Da sempre le sette lettere, fatte scrivere da
Gesù all’apostolo Giovanni e indirizzate ai conduttori di sette chiese
nell’allora provincia romana Asia, hanno affascinato i lettori, li hanno
ammoniti, esortati, incoraggiati e consolati. Nel corso dei secoli, tali lettere
sono diventate però anche fonte di speculazioni storiche ed escatologiche. A un
certo punto, a qualcuno è venuta l’idea che tali lettere potevano essere
predizioni per il futuro e tali chiese potessero essere sette periodi successivi
della storia della chiesa. Da almeno il 16° secolo, chi segue questa
interpretazione identifica il periodo di Laodicea con la chiesa del suo periodo
e sembra che esso a tutt’oggi non sia terminato… La seguente lettera ci dà
occasione per riflettere sopra questa singolare e diffusa concezione.
1. Tesi poste a verifica
{Tommaso Failla}
▲
Carissimo fratello Martella, […] su
un punto solo vorrei capire meglio la tua posizione, cioè relativamente alla
comprensione delle «lettere alle sette chiese» d’Apocalisse.
Mi sembrano più vicini al pensiero di
Giovanni coloro che affermano quanto segue.
■ La
prima lettera (ad Efeso;
desiderabile) si riferisce alla chiesa del primo secolo. Elogiata per le opere,
la fatica, la costanza. Rimproverata per aver abbandonato il primo amore. Viene
quindi esortata a ravvedersi e fare le opere di prima. Con la promessa
dell’accesso all’albero della vita.
■
Nella seconda lettera (a Smirne;
amarezza) si configura la chiesa nel 2° e 3° secolo. In quel periodo d’amarezza
viene elogiata per la perseveranza nelle tribolazioni e per la ricchezza
spirituali esortata a non temere (!) e a essere fedele. A Lei la promessa della
corona della vita.
■
Nella terza lettera (a Pergamo;
Elevazione) si configura perfettamente con la chiesa del 4 e 5° secolo. Elogiata
per la fede. rimproverata per i falsi insegnamenti, esortata ravvedersi e a lei
viene promessa la manna nascosta e un nome nuovo.
■
La quarta lettera (a Tiatiri;
consumazione delle vittime) può venire identificata con la chiesa nel lungo
periodo dell’oscurantismo, dal 6 al 16° secolo. Mai come alla chiesa di quel
periodo si possono meglio adattare gli elogi per le opere, per l’amore, per il
servizio, per la fede e per la costanza. Ripeto periodo veramente difficile che
mette a dura prova la cristianità. Alla chiesa di quel periodo quindi viene
rimproverato il cedimento davanti ai falsi insegnamenti e viene esortata a
tenere duro, fermamente quella che ha. E poi, la grande promessa della potestà
sulle nazioni e della stella mattutina (chi ha orecchi oda).
■
La quinta lettera (a Sardi;
testualmente «il rimanente») sembra fatta su misura per la chiesa del periodo
dal 17° al 18° secolo. Elogiata per la fedeltà d’alcuni ma rimproverata perché
in realtà è morta. Ma anche alla chiesa di questo periodo viene fatta
l’esortazione d’essere attenta e vigile e di rendere ferma la fede del piccolo
rimanente. L’esortazione viene a prendere una intensità di colore nella
richiesta del ravvedimento (ravvediti). Ma anche alla chiesa di questo periodo
viene fatta una particolare promessa: le vesti bianche e il proprio nome scritto
nel libro della vita.
■
La sesta chiesa (Filadelfia;
corrispondente ad «amore fraterno») impersona la chiesa del periodo del 19°
secolo, secolo che mette in evidenza le opere, la lealtà e la costanza, che non
subisce nessun rimprovero. Ma che viene esortata a terrene fermamente
quello che ha già e a lei che lo Spirito promette che sarà una «colonna» nel
tempio di Dio.
