Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Matteo, l’evangelista dei giudei

 

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Nello stesso libretto sono contenute le domande per lo studio e il dizionarietto, dove trovare le risposte.

   Ecco le parti principali della parte di studio:
■ Introduzione all'Evangelo di Matteo
■ Nascita, battesimo e tentazione (Mt 1,1-4,11)
■ Attività in Galilea (Mt 4,12-16,12)
■ Istruzione dei dodici (Mt 16,13-18,35)
■ Viaggio verso Gerusalemme e ultimi giorni in essa (Mt 19-25)
■ Crocifissione e risurrezione (Mt 26-28).

 

Inoltre ci sono, tra altre parti, anche le seguenti:
■ Dizionarietto
■ Guida allo studio personale e di gruppo.

 

► Vedi al riguardo le recensioni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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CHE COS’È IL PERDONO DIVINO?

 

 di Nicola Martella

 

Nella nostra vita cristiana, quando commettiamo dei peccati, dobbiamo chiedere a Dio di perdonarci di nuovo; oppure, perché siamo stati già perdonati attraverso il sacrificio di Gesù, è sufficiente pentirsi e ravvedersi dinanzi a Dio, riconoscendo il proprio peccato? {Michele Cometa; 24-11-2008}

 

È fuori dubbio che siamo perdonati da Dio mediante il sacrificio di Cristo; non c’è altra alternativa. Bisogna capire però che il sacrificio di Gesù in croce riassume vari sacrifici, che nell’AT erano specifici: sacrificio per il peccato (espiazione), sacrificio per le colpe (perdono, remissione), sacrificio di pace (riconciliazione), olocausto (consacrazione, espiazione). Il sacrificio per il peccato colpisce mediante l’espiazione la natura peccaminosa, per così dire l’albero. Il sacrificio per i peccati o per le colpe colpisce, per così dire, i frutti, elargendo perdono o remissione dei peccati. L’espiazione mediante Gesù sulla croce permette di scampare alla giusta ira di Dio, è il riscatto che elargisce salvezza, giustificazione e santificazione. Il perdono dei peccati permette di ristabilire la comunione, ogni qualvolta essa sia interrotta durante il percorso di santificazione. Se si confondono questi due aspetti, si penserà di aver perso, in qualche modo, la salvezza ogni qualvolta che si commettono certi tipi di peccati.

     Ecco una similitudine illustrativa. Mettiamo che il parente ricco di qualcuno lo abbia prima riscattato dalla schiavitù, in cui era caduto, e poi abbia messo in banca un immenso capitale a suo nome, assicurandogli perciò tale somma. Essa non può però essere prelevata, ma l’intestatario può portare lì ogni cambiale, che non può pagare, perché venga stornata dal capitale depositato. Similmente avviene con i meriti di Gesù davanti a Dio. Egli ci ha prodotto la salvezza e la giustificazione, quindi il riscatto dalla schiavitù del peccato mediante il suo sangue. Altresì assicura il perdono dinanzi a Dio, che ci è accordato e garantito in modo globale, ma che ci viene operativamente concesso ogni volta che confessiamo i nostri singoli peccati.

 

    

 

È quindi sbagliato dire che «dobbiamo chiedere a Dio di perdonarci di nuovo», come se dovessimo nuovamente convertirci. Noi dobbiamo chiederci di perdonarci solo quei peccati (o colpe) commessi realmente, ossia dai debiti contratti, non per quelli che faremo. Se «siamo stati già perdonati attraverso il sacrificio di Gesù», perché dovremmo allora chiedere ancora perdono? In effetti, però, come già detto, di là dall’espiazione del peccato o dal riscatto da esso, che ci garantisce la salvezza, nella nostra vita concreta necessitiamo di perdono ogni qual volta contraiamo dei «debiti». Il perdono ci è garantito per i meriti di Gesù, ma ci viene concesso ogni volta che confessiamo le nostre trasgressioni. «Figlioli miei, io vi scrivo queste cose, affinché non viviate nel peccato; e se qualcuno ha peccato, noi abbiamo un avvocato presso il Padre, cioè Gesù Cristo, il giusto; ed egli è l’espiazione per i nostri peccati; e non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo» (1 Gv 2,1s). Solo chi ha ricevuto l’espiazione per il proprio peccato (la natura peccaminosa), può ricevere il perdono dei peccati (le singole colpe).

     Perciò, poiché Cristo garantisce il perdono dei peccati, ogni qualvolta li commettiamo, bisogna che ce ne ravvediamo e chiediamo perdono. «Se confessiamo i nostri peccati, Egli è fedele e giusto da rimetterci i peccati e purificarci da ogni iniquità» (1 Gv 1,9).

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/A1-Perdono_divino_Mt.htm

27-11-2008; Aggiornamento: 27-09-2013

 

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