Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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«Chi dice la gente ch’io sia?» — Offensiva intorno a Gesù 1: È ciò che dicono gli altri su Gesù.

Ecco le parti principali:
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■ Gesù fra teologia e filosofia
■ Gesù fra filosofia e ideologia
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«E voi, chi dite ch’io sia?» — Offensiva intorno a Gesù 2: È ciò che la Bibbia dice su Gesù.

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UN DIO A IMMAGINE DI CARLO SIRACUSA

Apologetica antitrinitaria d’un cripto-geovista

 

 di Nicola Martella

 

Un lettore ci ha presentato le seguenti questioni.

 

Caro Nicola, nel leggere i tuoi commenti nel tema di discussione «David Wilkerson «profeta» catastrofista? Parliamone 1», una tua frase mi da occasione d’inoltrarti un grosso quesito, di cui t’accennavo in una mia precedente e-mail. Tu scrivi: «Ognuno deve comunque svolgere ciò, a cui è stato chiamato a fare; il mio compito è, tra altre cose, quello dell’apologetica».

      Volevo sottoporre alla tua attenzione un blog che ho trovato interessante, visto il tuo ruolo d’apologeta. Ti segnalo un articolo sul vero Dio di tale altro «apologeta». C’è parecchio da leggere... Puoi prendere a caso anche qualche altro titolo, non solo questo che ti ho indicato. Cosa ne pensi? Grazie e benedizioni {Nicola Negrucci, ps.; 17 marzo 2009}

 

Ad aspetti rilevanti di tali questioni rispondiamo qui di seguito.

 

Entriamo in tema

     L’apologetica ha molte facce: esegetica contestuale, dogmatica, religiosa, scientifica, ideologica, ecc. Anche i falsi maestri fanno apologetica, difendendo le loro false dottrine. Quindi bisogna sempre sapere che cosa s’intende.

     Per apologeti biblici intendiamo coloro che si basano su una rigorosa esegesi contestuale del testo biblico per difendere le verità evidenti della «sana dottrina». Poi ci sono gli ideologi, che usano (o saccheggiano) la Scrittura per le loro proprie opinioni dogmatiche, religiose o politiche; sebbene essi possano fregiarsi del titolo di «apologeta», in effetti non lo sono veramente.

 

L’analisi del blog

     Nel blog segnalato dal lettore ho letto interamente l’articolo, in cui tale anonimo autore tratta l’«ego eimi» (= io sono) di Gesù. Le analisi di base di tale scritto sono condivisibili e sono cose che ho scritto anch’io. Tratto la questione dell’espressione «io sono» nell’articolo «Giovanni», Dall’avvento alla parusia, pp. 154s. In ogni modo, la differenza c’è. Io cerco di riportare il discorso alla realtà storica e teologica: Gesù è il Logos incarnato, Dio presso Dio (Gv 1,1ss.14), sebbene «ego eimi» (= io sono) non corrisponda a Jahwè, il nome veterotestamentario di Dio (però Ješûa` = Jahwè salva). Al contrario, però, il gestore di tale blog è antitrinitario e usa tale dettaglio per affermare che per tali motivi Gesù non possa essere Dio. È tipico dell’ideologia: si prendono pulci e le si fanno apparire come elefanti; oppure come disse Gesù: si colano i moscerini e si inghiottono cammelli (Mt 23,24). Per tali motivi, bisogna sempre andare alle radici delle cose e distanziarsi sia da coloro che abusano di «ego eimi» (= io sono) per cavare da esso impropriamente la Deità di Gesù (anche altre persone usarono tale espressione greca nel NT!), sia da coloro che negano la Deità di Gesù, riducendola a una questione su tale comune espressione. L’espressione «ego eimi» (= io sono) è alquanto irrilevante dal punto di vista grammaticale e teologico (unica eccezione Gv 8,58 ma per altri motivi), sia perché «Jahwè» (3a per. sing.) non significa «io sono» (l’ebraico non aveva un verbo statico), sia perché i Giudei da secoli non usavano più pronunziare «Jahwè», ma lo sostituivano con Adonaj, sia perché al tempo del NT la stragrande maggioranza dei Giudei parlava greco, lingua nella quale fu scritto il NT. Per l’approfondimento rimando all’articolo «Jahwè» nel Manuale Teologico dell’Antico Testamento (pp. 200ss).

     Anche tutti gli altri articoli di tale blog mostrano che l’autore è un filo-ariano, antitrinitario, per molti aspetti simile ai seguaci della Torre di Guardia. Egli usa la dialettica per sterilizzare gli argomenti contrari alle sue tesi, sebbene presenti nella Bibbia, e accredita perciò i suoi argomenti. È quindi non un vero apologeta (non fa un’esegesi né contestuale, né rigorosa), ma un ideologo (usa la Bibbia per avvalorare le sue tesi).

     Ho cercato inutilmente il nome dell’autore del blog. Perché poi non dice chi egli sia, visto che i veri apologeti non si nascondono e non temono il confronto? Dato che si nasconde, fa sorgere molti dubbi e sospetti. In tali casi, la prima domanda che sorge è la seguente: Che sia un ennesimo lupo vestito da pecora? (Mt 7,15; At 20,29s).

