ENTRIAMO IN TEMA
Avete mai pensato quale potrebbe essere la definizione del «cristiano»? Oggi
tutti vorrebbero essere chiamati così, e spesso questo termine viene
confusamente assegnato a tutti gli appartenenti al genere umano o a tutti quelli
che appartengono alla civiltà prodotta del cristianesimo.
È vero che il cristianesimo ha prodotto la civilizzazione della società, ma non
è altrettanto vero che l’incivilimento possa produrre un cristiano. Una civiltà
cristianizzata può produrre progresso materiale, scoperte sensazionali, arte e
letteratura, ma non un cristiano.
«Cristiano» significa di per sé «appartenente a Cristo», «seguace di Cristo».
Come esistono prodotti D.O.C., ossia a «denominazione d’origine controllata»,
così dev’essere per il cristiano, come recita il seguente motto: «Ciò che viene
dichiarato fuori come “cristiano” (ossia seguace di Cristo) deve contenere anche
dentro ciò che è “cristiano”!» {Nicola Martella}. Infatti ci sono in giro molte
imitazioni di cristiani a buon mercato. Guardando l’etichetta, di fuori sembrano
«di marca», osservando meglio palesano l’imbroglio.
Solo Dio può rendere qualcuno un vero
cristiano. L’apostolo Paolo, nella sua lettera ai fedeli d’Efeso, scrisse: «Dio,
che è ricco in misericordia, per il grande amore del quale ci ha amati, anche
mentre eravamo morti nelle trasgressioni, ci ha vivificati con Cristo»
(Efesini 2,4s). E aggiunse subito: «È per grazia che siete stati salvati,
mediante la fede; e ciò non è da voi; è il dono di Dio» (Efesini 2,8).
Perciò il cristiano è opera di Dio e nessun uomo può diventare tale con le sue
opere o con i suoi meriti personali.
NON BASTA ESSERE
RELIGIOSI
Non basta essere religiosi per essere cristiani. La religione insegna all’uomo
le leggi e i precetti che deve osservare, ma tutto ciò non può salvare l’uomo,
rendendolo cristiano, cioè partecipe della redenzione che Gesù ha portato agli
uomini, morendo sulla croce per loro.
Gesù disse: «Io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano a esuberanza»
(Giovanni 10,10). La religione può dare leggi, ma non vita; la vita viene da
Dio. È scritto: «Chi crede nel Figlio [di Dio] ha vita eterna; ma chi rifiuta
di credere al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio resta sopra lui»
(Giovanni 3,36; cfr. 1 Giovanni 5,12).
Perciò essere membro d’una chiesa non significa essere cristiano. Per essere
tale, bisogna accettare Gesù quale personale Salvatore, credendo che Egli è
morto sulla croce per la nostra salvezza e che, morendo, ha pagato per i nostri
peccati.
Il piano di Dio per la salvezza degli uomini è semplice, ma efficace. Non ci
stancheremo di presentarlo continuamente nella speranza che qualche anima venga
toccata dalla Parola di Dio e s’arrenda a Lui definitivamente per essere salvata
e ricevere vita eterna, diventando
veramente cristiano.
BISOGNA CREDERE
Tale passo non si può fare con le proprie forze, ma per fede. Gesù disse: «Io
sono la resurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muoia, vivrà; e
chiunque vive e crede in me, non morrà mai» (Giovanni 11,25s). Alcuni non
comprendono questa verità e dicono: «Ma che fede e fede! Fin da bambino ho
creduto in Gesù Cristo». Ed è vero, perché anche noi dicevamo così! Fin da
quando la nostra mente cominciava ad aprirsi, mentre ancora stavamo sulle
ginocchia della mamma, sentivamo nominare Gesù e ne imparammo a conoscere la
storia. Così è avvenuto e avviene a molti.
