Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Nello stesso libretto sono contenute le domande per lo studio e il dizionarietto, dove trovare le risposte.

   Ecco le parti principali della parte di studio:
■ Introduzione all'Evangelo di Matteo
■ Nascita, battesimo e tentazione (Mt 1,1-4,11)
■ Attività in Galilea (Mt 4,12-16,12)
■ Istruzione dei dodici (Mt 16,13-18,35)
■ Viaggio verso Gerusalemme e ultimi giorni in essa (Mt 19-25)
■ Crocifissione e risurrezione (Mt 26-28).

 

Inoltre ci sono, tra altre parti, anche le seguenti:
■ Dizionarietto
■ Guida allo studio personale e di gruppo.

 

► Vedi al riguardo le recensioni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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CHE COS’È UN VERO «CRISTIANO»?

 

 di Giovambattista Mele – Nicola Martella

 

ENTRIAMO IN TEMA

     Avete mai pensato quale potrebbe essere la definizione del «cristiano»? Oggi tutti vorrebbero essere chiamati così, e spesso questo termine viene confusamente assegnato a tutti gli appartenenti al genere umano o a tutti quelli che appartengono alla civiltà prodotta del cristianesimo.

     È vero che il cristianesimo ha prodotto la civilizzazione della società, ma non è altrettanto vero che l’incivilimento possa produrre un cristiano. Una civiltà cristianizzata può produrre progresso materiale, scoperte sensazionali, arte e letteratura, ma non un cristiano.

     «Cristiano» significa di per sé «appartenente a Cristo», «seguace di Cristo». Come esistono prodotti D.O.C., ossia a «denominazione d’origine controllata», così dev’essere per il cristiano, come recita il seguente motto: «Ciò che viene dichiarato fuori come “cristiano” (ossia seguace di Cristo) deve contenere anche dentro ciò che è “cristiano”!» {Nicola Martella}. Infatti ci sono in giro molte imitazioni di cristiani a buon mercato. Guardando l’etichetta, di fuori sembrano «di marca», osservando meglio palesano l’imbroglio.

     Solo Dio può rendere qualcuno un vero cristiano. L’apostolo Paolo, nella sua lettera ai fedeli d’Efeso, scrisse: «Dio, che è ricco in misericordia, per il grande amore del quale ci ha amati, anche mentre eravamo morti nelle trasgressioni, ci ha vivificati con Cristo» (Efesini 2,4s). E aggiunse subito: «È per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non è da voi; è il dono di Dio» (Efesini 2,8). Perciò il cristiano è opera di Dio e nessun uomo può diventare tale con le sue opere o con i suoi meriti personali.

 

NON BASTA ESSERE RELIGIOSI

     Non basta essere religiosi per essere cristiani. La religione insegna all’uomo le leggi e i precetti che deve osservare, ma tutto ciò non può salvare l’uomo, rendendolo cristiano, cioè partecipe della redenzione che Gesù ha portato agli uomini, morendo sulla croce per loro.

     Gesù disse: «Io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano a esuberanza» (Giovanni 10,10). La religione può dare leggi, ma non vita; la vita viene da Dio. È scritto: «Chi crede nel Figlio [di Dio] ha vita eterna; ma chi rifiuta di credere al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio resta sopra lui» (Giovanni 3,36; cfr. 1 Giovanni 5,12).

     Perciò essere membro d’una chiesa non significa essere cristiano. Per essere tale, bisogna accettare Gesù quale personale Salvatore, credendo che Egli è morto sulla croce per la nostra salvezza e che, morendo, ha pagato per i nostri peccati.

     Il piano di Dio per la salvezza degli uomini è semplice, ma efficace. Non ci stancheremo di presentarlo continuamente nella speranza che qualche anima venga toccata dalla Parola di Dio e s’arrenda a Lui definitivamente per essere salvata e ricevere vita eterna, diventando veramente cristiano.

 

BISOGNA CREDERE

     Tale passo non si può fare con le proprie forze, ma per fede. Gesù disse: «Io sono la resurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muoia, vivrà; e chiunque vive e crede in me, non morrà mai» (Giovanni 11,25s). Alcuni non comprendono questa verità e dicono: «Ma che fede e fede! Fin da bambino ho creduto in Gesù Cristo». Ed è vero, perché anche noi dicevamo così! Fin da quando la nostra mente cominciava ad aprirsi, mentre ancora stavamo sulle ginocchia della mamma, sentivamo nominare Gesù e ne imparammo a conoscere la storia. Così è avvenuto e avviene a molti.

