Un po' di tempo fa, un lettore attivo (Vanni Fogato) mi ha segnalato i punti di
fede della «Chiesa di Cristo», una particolare denominazione. Un punto
particolare riguarda la dottrina del battesimo. Egli è rimasto sorpreso dal
sacramentalismo battesimale di tale chiesa e mi ha scritto: «Sono
sacramentalisti, credono che la nuova nascita avviene tramite il battesimo in
acqua. Fanno mi sa un pochino di confusione tra il “battesimo di Spirito Santo”
e il “battesimo in acqua”» {17-11-2007}. Mi ha chiesto perciò di affrontare e
approfondire tale tema. Avevo preparato questo articolo, ma ne ho rimandato la
pubblicazione, finché non mi sono arrivate altre sollecitazioni, che riporto qui
sotto. Dapprima mi è arrivata la seguente lettera: «Nella mia comunità (Chiesa
di Cristo - Movimento di Restaurazione) si insegna che il battesimo è
“essenziale” alla salvezza. Da un po’ di tempo ho molta confusione
sull’argomento. Tu che ne pensi?» {Roberto Pascali; 10-01-2008}. Dopo di essa eccone un'altra ancora: «Carissimo Nicola, ti vorrei
fare due domande. La prima è cosa ne pensi del battesimo per immersione, per la
salvezza delle anime? Secondo te è essenziale, oppure si può essere salvati
anche senza battesimo? [...]». Anche questa lettera svela come suo sfondo
l'appartenenza alla «Chiesa di Cristo» {Giuseppe Perrone; 13-01-2008}.
Qui di seguito diamo occasione ai lettori di intervenire su questo tema,
chiedendo loro di leggere prima l'intero articolo « «Battesimo
e rigenerazione».
Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre
esperienze, idee e opinioni?
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I contributi sul
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sottostante
1.
{Marco Soranno} ▲
Menno Simmons,
teologo anabattista e fondatore della chiesa mennonita, affermava che la
rigenerazione battesimale è come un vitello d’oro, facendo chiaro riferimento
all’infelice scelta degli ebrei dopo l’Esodo. Io sono stato in comunione con le
Chiese di Cristo per molto tempo e mi sento di dire le seguenti cose.
■ La nuova generazione dei membri di questa chiesa non ha una forte identità
teologica rispetto a quella precedente, composta da credenti e biblisti come
Fausto Salvoni e Italo Minestroni, ex sacerdoti cattolici che da cristiani
lavorarono per la predicazione del Vangelo; vi sono poche conversioni nelle
Chiese di Cristo italiane e l’idea sacramentalista del battesimo che salva è
meno esplicitata di quanto si pensi, anche perché i «cavalli di battaglia» di
certe chiese di Cristo italiane sono altri: ▪ 1) L’ultra congregazionalismo e
non denominazionalismo; ▪ 2) Il rifiuto dello strumento musicale nel culto a
Dio. Le Chiese di Cristo sono ostili alle confessioni di fede e credo che sul
sito di Firenze abbiano scritto con disagio certe affermazioni, poiché rifiutano
a priori di passare per chiesa evangelica.
■ Condivido il principio protestante riguardo la salvezza, e certo affermare che
il battesimo rimette i peccati cozza con la dottrina della giustificazione per
fede. Per un tempo credevo come loro nella rigenerazione battesimale ma
studiando le Scritture ho compreso che il battesimo è un segno, espressione di
qualcosa già avvenuto nel cuore del credente. Una cosa è comunque apprezzabile
in loro: l’urgenza battesimale. Considerando gli esempi neotestamentari, chi
credeva veniva subito battezzato (pensiamo ai tremila di pentecoste e all’eunuco
etiope), dopo aver udito il Vangelo. Personalmente apprezzo questo e credo che
se qualcuno chiede, dopo aver ascoltato la Parola, d’essere battezzato, non
dovremmo mostrare diffidenza o disagio proprio perché battezzandosi egli non
compie un gesto salvifica ma ratifica un patto tra Lui e Cristo, esprimendo la
sua conversione e appartenenza al Signore. È la sua coscienza con Dio, non la
nostra che rende valido il battesimo. Quando affermiamo che il battesimo non
salva, in molti ambienti evangelici ipso facto la celebrazione del rito viene
rimandata per molto tempo, dopo periodi di catecumenato che nella chiesa
primitiva non risultano menzionati. Credo che dovremmo rendere la predicazione
domenicale molto cristocentrica ed evangelistica affinché i cuori siano aperti
da Dio alla comprensione e all’accettazione. {20-01-2008}
2.
