Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Escatologia 1

 

Escatologia

 

 

 

 

Questa opera contiene senz’altro alcune novità. Leggendo i brani escatologici della Bibbia sorgono vari interrogativi, ad esempio i seguenti:
■ I credenti, quando muoiono, vanno in cielo o in paradiso?
■ I morti nell’aldilà sono solo inattivi o anche incoscienti?
■ I bimbi morti dove vanno?
■ Se nessuno sa il giorno e l’ora dell’avvento del Messia, perché diversi cristiani hanno fatto predizioni circostanziate per il loro futuro imminente?
■ Qual è la differenza fra escatologia e utopia?
■ In che cosa si differenzia la speranza biblica dalla speranza secolarizzata di alcuni marxisti?
■ Il «rapimento» precederà o seguirà la tribolazione finale?
■ Quando risusciteranno i credenti dell’AT?
■ Il regno millenario è concreto o solo spirituale?
■ Durante il suo regno futuro col Messia regnerà sono Israele o anche la chiesa?
■ Nella nuova creazione i credenti abiteranno in cielo o sulla nuova terra?
■ Lo stagno di fuoco esisterà per sempre?
■ I morti si riconoscono nell’aldilà?
■ Non sarà noioso vivere nel nuovo mondo?
■ Ci sarà il tempo nel nuovo mondo?
■ Ci sarà il matrimonio nel nuovo mondo?
■ Eccetera...

 

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Escatologia 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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LE SETTE CHIESE DELL’APOCALISSE

Modelli di chiese o periodi storici?

 

 di Tommaso Failla - Nicola Martella

 

1. Tesi poste a verifica {Tommaso Failla}

2. Osservazioni e obiezioni {Nicola Martella}

 

Da sempre le sette lettere, fatte scrivere da Gesù all’apostolo Giovanni e indirizzate ai conduttori di sette chiese nell’allora provincia romana Asia, hanno affascinato i lettori, li hanno ammoniti, esortati, incoraggiati e consolati. Nel corso dei secoli, tali lettere sono diventate però anche fonte di speculazioni storiche ed escatologiche. A un certo punto, a qualcuno è venuta l’idea che tali lettere potevano essere predizioni per il futuro e tali chiese potessero essere sette periodi successivi della storia della chiesa. Da almeno il 16° secolo, chi segue questa interpretazione identifica il periodo di Laodicea con la chiesa del suo periodo e sembra che esso a tutt’oggi non sia terminato… La seguente lettera ci dà occasione per riflettere sopra questa singolare e diffusa concezione.

 

 

1. Tesi poste a verifica {Tommaso Failla}

 

Carissimo fratello Martella, […] su un punto solo vorrei capire meglio la tua posizione, cioè relativamente alla comprensione delle «lettere alle sette chiese» d’Apocalisse. Mi sembrano più vicini al pensiero di Giovanni coloro che affermano quanto segue.

     ■ La prima lettera (ad Efeso; desiderabile) si riferisce alla chiesa del primo secolo. Elogiata per le opere, la fatica, la costanza. Rimproverata per aver abbandonato il primo amore. Viene quindi esortata a ravvedersi e fare le opere di prima. Con la promessa dell’accesso all’albero della vita.

     ■ Nella seconda lettera (a Smirne; amarezza) si configura la chiesa nel 2° e 3° secolo. In quel periodo d’amarezza viene elogiata per la perseveranza nelle tribolazioni e per la ricchezza spirituali esortata a non temere (!) e a essere fedele. A Lei la promessa della corona della vita.

     ■ Nella terza lettera (a Pergamo; Elevazione) si configura perfettamente con la chiesa del 4 e 5° secolo. Elogiata per la fede. rimproverata per i falsi insegnamenti, esortata ravvedersi e a lei viene promessa la manna nascosta e un nome nuovo.

     ■ La quarta lettera (a Tiatiri; consumazione delle vittime) può venire identificata con la chiesa nel lungo periodo dell’oscurantismo, dal 6 al 16° secolo. Mai come alla chiesa di quel periodo si possono meglio adattare gli elogi per le opere, per l’amore, per il servizio, per la fede e per la costanza. Ripeto periodo veramente difficile che mette a dura prova la cristianità. Alla chiesa di quel periodo quindi viene rimproverato il cedimento davanti ai falsi insegnamenti e viene esortata a tenere duro, fermamente quella che ha. E poi, la grande promessa della potestà sulle nazioni e della stella mattutina (chi ha orecchi oda).

