace. Eppure, quando Gesù fu colpito da una guardia, gli chiese: «Se ho parlato male, dimostra il male che ho detto; ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?» (Gv 18,22). Ci consola sapere dalla bocca di Gesù quanto segue:«Ora io vi dico che di ogni parola oziosa che avranno detta, gli uomini renderanno conto nel giorno del giudizio; poiché dalle tue parole sarai giustificato, e dalle tue parole sarai condannato» (Mt 12,36s).

     Che dire di chi segue uno di «quelli che profetano di loro senno» (Ez 13,2) e che fa tale accuse gratuite? «Verrà il tempo che non sopporteranno la sana dottrina; ma per prurito d’udire si accumuleranno dottori secondo le loro proprie voglie e distoglieranno le orecchie dalla verità e si volgeranno alle favole» (2 Tm 4,3s). Una di queste favole è che dalla tomba del loro profeta emani ancora «unzione»; per questo fanno pellegrinaggi a tale luogo. Anche i religiosi di tutto il modo fanno altrettanto verso i loro guru, santoni, maestri e profeti.

     Che dire riguardo a questo seguace dell’autonominato profeta W.M. Branham? Invece di predicare Cristo e solo Lui, fanno come tutti i devoti di qualcuno: innalzano il loro patrono! Paolo invece affermava: «Noi non predichiamo noi stessi, ma Cristo Gesù qual Signore» (2 Cor 4,5). Torniamo a Corinto, quindi, dove ognuno voleva avere un altro uomo potente come riferimento: «Io sono di Paolo; e io d’Apollo; e io di Cefa…» (1 Cor 1,12). Anche oggigiorno, chi vuol essere di Padre Pio, chi di W.M. Branham e chi di una altro santone. Si può quindi applicare ciò che Paolo constatò allora: «Infatti, poiché v’è tra voi gelosia e contesa, non siete voi carnali, e non camminate voi secondo l’uomo? Quando uno dice: “Io sono di Paolo”; e un altro: “Io sono d’Apollo”; non siete voi uomini carnali?» (1 Cor 3,3s).

     Gente carnale, che innalza altri uomini, si trasforma spesso in falsi profeti. Essi, invece di dialogare sulla sacra Scrittura, screditano gli altri in modo gratuito, per accreditare se stessi come qualcosa di particolare. Ciò è successo anche a Paolo, allora quando i «superapostoli» gnostici misero le mani sulla chiesa di Corinto, predicando un Evangelo diverso e screditando l’apostolo, il quale a sua volta fece una chiara diagnosi di loro (2 Cor 11,3ss.13ss). Gesù stesso mise in guardia: «Sorgeranno falsi cristi e falsi profeti, e faranno gran segni e prodigi da sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti» (Mt 24,24). È stato annunziato che tali falsi profeti e falsi dottori «introdurranno di soppiatto eresie di perdizione, e, rinnegando il Signore che li ha riscattati, si trarranno addosso subita rovina» (2 Pt 2,1). Perciò veniamo avvertiti: «Diletti, non crediate a ogni spirito, ma provate gli spiriti per sapere se sono da Dio; perché molti falsi profeti sono usciti fuori nel mondo» (1 Gv 4,1).

     Che dire a chi non ha neppure letto l’articolo, ma — non rispondendo nel merito — fa accuse così gratuite? È scritto che «Gesù, rivoltosi, disse a Pietro: “Vattene via da me, Satana [= avversario]; tu mi sei di scandalo. Tu non hai il senso delle cose di Dio, ma delle cose degli uomini» (Mt 16,23). Guai a chi, confidando nell’uomo, aggiunge o toglie riguardo alla Parola di Dio! (Ap 22,18s).

    Non è sorprendente che uno che studia e diffonde gli scritti di un uomo, Branham, abbia l'ardire di parlare riguardo a un esegeta della Parola di «individui che pretendono di sapere qualcosa solo perché hanno sprecato anni a studiare quello che altri uomini hanno detto, ritenendo di saperne più degli altri»? Io ho investito molti anni sì, ma a studiare i testi biblici nelle lingue originali, a insegnare la Bibbia per decenni secondo l'esegesi contestuale e a continuare a studiarla. Quindi di che parla Elvio Grattoni? Egli ha superato solo se stesso quanto a mancanza di buona creanza e di onestà intellettuale.

 

 

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Branham, profeta maggiore ed Elia? {Nicola Martella} (T)

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/T1-Branham_modalista_seguaci_OiG.htm

24-09-2008; Aggiornamento: 03-12-2008

 

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