Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

Per il discernimento biblico

Prima pagina

Contattaci

Domande frequenti

Novità

Arte sana

Bibbia ed ermeneutica

Culture e ideologie

Confessioni cristiane

Dottrine

Religioni

Scienza e fede

Teologia pratica

▼ Vai a fine pagina

 

Manuale Teologico dell’AT

 

Soteriologia

Vai ai contributi sul tema

Norme di fair-play

 

 

Dopo una introduzione alle problematiche della teologia dell’AT, segue il dizionario teologico dell’AT.

   Ecco le parti principali dell’introduzione alla teologia dell’AT:
■ Il compito e l’oggetto della Teologia dell’AT
■ Le posizioni teologiche più ricorrenti
■ I patti e gli altri approcci
■ Contro l’appiattimento storico e teologico dell’AT.

 

Al dizionario teologico dell’AT sono acclusi un registro delle voci e un registro ragionato delle stesse detto «percorsi teologici».

 

► Vedi al riguardo le recensioni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Serviti della e-mail sottostante!

E-mail

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ANIMALI E LOGICA DEI SACRIFICI? PARLIAMONE

 

 a cura di Nicola Martella

 

Qui di seguito discutiamo l’articolo «Animali e logica dei sacrifici». Siamo partiti dal fatto che qualcuno ha ammesso di trovare difficile comprendere la logica dei sacrifici e del sangue versato al tempo dell’AT. Qualcuno, rispondendogli, ha sottinteso che alla base di tali dubbi ci sia una distorsione del pensiero dovuta alla «filosofia animalista». Un altro ha rilevato che il sangue di animali non è bastato, visto che è stato necessario l’eccellente sacrificio di Cristo.

     Abbiamo parlato anche dell’ignoranza odierna anche fra i cristiani riguardo non solo ai vari tipi di paganesimo, ma anche riguardo al complesso sistema sacrificale ebraico. Perciò non si comprende il principio di base di ogni sacrificio prescritto: espiazione (copertura del peccato) e sostituzione vicaria. Una tale ignoranza riguardo alla pedagogia sacrificale dell’AT rende poi incomprensibile anche lo stesso sacrificio di Cristo. Agli occhi di chi non si rende conto della gravità del suo peccato dinanzi a Dio, il cristianesimo diventa una religione umanistica. Come abbiamo mostrato, in tali casi rimane solo un’etica delle buone opere, quindi un moralismo.

 

     Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e opinioni?

Partecipate alla discussione inviando i vostri contributi al Webmaster (E-mail)

Attenzione! Non si accettano contributi anonimi o con nickname, ma solo quelli firmati con nome e cognome! In casi particolari e delicati il gestore del sito può dare uno pseudonimo, se richiesto.

I contributi sul tema

(I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.

I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)

 

1. Samuele Maodda

2. Nicola Martella

3. Pietro Calenzo

4. Vincenzo Russillo

5.

6.

7.

8.

9.

10.

11.

12.

 

Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante

 

 

1. {Samuele Maodda}

 

I riti dell’AT sono ombra di quello che doveva venire e che fu pienamente manifestato e compiuto in Cristo Gesù. Giovanni Battista disse di Lui, ispirato dallo Spirito Santo: «Ecco l’agnello di Dio che toglie il peccato del mondo».

     Quando nell’AT il popolo di Dio sacrificava agnelli, tori, tortore ecc. al Dio vivente, lo faceva ubbidendogli. Nel sacrificio degli animali non c’era alcun potere giustificatore o espiatore, ma il fatto che questi sacrifici venivano fatti in fede, credendo alla Parola di Dio.

     Quando Abrahamo era pronto a sacrificare suo figlio Isacco a Dio, la Bibbia ci fa sapere che questa sua fede gli fu messa in conto di giustizia. E così è per tutti noi, da Adamo fino a oggi. Se riponi la fede in Dio, nella sua Parola e nel sacrificio espiatore, che Gesù fece tanto per noi quanto per coloro che furono prima della sua venuta e della sua morte espiatoria, avrai la salvezza che è il dono di Dio. È chiaro che la fede che Abrahamo mostrò, fu una fede operante. Una fede che agiva in accordo a essa. Infatti, ubbidì alle parole di Dio. E così dovrebbe essere la nostra fede. Ci dovrebbe portare ad agire in accordo alle parole di Dio, alle parole di Gesù nostro Signore.

