Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Manuale Teologico dell’AT

 

Escatologia

 

 

 

 

Dopo una introduzione alle problematiche della teologia dell’AT, segue il dizionario teologico dell’AT.

   Ecco le parti principali dell’introduzione alla teologia dell’AT:
■ Il compito e l’oggetto della Teologia dell’AT
■ Le posizioni teologiche più ricorrenti
■ I patti e gli altri approcci
■ Contro l’appiattimento storico e teologico dell’AT.

 

Al dizionario teologico dell’AT sono acclusi un registro delle voci e un registro ragionato delle stesse detto «percorsi teologici».

 

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L’INFERNO

 

 di Argentino Quintavalle

 

1. Entriamo in tema

2. L’inferno consiste in un tormento eterno e cosciente?

3. L’inferno è un luogo di fuoco e di punizione eterna

4. I morti sono consci della loro punizione

5. Risposte a varie obiezioni

6. Dov’è l’Inferno?

 

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1.  ENTRIAMO IN TEMA: L’inferno è uno di quelli argomenti che infastidiscono la gente. È stato sempre rappresentato come un posto di fuoco, di demoni e di tormenti infiniti. Molti hanno scritto su di esso nel corso della storia, basti soltanto pensare all’Inferno di Dante Alighieri. La cultura occidentale ha molta familiarità con il concetto. L’inferno è sicuramente insegnato nella Bibbia, ma la dottrina che lo riguarda non è senza controversie. Alcuni dicono che è solo la tomba senza alcuna coscienza. Gli altri dicono che è un posto di correzione e di punizione ma che non è eterno. Altri ancora dicono che è una punizione angosciosa e infinita nel fuoco. Tutti comunque sono d’accordo su un punto: l’inferno è l’assenza totale del favore di Dio.

     Nell’Antico Testamento, la parola associata all’inferno è gê’-hinnōm  che significa «Valle di Hinnom». Era un posto a sud-ovest di Gerusalemme. Questo posto era stato chiamato «Tofet», cioè «camino». Era qui che alcuni re fecero dei sacrifici umani con il fuoco (2 Cr 28,3; 33,6; Gr 7,3). Questo è il motivo per cui, nel Nuovo Testamento, la parola Geenna è stata associata con la distruzione per mezzo del fuoco.

 

 

2.  L’INFERNO CONSISTE IN UN TORMENTO ETERNO E COSCIENTE?: Ci sono molti che negano che l’inferno significhi punizione eterna e cosciente. Alcuni sostengono che la punizione eterna di Dio sia l’annientamento o la non-esistenza, ma ciò contraddice Gv 5,28s che annuncia la risurrezione dei malvagi.

     Altri dicono che la punizione è temporale e che alla fine tutti saranno salvati dall’inferno, ma questo contrasta con Gv 3,16 e Gv 3,36 dove viene detto che Gesù è venuto «affinché chiunque crede in lui non perisca» e «chi rifiuta di credere non vedrà la vita».

     L’obiezione più comune è che un Dio di amore non punirebbe mai la gente con un tormento eterno. Concordo che Dio è amore (1 Gv 4,8), ma Egli è anche giusto (Rm 1,18; 2,5), ed eterno (Sal 90,2; 1 Tm 1,17). Dio punisce il malvagio e questa punizione sarà eterna (Ap 20,10). Ma la domanda rimane: questa punizione eterna è cosciente o no?

     Ci sono versi che possono essere interpretati per sostenere l’idea che i morti non sono coscienti (Ec 9,5 «i morti non sanno nulla»; e Sal 146,4 «in quel giorno periscono i suoi piani»; qui la prospettiva è rispetto a questa terra); altrove sul sito abbiamo già esaurientemente spiegato questi versi. Altri versi paragonano la morte al sonno: At 13,36; 1 Ts 4,13; ma ciò riguarda lo stato prima della risurrezione. Anche di questo aspetto della morte ne abbiamo già parlato altrove. Rimandiamo dunque a quell’articolo per la dimostrazione della coscienza dopo la morte. [► Stato intermedio e sonno dell’anima]

 

 

3.  L’INFERNO È UN LUOGO DI FUOCO E DI PUNIZIONE ETERNA

     ■ Fuoco inestinguibile: «Egli ha il suo ventilabro in mano, e netterà interamente l’aia sua, e raccoglierà il suo grano nel granaio, ma arderà la pula con fuoco inestinguibile» (Mt 3,12).