 

La matrice ideologica

     L’apologetica biblica va necessariamente alla base ideologica e alle motivazioni di fondo di un autore. Sono tali cose che poi chiariscono il resto. Partendo dall’indirizzo e-mail presente su tale blog, non è durato molto per risalire all’autore dello stesso. Egli si chiama Carlo Siracusa, autore del libro «A sua immagine», di cui il blog in questione contiene diversi capitoli.

     Per Carlo Siracusa Gesù è una specie di emanazione divina. In effetti, l’intento di tale autore è di dimostrare che Gesù, pur essendo il maggiore di tutte le creature nei cieli e sulla terra, sarebbe comunque inferiore al Padre quanto a natura, credendo che sia stato da Lui generato ancora prima della creazione di tutte le cose. Questo ha paralleli con lo gnosticismo speculativo di sempre.

 

L’antitrinitario

     Il sottotitolo del libro di Carlo Siracusa, A Sua immagine, (Eidon Edizioni, Genova 2006), è il seguente: «Cristo, la sua divinità e la Trinità. Analisi di una Dottrina». Non è un caso che Franco Barbero, prete sospeso dal clero cattolico, antitrinitario convinto, teologo liberale e fautore di coppie gay, affermi sul suo blog di aver letto con grande interesse tale libro, sembrandogli addirittura troppo blando.

     Per chi vuole un sunto popolare delle sue affermazioni, può leggere il seguente articolo: «Chi dice la gente ch’io sia?» (InStoria 10 - Ottobre 2008). Con la dialettica è capace di annientare il «mistero» rivelato nel nuovo patto e di far dire alla sacra Scrittura ciò che meglio gli aggrada: l’antitrinitarismo.

     Un sito dei Testimoni di Geova riporta un brano della presentazione del libro e una bibliografia minima dell’autore: «Carlo Siracusa è un appassionato studioso di teologia biblica e ricercatore delle principali dottrine del cristianesimo primitivo. Studi liceali e formazione in scienze biblico-teologiche, ha avuto il suo primo approccio con i Testi sacri sin dalla sua adolescenza». Poi seguono anche il link del blog di presentazione e l’e-mail.

 

Un seguace della Torre di Guardia

     I sospetti che Carlo Siracusa sia un cripto-geovista (ossia nascosto agli outsider) ci sono venuti abbastanza presto. La mancanza del suo nome e cognome sul suo blog e l’assenza di ogni riferimento alla Torre di Guardia hanno quindi la funzione di una strategia di «adescamento» degli ignari e di «pescaggio» verso persone aliene a tale organizzazione, ma proni verso l’antitrinitarismo di varia specie e confessione. Facendo una ricerca sul blog, non si trova nulla che ricordi la provenienza ideologico-dottrinale dell’autore: Torre di Guardia, Testimoni di Geova, «Traduzione del Nuovo mondo», eccetera. L’uso di sole altre traduzioni e la citazione di soli autori estranei al mondo geovista è certamente voluto, poiché così Carlo Siracusa da cripto-geovista si può accreditare meglio, avere una parvenza di «esegeta» e «apologeta» neutrale e indottrinare meglio i suoi ignari lettori e interlocutori.

     In internet, in una reazione al libro di Graziano Riccioni «I Testimoni di Geova. Profilo storico e analisi dottrinale», un seguace della Torre di Guardia cita dapprima Sergio Pollina, chiamandolo «l’apostata» (p. 54), menziona quindi varie case editrici che pubblicano o hanno pubblicato opere di seguaci della T.d.G. (Azzurra7, Vegagraph, Sacchi editore e csssstrinakria) e infine continua, dicendo tra altre cose: «Ebbene molti fratelli che hanno scritto libri o articoli come Felice Buon Spirito, Matteo Pierro, Carlo Siracusa, Gèrard Gertoux, Hell Flemigs, Rolf Furuli e tanti altri non stati per nulla disassociati, anzi alcuni ricoprono importanti cariche nelle congregazioni e hanno collaborato strettamente con la congregazione centrale» (grassetto nostro).

     Che cosa distingue l’antitrinitarismo di Carlo Siracusa (e della Torre di Guardia) dall’arianesimo? Mentre Ario credeva che Gesù fosse solo uomo e per nulla Dio o divino, Carlo Siracusa crede che il Cristo non sia un «Dio-Uomo», ma un essere divino, generato (o creato) da Dio prima della creazione di tutte le altre cose; egli avrebbe rinunciato alla sua divinità per divenire solo un uomo. Tale essere divino non era Dio in natura, ma solo un essere celeste, quindi una creatura. Solo dopo la risurrezione e l’ascensione, Gesù sarebbe ritornato alla sua posizione divina precedente. I paralleli fra la concezione di Carlo Siracusa (e della Torre di Guardia) con quelle speculative dello gnosticismo dei primi secoli sono molteplici.

