Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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L’uomo e la donna nella Bibbia— Generi e ruoli 1:

   Ecco le parti principali:
■ Entriamo nel tema (la problematica)
■ I generi nella Bibbia
■ Il matrimonio nella Bibbia

 

La donna nel Nuovo Testamento — Generi e ruoli 2

   Ecco le parti principali:
■ La posizione della donna nella chiesa
■ Il ministero della donna nella chiesa
■ Aspetti conclusivi
■ La mia donna  

 

► Vedi al riguardo le recensioni.

 

Generi & ruoli 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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STATO INTERMEDIO E SONNO DELL’ANIMA 3

 

 di Nicola Martella e Argentino Quintavalle

 

La parte in nero è stata scritta da Argentino Quintavalle, quella in rosso rappresenta le obiezioni e le osservazioni fatte nel merito. Il confronto si estrinseca in un cammino che è condensato in diversi articoli.

 

1) Gv 5,28 dice: «Non vi meravigliate di questo, perché l’ora viene, in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce». Queste sono le parole del Signore e ci dicono dove sarà sentita la sua voce; non è in cielo, non in Paradiso o nel «seno di Abrahamo», ma nei SEPOLCRI. Con questo concorda Dan 12,2, che ci dice che quelli che «si risveglieranno» alla risurrezione, saranno «coloro che dormono nella polvere della terra». Non dice, nel «seno di Abrahamo o in un qualunque altro posto, ma «NELLA POLVERE DELLA TERRA», dalla quale l’uomo era stato «formato» (Gen 2,7; 3,23), ed alla quale egli deve «ritornare» (Gen 3,19; Ec 12,7). à Questo è un modo riduttivo di vedere le cose. Facendo «versettologia», si può credere di avere ragione. In effetti, è un modo tutto ebraico di comprimere le espressioni e di esprimere la parte per il tutto; ad esempio «ogni occhio lo vedrà» sta per «ogni persona lo vedrà con i propri occhi». È chiaro che la polvere nelle tombe può poco ascoltare; o crediamo a una specie di animismo? L’espressione «coloro che sono nei sepolcri udranno» intende quindi semplicemente i morti in genere, senza altra ideologizzazione: «coloro che i cui corpi si trovano nei sepolcri udranno». Gesù non voleva dire che i trapassati fossero ridotti a ciò che si trovava nei sepolcri. «Dormire (giacere) nella polvere» non sta in contrasto con essere nel seno d’Abramo o nel paradiso. Tutto sta dal punto di osservazione che s’intende evidenziare. Poi si fa bene a non fare le «insalate russe», ma a distinguere il progresso della rivelazione. Una parola del Messia è più autorevole di una di Mosè o di altri personaggi dell’AT.

 

2) Il contesto di Luca 16 mostra che la controversia del Signore con i responsabili religiosi della nazione si avvicinava a una crisi. In Lc 14,35 troviamo scritto: «chi ha orecchi da udire oda». Ci viene mostrato immediatamente chi aveva avuto questi orecchi aperti per udire in Lc 15,1s: «Or tutti i pubblicani e i peccatori, si accostavano a lui per udirlo. E i farisei e gli scribi mormoravano, dicendo: costui accoglie i peccatori e mangia con loro».

     Quindi in Lc 16,14 leggiamo: «Or i farisei, che erano amanti del denaro, udivano tutte queste cose e si beffavano di lui». Perciò Gesù aggiunge: «Voi siete quelli che giustificate voi stessi davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori; poiché ciò che è grandemente stimato tra gli uomini è cosa abominevole davanti a Dio». (Lc 16,15).

     Poi il Signore passa al punto culminante della sua lezione (v. 19): «Or vi era un uomo ricco, …».

     Probabilmente Lc 16 riporta quello che i farisei credevano e insegnavano, e il Signore si serve di questa loro tradizione per condannarli. Essi insegnavano che i morti potevano comunicare con i vivi; il Signore dichiara che questo è impossibile, e dice che nessuno può ritornare tra i vivi se non per mezzo della risurrezione (v. 31); ed anche se ciò avvenisse questo non sarebbe sufficiente per produrre la fede. à Il testo mostra pure che i morti possono inter-comunicare sul piano orizzontale nella trascendenza (paradiso o seno d’Abramo e Ades), ma non in senso verticale (non vedono il trono di Dio né la terra).

     Nel Talmud abbiamo molte di quelle tradizioni alle quali il Signore si riferisce. à C’è prima l’uovo o la gallina? Come fa Gesù a riferirsi a ciò che è stato scritto nel Medioevo? Molte sono state preservate tali e quali lo erano ai giorni del nostro Signore. à Qual è la prova documentaria inequivocabile? Possiamo così scoprire esattamente in cosa consistevano. «Paradiso», «essere trasportati per mezzo di angeli», «seno di Abramo», ecc., erano espressioni popolari comunemente usate. Non è stato Gesù Cristo il primo ad aver utilizzato queste frasi, ma egli ha usato lo stesso linguaggio dei farisei e degli scribi, per girarlo contro di loro. à È tutto discutibile e supposizione: così si fa eisegesi (proiezione nella Bibbia) e critica biblica. Con questa logica si può trattare ogni cosa nella Bibbia a proprio piacimento, ma a soffrirne è la verità. Comunque stavano le cose, Gesù ha detto quel che ha detto e ciò è autorevole per i suoi seguaci. Punto.

