Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Offensiva intorno a Gesù 1

 

Cristologia

 

 

 

 

«Chi dice la gente ch’io sia?» — Offensiva intorno a Gesù 1: È ciò che dicono gli altri su Gesù.

Ecco le parti principali:
■ Gesù nei mass-media
■ Gesù fra teologia e filosofia
■ Gesù fra filosofia e ideologia
■ Gesù fra ideologie e religioni
■ Excursus: La via che porta a Dio

 

«E voi, chi dite ch’io sia?» — Offensiva intorno a Gesù 2: È ciò che la Bibbia dice su Gesù.

Ecco le parti principali:
■ Gesù nella Bibbia e nella storia
■ La questione giudaica
■ Aspetti conclusivi (Gesù e le donne, Il Gesù sacramentale, Interrogativi)
■ Dizionarietto dei termini

 

► Vedi al riguardo le recensioni.

 

 Offensiva intorno a Gesù 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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IL LOGOS SCESE NELLA CARNE?(Gv 1,14)

 

 di Nicola Martella

 

Ciao, Nicola. Non so se hai già affrontato la questione, volevo chiederti la gentilezza di darmi una mano sul testo di Giovanni 1,14. Alcuni studiosi di greco (materia in cui sono ignorante purtroppo) mi dicono che l’espressione «il logos divenne carne» potrebbe anche tradursi «il logos scese nella carne». In questo modo, in pratica, si cerca di legare questa discesa a quanto anticamente avveniva nell’Antico Testamento con i profeti. L’unica differenza rispetto a loro sarebbe che il Logos scese in Cristo per tutta la durata della sua vita, mentre invece nei profeti scendeva temporaneamente. Volevo chiederti se potevi aiutarmi a smontare questo concetto dal punto di vista linguistico. {Stefano Scavitto; 03-09-2015}

 

1.  RISPONDIAMO ALLE QUESTIONI: La locuzione greca recita «Καὶ ὁ λόγος σὰρξ ἐγένετο» [Kaì ho lógos sàrx eghéneto]. Il termine lógos intendeva nel greco popolare (Koiné), «il dotto, l’avvocato» nel senso di «l’esperto della parola, l’eloquente, il retore», che si chiamava in giudizio a propria difesa (cfr. At 24,1 rhḗtōr «parlatore» come «oratore forense o avvocato»). Si veda in nel linguaggio popolare italiano l’uso di «dottore» per «medico». Apollo fu chiamato anḕr lóghion «uomo eloquente», oltre a essere definito come ben ferrato nelle Scritture (At 18,24), capace di parlare e insegnare accuratamente (v. 25).

     Il verbo in questione è ghínomai, che significa basilarmente «diventare, divenire», specialmente nel suo uso transitivo (ossia con annesso complemento oggetto). Lo schema di base è qui il seguente: «A divenne B». Perciò nel nostro brano è impossibile che si traduca «Il Logos scese nella carne»

     Inoltre, in Giovanni 1,14 la forma verbale eghéneto «divenne» è aoristo (ind. med. 3a sg.), che indica un evento unico e conclusivo avvenuto nel passato. Si tratta dell’evento dell’incarnazione.

     Altrove si parla di Gesù Cristo come «hòs efanerṓthē en sarkì», ossia «colui, che fu manifestato in carne» (1 Tm 3,16; aor. ind. pass. 3a sg.). Anche qui il Figlio di Dio non scese nella carne, ma fu manifestato in essa. Come e quando? All’incarnazione! «Quando giunse la pienezza dei tempi, Dio mandò suo Figlio, nato da una donna, nato sotto la legge» (Gal 4,4). Gesù non divenne «Figlio di Dio» al momento del battesimo, come suggerisce lo gnosticismo e la dottrina esoterica, ma lo era fin dalla nascita da una donna.

 

 

2.  ALCUNI APPROFONDIMENTI: Tale schema «A divenne B» si trova in molti brani biblici, dove mai si intende che «A scese in B». La stessa struttura sintattica con lo stesso tempo verbale si trova qui: «Giuda Iscariot, che divenne [suo] traditore» (Lc 6,16). Rm 7,13 «Il buono dunque divenne per me morte?»; «Il sole divenne nero come un sacco di crine» (Ap 6,12). «La terza parte del mare divenne...» (Ap 8,8 sangue; v. 11 assenzio). Il «mare... divenne sangue simile a quello di un morto» (Ap 16,3). «Il regno d’essa [= della bestia] divenne tenebroso» (Ap 16,10). «Babilonia la grande... divenne ricettacolo di demoni, ecc.» (Ap 18,2). Riguardo a Cristo è scritto che il Figlio «divenne... autore di una salvezza eterna» (Eb 5,9s

     Riguardo a Cristo si vedano anche i seguenti brani con la stessa struttura sintattica, ma con il tempo verbale passivo: «Infatti, dico che Cristo è fatto diventare servitore dei circoncisi» (Rm 15,8; pf. inf. pass.). «La pietra, che i costruttori rifiutarono, fu fatta diventare come pietra angolare» (1 Pt 2,7; aor. ind. pass. 3a sg.). La sostanza non cambia «A fu fatto diventare B».

     Nella Settanta, la traduzione greca dell’AT, si veda lo schema «A divenne B» nei seguenti brani: Gn 19,26 «la moglie di Lot... diventò una statua di sale»; 24,67 rispetto a Isacco Rebecca «divenne sua moglie»; Es 4,3 il bastone «diventò un serpente» (= 7,10); Dt 26,5 «Mio padre... diventò una nazione grande, ecc.»; Gdc 8,27 «un efod... diventò un’insidia»; Sal 114,2 [ebr. 113,2] «Giuda divenne il santuario dell’Eterno»; Ez 17,6 un germoglio diventò una vite (x2); 19,3.6 «egli divenne un leoncello».

