Nel passato, ogni
tanto ricevevo dei messaggi del «profeta» William Branham da parte dei suoi
seguaci. Dopo che rispondevo a questi ultimi in privato o sul sito, succedeva
dopo un po’ che rompevano i ponti, chiedendomi di essere tolti dalla lista di
distribuzione. Ciò mi succede in genere con la maggior parte dei carismaticisti
di ogni tendenza: non amano il confronto basato sull’esegesi contestuale.
Ultimamente da diverse parti mi sono arrivate lettere allarmate di cristiani,
poiché i seguaci di Branham stanno letteralmente riempiendo il Web con i
messaggi del loro «guru». Essi invitano a leggere i messaggi del loro «profeta
maggiore», come essi lo definiscono, o «l’Elia che doveva venire». Alcuni di
loro mi scrivono, usando parole piene di denigrazione, senza buona creanza e
onestà intellettuale. Intanto diversi di loro vanno in pellegrinaggio alla tomba
del loro «patrono», perché da essa emanerebbe una «unzione» particolare. Chi ha
avuto la malaugurata sorte di trovarseli a casa propria, come narra un lettore,
ha fatto l’amara esperienza di essere da loro offesi sul piano personale.
Non si può quindi far altro che mettere in guardia contro di loro, che
considerano il loro «nume tutelare» alla pari dei profeti insediati da Dio
nell’AT e ai dodici apostoli e a Paolo, chiamati direttamente da Cristo. È
sempre la solita storia di persone che mettono la tradizione (chiamata «parola
orale di Dio»), un altro libro (p.es. Mormon), le decisioni dottrinali di un
direttorio (p.es. la «società» a capo dei Testimoni di Geova) o gli scritti di
un autonominato profeta (appunto W.M. Branham) accanto alla Bibbia. La tattica è
sempre la stessa: si relativizza tutto per accreditare il proprio «guru» di
riferimento, le proprie tesi e quindi se stessi.
Ultimamente Fernando De Angelis e io ci siamo fraternamente confrontati sul tema
«continuità e discontinuità» nella Scrittura; ho pubblicato il suo articolo «
Gesù
fra continuità divina e discontinuità storica», a cui in comune accordo ho risposto col mio articolo
Gesù
fra continuità divina e discontinuità storica». Sebbene né
Fernando né io siamo antitrinitari modalisti, il tema «continuità e
discontinuità» riguardo a Gesù Cristo ha stimolato anche i seguaci di William
Branham a esprimersi. Al riguardo rimando al primo contributo; per Pietro
D’Aloisio «lo spirito trinitariano ha sedotto il mondo», come mi ha scritto
precedentemente.
Ecco alcune considerazioni riguardo al tema «continuità e discontinuità»
applicato a Gesù Cristo. Visto che nell’AT Dio si è mostrato come un Dio unico e
ciò era parte essenziale del credo dell’antico patto, come si concilia ciò con
l’asserzione di Fernando, secondo cui «Gesù Cristo è lo stesso dalla Genesi
all’Apocalisse»? E come si accorda ciò col fatto che «Gesù» è il nome che gli fu
dato solo dalla nascita in poi, mentre «Cristo» designa il suo ministero
politico di «unto a re», ossia d’Israele? L’incarnazione era solo una delle
tante manifestazioni di Dio (teofanie) come affermano gli gnostici e i
modalisti, oppure portò un mutamento sostanziale nel Logos, che era Dio presso
Dio, Creatore d’ogni cosa e Sostenitore della creazione? L’incarnazione era solo
un aspetto della continuità oppure portò una discontinuità fra ciò che era il
Logos prima (Spirito creatore) e ciò che anche divenne con il concepimento e la
nascita (un uomo, l’uomo Gesù di Nazaret)? Se l’incarnazione ha portato
sostanziali cambiamenti (non nell’essere, ma nell’esistenza) del Logos, come si
può asserire quindi che Gesù Cristo sia lo stesso dalla Genesi all’Apocalisse?
Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre
esperienze, idee e opinioni?
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1.
{Pietro D’Aloisio} ▲
Gesù Cristo è il medesimo ieri, oggi e in
eterno. Il Geova del Vecchio Testamento è il Gesù del Nuovo Testamento (1 Tim
3,16). Come nel passato, questa rivelazione è nascosta ad alcuni e manifesta
agli altri (Mt 11,25-30; 13,11). Legga l’allegato.... {24-09-2008}
2.