{Francesco Dragotto} ▲
Carissimi,
secondo la mia esperienza posso assicurarvi che il battesimo in acqua non
rigenera affatto. Mi dispiace per la «chiesa di Cristo» e per quanti altri hanno
questi problemi... Intanto, dove mi è possibile, porterò la mia testimonianza
pregando il Signore di visitare coloro che hanno di bisogno di fare una
esperienza più incisiva.
Un po’ di tempo fa, quando ho conosciuto la grazia di Dio, poiché non avevo modo
di frequentare la chiesa in quanto ero sempre impegnato al lavoro, mi sentivo in
difetto perché non ero battezzato in acqua. Tanti pensieri strani mi passavano
per la testa ma dentro il mio cuore sentivo tanta pace. Colgo l’opportunità per
ringraziare il Signore in quanto pur essendo autodidatta, mi suggerì un paio di
testi che mi tranquillizzarono e di cui voglio farvi partecipi.
■
Romani 10,8-11: «“La
parola è presso di te, nella tua bocca e nel tuo cuore”. Questa è la parola
della fede, che noi predichiamo;
9poiché
se confessi con la tua bocca il Signore Gesù, e credi nel tuo cuore che Dio lo
ha risuscitato dai morti, sarai salvato.
10Col
cuore infatti si crede per ottenere giustizia e con la bocca si fa confessione,
per ottenere salvezza,
11perché
la Scrittura dice: “Chiunque crede in lui non sarà svergognato”».
■
1 Pietro 3,21: «La
quale è figura del battesimo (non la rimozione di sporcizia della carne ma la
richiesta di buona coscienza presso Dio), che ora salva anche noi mediante la
risurrezione di Gesù Cristo».
Del battesimo nel
nome di Gesù, dopo aver creduto in lui, si parla inoltre in Atti 10,44-47,
dove
lo
Spirito
Santo
scese
mentre
Pietro
parlava
di
Gesù a Cornelio e alla gente di casa sua,
quindi prima del battesimo in acqua. Se ne parla anche in Atti 19,1-6,
dove
lo
Spirito
Santo scese sui discepoli di Giovanni Battista,
solo dopo il battesimo e mediante l’imposizione
delle
mani di Paolo. Con questo concludo il mio
intervento con la speranza che questa mia breve testimonianza possa essere
utile. {21-01-2008}
3.
{Nicola Martella} ▲
Quanto qui segue, vuol essere una spiegazione di alcuni aspetti del contributo
precedente (At 19), oltre a essere una approfondimento di alcuni aspetti
particolari. La prassi di cura d'anime mostra che quando si esercita la fede
sincera in Gesù quale Salvatore e Signore, non sempre ciò coincide con la
rigenerazione da parte dello Spirito Santo; ciò è dovuto a certi ostacoli che
devono essere prima superati (p.es. mancanza di sottomissione reale a Gesù quale
Signore; legami occulti coscienti o meno da rifiutare; questioni particolari
ancora irrisolte; peccati in cui si vive e di cui non ci si rende ancora conto o
che non si vuole ancora abbandonare; pratiche religiose contrarie all'Evangelo). In alcuni ambienti si crede che basta fare una professione di
fede in Gesù per essere rigenerati dallo Spirito Santo; in altri si carica il
battesimo in acqua di particolari significati. In certi ambienti, poiché tale
fede, seppur sincera, non cambia molto la vita di tale «credente» per i motivi
sopra esposti, si sente il bisogno di aggiungere a essa in seguito una «seconda
esperienza». Inutile dire che quest'ultima, sebbene chiamata diversamente e
riempita di altri contenuti, rappresenta effettivamente la «prima esperienza»,
ossia la vera rigenerazione mediante lo Spirito Santo. Ecco ora qui di seguito
due casi biblici che bisogna inquadrare in modo giusto in senso storico e
teologico, per capirli correttamente.