     ■ Geenna del fuoco: «…sarà condannato alla geenna del fuoco» (Mt 5,22; cfr. vv. 29s).

     ■ Fuoco eterno e geenna del fuoco: «…meglio è per te l’entrar nella vita monco o zoppo, che l’aver due mani e due piedi ed esser gettato nel fuoco eterno… meglio è per te l’entrar nella vita con un occhio solo, che l’aver due occhi ed esser gettato nella geenna del fuoco» (Mt 18,8s).

     ■ Fuoco eterno: «Allora dirà anche a coloro dalla sinistra: Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e i suoi angeli» (Mt 25,41).

     ■ Punizione eterna: «E questi se ne andranno a punizione eterna; ma i giusti a vita eterna» (Mt 25,46). La parola «eterna» è, in entrambe le proposizioni, aiōnion che significa, 1) senza inizio e senza fine, che sempre è stato e sempre sarà; 2) senza inizio; 3) senza fine, che non cessa mai, eterno. La parola «punizione» è kolasin e significa «punire, con l’implicazione di infliggere gravi sofferenze».

     ■ Fuoco eterno: «Sodoma e Gomorra e le città circonvicine… sono poste come un esempio, portando la pena d’un fuoco eterno» (Gd 7).

     ■ Stagno di fuoco: «E se qualcuno non fu trovato scritto nel libro della vita, fu gettato nello stagno di fuoco» (Ap 20,15).

 

 

4.  I MORTI SONO CONSCI DELLA LORO PUNIZIONE

     ■ Pianto e stridore di denti (nelle tenebre di fuori): «Ma i figliuoli del regno saranno gettati nelle tenebre di fuori. Qui sarà il pianto e lo stridore dei denti» (Mt 8,12).

     ■ Pianto e stridore di denti (nella fornace di fuoco): «Il Figli dell’uomo manderà i suoi angeli che raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti gli operatori d’iniquità, e li getteranno nella fornace del fuoco. Qui sarà il pianto e lo stridore dei denti» (Mt 13,41s; cfr. Mt 13,50).

     ■ Tormento eterno senza requie: «Se qualcuno adora la bestia e la sua immagine e ne prende il marchio sulla fronte o sulla mano, berrà anch’egli del vino dell’ira di Dio mesciuto puro nel calice della sua ira: e sarà tormentato con fuoco e zolfo nel cospetto dei santi angeli e nel cospetto dell’Agnello. E il fumo del loro tormento sale nei secoli dei secoli; e non hanno requie né giorno né notte…» (Ap 14,9-11).

 

 

5.  RISPOSTE A VARIE OBIEZIONI: Spesso vengono addotte varie obiezioni da parte dei «distruzionisti». Eccone alcune qui di seguito.

     ■ Isaia 26:14: «Quelli son morti, e non rivivranno più; sono ombre e non risorgeranno più; tu li hai così puniti, li hai distrutti, ne hai fatto perire ogni ricordo».

     È chiaro dal contesto che si sta parlando dei nemici escatologici d’Israele. Questi non vivranno di nuovo in questo mondo e non risorgeranno dalle tombe per tornare nel loro precedente stato di potenza e autorità per opprime e perseguitare il popolo di Dio. Naturalmente essi risorgeranno per ricevere la loro giusta punizione: «L’ora viene in cui tutti quelli che sono nei sepolcri, udranno la sua voce e ne verranno fuori; quelli che hanno operato bene, in risurrezione di vita; e quelli che hanno operato male, in risurrezione di giudizio» (Gv 5,28s; cfr. Ap 20,13ss). È soltanto con la risurrezione di giudizio che il loro ricordo sarà distrutto.