■
La settima chiesa (Laodicea;
letteralmente Giudizio del popolo)
è anche quella che vedrà in ritorno di Cristo, che quindi ha da durare fino alla
fina dell’età presente. Inquadra bene la situazione dei giorni
immediatamente prima di noi e che non si vedono segni di recupero. Nessun
elogio, quindi per la tiepidezza che la contraddistingue. Viene anzi
rimproverato il tepore e l’orgoglio. Viene esortata a comprare da Dio il vero
oro e il vero collirio che gli permetterebbe di vedere. Incoraggiata quindi a
ravvedersi. Ma anche se non è più la chiesa dei primi secoli e neanche quella
del difficile periodo della rivoluzione francese e della notte di San
Bartolomeo, gli vanno indirizzate delle promesse, addirittura di «regnare con
Cristo».
Mi sembra, invece che sorvoli su
questi temi e mi piacerebbe che ci dicessi la tua posizione e, se diversa, come
mai!
Grazie e che
il nostro Signore e Salvatore guidi sempre le nostre menti e le nostre scelte e
ci riempia di Spirito Santo, il quale solo può portarci nella mente più profonda
di Dio. Grazie… {8 settembre 2009}
2. Osservazioni e obiezioni
{Nicola Martella}
▲
Qualche precedente storico
Come al
solito ho corretto e formattato al meglio il contributo del mio interlocutore;
peccato che non citi le sue fonti. Mi sono già occupato di tale concezione Nella
mia opera
Escatologia fra legittimità e abuso.
Escatologia 2 (Punto°A°Croce,
Roma 2007). Il primo in cui ho trovato tale concezione è stato Thomas
Brightman (1557-1607). Nell’opera sopra citata, alle pp. 80ss. 102, riporto
tale sua concezione e la sua schematizzazione
storica. Egli fece coincidere «Laodicea» con la Chiesa d’Inghilterra dei suoi
giorni, «l’anticristo» con la chiesa romana, il «falso profeta» con i Turchi e
le sette coppe con il periodo che andava dai suoi giorni al 1695 (battaglia di
Harmaghedon).
Sono stati
poi specialmente J.N. Darby e il dispensazionalismo a rendere popolare tale
concezione delle sette lettere dell’Apocalisse (si veda nell’opera citata
l’articolo «Da Darby al dispensazionalismo», pp. 101-107 per approfondire tale
sistema storico salvifico).
Ciò che Apocalisse 2-3 (non) è
Personalmente, quando leggo tali lettere di Gesù in Apocalisse 2-3 non vedo
altri indizi, oltre a ciò che vi trovo scritto, e cioè quanto segue:
■ Si tratta
di sette lettere scritte non a chiese, ma a conduttori o rappresentanti (angheloi)
d’esse.
■ Non c’è
nessuna evidenza testuale che si trattasse di una predizione temporale, ossia di
sette distinti periodi nella storia della chiesa.
■ Si
trattava di sette chiese reali situate nell’allora provincia «Asia» e ben
conosciute dall’apostolo Giovanni; Gesù scrisse solo ai loro conduttori e non
intendeva altro, se non quello che c’è scritto. Esse avevano questioni e
problemi differenti, legati alla particolare situazione sociale e politica
locale, al conduttore della chiesa, agli avversari dell’Evangelo, al clima
spirituale, morale e devozionale presente nella singola comunità. In tal senso
tali assemblee sono tutte
modelli di chiese locali probabili e presenti nel mondo dall’inizio alla
fine della storia della chiesa.
Le evidenze
a tutto ciò le accenno in questa opera da me curata:
Uniti nella verità, come affrontare le
diversità (Punto°A°Croce, Roma 2001), pp. 35s (Le lettere
alle sette chiese).
Per alcuni
approfondimenti storici, culturali e archeologici, si veda Davide Valente, «L’archeologia
e l’Apocalisse (1)»,
Il Cristiano (maggio 2003); «L’archeologia e
l’Apocalisse (2)»
(giugno 2003).
