Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

Per il discernimento biblico

Prima pagina

Contattaci

Domande frequenti

Novità

Arte sana

Bibbia ed ermeneutica

Culture e ideologie

Confessioni cristiane

Dottrine

Religioni

Scienza e fede

Teologia pratica

▼ Vai a fine pagina

 

Malattia e guarigione 1

 

Cristologia

 

 

 

 

La salute fra scienza, religioni e ideologie — Malattia e guarigione 1:

   Ecco le parti principali:
■ La questione della medicina e delle sue alternative
■ Guarigione e problematica
■ La medicina e la Bibbia

 

Dizionario delle medicine alternative — Malattia e guarigione 2:

   Ecco il procedimento usato per i singoli temi:
■ Presentazione del metodo o della problematica
■ Analisi critica scientifica, medica, razionale
■ Punto di vista biblico e valutazione della questione nel cristianesimo
■ Possibili alternative.

 

Inoltre ci sono anche queste parti:
■ Fatti, casi ed eventi nella paramedicina
■ Registro delle voci
■ Registro ragionato delle voci

 

► Vedi al riguardo le recensioni.

Malattia e guarigione 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Serviti della e-mail sottostante!

E-mail

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

IL CRISTO DELLA BIBBIA E QUELLO DELL’ESOTERISMO

 

 di Emilio Spedicato - Nicola Martella

 

1. Le tesi {Emilio Spedicato}

2. Osservazioni e obiezioni {Nicola Martella}

 

Emilio Spedicato, professore dell’università di Bergamo e misteriosofo, prende qui posizione riguardo all’articolo «Deità, pluralità e unità: Risposta a un Testimone di Geova». Il seguente contributo avrebbe potuto trovare posto all’interno del tema di discussione «Deità, pluralità e unità? Parliamone», ma a causa della sua problematicità, abbiamo preferito trattarlo particolarmente e metterlo extra.

     La sottile tesi che egli cerca di suggerire è che Gesù fosse sì assolutamente speciale, ma semplicemente nel senso che era soltanto il primo degli «dèi», visto che tutti gli uomini sarebbero potenzialmente degli dèi. È la tipica tesi della spiritualità esoterica basata sul panteismo.

 

 

1. Le tesi {Emilio Spedicato}

 

La Bibbia dei Testimoni di Geova è così diversa da quella di Gerusalemme o dalla Settanta (quando mai si discuteranno queste essenziali differenze, dove la Settanta per quanto risulta a me — e lo stesso diceva Agostino rispetto alle altre a lui note — è certamente più accurata; perché si dimentica che Manasse sterminò i grandi sacerdoti della tribù di Giuda e quindi...).

     Ora, nel Vangelo:

     — Prima che Abramo fosse, io sono

     — Questo è il mio figlio diletto (o prediletto?)

     — Dii estis [«siete dèi», N.d.R.]

     — Il Padre è più di me

     — Ci sono cose che il Padre conosce e io no.

 

Ergo, nessun dubbio che Gesù sia assolutamente speciale, ma visto che dèi siamo anche noi, potenzialmente, perché non vederlo come il primo degli «dèi»? Che era l’opinione di Ario? E quella di Newton che dopo essersi letto il corpus della patristica concluse che Atanasio aveva falsificato i documenti dei padri?

     Finché qualcuno non spiegherà in termini comprensibili cosa sia consustanzialità, ben difficile credere a un dogma imposto da Atanasio, che sarebbe caduto se Ario non fosse stato ucciso, e che invoca la terza entità dello Spirito Santo, che procede dal Padre e filioque [«e Figlio», N.d.R.] ... e qui Odifreddi, con cui sono ben poco in accordo, nota che in un recente documento di Ratzinger il filioque è scomparso, e con questo la prima causa di divisione con gli ortodossi.

     Nessun fisico capisce la fisica quantistica, lo ha scritto Feynman, dovremmo capire i segreti di Dio?

