ENTRIAMO IN TEMA
Libri, film e rappresentazioni teatrali hanno mostrato il rabbino Gesù come
libertino e presunto fornicatore con Maria Maddalena (cfr. il cosiddetto e
altresì falso «Codice da Vinci»).
Si stanno altresì moltiplicando descrizioni omosessuali vecchie e nuove sul
rabbino Gesù (cfr. il film «Passio» e l’opera teatrale
«Corpus Christi»). Inoltre, su siti di gay e lesbiche presunti cristiani,
questi ultimi per accreditare le proprie pratiche come legittime e conformi alla
sacra Scrittura, ipotizzano addirittura che il Nazareno fosse omosessuale.
Le argomentazioni libertine che vedono il rabbino Gesù come convivente di Maria
Maddalena e latin lover o come omosessuale, sono chiaramente improntate alla
cultura odierna, alquanto sessualizzata, e all’ideologia di certi ambienti (gay
e non), che hanno fatto il loro obiettivo quello di demolire l’immagine morale
del Nazareno. È chiaro che tutto ciò si basa poco sull’esegesi del testo biblico
e sullo studio rigoroso nel contesto letterario, culturale e storico del
giudaismo del tempo di Gesù.
Secondo tale logica, pressoché tutti i personaggi principali del NT sarebbero
stati fornicatori, adulteri o omosessuali (o almeno potenzialmente tali), e cioè
anche durante il loro ministero. Il motto è questo: «Gettiamo fango su tutti per
accreditare il nostro stile di vita. Se tutti saranno insudiciati, nessuno avrà
da ridire sul nostro sudiciume». Chiaramente non è così che si cerca la verità.
Sono stati scritti libri e articoli che hanno cercato di dimostrare
l’immoralità sessuale di vari personaggi biblici del NT, fra cui Gesù. Lo stesso
è successo con i film, in cui Gesù e gli apostoli sono mostrati come una
massa di dissoluti e depravati. Ho mostrato alcune di queste cose nel mio libro
Chi dice la gente che io sia?
(Punto°A°Croce, Roma 2000). In tale primo volume dell’opera «Offensiva
intorno a Gesù 1-2» mostro che
pressoché ogni ideologia ha trattato Gesù come una coperta da tirare dalla
propria parte (cfr. pp. 14s). Nella letteratura, oltre agli aspetti politici,
Gesù viene presentato, ad esempio, come un clown (pp. 21s), un sovversivo (pp.
22s), un crapulone, bugiardo e omosessuale (pp. 23s) e così via (pp. 24ss). Nei
film, oltre all’immagine politica di Gesù (pp. 39ss) e a quella da controriforma
o da immaginetta religiosa (pp. 41s), c’è ad esempio quella di Gesù amante di
Maria Maddalena (pp. 42s), da trasgressivo (pp. 47ss) e blasfemo e dissacrante
in varie salse, tra cui varie versioni gay (pp. 50-54).
GESÙ, IL PECCATO
E LA LEGGE
Ai tempi del NT era la Legge mosaica a codificare che cosa fosse peccato,
trasgressione e colpa. L’apostolo Giovanni affermò che
il peccato è la trasgressione della legge mosaica (1 Gv 3,4). Nella Torà
era
chiaramente codificato che ogni pratica fornicatoria,
adulterina e omosessuale fosse abominio al Signore e degna di morte. Ogni
rabbino (quindi anche il rabbino Gesù), per essere tale, aveva l’obbligo di
interpretare e spiegare ciò che la Legge asseriva. Dalle parole e dagli
insegnamenti di Gesù risultava evidente che la volontà di Dio si trovava nella
Legge mosaica (Mt 5,17s). Egli si scagliò contro le tradizioni religiose degli
scribi del suo tempo, ma mai contro la Legge di Dio.
Com’erano considerati quindi, ad esempio, i rapporti omosessuali dalla
Legge mosaica, base della dottrina del giudaismo? Erano ritenuti un «abominio».
Per il peccato v’era il perdono, dopo il pentimento, la conversione e l’offerta
di un sacrificio; per l’abominio non c’era nulla del genere, se non la morte per
interdetto. Non mi dilungo molto qui su questo punto avendo affrontato la
questione altrove: si veda in Nicola Martella,
Disturbi e abusi, Sesso & Affini 3 (Punto°A°Croce, Roma
1998), gli articoli: «L’omosessualità», pp. 157-171; «L’omosessualità e la
Bibbia», pp. 172-184; «L’amicizia fra uomini», pp. 185-193. Similmente accadeva
anche per la fornicazione e l’adulterio (per i dettagli rimando a molti
articoli nel 2° e nel 3° volume di Sesso & Affini).
