1. LE QUESTIONI: Caro Nicola, all’esame di storia del
diritto canonico ho avuto una discussione con il mio professore. Egli asserisce
che i primi cristiani furono perseguitati dai Romani per motivi
religiosi. Gli ho fatto notare che Stefano, il primo martire, fu ucciso dai
Giudei e non dai Romani. Allo stesso tempo, ha affermato che Gesù
probabilmente era uno Zelota. So che hai già scritto al riguardo nella
tua opera «Offensiva
intorno a Gesù»; voglio trarne delucidazioni, per poi mandare una
bella lettera al mio professore! {Vincenzo Russillo; 07-02-2012}
2. UN IMPROBABILE ZELOTA (Nicola Martella): Ognuno vuol
tirare Gesù da una certa parte: chi lo vuole «Esseno», chi «Fariseo», chi
«Zelota» e così via. Gesù non era nulla di tutto ciò.
■ Gli Zeloti: Tali «ferventi» (così il significato del loro nome) erano
Farisei, e cioè appartenevano all’ala integralista di tal movimento; essi
intendevano forzare l’avvento del regno
di Dio mediante interventi di rappresaglia partigiana contro i Romani. Essi
credevano che, quando il popolo si sarebbe sollevato contro le forze occupanti,
Dio sarebbe certamente intervenuto a loro favore e avrebbe restaurato il regno
di Davide.
■ Contrasti rispetto agli Zeloti: Ciò, che
Gesù disse contro i Farisei (in tutte le loro sfumature) sta in Matteo 24.
Gesù si sottrasse ai giochi politici del suo tempo, rifiutò di farsi fare
re, non si schierò contro Cesare (cfr. le tasse) e non insegnò ai suoi seguaci
di far ricorso alla violenza, anzi insegnò a porgere l’altra guancia, a pregare
per i propri nemici e a fare loro del bene. Tutto ciò stava in contrasto con
il programma degli Zeloti.
■ Gesù o Barabba?: Alla fine, dinanzi a Pilato stavano Gesù e Barabba.
Giovanni spiegò: «Or Barabba era un ladrone» (Gv 18,40). Non si pensi che
egli fosse un comune brigante o malvivente. Il termine greco lēstēs
«corsaro, pirata», designava allora anche ciò, che noi chiamiamo «partigiano»;
visto che partigiano significa «chi si schiera da una parte», ciò mostra che i
termini vengono a significare tecnicamente altro rispetto al concetto di base.
Figure come Robin Hood, che combattono la tirannia mediante la
guerriglia, attirano le simpatie in ogni cultura. Barabba era un «noto
carcerato» (Mt 26,16), una sorta di eroe
nazionale, e questo spiega la richiesta corale della sua liberazione (vv. 20s).
Marco lo qualificò nel seguente modo: «Ora, c’era
uno, chiamato Barabba, che era imprigionato
insieme ai suoi compagni sediziosi, i quali durante la
sedizione avevano commesso un omicidio»
(Mc 15,7; cfr. Lc 23,19). I Giudei, richiedendo la sua liberazione a
Pilato, rifiutarono Gesù quale Messia promesso e scelsero la via politica.
Presto, l’incitamento proprio dei «profeti» zeloti avrebbe portati i Giudei alla
totale disfatta (70 d.C.).
■ Dissacratori del tempio: Inoltre, furono proprio gli Zeloti, durante
l’assedio romano di Gerusalemme, ad adempiere la seguente predizione di Gesù: «Quando
dunque avrete veduta “l’abominazione della desolazione”, della quale ha
parlato il profeta Daniele, “posta in luogo santo” (chi legge vi ponga mente),
allora quelli che saranno nella Giudea, fuggano ai monti…»
(Mt 24,15ss). Ora, tale contaminazione del santuario fu perpetuata dapprima
proprio dagli Zeloti, quando fecero del tempio il loro quartier generale.
3. ALCUNE ALTRE OSSERVAZIONI (Vincenzo Russillo)
■ I fatti storici degli Evangeli: Gli evangelisti avevano un grande
interesse per il fatto storico; si veda in proposito che l’incipit di Luca
(Lc 1,1-4) è simile alle introduzioni storiche di autori come Tucidide. Lo
stesso Luca, dopo aver esposto le vicende di Gesù, ha voluto proseguire narrando
le vicende della chiesa e dei primi discepoli, per soddisfare evidentemente
l’istanza di completezza, tipica dell’approccio storico. Ciò detto,
bisogna sottolineare che gli Evangeli non sono trattati storici in senso
moderno, perché raccolgono, assieme ai fatti, anche
l’interpretazione, che degli stessi era stata data dalla primitiva comunità
cristiana. Gli evangelisti avevano sicuramente finalità di proclamazione
(kerygma) e istruzione (catechesi); ma queste prendevano corpo e forma dal
dato storico, cui essi si riferiscono.
■ Il reato di sedizione: Gesù non era un
guerrigliero anti-romano e non fu condannato per motivi politici. A questo
scopo basti considerare il fatto che i seguaci di Gesù non furono
condannati insieme al Maestro. Per i Romani il reato di sedizione era,
per natura, collettivo e non personale: se il motivo della condanna fosse stato,
quindi, di tipo politico, anche gli apostoli e i discepoli sarebbero stati
giustiziati. Questo non è avvenuto, perché le motivazioni erano altre.
■ Punti di contrasto: Molto indicativo è anche il rapporto di Gesù coi
pubblicani. Gesù era notoriamente «amico dei pubblicani e delle
prostitute»: ora i pubblicani erano gli odiati collaboratori dei
Romani, e mai una Zelota (o qualcuno con un pensiero politico simile) avrebbe
intrattenuto contatti con loro. Inoltre tutti i contenuti del messaggio di
Gesù vanno radicalmente in direzione opposta alla tesi di un predicatore
violento; si pensi ad esempio all’amore per il nemico o al «date a Cesare ciò
che è di Cesare» (Mt 22,21).
►
Era Gesù uno Zelota? Parliamone {Nicola Martella} (T)
► URL:
http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/A1-Gesu_Zelota_OiG.htm
22-07-2012; Aggiornamento: 24-07-2012 |