Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Manuale Teologico dell’AT

 

Deità

 

 

 

 

Dopo una introduzione alle problematiche della teologia dell’AT, segue il dizionario teologico dell’AT.

   Ecco le parti principali dell’introduzione alla teologia dell’AT:
■ Il compito e l’oggetto della Teologia dell’AT
■ Le posizioni teologiche più ricorrenti
■ I patti e gli altri approcci
■ Contro l’appiattimento storico e teologico dell’AT.

 

Al dizionario teologico dell’AT sono acclusi un registro delle voci e un registro ragionato delle stesse detto «percorsi teologici».

 

► Vedi al riguardo le recensioni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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NELL’ANTICO TESTAMENTO DIO È UNO O UNICO? 1:

ASPETTI TERMINOLOGICI

 

 di Nicola Martella

 

1. Entriamo in tema

2. Analisi terminologica

Prima parte

3. Approfondimenti storico-teologici

4. Aspetti conclusivi

Seconda parte

 

Clicca sulle frecce iniziali per andare avanti e indietro

 

Carissimo fratello, shalom! Con la presente chiedo una lezione dettagliata su due parole ebraiche, dato che non conosco la lingua, così come scarsamente il greco. Le parole sono: ▪ 1. Echad; ▪ 2. Jachid.

     Le nostre traduzioni bibliche (Riveduta, N. Riveduta, Diodati) traducono [in Deuteronomio 6,4]: «È l’unico Eterno / Signore».

     Da un commentario ebraico abbiamo rilevato: «שמע ישראכ יחךח אלחים יחךח אחד», ossia: «Ascolta Israele, Jahwè è Dio, Jahwè è uno». [N.d.R.: l’ebraico è errato; vedi sotto]

     Come di sua conoscenza, vi è una battaglia ideologica tra coloro che sostengono una unità composta (echad) e coloro che sostengono una unità assoluta (jachid). Resta fermo il fatto che la dottrina della Trinità di Dio non va formulata da un singolo termine (però, è molto importante come valore teologico) e che non possiamo rifiutare di riconoscere che Dio sia non solo l’Essere supremo, bensì anche l’Uno e l’Unico. Egli è uno, perché non vi sono, né vi possono essere altre divinità; Egli è unico, perché le sue qualità sono esclusive e nessun altro essere le ha, né può le avere.

     Quindi, le chiedo quanto segue:

     1. La traduzione letterale corretta è «uno» o «unico»? Esiste in questo termine una unità composta? Le chiedo informazioni? I nostri traduttori, succitati, hanno considerato «echad» oppure «jachid» nel tradurre «unico»?

     2. Che differenza vi è tra «echad» e «jachid» rispetto alla natura di Dio?

     3. Che relazione c’è tra «l’uno» (echad) e il termine Elohim (Genesi 1,1.26; 3,22), che indica una pluralità?

     4. Se il termine ebraico «jachid» indica una unità assoluta, come mai non è stato utilizzato dallo scrittore ebraico nel comporre lo «Shema Israel» [Dt 6,4] essendo monoteista?

 

In attesa di una sua esauriente risposta, nel più breve tempo possibile, la ringrazio anticipatamente: Shalom! {Elia Rossi; 17-01-2012}

 

 

1.  ENTRIAMO IN TEMA: Consiglio di non scrivere cose in ebraico, se non si è capaci di scriverlo, leggerlo e controllarlo (diverse lettere appaiono simili e, sbagliandosi, si stravolge tutto); in tali casi è meglio riportare la traslitterazione in italiano. Ecco la versione corretta dello «Šema` Jiśeel»: שמע ישךאל יהוה אלהינו יהוה אחד [ŠM` JŚR’L JHWH ’LHJNW JHWH ’ḤD].

     Ammetto che mi meraviglio di questo speculare terminologico, come se l’essere di Dio possa essere svelato da un termine o dall’altro, che moderni speculatori assolutizzano. Inoltre, se la rivelazione è progressiva, la Deità in tre persone si trova nel NT ed è rivelata da Cristo e dai suoi apostoli!