     Carlo Siracusa ritiene che la professione di fede dei seguaci della Torre di Guardia (a cui appartiene da oltre 35 anni) corrisponda alla fede apostolica e sia quella più prossima al cristianesimo primitivo e agli insegnamenti biblici e più coerente con l’Evangelo. Certo non ho ancora trovato un seguace della Torre di Guardia che abbia oggi non solo la sicurezza della salvezza per grazia mediante la fede, ma anche la sola certezza di essere salvato, se morisse ora.

     Come si può leggere nell’articolo «Una classe sacerdotale per governare la terra», Carlo Siracusa crede non nel sacerdozio universale, ma in un nuovo ordine sacerdotale di uomini e donne, identificabile con i 144.000. Da Apocalisse 7,4-8 s’evince però di questi ultimi che vivranno durante la grande tribolazione e saranno esclusivamente Israeliti, appartenenti alle rispettive dodici tribù, menzionate per nome. Secondo Apocalisse 14,4, questo raggruppamento particolare sarà composta da soli uomini e cioè esclusivamente vergini. Essi non vengono mai chiamati sacerdoti, ma vengono indicati come una specie di guardie del corpo del Messia (v. 4) e avranno il privilegio di cantare in esclusiva un canto particolare (vv. 2s). Inoltre non si parla di una «classe celeste» ma di «riscattati dalla terra» (v. 3) e a loro non viene dato nessun potere direttivo e di comando per regnare dal cielo sulla terra. Come al solito, Carlo Siracusa è abile con la sua dialettica a far dire al testo biblico ciò che vuole e addirittura il contrario di ciò che chiaramente asserisce. Il suo metodo è anche qui la versettologia indebita, unita all’allegoria.

     Similmente alla «dottrina della sostituzione» cattolica, i seguaci della Torre di Guardia si credono essere il nuovo Israele, come anche Carlo Siracusa evidenzia.

 

Aspetti conclusivi

     Mi fermo qui, visto che Carlo Siracusa, pur volendosi accreditare come un «esegeta» neutrale e «apologeta» della verità, è solo un amplificatore raffinato delle dottrine della Torre di Guardia. Meraviglia (o no?) che, come ho già ricordato, come Franco Barbero, prete sospeso dal clero cattolico, antitrinitario convinto, teologo liberale e fautore di coppie gay faccia gli elogi del libro di Carlo Siracusa; a sua volta,  meraviglia (o no?) che quest’ultimo citi nell’articolo «In principio era la Parola» come fonte autorevole proprio chi «sposa» omosessuali e lesbiche: Franco Barbero, «La Trinità», Viottoli 1 (Pinerolo 2003).

     Ecco quindi il grande esegeta, che non disdegna di citare chi è liberale in teologia e nell’etica! Egli, nascondendosi per nome e per identità, si fa da megafono di un’organizzazione teocratica e della sua dottrina. Nascondendosi dietro all’anonimato, può meglio contattare gli ignari lettori cattolici ed evangelici, influenzarli con la sua dottrina antitrinitaria e fare strage ideologica mediante la sua dialettica e la sua parvenza di esegeta neutrale e di difensore della verità.

     Il Gesù Messia della Bibbia è colui che veramente salva; quello dei seguaci della Torre di Guardia è un «altro Gesù» che non lo fa! (Gal 1,8s; 2 Cor 11,3s). Come già ricordato, non ho incontrato nessun seguace della Torre di Guardia che abbia certezza né sicurezza della salvezza. Gesù Cristo in quanto Logos era «Dio presso Dio» (Gv 1,1ss), anche quando era stato fatto carne (v. 14 «e noi abbiamo contemplato la sua gloria»). Egli non ha smesso d’essere Dio in natura, pur diventando vero uomo; Egli, per essere sottomesso al Padre, non ha fatto uso di per sé delle sue capacità divine (associate al suo essere Dio secondo natura), durante il suo tempo terreno (tranne a dare un «assaggio» durante la trasfigurazione), ma le ha tenute latenti, per vivere completamente da «Servo dell’Eterno». Ecco la traduzione letterale di 2 Tm 2,5: «Uno è infatti Dio, uno e mediatore di Dio e degli uomini, l’uomo Cristo Gesù»; si parla sempre della stessa persona e l’espressione è speculare; per essere «Mediatore di Dio», Gesù è necessariamente Dio e Uomo! Qui risiede il «mistero» del nuovo patto! I seguaci della Torre di Guardia vorrebbero esorcizzarlo con un po’ di pseudo razionalismo sadduceo, un po’ di gnosi speculativa e un po’ di dialettica allegorica.

     Penso che ciò che Paolo disse a proposito dei «superapostoli» giudei di stampo gnostico (2 Cor 11,13ss), che presero il potere nella chiesa di Corinto, si possa applicare anche a tali loro lontani discendenti. Per dovere morale non si può che mettere in guardia contro di loro.

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/A1-Dio_immagine_Siracusa_OiG.htm

22-03-2009; Aggiornamento: 31-08-2009

 

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