Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Manuale Teologico dell’AT

 

Dottrine (generale)

 

 

 

 

Dopo una introduzione alle problematiche della teologia dell’AT, segue il dizionario teologico dell’AT.

   Ecco le parti principali dell’introduzione alla teologia dell’AT:
■ Il compito e l’oggetto della Teologia dell’AT
■ Le posizioni teologiche più ricorrenti
■ I patti e gli altri approcci
■ Contro l’appiattimento storico e teologico dell’AT.

 

Al dizionario teologico dell’AT sono acclusi un registro delle voci e un registro ragionato delle stesse detto «percorsi teologici».

 

► Vedi al riguardo le recensioni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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IMMAGINI DI ANGELI IN CASA?

 

 di Nicola Martella

 

La questione del lettore La risposta

 

Prima di porre una domanda, il lettore si accerti che non ci sia già una risposta all'interno del sito «Fede controcorrente». È anche possibile che l'autore abbia già trattato l'argomento in uno di suoi libri; in tal caso verrà inviato al lettore il riferimento all'opera e alle pagine. In alcuni casi il gestore del sito si avvarrà dell'ausilio di un competente collaboratore perché venga data una risposta alla domanda del lettore.

 

 

La questione del lettore  

 

Pace a te, eccomi dopo un certo tempo a proporti un’altra domanda che sta suscitando un po’ di confusione in qualche persona. Un nostro fratello sostiene che non è buono avere angioletti esposti e che si dovrebbero togliere. Sono diversi i passi nella Bibbia, dove vengono riconosciuti come creature celesti al servizio di Dio. Allora che male c’è, se uno ha un quadretto che riporta degli angeli, non vengono certo adorati, piuttosto richiamano alla mente qualcosa di celestialmente bello che potrebbe far pensare a un futuro paradisiaco.

     Io credo che s’entra nel fanatismo, e si voglia fare d’un proprio pensiero una dottrina. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensi tu a proposito e se hai già pubblicato qualcosa sugli angeli. Ti ringrazio. {Pino Destratis; 28 aprile 2008}

 

 

La risposta ▲

 

Sì, ho scritto al riguardo. Perciò introduco subito il riferimento bibliografico per l’approfondimento: Nicola Martella, «Esseri celesti», Manuale Teologico dell’Antico Testamento (Punto°A°Croce, Roma 2002), pp. 157s; si vedano qui anche gli articoli «Cherubini», pp. 107s; «Pneumatologia», pp. 276; inoltre per evitare confusioni con la manifestazione sensibile di Dio, si vedano pure i seguenti articoli: «Inviato di Jahwè», pp. 194s; «Manifestazioni di Dio», pp. 224-227; «Teofania», pp. 351s.

 

Di che parliamo?

     Si tenga presente che nella Bibbia cherubini e serafini non sono «angeli» (ebr. / gr. «inviati». Per capire come stanno biblicamente le cose, all’interno della «pneumatologia creaturale» bisogna distinguere tre distinte categorie di «esseri celesti»: cherubini, serafini e inviati (ebr. kerubim, serafim e male'akim).

     ■ Cherubini: Sono solo quattro, hanno quattro ali e quattro facce e accompagnano Dio nei suoi spostamenti e nelle sue teofanie.

     ■ Serafini: Sono quattro, hanno una sola faccia (sebbene diversa per ognuno di loro), hanno sei ali e sono strettamente connessi al santuario celeste.

     ■ Inviati (o messaggeri): Essi sono chiamati con approssimazione «angeli», sebbene il termine greco, da cui deriva, significa «inviato, messaggero». Sono miriadi di miriadi, non hanno ali e quando si manifestano non si distinguono in genere da un uomo maturo. A differenza del paganesimo (anche quello cristianizzato), non esistono angioletti (putti, amorini) né angeli femmine (sebbene compaiano su tanti dipinti).

     Ciò significa che tutte le rappresentazioni tradizionali degli «angeli» (con le ali, angioletti e angeli con attributi femminili) sono semplicemente false, provengono dal paganesimo e sono state semplicemente cristianizzate.

 

Sentimentalismi o esegesi?

     Ammesso e non concesso che si possa distinguere fra arte (sta nei musei) e immagini sacre (stanno nelle chiese di alcune denominazioni), chi ha mai visto un angelo per poterlo raffigurare? La madre di Sansone scambiò l’inviato celeste per «uomo di Dio», un profeta (Gdc 13,6.8; cfr. 1 Sm 2,27; 9,6ss). È possibile avere un’immagine sacra (Dio, Cristo, angeli, ecc.) e non sviluppare — consciamente o inconsciamente — un rapporto di venerazione o di dipendenza psicologica di tipo religioso, specialmente se si è spiritualmente immaturi o bambini? La mia risposta è no; per questo Dio ha proibito di farsi raffigurazioni sacre di ogni genere. Il sentimento religioso sviluppato dai fanciulli, rimane spesso anche da adulti.

     Infatti Dio ha proibito a Israele ogni rappresentazione di potenze spirituali presenti in cielo, sulla terra e sotto la terra, e ha proibito la ricerca da parte dell’uomo di ogni contatto con tali potenze. Nel NT le cose stanno allo stesso modo. Per brevità rimando all’articolo «Idolatria».

     Certo che gli «inviati» sono creature celesti al servizio di Dio, ma esse non sono omesse dal comandamento divino: «Non ti fare scultura alcuna né immagine alcuna delle cose che sono lassù nei cieli» (Es 20,3ss; Dt 5,7ss; 27,15 maledetto). Dio può inviare i suoi messaggeri celesti per i suoi scopi e in genere rimangono invisibili; e anche quando appaiono, non sempre vengono percepiti come tali (cfr. Eb 13,2). All’uomo però non è dato di invocarli, di pregarli, di venerarli o adorarli, poiché ciò sarebbe idolatria e spiritismo (cfr. Col 2,18; Ap 19,10; 22,8s).

 

Deviare è spesso impercettibile, ma pericoloso

     Lutero diceva la che la ragione umana si comporta come una «prostituta» e seduce l’uomo. Perciò è meglio ubbidire senza compromessi alla Parola che cercare sotterfugi. La storia della chiesa mostra che scivolando, scivolando, si introducono lentamente abitudini, convenzioni e tradizioni che sono nettamente in contrasto con la Parola di Dio. Alla fine ci si può trovare, senza neppure rendersene conto fra coloro, a cui il Signore dovette dire: «Avete annullata la parola di Dio a motivo della vostra tradizione» (Mt 15,6; Mc 7,13).

     È meglio ubbidire alla Parola di Dio con semplicità di cuore, che fare salti mortali per rendere biblicamente appetibili le proprie tendenze, convenzioni, opinioni e tradizioni! (cfr. 1 Sm 15,22). Il salmista disse: «Prima che io fossi afflitto, andavo errando; ma ora osservo la tua parola» (Sal 119,67; cfr. vv. 101.158). Riguardo ai suoi discepoli, Gesù disse al Padre celeste: «Io ho manifestato il tuo nome agli uomini che tu m’hai dati dal mondo; erano tuoi, e tu me li hai dati; ed essi hanno osservato la tua parola» (Gv 17,6). Possa essere questo anche il nostro sentimento in ogni cosa (2 Tm 2,15).

 

Immagini di angeli in casa? Parliamone {Nicola Martella} (T)

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/A1-Immagini_di_angeli_MT_AT.htm

01-05-2008; Aggiornamento:

 

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