Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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«Chi dice la gente ch’io sia?» — Offensiva intorno a Gesù 1

  È ciò che dicono gli altri su Gesù.

  Ecco le parti principali: Gesù nei mass-media

Gesù fra teologia e filosofia

Gesù fra filosofia e ideologia

Gesù fra ideologie e religioni

Excursus: La via che porta a Dio

 

«E voi, chi dite ch’io sia?» — Offensiva intorno a Gesù 2

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LETTERA APERTA A CHI È IN AUTORITÀ

 

 di Nicola Andrea Scorsone

 

Stimatissimo signor *** (chiunque è in autorità), stavo pensando, quale è la cosa più importante che potrei augurare a una persona importante come lei? Non ho avuto esitazione nel credere che le parole più importanti e urgenti sono quelle che Gesù rivolse ad una persona importante del suo tempo, Nicodemo, un dottore della legge: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio. Poiché Nicodemo credé che si parlasse di una rinascita fisica piuttosto che spirituale, Gesù gli ribadì il concetto: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato d’acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quello che è nato dalla carne, è carne; e quello che è nato dallo Spirito, è spirito (Giovanni 3,3-6). Nonostante Nicodemo fosse il più sincero e onesto religioso del suo tempo, Gesù gli disse chiaramente che senza questa nuova nascita spirituale non avrebbe potuto vedere il regno di Dio, né entrarvi.

     Una volta, un filosofo mi disse: «Io non esisto!», così gli diedi un pizzicotto. «Lhai sentito?», gli domandai. Lui per non tradire la sua filosofia, non rispondeva; così mentre stavo per dargliene un altro, arresosi mi disse di sì. «Tu lhai sentito», gli dissi, «perché esisti, e noi esistiamo perché un giorno siamo nati! Se non fossimo nati, non esisteremmo! Allo stesso modo, per “esisterenella famiglia di Dio, bisogna nascere di nuovo». Per entrare nel regno di Dio: «Bisogna (non è cosa facoltativa) nascere di nuovo». Questo concepimento spirituale avviene nel seguente unico modo. Gesù «è venuto in casa sua e i suoi non lhanno ricevuto (anzi lo crocifissero); ma a tutti quelli che lhanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventare figli di Dio: a quelli, cioè che credono nel suo nome» (Giovanni 1,11s).

     Alla fine del nostro pellegrinaggio terreno, ritrovandoci davanti a Dio, quel che conterà veramente non sarà se uno è stato papa, re, presidente, spazzino o un povero mendicante senza nome, quanto piuttosto se è nato di nuovo. Entrare in paradiso è la grazia più grande che si possa ricevere. Lei è nato di nuovo?

     Con questo miracolo della nuova nascita Dio fa gli uomini santi, adatti per entrare nel suo regno. Tutti i cristiani del tempo dell’apostolo Paolo si riconoscevano come santi (Filippesi 1,1; 4,21s), mentre per i credenti odierni la santità è diventata qualcosa di estraneo al mondo dei vivi. La Bibbia non definisce «santo» una persona dalla vita esemplare, poiché «Non cè nessun giusto, neppure uno» (Romani 3,10) e nemmeno chi ha compiuto miracolosi prodigi dopo la sua morte! La Parola di Dio chiama «santi» tutti coloro che hanno creduto nel Signore Gesù. Ma quando verrà il momento di partire da questo mondo, se non si è già santi, non ci sarà più alcuna possibilità di diventarlo né di entrare nel luogo santo di Dio. La Bibbia non menziona proprio luoghi intermedi. Per diventare santo non ci vogliono costosi processi di santificazione che durano anche 30 anni, così come è avvenuto per «padre Pio», il frate di Pietrelcina, riguardo al quale furono spesi 6 miliardi di lire. Basta un cuore pentito come quello del ladrone in croce e una piccola ma sincera preghiera: «Gesù, ricordati di me, quando entrerai nel tuo regno!». E Gesù — non essendo venuto per complicarci la vita con mille cose da fare e non fare, ma per salvare e santificare non dei giusti ma dei peccatori — gli diede una risposta istantanea e piena di certezza: «Io ti dico in verità che oggi tu sarai con me in paradiso» (Luca 23,42s). Gesù voleva dire pure all’altro ladrone: «Oggi sarai con me in paradiso», ma non poté farlo perché l’altro rimase incredulo. Lo dirà a lei? Anche lei, ora stesso, se crede, potrà realizzare ciò. Ma attenzione! La fede, quella vera, dà la certezza del paradiso (Ebrei 11,1). Qualsiasi altra fede, che non dia questo risultato, non è la vera fede, la fede non ha dubbi!!!

     È anche falso il pensiero che non possiamo giudicarci da noi stessi, che non si può essere sicuri al 100% che Dio sia nostro Padre e noi i suoi figli, poiché questo lo si potrà sapere solo alla fine. Se riguardo al mio padre naturale, lo sa lui e lo so pure io che sono suo figlio, tanto più col Padre spirituale! Infatti, le Sante Scritture affermano: «E voi non avete ricevuto uno spirito di servitù per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito di adozione, mediante il quale gridiamo: “Abba! Padre!Lo Spirito stesso attesta insieme con il nostro spirito che siamo figli di Dio» (Romani 8,15s). Chi è figlio di Dio dunque non ha neanche più paura del giudizio, perché sa di esserlo a tutti gli effetti!

     E figli di Dio lo si sarà per tutta l’eternità. Le Sante Scritture confermano anche questo: «Vi ho scritto queste cose perché sappiate che avete la vita eterna, voi che credete nel nome del Figlio di Dio» (1 Giovanni 5:13). Vita eterna vuol dire «vivere eternamente con Dio»; vuol anche dire «sempre, eternamente», ossia non è qualcosa che potrebbe durare 15, 20 anni e poi finire. Nessuno dei figli di Dio andrà all’inferno o in chi sa quale altro strano mondo di mezzo: all’inferno vi andranno solo quelle creature che non avendo accettato Gesù, non sono nate di nuovo per diventare figli di Dio.

     La più grande prova del nove per ogni uomo, per sapere se si è nella verità, per essere sicuri che si sarà promossi alla gloria, si trova solennemente affermata dalle Sante Scritture: «Dio ci ha dato la vita eterna, e questa vita è nel Figlio suo (ossia in Gesù Cristo). Chi ha il Figlio ha la vita; chi non ha il Figlio di Dio, non ha la vita» (1 Giovanni 5,11s). Questo è una questione estremamente seria e di capitale importanza per ogni uomo. Infatti, sul muro di un monastero, un’anima alla ricerca scriveva così:

«Un solo Dio, se mi è nemico, che sarà di me?

Una sola anima, se la perdo, chi mi salverà?»

 

Il nostro augurio più grande per lei, esteso a quanti le stanno intorno, è quello che possiate realizzare la nuova nascita mediante lo Spirito Santo, per avere la certezza di entrare nel regno glorioso del Signore.

 

La salutiamo cordialmente.

Il Signore la benedica grandemente! Il Signore viene!

 

{Ripreso e adattato da Nicola Martella}

 

 

Per l’approfondimento vedi in Nicola Martella, «Chi dice la gente che io sia?», Offensiva intorno a Gesù 1 (Punto°A°Croce, Roma 2000), l’articolo: «La via che porta a Dio», pp. 190s.

 

► URL di origine: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/A2-Lettera_aperta-OiG.htm

07-04-2007; Aggiornamento: 04-07-2010

 

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