     Il termine ebraico ’ëchād non è nulla di particolare o di mistico, ma corrisponde perlopiù al termine italiano «uno, unico». Inoltre, in ebraico ha uno spettro ampio di significati molto vasto e, secondo i casi, può significare «uno (sia numero, sia articolo indeterminativo), solo, unico, qualsiasi, ciascuno, una volta, insieme».

     Il termine ’ëchād è proprio uno dei termini, che l’ideologia dottrinaria usa arbitrariamente per i suoi scopi. Chi ne abusa, in genere isola soltanto uno dei tanti significati e lo amplifica fino all’eccesso; oppure, lo svuota dei suoi significati propri e lo riempie a proprio piacere con ciò, che è più consono alla sua ideologia dogmatica.

     Qui di seguito, trovandoci all’interno della teologia dell’AT, useremo il nome storico Jahwè. Tuttavia, sconsigliamo l’uso nel linguaggio normale dei cristiani, poiché tale nome non fu usato dai Giudei fin dalla deportazione in Babilonia (6° sec. a.C.), i quali lessero il cosiddetto tetragramma come adônāj «Signore». Di corrispondenza, fu tradotto nella Settanta in greco (3° sec. a.C.) come Kyrios «Signore». Per questo motivo, anche nel NT non vi è traccia del nome specifico Jahwè. [► Geova, Geovizzanti e affini; ► Esiste il nome Geova nei manoscritti greci del Nuovo Testamento?]

 

 

2.  ANALISI TERMINOLOGICA: Di per sé il termine più ricorrente è ’ëchād, mentre jāchîd è abbastanza raro.

 

2.1.  ’ËCHĀD: Questa analisi minuziosa è necessaria, poiché, in genere, chi usa ideologicamente ’ëchād per i suoi scopi, si fissa solo su uno dei tanti significati, tralasciando il resto dello spettro semantico.

     ■ Il termine ’ëchād può indicare semplicemente il numero uno, ad esempio per esprimere una proporzione: «un’anima [’ëchād nëfëš] ogni cinquecento» (Nu 31,28). Ciò poteva essere rafforzato con l’articolo per indicare proprio uno di numero: «un solo agnello [hakëbëś hā’ëchād]» (Lv 14,12; Nu 28,4 senza articolo dinanzi a ’ëchād); «uno [solo] dei vostri fratelli [’achîkëm hā’ëchād]» (Gn 42,33).

 

     ■ Il termine ’ëchād può indicare il primo di una serie: un primo giorno (Gn 1,5), il primo giorno di un mese (Gn 8,5.13; Esd 10,16s) o l’anno primo p.es. del regno (Esd 1,1; Dn 9,1s).

 

     ■ Il termine ’ëchād può essere usato in senso avverbiale nell’espressione «fare una [volta] all’anno» (Lv 16,34); «andò per la casa, una [volta] qua e una [volta] là» (2 Re 4,35); «e ciò avvenne non una [volta] né due» (2 Re 6,10); «Ho parlato una [volta]due» (Gb 40,5 [= 39,35]). È usato anche in senso assoluto: «un’unica volta (o una volta per sempre) ho giurato sulla mia santità» (Sal 89,35). Si veda Aggeo 2,6: «Ancora una volta, per un unico istante [= un breve momento]…».

 

     ■ Il termine ’ëchād può indicare una persona o una cosa qualunque all’interno di un insieme più grande. «E Davide disse ad Abner: “…uno del popolo è venuto per ammazzare il re tuo signore”» (1 Sm 26,15). «Un giorno qualunque [jôm ’ëchād] io perirò per le mani di Saul» (1 Sm 27,1). «Quando vi sarà in mezzo a te un povero, uno qualsiasi [me’ëchād] dei tuoi fratelli in una delle tue città nel tuo paese» (Dt 15,7). «Quando un’anima avrà peccato per errore contro uno qualsiasi dei divieti dell’Eterno e fa ciò, che non bisogna fare…» (Lv 4,2). «E così il sacerdote faccia per lui l’espiazione del suo peccato, che ha commesso in uno qualsiasi di questi [casi]» (Lv 5,13).

