Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Le Origini 1

 

Deità

 

 

 

 

L’opera si presenta in due volumi ed è organizzata come segue:

1° volume (Temi delle origini): Gli articoli introduttivi e i temi di approfondimento

2° volume (Esegesi delle origini): Il commento particolareggiato basato sul testo ebraico (comprende anche una traduzione letterale posta alla fine)

   Se si eccettua la prima parte del primo volume, che introduce a Genesi 1,1-5,1a, per il resto ambedue i volumi dell’opera sono suddivisi rispettivamente secondo le seguenti parti:
■ La creazione del mondo e dell’uomo 1,1-2,4a
■ L’essere umano nella creazione 2,4b-25
■ La caduta primordiale e il suo effetto 3
■ La fine del resoconto su Adamo 4,1-5,1a.

► Vedi al riguardo le recensioni.

 

Le Origini 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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HA DIO CREATO IL MALE?

Falso sillogismo e tendenze gnostiche

 

Maurizio Ruffino - Nicola Martella

 

1.  LE TESI: Tempo fa, sono stato invitato da Maurizio Ruffino a discutere il seguente suo articolo. Eccolo qui di seguito.

     Qualche giorno fa ho fatto una considerazione che mi sembra essere al limite tra fede, filosofia e psicologia. È una considerazione, che però non so quanto sia obiettiva e sulla quale vorrei sentire, quindi, qualche parere.

     Dio, dando per scontata la sua esistenza, così come è delineata dalla fede cristiana, ha creato anche il male?

     Se è vero che il male è assenza di bene e che Dio è l’unico Essere (anzi, secondo Agostino e Tommaso, l’Essere in Sé) pensabile come eterno e perfetto, già nell’atto di creare, avrebbe dovuto sapere, e, certamente, sapeva che, creando qualcosa di diverso da Sé (perché il solo fatto di essere stato creato presuppone un inizio e, quindi, un limite), avrebbe creato qualcosa di imperfetto e, quindi, avrebbe creato il male.

     Dio, perciò, creando, ha creato, seppur in modo indiretto, anche il male, ed Egli doveva saperlo, senz’altro, anche prima di creare. Se ciò è vero, allora perché Dio ha creato degli esseri esposti, necessariamente, alla sofferenza e al male, derivati dalla loro stessa imperfezione?

     Perché li ha creati, nonostante il male insito in loro stessi?

     Perché ha creato noi e l’universo?

     La risposta che mi sono dato è che, essendo Dio, Egli ha previsto e ha accettato la necessaria quantità di male, perché, vedendo le cose da una prospettiva ultra sistemica (e qui entra la psicologia), ha considerato che la qualità del bene fosse, comunque, superiore alla quantità di male presente e che, comunque, perciò, per Lui, NE VALESSE LA PENA!!!

     La stessa considerazione applicata alla nostra vita può tradursi nel fatto che «pesando», in qualche modo, momenti belli e brutti, per quanto i momenti brutti possano turbarci o durare a lungo, ci sono e ci sono stati, comunque, dei momenti di bene, la cui qualità rende la vita degna d’essere vissuta.

     Cosa ne pensate? {17-09-2017; formattazione redazionale}

 

2.  OSSERVAZIONI E OBIEZIONI: La logica è questa: siccome il male esiste nel mondo, deve averlo creato Dio. Questo si chiama falso sillogismo. Poi, si cerca di trovare una qualche spiegazione consolatoria, secondo il motto: «Il gioco vale la candela». Oppure, per dirla con un detto tedesco: «La vita è come un formaggio svizzero: puzza, però piace». E non ci si accorge che, così facendo, si storce la realtà della cose e si presenta una falsa immagine di Dio, ben distante da quella data dalla rivelazione biblica.

     Tale falso sillogismo mi ricorda la becera logica dei cosiddetti «amici» di Giobbe. Essi, pur partendo da basi alquanto differenti (esperienza mistica, tradizione dei padri, consenso dottrinale, ecc.), arrivano tutti a questa conclusione di comodo: «Tu sei stato pesantemente toccato dalla sofferenza. L’Onnipotente non fa nulla di ingiusto. Quindi, tu porti le conseguenze della tua ribellione. E la cosa grave è che nascondevi la tua vera corruzione dietro a una facciata di devozione. Ravvediti e Dio ti restituirà ogni cosa». Tale falsa logica di costoro, avendo già la loro deduzione, non cercano un’altra possibilità né la elencano. Così ha fatto anche Maurizio Ruffino, magari senza neppure rendersene conto.