     ■ L’inferno è ingiusto?: Si afferma che gli uomini non sono tutti peccatori alla stessa maniera e le colpe non sono tutte uguali; quindi è ingiusto punirli allo stesso modo. Adolf Hitler, che fu responsabile dell’assassinio di milioni di Giudei, subirà lo stesso tormento di un tedesco non credente che ha cercato di risparmiare qualche giudeo dalla morte?

     Per quanto ne sappiamo noi non possiamo affatto dire che nell’inferno tutti gli uomini soffrono ugualmente. La sacra Scrittura ci informa: «Essi che divorano le case delle vedove, e fanno per apparenza lunghe orazioni. Costoro riceveranno una maggior condanna» (Mc 12,40). I morti saranno giudicati ciascuno secondo le sue opere (Ap 20,13). Il grado di tormento subito sarà proporzionato alla rivelazione ricevuta e dai peccati commessi (cfr. Rm 2,14ss). Dio è giusto!

     ■ Conclusione: L’inferno è un posto reale. Non è una mera incoscienza. Non è temporale. È tormento eterno. Forse è per questo che gli Evangeli parlano più dell’inferno che del cielo: la gente deve essere avvertita di non andare là. Se per il malvagio dovesse finire tutto con la morte, dove sarebbe la giustizia? Finirebbe tutto a «tarallucci e vino»; oppure secondo questa logica: «Chi ha avuto, ha avuto e chi ha dato, ha dato; abbracciamoci e vogliamoci tutti bene», il violentatore di bambini, coloro che commettono stragi, ecc., potrebbero dormire sonni tranquilli.

     Se l’inferno fosse temporale, prima o poi uscirebbero, ma se è eterno e cosciente, allora è veramente necessario il forte avvertimento che troviamo nel Nuovo Testamento: «Ora, se l’occhio tuo destro ti fa cadere in peccato, cavalo e gettalo via da te; poiché val meglio per te che uno dei tuoi membri perisca, e non sia gettato l’intero tuo corpo nella geenna. E se la tua man destra ti fa cadere in peccato, mozzala e gettala via da te; perché val meglio per te che uno dei tuoi membri perisca, e non vada l’intero tuo corpo nella geenna» (Mt 5,29s).

     Dobbiamo concludere che la dottrina della dannazione eterna è ampiamente insegnata nella Bibbia. Questo dovrebbe essere per i cristiani un incentivo a lodare il Signore. La grandezza della nostra salvezza è misurata dalla grandezza del giudizio da cui siamo stati liberati. La dottrina della dannazione eterna deve insegnarci a considerare il peccato molto seriamente. Purtroppo anche molti cristiani minimizzano il peccato, ma il nostro Signore è morto proprio a causa del peccato. La dottrina del giudizio eterno dovrebbe motivarci a prendere l’evangelizzazione seriamente. Se siamo convinti che gli uomini passeranno l’eternità nel tormento, è necessario avvertirli del pericolo cui vanno incontro.

 

 

6.  DOV’È L’INFERNO?: Non posso qui essere dogmatico e né posso rispondere esaurientemente. L’inferno non può essere situato geograficamente. C’è una vecchia teoria, a cui molti credono, che dice che si trova nel centro della terra, ma mi sembra chiaro che l’inferno non si trova in questa terra poiché l’apostolo Pietro dice: «La terra e le opere che sono in essa saranno arse. Poiché dunque tutte queste cose hanno da dissolversi…» (2 Pt 3,10-13).

     Quindi è bene non insistere riguardo la posizione geografica dell’inferno. La Bibbia non ci dice dove si trova l’oscurità eterna e dove si trova il fuoco eterno. Non sappiamo dove si trova l’inferno, né dobbiamo saperlo. È sufficiente sapere che è un posto preparato che accoglierà i peccatori non salvati.

 

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Per l’approfondimento rimando a questo articolo: Nicola Martella (a cura di), «L’Inferno», Escatologia biblica essenziale, Escatologia 1 (Punto°A°Croce, Roma 2007), pp. 315-321; cfr. qui anche «Il mondo dei morti», pp. 190ss; «Lo stato personale dopo la morte», pp. 193ss.

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/A2-Inferno_MT_AT.htm

2007; Aggiornamento: 09-11-2008

 

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