Prima di porre una domanda, il lettore
si accerti che non ci sia già una risposta all'interno del sito «Fede
controcorrente». È anche possibile che l'autore abbia già trattato l'argomento
in uno di suoi libri; in tal caso verrà inviato al lettore il riferimento
all'opera e alle pagine. In alcuni casi il gestore del sito si avvarrà
dell'ausilio di un competente collaboratore perché venga data una risposta alla
domanda del lettore. |
La questione del lettore
▲
Caro Nicola,
ringraziandoti e approfittandone della tua disponibilità, vorrei chiederti
delucidazioni in merito all’intero essere nostro, cioè «lo spirito, l’anima e il
corpo», argomento che nello specifico non ho trovato fra gli articoli e temi del
sito.
In base a quando sta scritto in Genesi, si legge che siamo formati da soltanto
due elementi (corpo e spirito) e che dall’unione di questi diveniamo un’anima
vivente. Siamo come un alimento che secondo la ricetta, prevede l’unione di due
ingredienti.
Poi quando moriamo, secondo come s’insegna, lo spirito torna a Dio come chi
aspira il suo soffio, il corpo ridiventa polvere, ma l’anima non s’estingue.
Mi piacerebbe conoscere di più sull’argomento. Ti ringrazio e shalom. {Tano
Trivelli, ps.; 10-01-2008}
La risposta ▲
Un paio di decenni
fa, fui invitato da una una chiesa del sud Italia per tenere una conferenza
pubblica sull’occultismo. Essendo a casa di uno dei due conduttori, questi
ultimi mi fecero una domanda a bruciapelo: «Sei dicotomista o tricotomista?».
Certo, se uno non sa che cosa vogliano dire i due termini, difficilmente saprà
che cosa rispondere. Tale domanda, tradotta in linguaggio semplice, significava:
«Credi tu che l’uomo sia composto di due o tre sostanze principali?». Forse
qualcuno al posto mio avrebbe risposto in modo sfumato: «È difficile dirlo con
certezza»; oppure: «La Bibbia non è chiara al riguardo e io non sono ancora
arrivato a una convinzione chiara». Poiché però ritengo che la schiettezza sia
uno degli aspetti che caratterizzano il cristiano biblico (Fil 2,15), risposi:
«Sono dicotomista». Risposi così, pur sapendo che essi, essendo massimalisti e
intransigenti, non mi avrebbero probabilmente mai più invitato a predicare nella
loro chiesa; e così è stato a tutt’oggi. Ecco qui di seguito le due posizioni.
■ Tricotomia?: Si afferma che l’uomo sia formato di corpo, anima e
spirito. Questo è un approccio dogmatico.
Secondo me qui si confondono le funzioni dell’essere con le parti
dell’essere. Esegeticamente parlando, l’uomo, fintantoché vive, è
un’anima (ossia una persona; Gn 2,7). Quando muore, smette di essere «anima»
(persona in senso storico su questa terra) e i suoi due componenti principali
hanno un destino differente: il corpo diventa polvere, lo spirito torna a Dio
(Ec 12,9). In una gran parte di testi biblici il termine «anima» è tradotto
semplicemente con «persona», poiché intende la globalità dell’essere.
■ Dicotomia: L’uomo è composto di due sostanze, il corpo e lo spirito.
Esse unite insieme alla creazione, diedero luogo all’«anima», ossia alla persona
(Gn 2,7). Il concetto «anima» in ebraico è associato sia al respiro sia al
desiderio; perciò caratterizza l’uomo fintantoché vive su questa terra. Alla
morte, dividendosi lo spirito personale dal corpo personale, la persona si
«sfalda»; lo spirito personale porta in sé tutte le caratteristiche della
personalità e non si estingue, ma nel luogo trascendentale in cui va, pur
essendo sensibile e cosciente, è inattivo sul piano storico. La persona
(l’anima) termina quindi in senso esistenziale e storico con la morte. Alla
risurrezione lo spirito personale verrà ricongiunto al corpo personale creato a
nuovo e insieme daranno luogo alla «persona» in senso completo.
■ Gli equivoci: Il problema è che oggigiorno si attribuisce all’«anima»,
ciò che la Bibbia attribuisce allo «spirito». Ciò è successo probabilmente già
nel mondo greco. Biblicamente parlando, lo «spirito» è la personalità
dell’essere, mentre «l’anima» è la persona fintantoché vive su questa terra.
Come detto, alla morte tale spirito non viene annientato, ma va o nel Paradiso
di Dio o nell’Ades in attesa della risurrezione e, quindi, rispettivamente della
vita eterna e della morte eterna. È lo spirito quindi a non estinguersi (aspetto
ontologico), mentre la persona (l’anima) in senso esistenziale e storico termina
con la morte e verrà ricostruita alla risurrezione.
Qui ho solo
accennato alla problematica. Chi voglia approfondire la questione consiglio la
mia seguente letteratura.
■ Nicola Martella,
Esegesi delle origini.
Le Origini 2
(Punto°A°Croce, Roma 2006), particolarmente «L’uomo tratto dalla
terra 2,7», pp. 115-127. Si veda qui anche l’esegesi di Gn 1,26s; 3,19.
■ Nicola Martella,
Temi delle origini.
Le Origini 1 (Punto°A°Croce, Roma 2006): «L’uomo quale
immagine di Dio», pp. 134-145; «Immagine di Dio e dominio della terra», pp.
146-163; «La creazione dell’uomo», pp. 232-247.
■ Nicola Martella,
Manuale Teologico dell’Antico
Testamento (Punto°A°Croce, Roma 2002):
«Antropologia 1: specie e genere», pp. 86s; «Antropologia 2: globalità
dell’essere», pp. 87s; «Antropologia 3: componenti principali», pp. 89s;
«Antropologia 4: funzioni principali», pp. 90ss; «Immagine e somiglianza di
Dio», p. 183; «Persona», pp. 274ss; «Uomo (essere umano)», pp. 372s.
■ Nicola Martella,
Dizionario delle medicine alternative,
Malattia e guarigione 2
(Punto°A°Croce, Roma 2003): «Antropologia e Bibbia», pp. 47s; «Antropologia e
medicina alternativa», pp. 48s; «Antropologia e paramedicina», pp. 49-53.
■ Nicola Martella,
La salute fra scienza, religioni e ideologie,
Malattia e guarigione 1
(Punto°A°Croce, Roma 2003): «Valore di un quadro antropologico globale per
malattia e guarigione», pp. 141-145.
■ Nicola Martella (a cura di), Escatologia biblica essenziale.
Escatologia 1
(Punto°A°Croce, Roma 2007): «La morte», pp. 187ss; «Lo stato
personale dopo la morte», pp. 193-196; «Il sonno dell’anima?», pp. 197-209.
► URL:
http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/A1-Antropologia_biblica_Ori.htm
10-01-2008; Aggiornamento: 18-01-2008
|