IL RABBINO GESÙ
E I SUOI TEMPI
Ai suoi tempi Gesù era considerato un rabbino sia dal popolo che dai suoi
avversari. Era così che venne pubblicamente e continuamente chiamato: «Rabbì»
(Gv 1,38), «Rabbunì» (Mc 10,51; Gv 20,16) o «Maestro», sia dai suoi seguaci,
sia dagli avversari,
sia dalla gente,
sia da scribi e da altri capi non ostili,
sia dal traditore Giuda (Mt 26,25.49). E così intendeva altresì Gesù se stesso.
Un rabbino era un interprete autorevole della Legge mosaica, e la gente si
rivolgeva a lui per sapere cosa essa diceva, come interpretarla e come metterla
in pratica per piacere a Dio. Per essere considerati rabbini, bisognava avere
una grande moralità e un condotta esemplare; in caso contrario si era
squalificati.
La morale sessuale dei Giudei al tempo di Gesù era molto rigorosa.
L’insurrezione dei Maccabei verso la metà del 2° secolo a.C. fu dovuta
specialmente al fatto che il re di Siria voleva introdurre in Gerusalemme, fra
altre cose, i giochi ginnici, ossia le gare in cui i concorrenti erano nudi. Già
la nudità pubblica dei maschi era tabù, e si vergognava in pubblico (quasi fosse
nudo) già chi era vestito solo di brache (Gv 21,7).
LA MORALE DEL
RABBINO GESÙ
È vero che Gesù disse alla donna adultera colta in flagranza: «Neppure io ti
condanno» — ciò era dovuto all’ingiustizia di non aver condotto pure
l’adultero — ma aggiunse pure: «Va’ e non peccare più» (Gv 8,11). Per il
resto la sua morale sessuale era molto conservatrice, ossia conforme alla Legge,
e non ammetteva il divorzio, se non per l’esplicito caso di fornicazione (o
lussuria, indecenza; Mt 5,32; 19,9). Talché i suoi stessi discepoli di dissero:
«Se il caso dell’uomo con la donna sta così, non è consigliabile di prendere
donna» (Mt 19,10). Gesù insegnava addirittura l’astinenza sessuale in certi
casi: «Infatti vi sono dei castrati che sono nati così dal seno della madre;
e vi sono dei castrati che sono stati castrati dagli uomini, e vi sono dei
castrati che si sono castrati da sé a causa del regno dei cieli. Chi può
comprendere, comprenda» (v. 12).
Nessun fornicatore, adultero o omosessuale avrebbe potuto diventare rabbino in
Giudea né altrove presso i Giudei. Se già gli adulteri erano messi a piazza
pubblica e lapidati (Gv 8,5), tanto più succedeva ciò per un peccato di abominio
qual era considerata l’omosessualità. No, nessuno che fosse omosessuale, poteva
allora diventare rabbino e rimanere in vita a lungo, appena scoperto.
Uno dei modi come Gesù venne chiamato, fu «santo» (Lc 1,35; At 4,27.30
Servitore), «il Santo di Dio» (Mc 1,24; Gv 6,69) e «il Santo e il Giusto» (At
3,14), ossia uno che in tutto e per tutto si attenne alla Legge, senza mai
deviare dalla volontà di Dio. Dio non avrebbe potuto agire in lui in modo così
prodigioso, se Gesù avesse infranto la Legge, di cui difendeva fino all’ultima
iota: «Non pensate che io sia venuto per abolire la legge o i profeti; io
sono venuto non per abolire ma per compire: poiché io vi dico in verità che
finché non siano passati il cielo e la terra, neppure un iota o un apice della
legge passerà, che tutto non sia adempiuto» (Mt 5,17s). I suoi stessi
avversari gli dissero: «Maestro, noi sappiamo che sei verace e insegni la via
di Dio secondo verità, e non ti curi d’alcuno, perché non guardi all’apparenza
delle persone» (Mt 22,16). Il Fariseo Nicodemo disse a Gesù: «Maestro,
noi sappiamo che tu sei un dottore venuto da Dio; perché nessuno può fare questi
miracoli che tu fai, se Dio non è con lui» (Gv 3,2). Di lui fu attestato che
fu tentato come tutti gli uomini
in ogni cosa, ma senza mai peccare (Eb 4,15). Egli ingiunse ai suoi
discepoli la perfezione morale che Dio richiedeva (Mt 5,48).
UN RABBINO SOTTO
CONTINUO CONTROLLO
Gesù era circondato continuamente da gente, desiderosa di ascoltare le sue
parole (Mt 6,31; Mc 5,30s). Era anche sotto mira di Farisei, Sadducei e altri
gruppi religiosi che continuamente lo spiavano, provocavano con domande
trabocchetto e con casi costruiti ad arte e cercavano di trovare degli appigli
per screditarlo come rabbino e degli aspetti nella sua vita e nelle sue parole
contrari alla legge per poterlo condannare a morte, magari aizzando le folle
contro di lui. Spesso scribi, Farisei e Sadducei si accostavano a lui per
metterlo alla prova con qualcosa (Mt 16,1; 22,35; Lc 10,25; 11,16) e per poterlo
quindi accusare (Gv 8,6). È scritto che i Farisei «tennero consiglio per
vedere di coglierlo in errore nelle sue parole» (Mt 22,15), tentativo che
avevano spesso già organizzato (Mc 12,13). Gesù era proprio un osservato
speciale: «Ed essendosi messi a osservarlo, gli mandarono delle spie che
simulassero d’essere giusti per coglierlo in parole, alfine di darlo in mano
dell’autorità e del potere del governatore» (Lc 20,20); ma tale impresa non
riuscì loro e dovettero tacersi (v. 26).