All’arbitrio speculativo non c’è
limite
Cliccando su
un link ricevuto per altre questioni, non ho creduto ai miei occhi, trovando un
ennesimo esempio di speculazione riguardo al nostro tema. Dove possa arrivare la
speculazione circa una cronologia storica che prende spunto dalle sette chiese
dell’Apocalisse, si può vedere
qui (a cura di «nestore45»,
evidentemente un carismaticista; 2° contributo; formattazione e correzioni
nostre): «L’Apocalisse di Giovanni apostolo
traccia profeticamente nei primi due capitoli
la storia della Chiesa attraverso sette fasi o periodi corrispondenti alle sette
lettere dirette alle sette chiese dell’Asia:
■ 1) Efeso
(= colei che ama) rappresenterebbe la Chiesa delle origini apostoliche, quella
del primo amore: sec. l-Il;
■ 2) Smirne
(= mirra, amarezza) sarebbe invece la Chiesa sub-apostolica perseguitata: sec.
III-IV;
■ 3)
Pergamo (= castello, fortezza) raffigurerebbe la Chiesa greco-ortodossa,
cesaropapista e statale: sec. V-X;
■ 4)
Tiatiri (= colei che offre sacrifici) impersonerebbe la Chiesa
cattolico-romana teocratica: sec. XI-XV;
■ 5) Sardi
(= residuo, lo scampato) rappresenterebbe la Chiesa della Riforma protestante:
sec. VI-XIX;
■ 6)
Filadelfia (= amore fraterno) rappresenterebbe la Chiesa della fedeltà e del
risveglio carismatico neopentecostale: sec. XX;
■ 7)
Laodicea (= giusto per il popolo) renderebbe molto bene la Chiesa tiepida,
senza fede, cieca, nuda e povera degli ultimi tempi. Solo ciò che lo Spirito
opera nella Chiesa avrà una durata eterna».
Anche qui ho corretto e formattato al
meglio tale citazione; peccato che l’autore non citi le sue fonti, se ciò non
fosse farina del suo sacco. Come si vede, tali sette lettere diventano come un
elastico o una gomma da masticare, che ognuno allunga o restringe a proprio
arbitrio.
Faccio una
nota al margine. È proprio l’ironia della sorte l’affermazione, secondo cui il «risveglio
carismatico neopentecostale» corrisponderebbe alla chiesa di Filadelfia,
visto che tale movimento è sincretista e spesso attinge all’esoterismo (New Age)
cristianizzato. I fautori di tale movimento pretendono di avere apostoli come i
Dodici di Gesù, profeti come quelli dell’AT e nuove rivelazioni paragonabili a
quelle della sacra Scrittura. Io li paragonerei ai «superapostoli» giudaici di
stampo gnostico che presero il potere in Corinto (2 Cor 11,3ss.13ss); e, per
restare nell’Apocalisse, li assomiglierei ai Nicolaiti (gr. = dominatori di
popolo), ai seguaci di Balaam (ebr. ba`al`am «dominatore di popolo) e
alla falsa profetessa Jazabel (Izebel mischiò la religione di Jahwè con il
paganesimo cananeo).
Conclusioni
Vedremo le
prossime idee stravaganti di una cronologia della storia della chiesa che
prendono spunto da tali semplici lettere a sette conduttori di chiese, vissuti
nel 1° secolo dell’era cristiana nella provincia romana Asia.
Dinanzi a
tante e stravaganti opinioni, preferisco rimanere alla semplice lettura ed
esegesi di Apocalisse 2-3! Si tratta di archetipi di chiese locali che hanno
sempre avuto corrispondenze simili durante gli ultimi due millenni. Ad esempio,
il conduttore e la chiesa di Laodicea esistettero realmente nel primo secolo ed
essi furono un prototipo di una comunità liberale retta da un leader liberale e
tale modello che si realizzò, in modo simile, innumerevoli volte nella storia
della chiesa. Parimenti nel mondo ci sono attualmente migliaia di comunità che
sorgono con lo zelo della chiesa di Efeso o con le caratteristiche delle altre
comunità di Apocalisse 2-3.
Partendo da
ciò posso inoltre chiedermi a quale di tali conduttori paragonarmi e a quale
tipo di chiesa corrisponda la mia comunità attuale.
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/A1-Sette_chiese_Ap_Esc.htm
10-09-2009; Aggiornamento: 25-09-2009
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