Qui di seguito
rispondo a
due questioni simili. Inoltre, sembra questa una questione molto attuale,
visto che un credente mi ha telefonato dalla Sicilia, chiedendomi le stesse
cose. Egli ha confermato che quello della presenza dei cherubini nel luogo
santissimo è uno degli
argomenti maestri di chi vuole accreditare il culto delle immagini, e mi
ha incoraggiato a pubblicare una risposta in merito.
1. I CHERUBINI SULL’ARCA DEL PATTO ERANO
DUE IDOLI?
1.1. LE
QUESTIONI: Ciao Nicola, ho bisogno di un aiuto. Sulla pagina «Bibbia e
dottrine cattoliche a confronto» mi hanno chiesto perché Dio ha voluto i due
cherubini sull’arca, se poi proibisce le immagini e le sculture. Ho cercato tra
le tue note e ho trovato una discussione a riguardo. Ora mi è chiaro, anche se,
devo dire, non mi sono mai chiesta nulla a riguardo di questi due cherubini. Il
problema è che io non saprei proprio come rispondergli, e se non rispondo, non
penso di fare bene. Come posso fare? {Claudia
Biscotti; 31-07-2011}
1.2. LE
RISPOSTE: Chi usa tali argomenti, cerca solo giustificazioni arbitrarie,
non la verità storica e teologica. Come avrebbe potuto il Dio d’Israele dargli
due idoli da adorare, dopo aver sancito nella Costituzione del patto (Decalogo;
Es 20) la proibizione di farsi idoli di qualsiasi genere e a offrire loro
un qualsiasi tipo di culto? Il Dio che non sopportò la sua propria
rappresentazione come un vitello d’oro (Es 32), come avrebbe potuto sopportare
proprio nel suo santuario due idoli concorrenti?
I cherubini sull’arca non erano un oggetto di culto, poiché nessuno poteva
vederli. Essi erano solo i braccioli del trono di Dio e le loro ali formava
anche lo schienale. Infatti l’arca del patto era fatto come un trono visibile
del Dio invisibile e segnalava la presenza del Dio del patto nel santuario. Si
parla della «l’arca di Dio, sulla quale è invocato il Nome, il nome
dell’Eterno degli eserciti, che siede sopra di essa fra i cherubini»
(2 Sm 6,2; 1 Cr 13,6). L’arca è il trono terrestre di Dio e raffigura quello
celeste (cfr. 1 Re 22,19; 2 Cr 18,18; Is 6,1; Ez 10,1).
Hiram, re di Biblo,
seduto sul suo trono con cherubini (10° sec. a.C.) |
Troni del genere con leoni e addirittura con cherubini ne sono stati trovati
diversi nel Medio Oriente. Le comuni figure in libri e dizionari, che
rappresentano due angeli con due ali (gli angeli non hanno ali; i cherubini ne
hanno 4), sono semplicemente false. La differenza fra i cherubini del
Medio Oriente (cfr. la sfinge di Cheope) e quelli biblici è, in genere, dato dal
fatto che quelli descritti nella Bibbia hanno quattro ali (e non due) e hanno
quattro facce (e non una), oltre ad avere mani umane alla fine delle ali (Ez
1,6.8; 10,21). Tuttavia, faccio presente che nelle sale di arte romana del
«Kunsthistorisches Museum» di Vienna esiste una sfinge quadricefala dalle
sembianze umane (cfr.
qui), tuttavia dalle fattezze femminili, cosa che la Bibbia non corrobora.
Chi si mette ad adorare i braccioli ornamentali e lo schienale di un
trono? L’arca veniva coperta durante il trasporto e nessuno la vedeva. Nel luogo
santissimo entrava solo il sommo sacerdote, una volta l’anno e solo dopo
aver creato in esso una nuvola di incenso, per non vedere la gloria di Dio. In
tale atmosfera fumogena spruzzava il sangue sull’arca e se ne andava, per timore
d’essere stroncato dal Signore.