     Nella Settanta si veda anche lo schema «A fu fatto diventare come B» (gr. eis B, intende la funzione o il risultato) nei seguenti brani: Gn 2,7; 20,12; Rt 4,13; 1 Sm 25,42; 2 Sm 11,27; 2 Cr 13,9; Gr 6,10; Sf 2,15. C’è da menzionare 1 Re 12,30: «Questa cosa [= lógos] divenne [causa di] peccato». Si tratta di un ebraismo. In fondo, non ha un significato diverso dallo schema «A divenne B», tant’è che viene tradotto così; infatti, «divenne sua moglie» (Gn 24,67) o «divenne come moglie» (cfr. Gn 20,12; Rt 4,13) indicano la stessa cosa.

     Concludendo, prendiamo atto che la stessa struttura sintattica e lo stesso verbo, nello stesso tempo verbale o in un altro, si trovano sia nella Settanta, sia nel NT. In tutti i casi riportati non si trova mai lo schema «A scese in B», ma sempre e solo «A diventò B», ossia ciò, che «A» non era prima di quel momento. Come «la moglie di Lot... diventò una statua di sale» (Gn 19,26), così «il Logos diventò carne» (Gv 1,14), ossia un essere umano al cento per cento. Paolo espresse la stessa sostanza in modo più forbito: «Cristo Gesù..., esistendo in forma di Dio, non reputò un’ingiusta prerogativa essere uguale a Dio, tuttavia annullò se stesso, prendendo forma di servo, divenendo a somiglianza degli uomini; e trovato esteriormente come un uomo, abbassò se stesso, divenendo ubbidiente fino alla morte, e alla morte di croce» (Fil 2,5-8).

 

3.  ATTENZIONE ALLE FALSE DOTTRINE!

     ■ Attenzione allo gnosticismo!: Per altro, tale concezione, secondo cui lo «spirito di Cristo» sarebbe sceso nell’«uomo Gesù» è tipicamente gnostica. Secondo lo gnosticismo, lo spirito di Cristo sarebbe sceso nell’uomo Gesù nel momento del suo battesimo, per abbandonarlo nel momento, in cui «l’uomo Gesù» fu crocifisso; infatti secondo tale esoterismo cristianizzato, lo «spirito di Cristo» non poteva morire. Ciò rende «l’uomo Gesù» una specie di posseduto da parte dello «spirito di Cristo». È una falsa e pericolosa dottrina, che la Scrittura condanna assolutamente. Sono specialmente tutte le epistole di Giovanni, che la combattono con veemenza. Essa fu concepita da esoteristi, che entrarono nel cristianesimo del primo secolo (cfr. Simone il mago in At 8), dove cristianizzarono le loro ideologie, per poi uscirne e diventare un grave pericolo per le chiese stesse (1 Gv 2,19). Giovanni inventò per loro il titolo di «contro-unti» (gr. antíchristos; v. 18), ossia ideologi che si spacciavano per cristiani o, addirittura, per Cristo (= Unto), sebbene propagassero insegnamenti contrarie alla «sana dottrina».

 

     ■ Attenzione ai moderni Ebioniti!: Questi erano Giudei, che credevano sì che Gesù fosse il Messia promesso, ma solamente nel senso di «Figlio di Davide». Perciò, riferivano l’espressione «Figlio di Dio» solo all’adozione del «Figlio di Davide» a proprio Figlio. Essi negavano quindi che Gesù Messia fosse Dio insieme al Padre.

     Ciò è smentito proprio da prologo di Giovanni, in cui scrisse che «ho lógos ẽn pròs tòn Theón», ossia «il Logos era presso Dio» fin dall’inizio (vv. 1s; pròs tòn = (rivolto) verso Dio, per evidenziarne la particolare relazione = v. 18 «il Dio unigenito, che è nel seno del Padre», ossia a tu per tu col Padre). A ciò aggiungeva «kaì Theós ẽn ho lógos», ossia «e Dio era il Logos» (v. 1; Theós è determinato per posizione). [ E Dio era il Logos; Il Logos era un Dio? (Giovanni 1,1s)]

     Il Logos è altresì il Creatore universale, senza eccezioni (v. 3), il Detentore della vita e, quindi il dispensatore d’essa (v. 4). A ciò si aggiunga che, essendo l’unico a stare a tu per tu con il Padre, è l’unico a poterlo spiegare in modo autentico (1,18; exēghéomai).

     Quindi, il prologo di Giovanni era indirizzato proprio contro gli antichi e moderni Ebioniti. Nelle sue epistole, dichiarando tutto ciò come falsa dottrina, aggiunse che chi non ha il Figlio, non ha neppure il Padre, e viceversa; chi nega che Gesù è il Cristo (quindi Dio insieme al Padre) non ha neppure il Padre come Dio (1 Gv 2,22s). Chi non ha il Figlio di Dio, poiché lo riduce a solo Figlio di Davide, non può avere la vita eterna (1 Gv 5,11s). Solo rimanendo nella dottrina, secondo cui Gesù è il Messia, quindi Dio insieme al Padre, ha l’Uno e l’Altro (2 Gv 1,9). Chi in questo punto erra, compie opere malvagie (v. 11), e si fa bene a prenderne le debite le distanze (v. 10).

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/A1-Logos_carne_OiG.htm

03-09-2015; Aggiornamento: 08-09-2015

 

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