Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

Per il discernimento biblico

Prima pagina

Contattaci

Domande frequenti

Novità

Arte sana

Bibbia ed ermeneutica

Culture e ideologie

Confessioni cristiane

Dottrine

Religioni

Scienza e fede

Teologia pratica

▼ Vai a fine pagina

 

Offensiva intorno a Gesù 1

 

Deità

 

 

 

 

«Chi dice la gente ch’io sia?» — Offensiva intorno a Gesù 1: È ciò che dicono gli altri su Gesù.

Ecco le parti principali:
■ Gesù nei mass-media
■ Gesù fra teologia e filosofia
■ Gesù fra filosofia e ideologia
■ Gesù fra ideologie e religioni
■ Excursus: La via che porta a Dio

 

«E voi, chi dite ch’io sia?» — Offensiva intorno a Gesù 2: È ciò che la Bibbia dice su Gesù.

Ecco le parti principali:
■ Gesù nella Bibbia e nella storia
■ La questione giudaica
■ Aspetti conclusivi (Gesù e le donne, Il Gesù sacramentale, Interrogativi)
■ Dizionarietto dei termini

 

► Vedi al riguardo le recensioni.

 

 Offensiva intorno a Gesù 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Serviti della e-mail sottostante!

E-mail

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

CORRELAZIONE FRA PADRE E FIGLIO NELLA DEITÀ

 

 di Nicola Martella

 

Un lettore ci ha presentato le seguenti questioni.

 

Carissimo Nicola, grazie sempre per le tue riflessioni. Poiché c’è una sorella che, pur non mettendo in dubbio la Trinità, vorrebbe capire meglio come si può spiegare la divinità di Cristo in terra, dal momento che lo stesso Gesù si rivolge più volte a Dio come Figlio al Padre. La sorella chiede: «Si rivolge a se stesso? E perché? Come è spiegabile questo suo rivolgersi a Dio Padre come Figlio ma anche come Dio?». Potrei rispondergli per quello che so, ma tu certamente puoi essere più esauriente di me. Ringraziandoti, ti saluto fraternamente in Cristo… {Francesco Pannaccione; 20-04-2009}

    Il lettore è pastore della chiesa battista di Soccavo (Na). Egli reagisce qui all’articolo «Conduttore antitrinitario nelle chiese valdesi». Il seguente contributo avrebbe potuto trovare posto all’interno del tema di discussione «Conduttore antitrinitario nelle chiese valdesi? Parliamone», ma a causa della sua specificità e della trattazione di aspetti specifici, abbiamo preferito metterlo extra.

 

Ad aspetti rilevanti di tali questioni rispondiamo qui di seguito.

 

L’errore principale che fanno molti antitrinitari (ce ne sono di genere diverso) sul tipo dei seguaci della «Torre di guardia» è di confondere l’essere Dio con l’essere una sola persona. In effetti la monoteismo monopersonale afferma che il Dio unico sia una sola persona (giudei, islamici, cristianesimo antitrinitario). Il monoteismo trinitario (o trinitarismo) afferma invece che il Dio unico sia in tre persone (cristianesimo trinitario). Siamo abituati a dichiarare persone o cose con la stessa sostanza o natura mediante dei termini collettivi, ossia che esprimano una «unità composita»: umanità, nazione, popolo, famiglia, fauna, flora, eccetera. Similmente possiamo dire, per spiegarlo con il nostro linguaggio, che «Dio» è una «categoria» sui generis con una sola sostanza, essenza, energia, natura e così via, uniche, specifiche e inconfondibili, che lo distingue da tutte le altre categorie che conosciamo: esseri celesti (cherubini, serafini, melakim o angeli), esseri umani e animali. Dio ha un’energia di vita in sé, che non si esaurisce, immortalità e potenza illimitata; ciò distingue il Creatore da tutte le creature. In tutte le mitologie gli dèi dei popoli hanno bisogno di mangiare per tenersi in vita (cfr. Sal 50). Il Dio della Bibbia è chiamato «Dio vivente» e immortale. Nel NT Egli si è rivelato come tre distinte e contemporanee persone. L’incarnazione del Logos (Dio presso Dio; Gv 1,1ss.14) ha portato un certo cambiamento nella Deità, poiché Gesù Cristo è anche vero uomo, avendo annichilito se stesso (Fil 2,6ss). [ Gesù fra continuità divina e discontinuità storica]

     Il problema principale deriva dal fatto che si proietta l’AT sul NT, non tenendo presente che la rivelazione è progressiva. È evidente che, se nel NT si parla di «mistero» precedentemente nascosto, esso è stato poi svelato all’interno del nuovo patto specialmente dopo Pentecoste. Paolo parlò: della «rivelazione del mistero che fu tenuto occulto fin dai tempi più remoti ma è ora manifestato» (Rm 16,25; cfr. Ef 1,9s; 3,3ss.9; 5,32; Col 1,26s). Paolo parlò al riguardo del «mistero dell’Evangelo» (Ef 6,19), del «mistero di Cristo» (Col 4,3) o del «mistero di Dio: cioè di Cristo, nel quale tutti i tesori della sapienza e della conoscenza sono nascosti» (Col 2,2s). Per questo si parla pure del «mistero della fede (o della devozione)»: «E notoriamente grande è il mistero della devozione: Colui che fu manifestato in carne, fu giustificato in spirito, apparve ad angeli, fu predicato a nazioni, fu creduto nel mondo, fu elevato in gloria»  (1 Tm 3,9.16). In tale mistero svelato rientrava quindi, come già accennato, la rivelazione, secondo cui il Logos (= rivelatore, difensore, avvocato = parakletos) era «Dio presso Dio», il Creatore di ogni cosa e Colui che è stato fatto carne (Gv 1,1ss.14).

