Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Manuale Teologico dell’AT

 

Dottrine (generale)

 

 

 

 

Dopo una introduzione alle problematiche della teologia dell’AT, segue il dizionario teologico dell’AT.

   Ecco le parti principali dell’introduzione alla teologia dell’AT:
■ Il compito e l’oggetto della Teologia dell’AT
■ Le posizioni teologiche più ricorrenti
■ I patti e gli altri approcci
■ Contro l’appiattimento storico e teologico dell’AT.

 

Al dizionario teologico dell’AT sono acclusi un registro delle voci e un registro ragionato delle stesse detto «percorsi teologici».

 

► Vedi al riguardo le recensioni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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LEGGE E SALVEZZA

 

 di Nicola Martella

 

1. Le questioni

2. Lo sfondo di chi pone le questioni

3. Obiezioni alla giustificazione mediante la Legge

 

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1.  LE QUESTIONI

     ■ «È vero che il sacrificio di Gesù annulla i peccati pregressi, ma se si continua a violare la Legge di Dio ve la sognate voi la salvezza. Si è cercato di far dire a certe scritture che la Legge è superata dal sacrificio di Cristo, ma ciò è falso. Il peccato è la violazione della Legge (1 Gv 3,4). Quale salvezza volete conseguire se si continua a violare la Legge, a commettere peccato?». {Soccorso Ferullo, L’Albero della Vita; 29-10-2006}

     ■ «Il sacrificio di Gesù ha annullato, pagato il debito del peccato commesso contro la Legge di Dio (1 Gv 3,4), ma non riguarda il peccato che si compie, avendone conoscenza (Eb 6,4-6), contro la Legge di Dio in seguito al sacrificio della croce. Il tentativo di annullare questa verità con la manomissione dei Testi Sacri è un grave peccato che porta certamente ad un castigo di Dio». {Soccorso Ferullo, L’Albero della Vita; 04-11-2006}

 

 

2.  LO SFONDO DI CHI PONE LE QUESTIONI: Per capire queste asserzioni, bisogna intendere da chi viene la «predica». Soccorso Ferullo associa al suo nome l’etichetta «L’Albero della Vita» e quest’altra «La verità della Bibbia». Si noti altresì che sulle informazioni, che manda in giro, si trovano questi tre link: http://www.lachiesadidio.it; http://www.pilot.it/ferullo; http://www.lozziweb.it/fides.

     ■ Già l’espressione «La chiesa di Dio» mi ha subito ricordato l’omonima organizzazione di Armstrong e della sua «Pura verità». Egli credeva a una «dualità» divina, il Padre e il Figlio, mentre considerava lo Spirito Santo solo la presenza spirituale di Dio nel mondo, una specie di «forza attiva», al pari dei seguaci della Torre di Guardia. Armstrong univa a ciò anche una grande passione per Israele e per il giudaismo, al punto che riteneva la legge mosaica altresì come ingiuntiva per i cristiani gentili.

     Il suo movimento si sfaldò già durante la sua vita, perché teneva insieme varie anime, e si formarono organizzazioni come «La chiesa di Dio», «La chiesa di Dio internazionale», «La chiesa di Dio, internazionale», eccetera. Dopo la morte di Armstrong, un gruppo capeggiato da uno dei suoi figli accettò la deità dello Spirito Santo e il fatto che l’ubbidienza alla Legge mosaica non fosse determinante ai fini della salvezza; questo gruppo entrò nell’Alleanza Evangelica, di cui accettò la dichiarazione di fede. Un altro gruppo seguì le orme del fondatore. E un ultimo gruppo tornò all’arianesimo, considerando il Messia Gesù solo come una creatura, in qualche modo divinizzata con la risurrezione, ma non Dio nella sua natura.

     ■ Tornando a Soccorso Ferullo e alla «Chiesa di Dio», a cui egli si richiama, si noti che cosa professa lui e il suo gruppo; sotto le sue asserzioni metto le conclusioni di tale credo e contrappongo a ciò la Parola di Dio.

 

Asserzione: La divinità è UNA, l’Altissimo Dio Onnipotente.

Conseguenze: Secondo tale concezione, Gesù non è Dio. Tale «monoteismo uni-personale» (un Dio = una persona) costituisce la dottrina dell’arianesimo, che fu combattuta nei primi secoli dai grandi teologi delle chiese.

   Mi limito dapprima a questa espressione: «Io sono l’alfa e l’omega», ossia tutto in senso assoluto; essa è affermata dal «Signore Dio che è, che era e che viene, l’Onnipotente» (Ap 1,8). Ad essa corrisponde quest’altra espressione: «Io sono il primo e l’ultimo, e il Vivente; e fui morto, ma ecco son vivente per i secoli dei secoli» (1,18; 2,8). Ad essa fa eco quella di «Colui che siede sul trono»: «Io sono l’alfa e l’omega, il principio e la fine» (21,6). Ed essa ha nuovamente il suo riverbero in questa asserzione di Gesù: «Io sono l’alfa e l’omega, il primo e l’ultimo, il principio e la fine» (Ap 22,13; cfr. vv 12.16). Come si vede, Gesù compendia in sé tutto. In matematica se A=X e B=X allora A=B. Ciò Significa che l’Onnipotente è Dio e Gesù Cristo (o l’Agnello) è Dio.