     E intanto Gesù è stato sostituito dalla Madonna e soprattutto da Padre Pio. Basta andare a un cimitero e vedere le immagini sacre. {06-10-2008}

 

 

2. Osservazioni e obiezioni {Nicola Martella}

 

Chi sia il lettore, amante di misteriosofia e simili, lo abbiamo mostrato altrove: ► Emilio Spedicato, matematico e misteriosofo. Questo suo contributo non poteva essere quindi diverso. Da una parte bisogna apprezzare la disponibilità al dialogo di questo professore dell’università di Bergamo; dall’altra parte, è tipico il suo tipo di ragionamento: un approccio filosofico alla questione; associare insieme elementi biblici che non hanno direttamente a che fare col tema (Settanta, padri della chiesa); versettologia indebita e imprecisione teologica; e così via. Il fine è duplice: creare dubbi riguardo alla Scrittura (e alle sue palesi dottrine); accreditare il pensiero esoterico.

     Ricordo che in questo sito ci interessa soprattutto una esegesi contestuale e non un pressapochismo teologico usato per fini altri. In ogni modo, cercherò di rispondere nel merito, sebbene ciò faccia distrarre dal tema, a cui comunque ho risposto sopra.

     ■ Dire ch la Settanta, ossia la traduzione greca dell’AT, sia «certamente più accurata», è come affermare che la «(Divina) Commedia» di Dante sia migliore nella traduzione francese che nell’originale fiorentino! Chiamare in soccorso Agostino non è certo il massimo, visto che non era un traduttore né un vero esegeta; certo sarebbe stato meglio riferirsi a Girolamo, che conosceva le lingue bibliche e la Bibbia l’ha tradusse.

 

     ■ Nelle reminiscenze dei versi tratti dagli Evangeli, il fine del lettore è di accreditare l’idea gnostica o esoterica (amata dalla massoneria), secondo questa loro massima «tutto è Dio e Dio è tutto» (panteismo, animismo), l’uomo sarebbe «Dio» e Gesù Cristo sarebbe solo un eccellente esempio di ciò, ossia di quello che tutti diventeranno (universalismo spiritualista esoterico). Il fine dello spiritualismo gnostico ed esoterico è infatti la divinizzazione dell’uomo. Per questo per loro l’incarnazione del Logos (Dio presso Dio) e la morte in croce del Dio-Uomo Gesù è una «pazzia», ossia una dottrina da rifiutare e combattere. Già l’apostolo Paolo si confrontò con la filosofia ellenistica e con le dottrine gnostiche, combattendole. Non a caso egli affrontò tali questioni proprio riguardo ai Corinzi, nella cui chiesa s’erano infiltrati Giudei gnostici, che cercarono d’accreditarvi uno spiritualismo di stampo esoterico. Egli affermò perciò: «La parola della croce è pazzia per quelli che periscono… i Giudei chiedono miracoli e i Greci cercano sapienza, ma noi predichiamo Cristo crocifisso, che per i Giudei è scandalo, e per i Gentili, pazzia» (1 Cor 1,18.22s). E similmente affermò al riguardo all’accesso alla realtà da parte di coloro che si basano solo sulla loro psiche, ossia sul loro raziocinio: «Ora un uomo psichico non riceve ciò che è dello Spirito di Dio, perché gli è pazzia; e non lo può riconoscere, perché lo si distingue spiritualmente» (1 Cor 2,14; 3,19 «la sapienza di questo mondo è pazzia presso Dio»).

 

     ■ Tali versi citati dal lettore affermano quanto segue in realtà. Gesù esisteva ancor prima d’Abramo (Gv 8,58); per i Giudei ciò era un’affermazione palese di farsi come Dio, talché presero delle pietre per tirargliele (v. 59). Infatti successivamente gli dissero: «Non ti lapidiamo per una buona opera, ma per bestemmia; e perché tu, che sei uomo, ti fai Dio» (Gv 10,33).

     La citazione di Gesù «Voi siete dèi» (vv. 34ss), segue a quest’ultima, ma nel giudaismo non intendeva ciò che afferma lo gnosticismo e la spiritualità esoterica. [vedi sotto]

     Quando, durante il battesimo di Gesù, Dio Padre affermò di lui: «Questo è il mio diletto Figliuolo nel quale mi sono compiaciuto» (Mt 3,17), Egli lo accreditò come Messia-Re, quindi come sua autorità in Israele. Similmente lo fece durante la trasfigurazione (Mt 17,5). Pietro ne diede testimonianza così: «Siamo stati testimoni oculari della sua maestà. Poiché egli ricevette da Dio Padre onore e gloria quando giunse a lui quella voce dalla magnifica gloria…» (2 Pt 1,16s).