La comunicazione dello Spirito Santo rigenerante non avvenne al momento in cui i
discepoli di Giovanni esercitarono la fede in Gesù quale Messia e furono
battezzati, ma solo mediante l’atto dell’imposizione delle mani (At 19). Ciò fu
necessario per motivi storici e teologici. Infatti, c’erano discepoli di
Giovanni che non riconoscevano Gesù come Messia e ritenevano il loro maestro una
figura messianica. Poiché è il maggiore che trasmette una benedizione, una
grazia divina o un carisma al minore, che quest’ultimo accetta con
sottomissione, l’imposizione delle mani da parte di Paolo (apostolo di Gesù
Messia) sui discepoli di Giovanni doveva significare la superiorità di Gesù
rispetto a Giovanni Battista.
Similmente l’atto dell’imposizione delle mani si rese necessario per motivi
storici e teologici anche nella questione giudeo-samaritana (At 8). La fede dei
Samaritani in Gesù non coincise con il momento della rigenerazione né lo fu
il battesimo. Anche qui bisognava risolvere prima il contenzioso
storico-teologico fra Giudei e Samaritani, che perdurava da secoli. I
Samaritani, facendosi imporre le mani dagli apostoli della chiesa di
Gerusalemme, si sottomettevano a loro e riconoscevano che «la salvezza viene
dai Giudei» (Gv 4,22), anzi dal giudeo Gesù, che diventava così anche il
loro Messia.
4.
{Valerio Bernardi} ▲
Gentile Nicola Martella, ho letto quanto Lei scrive
sulla Chiesa di Cristo e la concezione del Battesimo. Penso che la sua
documentazione sia un po’ scarsa e Le consiglierei di approfondire adeguatamente
l’argomento perché non si può portare avanti un’argomentazione sulla base di
quanto affermato su un paio di siti. Alcune affermazioni che Lei fa andrebbero
approfondite e spero di poterlo fare. Intanto se vuole consigli di
approfondimento, in quanto anche io tra i responsabili in Italia del movimento
Stone-Campbell sono disponibile. Nel frattempo mi permetto di segnalarLe
l’ultimo numero dell’Appello Cristiano dove potrà trovare un articolo sulle basi
di fede del movimento. Lo può scaricare gratuitamente a
http://www.appellocristiano.it. Sentitamente… {21-10-2008}
5.
{Nicola Martella} ▲
Ringrazio Valerio Bernardi per essere intervenuto.
Rispondo a quanto presente in questa missiva.
■ Quanto alla «documentazione un po’ scarsa» e a
«quanto affermato su un paio di siti», rispondo che ho consultato non ciò che
altri dicono sulle Chiese di Cristo, ma siti delle medesime, ed essi si
esprimono perlopiù allo stesso modo. Poi faccio notare che lo stimolo a
pubblicare l’articolo è venuto da due membri di tale movimento, che mi hanno
fatto domande specifiche sul tema «battesimo e rigenerazione».
■ Visto il grande spettro di convinzioni presenti nelle Chiese di Cristo su temi
dottrinali, posso immaginarmi che anche su «battesimo
e rigenerazione» ci siano molte nuance. Uno dei lettori di «Fede
controcorrente» (Marco Soranno), che ha reagito all’articolo, ha affermato che
nella
sua
esperienza ecclesiale in comunione con le Chiese di Cristo il tema «battesimo
necessario alla salvezza» era meno preponderante: «l’idea
sacramentalista del battesimo che salva è meno esplicitata di quanto si pensi».
Al contrario coloro che mi hanno chiesto di intervenire, vivono tale problema
diversamente nelle loro comunità.
■ Chiaramente Valerio Bernardi avrà altre osservazioni
da presentare, magari più concilianti, visto il tono della rivista «l’Appello
Cristiano», in cui è coinvolto. Se vuole intervenire
in merito a questo aspetto specifico, è chiaramente il benvenuto.
■ Per il resto, ho avuto una buona comunione con i fratelli della Chiesa di
Cristo di Frascati. Spesso le persone sono migliori di alcune dottrine
particolari, a cui aderiscono.