In ogni modo, i due cherubini stilizzati a braccioli e schienale del trono di
Dio non erano immagini di culto, né erano accessibili agli Ebrei, anzi
neppure ai leviti (operavano fuori del santuario) né ai normali sacerdoti
(entravano solo nel luogo santo).
2. L’ORIGINALE E LA RAPPRESENTAZIONE
2.1. LE
QUESTIONI: Caro Nicola, ho appena terminato un’aspra e animata
discussione con alcuni evangelici. E ho bisogno del tuo consiglio. Il tema della
discussione era riguardo ai cherubini posti sull’arca. Ora questi
evangelici sostengono che tali cherubini posti sull’arca erano fatti a forma di
cherubino. All’udire quelle affermazioni, ho domandato loro se avevano
mai visto un angelo? O semmai avessero visto un cherubino? A tale domanda
tutti hanno taciuto. Ho spiegato loro, che i cherubini posti sull’arca, altro
non erano che due sfingi con le ali. Da qui in poi, si e scatenato un
pandemonio, e non ti nego la vergogna che provo nel dirti che erano per lo più
pastori.
Ora, io non ho altro a cui potermi affidare, per avere la giusta
interpretazione; per cui chiedo a te, Nicola. Questo è quanto io ho detto loro:
Tali esseri posti sull’arca erano a forma di veri cherubini, oppure erano
a forma di
sfinge? Poiché essi ben conoscevano questo tipo di cherubino, dato che,
trascorsero più di 400 anni in mezzo a queste cose. Infatti, Mosè che scriveva,
usava i geroglifici, segni, insomma la scrittura egizia. Infatti, i 40
anni nel deserto, servirono a Dio per togliere di mezzo al popolo tutta quella
tradizione egizia. Per cui erano sfingi! Questo è quanto io ho detto loro. E
loro mi hanno gentilmente detto che devo chiedere perdono a Dio, per averlo
bestemmiato, paragonando gli angeli, che stanno sotto al suo trono, a
degli idoli pagani.
Ora mi puoi dire tu, se questi fratelli sono andati fuori melone, oppure io sono
veramente un cretino? Aspetto con ansia la tua risposta, al fine di togliermi,
questo peso che mi aggrava... Dio ti benedica, Nicola. Pace. {Giuseppe Lo Porto;
02-08-2011}
2.2. LE
RISPOSTE: All’ultima questione non sono in grado di rispondere; la
dovete appurare alla fine di questa trattazione da voi stessi. Qui di seguito
rispondo solo ad alcune questioni essenziali.
■ 1. I cherubini non sono angeli (inviati, messi), e viceversa.
Gli «angeli» (ebr. male’ākim inviati = gr. angheloi)
sono
una delle tre categorie degli esseri celesti; mischiarli, sarebbe come
dire agli elefanti che sono dei felini. I cherubini (ebr. kerûbîm
«benedicenti o consacrati») sono, per così dire, uno status symbol della
teofania, una specie di «guardie del corpo» o corazzieri di Dio e, come tali,
sono continuamente intorno a Lui, quando Egli lascia il santuario celeste (Is
37,16; Ez 9,3; 10,1-22; 11,22). Gli angeli sono mandati a eseguire i disegni di
Dio in terra.
■ 2. Come già ricordato sopra, i cherubini hanno quattro ali e quattro
tipi di
faccia, oltre a quattro mani, ognuna alla fine d’ogni ala; gli angeli
non hanno ali e posseggono una sola faccia.