{Nicola Martella} ▲
Il contributo di
questo lettore non aggiunge nulla alla discussione, poiché egli si ferma alle
dichiarazioni generali (per altro antitrinitarie modaliste), senza nessuna
dimostrazione nel merito. 1 Timoteo 3,16 non dimostra la tesi, a cui il
brano viene accodato, ma parla del ministero attuale di «Cristo Gesù»,
nome storico di Gesù di Nazaret dalla nascita in poi. Inoltre, l’asserzione di
Paolo per essere logica e vera, dimostra la presenza contemporanea di tre
istanze diverse: «Dio, nostro Salvatore» (v. 3), il Mediatore (e riscattatore,
v. 6) e gli uomini (vv. 1s tutti gli uomini; v. 6 per tutti; v. 7 Gentili; vv.
8s uomini e donne), altrimenti non ha senso essere un «mediatore»; proprio ciò
smentisce la tesi antitrinitaria dei modalisti. Ciò è confermato anche dal brano
che si riferisce a Mosè: «Un mediatore non è mediatore d’uno solo; Dio,
invece, è uno solo» (Gal 3,19s); al tempo della legislazione mosaica, il
Logos era presente in Jahwè, il Dio unico, ma non era stato ancora rivelato come
tale a Israele e al mondo (cfr. invece Gv 1,1ss.14). Nel NT, il Logos,
diventando uomo, divenne anche mediatore fra Dio Padre e gli uomini, a causa del
suo ministero e della sua opera di riscatto (cfr. Eb 12,22ss «Dio, il Giudice
di tutti», e «Gesù, il mediatore del nuovo patto», sono coesistenti).
In tutta l’Apocalisse «Colui che siede sul trono» e «l’Agnello» sono
contemporaneamente presenti come entità personali, differenziate e autonome.
Anche
l’allegato sui nomi di Dio nell’AT non dimostra nulla riguardo al tema in
discussione, essendo una semplice tabella dei nomi ebraici adattati all'italiano
e di ciò che si crede ne sia il significato. Infatti tale lista contiene delle
asserzioni tratte dall'AT, ma non contiene nessun vero elemento probatorio per
la seguente tesi, contenuta in tale documento: «Jehovah ha sette meravigliosi
nomi di redenzione adempiuti tutti in Gesù Cristo». A parte il fatto che i nomi
di Dio («Jahwè» e non «Jehovah», basato su un fraintendimento medioevale)
nell'AT sono molti di più ed essi sono ebraici, tale lista si ferma all'AT e non
contiene nessuna asserzione di una corrispondenza, né diretta né indiretta, nel
NT che è greco. Inoltre i nomi ebraici di Dio si possono trovare col loro
significato (etimologia e uso) già nella mia seguente opera: Nicola Martella,
Manuale Teologico dell’Antico Testamento (Punto°A°Croce, Roma
2002), articoli: «Altissimo»
[`ëlejôn], pp.
83s; «Jahwè» [jahewëh], pp. 200ss; «Onnipotente»
[šaddaj], pp. 244ss; «Potente» [‘el], pp. 277ss; «Tremendo»
[‘ëlohîm;
sg. ‘ëlôaḫ],
pp. 365ss. Si veda qui anche «Cristofania», pp. 126s; «Manifestazioni
di Dio», pp. 224-227; «Teofania», pp. 351s.
Quindi non c’è bisogno d’una rivelazione speciale da parte
dell’autonominato profeta William Branham per capire tutto ciò. Tutti i
«cristiani» sono per definizione «unti», poiché prendono il loro nome dal Messia
o Cristo (christós = «unto»). «Quanto a voi,
avete l’unzione dal Santo, e conoscete ogni cosa… Vi ho scritto queste
cose intorno a quelli che cercano di sedurvi. Ma quanto è a voi,
l’unzione che avete ricevuta da lui dimora in voi, e non avete bisogno
che alcuno v’insegni; ma siccome l’unzione
sua v’insegna ogni cosa, ed è verace, e non è menzogna, dimorate in lui,
come essa vi ha insegnato» (1 Gv 2,20.26s).
