L’origine del
neologismo «Geova»
Il termine «Geova» per gli studiosi della Bibbia e per gli esegeti
non è rilevante e non esiste dal punto di vista testuale! È una mera invenzione,
un neologismo nato nel Medioevo, basato su fraintendimenti letterari e
sull’ignoranza riguardo alla cultura ebraica. I Masoreti (i cultori
ebraici dei testi dell’AT, 5°-7° sec. d.C.) avevano messo le vocali di ’adônāj
(«Signore») sotto al cosiddetto tetragramma (JHWH = Jahwè) per ricordare
agli Ebrei, che secondo il costume, oramai millenario, bisognava leggerlo
appunto ’adônāj; ciò succedeva, infatti, già fin dall’epoca
della deportazione babilonese! L’ignoranza al riguardo di alcuni «studiosi»
medioevali, poco attenti alla cultura ebraica, ha portato i non-ebrei a creare
la moda di leggere il cosiddetto tetragramma con le vocali di ’adônāj
(JaHoWaH → Jehovah), da cui è nato tale improbabile e in
realtà inesistente nome «Geova». Perché dovremmo seguire un costume basato
sull’ignoranza e sul fraintendimento?
La Settanta e il
Nuovo Testamento
Il Nuovo Testamento non ha usato né il cosiddetto tetragramma né
una grecizzazione del nome Jahwè, ma ha correttamente riportato le
citazione dell’AT, leggendo ’adônāj e traducendolo con
Kyrios
(«Signore»), come gli Ebrei ellenistici erano abituati a dire da oramai vari
secoli prima di Cristo. Infatti, proprio perché gli Ebrei leggevano il
cosiddetto tetragramma come ’adônāj, nel 3° secolo a.C. i
traduttori della Settanta (= la traduzione greca dell’AT) non ebbero
nessuna remora a tradurre con Kyrios. In tal senso, Gesù, gli apostoli e
gli scrittori del NT hanno usato solo il nome Kyrios per Dio e per Cristo
stesso.
Quindi, come cristiani, facciamo bene ad attenerci alla prassi del NT e —
tranne che per motivi di studio dell’AT — smettiamola di giudaizzare con tali
nomi, dando loro un alone di misticismo.
Altre deviazioni
riguardo al cosiddetto «sacro Nome»
Oltre a quanto detto riguardo all'ideologia geovista, si tengano presenti
anche le seguenti deviazioni ideologiche riguardo al cosiddetto «sacro Nome».
Per alcuni i nomi di Dio assumono anche un alone di superstizione
misticheggiante
ai confini della cabala. Proprio la cabala fa molto uso dei nomi ebraici
di Dio per fini divinatori, così pure fa l’occultismo. Charles Taze Russel, il
fondatore del movimento conosciuto oggigiorno come «Testimoni di Geova», era un
appassionato delle antiche arti divinatorie (p.es. piramidologia; si veda anche
il suo mausoleo a forma di piramide in un cimitero massone!). Anche i
giudaizzanti fra i cristiani gentili non scrivono più «Dio», ma «D-o»
alla giudaica e così fanno per gli altri nomi; in tal modo, rivestono di
misticismo giudaizzante i comuni nomi e titoli di Dio e di Gesù, creando una
specie di
superstizione del nome sacro. Addirittura
alcuni giudaizzanti affermano che, se non si pronunciano in ebraico i
nomi di Dio (Elohim, Jahwè, ecc.) e di Gesù Cristo (Jehôšûa`,
Ješûa`, Māšîach, ecc.) non si possa essere
veramente salvati! (cultori del sacro Nome); questa è una falsa dottrina.
Per l’approfondimento si veda in Nicola Martella,
Manuale Teologico dell’Antico Testamento (Punto°A°Croce, Roma 2002), l’articolo «Jahwè
[jahewëh; JHWH]», pp. 200ss; cfr. qui anche l’articolo «Nome di Dio [šem]», pp. 239s.
Si vedano anche in Nicola Martella (a cura di), Escatologia fra legittimità e
abuso,
Escatologia 2 (Punto°A°Croce, Roma 2007), gli articoli: «Dall’avventismo al geovismo», pp. 108-113;
«Testimoni di Geova quali compagni di via?», pp. 118-122; «Panorama dell’attività predizionale dei
Testimoni di Geova», pp. 123s.
►
Esiste il nome Geova nei manoscritti greci del Nuovo Testamento? {Nicola Martella} (T)
►
Geova, Geovizzanti e affini? Parliamone {Nicola Martella} (T)
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/A1-Geovizzanti_affini_MT_AT.htm
24-12-2011; Aggiornamento: 26-01-2012 |