*°*°*°*°*°
Seguendo l’invito di Valerio Bernardi, ho scaricato
la rivista edita dalla Chiesa di Cristo di Ciampino. Egli stesso introduce come
segue la frastagliata situazione storica e dottrinale del suo movimento: «Se
sulla storia vi è una forte tradizione e più o meno tutti sono concordi sullo
stabilire le origini del movimento, molto più controversi sono i dati sulla
dottrina. Cosa significa essere membri di una Chiesa di Cristo? Esiste una
dottrina ufficiale? Abbiamo delle caratteristiche che ci distinguono da altri
evangelici o siamo praticamente identici in ogni cosa? Il breve saggio
dell’opuscolo, intitolato significativamente “Chi siamo?”, cerca di dare una
risposta a queste domande e ci sembra uno dei migliori sunti della dottrina del
nostro movimento, delle sue caratteristiche peculiari nel campo della dottrina.
Lo scritto dimostra anche quanto sono profonde le divisioni ma comune l’intento
presente negli appartenenti al movimento» [Valerio Bernardi in Lorraine e
Lyndsay Jacobs, «Chi siamo?», l’Appello Cristiano
3-4
(Ciampino, luglio-ottobre 2007), p. 8]. Nell’articolo Lorraine e Lyndsay Jacobs, tenendo un
tono conciliante fra le diverse anime che compongono le Chiese di Cristo,
scrivono quanto segue: «Quali sono, pertanto, le caratteristiche attuali delle
Chiese di Cristo? È possibile sceglierne dieci:
■ Una preoccupazione per l’unità dei Cristiani;
■ Un impegno nei confronti della missione e
dell’evangelizzazione;
■ Un’enfasi sull’essere una chiesa che è proprio quella
del Nuovo
Testamento;
■ L’uso di una semplice confessione di fede;
■ La pratica del battesimo dei credenti;
■ La celebrazione settimanale della comunione;
■ Un desiderio di essere conosciuti con nomi biblici;
■ Un’enfasi sull’autonomia delle comunità;
■ Comprendere che ogni membro è coinvolto nel
ministero;
■ L’accettazione della necessità della diversità» [Ibid.].
Molte delle chiese libere potrebbero riconoscersi in questi punti, così
espressi. Per semplicità riporto il quinto punto, che c’interessa in questa
discussione, e che riguarda la pratica del battesimo dei credenti. «Sono
battezzate solo le persone che hanno raggiunto un’età in cui possono fare la
propria confessione di fede. Il modo del battesimo è l’immersione. Molte
comunità ora accettano come membri — per trasferimento — coloro che sono
divenuti membri attraverso altre tradizioni; altre comunità sono ferme nel
ritenere che il battesimo dei credenti è essenziale. I battisteri — per
l’immersione — sono tra gli oggetti presenti nei locali di culto» [op. cit.,
p. 9]. L’articolo affronta purtroppo (e solo brevemente) soltanto aspetti
«tecnici» e non va alla comprensione dottrinale del battesimo in connessione
alla salvezza. Non è quindi una fonte qualificata al riguardo né può essere
considerato «uno dei migliori sunti della dottrina» del movimento delle Chiese
di Cristo.
6.
{Gianni Siena} ▲
Caro Nicola un
rito, anche «biblicamente» ortodosso, non produce nulla e non ha niente
d’intrinseco. Una sorella della mia comunità, battezzata in gioventù nel modo
più biblico, chiese d’essere ribattezzata dal nuovo pastore. Ella motivò la sua
richiesta con la seguente giustificazione: «M’aveva spinto mia madre a fare
questo passo... non capivo». Ella s’era poi realmente convertita al Signore ma
non aveva più riesaminato la sua posizione relativa; avuta luce e istruzione
sull’argomento, avvertì l’esigenza di confessare la sua fede, come è scritto. Fu
una sorpresa per molti sapere di questa «novità» e vi fu anche qualche
contestazione, ma capii il suo gesto.
Le chiese «sacramentaliste» adducono una spiegazione che, seguendo il loro
ragionamento, si può capire quanto fanno. Nella prima età della chiesa chi
chiedeva d’essere battezzato, il suo «battesimo» interiore e la fede in Cristo
erano freschi del momento.
