Un lettore ci ha presentato le seguenti
questioni.
Caro Nicola, nel
leggere i tuoi commenti nel tema di discussione «David
Wilkerson «profeta» catastrofista? Parliamone 1»,
una tua frase mi da occasione d’inoltrarti un grosso quesito, di cui t’accennavo
in una mia precedente e-mail. Tu scrivi: «Ognuno deve comunque svolgere ciò, a
cui è stato chiamato a fare; il mio compito è, tra altre cose, quello
dell’apologetica».
Volevo sottoporre alla tua attenzione un blog che ho trovato interessante,
visto il tuo ruolo d’apologeta. Ti segnalo un
articolo sul vero Dio di tale
altro «apologeta». C’è parecchio da leggere... Puoi prendere a caso anche
qualche altro titolo, non solo questo che ti ho indicato. Cosa ne pensi? Grazie
e benedizioni {Nicola Negrucci, ps.; 17 marzo 2009}
Ad aspetti rilevanti di tali questioni
rispondiamo qui di seguito. |
Entriamo in tema
L’apologetica ha
molte facce: esegetica contestuale, dogmatica, religiosa, scientifica,
ideologica, ecc. Anche i falsi maestri fanno apologetica, difendendo le loro
false dottrine. Quindi bisogna sempre sapere che cosa s’intende.
Per apologeti biblici
intendiamo coloro che si basano su una rigorosa esegesi contestuale del testo
biblico per difendere le verità evidenti della «sana dottrina». Poi ci sono gli
ideologi, che usano (o saccheggiano) la Scrittura per le loro proprie
opinioni dogmatiche, religiose o politiche; sebbene essi possano fregiarsi del
titolo di «apologeta», in effetti non lo sono veramente.
L’analisi del blog
Nel blog segnalato dal
lettore ho letto interamente l’articolo, in cui tale anonimo autore tratta l’«ego
eimi» (= io sono) di Gesù. Le analisi di base di tale scritto
sono condivisibili e sono cose che ho scritto anch’io. Tratto la questione
dell’espressione «io sono» nell’articolo «Giovanni»,
Dall’avvento alla parusia,
pp. 154s. In ogni modo, la differenza c’è. Io cerco di riportare il discorso
alla realtà storica e teologica: Gesù è il Logos incarnato, Dio presso Dio (Gv
1,1ss.14), sebbene «ego eimi» (= io sono) non corrisponda a Jahwè, il nome
veterotestamentario di Dio (però Ješûa` = Jahwè salva). Al contrario,
però, il gestore di tale blog è antitrinitario e usa tale dettaglio per
affermare che per tali motivi Gesù non possa essere Dio. È tipico
dell’ideologia: si prendono pulci e le si fanno apparire come elefanti; oppure
come disse Gesù: si colano i moscerini e si inghiottono cammelli (Mt 23,24). Per
tali motivi, bisogna sempre andare alle radici delle cose e distanziarsi sia da
coloro che abusano di «ego eimi» (= io sono) per cavare da esso impropriamente
la Deità di Gesù (anche altre persone usarono tale espressione greca nel
NT!), sia da coloro che negano la Deità di Gesù, riducendola a una questione su
tale comune espressione. L’espressione «ego eimi» (= io sono) è alquanto
irrilevante dal punto di vista grammaticale e teologico (unica eccezione Gv 8,58
ma per altri motivi), sia perché «Jahwè» (3a
per. sing.) non significa «io sono» (l’ebraico non aveva un verbo statico), sia
perché i Giudei da secoli non usavano più pronunziare «Jahwè», ma lo
sostituivano con Adonaj, sia perché al tempo del NT la stragrande maggioranza
dei Giudei parlava greco, lingua nella quale fu scritto il NT. Per
l’approfondimento rimando all’articolo «Jahwè» nel
Manuale Teologico dell’Antico Testamento
(pp. 200ss).
Anche tutti gli altri
articoli di tale blog mostrano che l’autore è un filo-ariano,
antitrinitario, per molti aspetti simile ai seguaci della Torre di Guardia. Egli
usa la dialettica
per sterilizzare gli argomenti contrari alle sue tesi, sebbene presenti nella
Bibbia, e accredita perciò i suoi argomenti. È quindi non un vero
apologeta (non fa un’esegesi né contestuale, né rigorosa), ma un ideologo
(usa la Bibbia per avvalorare le sue tesi).
Ho cercato inutilmente il
nome dell’autore del blog. Perché poi non dice chi egli sia, visto che i veri
apologeti non si nascondono e non temono il confronto? Dato che si nasconde,
fa sorgere molti dubbi e sospetti. In tali casi, la prima domanda che sorge è la
seguente: Che sia un ennesimo lupo vestito da pecora? (Mt 7,15; At 20,29s).
La matrice ideologica
L’apologetica biblica va
necessariamente alla base ideologica e alle motivazioni di fondo di un autore.