     ■ La quinta lettera (a Sardi; testualmente «il rimanente») sembra fatta su misura per la chiesa del periodo dal 17° al 18° secolo. Elogiata per la fedeltà d’alcuni ma rimproverata perché in realtà è morta. Ma anche alla chiesa di questo periodo viene fatta l’esortazione d’essere attenta e vigile e di rendere ferma la fede del piccolo rimanente. L’esortazione viene a prendere una intensità di colore nella richiesta del ravvedimento (ravvediti). Ma anche alla chiesa di questo periodo viene fatta una particolare promessa: le vesti bianche e il proprio nome scritto nel libro della vita.

     ■ La sesta chiesa (Filadelfia; corrispondente ad «amore fraterno») impersona la chiesa del periodo del 19° secolo, secolo che mette in evidenza le opere, la lealtà e la costanza, che non subisce nessun rimprovero. Ma che viene esortata a terrene fermamente quello che ha già e a lei che lo Spirito promette che sarà una «colonna» nel tempio di Dio.

     ■ La settima chiesa (Laodicea; letteralmente Giudizio del popolo) è anche quella che vedrà in ritorno di Cristo, che quindi ha da durare fino alla fina dell’età presente. Inquadra bene la situazione dei giorni immediatamente prima di noi e che non si vedono segni di recupero. Nessun elogio, quindi per la tiepidezza che la contraddistingue. Viene anzi rimproverato il tepore e l’orgoglio. Viene esortata a comprare da Dio il vero oro e il vero collirio che gli permetterebbe di vedere. Incoraggiata quindi a ravvedersi. Ma anche se non è più la chiesa dei primi secoli e neanche quella del difficile periodo della rivoluzione francese e della notte di San Bartolomeo, gli vanno indirizzate delle promesse, addirittura di «regnare con Cristo».

 

Mi sembra, invece che sorvoli su questi temi e mi piacerebbe che ci dicessi la tua posizione e, se diversa, come mai!

     Grazie e che il nostro Signore e Salvatore guidi sempre le nostre menti e le nostre scelte e ci riempia di Spirito Santo, il quale solo può portarci nella mente più profonda di Dio. Grazie… {8 settembre 2009}

 

 

2. Osservazioni e obiezioni {Nicola Martella}

 

Qualche precedente storico

     Come al solito ho corretto e formattato al meglio il contributo del mio interlocutore; peccato che non citi le sue fonti. Mi sono già occupato di tale concezione Nella mia opera Escatologia fra legittimità e abuso. Escatologia 2 (Punto°A°Croce, Roma 2007). Il primo in cui ho trovato tale concezione è stato Thomas Brightman (1557-1607). Nell’opera sopra citata, alle pp. 80ss. 102, riporto tale sua concezione e la sua schematizzazione storica. Egli fece coincidere «Laodicea» con la Chiesa d’Inghilterra dei suoi giorni, «l’anticristo» con la chiesa romana, il «falso profeta» con i Turchi e le sette coppe con il periodo che andava dai suoi giorni al 1695 (battaglia di Harmaghedon).

     Sono stati poi specialmente J.N. Darby e il dispensazionalismo a rendere popolare tale concezione delle sette lettere dell’Apocalisse (si veda nell’opera citata l’articolo «Da Darby al dispensazionalismo», pp. 101-107 per approfondire tale sistema storico salvifico).

 

Ciò che Apocalisse 2-3 (non) è

     Personalmente, quando leggo tali lettere di Gesù in Apocalisse 2-3 non vedo altri indizi, oltre a ciò che vi trovo scritto, e cioè quanto segue:

     ■ Si tratta di sette lettere scritte non a chiese, ma a conduttori o rappresentanti (angheloi) d’esse.

     ■ Non c’è nessuna evidenza testuale che si trattasse di una predizione temporale, ossia di sette distinti periodi nella storia della chiesa.

     ■ Si trattava di sette chiese reali situate nell’allora provincia «Asia» e ben conosciute dall’apostolo Giovanni; Gesù scrisse solo ai loro conduttori e non intendeva altro, se non quello che c’è scritto. Esse avevano questioni e problemi differenti, legati alla particolare situazione sociale e politica locale, al conduttore della chiesa, agli avversari dell’Evangelo, al clima spirituale, morale e devozionale presente nella singola comunità. In tal senso tali assemblee sono tutte modelli di chiese locali probabili e presenti nel mondo dall’inizio alla fine della storia della chiesa.

     Le evidenze a tutto ciò le accenno in questa opera da me curata: Uniti nella verità, come affrontare le diversità (Punto°A°Croce, Roma 2001), pp. 35s (Le lettere alle sette chiese).