■ 3. I cherubini non sono rappresentazioni di sfingi, essendo essi gli
originali. Al contrario, le sfingi e simili illustrazioni sono immagini di
cherubini. Si trovano in tutto il Medio Oriente e in Grecia. I monarchi solevano
farne delle rappresentazioni con la propria faccia e le mettevano in tutto il
loro regno, intendendo quando segue: ▪ 1. Io ti proteggo, se ubbidisci alla mie
leggi; ▪ 2. Io ti controllo e ti punirò, se trasgredisci alla mie leggi. Per
questo il re di Tiro (Ez 28,2.12) si titolava volentieri come il
«cherubino protettore» (Ez 28,14.16), applicando a sé l’antica tradizione
dell’Eden.
■ 4. È vero che gli Israeliti conoscevano la tradizione egiziana, secondo
cui le sfingi (p.es. quella famosa di Giza) erano rappresentazioni di cherubini,
ma essa era conosciuta in tutto il Medio Oriente, quindi anche in Canaan. Tali
costumi si rifacevano alle antiche tradizioni bibliche, che furono poi usate
religiosamente e politicamente, come sopra illustrato. I 40 anni nel deserto
servirono di punizione a Israele, a causa della loro ribellione, non
principalmente a depurare il popolo da tutta la tradizione egiziana. Ogni re
mediorientale intendeva se stesso, come detto, al pari di «un cherubino dalle
ali distese, un protettore» (Ez 28,14) e, in qualche modo, divino (v. 9).
3. ASPETTI CONCLUSIVI:
Abbiamo visto che l’arca del patto era, in effetti, stilizzato come un trono
orientale (cfr. quello di Salomone; 1 Re 10,18ss), di cui le gambe e braccioli
erano formati rispettivamente dalle zampe e dalla testa dei cherubini e lo
schienale era formato dalle loro ali, che si toccavano l’una con l’altra.
Chi fa riferimento ai cherubini nel luogo santissimo, cerca in genere un
pretesto per accreditare l’arte sacra nelle chiese e nelle cattedrali, a cui
si offre venerazione e culto. Tutto ciò è sbagliato ed equivoco, visto che
l’arca fatta fare da Mosè era la rappresentazione di un trono di giustizia (nel
fondo dell’arca si trovavano le due tavole della legge) e i due cherubini erano
solo
elementi ornamentali. Chi si mette offrire un culto alle gambe, ai
braccioli e lo schienale di un trono?
Inoltre abbiamo considerato che nessun ebreo poteva mai accedere al luogo
santissimo, se non solo il sommo sacerdote, una sola volta l’anno, dopo
aver riempito l’ambiente di fumo d’incenso. Tali cherubini non erano, quindi,
oggetto di culto, ma solo elementi ornamentali come tanti troni orientali.
Essi non devono diventare un falso alibi per la venerazione odierna delle
immagini sacre. Infatti, non c’è quasi pagina della Bibbia che non metta in
guardia contro l’idolatria quale offesa della maestà di Dio e
fornicazione spirituale (Ap 2,14.20) e «adulterio con la pietra
e col legno» (Ger 3,9), ossia «adulterio con i loro idoli… con tutte le
loro abominazioni» (Ez 6,9; 23,37). Il culto delle immagini esclude dal
regno di Dio (1 Cor 6,9; Ef 5,5) ed è il foglio di via migliore per andare all’inferno
(Ap 21,8) e per essere esclusi dalla futura città di Dio (Ap 22,15), se non ci
si ravvede.
■ Sugli
esseri celesti si vedano in Nicola Martella,
Manuale Teologico dell’Antico Testamento (Punto°A°Croce, Roma 2002), i seguenti articoli:
«Cherubini», pp. 107ss; «Esseri celesti», pp. 157s; «Figli di Dio (esseri celesti)»,
p. 162; «Inviato di Jahwè», pp. 194s.
►
I cherubini sull’arca del patto? Parliamone {Nicola Martella} (T)
►
Arca del patto, cherubini e iconolatria {Nicola Martella} (T)
►
Immagini di angeli in casa? {Nicola Martella} (D)
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/A1-Cherub_arca_MT_AT.htm
05-08-2011; Aggiornamento: 17-08-2011 |