La parte in nero è stata scritta da Argentino Quintavalle,
quella in
rosso
rappresenta le obiezioni e le osservazioni fatte nel
merito. Il confronto si estrinseca in un cammino che è condensato in
diversi articoli.
1) Gv 5,28 dice: «Non vi meravigliate di questo, perché l’ora viene, in cui
tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce». Queste sono le
parole del Signore e ci dicono dove sarà sentita la sua voce; non è in cielo,
non in Paradiso o nel «seno di Abrahamo», ma nei SEPOLCRI. Con questo concorda
Dan 12,2, che ci dice che quelli che «si risveglieranno» alla
risurrezione, saranno «coloro che dormono nella polvere della terra». Non
dice, nel «seno di Abrahamo o in un qualunque altro posto, ma «NELLA POLVERE
DELLA TERRA», dalla quale l’uomo era stato «formato» (Gen 2,7; 3,23), ed alla
quale egli deve «ritornare» (Gen 3,19; Ec 12,7).
à Questo è un modo riduttivo di vedere
le cose. Facendo «versettologia», si può credere di avere ragione. In effetti, è
un modo tutto ebraico di comprimere le espressioni e di esprimere la parte per
il tutto; ad esempio «ogni occhio lo vedrà» sta per «ogni persona lo vedrà con i
propri occhi». È chiaro che la polvere nelle tombe può poco ascoltare; o
crediamo a una specie di animismo? L’espressione «coloro che sono nei
sepolcri udranno» intende quindi semplicemente i morti in genere, senza
altra ideologizzazione: «coloro che i cui corpi si trovano nei sepolcri
udranno». Gesù non voleva dire che i trapassati fossero ridotti a ciò che si
trovava nei sepolcri. «Dormire (giacere) nella polvere» non sta in contrasto con
essere nel seno d’Abramo o nel paradiso. Tutto sta dal punto di osservazione che
s’intende evidenziare. Poi si fa bene a non fare le «insalate russe», ma a
distinguere il progresso della rivelazione. Una parola del Messia è più
autorevole di una di Mosè o di altri personaggi dell’AT.
2) Il contesto di Luca 16 mostra che la controversia del Signore con i
responsabili religiosi della nazione si avvicinava a una crisi. In Lc 14,35
troviamo scritto: «chi ha orecchi da udire oda». Ci viene mostrato
immediatamente chi aveva avuto questi orecchi aperti per udire in Lc 15,1s: «Or
tutti i pubblicani e i peccatori, si accostavano a lui per udirlo. E i farisei e
gli scribi mormoravano, dicendo: costui accoglie i peccatori e mangia con loro».
Quindi in Lc 16,14 leggiamo: «Or i farisei, che
erano amanti del denaro, udivano tutte queste cose e si beffavano di lui».
Perciò Gesù aggiunge: «Voi siete quelli che giustificate voi stessi davanti
agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori; poiché ciò che è grandemente stimato
tra gli uomini è cosa abominevole davanti a Dio». (Lc 16,15).
Poi il Signore passa al punto culminante della sua
lezione (v. 19): «Or vi era un uomo ricco, …».
Probabilmente Lc 16 riporta quello che i farisei
credevano e insegnavano, e il Signore si serve di questa loro tradizione per
condannarli. Essi insegnavano che i morti potevano comunicare con i vivi; il
Signore dichiara che questo è impossibile, e dice che nessuno può ritornare tra
i vivi se non per mezzo della risurrezione (v. 31); ed anche se ciò avvenisse
questo non sarebbe sufficiente per produrre la fede.
à Il testo mostra pure che i morti
possono inter-comunicare sul piano orizzontale nella trascendenza (paradiso o
seno d’Abramo e Ades), ma non in senso verticale (non vedono il trono di Dio né
la terra).
Nel Talmud abbiamo molte di quelle tradizioni alle
quali il Signore si riferisce.
à C’è prima l’uovo o la gallina? Come
fa Gesù a riferirsi a ciò che è stato scritto nel Medioevo?
Molte sono state preservate tali e quali lo erano ai giorni del nostro
Signore.
à Qual è la prova documentaria
inequivocabile? Possiamo così scoprire esattamente in cosa
consistevano. «Paradiso», «essere trasportati per mezzo di angeli», «seno di
Abramo», ecc., erano espressioni popolari comunemente usate. Non è stato Gesù
Cristo il primo ad aver utilizzato queste frasi, ma egli ha usato lo stesso
linguaggio dei farisei e degli scribi, per girarlo contro di loro.
à
È tutto discutibile e supposizione: così si fa eisegesi
(proiezione nella Bibbia) e critica biblica. Con questa logica si può trattare
ogni cosa nella Bibbia a proprio piacimento, ma a soffrirne è la verità.
Comunque stavano le cose, Gesù ha detto quel che ha detto e ciò è autorevole per
i suoi seguaci. Punto.