Di altri speciali «unti» e autonominati speciali profeti i cristiani biblici non
ne ha proprio bisogno, poiché tutti coloro che hanno ricevuto la «Parola della
verità», cioè l’Evangelo salvifico, hanno altresì «ricevuto il suggello dello
Spirito Santo» (Ef 1,13). Per non essere operai confusi, basta tagliare
rettamente tale «Parola della verità» (2 Tm 2,15), esercitandosi a non andare
oltre ciò che è scritto (1 Cor 4,6; Ap 22,18s).
Come nel passato, questa conoscenza è nascosta solo a coloro che non conoscono
le sacre Scritture o che le distorcono in senso ideologico.
Nota editoriale: Dopo la pubblicazione di questo contributo,
Pietro D'Aloisio mi ha chiesto di togliere il suo indirizzo dalla mia lista di
distribuzione. È sintomatico.
3. {Luciano Leoni} ▲
Nota editoriale: Appena dopo aver messo in rete questa pagina, mi è
arrivato il seguente avvertimento e la seguente richiesta riguardo ai seguaci di
William Branham.
■
Contributo:
Carissimo Nicola, vorrei porre alla tua attenzione, e se vorrai a quella
dei lettori del tuo sito, un aspetto della «propaganda di menzogna» ultimamente
in atto.
Come sai, fratello Nicola, da poco tempo in Alatri si è fondata una comunità
cristiana che cerca d’essere aderente alla Parola di Dio. Non è facile, mille
sirene cantano da destra e da manca per attirare l’attenzione e distrarre la
«nave» dalla corretta rotta.
La cosa non mi sorprende affatto, anzi me lo aspettavo. Tuttavia alcuni aspetti
mi hanno incuriosito (e non poco) visto che la casella postale elettronica della
chiesa viene di continuo bombardata da messaggi di «profeti», «apostoli»,
«veggenti», eccetera. Tra questi vi è un certo Pietro D’Aloisio che, con
toni suadenti e pseudo-cristiani, cerca d’accreditare le tesi branhamite. Il
sito di riferimento [N.d.R. http://www.branham.it] è un concentrato d’esoterismo
mistico-visionario e, oltre una forte propaganda delle dottrine di Branham, non
aggiunge nulla di nuovo a quanto già propagandano altri «profeti». Tutto,
insomma, tranne la Verità.
Non so perché, ma mi tornano forti nella mente le parole della prima epistola
dell’apostolo Giovanni. Ti saluto con la pace del Signore Gesù. {24-09-2008}
▬
Risposta: Visto che ho già risposto nel mio contributo precedente
proprio a Pietro D’Aloisio
(che combinazione!), non mi resta altro che condividere le serie preoccupazioni
di Luciano. Aggiungo un mio motto: «Il pastore che non veglia sul gregge,
ingrassa gli agnelli per destinarli ai lupi famelici di turno».
Inoltre sulla concezione antitrinitaria e modalista si vedano i seguenti
articoli:
►
Antitrinitari mimetizzati?
{Nicola Martella} (T)
►
La concezione modalista di Dio
{Nicola Martella} (A)
►
Trinità e antitrinitari
{Nicola Martella} (T)
4.
{Luigi A. (ginowanna} ▲
■
Contributo:
Ciao Nicola, volevo sottoporre al tuo sguardo
la mail che in questi giorno è arrivata al nostro sito, per sapere cosa ne
pensi, e per chiederti se posso linkare gli argomenti che tu tratti sul tuo sito
col nostro, dal momento che mi sto preparando ad aggiornarlo. Grazie e
benedizioni nel Signore. Segue la mail...