     Questo modo di procedere deriva dal fatto che si parte da un paradigma, una tesi o una dottrina estranea al pensiero biblico, e si cerca di pressare i contenuti biblici in tale schema o scatola ideologica, per confermare la tesi di partenza, magari usando un po’ di logica filosofica, un po’ di saccenteria, un po’ di versettologia, un po’ di arbitrio alla «secondo me», un po’ di allegoria o spiritualizzazione. È vero che poi si possa dire: «Che ne pensate?», ma intanto si è già introdotto il verme pseudo dottrinario nelle menti dei semplici, creando un’occasione di seduzione e uno sviamento «dalla semplicità e dalla purità rispetto a Cristo» (2 Cor 13,3s).

     E non ci si rende conto che tale concezione di Dio, che crea il male, si trova nello gnosticismo (conoscenza esoterica), secondo cui Dio avrebbe creato in origine sia le forze del bene, sia quelle del male, essendo esse assolutamente necessarie, affinché l’uomo si potesse emancipare. Nella dottrina occulta, derivata dallo spiritismo, il cosiddetto «Lucifero» è presentato come l’altra parte della medaglia di Cristo, anzi il suo alter ego. Nella conoscenza occulta tutto viene ribaltato nella narrazione delle origini: Il dio buono (Satana) avrebbe creato spiriti liberi; il Dio della Bibbia, considerato solo un demiurgo, essendo geloso, li avrebbe imprigionati nella materia (considerata prigione e malvagia). [ Gli spiriti umani sono preesistenti?: Dal verbo secondo Corrado Salmé; Eravamo spiriti preesistenti prima della procreazione?] Il dio buono (Satana), per portare l’uomo all’emancipazione (ossia ricordarsi di essere stati precedentemente spiriti liberi in cielo, quindi dèi), si sarebbe manifestato come «Lucifero» (= portatore di luce) nelle sembianze del serpente, per portare all’uomo conoscenza (cfr. serpente come immagine di guarigione e conoscenza) e liberazione. Questa è la dottrina gnostica ed esoterica, che anima ogni dottrina occulta e che proviene dalla filosofia spiritistica. Queste sono le «profondità di Satana» (Ap 2,24), propagate dai Giudei ellenistici, che avevano mischiato l’AT con i filosofi greci e le dottrine delle «religioni dei misteri». Per questo il Signore chiamò tale corrente esoterica del giudaismo una «sinagoga di Satana» (Ap 2,9). Dal giudaismo esoterico tale falsa dottrina pagana entrò poi nelle menti di gnostici cristianizzati.

     Paolo sperimentò che cosa avevano combinato tali «super-apostoli» giudaici di stampo gnostico, che erano entrati nella chiesa di Corinto, cristianizzando le loro facoltà medianiche e le loro deleterie dottrine e accreditando un altro cristo, un altro evangelo e un altro spirito (2 Cor 11,3s.13ss). Egli denunciò la conoscenza esoterica, quando scrisse: «O Timoteo, custodisci il deposito, schivando le profane vacuità di parole e le opposizioni di quella, che falsamente si chiama “conoscenza” (gr. gnósi [occulta]), [21] della quale alcuni facendo professione, si sono sviati dalla fede» (1 Tm 6,20s).

     Giovanni spese forze ed energie per scrivere specialmente la sua prima epistola, proprio per contrastare la dottrina esoterica, che era stata assimilata dal giudaismo ed era entrata nelle chiese, con l’intento di accreditarsi, mediante una sorta di cristianizzazione. Come ho già ricordato sopra, Gesù denunciò in Tiatiri quei Giudei, che attingevano le loro presunte conoscenze e divinazioni dalle cosiddette «profondità di Satana» (Ap 2,24).

     Per l’approfondimento rimando in Nicola Martella, La lieve danza delle tenebre (Veritas, Roma 1992), ai seguenti articoli: «Dalla conoscenza alla gnosi», pp. 245-284; «La dottrina occulta e la Bibbia», pp. 389-420.

     Persone come Maurizio Ruffino, pur non conoscendo queste cose e attingendo inconsapevolmente a contenuti esoterici, cercano di trovare un’altra logica rispetto a quella rivelata. Il prossimo passo, che fa lo gnosticismo, è il seguente: chi fa o crea il male, è malvagio (cfr. Pr 2,14s; Lc 6,45); poiché Dio avrebbe creato il male, sarebbe malvagio! Ecco dove arriva il falso sillogismo, se si prosegue coerentemente in tale falsa logica! (cfr. però Sal 24,3s; Hb 1,13; 3 Gv 1,11).

 

Ha Dio creato il male?