 

Prendiamo alcuni esempi dal Talmud:

 

(1) In Kiddushin (Trattato Betrothal), fol. 72, c’è una citazione da Juchasin, fol. 75,2; una lunga storia su quello che Levi ha detto di Rabbi Giuda: «questo giorno egli si siede nel seno di Abramo», cioè il giorno che è morto.

C’è una differenza qui fra il Talmud di Gerusalemme e quello Babilonese – il primo dice che Rabbi Giuda fu portato «da angeli»; il secondo dice che egli è stato «messo nel seno di Abramo».

Abbiamo qui la stessa tradizione dei Farisei al tempo di Gesù. à E allora? Non sminuisce il tenore dei fatti rivelati da Gesù! Anzi li rafforza: alla morte si va non nell’annientamento ma a «tavola col patriarca»!

 

(2) C’era una storia di una donna che aveva visto uccidere sei dei suoi figli (abbiamo una storia simile in 2 Maccabei cap.7). Lei sentì il comando dato per uccidere il più giovane (aveva due anni e mezzo), e corse ad abbracciarlo. Dopo averlo baciato disse: «vai, figlio mio, a mio padre Abrahamo» (Midrash Echah, fol. 68.1). à Vedi sopra al punto precedente.

 

(3) Un altro esempio può essere il seguente (Midrash su Ruth, fol. 44,2; e Midrash su Qoheleth (Ecclesiaste) fol. 86,4). «Ci sono uomini due malvagi che sono uniti insieme in questo mondo. Ma uno di loro si pente prima della morte, mentre l’altro no, e così si viene a trovare nell’assemblea dei giusti, e l’altro nell’assemblea dei malvagi. Uno guarda all’altro e gli dice, «Ahimè! Abbiamo rubato insieme; abbiamo ucciso insieme; ed ora egli sta nella congregazione dei giusti, e io nella congregazione dei malvagi». Gli viene risposto: «O stolto tra i mortali che sono nel mondo! Tu hai tramato il male ancora per tre giorni dopo la tua morte, e non ti hanno messo nella tomba; il verme era sotto di te e ti ha coperto; mentre il tuo compagno ha capito e si e pentito. Era anche in tuo potere di pentirti, ma tu hai detto di no». Egli rispose loro: «Permettete ora che io mi penta». Ma gli viene risposto: «O uomo stolto, non sai che questo mondo nel quale tu stai, è come un Sabato, e il mondo dal quale provieni è simile alla sera del Sabato? Se tu non prepari qualcosa alla sera del Sabato, cosa mangerai il giorno di Sabato? Non sai che il mondo di fuori dal quale sei venuto è come la terra; e il mondo nel quale ora stai è come il mare? Se un uomo non si approvvigiona sulla terra, che cosa mangerà quando starà in mare?» Egli digrignò i denti, e morse la propria carne. à I Giudei del Medioevo credevano, quindi, a una vita dopo la morte e al fatto che i morti erano coscienti, o no?

 

(4) Abbiamo vari esempi dove i morti parlano tra di loro, e anche con quelli che sono ancora vivi (Beracoth, fol. 18,2 – Trattato sulle Benedizioni). «Rabbi Samuele Bar Nachman disse, e Rabbi Gionatan disse: Come possono i morti discutere tra loro? Sembra da ciò che è stato detto (Dt 34,4), L’Eterno gli disse: questo è il paese che ho promesso con giuramento ad Abrahamo, a Isacco e a Giacobbe, dicendo: Io lo darò alla tua discendenza. Che cosa significa questa parola? Il Santo e Benedetto Dio disse a Mosè, «Tu vai e dici ad Abrahamo, a Isacco e a Giacobbe, che quello che vi ho promesso lo darò ai vostri figli». Da notare: «Tu vai e dici ad Abrahamo…». à Questa è una speculazione giudaica che non si può condividere. Ma Samuele ha effettivamente parlato con Saul!

 

Segue poi la storia di un certo uomo pio che è andato ad abitare vicino a un luogo di sepoltura e ha sentito due anime parlare tra di loro. Una dice all’altra: «Vieni mia compagna, passeggiamo per il mondo e ascoltiamo dietro il velo che genere di piaghe stanno venendo sul mondo». L’altra replica: «O mia compagna, io non posso; ma vai tu, e qualunque cosa tu senti, vieni ad informarmi», ecc. La storia continua a dire del vagabondaggio dell’anima e di quello che egli ha sentito, ecc. à Questa è una speculazione giudaica che non si può condividere. «È dato all’uomo di morire una sola volta, dopo di che viene il giudizio…».