{27-09-2008}
▬
Risposta: Ho ricevuto anch'io e molti molti altri tale lettera, in
cui Pietro D'Aloisio asserisce per sé e gli altri seguaci di William Branham:
«Non apparteniamo a nessuna denominazione ma siamo semplicemente Cristiani e
predichiamo fedelmente la Bibbia nella Sua pienezza». Già il 16-09-2008 gli ho
risposto, tra altre cose, quanto segue: «Per correttezza non si dovrebbe dire
"non apparteniamo a nessuna denominazione" e poi proporre gli scritti di
Branham, autonominato profeta antitrinitario e modalista. È una questione di
coerenza e di onestà intellettuale». Un giorno dopo, mi è arrivata una sua risposta abbastanza
scontata, in cui afferma subito all'inizio: «Il fratello Branham non si è mai
autonominato profeta, ma sono state le prove e le caratteristiche della sua vita
soprannaturale a manifestare il suo ministero profetico». Poi, come già detto,
egli parla del presunto «spirito trinitariano» che avrebbe «sedotto il mondo» e
vede nel rifiuto di Branham «tanto rifiuto all'opera della Spirito Santo». Che cosa rispondergli su tale «profeta» oramai morto? Ecco
che cosa gli ho risposto io lo stesso giorno: «Caro Pietro, prendo atto della
distanza su questo tema e penso non valga la pena continuare a parlarne. Io
preferisco l'esegesi contestuale della Parola; questioni dottrinali non mi
interessano né mi interessano gli uomini, chiunque essi siano e comunque si
chiamino. Branham non ha le mie simpatie né le sue dottrine. Quindi inutile
continuare a parlarne».
5.
{Gaetano Nunnari} ▲
Ho visto la foto della tomba dove
Brahnam, quell’auto-proclamato profeta, è stato sotterrato. Il monumento è una
piramide, proprio come quella di Russell, fondatore dei Testimoni di Geova! E
come per la tomba della carismaticista Kuhlmann, anche il sepolcro di Brahnam
emanerebbe «unzione»; ed è probabile che su di esso anche Aloisio vada a fare il
«pieno». È sorprendente e preoccupante vedere come tali persone abbiano in
comune così tante cose. Piramidi, unzioni e miracoli alla padre Pio...
interessante. {05-10-2008}
6.
{Nicola Martella} ▲
Un lettore mi ha mandato il
link di una pagina, in cui si vede Pietro D'aloisio presso la tomba di
Branham (24 Dicembre 2001). Pietro D'aloisio scrive: «Ho avuto il privilegio di andare
sulla tomba e quivi fare una preghiera di ringraziamento al Signore per l'umile
ministero del fr. Branham. Ancora oggi su quella tomba vi è l'unzione di Dio e
si può avvertire la Sua potenza... Infatti ci sono molte testimonianze di
persone guarite o benedette da Dio, dopo aver pregato sulla tomba del fr.
Branham, e foto con manifestazioni soprannaturali scattate da fratelli». Perché
afferma al riguardo: «Questo non è superstizione»? Non è solo superstizione ma
si tratta di fenomeni paranormali che confinano con lo spiritismo. Che ha a che
fare Branham con Eliseo? Dove è mai capitato qualcosa del genere nel NT con le
tombe di Paolo, Pietro o uno degli apostoli?
Resta un mistero che cosa sia una «unzione» particolare, visto che
tutti i cristiani sono per definizione «unti» (gr. christianoi da
Christos «unto»), come è espresso nell'unico luogo del NT in cui se ne parla
(1 Giovanni 2,20.27). Come fa a stare la sedicente «unzione di Dio» e la sua
potenza su una tomba, visto che essa è biblicamente impura e contaminante? (Nu
19,16). Perché afferma D'Aloisio: «Chiaramente questo non deve essere
un pellegrinaggio cattolico verso una santa reliquia»? Non è quello che hanno
fatto proprio lui e altri, visitando tale tomba piramidale e descrivendone le
pretese «virtù» taumaturgiche?
«Quando vi dicono: “Interpellate gli
spiriti di morti e i medium, che
sussurrano e bisbigliano” — allora dite: “Un popolo non deve interpellare il suo
Dio? Si rivolgerà ai morti per i vivi?”.
Orsù, all’insegnamento e alla testimonianza! Se il popolo non parla così, non vi
sarà per lui alcuna aurora!» (Is 8,19s).
7.
{Elvio Grattoni} ▲
Nota editoriale:
Il seguente contributo mi è arrivato in risposta all’invito di lettura
dell’articolo «Onora
tuo padre e tua madre». Sono rimasto molto sorpreso e turbato
da un tale modo di agire di un seguace del «profeta» William Branham. Ecco
quanto ha scritto.