   A ciò si aggiunga che nel NT esistono varie «formule trinitarie» o «brani trinitari», in cui Padre, Figlio e Spirito Santo vengono menzionati insieme e in stretta connessione riguardo alla natura e all’opera dell’intera Deità (Mt 28,19; Lc 1,35; 10,21; At 7,55; 10,38; Rm 15,16.30; 1 Cor 6,11; 2 Cor 13,13; Gal 4,6; 1 Pt 1,2; 1 Gv 4,2). «Ora, il Signore è lo Spirito; e dov’è lo Spirito del Signore, qui è libertà» (2 Cor 3,17). Le «formule trinitarie» sono formule di autorità in nome di tutta la Deità. Perché menzionarli altrimenti insieme in tali formule d’autorità, visto che è scritto: «Io non darò la mia gloria a un altro» (Is 42,8)? La rivelazione è progressiva e nel NT Dio ha rivelato tutto se stesso.

 

Asserzione: Il culto, e la preghiera, è dovuto solo a Dio, diversamente si ha il paganesimo e l’idolatria.

Conseguenze: Secondo tale concezione, pregare Gesù è quindi sbagliato. Però Stefano lo fece: «E lapidavano Stefano che invocava Gesù e diceva: “Signor Gesù, ricevi il mio spirito”» (At 7,59s). Paolo ricordò che «i santificati in Cristo Gesù… in ogni luogo invocano il nome del Signor nostro Gesù Cristo» (1 Cor 1,2). E nell’Apocalisse vengono mostrate tutte le creature in cielo che rendono il culto all’Agnello: «Tu sei degno di… Degno è l’Agnello…» (Ap 5,9.12). Ciò accade anche in connessione con Dio Padre: «A Colui che siede sul trono e all’Agnello siano…» (Ap 5,13). È anche scritto: «…le quattro creature viventi e i ventiquattro anziani si prostrarono davanti all’Agnello, avendo ciascuno una cetra e delle coppe d’oro piene di profumi, che sono le preghiere dei santi» (Ap 5,8). Per l’adorazione congiunta di Dio e dell’Agnello cfr. anche Ap 7,10. [► È lecito pregare Gesù?]

 

Asserzione: I peccati possono essere rimessi dal sacrificio di Gesù, quelli pregressi, attraverso il ravvedimento e l’ubbidienza alla Legge di Dio, i Suoi Comandamenti; altre forme sono ininfluenti, inutili e ingannevoli.

Conseguenze: Secondo tale concezione, è l’ubbidienza alla Legge mosaica che quindi salva. Ciò si trova in palese contrasto con la teologia del NT: «Per le opere della Legge nessuno sarà giustificato al suo cospetto… Ora, però, indipendentemente dalla Legge, è stata manifestata una giustizia di Dio… noi riteniamo che l’uomo è giustificato mediante la fede, senza le opere della Legge» (Rm 3,20s.28; cfr. 2 Tm 1,9; Tt 3,5). [► 3.]

 

Asserzione: La risurrezione della carne non esiste, anche Gesù ha confermato tale principio divino, ed è scritturale.

Conseguenze: Secondo tale concezione, Gesù quindi non è risuscitato fisicamente né lo saranno tutti gli altri. Questo principio è tipico degli gnostici. Nella Bibbia però non si parla mai di una risurrezione degli spiriti, ma solo della carne e dei corpi. La risurrezione dai morti è posta nella Bibbia sempre in connessione con i corpi o con la carne (At 2,31; 1 Cor 15,42ss) e con i sepolcri (Gv 5,28; cfr. Mt 27,52s). Una risurrezione spirituale dei morti non esiste, poiché lo spirito non ne hanno bisogno, ma per tornare a fare storia c’è bisogno di un corpo personale. Gesù tranquillizzò dapprima i suoi discepoli presenti che era proprio lui: «E detto questo, mostrò loro le mani e il costato» (Gv 20,20). Essi pensavano infatti di aver visto uno spirito (Lc 24,37), ma Gesù diede loro la prova dicendo: «Guardate le mie mani ed i miei piedi, perché sono ben io; palpatemi e guardate; perché uno spirito non ha carne e ossa come vedete che ho io» (v. 39). Poi sfidò lo scettico Tommaso, che era stato assente, a verificare che Egli era resuscitato col suo corpo: «Porgi qua il dito, e vedi le mie mani; e porgi la mano e mettila nel mio costato; e non essere incredulo, ma credente» (Gv 20,25.27). Per la necessità della risurrezione di Cristo e dei credenti cfr. 1 Cor 5,12-17. [► La risurrezione di Gesù era fisica; ► Risposte alle obiezioni alla risurrezione fisica di Gesù]

 

Asserzione: L’Inferno non esiste, ma vi è la morte definitiva.