Nella mia infanzia studiai la dottrina cattolica ed essa prescrive alcune
condizioni precise per dare efficacia all’atto del rito: ▪ 1) La retta
intenzione o volontà; ▪ 2) La fede consapevole; ▪ 3) Altre che non ricordo.
In ogni caso, il
cattolicesimo riconosce che qualunque rito senza queste condizioni è privo
d’efficacia, benché ne sottolinei la validità a prescindere dalle disposizioni
dell’individuo. «Senza la fede è impossibile piacere a Dio...» Io mi
ricordo spesso di queste parole e mi meraviglio di quanti «evangelici» s’arenano
in pratiche e dottrine non ortodosse. {21-01-2008}
Nota redazionale:
Faccio notare che le condizioni della chiesa romana non sono rispettate per il
pedobattesimo o battesimo dei bambini. Infatti, i neonati non posseggono ancora
un’intenzione, una volontà e una fede consapevole. {Nicola Martella}
7.
{Guerino De Masi} ▲
Non mi meraviglio
oramai di niente, neanche delle stranezze che mi tocca riscontrare negli
ambienti storicamente evangelici e dunque normalmente legati alla Parola di Dio,
la sua lettura, sottomissione a essa e applicazione nei vari incontri di chiesa
o di cellule, gruppi e case.
È vero, spesso le persone sono migliori delle dottrine che professano... ma può
bastare?
Se il battesimo conferisce la salvezza e dà lo Spirito Santo, allora io sarei un
professionista di tale dottrina e l’autore di molti salvati.
Mi spiego. Diversi anni fa, dovendo organizzare dei battesimi nella chiesa
evangelica che frequentavo allora in Lombardia, ci siamo posti la domanda se il
battistero che utilizzavamo non poteva essere migliorato. Non avendo spazio nel
locale, in occasione di battesimi veniva utilizzata una comunissima «vasca da
bagno» portatile, con tutti gli inconvenienti di peso, ingombro e soprattutto di
misure, perché i battezzati, in fondo, non venivano che immersi al torace
rimanendo a gambe all’aria ogni volta che le s’immergeva. Da buon artigiano, ho
pensato a una vasca smontabile, leggera e soprattutto abbastanza grande da
immergere il neo convertito. Mi sono rivolto a un amico artigiano che fabbrica
teloni in PVC saldati per camion. Gli ho chiesto di farmi una vasca da 2 metri
per 70 centimetri di larghezza, profonda 50 centimetri. Un telaio con tubi
idraulici zincati da 1/2 pollice e dei raccordi angolari tipo Dalmine. La
realizzazione fu di nostro gradimento e oramai, queste vasche sono un po’
dappertutto in Italia, fino in Albania! Ne approfitto per consigliarlo a tutti
coloro che hanno questo problema. È una applicazione semplice ed efficace.
Voglio dire che in questo modo, avrei partecipato a livello «industriale» alla
salvezza delle anime e al ricevimento dello Spirito Santo!!!
Mi accorgo quanto del cattolicesimo romano ci è rimasto ancora incollato
addosso. Sia per il battesimo che per la santa cena o la stessa partecipazione
al culto.
Quanto c’è bisogno di tornare alla semplicità del messaggio evangelico,
anche senza conoscere il greco e le lingue antiche, la teologia l’ermeneutica e
l’esegesi. Purtroppo, alcuni s’atteggiano a tecnici di queste materie senza
averne le caratteristiche, ed è pericoloso, a mio modesto parere.
Il principio che la Parola si spiega con la Parola e che le parti difficili da
comprendere vanno viste e comprese con quei testi chiari ed espliciti della
Bibbia, dovrebbe essere sempre tenuto a mente. Questo è il mio atteggiamento, io
che non ho scuole bibliche alle spalle, ma che con semplicità m’avvicino alla
Parola di Dio.
