Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Manuale Teologico dell’AT

 

Dottrine (generale)

 

 

 

 

Dopo una introduzione alle problematiche della teologia dell’AT, segue il dizionario teologico dell’AT.

   Ecco le parti principali dell’introduzione alla teologia dell’AT:
■ Il compito e l’oggetto della Teologia dell’AT
■ Le posizioni teologiche più ricorrenti
■ I patti e gli altri approcci
■ Contro l’appiattimento storico e teologico dell’AT.

 

Al dizionario teologico dell’AT sono acclusi un registro delle voci e un registro ragionato delle stesse detto «percorsi teologici».

 

► Vedi al riguardo le recensioni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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DIO PARLA AL CUORE E NON ALLA MENTE?

 

 di Nicola Martella

 

 

1.  ENTRIAMO IN TEMA: Quando si parla delle attitudini interiori dell’uomo, si possono distinguere due entità: la ragione dal sentimento, la mente dalla sensazione, il calcolo dall’intuizione, e così via. Come queste due grandezze vengano chiamate, varia nel tempo, da cultura a cultura, da lingua a lingua. Spesso ci sono termini differenti per la stessa cosa, a seconda dell’angolazione, con cui la si osserva.

     Le stesse problematiche le troviamo anche nella Bibbia, essendo un libro scritto in circa 1.500 anni. Gli Ebrei furono un popolo abbastanza in movimento. I personaggi principali partirono da Ur di Caldea (nell’attuale Iraq), approdarono nella zona geografica siro-palestinese (o Canaan), andarono in Egitto e tornarono in Canaan centinaia di anni dopo. Circa 700 anni dopo, Israele fu condotto in Assiria (nord Iraq); più di un secolo dopo, Giuda fu deportato a Babilonia (sud Iraq) e da qui in Persia (attuale Iran), e un’altra parte di Giuda in Egitto. Alcuni di loro tornarono in patria, settant’anni dopo, mentre molti si dispersero nel mondo d’allora. In tutti i loro spostamenti e in tutti paesi di adozione impararono lingue differenti e concezioni diverse, che arricchirono la loro lingua e la loro cultura. Ciò vale anche per l’antropologia o concezione dell’uomo e per il modo di chiamare le singole parti dell’uomo interiore. Oltre a ciò, vediamo che l’AT è stato scritto in ebraico e in parte in aramaico, ma contiene anche termini di altre lingue (p.es. «paradiso» per «giardino regale»); mentre il NT è scritto in greco e contiene vari termini aramaici e latini.

     Useremo questa questione per mostrare qualche regola di ermeneutica, ossia della corretta interpretazione della sacra Scrittura. Infatti, oggigiorno è grande la tendenza a partire non dalla Bibbia stessa e dal suo proprio linguaggio, ma dal consenso culturale odierno, per poi proiettare ciò nella Scrittura e affermare spavaldamente tesi approssimative o addirittura false, proprio strumentalizzando la Parola di Dio. Così facendo, si arriva, ad esempio, alla menzionata tesi spiritualista, che va in giro per le chiese e per il Web: «Dio non parla alla mente, ma al cuore».

     Per i nostri contemporanei «cuore» sta generalmente per il luogo dei sentimenti, mentre per «mente» si intende la sede dei pensieri e dell’essere intellettuale. Nella simbologia corrente il cuore sta per amare, mentre il cervello sta per pensare. Anche per i dizionari italiani, che fotografano il senso comune, per mente si intende «l’insieme delle facoltà e attività psichiche dell’uomo, specialmente quelle razionali e intellettive, in opposizione al corpo o al cuore come sede dei sentimenti» (Sabatini - Coletti).

     Qui viene condensata la concezione corrente; ma come vengono usati tali termini nella Bibbia? Qual è il quadro antropologico di riferimento, che scaturisce da un’analisi biblica? È ciò che cercheremo di presentare nei prossimi punti.