Prendiamo alcuni esempi dal Talmud:
(1) In Kiddushin (Trattato Betrothal), fol. 72, c’è una citazione da Juchasin,
fol. 75,2; una lunga storia su quello che Levi ha detto di Rabbi Giuda: «questo
giorno egli si siede nel seno di Abramo», cioè il giorno che è morto.
C’è una differenza qui fra il Talmud di Gerusalemme e quello Babilonese – il
primo dice che Rabbi Giuda fu portato «da angeli»; il secondo dice che egli è
stato «messo nel seno di Abramo».
Abbiamo qui la stessa tradizione dei Farisei al tempo di Gesù. à E allora? Non sminuisce il tenore
dei fatti rivelati da Gesù! Anzi li rafforza: alla morte si va non
nell’annientamento ma a «tavola col patriarca»!
(2) C’era una storia di una donna che aveva visto uccidere sei dei suoi figli
(abbiamo una storia simile in 2 Maccabei cap.7). Lei sentì il comando dato per
uccidere il più giovane (aveva due anni e mezzo), e corse ad abbracciarlo. Dopo
averlo baciato disse: «vai, figlio mio, a mio padre Abrahamo» (Midrash Echah,
fol. 68.1).
à
Vedi sopra al punto precedente.
(3) Un altro esempio può essere il seguente (Midrash su Ruth, fol. 44,2; e
Midrash su Qoheleth (Ecclesiaste) fol. 86,4). «Ci sono uomini due malvagi che
sono uniti insieme in questo mondo. Ma uno di loro si pente prima della morte,
mentre l’altro no, e così si viene a trovare nell’assemblea dei giusti, e
l’altro nell’assemblea dei malvagi. Uno guarda all’altro e gli dice, «Ahimè!
Abbiamo rubato insieme; abbiamo ucciso insieme; ed ora egli sta nella
congregazione dei giusti, e io nella congregazione dei malvagi». Gli viene
risposto: «O stolto tra i mortali che sono nel mondo! Tu hai tramato il male
ancora per tre giorni dopo la tua morte, e non ti hanno messo nella tomba; il
verme era sotto di te e ti ha coperto; mentre il tuo compagno ha capito e si e
pentito. Era anche in tuo potere di pentirti, ma tu hai detto di no». Egli
rispose loro: «Permettete ora che io mi penta». Ma gli viene risposto: «O uomo
stolto, non sai che questo mondo nel quale tu stai, è come un Sabato, e il mondo
dal quale provieni è simile alla sera del Sabato? Se tu non prepari qualcosa
alla sera del Sabato, cosa mangerai il giorno di Sabato? Non sai che il mondo di
fuori dal quale sei venuto è come la terra; e il mondo nel quale ora stai è come
il mare? Se un uomo non si approvvigiona sulla terra, che cosa mangerà quando
starà in mare?» Egli digrignò i denti, e morse la propria carne.
à I Giudei del Medioevo credevano,
quindi, a una vita dopo la morte e al fatto che i morti erano coscienti, o no?
(4) Abbiamo vari esempi dove i morti parlano tra di loro, e anche con quelli che
sono ancora vivi (Beracoth, fol. 18,2 – Trattato sulle Benedizioni). «Rabbi
Samuele Bar Nachman disse, e Rabbi Gionatan disse: Come possono i morti
discutere tra loro? Sembra da ciò che è stato detto (Dt 34,4), L’Eterno gli
disse: questo è il paese che ho promesso con giuramento ad Abrahamo, a Isacco e
a Giacobbe, dicendo: Io lo darò alla tua discendenza. Che cosa significa
questa parola? Il Santo e Benedetto Dio disse a Mosè, «Tu vai e dici ad
Abrahamo, a Isacco e a Giacobbe, che quello che vi ho promesso lo darò ai vostri
figli». Da notare: «Tu vai e dici ad Abrahamo…».
à
Questa è una speculazione giudaica che non si può condividere. Ma Samuele ha
effettivamente parlato con Saul!
Segue poi la storia di un certo uomo pio che è andato ad abitare vicino a un
luogo di sepoltura e ha sentito due anime parlare tra di loro. Una dice
all’altra: «Vieni mia compagna, passeggiamo per il mondo e ascoltiamo dietro il
velo che genere di piaghe stanno venendo sul mondo». L’altra replica: «O mia
compagna, io non posso; ma vai tu, e qualunque cosa tu senti, vieni ad
informarmi», ecc. La storia continua a dire del vagabondaggio dell’anima e di
quello che egli ha sentito, ecc.
à
Questa è una speculazione giudaica che non si può condividere. «È dato all’uomo
di morire una sola volta, dopo di che viene il giudizio…».
(5) C’erano un uomo buono e un uomo malvagio che sono morti. L’uomo buono «non
ha avuto un funerale solenne»; ma l’uomo malvagio sì. In seguito, ci fu uno che
li vide in sogno, e l’uomo buono camminava nei giardini in piacevoli primavere;
ma l’uomo malvagio «con la sua lingua cercava di prendere qualche goccia d’acqua
dalla riva di un fiume, ma non poteva». (Chagigah, fol. 77. Trattato su Es
23,17).