3. ULTERIORI APPROFONDIMENTI BIBLICI: Ecco alcuni altri punti fermi, rivelati dalla sacra Scrittura.

     ■ «E Dio vide tutto quello, che aveva fatto, ed ecco, era molto buono» (Gn 1,31). Come si può dichiarare così la creazione, se già era stato creato il male assoluto?

     ■ «Questo soltanto ho trovato: che Dio ha fatto l’uomo retto, ma gli uomini hanno cercato molti sotterfugi» (Ec 7,29).

     ■ «L’Eterno è giusto in mezzo a lei; egli non commette iniquità; ogni mattina egli mette in luce i suoi giudizi, e non manca mai; ma il perverso non conosce vergogna» (Sf 3,5).

     ■ «...per mezzo di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo, e per mezzo del peccato la morte, e così la morte è passata su tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato» (Rm 5,12).

     ■ «Nessuno, quando è tentato, dica: “Sono tentato da Dio”; perché Dio non può essere tentato dal male, ed egli stesso non tenta nessuno» (Gcm 1,3). In tale contesto mostrò l’origine della tentazione (vv. 14s concupiscenza interna all’uomo). E aggiunse: «Ogni donazione buona e ogni dono perfetto vengono dall’alto, discendendo dal Padre degli astri luminosi presso il quale non c’è variazione né ombra prodotta da rivolgimento» (v. 17).

     ■ Gesù chiamò Dio «Padre santo» e «Padre giusto» (Gv 17,11.25). Ciò è inconciliabile con un creatore del male assoluto.

     ■ Paolo affermò che Dio «ci ha eletti in lui [= Cristo], prima della fondazione del mondo, affinché fossimo santi e irreprensibili dinanzi a lui nell’amore» (Ef 1,4). Come potrebbe avere tale obiettivo con noi, se Egli avesse in sé il male e avesse creato il male?

     ■ Di Gesù Messia Pietro affermò che Dio ci ha riscattati «col prezioso sangue di Cristo, come di agnello senza difetto né macchia, ben preordinato prima della fondazione del mondo, ma manifestato negli ultimi tempi per voi» (1 Pt 1,19s). «E voi sapete che egli [= Cristo] è stato manifestato per togliere i peccati; e in lui non c’è peccato» (1 Gv 3,5). Questo è inconciliabile con una dottrina gnostica.

 

4. ASPETTI CONCLUSIVI/span>: Partendo magari da un intento di teodicea (spiegazione del comportamento di Dio e difesa del suo onore) nei confronti di vari detrattori (gnostici, agnostici, ecc.), si finisce a voler spiegare Dio secondo la filosofia e l’ideologia degli altri. Così facendo, come ho letto nei contributi altrui posti sotto tale scritto in Internet, si dà proprio ai diffamatori della fede biblica l’occasione per fiaccare, disprezzare e denigrare la rivelazione scritturale. Si cerca di spiegare «le cose dello Spirito» a quello, che Paolo chiamò letteralmente «l’uomo psichico», usando le sue argomentazioni e dimenticando che «l’uomo psichico non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché gli sono pazzia» (1 Cor 2,14). Ho letto che Maurizio Ruffino, cercando di spiegare le cose, che «si giudicano spiritualmente», ai suoi detrattori, ha in pratica ingarbugliato ancor più la matassa, dando loro occasione per denigrare la fede biblica, per negare l’esistenza del Dio vivente e per prendere in giro i cristiani.

     È singolare come certi credenti, invece di predicare l’Evangelo e di testimoniare della verità rivelata, pensano di dover ricondurre le cose spirituali alla logica della «sapienza di questo mondo», per renderla più appetibile, dimenticando che essa è «pazzia davanti a Dio» (1 Cor 3,19). Perciò, viene dato il seguente consiglio rispetto alla logica e al paradigma di pensiero di questo secolo: «Nessuno s’inganni. Se qualcuno tra di voi presume di essere un sapiente in questo secolo, diventi pazzo per diventare sapiente» (v. 18), ossia secondo Dio.

     Gesù non insegnò a trattare con i diffamatori della verità! Al contrario diede questo severo avvertimento: «Non date ciò che è santo ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le pestino con le zampe e rivolti contro di voi non vi sbranino» (Mt 7,6).

     Le tesi di Maurizio Ruffino sono, come abbiamo visto, il risultato del falso sillogismo. Alla fine non si discute della verità biblica, ma delle molteplici filosofie e ideologie gnostiche, agnostiche ecc., prestando il fianco ai denigratori della rivelazione biblica e dando loro tribuna.

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/A1-Dio_male_Ori.htm

03/10/2017; Aggiornamento:

 

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