 

 

2.  ANALISI BIBLICA: Come stanno, però, le cose nella Bibbia? In essa, considerando la maggior parte dei brani chiari, prendiamo atto che non c’è nessuna differenza sostanziale fra cuore e mente (e addirittura spirito), poiché per gli Ebrei il «cuore» è la mente. Per mente si intende oggigiorno la sede del pensiero, l’intelligenza, la capacità e l’attività intellettiva, l’intelletto, l’attitudine, l’inclinazione mentale e la disposizione intellettuale. Ebbene, molte di queste attività sono attribuite nella Bibbia al cuore.

     ■ Pensiero: «E l’Eterno vide… che tutti i disegni dei pensieri del loro cuore non erano altro che male in ogni tempo» (Gn 6,5). «Guardati dall’accogliere in cuor tuo un cattivo pensiero» (Dt 15,9). «In quel giorno, dei pensieri ti sorgeranno in cuore, e concepirai un malvagio disegno» (Ez 38,10). «E Gesù, conosciuti i loro pensieri, disse: Perché pensate voi cose malvagie nei vostri cuori?» (Mt 9,4; 15,19 «dal cuore vengono pensieri malvagi»). Altri brani: 1 Cr 28,9; 29,18; Sal 64,6; 139,23; Lc 1,51; 2,35; 9,47; 24,38; At 8,22; Rm 2,15; Fil 4,7; Eb 4,12.

 

     ■ Intelligenza e intelligente: «Da’ dunque al tuo servo un cuore intelligente… e ti do un cuore sapiente e intelligente» (1 Re 3,9.12; 1 Cr 1,11). «…inclinando il cuore all’intelligenza» (Pr 2,2). «E voi, stolti, diventate intelligenti di cuore!» (Pr 8,5). «Il sapiente di cuore è chiamato intelligente» (Pr 16,21). «Il cuore dell’uomo intelligente acquista la conoscenza» (Pr 18,15). Altri brani: Es 36,2; Pr 14,33; 15,14; 20,5; Ef 4,18; Fil 4,7.

 

            ■ Intelletto: «Dammi intelletto e osserverò la tua legge; la praticherò con tutto il cuore» (Sal 119,34). «…amarlo [= Dio] con tutto il cuore, con tutto l’intelletto» (Mc 12,33).

 

     ■ Sapienza: Nell’originale ebraico si parla di «tutti i sapienti di cuore» (kol-chakemê-leb), mentre in italiano è stato tradotto con «tutti gli uomini intelligenti (o sapienti, o artigiani più esperti, persone abili, uomini industriosi)» (Es 28,3).

 

     ■ Cuore = mente: In vari brani mente e cuore sono semplicemente sinonimi. Si noti come il comandamento originale (Dt 6,5) sia stato integrato con «mente», per renderlo comprensibile ai lettori greci: «Ama il Signore Iddio tuo con tutto il tuo cuore e con tutta l’anima tua e con tutta la mente tua» (Mt 22,37; Mc 12,30; Lc 10,27). Nell’AT ciò che noi chiamiamo cuore in senso sentimentale era attribuito all’«anima», mentre «cuore» era la mente (Dt 4,29; 10,12; 26,16; 30,2.6.10; 1 Re 8,48; 2 Cr 6,38).

 

     ■ Cuore = spirito: Tutto ciò, che abbiamo detto per «cuore», in vari brani della Scrittura viene attribuito allo «spirito» quale sede del pensiero e del discernimento. Si noti in Ebrei 4,12 come «alla divisione dell’anima e dello spirito» corrisponda «giudica i sentimenti ed i pensieri del cuore»; come già indicato «l’anima» è in vari brani della Bibbia la sede dei sentimenti, mentre «spirito» corrisponde alla sede dei pensieri, come il «cuore». «Nell’uomo ciò, che lo rende intelligente, è lo spirito, è il soffio dell’Onnipotente» (Gb 32,8). «Quando il suo cuore divenne orgoglioso e il suo spirito s’indurì fino a diventare tracotante, il re fu deposto dal suo trono» (Dn 5,20). Altri brani (qui ricorrono ambedue i termini quali sinonimi): Es 35,21; Dt 2,30; Sal 78,8; 243,4; Is 57,15; Ez 11,19; 18,31; 21,12; 36,26; Rm 2,29; 1 Pt 3,4.

