Ho letto con interesse i commenti sulla perdita della
salvezza... Non cito le dottrine che sono già state ampiamente trattate da chi,
come Nicola, di dottrine se ne intende; solo uno studio approfondito e una
conoscenza teologica completa possono permettere dissertazioni che abbiano un
senso, vedi le varie considerazioni su versetti che si rivolgono a Israele e non
alla chiesa, ecc. Vorrei semplicemente testimoniare un paio di cose che ho
vissuto e visto con i miei occhi nel corso di diversi anni a contatto con la
chiesa e come figlia di un pastore evangelico.
1.
EVANGELICO MA NON RIGENERATO?:
Personalmente ho frequentato la chiesa
evangelica per diversi anni, sforzandomi di vivere da buona cristiana, ma senza
essere rigenerata, tutto vano, cercavo di migliorare gli aspetti del mio
carattere per renderli conformi a Cristo e più facevo e peggio era. Poi, un
giorno non ne potevo più, era stanca e mi sembrava che Dio fosse lontano, che
pretendesse solo da me delle cose senza darmi la possibilità di realizzarle (in
realtà vivevo la legge e non la grazia), in quel giorno ho letteralmente gridato
a Dio (ero sola in un grande prato) e, dopo varie esperienze, Dio mi ha fatto
incontrare una persona, una missionaria che mi ha parlato della grazia e della
salvezza come mai nessuno prima lo aveva fatto. Da quel momento ho saputo che i
miei peccati erano e sono lavati, mi sento figlia di Dio e vedo come lo Spirito
Santo lavora nella mia vita per rivelare la Parola, renderla pratica nelle
esperienze quotidiane, ecc.
In sunto: sono passata dallo
stato di evangelica allo stato di cristiana rigenerata. Ho vissuto ancora dei
momenti difficili, dove non trovavo la forza di essere quello che la Bibbia
dice, e attraverso questo ho scoperto che Dio compie la sua volontà in
me, Gesù Cristo è Autore e Compitore della nostra fede, noi non
abbiamo la forza in noi stessi, ma adesso è Lui che vive in noi, e
questa è la garanzia, questo è il sigillo... Gesù afferma anche: le pecore che
il Padre mi ha dato, nessuno le può rapire dalla mia mano; e ancora dice:
l’opera che ha cominciata in noi, la porterà a termine.... Significa che siamo
delle marionette? No! Ma la Bibbia afferma anche che è Lui che compie in noi il
«volere» e l’operare. La nostra vecchia natura non può volere il bene, è nemica
di Dio e sempre lo sarà (uno studio delle lettera ai Romani ce lo fa
comprendere), ma la nuova natura, rigenerata, quella si desidera le cose di Dio,
perché è nata da Dio. Quindi la salvezza non si può perdere... perché
significherebbe annullare la potenza dell’opera della croce.
2.
IL GRANO E LA PAGLIA:
A questo punto potrebbe sorgere la seguente
obiezione: nella chiesa di vedono tante persone avvicinarsi, fare delle
esperienze, forse anche battezzarsi e poi allontanarsi... Ma per quello che ho
visto: sono persone che si avvicinano non a Cristo, ma a un sistema — quello
evangelico. Spesso sono persone che cercano esperienze spirituali o pseudo
spirituali... ma non vengono toccate dalla potenza della croce! Dobbiamo stare
attenti a quali sono i frutti prodotti dall’albero, troppo spesso nella chiesa
ci accontentiamo di vedere una persona rispondere a un appello, fare magari un
preghiera di salvezza, prendere magari il battesimo, ma dietro a tutto questo,
nell’intimo della «casa» di quella persona cosa succede? Una vera conversione
che porta alla salvezza eterna ha delle tappe ben prestabilite, che mostro qui
di seguito.
