Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Le Origini 1

 

Deità

 

 

 

 

L’opera si presenta in due volumi ed è organizzata come segue:

1° volume (Temi delle origini): Gli articoli introduttivi e i temi di approfondimento

2° volume (Esegesi delle origini): Il commento particolareggiato basato sul testo ebraico (comprende anche una traduzione letterale posta alla fine)

   Se si eccettua la prima parte del primo volume, che introduce a Genesi 1,1-5,1a, per il resto ambedue i volumi dell’opera sono suddivisi rispettivamente secondo le seguenti parti:
■ La creazione del mondo e dell’uomo 1,1-2,4a
■ L’essere umano nella creazione 2,4b-25
■ La caduta primordiale e il suo effetto 3
■ La fine del resoconto su Adamo 4,1-5,1a.

► Vedi al riguardo le recensioni.

 

Le Origini 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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DIO E GLI EVENTI SOCIOPOLITICI CONTINGENTI

 

 di Nicola Martella

 

Un lettore ci ha presentato le seguenti questioni.

 

Caro Nicola, Ti scrivo per chiedere un tuo aiuto. In una discussione circa la scuola, un fratello, che ha frequentato le elementari in Belgio, mi scrisse di come fossero state per lui formative. Con il mio solito pungiglione gli scrissi: «Sarà per ciò che il Belgio sta per dividersi?».

     La sua risposta mi ha lasciato senza parole: «Il Belgio è sempre stato diviso e ti spiego il perché: “Egli ha tratto da uno solo tutte le nazioni degli uomini perché abitino su tutta la faccia della terra, avendo determinato le epoche loro assegnate, e i confini della loro abitazione” (Atti 17,26).

     Dio è colui, che distingue e separa; Satana è colui, che mischia il vero con il falso, i popoli e le razze fra loro per creare confusione e tensioni e trova terreno fertile nell’uomo peccatore. Le migrazioni di massa sono dovute alle ingiustizie e agli squilibri economici e sono difficilmente gestibili. Altra cosa sono gli spostamenti individuali per motivi commerciali e culturali e di conseguenza i doveri dell’ospitalità sono non solo possibili ma doverosi».

     Mi dai delle spiegazioni in merito? Grazie… {Sandro Bertone; 01-03-2011}

 

Ad aspetti rilevanti di tali questioni rispondiamo qui di seguito.

 

Entriamo in tema

     È sempre difficile inserirsi nel flusso del discorso altrui, ricevendo solo un’istantanea. E questo tanto più che non si conosce la controparte e che cosa pensa veramente. Quando a un quadro manca la cornice giusta, si può prestare a varie interpretazioni. Mi limiterò alle cose evidenti e che ho compreso.

     Bisogna guardarsi dallo strumentalizzare la Parola di Dio per questioni politiche attuali, dando sempre la responsabilità (colpa, meriti) a Dio per ciò, che è accaduto o potrebbe accadere. Così fecero i dittatori di tutti i tempi, appellandosi all’esplicita volontà di Dio, così potrebbero fare i secessionisti nostrani. In tutto ciò c’è una grande dose di fatalismo ideologico. Anche il nazismo, che era anticristiano e antisemita, si fregiava con un «Gott mit uns» (Dio con noi), incantando incauti cristiani.

 

Atti 17,16 nel suo contesto

     Tale testo di Atti 17,16 è da leggere nel suo contesto, ossia all’interno dell’intero discorso di Paolo; lo scopo non era quello di fissare una dottrina politica su basi teologiche, ma di condurre le persone a Cristo, mostrando un Dio clemente, paziente e provvidente. Paolo parlò degli inizi dell’umanità, quando Dio da «uno» trasse le nazioni perché si spandessero in tutto il mondo; la Torre di Babele mostrò il tentativo contrario. Fu allora che Dio agì in modo coercitivo, disperdendo i popoli e determinando per loro i confini... ma anche che lo cercassero (v. 18). A quel tempo il Belgio non esisteva neppure come ricordo, figuriamoci come terra abitata e dai confini definiti. I confini di popoli, nazioni e regni non sono mai stati stabili nella storia, a causa di epidemie, invasioni e conquiste. Città come Hattuša (Hatti), Babilonia e Ninive divennero grandi nazioni, poi furono sostituite da altre: Persia, Greci, Romani... Sugli stessi territori si susseguirono imperi diversi a geografia variabile. A volte regni e imperi furono limitati proprio dalla geografia fisica e da limiti naturali (catene montuose, grandi fiumi, estesi deserti, ecc.).

     Ciò che Paolo affermò in Atene, Mosè lo aveva insegnato già allora per la contingenza storica del suo tempo, indicando un tempo antecedente oramai passato: «Quando l’Altissimo diede alle nazioni la loro eredità, quando separò i figli degli uomini, egli fissò i confini dei popoli secondo il numero dei figli d’Israele» (Dt 32,8). Quando ciò avvenne, ce lo dice egli stesso nella Genesi: «E a Eber nacquero due figli; il nome dell’uno fu Peleg, perché ai suoi giorni la terra fu spartita» (Gn 10,25). Qui si tratta probabilmente del tempo, in cui la Pangea (il mega-continente primordiale) fu percorso da fratture tettoniche e si ebbe l’inizio della deriva dei continenti.

