Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

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Offensiva intorno a Gesù 1

 

Escatologia

 

 

 

 

«Chi dice la gente ch’io sia?» — Offensiva intorno a Gesù 1: È ciò che dicono gli altri su Gesù.

Ecco le parti principali:
■ Gesù nei mass-media
■ Gesù fra teologia e filosofia
■ Gesù fra filosofia e ideologia
■ Gesù fra ideologie e religioni
■ Excursus: La via che porta a Dio

 

«E voi, chi dite ch’io sia?» — Offensiva intorno a Gesù 2: È ciò che la Bibbia dice su Gesù.

Ecco le parti principali:
■ Gesù nella Bibbia e nella storia
■ La questione giudaica
■ Aspetti conclusivi (Gesù e le donne, Il Gesù sacramentale, Interrogativi)
■ Dizionarietto dei termini

 

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 Offensiva intorno a Gesù 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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LA DONNA DELL’APOCALISSE  E I 144.000

 

 di Nicola Martella

 

Le questioni dei lettori La risposta

 

 

Le questioni dei lettori  

 

Le seguenti due richieste di approfondimento, sebbene partano da due problematiche differenti (e due ambiti vitali diversi quanto a chi le pone), sono intrecciate insieme quanto alla risposta. La prima questione proviene da Gaio Rannuni (ps.) in discussione con un seguace della Torre di Guardia. L’altra questione proviene da Nicoletta Vitale e riguarda il cattolicesimo mariano.

     ■ I 144.000: «Ho una sottigliezza, che non sono riuscito a risolvere, e riguarda i 144.000 del cap.14 di Apocalisse. Mentre quelli del capitolo 7 si capisce chiaramente che si trovano in terra quelli del cap. 14 sembra che siano invece in cielo e che seguono l’Agnello ovunque vada. Da qui i Testimoni di Geova [da qui in poi TdG, N.d.R.] traggono la dottrina secondo cui si tratterebbe di quelli che andranno in cielo a regnare con Cristo, mentre gli altri (l’altra umanità geovista, non nata di nuovo) resterà sulla terra». {Gaio Rannuni, ps.; 11-10-2007}

     ■ La donna dell’Apocalisse: «Leggi quanto scrive il moderatore del forum «Cattolici romani» (nickname «a_ntv»). Ma è possibile che molti e molti cattolici non sappiano — ma m’auguro che qualche teologo lo sappia — che la “donna” nella Bibbia rappresenta la Chiesa di Cristo? Hai qualcosa che me lo dimostra in modo esauriente per poterlo spiegare ad altri?» {Nicoletta Vitale; 10-10-2007}

 

 

La risposta ▲

 

La questione geovista

     Qui di seguito do alcune risposte preliminari alla questione che approfondirò maggiormente sotto. Si fa sempre bene a chiedere ai TdG a quale tribù d’Israele appartengano (!), visto che in Ap 7 saranno tutti Giudei, senza eccezione. Tali 144.000 Giudei saranno una specie di elite, di accoliti particolari del Messia, forse le sue «guardie scelte». Essi sono gente del futuro! Quando i TdG erano quattro gatti e si aspettavano l’avvento messianico nel giro di pochissimi anni, si potevano permettere tali tesi (differenziazione fra gli «unti» e la massa geovista), ma oramai è una cosa solo ridicola. Secondo Ap 1,6; 5,10; 20,4.6 tutti i redenti e risorti regneranno col Messia sulla terra, senza eccezioni.

     Passiamo a rispondere alcune domande più concrete.

 

Domanda: La domanda è questa, i 144000 di Ap 7 sono gli stessi del capitolo 14?
Risposta: Non vi è ombra di dubbio che sono gli stessi. Nel testo non esiste alcuna differenza nel numero. In Ap 7 si afferma particolarmente chi saranno, in Ap 14 che cosa faranno. È gente che vivrà alla fine dei tempi, quindi non sono TdG!

 

D: La seconda domanda: Cosa significa «non si sono contaminati con donne»?
R: Non avranno rapporti sessuali con le donne. I rapporti sessuali fuori del matrimonio erano considerati per la Legge come una contaminazione (Nu 5,19.27s; Ez 18,6; 36,17; Eb 13,4). Il testo aggiunge però anche che tali uomini saranno anche «vergini». Ricordiamo che anche Gesù rinunciò al suo legittimo diritto di avere una moglie, in sottomissione al Padre e al mandato ricevuto.