Ora però, cari lettori, il termine «fede» e il verbo «credere» hanno vari
significati. Alcuni di voi credono solo all’esistenza storica di Gesù e altri
credono anche che Gesù sia il Figlio di Dio e Dio stesso nella sua natura; ma
ciò non vi rende cristiani. La fede, che rende cristiani, rappresenta
l’accettazione di Gesù nel cuore, e la fiduciosa certezza che Gesù è morto per
la nostra salvezza e che la nostra redenzione è il frutto di quella morte.
La fede che rende i cristiani è quella che produce una rinascita spirituale, una
trasformazione completa dell’uomo interiore, una nuova vita. Tale rinnovamento
interiore è prodotto dallo Spirito di Dio, quando l’uomo rinuncia a se stesso,
al suo passato e alle sue pretese e si ravvede dei suoi vizi, dei suoi peccati e
del suo traviamento, e — accettando Gesù quale Salvatore e Signore — si dispone
a camminare nella luce della grazia e della comunione con Dio…
La salvezza dell’anima ci viene da Gesù che ha detto: «Chi crede in me… vivrà».
La salvezza è per i figli di Dio.
Nell’Evangelo di Giovanni è scritto: «A chi l’ha ricevuto Egli [Gesù] ha dato
il diritto di diventare figlio di Dio» (Giovanni 1,12). Questo è reso
possibile non perché abbiamo dei meriti speciali davanti a Dio, ma per la
misericordia di Dio e per il sacrificio compiuto da Gesù sulla croce. Egli è
morto non solo per darci il nome di cristiani, ma per renderci cristiani
nella sostanza. In Gesù, per mezzo di Lui e per il suo sacrificio espiatorio,
Dio e l’uomo sono riuniti e l’uomo è reso cristiano, perché «Dio era in
Cristo, riconciliando il mondo a sé… e ha posto in noi la parola della
riconciliazione» (2 Corinzi 5,19).
SEI UN VERO
CRISTIANO?
Abbiamo visto sopra che come esiste il plagio per tanti prodotti così anche col
termine «cristiano», come afferma questo motto: «È triste vedere quanta gente si
chiama “cristiana”, pur non essendolo. Chi porta tale etichetta sulla “scatola”,
deve necessariamente contenere dentro un vero seguace di Cristo, altrimenti è un
plagio» {Nicola Martella}.
Caro amico, sei tu cristiano? Non lo sei, se non hai Gesù come Signore della tua
vita e tuo personale Salvatore. Puoi esserlo però oggi stesso, se accetti Gesù
quale tuo personale Salvatore e Signore. Anche oggi il Padre celeste ti tende le
braccia e ti chiama al suo servizio, perché vuole salvare l’anima tua, vuole
renderti cristiano, un seguace fedele di Cristo.
È probabile che il tuo orgoglio si opponga all’idea che tu ti arrenda dinanzi a
Dio, per così riconoscere la sua maestà infinita e la tua incapacità a ottenere
la salvezza con le tue proprie forze. Tuttavia, se farai questo passo, ti si
aprirà davanti una nuova vita di pace e di vittoria che ripagherà ogni rinuncia,
ogni lacrima e ogni pena.
T’invitiamo ad andare oggi stesso al Signore. Quest’invito è motivato soltanto
dal sincero desiderio di vedere salvata la anima tua. Ti preghiamo ardentemente
di rispondere alla voce di Dio che parla al tuo cuore, che ti chiama, che vuole
salvarti, che vuole spargere su di te piogge abbondanti di benedizioni e di
grazie.
La raccomandazione della Parola di Dio è questa: «Oggi, se udite la sua voce,
non indurite i vostri cuori» (Ebrei 3,7s.15; 4,7). L’invito di Gesù è il
seguente: «Ecco, io sto alla porta e picchio: se uno ode la mia voce e apre
la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli con me» (Apocalisse
3,20). Possa Gesù dire di te quello che disse di Zaccheo, quando entrò a casa
sua: «Oggi la salvezza è entrata in questa casa…» (Luca 19,9).
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/A1-Cristiano_vero_Mt.htm
29-04-2008; Aggiornamento: 30-06-2010
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