 

La logica del nuovo patto

     Si fa bene a non strumentalizzare la Parola di Dio in senso ideologico. Ciò non ha mai portato bene al cristianesimo. I figli di Dio non devono associarsi alle spinte politiche secessionistiche di certi gruppi etnici o politici, né fornire loro sedicenti basi teologiche, poiché così si renderebbero colpevoli dei peccati altrui. Per loro vale questo principio tratto dalla legge del Messia: «Beati quelli che s’adoperano alla pace, perché essi saranno chiamati figli di Dio» (Mt 5,9). Inoltre, il Signore ha dato il «grande mandato missionario» per andare in tutto il mondo (Mt 28,18ss), quanto più i cristiani dovrebbero usare le opportunità e le occasioni per l’Evangelo, quando il mondo viene a casa nostra; tanto più che tali persone, una volta convertite, saranno i migliori missionari, sia che restano qui, sia che tornino nella loro patria.

 

Dio è colui che distingue e separa?

     A volte sì. Abbiamo visto che Dio lo ha fatto in Babele, che mirava alla supremazia. Egli lo ha fatto con Israele, sebbene fosse un popolo unico, a causa delle colpe di Salomone. Altre volte ha unito, ad esempio al tempo di Davide ha unito sotto di lui l’intera nazione; al tempo di Zerubabele, Ebrei di pressoché tutte le tribù tornarono in patria per ricostruire insieme la propria terra.

     Nel nuovo patto è presentato un Dio che riconcilia in Cristo. «Ricordatevi che un tempo voi, Gentili di nascita, chiamati i non circoncisi da quelli che si dicono i circoncisi, perché tali sono nella carne per mano d’uomo, voi, dico, ricordatevi che in quel tempo eravate senza Cristo, esclusi dalla cittadinanza d’Israele ed estranei ai patti della promessa, non avendo speranza, ed essendo senza Dio nel mondo. Ma ora, in Cristo Gesù, voi che già eravate lontani, siete stati avvicinati mediante il sangue di Cristo. Poiché è lui ch’è la nostra pace; lui che dei due popoli ne ha fatto uno solo e ha abbattuto il muro di separazione con l’abolire nella sua carne la causa dell’inimicizia, la legge fatta di comandamenti in forma di precetti, alfine di creare in se stesso dei due un solo uomo nuovo, facendo la pace; e alfine di riconciliarli ambedue in un corpo unico con Dio, mediante la sua croce, sulla quale fece morire l’inimicizia loro» (Ef 2,11-16; cfr. vv. 19ss).

     Come si vede nel nuovo patto il metodo di Dio è unire tutto sotto Cristo. A ciò si aggiunga il piano di Dio di unire in Cristo tutto ciò che sta in cielo e in terra, ora incompatibile (Col 1,20). In Lui già comincia la nuova creazione (2 Cor 5,17) e il ministero cristiano è proprio quello della riconciliazione con Dio in Cristo (vv. 18ss).

     Perciò, invece di avventurarsi in singolari e spericolate analisi sociopolitiche, usando ideologicamente la Bibbia al riguardo, si fa bene a riconoscere la signoria di Cristo su ogni cosa, visto che «Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato il nome che è al di sopra d’ogni nome, affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio nei cieli, sulla terra e sotto la terra, e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre» (cfr. Is 45,23; Rm 14,11).

 

Aspetti conclusivi

     Che Dio agisca nella storia, è fuori dubbio, specialmente quando la malvagità di un popolo è arrivata al colmo (Gn 15,16; Lv 18,27ss; Gr 34,18ss). È comunque da disavveduti pensare di poter trovare nei fatti contingenti una logica comprensibile a noi esseri umani (Ec 3,11). L’azione di Dio nella storia non è sondabile dalla mente umana e rimane un mistero, di cui si può intendere soltanto ciò che Lui ha rivelato, che è solo la punta dell’iceberg. Dio nasconde (Pr 25,2) e si sottrae alle analisi umane (Is 45,15). Nessuno può pretendere da Lui una risposta ai propri quesiti teologici, storici e sociopolitici (Gb 9,12; Is 45,9; Dn 4,35). Nessuno si può fare suo interprete, se Dio non l’ha chiaramente rivelato nella sua Parola. Si fa quindi bene a non strumentalizzare la sacra Scrittura.

     È superfluo dire che la cura a ogni tipo di confusione dottrinale e morale debba partire da una rigorosa esegesi contestuale (cfr. 1 Cor 4,6; 2 Tm 2,15).

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/A1-Dio_sociopolitici_Ori.htm

10-03-2011; Aggiornamento: 11-03-2011

 

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