Non comprendo come
faccia una persona a chiedere delucidazioni riguardo a problemi sulla Parola di
Dio a uomini, o tanto peggio a donne, o peggio ancora a individui che pretendono
di sapere qualcosa solo perché hanno sprecato anni a studiare quello che altri
uomini hanno detto, ritenendo di saperne più degli altri.
Ogni risposta è nella Bibbia, solo che i cosiddetti cristiani non vogliono
obbedire e si rivolgono alle guide cieche, per aggirare la Parola di Dio e
mettere in pace la propria coscienza e fare il proprio volere.
Se Dio manda un profeta con il «così dice il Signore» quello non lo
ascolteranno, ma andranno dietro a coloro che cattivano donnicciole cariche di
peccati. {1 dicembre 2008}
8.
{Nicola Martella} ▲
Se Elvio Grattoni
avesse letto tutto l’articolo, si sarebbe accorto che nella risposta si tratta
di un’analisi prettamente biblica basata solo sul testo della sacra Scrittura.
Invece di rispondere nel merito, si lascia andare ad accuse gratuite. Come già è
successo altre volte, sia da parte sua, sia dai suoi accoliti, seguaci di W.M.
Branham, la sua manovra è quella di screditare chi usa un’analisi contestuale
per accreditare il loro maestro, l’autonominato profeta W.M. Branham, oltre che
se stessi. Quest’ultimo, attribuendo la sua autorità a Dio, ha detto nel suo
nome varie eresie, guarda caso proprio contrarie alla Parola di Dio. Questo è il
caso, ad esempio, del modalismo, che vede nelle tre persone della Deità solo tre
«modi» di apparire della stessa persona; molti brani biblici parlano, invece,
della presenza contemporanea delle persone della Deità. Di tale «profeta» e dei
suoi seguaci abbiamo già parlato sopra. Sul modalismo e antitrinitarismo si
vedano gli articoli già suggeriti sopra. [►
3.]
L’ultimo profeta teocratico, individuato da Gesù come tale, fu però Giovanni
Battista: «Tutti i profeti e la legge hanno profetato
fino a Giovanni. E se lo volete accettare,
egli è l’Elia che doveva venire»
(Mt 11,13s; cfr. Mal 4,5s). Eppure Giovanni non si presentò mai con la formula
introduttiva: «Così parla Jahwè (l’Eterno o il Signore)» e mai introdusse
così un discorso diretto di Dio; anzi, nessuno lo ha mai fatto nel NT. [►
Linguaggio diretto di Dio nella falsa profezia
] Come lo stesso Gesù affermò, quel tipo di profeti fu poi sostituito dai
proclamatori dell’Evangelo: «La legge e i profeti hanno
durato fino a Giovanni;
da quel tempo in poi viene
annunziata la buona novella del regno di Dio» (Lc 16,16).
I «profeti» (= proclamatori) del nuovo patto non annunziano nelle chiese nulla
di veramente nuovo, ma applicano la sacra Scrittura, esercitandosi a non andando
di là da ciò, che è già stato scritto (1 Cor 4,6), e tagliando
«rettamente la parola della verità» (2 Tm 2,15). Viene anche comandato il
controllo della chiesa locale riguardo a ciò che tali proclamatori affermano,
quando edificano, esortano o consolano la chiesa sulla base della sacra
Scrittura (1 Cor 14,3.29-32). [►
Profeti nel Nuovo Testamento;
►
Profeti del nuovo patto; ►
Profezia e discorso diretto di Dio nel NT;
►
Profezia e profetare nel NT]
In che cosa sarei stato nell’articolo una delle «guide cieche»? Elvio Grattoni
non lo dice. In esso in che cosa mi sarei esercitato ad «aggirare la Parola di
Dio»? Al riguardo tace. Eppure, quando Gesù fu colpito da una guardia, gli
chiese: «Se ho parlato male, dimostra il male che ho detto; ma se ho parlato
bene, perché mi percuoti?» (Gv 18,22). Ci consola sapere dalla bocca di Gesù
quanto segue:«Ora io vi dico che di
ogni parola oziosa
che avranno detta, gli uomini renderanno conto nel giorno del giudizio; poiché
dalle tue parole sarai giustificato, e dalle tue parole sarai condannato»
(Mt 12,36s).