Sono tali cose che poi chiariscono il resto. Partendo dall’indirizzo e-mail
presente su tale blog, non è durato molto per risalire all’autore dello stesso.
Egli si chiama Carlo Siracusa, autore del libro «A sua immagine», di cui il blog
in questione contiene diversi capitoli.
Per Carlo Siracusa Gesù è
una specie di emanazione divina. In effetti, l’intento di tale autore è di
dimostrare che Gesù, pur essendo il maggiore di tutte le creature nei cieli e
sulla terra, sarebbe comunque inferiore al Padre quanto a natura, credendo che
sia stato da Lui generato ancora prima della creazione di tutte le cose. Questo
ha paralleli con lo gnosticismo speculativo di sempre.
L’antitrinitario
Il sottotitolo del libro di
Carlo Siracusa, A Sua immagine, (Eidon Edizioni, Genova 2006), è il
seguente: «Cristo, la sua divinità e la Trinità. Analisi di una Dottrina».
Non è un caso che Franco Barbero, prete sospeso dal clero cattolico,
antitrinitario convinto, teologo liberale e fautore di coppie gay, affermi sul
suo
blog di aver letto con grande
interesse tale libro, sembrandogli addirittura troppo blando.
Per chi vuole un sunto
popolare delle sue affermazioni, può leggere il seguente articolo: «Chi dice la
gente ch’io sia?» (InStoria
10 - Ottobre 2008). Con la dialettica è capace di annientare il «mistero»
rivelato nel nuovo patto e di far dire alla sacra Scrittura ciò che meglio gli
aggrada: l’antitrinitarismo.
Un
sito dei Testimoni di Geova
riporta un brano della presentazione del libro e una bibliografia minima
dell’autore: «Carlo Siracusa è un appassionato studioso di teologia biblica e
ricercatore delle principali dottrine del cristianesimo primitivo. Studi liceali
e formazione in scienze biblico-teologiche, ha avuto il suo primo approccio con
i Testi sacri sin dalla sua adolescenza». Poi seguono anche il
link del blog di presentazione e
l’e-mail.
Un seguace della Torre di Guardia
I sospetti che Carlo
Siracusa sia un cripto-geovista (ossia nascosto agli outsider) ci sono
venuti abbastanza presto. La mancanza del suo nome e cognome sul suo blog e
l’assenza di ogni riferimento alla Torre di Guardia hanno quindi la funzione di
una strategia di «adescamento» degli ignari e di «pescaggio» verso persone
aliene a tale organizzazione, ma proni verso l’antitrinitarismo di varia specie
e confessione. Facendo una ricerca sul blog, non si trova nulla che ricordi la
provenienza ideologico-dottrinale dell’autore: Torre di Guardia, Testimoni di
Geova, «Traduzione del Nuovo mondo», eccetera. L’uso di sole altre traduzioni e
la citazione di soli autori estranei al mondo geovista è certamente voluto,
poiché così Carlo Siracusa da cripto-geovista si può accreditare meglio, avere
una parvenza di «esegeta» e «apologeta» neutrale e indottrinare meglio i suoi
ignari lettori e interlocutori.
In
internet,
in una reazione al libro di Graziano Riccioni «I Testimoni di Geova.
Profilo storico e analisi dottrinale», un seguace della Torre di Guardia cita
dapprima Sergio Pollina, chiamandolo «l’apostata» (p. 54), menziona quindi varie
case editrici che pubblicano o hanno pubblicato opere di seguaci della T.d.G.
(Azzurra7, Vegagraph, Sacchi editore e csssstrinakria) e infine continua,
dicendo tra altre cose: «Ebbene molti fratelli che hanno scritto libri o
articoli come Felice Buon Spirito, Matteo Pierro, Carlo Siracusa, Gèrard
Gertoux, Hell Flemigs, Rolf Furuli e tanti altri non stati per nulla
disassociati, anzi alcuni ricoprono importanti cariche nelle congregazioni e
hanno collaborato strettamente con la congregazione centrale» (grassetto
nostro).
Che cosa distingue
l’antitrinitarismo di Carlo Siracusa (e della Torre di Guardia) dall’arianesimo?
Mentre Ario credeva che Gesù fosse solo uomo e per nulla Dio o divino, Carlo
Siracusa crede che il Cristo non sia un «Dio-Uomo», ma un essere divino,
generato (o creato) da Dio prima della creazione di tutte le altre cose; egli
avrebbe rinunciato alla sua divinità per divenire solo un uomo. Tale essere
divino non era Dio in natura, ma solo un essere celeste, quindi una creatura.
Solo dopo la risurrezione e l’ascensione, Gesù sarebbe ritornato alla sua
posizione divina precedente. I paralleli fra la concezione di Carlo Siracusa (e
della Torre di Guardia) con quelle speculative dello gnosticismo dei primi
secoli sono molteplici.