Non trovando nulla di immorale in lui e nei suoi discepoli, si attaccavano a
questioni secondarie come lavaggio di mani prima di mangiare (Mc 7,2-5), censo a
Cesare (Mt 22,17), guarigioni nel giorno di sabato,
mangiare con i pubblicani e peccatori (Mt 9,11), eccetera. Pur di condannarlo,
pagarono falsi testimoni. «Ora i capi sacerdoti e tutto il Sinedrio cercavano
qualche falsa testimonianza contro a Gesù per farlo morire; e non ne trovavano
alcuna, benché si fossero fatti avanti molti falsi testimoni» (Mt 26,59s).
Lo stesso Pilato disse: «Non ho trovato in lui alcuna delle colpe di cui
l’accusate; e neppure Erode, poiché egli l’ha rimandato a noi; ed ecco, egli non
ha fatto nulla che sia degno di morte» (Lc 23,14s). Pilato non avrebbe detto
così, se Gesù fosse stato accusato di immoralità sessuale (omosessualità,
fornicazione, ecc.), anzi i Giudei non l’avrebbero neppure fatto arrivare da
Pilato.
Se Gesù fosse stato fornicatore, adultero od omosessuale, non sarebbe vissuto a
lungo già prima dell’inizio del suo ministero, figuriamoci dopo, continuamente
spiato e controllato com’era! Non a caso, quando Gesù disse ai suoi discepoli
che era tempo di tornare in Giudea, i discepoli gli dissero: «Maestro, i
Giudei cercavano or ora di lapidarti, e tu vuoi tornare là?» (Gv 11,7s).
Gesù stesso provocò i suoi avversari a trovare in lui qualcosa contrario alla
Legge perché potessero condannarlo, sapendo di essere giusto davanti a Dio. «Chi
di voi mi convince di peccato? Se vi dico la verità, perché non mi credete?»
(Gv 8,46). Quando dinanzi al Sinedrio giudaico una delle guardie dette uno
schiaffo a Gesù per le cose che disse, Gesù rispose: «Se ho parlato male,
dimostra il male che ho detto; ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?»
(Gv 18,23). Nessuno osò aprire bocca.
ASPETTI
CONCLUSIVI
Chi oggigiorno getta fango su Gesù per accreditare se stesso e le proprie
pratiche sessuali, abominevoli per la Legge mosaica, non solo inganna se stesso,
ma si carica di un pesante giudizio, non solo per i peccati di abominio che
pratica (Ap 21,8), ma anche per alto tradimento e lesa maestà verso la più alta
autorità che c’è presso Dio Onnipotente. Quale scusa si vorrà far valere quando
Dio giudicherà coloro che hanno infangato la memoria di suo Figlio?
All’inizio abbiamo ricordato che per l’apostolo
Giovanni il peccato era la trasgressione della legge mosaica (1 Gv 3,4). Appena
prima disse: «Sappiamo che quando egli [= Gesù] sarà manifestato, saremo
simili a lui, perché lo vedremo come egli è. E chiunque ha questa speranza in
lui, si purifica come egli è puro»
(1 Gv 3,2s).
Alla fine dell’Apocalisse,
Gesù stesso lanciò la seguente sfida in vista del giudizio finale: «Chi è
ingiusto sia ingiusto ancora; chi è
contaminato si contamini ancora; e
chi è giusto pratichi ancora la
giustizia e chi è santo si
santifichi ancora» (Ap 22,11).
►
Fango sulla moralità di Gesù? Parliamone 1
(T)
►
Fango sulla moralità di Gesù? Parliamone 2
(T)
►
Gesù era sposato?
{Nicola Martella} (A)
►
I gay dicono che anche Gesù e alcuni apostoli fossero tali 1
{Nicola Martella} (A)
►
I gay dicono che anche Gesù e alcuni apostoli fossero tali 2
{Nicola Martella} (A)
►
Per i gay anche Gesù e alcuni apostoli erano tali? Parliamone 1
{Nicola Martella} (T)
►
Per i gay anche Gesù e alcuni apostoli erano tali? Parliamone 2
{Nicola Martella} (T)
►
Temi tabù per i cristiani?
{Nicola Martella} (T/A)
► URL:
http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/A1-Fango_moral_rabbi-Gesu_Avv.htm
13-10-2008; Aggiornamento: 20-10-2008
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