     Prima che Gesù venisse nel mondo, il genere umano non aveva chiaro il piano di Dio per la sua salvezza. Ma quando venne Gesù, come dice Giovanni nel suo Vangelo, venne la luce. E noi possiamo comprendere pienamente l’amore di Dio per l’uomo. L’amore che l’ha portato a dare il suo unigenito Figlio. Lui è morto al posto nostro. Il suo sangue ha coperto i nostri peccati (sia i nostri che quelli di coloro, che vissero prima di Gesù).

     Questo è ciò che ho compreso. Spero di non essermi ingarbugliato nell’esprimermi. E spero di non aver detto qualcosa che non sia proprio com’è. Correggetemi in tal caso, affinché anch’io possa comprendere meglio. Dio ci benedica. {17-01-2011}

 

 

2. {Nicola Martella}

 

Con molti aspetti del contributo precedente non si può che concordare; faccio soltanto alcuni appunti sul rapporto fra sacrifici del vecchio patto e il sacrificio eccellente del nuovo patto. È stato giustamente evidenziato che i riti dell’AT erano «l’ombra di cose future» rispetto all’eccellenza del nuovo patto (Col 2,17). Dire però che «nel sacrificio degli animali non c’era alcun potere giustificatore o espiatore», è semplicistico e teologicamente insostenibile. Di fatti, se così fosse, offrirli o meno sarebbe stato irrilevante; ma le cose non stavano così. Chi, avendo commesso un’infrazione, non portava il sacrificio comandato, dopo essersi pentito, si attirava l’ira di Dio. Solo l’azione sacrificale permetteva di uscire dallo stato d’impurità continuata. Se il santuario e tutti i suoi utensili non venivano purificati, Dio non poteva stare in mezzo al suo popolo e ascoltare le loro preghiere (Lv 16).

     Il principio era «vita per vita»: Dio dava la vita innocente d’un animale per la vita del peccatore. Il «difetto» di tali sacrifici era «l’affanno sacrificale» a causa della natura peccaminosa dell’uomo. Essi erano validi e necessari, ma non permettevano mai di raggiungere lo stato di perfezione morale. Non a caso, il NT non scredita o sminuisce i sacrifici dell’AT, ma presenta l’eccellenza del sacrificio di Cristo. «La legge, avendo un’ombra dei futuri beni, non la realtà stessa delle cose, non può mai con quegli stessi sacrifici, che sono offerti continuamente, anno dopo anno, rendere perfetti quelli, che s’accostano a Dio» (Eb 10,1). Dinanzi all’eccellenza, fu abrogato il «comandamento precedente a motivo della sua debolezza e inutilità (poiché la legge non ha condotto nulla a compimento); ma v’è altresì l’introduzione d’una migliore speranza» (Eb 7,18s). Ora, fino all’avvento dell’eccellenza, ciò che Israele aveva era utile ed efficace, sebbene non definitivo (ma essi non ne avevano ancora la rivelazione).

     Al tempo dell’AT, la fede si basava su un sistema sacrificale allora funzionante e comprensibile nel suo significato. Dinanzi a una luce a 100 Watt, le candele di una volta impallidiscono; ma allora, non conoscendo altro, candele e lampade al petrolio erano utili e necessari. Chi ha l’acqua corrente in casa oggi, non può disprezzare i tempi, in cui dovevamo andare a prendere l’acqua dal pozzo o da una distante fontana pubblica; allora c’era solo quella ed era utile e necessaria.

 

 

3. {Pietro Calenzo}

 

Evidentemente chi non percepisce appieno la piena condanna dell’uomo e l’eterna giustizia di Dio con le sue relative leggi cerimoniali, ordinate dall’Eterno per espiare il peccato e i peccati del suo popolo, ben difficilmente ha una piena comprensione della giustizia e dell’amore di Dio, e della totale depravazione di ogni essere umano. È necessario che lo Spirito riveli all’uomo il proprio stato di perdizione eterna e imperitura, solo allora l’uomo percepirà che il sacrificio degli animali, richiesti da Dio, non erano altro che una santa e amorevole «maniera» di Dio, per non condannare gli Israeliti.