 

D: La terza domanda: E se non sono gli stessi, chi sono quelli in Ap 7 e quelli nel capitolo 14?
R: Allora avremmo i 288.000? È testualmente insostenibile e ridicolo. I 144.000 saranno dapprima sulla terra, poi l’Agnello verrà a prenderli con sé sul monte Sion (rapimento?) ed essi rimarranno con Lui come una specie di elite. Essi saranno, come lo è stato Gesù (1 Cor 15,20.23 risurrezione), una «primizia» rispetto alla raccolta finale (cfr. anche Rm 11,16). Per il concetto di «primizia» si veda Rm 16,5: «Epeneto… è la primizia dell’Asia per Cristo»; ossia il primo di una serie (così anche 1 Cor 16,15).

 

Per l’approfondimento rimando in «Escatologia 2» ai seguenti articoli: «Dall’avventismo al geovismo», pp. 108-113; «Testimoni di Geova quali compagni di via?», pp. 118-122; «Panorama dell’attività predizionale dei Testimoni di Geova», pp. 123ss.

 

La questione mariologica

     Sono stato sul forum da indicato dalla lettrice: è pura mitologia polisantista e mariologica. Si insiste, come al solito, sulla differenza fra «adorazione» (latria) e «venerazione» (dulia). In tutta la Scrittura, però, non esistono i termini «venerazione» e «venerare» in senso cultuale! (solo in Is 58,13 si parla di «venerabile» riferito al sabato ebraico). Ogni attività rivolta cultualmente a una creatura (p.es. genuflessione, prostrazione, invocazione, preghiera) è biblicamente adorazione e basta (Es 20,5; Lv 26,1; Gs 23,7; Mi 5,12). Ben lo sapeva l’angelo che rimproverò seriamente l’apostolo Giovanni, quando questi gli si prostrò dinanzi, ubriacato dalle visioni celesti del futuro (Ap 19,10; 22, 8s). Solo la dialettica della dogmatica scolastica ha potuto creare, passo dopo passo, tale differenza che la Scrittura non conosce. (Nota la proporzione nel «rosario» fra gli «Ave Maria» e i «Padre Nostro»!)

     Con i seguaci di mitologie cristianizzate non è facile parlare e discutere seriamente, poiché non riconoscono nella Bibbia l’unica autorità per la fede.

     In tale forum, nel tema di discussione «Maria, la Santa Madre di Dio», il moderatore, dopo la citazione di Apocalisse 12,13-17, scrive in modo approssimativo e poco credibile: «Qui la donna è evidentemente Maria, che ha partorito il figlio maschio, ed è evidente la lotta tra lei e il demonio. Da che parte noi dobbiamo stare? Possiamo dimenticarci di quello che ha fatto la Donna per noi? No di certo. Dobbiamo sempre stare uniti con la Donna contro il maligno». Poi segue tutto un incitamento ad associarsi contro il demonio alla «Maria» cattolica — quella costruita dai dogmi, non certo «Maria di Nazaret» degli Evangeli — a invocarla e a pregarla «perché per sua intercessione salvi tutti, compresi i protestanti» (sic!).

 

L’analisi dei brani apocalittici

     Un’analisi del NT mostra che dopo Atti 1,14 Maria di Nazaret non viene più menzionata per nome. Poi il «gesucentrismo» (o cristocentrismo) del NT mette all’ombra tutti gli altri personaggi. In 2 Corinzi 5,16s Paolo spiegò il mutamento dalla realtà «carnale» a quella «spirituale»: «Da ora in poi, noi non conosciamo più alcuno secondo la carne; e se anche abbiamo conosciuto Cristo secondo la carne, ora però non lo conosciamo più così. 17Perciò, se qualcuno è in Cristo, egli è una nuova creazione; il vecchio è passato, ecco è diventato nuovo». Questo vale per qualunque altra persona contemporanea a Gesù. Perciò Paolo, per evitare che si onorasse la creatura, parlò semplicemente così in modo neutrale: «Quando giunse la pienezza dei tempi, Dio mandò il suo Figlio, nato di donna, nato sotto la legge» (Gal 4,4).