Carlo Siracusa ritiene che
la professione di fede dei seguaci della Torre di Guardia (a cui appartiene da
oltre 35 anni) corrisponda alla fede apostolica e sia quella più prossima al
cristianesimo primitivo e agli insegnamenti biblici e più coerente con
l’Evangelo. Certo non ho ancora trovato un seguace della Torre di Guardia che
abbia oggi non solo la sicurezza della salvezza per grazia mediante la fede, ma
anche la sola certezza di essere salvato, se morisse ora.
Come si può leggere nell’articolo
«Una classe sacerdotale per governare la terra», Carlo Siracusa crede non nel
sacerdozio universale, ma in un nuovo ordine sacerdotale di uomini e donne,
identificabile con i 144.000. Da Apocalisse 7,4-8 s’evince però di questi
ultimi che vivranno durante la grande tribolazione e saranno esclusivamente
Israeliti, appartenenti alle rispettive dodici tribù, menzionate per nome.
Secondo Apocalisse 14,4, questo raggruppamento particolare sarà composta da soli
uomini e cioè esclusivamente vergini. Essi non vengono mai
chiamati sacerdoti, ma vengono indicati come una specie di guardie del corpo del
Messia (v. 4) e avranno il privilegio di cantare in esclusiva un canto
particolare (vv. 2s). Inoltre non si parla di una «classe celeste» ma di
«riscattati dalla terra» (v. 3) e a loro non viene dato nessun potere
direttivo e di comando per regnare dal cielo sulla terra. Come al solito, Carlo
Siracusa è abile con la sua dialettica a far dire al testo biblico ciò che vuole
e addirittura il contrario di ciò che chiaramente asserisce. Il suo metodo è
anche qui la versettologia indebita, unita all’allegoria.
Similmente alla «dottrina
della sostituzione» cattolica, i seguaci della Torre di Guardia si credono
essere il nuovo Israele, come anche Carlo Siracusa evidenzia.
Aspetti conclusivi
Mi fermo qui, visto che
Carlo Siracusa, pur volendosi accreditare come un «esegeta» neutrale e
«apologeta» della verità, è solo un amplificatore raffinato delle dottrine della
Torre di Guardia. Meraviglia (o no?) che, come ho già ricordato, come
Franco Barbero, prete sospeso dal clero cattolico, antitrinitario convinto,
teologo liberale e fautore di coppie gay faccia gli elogi del libro di
Carlo Siracusa; a sua volta, meraviglia (o no?) che quest’ultimo citi
nell’articolo «In
principio era la Parola» come fonte autorevole proprio chi «sposa»
omosessuali e lesbiche: Franco Barbero, «La
Trinità», Viottoli 1 (Pinerolo 2003).
Ecco quindi il grande esegeta, che non disdegna di citare chi è liberale in
teologia e nell’etica! Egli, nascondendosi per nome e per identità, si fa da
megafono di un’organizzazione teocratica e della sua dottrina. Nascondendosi
dietro all’anonimato, può meglio contattare gli ignari lettori cattolici ed
evangelici, influenzarli con la sua dottrina antitrinitaria e fare strage
ideologica mediante la sua dialettica e la sua parvenza di esegeta neutrale e di
difensore della verità.
Il Gesù Messia della Bibbia è colui che veramente salva; quello dei seguaci
della Torre di Guardia è un «altro Gesù» che non lo fa! (Gal 1,8s; 2 Cor 11,3s).
Come già ricordato, non ho incontrato nessun seguace della Torre di Guardia che
abbia certezza né sicurezza della salvezza. Gesù Cristo in quanto Logos era «Dio
presso Dio» (Gv 1,1ss), anche quando era stato fatto carne (v. 14 «e noi
abbiamo contemplato la sua gloria»). Egli non ha smesso d’essere Dio in
natura, pur diventando vero uomo; Egli, per essere sottomesso al Padre, non ha
fatto uso
di per sé delle sue capacità divine (associate al suo essere Dio secondo
natura), durante il suo tempo terreno (tranne a dare un «assaggio» durante la
trasfigurazione), ma le ha tenute latenti, per vivere completamente da «Servo
dell’Eterno». Ecco la traduzione letterale di 2 Tm 2,5: «Uno è infatti Dio,
uno e mediatore di Dio e degli uomini, l’uomo Cristo Gesù»; si parla sempre
della stessa persona e l’espressione è speculare; per essere «Mediatore di
Dio», Gesù è necessariamente Dio e Uomo! Qui risiede il «mistero» del nuovo
patto! I seguaci della Torre di Guardia vorrebbero esorcizzarlo con un po’ di
pseudo razionalismo sadduceo, un po’ di gnosi speculativa e un po’ di dialettica
allegorica.
Penso che ciò che Paolo disse a proposito dei «superapostoli» giudei di stampo
gnostico (2 Cor 11,13ss), che presero il potere nella chiesa di Corinto, si
possa applicare anche a tali loro lontani discendenti. Per dovere morale non si
può che mettere in guardia contro di loro.
► URL:
http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/A1-Dio_immagine_Siracusa_OiG.htm
22-03-2009; Aggiornamento: 31-08-2009
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