■
Ravvedimento:
La persona sente il peso del peccato e realizza di essere perduta per sempre e
di avere bisogno del Salvatore. Troppo spesso si scambia la frequentazione di
qualche culto e riunione di chiesa per un vero interesse per Dio; ma perché lo
Spirito Santo possa operare, deve esserci il ravvedimento. È scritto che lo
Spirito Santo convince il mondo di peccato! La prima azione dello Spirito Santo
in una persona non è quella di dare sogni, visioni e altre fantasie, non di dare
profezie sul futuro, ecc. — cose che spesso nel 99% dei casi sanno più di
divinazione cristianizzata che dell’opera di Dio — ma di dare una convinzione di
peccato e un desiderio di salvezza, rivelando l’opera di Cristo. Senza questo
inizio non c’è conversione, ma solo adesione a un ambiente...
■ Confessione dei
peccati: La persona sente il desiderio di chiedere perdono a chi ha offeso,
di rimediare se ha rubato, ecc. Senza l’azione pratica non c’è un’opera
concreta, a Dio non l’inganna nessuno.
■
Desiderio di leggere la Parola e di conoscere Dio:
Se non c’è fame, non c’è vita!
■
Desiderio di vivere la Parola:
Si sente il desiderio di piacere a Dio, si prova disgusto per il peccato —
spesso ci si affanna come conduttori a cercare di inculcare regole di condotta,
ma se una persona è nata di nuovo, sarà lo Spirito Santo a far provare
repulsione per cose che si facevano e che non sono da Dio. Certo la verità va
predicata, è utile esortare e correggere, ma saranno poi la natura di Dio, la
nuova vita e lo Spirito Santo a compiere questo; e dinanzi all’opera dello
Spirito Santo non c’è nulla da fare, per quanto una persona possa essere
testarda, lo Spirito Santo riesce a convincere e a rendere la verità (la Parola)
operante nella vita, perché Gesù Cristo ha vinto il peccato e questo diventa
attivo nella vita della persona
Spesso nelle chiese si spaventano le persone (certo
Dio è santo! E non lo si può ingannare!) per cercare di vedere dei frutti. A
volte, è più per una soddisfazione personale del conduttore che (scusatemi se lo
affermo) vuole «bearsi» dei membri della propria chiesa, illudendosi così che
Dio sia all’opera, mentre magari la predicazione non porta vita, non crea
impatto ma solo, nel migliore dei casi, un’adesione mentale delle persone che
cercheranno di adeguare la loro vita in qualche modo... Ma è un sistema che fa
acqua da tutte le parti... e nel cuore penso che molti conduttori saranno
concordi con questo: la realtà della vita, e non il paio d’ore del culto della
domenica mattina, è ciò che parla forte e chiaro sullo stato di una persona.
Proviamo a non imporre più
regole, ad avere il coraggio di predicare la verità,
tutta, senza sconti e riguardi personali, e a lasciare che sia lo Spirito
Santo a operare... Dove questo non succede, sapremo che la persona deve ancora
nascere di nuovo, dove questo succede vedremo l’opera di Dio nelle vite...
Eviteremo di illuderci di
false conversioni, che ci portano poi a pensare che la salvezza si può
perdere... Non tortureremo più persone facendole vivere ciò che non sono e non
hanno (la vita di Dio non si può imitare o produrre con sforzi religiosi), non
avremo più ipocriti religiosi nelle chiese o ne avremo sempre meno, e la chiesa
di Cristo diventerà una chiesa di impatto sul mondo che la circonda, non un
sistema religioso evangelico che spesso — e lo dico includendo me stessa, con
grande tristezza — è un sistema ormai in decadenza, con «cristiani» rammolliti,
con idee confuse... che vivono le forme ma non conoscono la potenza della croce!
►
Il credente può perdere la sua salvezza?
{Argentino Quintavalle} (A)
►
Perdita della salvezza 1
{S. Ferrero - N. Martella} (T/A)
►
Perdita della salvezza 2
{S. Ferrero - N. Martella} (T/A)
►
Perdita della salvezza 3
{S. Ferrero - N. Martella} (T/A)
►
Perdita della salvezza 4
{AA.VV. - Nicola Martella} (T/A)
►
Si può perdere la salvezza?
{Nicola Martella} (T)
►
Sicurezza e perdita della salvezza
{Tonino Mele} (A)
► URL:
http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/A2-Credente_non-rigenerato_Mds.htm
07-04-07; Aggiornamento: 30-01-2010
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