     Per alcuni approfondimenti storici, culturali e archeologici, si veda Davide Valente, «L’archeologia e l’Apocalisse (1)», Il Cristiano (maggio 2003); «L’archeologia e l’Apocalisse (2)» (giugno 2003).

 

All’arbitrio speculativo non c’è limite

     Cliccando su un link ricevuto per altre questioni, non ho creduto ai miei occhi, trovando un ennesimo esempio di speculazione riguardo al nostro tema. Dove possa arrivare la speculazione circa una cronologia storica che prende spunto dalle sette chiese dell’Apocalisse, si può vedere qui (a cura di «nestore45», evidentemente un carismaticista; 2° contributo; formattazione e correzioni nostre): «L’Apocalisse di Giovanni apostolo traccia profeticamente nei primi due capitoli la storia della Chiesa attraverso sette fasi o periodi corrispondenti alle sette lettere dirette alle sette chiese dellAsia:

     ■ 1) Efeso (= colei che ama) rappresenterebbe la Chiesa delle origini apostoliche, quella del primo amore: sec. l-Il;

     ■ 2) Smirne (= mirra, amarezza) sarebbe invece la Chiesa sub-apostolica perseguitata: sec. III-IV;

     ■ 3) Pergamo (= castello, fortezza) raffigurerebbe la Chiesa greco-ortodossa, cesaropapista e statale: sec. V-X;

     ■ 4) Tiatiri (= colei che offre sacrifici) impersonerebbe la Chiesa cattolico-romana teocratica: sec. XI-XV;

     ■ 5) Sardi (= residuo, lo scampato) rappresenterebbe la Chiesa della Riforma protestante: sec. VI-XIX;

     ■ 6) Filadelfia (= amore fraterno) rappresenterebbe la Chiesa della fedeltà e del risveglio carismatico neopentecostale: sec. XX;

     ■ 7) Laodicea (= giusto per il popolo) renderebbe molto bene la Chiesa tiepida, senza fede, cieca, nuda e povera degli ultimi tempi. Solo ciò che lo Spirito opera nella Chiesa avrà una durata eterna».

 

Anche qui ho corretto e formattato al meglio tale citazione; peccato che l’autore non citi le sue fonti, se ciò non fosse farina del suo sacco. Come si vede, tali sette lettere diventano come un elastico o una gomma da masticare, che ognuno allunga o restringe a proprio arbitrio.

     Faccio una nota al margine. È proprio l’ironia della sorte l’affermazione, secondo cui il «risveglio carismatico neopentecostale» corrisponderebbe alla chiesa di Filadelfia, visto che tale movimento è sincretista e spesso attinge all’esoterismo (New Age) cristianizzato. I fautori di tale movimento pretendono di avere apostoli come i Dodici di Gesù, profeti come quelli dell’AT e nuove rivelazioni paragonabili a quelle della sacra Scrittura. Io li paragonerei ai «superapostoli» giudaici di stampo gnostico che presero il potere in Corinto (2 Cor 11,3ss.13ss); e, per restare nell’Apocalisse, li assomiglierei ai Nicolaiti (gr. = dominatori di popolo), ai seguaci di Balaam (ebr. ba`al`am «dominatore di popolo) e alla falsa profetessa Jazabel (Izebel mischiò la religione di Jahwè con il paganesimo cananeo).

 

Conclusioni

     Vedremo le prossime idee stravaganti di una cronologia della storia della chiesa che prendono spunto da tali semplici lettere a sette conduttori di chiese, vissuti nel 1° secolo dell’era cristiana nella provincia romana Asia.

     Dinanzi a tante e stravaganti opinioni, preferisco rimanere alla semplice lettura ed esegesi di Apocalisse 2-3! Si tratta di archetipi di chiese locali che hanno sempre avuto corrispondenze simili durante gli ultimi due millenni. Ad esempio, il conduttore e la chiesa di Laodicea esistettero realmente nel primo secolo ed essi furono un prototipo di una comunità liberale retta da un leader liberale e tale modello che si realizzò, in modo simile, innumerevoli volte nella storia della chiesa. Parimenti nel mondo ci sono attualmente migliaia di comunità che sorgono con lo zelo della chiesa di Efeso o con le caratteristiche delle altre comunità di Apocalisse 2-3.

     Partendo da ciò posso inoltre chiedermi a quale di tali conduttori paragonarmi e a quale tipo di chiesa corrisponda la mia comunità attuale.

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/A1-Sette_chiese_Ap_Esc.htm

10-09-2009; Aggiornamento: 25-09-2009

 

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