à
I sogni non sono rilevanti, ma ambigui. I Giudei sono spesso superstiziosi e
seguono sogni e cabala. Ciò non ha autorità.
(6) In riferimento al «grande abisso», leggiamo (Midrash [o Commentario] su
Qoheleth [Ecclesiaste], 103.2), «Dio ha fatto tanto l’uno che l’altro (Ec 7,14)
che sono la Geenna e il Paradiso. Quanto sono distanti essi? Un palmo». Jochanan
disse, «Un muro è tra di loro», ma il Rabbi disse «essi sono così vicini che
possono vedersi tra di loro».
à
Di là dalle speculazioni giudaiche medioevali, essi credevano a due luoghi:
Ghehenna (= Ades) e paradiso (o seno d’Abramo)!
Tutte queste tradizioni sono entrate in molti scritti dei primi cristiani. I
libri Apocrifi (scritti in greco, non in ebraico) – 1° e 2° sec. a.C.)
contengono il seme di questo insegnamento.
à
Un esegeta non ragiona così, a meno che non ci siano prove incontrovertibili. Il
fatto che Gesù e i Giudei del Medioevo abbiano alcune cose comuni, non significa
che — di là dal patrimonio comune del giudaismo — Gesù avesse attinto dai chi
viene dopo di lui né dai suoi contemporanei.
Gli Apocrifi contengono preghiere per i morti; ed in alcuni gli spiriti e le
anime dei giusti sono chiamate a benedire il Signore.
à Questa è una speculazione giudaica
che non si può condividere (cfr. Ec; ecc.).
Da tutto questo mi sembra che bisogna escludere che il Signore considerasse il
racconto di Lc 16 come una parabola, ma non necessariamente deve essere un suo
insegnamento diretto; forse egli prendeva l’insegnamento corrente e tradizionale
dei farisei per utilizzarlo contro di loro.
à Questo è uno strano modo di
ragionare! Per i seguaci del Nazareno, ciò che lui diceva era autorevole, di là
dalle eventuali similitudini (cfr. Paolo che si appella alla risurrezione per
spaccare il fronte dei suoi avversari).
Le parole: «Hanno Mosè e i profeti, ascoltino quelli» anche se
sono dette «all’uomo ricco», sono indirizzate ai farisei ed agli scribi, ed
anche a noi. Abbiamo (come loro) l’evidenza del Vecchio Testamento (in «Mosè e i
profeti», e abbiamo anche l’evidenza del Nuovo Testamento. Se noi «li
ascoltiamo», non è facile supporre che Gesù Cristo stia qui insegnando l’opposto
del Vecchio Testamento, il quale rivela con parole categoriche, che «il morto
non conosce niente»
[à intendeva in senso relativo: di ciò
che avviene sulla terra!], e che quando il respiro di un uomo se ne
va, «in quello stesso giorno i suoi pensieri periscono»
[à
intende i suoi progetti!].
Non è da escludere che in Lc 16, ha corretto la falsa dottrina farisaica
introducendo la verità della risurrezione.
à Tutto qui? È un po’ riduttivo per
chi era il Messia di Dio. Gesù e i farisei condividevano già la risurrezione:
perché ribadirla? Effettivamente Gesù mostra persone trapassate nell’aldilà che,
essendo coscienti, comunicano tra di loro, sebbene siano in due settori tra loro
separati. Anzi, chi è morto prima (Abramo) è a conoscenza di ciò che è avvenuto
poi (Mosè, profeti, ecc.); probabilmente i nuovi morti mettono al corrente
coloro che già si trovano nell’aldilà. I morti, pur essendo coscienti, sono
impedite dall’agire storicamente: non possono salire in cielo né intervenire
sulla terra.
à
Aspetti conclusivi: Purtroppo vuoi assolutamente essere cieco da un occhio. La
difesa cosciente o inconscia di una sovrastruttura ideologica, ti porta a non
vedere con obiettività l’altra parte della medaglia. Per sfuggire a
un’esagerazione dottrinale, ne incappi in un’altra! Esci da una mentalità
dottrinale (e giudaizzante e sadducea) ed entra nella libertà dell’esegeta. Per
chi cerca la verità, non sarà scandaloso che la luce si presenti sia con una
massa (fotone) sia come energia; ma guai a voler essere cieco da un occhio
negando l’una o l’altra verità! La realtà e la verità sono pur sempre più grandi
di quanto possiamo comprendere. Sul tema dell’escatologia (sia personale sia
cosmica) bisogna essere molto cauti e sobri, rifuggendo dalle facili soluzioni
di chi s’aggira all’interno di una «splendida» sovrastruttura ideologica di un
tipo o di un alto.
**************************************************
Caro Argentino, šalôm. Mi stai facendo «tribolare».
Ma quando crolleranno finalmente le tue «mura di Gerico» ideologiche. Ho
continuato a picconare... spero che serva. Šalôm... Nicola
1 ◄
2 ◄ | ►
4
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/A1-Anima_sonno3_GeR.htm
07-04-2007;
Aggiornamento: 23-03-2009
|