 

     ■ Il termine ’ëchād può essere usato senza particolare accentuazione come fosse l’articolo indeterminativo; tutt’al più si potrebbe intendere, ad esempio, «un certo uomo / profeta di ***» (Gdc 13,2; 1 Sm 1,1; 1 Re 13,11; 19,4 una certa ginestra; 2 Re 4,1 una certa donna tra le donne).

 

     ■ Il termine ’ëchād può essere usato per formare una sequenza: ’ëchād… ’ëchād… ’ëchād, in italiano nel senso di «uno, l’altro e l’altro ancora» o «il primo, il secondo e il terzo».

     Con la menzione doppia ’ëchād può esprimere una differenza nel confronto fra due (l’uno… l’altro): «qui uno e lì uno» (Es 17,12); «il nome dell’uno… il nome dell’uno» (Es 18,3s); «una punta di rupe… e una punta di rupe» (1 Sm 14,4); «uno a Bethel e un [altro] a Dan» (1 Re 12,29); «un canestro… e un [altro] canestro» (Gr 24,2); «un santo… un [altro] santo» (Dn 8,13).

     Anche con la menzione tripla ’ëchād può esprimere una differenza di ciò, che sta insieme (c’è ’ëchād per ogni gruppo di cose): «T’incontrerai con tre uomini…, portando uno tre capretti e uno tre pani e uno un otre di vino» (1 Sm 10,3). «Dall’accampamento dei Filistei uscì la schiera dei guastatori divisi in tre gruppi: l’uno… e l’uno… e l’uno» (1 Sm 13,17s; quindi tre volte ’ëchād).

     Esso può esprimere una specificazione distributiva: «rispettivamente un uomo [’îš ’ëchād ’îš ’ëchād = un uomo un uomo] per tribù dei suoi padri» (Nu 13,2; 34,18 nāśî’ ’ëchād nāśî’ ’ëchād); «una ruota accanto a un cherubino e una [altra] ruota accanto a un [altro] cherubino» (Ez 10,9; quindi quattro volte ’ëchād).

 

     ■ Il termine ’ëchād può indicare una persona singola all’interno di un insieme più grande. «Se una singola anima [nëfëš ’achat] del popolo del paese peccherà per errore…» (Lv 4,27).

 

     ■ Il termine ’ëchād può indicare una persona particolare in contrasto col resto. «Quest’uno [hā’ëchād] è venuto per dimorare come straniero, e vuole farla da giudice!?» (Gn 19,9).

 

     ■ Il termine ’ëchād può indicare qualcosa di unico rispetto a una situazione precedentemente diffusa, ad esempio le acque raccolte in un unico luogo (Gn 1,9).

 

     ■ Il termine ’ëchād può esprime qualcosa di unitario e comune a tutti. «E tutta la terra parlava con lo stesso labbro [śāfāh ’ëchād] e usava le stesse parole [debārîm achādîm]» (Gn 11,1; v. 7 confusione dei linguaggi). In Ester 4,11 si parla di «una legge che è una [= la stessa] per tutti», anche per la regina.

 

     ■ Il termine ’ëchād nel raddoppio può indicare le parti che portano alla completezza: «esaminando una per una (o confrontando / combinando l’una con l’altra) [’achat le’achat]» (Ec 7,27); «raccolti uno per uno (o aggiunti all’uno l’altro) [le’achad ’ëchād]» (Is 27,12).

 

     ■ Il termine ’ëchād può indicare una unità composita. L’uomo e la sua donna diventano una «carne unica» (Gn 2,24; v. 23 «carne» esprimeva la parentela; Gn 29,14; 2 Sm 19,12s), ossia una unità esistenziale, sociale, economica, eccetera, in grado di formare una famiglia. «Se fai perire questo popolo come un solo maschio [ke’îš ’ëchād]» (Nu 14,15; ossia tutti insieme allo stesso tempo: Gdc 20,8 si levò come; 1 Sm 11,7 partirono come).

     «E farai cinquanta fermagli d’oro, e unirai i teli mediante i fermagli, l’uno all’altro, perché il tabernacolo formi un tutto» (Es 26,6.11). «Poi accostali, l’uno all’altro, [che siano] per te un legno solo, cosicché siano uniti nella tua mano» (Ez 37,17).