 

(5) C’erano un uomo buono e un uomo malvagio che sono morti. L’uomo buono «non ha avuto un funerale solenne»; ma l’uomo malvagio sì. In seguito, ci fu uno che li vide in sogno, e l’uomo buono camminava nei giardini in piacevoli primavere; ma l’uomo malvagio «con la sua lingua cercava di prendere qualche goccia d’acqua dalla riva di un fiume, ma non poteva». (Chagigah, fol. 77. Trattato su Es 23,17). à I sogni non sono rilevanti, ma ambigui. I Giudei sono spesso superstiziosi e seguono sogni e cabala. Ciò non ha autorità.

 

(6) In riferimento al «grande abisso», leggiamo (Midrash [o Commentario] su Qoheleth [Ecclesiaste], 103.2), «Dio ha fatto tanto l’uno che l’altro (Ec 7,14) che sono la Geenna e il Paradiso. Quanto sono distanti essi? Un palmo». Jochanan disse, «Un muro è tra di loro», ma il Rabbi disse «essi sono così vicini che possono vedersi tra di loro». à Di là dalle speculazioni giudaiche medioevali, essi credevano a due luoghi: Ghehenna (= Ades) e paradiso (o seno d’Abramo)!

 

Tutte queste tradizioni sono entrate in molti scritti dei primi cristiani. I libri Apocrifi (scritti in greco, non in ebraico) – 1° e 2° sec. a.C.) contengono il seme di questo insegnamento. à Un esegeta non ragiona così, a meno che non ci siano prove incontrovertibili. Il fatto che Gesù e i Giudei del Medioevo abbiano alcune cose comuni, non significa che — di là dal patrimonio comune del giudaismo — Gesù avesse attinto dai chi viene dopo di lui né dai suoi contemporanei.

 

Gli Apocrifi contengono preghiere per i morti; ed in alcuni gli spiriti e le anime dei giusti sono chiamate a benedire il Signore. à Questa è una speculazione giudaica che non si può condividere (cfr. Ec; ecc.).

Da tutto questo mi sembra che bisogna escludere che il Signore considerasse il racconto di Lc 16 come una parabola, ma non necessariamente deve essere un suo insegnamento diretto; forse egli prendeva l’insegnamento corrente e tradizionale dei farisei per utilizzarlo contro di loro. à Questo è uno strano modo di ragionare! Per i seguaci del Nazareno, ciò che lui diceva era autorevole, di là dalle eventuali similitudini (cfr. Paolo che si appella alla risurrezione per spaccare il fronte dei suoi avversari).

   Le parole: «Hanno Mosè e i profeti, ascoltino quelli» anche se sono dette «all’uomo ricco», sono indirizzate ai farisei ed agli scribi, ed anche a noi. Abbiamo (come loro) l’evidenza del Vecchio Testamento (in «Mosè e i profeti», e abbiamo anche l’evidenza del Nuovo Testamento. Se noi «li ascoltiamo», non è facile supporre che Gesù Cristo stia qui insegnando l’opposto del Vecchio Testamento, il quale rivela con parole categoriche, che «il morto non conosce niente» [à intendeva in senso relativo: di ciò che avviene sulla terra!], e che quando il respiro di un uomo se ne va, «in quello stesso giorno i suoi pensieri periscono» [à intende i suoi progetti!].

Non è da escludere che in Lc 16, ha corretto la falsa dottrina farisaica introducendo la verità della risurrezione. à Tutto qui? È un po’ riduttivo per chi era il Messia di Dio. Gesù e i farisei condividevano già la risurrezione: perché ribadirla? Effettivamente Gesù mostra persone trapassate nell’aldilà che, essendo coscienti, comunicano tra di loro, sebbene siano in due settori tra loro separati. Anzi, chi è morto prima (Abramo) è a conoscenza di ciò che è avvenuto poi (Mosè, profeti, ecc.); probabilmente i nuovi morti mettono al corrente coloro che già si trovano nell’aldilà. I morti, pur essendo coscienti, sono impedite dall’agire storicamente: non possono salire in cielo né intervenire sulla terra.

 

à Aspetti conclusivi: Purtroppo vuoi assolutamente essere cieco da un occhio. La difesa cosciente o inconscia di una sovrastruttura ideologica, ti porta a non vedere con obiettività l’altra parte della medaglia. Per sfuggire a un’esagerazione dottrinale, ne incappi in un’altra! Esci da una mentalità dottrinale (e giudaizzante e sadducea) ed entra nella libertà dell’esegeta. Per chi cerca la verità, non sarà scandaloso che la luce si presenti sia con una massa (fotone) sia come energia; ma guai a voler essere cieco da un occhio negando l’una o l’altra verità! La realtà e la verità sono pur sempre più grandi di quanto possiamo comprendere. Sul tema dell’escatologia (sia personale sia cosmica) bisogna essere molto cauti e sobri, rifuggendo dalle facili soluzioni di chi s’aggira all’interno di una «splendida» sovrastruttura ideologica di un tipo o di un alto.

 

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Caro Argentino, šalôm. Mi stai facendo «tribolare». Ma quando crolleranno finalmente le tue «mura di Gerico» ideologiche. Ho continuato a picconare... spero che serva. Šalôm... Nicola

 

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07-04-2007; Aggiornamento: 23-03-2009

 

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