 

 

3.  ASPETTI CONCLUSIVI: Avendo voluto dare ai lettori soltanto degli stimoli alla riflessione per i loro cuori (= menti), mi fermo qui con tale analisi. Alla fine vorrei tornare alla questione dell’ermeneutica, ossia della corretta interpretazione. Abbiamo visto che la questione del «cuore» è un classico esempio di come si possa proiettare nelle Bibbia una convinzione corrente, basata sul consenso culturale, per poi leggere il testo biblico in tale ottica e per addivenire, quindi, a conclusioni approssimative o, addirittura, a insegnamenti completamente distorti. Così avviene chiaramente anche per altre cose. Per questo motivo è assolutamente necessario tagliare rettamente la «Parola della verità» (2 Tm 2,15), per non essere confusi e per non insegnare poi approssimazioni romantiche agli altri.

     Nella Bibbia si parla di «rinnovamento della mente» (Rm 12,2) o «nello spirito della mente» (Ef 4,23). Si chiede pure a Dio: «Rinnova dentro di me uno spirito ben saldo» (Sal 51,10). Abbiamo visto come cuore e spirito fossero semplicemente sinonimi (Es 35,21; Dt 2,30; Sal 34,18; Sal 51,17…). Dire «cuore nuovo» e «spirito nuovo» era la stessa cosa (Ez 18,31; 36,26; cfr. 11,19). Era pure la stessa cosa indurire i cuori (Es 4,21; Ef 4,18; Eb 3,8.15), lo spirito (Dt 4,30 cuore + spirito; 5,20; cfr. Rm 11,8) o la cervice (2 Re 17,14; 2 Cr 30,8; Ne 9,16s). Similmente ci si può rallegrare nel cuore (Es 4,14; 1 Cr 16,10; Gv 16,22) o giubilare nello spirito (Lc 10,21). Si può essere consapevoli nel cuore (1 Re 2,44) o convinti nella mente (Rm 14,5). In tutte queste espressioni dire l’uno o l’altro dipendeva dalla sensibilità culturale e linguistica, dal tempo e dalle circostanze.

     Abbiamo visto che biblicamente parlando la tesi «Dio parla al cuore e non alla mente» è sbagliata. Chi l’ha formulata così, in effetti intende altro: «Dio non parla soltanto al tuo intelletto, ma anche al tuo intimo, alla tua coscienza, ai tuoi sentimenti». Abbiamo visto che Dio ben si appella alla mente dell’uomo (cfr. Ag 1,5.7 ebr. «cuore»). Anche l’esortazione ai credenti è quella di «stare perfettamente uniti in una medesima mente e in un medesimo sentire» (1 Cor 1,10; cfr. «medesimo spirito» 2 Cor 12,18; Ef 2,18). Espresso diversamente si può dire pure: «Voi state fermi in uno stesso spirito, combattendo assieme d’un medesimo animo per la fede dell’Evangelo» (Fil 1,27). In questi brani vediamo che la ragione e i sentimenti non sono contrapposti, ma formano due parti di un tutt’uno.

 

Per l’approfondimento si veda in Nicola Martella, Manuale Teologico dell’Antico Testamento (Punto°A°Croce, Roma 2002), l’articolo: «Cuore», pp. 131ss; cfr. qui anche «Antropologia» (1-4), pp. 86-92; «Uomo: parti e funzioni», pp. 376s.

 

Dio parla al cuore e non alla mente? Parliamone {Nicola Martella} (T)

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/A1-Cuore_mente_MT_AT.htm

03-11-2012; Aggiornamento: 05-11-2012

 

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