1. PRIME RISPOSTE
1.1. LA
QUESTIONE: Caro Nicola, innanzitutto grazie per i tuoi messaggi e per la
costanza, che hai, di farmeli arrivare. Avrei bisogno di una delucidazione. È
più giusto dire che i nostri nomi sono scritti nel «libro della vita» o
che vengono cancellati? Grazie, Dio ti benedica. {Mariana Ruino;
01-03-2011}
1.2. LE
RISPOSTE
Entriamo in tema
I nomi dei redenti non verranno mai cancellati dal libro dei viventi o della
vita. In nessun luogo nel Nuovo Testamento Dio o Gesù ha detto: «Io cancellerò
il suo nome».
Esistono vari libri, che sono menzionati nella Bibbia (cfr. un misterioso «libro
dell’Eterno» in Is 34,16). Esiste un «libro dei viventi (o della vita)», in cui
sono registrati coloro, che vivono in terra e cancellati al momento della
morte (cfr. Sal 69,28 cancellare = far morire; Sal 139,16 qui però probabilmente
si parla solo dei giorni della gestazione). Per questo si parla della «terra dei
viventi» in contrapposizione con il «mondo (o regno) dei morti» (Gb 28,13; Sal
27,13; 52,5; 116,9; 142,5; Is 38,11; 53,8, Gr 11,19; Ez 26,20; 32,23-27.32).
Esiste un «libro della vita», in cui sono registrati i redenti, che sono
«cittadini del cielo». Paolo parlò dei suoi «collaboratori, i cui nomi sono
nel libro della vita» (Fil 4,3).
Approfondimenti
Del
peccatore impenitente Dio disse: «...l’Eterno cancellerà il nome di lui
di sotto al cielo» (Dt 29,20), ossia non farà restare di lui nessuna memoria
(cfr. Dt 25,19; 2 Re 14,27 fine del regno politico; cfr. invece Is 48,19).
In un momento di sconforto Mosè, chiedendo a Dio di perdonare Israele,
sbottò: «“...nondimeno, perdona ora il loro peccato! Se no, deh, cancellami
dal tuo libro, che hai scritto!”. E l’Eterno rispose a Mosè: “Colui che ha
peccato contro di me, quello cancellerò dal mio libro!”» (Es 32,32s). Mosè
chiedeva in pratica di morire, tanto era avvilito.
Troviamo l’assicurazione positiva, fatta da Gesù: «Chi vince sarà così
vestito di vesti bianche, e io non cancellerò il suo nome dal libro della
vita, e confesserò il suo nome nel cospetto del Padre mio e nel cospetto dei
suoi angeli» (Ap 3,5). Non voler cancellare, ma confessare il nome di
qualcuno pubblicamente, significava ravvivarne la memoria.
Non è mai scritto che qualcuno possa essere cancellato da tale libro dei
salvati. Esso è chiamato anche «libro della vita dell’Agnello» (Ap 13,8);
poiché si è iscritti qui «fin dalla fondazione del mondo», una
cancellazione è inutile, visto che il Signore vi ha iscritto i nomi di tutti
coloro, che lo avrebbero accettato come Salvatore e sarebbero entrati nella
gloria (cfr. Ap 17,8). Nel giorno del giudizio chi non sarà trovato
iscritto nel libro della vita, sarà gettato nello stagno di fuoco (Ap 20,12.15).
Nella futura
città di Dio entreranno infatti «soltanto quelli, che sono scritti nel
libro della vita dell’Agnello» (Ap 21,27).
Conclusioni
Bisogna
rallegrarsi soprattutto del fatto che i propri «nomi sono scritti nei
cieli» (Lc 10,20). Infatti, in tal modo si è «concittadini dei santi e
membri della famiglia di Dio» (Ef 2,19). Chiaramente questo è altresì un
richiamo a comportarsi in modo degno di tale vocazione e onore!
2. APPROFONDIMENTI
2.1. LE
QUESTIONI: Ciao Nicola, sì, diciamo che mi è quasi chiaro che Gesù dice
che scrive i nostri nomi nel libro della vita. Allora qui quando dice che
non li cancellerà, cosa sta intendendo dire? I nomi di tutta l’umanità
sono scritti e chi non accetta Gesù verrà cancellato? È giusto allora pensare
che qui si parli di predestinazione? Grazie, Dio ti benedica. {Mariana
Ruino; 03-03-2011}
2.2. LE
RISPOSTE: Non affronterò qui il tema della «predestinazione»,
essendo troppo complesso per essere toccato in questo luogo, dove il tema è un
altro. Affermo soltanto che la «predestinazione» e l’elezione sono il proposito
e il piano divini per i singoli uomini e addirittura per una nazione (Israele).
Come hanno mostrato Giuda (discepolo eletto personalmente da Gesù) e i
Giudei (il popolo eletto), predestinazione ed elezione non funzionano a
priori, ma necessitano di una risposta adeguata da parte degli uomini; Giuda
tradì Gesù e i Giudei rifiutarono Gesù come Messia, portandolo al patibolo.
Torniamo, quindi, al nostro tema maggiore.
Nel «libro della vita» (ossia quello dei redenti) non sono scritti tutti
gli uomini, ma solo i salvati e cioè fin dalla creazione del mondo (leggi Ap
13,8; 17,8). Quindi, Apocalisse 3,5 è un incoraggiamento nella pesante
situazione, in cui i credenti di tale specifica comunità si trovavano. Tale
conduttore di chiesa era solo nominalmente vivo, ma era spiritualmente morto
(v. 1), poiché le sue opere erano mancanti, non vigilava sul gregge e non lo
pasturava (v. 2). Perciò, nella comunità erano rimasti pochi e anche tale
resto stava per morire (v. 2). Gesù esortò tale conduttore a ravvedersi,
altrimenti lo avrebbe pesantemente giudicato (v. 3). Poi, gli fece riferimento
alcuni pochi che non avevano contaminato i propri costumi; essi avranno
un posto d’onore presso il Signore (v. 4). Il v. 5 è un’ulteriore promessa
positiva a tali «degni» credenti e riguardava la cittadinanza (alcuni
perdevano quella terrena a causa della fede!).
Quindi, Gesù intendeva dire a ognuno di loro all’incirca quanto segue:
Qualunque cosa possa succedere a un mio discepolo, e se egli perderà mai diritti
e cittadinanza a causa del mio Nome, «io non cancellerò il suo nome dal libro
della vita», anzi lo terrò in onore in cielo.
Si trattava di una promessa positiva, e in ciò non bisogna cercare il negativo
«pelo nell’uovo», poiché un’altra possibilità non c’è per i veri
credenti, rigenerati mediante lo Spirito Santo e suggellati per il giorno della
redenzione (Ef 4,30). Se si è veramente rigenerati, la salvezza non si può
perdere, e Gesù lo evidenziò qui: se tutti ti cancelleranno, io non lo farò.
►
Nomi cancellati dal libro della vita? Parliamone {Nicola Martella} (T)
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/A1-Nomi_libro-vita_EdF.htm
19-03-2011; Aggiornamento: 21-03-2011 |