     Ora però, cari lettori, il termine «fede» e il verbo «credere» hanno vari significati. Alcuni di voi credono solo all’esistenza storica di Gesù e altri credono anche che Gesù sia il Figlio di Dio e Dio stesso nella sua natura; ma ciò non vi rende cristiani. La fede, che rende cristiani, rappresenta l’accettazione di Gesù nel cuore, e la fiduciosa certezza che Gesù è morto per la nostra salvezza e che la nostra redenzione è il frutto di quella morte.

     La fede che rende i cristiani è quella che produce una rinascita spirituale, una trasformazione completa dell’uomo interiore, una nuova vita. Tale rinnovamento interiore è prodotto dallo Spirito di Dio, quando l’uomo rinuncia a se stesso, al suo passato e alle sue pretese e si ravvede dei suoi vizi, dei suoi peccati e del suo traviamento, e — accettando Gesù quale Salvatore e Signore — si dispone a camminare nella luce della grazia e della comunione con Dio…

     La salvezza dell’anima ci viene da Gesù che ha detto: «Chi crede in me… vivrà». La salvezza è per i figli di Dio.

     Nell’Evangelo di Giovanni è scritto: «A chi l’ha ricevuto Egli [Gesù] ha dato il diritto di diventare figlio di Dio» (Giovanni 1,12). Questo è reso possibile non perché abbiamo dei meriti speciali davanti a Dio, ma per la misericordia di Dio e per il sacrificio compiuto da Gesù sulla croce. Egli è morto non solo per darci il nome di cristiani, ma per renderci cristiani nella sostanza. In Gesù, per mezzo di Lui e per il suo sacrificio espiatorio, Dio e l’uomo sono riuniti e l’uomo è reso cristiano, perché «Dio era in Cristo, riconciliando il mondo a sé… e ha posto in noi la parola della riconciliazione» (2 Corinzi 5,19).

 

SEI UN VERO CRISTIANO?

     Abbiamo visto sopra che come esiste il plagio per tanti prodotti così anche col termine «cristiano», come afferma questo motto: «È triste vedere quanta gente si chiama “cristiana”, pur non essendolo. Chi porta tale etichetta sulla “scatola”, deve necessariamente contenere dentro un vero seguace di Cristo, altrimenti è un plagio» {Nicola Martella}.

     Caro amico, sei tu cristiano? Non lo sei, se non hai Gesù come Signore della tua vita e tuo personale Salvatore. Puoi esserlo però oggi stesso, se accetti Gesù quale tuo personale Salvatore e Signore. Anche oggi il Padre celeste ti tende le braccia e ti chiama al suo servizio, perché vuole salvare l’anima tua, vuole renderti cristiano, un seguace fedele di Cristo.

     È probabile che il tuo orgoglio si opponga all’idea che tu ti arrenda dinanzi a Dio, per così riconoscere la sua maestà infinita e la tua incapacità a ottenere la salvezza con le tue proprie forze. Tuttavia, se farai questo passo, ti si aprirà davanti una nuova vita di pace e di vittoria che ripagherà ogni rinuncia, ogni lacrima e ogni pena.

     T’invitiamo ad andare oggi stesso al Signore. Quest’invito è motivato soltanto dal sincero desiderio di vedere salvata la anima tua. Ti preghiamo ardentemente di rispondere alla voce di Dio che parla al tuo cuore, che ti chiama, che vuole salvarti, che vuole spargere su di te piogge abbondanti di benedizioni e di grazie.

     La raccomandazione della Parola di Dio è questa: «Oggi, se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori» (Ebrei 3,7s.15; 4,7). L’invito di Gesù è il seguente: «Ecco, io sto alla porta e picchio: se uno ode la mia voce e apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli con me» (Apocalisse 3,20). Possa Gesù dire di te quello che disse di Zaccheo, quando entrò a casa sua: «Oggi la salvezza è entrata in questa casa…» (Luca 19,9).

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/A1-Cristiano_vero_Mt.htm

29-04-2008; Aggiornamento: 30-06-2010

 

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