     In Apocalisse 12 non si tratta di Maria, ma d’Israele (12 stelle = 12 tribù). Tale «donna» si rifugerà nel deserto per il tempo detto «giorno del Signore» (vv. 6.16). Si noti che il «figlio», che lei partorirà, verrà rapito in cielo senza passare per la morte (v. 5); poiché nell’Apocalisse si parla però di Gesù come d’un Agnello scannato (Ap 5,6), non si tratta qui delle stesse persone. In Ap 12,17 si parla della «donna» (Israele) e del «resto della sua discendenza», che viene caratterizzato come «quelli che osservano i comandamenti di Dio e conservano la testimonianza di Gesù»; essi corrispondono rispettivamente alla «donna» e al «figlio maschio» del v. 13. Il termine «resto (o residuo, rimanente)» è nella Bibbia un termine tecnico, teologicamente ben definito, per il «resto fedele d’Israele» rispetto alla massa incredula e apostata: il primo scampa al giudizio storico e viene raccolto alla fine dei tempi (Is 10,20.22; 11,16; 41,14; 46,3; Gr 31,7; 50,20; Mi 2,12; Sf 2,9; per l’immagine si veda Gr 6,9). In Ap 12 non si tratta quindi di Maria e Gesù, ma di «Israele» e del «resto fedele».

     È vero che tale «figlio maschio» dovrà «reggere tutte le nazioni con la verga di ferro» (Ap 12,5), come farà anche il Messia (Ap 19,15), ma qui si tratta del «resto fedele d’Israele» che scamperà al «giorno del Signore». Infatti, si noti che Gesù fece tale promessa ai credenti, scrivendo al conduttore della chiesa di Tiatiri: «E a chi vince e persevera nelle mie opere sino alla fine io darò potestà sulle nazioni, 27ed egli le reggerà con una verga di ferro frantumandole come dei vasi d’argilla; come anch’io ho ricevuto potestà dal Padre mio» (Ap 2,26s).

     È verosimile che tale «figlio maschio» sia un’allegoria dei 144.000 Ebrei vergini (Ap 14,4) e irreprensibili (v. 5). Essi saranno suggellati in fronte (Ap 7,1ss). Come «riscattati dalla terra» e «di fra gli uomini» (Ap 14,3s) e come «primizie di Dio e dell’Agnello» (v. 4) saranno rapiti in cielo insieme a Gesù, che li sarà venuti a prendere durante il «giorno del Signore», appunto come primizia della grande raccolta. Si noti che Giovanni li vide dapprima con Gesù sul monte Sion (Ap 14,1), poi davanti al trono di Dio (v. 3). Essi seguiranno l’Agnello dovunque Egli andrà (v. 4) e saranno perciò dei privilegiati, una elite, come una specie di guardie del corpo.

     Questa è la realtà esegetica dei fatti. Il resto è mitologia polisantista e mariologica.

 

Per l’approfondimento

     Per questi e altri soggetti apocalittici, si veda nella mia opera «Escatologia 1-2». Qui si potrà approfondire anche una trattazione su chi sia veramente la «sposa» nell’Apocalisse. Si noti che da Ap 4,1 in poi la chiesa non è più menzionata. I cristiani giudaici affermano che la sposa sia «Israele», i cristiani gentili affermano in genere che essa sia la «chiesa»; l’analisi testuale mi convince però che la sposa sia l’intera «assemblea messianica», composta dai credenti di tutti i tempi. Per la dimostrazione rimando all’articolo «Chi è la sposa in Apocalisse?», pp. 240-245 in «Escatologia 1».

     Sui 144.000 si legga in «Escatologia 1» alle pp. 229.247s.254.305s; inoltre li menziono en passant anche alle pp. 178.217. In «Escatologia 2» tratto in 2 millenni di storia chi parla a sproposito dell’escatologia; sui 144.000 si vedano in particolare le pp. 76 (anabattisti), 111.113 (geovisti).

 

La donna dell’Apocalisse e i 144.000? Parliamone {Nicola Martella} (T)

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/A1-Donna_144000_OiG.htm

12-10-2007; Aggiornamento: 23-05-2012

 

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