Stimatissimo signor *** (chiunque è in autorità), stavo pensando, quale è la
cosa più importante che potrei augurare a una persona importante come lei? Non
ho avuto esitazione nel credere che le parole più importanti e urgenti sono
quelle che Gesù rivolse ad una persona importante del suo tempo, Nicodemo, un
dottore della legge: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di
nuovo non può vedere il regno di Dio”.
Poiché Nicodemo credé che si parlasse di una rinascita fisica piuttosto che
spirituale, Gesù gli ribadì il concetto: «In verità, in verità ti dico che se
uno non è nato d’acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quello
che è nato dalla carne, è carne; e quello che è nato dallo Spirito, è spirito”
(Giovanni 3,3-6). Nonostante Nicodemo fosse il più sincero e onesto religioso
del suo tempo, Gesù gli disse chiaramente che senza questa nuova nascita
spirituale non avrebbe potuto vedere il regno di Dio, né entrarvi.
Una
volta, un filosofo mi disse: «Io non esisto!», così gli diedi un
pizzicotto. «L’hai sentito?», gli domandai. Lui per non tradire la
sua filosofia, non rispondeva; così mentre stavo per dargliene un altro,
arresosi mi disse di sì. «Tu l’hai sentito», gli dissi, «perché
esisti, e noi esistiamo perché un giorno siamo nati! Se non fossimo nati, non
esisteremmo! Allo stesso modo, per “esistere” nella famiglia di Dio,
bisogna nascere di nuovo». Per entrare nel regno di Dio: «Bisogna
(non è cosa facoltativa) nascere di nuovo». Questo concepimento
spirituale avviene nel seguente unico modo. Gesù «è venuto in casa sua e i
suoi non l’hanno ricevuto (anzi lo crocifissero); ma a tutti
quelli che l’hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventare figli di
Dio: a quelli, cioè che credono nel suo nome» (Giovanni 1,11s).
Alla
fine del nostro pellegrinaggio terreno, ritrovandoci davanti a Dio, quel che
conterà veramente non sarà se uno è stato papa, re, presidente, spazzino o un
povero mendicante senza nome, quanto piuttosto se è nato di nuovo. Entrare in
paradiso è la grazia più grande che si possa ricevere. Lei è nato di nuovo?
Con
questo miracolo della nuova nascita Dio fa gli uomini santi, adatti per entrare
nel suo regno. Tutti i cristiani del tempo dell’apostolo Paolo si riconoscevano
come santi (Filippesi 1,1; 4,21s), mentre per i credenti odierni la santità è
diventata qualcosa di estraneo al mondo dei vivi. La Bibbia non definisce
«santo» una persona dalla vita esemplare, poiché «Non c’è nessun
giusto, neppure uno» (Romani 3,10) e nemmeno chi ha compiuto miracolosi
prodigi dopo la sua morte! La Parola di Dio chiama «santi» tutti coloro che
hanno creduto nel Signore Gesù. Ma quando verrà il momento di partire da questo
mondo, se non si è già santi, non ci sarà più alcuna possibilità di diventarlo
né di entrare nel luogo santo di Dio. La Bibbia non menziona proprio luoghi
intermedi. Per diventare santo non ci vogliono costosi processi di
santificazione che durano anche 30 anni, così come è avvenuto per «padre Pio»,
il frate di Pietrelcina, riguardo al quale furono spesi 6 miliardi di lire.
Basta un cuore pentito come quello del ladrone in croce e una piccola ma sincera
preghiera: «Gesù, ricordati di me, quando entrerai nel tuo regno!».
E Gesù — non essendo venuto per complicarci la vita con mille cose da fare e non
fare, ma per salvare e santificare non dei giusti ma dei peccatori — gli diede
una risposta istantanea e piena di certezza: «Io ti dico in verità che
oggi tu sarai con me in paradiso» (Luca 23,42s). Gesù voleva dire pure
all’altro ladrone: «Oggi sarai con me in paradiso»,
ma non poté farlo perché l’altro rimase incredulo. Lo dirà a lei? Anche lei,
ora stesso, se crede, potrà realizzare ciò. Ma attenzione! La fede, quella vera,
dà la certezza del paradiso (Ebrei 11,1). Qualsiasi altra fede, che non dia
questo risultato, non è la vera fede, la fede non ha dubbi!!!
È
anche falso il pensiero che non possiamo giudicarci da noi stessi, che non si
può essere sicuri al 100% che Dio sia nostro Padre e noi i suoi figli, poiché
questo lo si potrà sapere solo alla fine. Se riguardo al mio padre naturale, lo
sa lui e lo so pure io che sono suo figlio, tanto più col Padre spirituale!
Infatti, le Sante Scritture affermano: «E voi non avete ricevuto uno spirito
di servitù per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito di adozione,
mediante il quale gridiamo: “Abba! Padre!” Lo Spirito stesso attesta
insieme con il nostro spirito che siamo figli di Dio» (Romani 8,15s). Chi è
figlio di Dio dunque non ha neanche più paura del giudizio, perché sa di esserlo
a tutti gli effetti!
E
figli di Dio lo si sarà per tutta l’eternità. Le Sante Scritture confermano
anche questo: «Vi ho scritto queste cose perché sappiate che avete la vita
eterna, voi che credete nel nome del Figlio di Dio» (1 Giovanni 5:13). Vita
eterna vuol dire «vivere eternamente con Dio»; vuol anche dire «sempre,
eternamente», ossia non è qualcosa che potrebbe durare 15, 20 anni e poi finire.
Nessuno dei figli di Dio andrà all’inferno o in chi sa quale altro strano mondo
di mezzo: all’inferno vi andranno solo quelle creature che non avendo accettato
Gesù, non sono nate di nuovo per diventare figli di Dio.
La
più grande prova del nove per ogni uomo, per sapere se si è nella verità, per
essere sicuri che si sarà promossi alla gloria, si trova solennemente affermata
dalle Sante Scritture: «Dio ci ha dato la vita eterna, e questa vita è nel
Figlio suo (ossia in Gesù Cristo). Chi ha il Figlio ha la vita; chi non
ha il Figlio di Dio, non ha la vita» (1 Giovanni 5,11s). Questo è una
questione estremamente seria e di capitale importanza per ogni uomo. Infatti,
sul muro di un monastero, un’anima alla ricerca scriveva così:
«Un solo Dio, se mi è nemico,
che sarà di me?
Una sola anima, se la perdo,
chi mi salverà?»
Il nostro augurio più grande
per lei, esteso a quanti le stanno intorno, è quello che possiate realizzare la
nuova nascita mediante lo Spirito Santo, per avere la certezza di entrare nel
regno glorioso del Signore.
La salutiamo cordialmente.
Il Signore la benedica grandemente! Il Signore viene!
{Ripreso e adattato da Nicola Martella}
Per l’approfondimento vedi in Nicola Martella,
«Chi dice la gente che io sia?»,
Offensiva intorno a Gesù 1
(Punto°A°Croce, Roma 2000), l’articolo: «La via
che porta a Dio», pp. 190s. |
► URL di origine: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/A2-Lettera_aperta-OiG.htm
07-04-2007; Aggiornamento: 04-07-2010
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