Conseguenze: Secondo tale concezione, non ci sarà quindi un tormento eterno. Il NT dice diversamente: l’empio «sarà tormentato con fuoco e zolfo nel cospetto dei santi angeli e nel cospetto dell’Agnello. E il fumo del loro tormento sale nei secoli dei secoli; e non hanno requie né giorno né notte…» (Ap 14,10s; 20,10; 21,8). [► L'inferno]

 

Gli altri due principi di questo gruppo e le altre sue idee si possono constatare direttamente sui loro siti. Come si vede, non è tutto oro ciò che luccica. Come la «Pura verità» di Armstrong conteneva tante menzogne e mezze verità, non basta fregiarsi con «La verità della Bibbia», per averla veramente. A tale presunto «Albero della Vita» è stata impiccata la verità biblica e, in tal modo, i sui fautori dispensano «morte», ingannando la gente a guadagnarsi la salvezza con le loro opere e sviandola in tante altre cose, descritte sopra.

 

 

3.  OBIEZIONI ALLA GIUSTIFICAZIONE MEDIANTE LA LEGGE: I seguaci di tale «chiesa di Dio» (da non confondere con altre con lo stesso nome) pensano che esista una giustizia valida dinanzi a Dio che derivi dalla Legge mosaica e dall’ubbidienza ad essa. Per questo tacciano altri di manomissione dei sacri Testi, per giustificare la propria dottrina, secondo cui Gesù sarebbe morto solo per i peccati pregressi. Che dice il NT al riguardo?

     La giustificazione è la dichiarazione di giustizia da parte di Dio in questa vita in vista del giudizio finale, quindi di salvezza a vita eterna dinanzi al tribunale di Dio. La Legge di Mosè e la sua osservanza possono giustificare il peccatore dinanzi a Dio? Mai nel NT viene affermato che una persona possa essere giustificata per le opere della Legge mosaica. Nella sinagoga di Antiochia di Pisidia Paolo attestò ai Giudei che «per mezzo di lui [Gesù], chiunque crede è giustificato di tutte le cose, delle quali voi non avete potuto esser giustificati per la legge di Mosè» (At 13,14). Quindi, la Legge di Mosè non può giustificare dinanzi a Dio, ma solo la fede in Gesù. Egli afferma ciò in modo ancora più esplicito: «Per le opere della legge nessuno sarà giustificato al suo cospetto; poiché mediante la legge è data la conoscenza del peccato» (Rm 3,20). E aggiunge subito: «Ora, però, indipendentemente dalla legge, è stata manifestata una giustizia di Dio, attestata dalla legge e dai profeti: 22vale a dire la giustizia di Dio mediante la fede in Gesù Cristo, per tutti i credenti» (vv. 20s). E conclude: «Noi riteniamo che l’uomo è giustificato mediante la fede, senza le opere della legge» (v. 28).

     Ciò fu evidenziato da Paolo a Pietro e agli altri cristiani giudei che si erano messi a giudaizzare tra i Galati (Gal 2,16), e fu sostenuto anche in seguito (Gal 3,11). Paolo disse sulla funzione della Legge mosaica quanto segue: «La legge è stata il nostro pedagogo per condurci a Cristo, affinché fossimo giustificati per fede. 25Ma ora che la fede è venuta, noi non siamo più sotto pedagogo; 26perché siete tutti figli di Dio, per la fede in Cristo Gesù» (vv. 24ss). Egli lanciò ai Galati questo severo monito paradossale: «Voi che volete esser giustificati per la legge, avete rinunciato a Cristo; siete scaduti dalla grazia» (Gal 5,4). Tale avvertimento vale ancora oggi per tutti coloro che pretendono di essere giustificati dinanzi a Dio mediante la loro ubbidienza alla Legge mosaica o a una qualsiasi casistica religiosa.

     Nel NT viene ribadito che i credenti del nuovo patto non sono più sotto la Legge mosaica, ma essendo in Cristo Gesù, non sono più sotto condanna, poiché «la legge dello Spirito della vita in Cristo Gesù mi ha affrancato dalla legge del peccato e della morte» (Rm 8,1s). Ciò che la Legge non poté fare assolutamente, «Dio l’ha fatto, mandando il suo proprio Figlio» (v. 3). La Legge era qualcosa di esterno, ma ora lo Spirito di Dio abita nei credenti (vv. 9.11). Nel nuovo patto i credenti non sono sotto la Legge mosaica, ma «sotto la legge di Cristo» (1 Cor 9,21; cfr. Gal 6,2). [► La legge e l’Evangelo]

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/A1-Legge_salvezza_MT_AT.htm

05-12-2006; Aggiornamento: 03-07-2010

 

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