     Tale «unità composita» può esprimere unità e armonia dei molti: «E tutto il popolo rispose con una sola voce e disse…» (Es 24,3; ossia all’unisono). «…tutti invochino il nome dell'Eterno, per servirlo con una sola spalla [šekëm ’ëchād]» (Sof 3,9; ossia con pari consentimento).

 

     ■ Il termine ’ëchād può indicare qualcosa di unico nel suo genere: un’unica benedizione (Gn 27,38 irripetibile); un’unica legge per tutti (Lv 24,22; Nu 15,16 «una legge» senza ’ëchād).

 

     ■ Il termine ’ëchād può evidenziare qualcuno in particolare dinanzi a una massa, a cui è contrapposto: un unico Jahwè (Jahwè ’ëchād; Dt 6,4) contrapposto alla moltitudine di dèi.

 

     ■ Il termine ’ëchād può indicare due cose con lo stesso significato. Il faraone aveva fatto due sogni diversi, ma Giuseppe gli disse: «Il sogno del faraone è uno [solo]», ossia nel significato (Gn 41,25).

 

     ■ Il termine ’ëchād può indicare con la negazione (lo’ ’ëchād o ’ëchād lo’) semplicemente nessuno, neppure uno (Es 8,27 [= v. 31] mosche; 9,6 bestiame; Sal 106,11 avversari), assolutamente nessuno (lo’ `ad ’ëchād; Es 14,28; Gdc 4,16; ’ejn gam ’ëchād Sal 14,3).

 

     ■ Il termine ’ëchād può essere usato in senso distributivo: «un uomo per tribù» (Dt 1,23); «ognuno di essi» (Gdc 8,18); «i viveri di Salomone per ogni giorno [lejôm ’ëchād]» (1 Re 4,22 [= 5,2]); «cinquanta sicli d’argento per ogni uomo [le’îš ’ëchād]» (2 Re 15,20); «tu renderai a ciascuno secondo le sue opere» (Sal 62,12)..

 

     ■ Sopra abbiamo già visto diversi casi, il cui il termine ’ëchād è unito a un prefisso. Qui ci limitiamo solo a ke’ëchād, che può indicare: «costoro, come uno», ossia «tutti insieme» (Gr 10,8); «l’assemblea, come una», ossia «tutta insieme» (Esd 2,64); «come un sol uomo» (Esd 3,9); «purificati come un sol uomo» (Esd 6,20); «il lupo e l'agnello pasceranno come uno», ossia in compagnia (Is 65,25); šenajchëm ke’ëchād «due come uno solo», ossia ambedue (Ec 11,6).

 

2.2.  JĀCHÎD: Il termine jāchîd è qui abbastanza trascurabile, ricorrendo poche volte nell’AT e non avendo un particolare significato teologico. Il raro verbo jāchad significa «unirsi, collegare, unificare». Più frequenti sono il sostantivo jàchad «unione, insieme (uso avverbiale)» e l’avverbio jachedāw «insieme, congiuntamente, presso». Il termine jāchîd ricorre nei seguenti brani e con i seguenti significati.

     ■ Unico, solo: Designa un figlio unico, probabilmente non solo in senso biologico, ma dell’eredità (Gn 22,2,12.16 Isacco); in senso assoluto (senza figlio) designa l’unigenito (Ger 6,26; Am 8,10; Zc 12,10; cfr. Pr 4,3). Similmente designa un’unica figlia (Gdc 11,34). È usato per descrivere l’unicità di qualcosa (anima, vita; Sal 22,20 [21]; 35,17).

     ■ Solitario, abbandonato: Con tale significato ricorre solo qui: Sal 25,16; 68,6 [7].

     Questi sono tutti i casi ricorrenti nell’AT. Non capisco come ci possa essere una «battaglia ideologica tra coloro che sostengono una unità composta (echad) e coloro che sostengono una unità assoluta (jachid), visto che jāchîd non ricorre mai in connessione diretta con Jahwè.

 

Nell’Antico Testamento Dio è uno o unico? 2: Aspetti teologici {Nicola Martella} (A)

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/A1-Dio_uno_unic1_MT_AT.htm

23-02-2012; Aggiornamento: 08-03-2012

 

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