Elio, un lettore, dopo aver letto l'articolo
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Il potere delle chiavi {Alfredo Terino}, ha posto delle domande all'autore, che gli risponde qui di seguito.
Domanda (D): «Da quali peccati ci salva il battesimo, da quelli fatti
fino ad allora?».
Risposta (R): Se ho capito bene il tuo intervento, tu fai due domande che
sono ambedue dettate da un assunto, ossia che il battesimo, come coronamento del
credere, rimette i peccati. Non credo che ci sia una vera base biblica per
l’assunto che il battesimo, anche quando costituisce il coronamento della fede,
sia la condizione della remissione dei peccati. È vero che alcuni brani (come
Atti 2,38 e 1 Pietro 3,21) potrebbero prestarsi a questa interpretazione, ma
l’insegnamento maestro della salvezza per grazia in tutta la Bibbia è
chiaramente contro una tale interpretazione. Inoltre versetti di questo tipo,
che costituiscono un’eccezione, possono trovare una spiegazione in armonia con
quest’insegnamento. Per esempio, 1 Pietro 3,21 ribadisce il fatto che Cristo è
stato immerso nella morte e che noi, identificati con Lui, siamo salvati
mediante la sua risurrezione. Da quali peccati ci salva il suo
«battesimo»? (N.d.R.: greco «immersione»). Certamente da tutti, perché quando
Egli morì, morì per tutti i nostri peccati. |
(D): «Perché Pietro usò la frase:
“…se è possibile, ti sia
perdonato...”?». [N.d.R.: Si
tratta di del’apostolo Pietro rivolto a Simone il Mago (At 3,22).]
(R): La tua domanda ha come assunto che il mago fosse credente, ma sono
convinto che egli non lo era. Pietro gli parlò senza mezzi termini: «Vada il
tuo denaro in perdizione con te» (3,20). La via che Simone aveva intrapreso
inevitabilmente portava alla perdizione, ma Pietro non era onnisciente e il mago
avrebbe potuto ancora ravvedersi davvero. |
Nota editoriale: Questo episodio mostra la differenza fra un «credente» e
un «rigenerato». Simone il Mago ricevette come tutti gli altri Samaritani, che
crederono, il battesimo da parte di Filippo e l’imposizione delle mani da parte
degli apostoli. Tutto ciò, però, non produsse in lui alcunché, poiché era «in
fiele amaro e in legami d’iniquità» (At 8,23). Per l’approfondimento cfr. Nicola
Martella, «Difficoltà e problematiche»,
Entrare nella breccia
(Punto°A°Croce, Roma 1996), pp. 319-327, su Simone specialmente pp. 321s.
Gli scrittori dei primi secoli narrano che Simone si
recò a Roma e fondò lì la «gnosi», una religione sincretistica fra paganesimo e
cristianesimo, simile all’esoterismo e alla odierna New Age. Le sue «profezie» e
quelle delle due sue «profetesse» (due ex prostitute) ingannarono tanta gente e
costituirono un gran problema per la fede cristiana. In Nicola Martella,
La lieve danza delle tenebre (Veritas, Roma 1992), cfr.
gli articoli: «Medium, estasi, falsi profeti e Bibbia», pp. 363ss; «La dottrina
occulta e la Bibbia», pp. 389-416.
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/A2-Battesimo_perdono_MeG.htm
17-11-2006; Aggiornamento: 04-07-2010 |