Che dire di chi segue uno di «quelli che profetano di loro senno» (Ez
13,2) e che fa tale accuse gratuite? «Verrà il tempo che non sopporteranno la
sana dottrina; ma per prurito
d’udire si accumuleranno dottori secondo
le loro proprie voglie e
distoglieranno le orecchie dalla verità e si volgeranno alle favole»
(2 Tm 4,3s). Una di queste favole è che dalla tomba del loro profeta emani
ancora «unzione»; per questo fanno pellegrinaggi a tale luogo. Anche i religiosi
di tutto il modo fanno altrettanto verso i loro guru, santoni, maestri e
profeti.
Che dire riguardo a questo seguace dell’autonominato profeta W.M. Branham?
Invece di predicare Cristo e solo Lui, fanno come tutti i devoti di qualcuno:
innalzano il loro patrono! Paolo invece affermava: «Noi non predichiamo noi
stessi, ma Cristo Gesù qual Signore» (2 Cor 4,5). Torniamo a Corinto,
quindi, dove ognuno voleva avere un altro uomo potente come riferimento: «Io
sono di Paolo; e io d’Apollo; e io di Cefa…» (1 Cor 1,12). Anche oggigiorno,
chi vuol essere di Padre Pio, chi di W.M. Branham e chi di una altro santone. Si
può quindi applicare ciò che Paolo constatò allora: «Infatti, poiché v’è tra
voi gelosia e contesa, non siete voi
carnali, e non camminate voi
secondo l’uomo? Quando uno dice: “Io sono di Paolo”; e un altro: “Io sono
d’Apollo”; non siete voi uomini carnali?»
(1 Cor 3,3s).
Gente carnale, che innalza altri uomini, si trasforma spesso in falsi profeti.
Essi, invece di dialogare sulla sacra Scrittura, screditano gli altri in modo
gratuito, per accreditare se stessi come qualcosa di particolare. Ciò è successo
anche a Paolo, allora quando i «superapostoli» gnostici misero le mani sulla
chiesa di Corinto, predicando un Evangelo diverso e screditando l’apostolo, il
quale a sua volta fece una chiara diagnosi di loro (2 Cor 11,3ss.13ss). Gesù
stesso mise in guardia: «Sorgeranno falsi cristi e
falsi profeti, e faranno gran segni e prodigi da sedurre, se fosse
possibile, anche gli eletti» (Mt 24,24). È stato annunziato che tali falsi
profeti e falsi dottori «introdurranno di soppiatto
eresie di perdizione, e, rinnegando
il Signore che li ha riscattati, si trarranno addosso subita rovina» (2 Pt
2,1). Perciò veniamo avvertiti: «Diletti,
non crediate a ogni spirito, ma
provate gli spiriti per sapere se sono da Dio; perché
molti falsi profeti sono usciti
fuori nel mondo» (1 Gv 4,1).
Che dire a chi non ha neppure letto l’articolo, ma — non rispondendo nel merito
— fa accuse così gratuite? È scritto che «Gesù, rivoltosi, disse a Pietro:
“Vattene via da me, Satana [= avversario]; tu mi sei di scandalo.
Tu non hai il senso delle cose di Dio,
ma delle cose degli uomini» (Mt 16,23). Guai a chi, confidando nell’uomo,
aggiunge o toglie riguardo alla Parola di Dio! (Ap 22,18s).
Non è sorprendente che uno che studia e diffonde gli scritti di un uomo,
Branham, abbia l'ardire di parlare riguardo a un esegeta della Parola di
«individui che pretendono di sapere qualcosa solo perché hanno sprecato anni a
studiare quello che altri uomini hanno detto, ritenendo di saperne più degli
altri»? Io ho investito molti anni sì, ma a studiare i testi biblici nelle
lingue originali, a insegnare la Bibbia per decenni secondo l'esegesi
contestuale e a continuare a studiarla. Quindi di che parla Elvio Grattoni? Egli
ha superato solo se stesso quanto a mancanza di buona creanza e di onestà
intellettuale.
9.
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10.
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11.
{} ▲
12.
{} ▲
►
Branham, profeta maggiore ed Elia? {Nicola Martella} (T)
► URL:
http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/T1-Branham_modalista_seguaci_OiG.htm
24-09-2008; Aggiornamento: 03-12-2008
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