     Gesù disse cose come «il Padre è maggiore di me» (Gv 14,28 per questo intendeva ascendere a Lui) o «quant’è a quel giorno e a quell’ora nessuno li sa… neppure il Figlio, ma solo il Padre» (Mt 24,36 tempo della fine; cfr. At 1,7). Ciò era dovuto al fatto che il Logos (Dio presso Dio), facendosi carne (Gv 1,1ss.14), da Creatore divenne anche creatura: «Essendo in forma di Dio non riputò rapina l’essere uguale a Dio, ma annichilì se stesso, prendendo forma di servo e divenendo simile agli uomini» (Fil 2,6s). Gesù menzionò in preghiera al Padre «la gloria che avevo presso di te avanti che il mondo fosse» (Gv 17,5). L’incarnazione del Logos portò tale mutamento di rapporti all’interno alla Deità.

 

     ■ «Voi siete dèi» (Gv 10,34ss). I Giudei volevano lapidare Gesù, ritenendo che egli avesse bestemmiato, e lo accusavano così: «Tu, che sei uomo, ti fai Dio». Gesù per sottrarsi a tale supplizio, argomentò con la sacra Scrittura il suo essere Figlio di Dio: «Non è egli scritto nella vostra legge: “Io ho detto: Voi siete dèi?”. Se chiama dèi coloro ai quali la parola di Dio è stata diretta (e la Scrittura non può essere annullata), come mai dite voi a colui che il Padre ha santificato e mandato nel mondo, che bestemmia, perché ho detto: “Sono Figlio di Dio?”» (vv. 35s). Chiaramente Gesù non stava andando di là dal monoteismo e non prospettava un politeismo diffuso di tutti gli uomini. Altrimenti non poteva opporre alla tentazione di Satana questa parola autorevole: «Va’, Satana, poiché sta scritto: “Adora il Signore Dio tuo e a lui solo rendi il culto» (Mt 4,10). Neppure Paolo avrebbe mai potuto affermare con biasimo che gli uomini «hanno mutato la verità di Dio in menzogna, e hanno adorato e servito la creatura invece del Creatore, che è benedetto in eterno» (Rm 1,25).

     Per capire che cosa Gesù intendeva, bisogna andare all’ebraico, in cui ëach (sg.) ed ëlohîm (pl.), termini comunemente tradotti con «Dio», intendevano «tremendo», parola usata per esprimere l’autorità di una persona su un’altra, specialmente di Dio sugli uomini; il plurale ëlohîm con verbi al singolare indicava l’eccellenza di Dio come autorità. L’originale sta nel Salmo 82 che all’inizio recita come segue in ebraico: «ëlohîm sta nella radunanza di ’el [= potente]; egli giudica in mezzo agli ’ëlohîm». Che in questo verso Asaf non parlasse del politeismo, risulta da ciò che segue. Tali ëlohîm erano in Israele le autorità civili e in particolari i giudici; infatti il salmo prosegue così: «Fino a quando giudicherete ingiustamente, e avrete riguardo alle persone degli empi? Fate ragione al misero e all’orfano, rendete giustizia all’afflitto e al povero! Liberate il misero ed il bisognoso, salvatelo dalla mano degli empi!» (vv. 2ss). Poi Dio arriva a caratterizzare tali autorità come segue: «Io ho detto: “Voi siete ’ëlohîm, siete tutti figli di `ëljôn [= Altissimo]”» (v. 6). Questo era l’onore e l’onere delle autorità: un’alta carica piena di dignità e di responsabilità. Infatti, Dio dopo aver mostrato i limiti di tali ëlohîm terrestri («Nondimeno morrete come gli altri uomini, e cadrete come qualunque altro dei principi»; v. 7), il salmista fa questa invocazione a Dio: «Lèvati, o ’ëlohîm, giudica la terra, poiché tutte le nazioni hanno da essere la tua eredità» (v. 8).