     L’altra questione è che l’incarnazione ha costituito un annichilimento del Logos, per così permettergli come «Figlio di Dio» di diventare in tutto e per tutto uomo e servo di Dio (Fil 2,6ss). Gesù sulla terra ha vissuto in totale dipendenza dal Padre, non esercitando ciò che la sua natura di Dio poteva permettergli di fare. Anche gli atti potenti che Gesù fece, li compiva in effetti il Padre mediante di Lui (Gv 5,19ss; 14,10).

     Il NT ci presenta quindi il quadro del monoteismo: diversamente dal politeismo, esiste solo un Dio unico nella sua categoria (natura, potenza, essenza, ecc.), che si manifesta contemporaneamente come tre Persone distinte (Mt 3,16s; 17,5; Mt 28,19). Stando così le cose, è evidente che una persona della Deità poteva dialogare con l’altra, il Figlio con Padre, durante il tempo della vita terrestre di Gesù. Anche attualmente, il Figlio, per essere Mediatore, deve necessariamente dialogare col Padre (1 Tm 2,5). Inoltre il Padre ha mandato suo Figlio sulla terra (1 Gv 4,9) e il Figlio ha mandato, a sua volta, lo Spirito Santo da parte del Padre (Gv 15,26) o, viceversa, lo Spirito Santo è stato mandato dal Padre nel nome di Gesù (Gv 14,26). Ciò mostra che la Deità è così unita, che Paolo poté anche scrivere: «E perché siete figli, Dio ha mandato lo Spirito del suo Figlio nei nostri cuori, che grida: Abba, Padre» (Gal 4,6). Ci sono molti brani, in cui compaiono contemporaneamente tutte e tre le persone.

     All’interno di una compagine sociale unica (p.es. una coppia o una famiglia), i membri che la compongono, dialogano fra di loro. Allo stesso modo fanno le tre Persone all’interno della Deità. La comunione avviene mediante la comunicazione. Per la Deità ciò avveniva anche prima che ogni cosa fosse mai stata creata. «Nel principio era il Logos, e il Logos era presso Dio, e Dio era il Logos. Egli era nel principio con Dio. Ogni cosa fu fatta mediante lo stesso; e senza lo stesso non divenne neppure una delle cose fatte» (Gv 1,1s). Sola la logica divina permette di capire che il Logos creatore era Dio ed era parimenti presso Dio. In tale modo venne espressa la «unità composita» in funzione del Logos incarnato (vv. 14.18).

 

Per la riflessione si tenga presente quanto segue.

     ■ Gesù Cristo a differenza del primo Adamo è in quanto «ultimo Adamo», è uno «spirito vivificante» (1 Cor 15,45), ossia ha la vita in sé dimorante e la può dispensare ad altri (Gv 6,27).

     ■ Ciò che distingue Gesù quale sommo sacerdote dai sacerdoti levitici è che Egli possiede in sé la «potenza di una vita indissolubile» (Eb 7,16).

     ■ In Gesù Cristo la Deità non abita solo parzialmente o solo a livello spirituale, ma «in lui abita corporalmente tutta la pienezza della Deità» (Col 2,9), ossia Egli è Dio in tutto e per tutto.

     ■ Gesù Cristo non è un Dio minore, ma è il «nostro grande Dio e Salvatore, Cristo Gesù» (Tt 2,13). In greco c’è qui un solo articolo per ambedue i sostantivi.

     ■ La funzione di speciale Mediatore fra Dio e gli uomini è possibile solo perché Egli è vero Dio e vero Uomo. 1 Timoteo 2,5 è da tradurre così: «Uno è infatti Dio, uno e Mediatore di Dio e degli uomini, l’uomo Cristo Gesù». La stessa persona è tutto questo: Dio - Mediatore di Dio e degli uomini – Uomo. Chiaramente il Mediatore Gesù, pur essendo Dio per natura ed essenza, non è Dio Padre. Questo è il «mistero» svelato nel nuovo patto.

 

Deità, pluralità e unità: Risposta a un Testimone di Geova {Nicola Martella} (D)

Deità, pluralità e unità? Parliamone {Nicola Martella} (T)

Gesù fra continuità divina e discontinuità storica {Nicola Martella} (T/A)

Immagini della Trinità {Nicola Martella} (T)

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/1-Padre_Figlio_correlaz_OiG.htm

21-04-2009; Aggiornamento: 22-04-2009

 

▲ Vai a inizio pagina ▲

Proprietà letteraria riservata

© Punto°A°Croce