     Al di là del buonismo umanistico, basta guardarci intorno, per conoscere e discernere chi è l’uomo senza Dio; guardiamoci intorno, che cosa domina nel mondo!? Ogni tipo di nefandezza, la continua violenza dell’uomo contro l’uomo, figli contro madri, il dio denaro con le sue cattedrali (banche e conto correnti, ecc.), che dominano ogni anfratto di ogni singolo uomo non-credente. Vogliamo forse accusare Dio, perché attraverso il sacrificio degli animali graziava della vita gli uomini israeliti, che erano degni della morte al suo cospetto?

     È importante sottolineare, che nella pienezza dei tempi (sottolineo nella pienezza dei tempi) Dio ha tanto amato il mondo, che ha donato Colui che gli era più caro, Gesù il Cristo, affinché tutti coloro che credono in Gesù come sacrificio vicario, abbiano il suo perdono, la sua riconciliazione, una vita nuova di pace e la vita eterna. Ci pare poco?! Un abbraccio e il Signore ci benedica. {18-01-2011}

 

 

4. {Vincenzo Russillo}

 

Una visione distorta può portare alla visione di un Dio, che si compiace dell’odore dei sacrifici, un’immagine paganizzante e che è frutto di una filosofia umanista.

     Bisogna innanzitutto considerare che è stato Dio a istituire e approvare i sacrifici. Questi non avevano un ruolo magico-superstizioso, ma dovevano avere l’espressione del riconoscimento cosciente della propria colpa davanti a Dio; e, in secondo luogo, esprimevano il desiderio di ristabilire la comunione con l’Eterno.

     La legge, espressa in Levitico 16, introduceva il rito dell’espiazione: un capro veniva ucciso come sostituzione simbolica per la vita di un popolo corrotto e degno di morte. In particolare il sommo sacerdote prendeva due capri maschi per l’offerta per il peccato. Uno dei capri veniva sacrificato come sacrificio per il peccato per il popolo d’Israele (Levitico 16,15), mentre l’altro capro veniva mandato via nel deserto (Levitico 16,20-22). Il sacrificio per il peccato offriva il perdono, mentre l’altro capro rappresentava la rimozione del peccato.

     Tuttavia, i sacrifici non erano certo sufficienti a espiare ogni peccato, bensì il Messia con la propria morte ha espiato i peccati del mondo. Infatti c’è scritto che «è impossibile che il sangue di tori e di capri tolga i peccati» (Ebrei 10,4). Solo il Cristo ha preso su di sé ogni peccato; tale concetto è ben chiaro in Ebrei 10,10-14.

     I sacrifici degli animali nel VT avevano, quindi, lo scopo di rendere consapevole il popolo d’Israele della loro corruzione davanti a un Dio santo (Romani 5,12-20). Gli Ebrei attraverso i sacrifici riconoscevano la loro colpa e la loro necessità di grazia divina e di perdono. È ben importante evidenziare che, diversamente dai sacrifici pagani, quelli offerti dal popolo d’Israele dovevano essere fatti con spirito d’umiltà e di pentimento (si veda Isaia 66,1-4 e Amos 5,21-24). Quindi, al contrario dei riti pagani, non vi era alcun elemento superstizioso.

     L’oggetto del sacrificio, ovvero l’animale, copriva solo momentaneamente il peccato; per questo i sacrifici venivamo ripetuti continuamente. Con la venuta di Gesù e la sua morte, Egli è divenuto l’unico mediatore tra Dio e gli uomini: «Infatti c’è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo». È importante, quindi, comprendere l’importanza dei sacrifici; essi erano il preludio all’azione di Cristo quale unico sacrificio, che porta alla salvezza. {19-01-2011}

 

 

5. {}

 

 

6. {}

 

 

7. {}

 

 

8. {}

 

 

9. {}

 

 

10. {}

 

 

11. {}

 

 

12. {}

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/T1-Animali_sacrifici_MT_AT.htm

19-01-2011; Aggiornamento: 20-01-2011

 

▲ Vai a inizio pagina ▲
Proprietà letteraria riservata
© Punto°A°Croce