     Per chi viveva in Israele e conosceva la lingua ebraico, egli intendeva tale uso particolare di ëlohîm, trovandosi esso fin dalla Legge mosaica. Quando Dio mandò Mosè dal Faraone, egli rappresentava da parte di Dio l’autorità sul Faraone e su Aaronne, suo portavoce (ebr. «bocca»). Infatti è scritto: «Tu gli parlerai [= ad Aaronne], e gli metterai le parole in bocca; io sarò con la tua bocca e con la bocca sua, e v’insegnerò quello che dovrete fare. Egli parlerà per te al popolo; e così ti servirà di bocca, e tu sarai per lui come ëlohîm» (Es 4,15s). E ancora: «Vedi, io ti ho stabilito come ëlohîm per Faraone, e Aaronne tuo fratello sarà il tuo profeta [= portavoce]. Tu dirai tutto quello che t’ordinerò, e Aaronne tuo fratello parlerà a Faraone…» (Es 7,1s). [Per l’approfondimento si veda Nicola Martella, «Tremendo», Manuale Teologico dell’Antico Testamento (Punto°A°Croce, Roma 2002), pp. 365ss.]

     Il termine ëlohîm esprimeva quindi il rapporto di autorità su qualcuno. Nel Salmo 82 gli ëlohîm erano i giudici in Israele. Gesù si appoggiò a questo particolare filone culturale e linguistico d’Israele per aiutare gli Ebrei del suo tempo a capire il suo particolare status di «Figlio di Dio». L’argomentazione era questa: se Dio ha chiamato ëlohîm già i figli degli uomini in Israele, «come mai dite voi a colui che il Padre ha santificato e mandato nel mondo, che bestemmia, perché ho detto: “Sono Figlio di Dio?”» (Gv 10,36). Ciò non aveva nulla a che fare con una divinità diffusa di tutti gli Israeliti né con un politeismo, ma era un ragionamento per far capire la propria natura di «Figlio di Dio».

 

     ■ Voler quindi vedere Gesù solo come «assolutamente speciale» o soltanto «come il primo degli “dèi”», come fa il misteriosofo Emilio Spedicato, è un’idea malsana ed estranea alla concezione biblica. Gesù era il Dio fatto carne (Gv 1,1ss.14) e come tale non aveva (e non ha) paragoni. Se tutti sono «dèi», perché Paolo affermava che «nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio nei cieli, sulla terra e sotto la terra, e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre»? (Fil 2,10s); questa era solo una prerogativa di Dio: «Ogni ginocchio si piegherà davanti a me, ogni lingua mi presterà giuramento» (Is 45,23; Rm 14,11; Ef 3,14). Perché ciò accadrà alla fine dei tempi solo per Dio e l’Agnello? Biblicamente parlando ciò sarebbe un controsenso se tutti sono «dèi»!

 

     ■ Interessandoci principalmente l’esegesi contestuale della sacra Scrittura, ci importa solo secondariamente ciò che affermarono uomini e teologi come Ario, Atanasio o Newton, o ciò che affermano oggigiorno Ratzinger od Odifreddi.

     Quanto ai «segreti di Dio», possiamo affermare che il «mistero di Cristo» è stato svelato nel NT (Ef 3,4; Col 4,3). Questo ci basta per ora, in vista del compimento di tutte le cose, per discernere ora il bene dal male e la verità dalla menzogna.

     Che Gesù sia «stato sostituito dalla Madonna e soprattutto da Padre Pio», è vero; è vero anche l’uso di ciò nelle immagini sacre nei cimiteri e sui manifesti funebri. Riteniamo uno scandalo tutto ciò che pretende di sostituire Gesù Cristo, come pure l’uso di immagini sacre di qualunque tipo, essendo ciò pura idolatria, che Dio punirà col giudizio e con l’esclusione dal regno di Dio (1 Cor 6,9; Ap 21,8).

 

Per l'approfondimento della dottrina occulto-esoterica di Gesù e per quella biblica si veda in Nicola Martella, «La dottrina occulta e la Bibbia», La lieve danza delle tenebre (Veritas, Roma 1992), pp. 389-417 (particolarmente pp. 393-396 III. Gesù Cristo). Per l'approfondimento dell'esoterismo si vedano vari articoli in Nicola Martella, Dizionario delle medicine alternative, Malattia e guarigione 2 (Punto°A°Croce, Roma 2003): «Esoterismo: natura e sviluppi», pp. 148-155; «Esoterismo e guarigione», pp. 155ss; «Esoterismo e Bibbia», pp. 157-164; «Medicina olistica 3: medicina esoterica», pp. 321-324.

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/A1-Cristo_BB_esoter_MeG.htm

09-10-2008; Aggiornamento:

 

▲ Vai a inizio pagina ▲

Proprietà letteraria riservata

© Punto°A°Croce