C’è anche
l’aspetto opposto all’insegnamento che il battesimo «dia» sacramentalmente
la salvezza. Qualcuno invece non ravvisa di battezzare il neocredente, se tale
persona non si trova in condizione d’abbandonare il suo peccato. Mi spiego. Se
un divorziato, risposato con una divorziata e con una famiglia formata di nuovi
figli... dopo anni si converte, gli si rifiuta il battesimo!!! Per tale
posizione vi s’adduce: tanto, la sua salvezza non è vincolata al battesimo.
Credo che sia altrettanto errato poiché non si considera l’unica negazione al
battesimo che trovo nella Bibbia: se non ha creduto.
Penso che dovremmo spendere tempo e risorse, nonché energia, per proclamare il
Vangelo che chiama alla conversione e al ravvedimento, in questo mondo che giace
nelle tenebre e necessita della luce della Parola di Dio perché sia salvato.
E poi... siate battezzati nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo
(e qua forse si ripresenta la questione della formula battesimale). {22-01-2008}
8.
{Angela Palmieri-Multari} ▲
Carissimo Nicola,
Sono pienamente d’accordo sulla tesi da te affrontata in risposta al quesito sul
«battesimo e rigenerazione». Il battesimo in acqua non ha nessun potere di
rigenerare uno spirito che ancora non è tale!
Non cerchiamo di «mettere il carro davanti ai buoi» e scusami per questo
paragone, ma in passato ho conosciuto una credente che si sottopose al battesimo
in acqua dopo diversi anni dalla sua conversione soltanto quando, frequentando
la Chiesa Battista le venne «necessariamente» richiesto per poter partecipare
alla Santa Cena. In passato aveva fatto parte della comunità cristiana
dell’Esercito della Salvezza, dove il battesimo in acqua non è contemplato.
Ti posso comunque assicurare che era veramente una figlia di Dio, perché in lei
si vedevano i frutti dello Spirito, cosa che a volte non si vedono in persone
già battezzate in acqua ma non realmente convertite!
È pur vero che solo Dio conosce i cuori e solo Lui sa chi desidera e coopera con
lo Spirito Santo per far divenire Gesù il Signore della propria vita. Non basta
quindi soltanto riconoscerlo come Salvatore per appropriarsi delle promesse da
Lui fatte!
Il vero credente si sottopone continuamente all’autorità di Gesù per amore di
Colui che ha pagato con la Sua morte il prezzo del riscatto. È un esercizio che
dura per tutta la nostra esistenza sulla terra.
Non esiste una formula magica o dell’acqua battesimale per divenire figli di Dio
e neanche appartenere a una chiesa che si vanta di conoscere la Verità, ma come
disse Giovanni Battista quando il popolo gli chiedeva se lui fosse il Cristo: «Ben
vi battezzo io con acqua ma viene colui che è più forte di me, al quale io non
son degno di sciogliere il legaccio dei calzari.
Egli vi battezzerà con lo Spirito Santo e
col fuoco».
Grazie Nicola per l’opportunità che ci dai di poterci confrontare e
amorevolmente riprenderci in modo da essere quel popolo che Dio si è acquistato
e che vuole essere «saldo e incrollabile sapendo
che la propria fatica non è vana nel Signore».
Quando il Signore tornerà (come è scritto in Apocalisse 3,16) non dovrà trovarci
tiepidi come la chiesa di Laodicea per non essere «vomitati
dalla Sua bocca»!
Non ci stancheremo mai d’essere riconoscenti verso un Dio così misericordioso
che ha provveduto nella persona di Gesù Cristo a risolvere il peccato
dell’umanità e ha provveduto attraverso la Sua Grazia a essere riconciliati con
Lui tramite una vera conversione, cioè una rigenerazione autentica che precederà
e non seguirà il comando del battesimo in acqua. {22-01-2008}
9.
{Anna Cenamo} ▲
Per capire se il battesimo sia essenziale per la salvezza, basterebbe ricordarsi
del ladrone sulla croce che Gesù salvò lì per lì. Egli non aveva più la
possibilità di lasciarsi battezzare, anzi: Gesù gli assicurò che sarebbe andato
con Lui in paradiso il giorno stesso. {26-01-2008}
10.
{} ▲
11.
{} ▲
12.
{} ▲
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/T1-Batt_rigener_parla_UnV.htm
20-02-2008; Aggiornamento: 28-01-2008
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