Marion Zanini aveva mandato una sua «visione» a tutti gli indirizzi della sua rubrica elettronica.
Uno dei suoi destinatari mi aveva messo al corrente, chiedendomi di intervenire
in merito, cosa che feci. [►
Voglia di nuove visioni] Scrissi anche a lei, senza però ricevere risposta. Dopo circa sei mesi, però, mi
arrivò una lettera in cui ella scriveva fra altre cose: «So che il fatto di
essere stata ingannata e di essere andata con la corrente (è il modo più
semplice), è solo colpa mia. Non ho mai approfondito e messo alla prova certi
insegnamenti, ma ho creduto e basta. […] Ma Dio lo sa, d’avanti a Lui mi sono
pentita con tutto il cuore e so che Lui mi ha perdonata. Quanto avevi ragione
con il tuo commento e quanto mi sento piccola, lo sa solo Dio». Poiché Marion ha
voluto rimediare, almeno in parte, al danno fatto mandando in giro tale
«visione», ha scritto la sua testimonianza, a tratti dolorosa e travagliata, nel
seguente articolo: «Dalle
visioni all’ubbidienza alla Bibbia».
Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre
esperienze, idee e opinioni?
Partecipate alla discussione inviando i vostri contributi
al Webmaster
(E-mail)
Attenzione! Non si
accettano contributi anonimi o con nickname, ma solo quelli firmati con nome e
cognome! In casi particolari e delicati il gestore del sito può dare uno
pseudonimo, se richiesto.
I contributi sul
tema
▲
(I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.
I contributi attivi hanno uno
sfondo bianco)
Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica
sottostante
1.
{Tonino Mele}
▲
Cara Marion grazie
infinitamente di cuore per la tua coraggiosa testimonianza. Essa rende giustizia
non solo a Nicola, ma anche a quanti, purtroppo molto pochi, che oggigiorno
hanno ancora «il coraggio della verità», il coraggio di mettere a nudo il vero
volto del carismaticismo, il coraggio di subire vessazioni spirituali d’ogni
tipo, accuse gratuite che vanno dalla mancanza d’amore alla bestemmia contro lo
Spirito Santo, ecc.
Anch’io,
ogni tanto scrivo nel sito di Nicola articoli su queste tematiche e proprio a
proposito d’un mio ultimo articolo che deve ancora uscire, dicevo al fratello
Nicola queste parole: «È un articolo che è costato anche a me molto tempo. Spero
che la fratellanza sappia essere riconoscente di questi nostri sforzi... anche
se talvolta ne dubito. Da quando ho iniziato a parlar più chiaro su queste
tematiche, le mie lotte sono aumentate, anche qui in Sardegna. Purtroppo, le
idee carismaticiste sono penetrate un po’ dovunque, e pare che sia diventato un
tabù parlarne. Comunque il Signore sa ogni cosa e prego solo d’avere ancora la
sua guida e il suo discernimento».
Come puoi
ben capire, la tua testimonianza rincuora anche me ed è sufficiente a cancellare
tutte le cose negative che mi son capitate ultimamente, dal sentirmi dire che
non sono un «unto», all’essere stato contestato pubblicamente, dopo aver parlato
su queste tematiche, e ti risparmio il resto. Per cui, fatti anche tu coraggio e
continua per questa strada, perché è comunque la strada della verità, quella che
ha maggiori riscontri nella «parola sicura» (Tito 1,9), quella «fede
che è stata trasmessa ai santi una volta per sempre» (Giuda 3), per cui
dobbiamo «combattere strenuamente». Come ogni lotta, anche in questa ci
sono «dolori» da dover subire, ma ci sono pure «gioie» che coprono infinitamente
tali dolori.
Ed oggi, per me e per tutti noi, questa gioia sei stata tu e la tua
testimonianza! Dio ti benedica! Un tuo fratello in Cristo… {6 marzo 2009}
2.
{Gianni Siena}
▲
La capacità di
visione e sogno appartengono a persone in grado di costruire in se stesse le
immagini di quel che ritengono di voler fare. Queste persone nascono già con un
«granello» di fede naturale che le induce a perseguire questa strada e nel loro
cervello s’attivano determinate aree che lavorano in sinergia: tutto questo è
prezioso o devastante, dipende dagli scopi che si prefiggono. Questa dote è uno
strumento potente insito in individui che poi ottengono successo nella vita: Dio
non ci ha fatti tutti «uguali».
Le
religioni orientali, basate sul condizionamento della mente attraverso
esercizi mirati allo scopo, permettono di sviluppare la capacità di
«visualizzare» le cose desiderate. Queste tecniche sono state riprese dalla
psicologia / psichiatria e, spogliate del manto religioso, sono insegnate alle
persone di comando per ottenere quello che vogliono. Io credo (ma senza
dimostrazione) che, in qualche seminario teologico, esse siano insegnate anche
ai futuri «ministri» cristiani: ho visto talvolta qualcosa che assomiglia a ciò,
attuato da qualche «leader».
Nel mondo pentecostale ha scandalizzato (persino noi pentecostali) la
visualizzazione attuata dalle diaconesse delle «cellule», in Corea, nella chiesa
del carismaticista Yonngi Cho. [►
L’Evangelo secondo Yonggi Cho]
Che la mente generi visioni e sogni, preannunciatori di cose future, anche in
individui non convertiti è risaputo (Dan 4,10). Ora, però, il problema di Marion
Zanini è discernerne la «causa»: è Dio o la nostra attività interiore? Nel caso
di Nebukadnezar la risposta è nel capitolo citato. Nelle chiese che conoscono il
«risveglio dello spirito / Spirito», invece, si crea un senso di impaziente
attesa nelle persone che porta a scambiare (talvolta) il pensiero interiore
(è più forte se si veicola tramite un’immagine interiore) come se fosse dallo
Spirito; mentre questi messaggi sono un’elaborazione inevitabile dello spirito
umano che «lavora» anche per via dell’attivazione delle aree cerebrali
interessate. [►
Worship, unzione ed esperienze iperestetiche]
Per questo solo motivo, l’apostolo Paolo scrisse alla chiesa di Corinto di
«giudicare» ogni profezia; se è un pensiero umano risulterà, se Dio ha
inviato un messaggio di consolazione e conforto alla chiesa, alla fine si saprà
anche questo. Prima di raccontare un sogno o una visione all’assemblea (o
mandarlo ad altre chiese), occorre esporlo a un conduttore maturo; nel mondo
cristiano, sfortunatamente, conduttori simili sono rari e in certe chiese ve ne
sono ancora meno. Sulle profezie v’è certamente l’ordine di non scartarle ma di
valutarle e ritenere ciò che potrebbe esservi di buono: anche per questo è «lana
caprina» la discussione se esse siano da considerare «messaggi divini»: non lo
sono per natura e, se Dio veicola qualcosa attraverso esse, ciò è da esaminare.
Sogni e visioni che si realizzarono sono parte della vicenda cristiana
attraverso i secoli e se furono utili e d’edificazione, avvenne perché esse
erano in accordo con la Parola di Dio. [...] Se Dio dà un «dono» e usa la
persona a Sua discrezione, non vuol dire che «tutti» possiamo fare la stessa
cosa. Se il Signore elargisce benedizioni spirituali a qualche fratello /
sorella, non dovremmo aspettarci di fare la stessa cosa: Dio elargisce i suoi
doni secondo volontà e bisogno. È bello che il Signore dia guida e ispirazione,
specie nei momenti d’incertezza grave, in situazioni particolari; è buono essere
incoraggiati da fratelli che sono pieni di fede e possono aiutarci a prendere
una direzione... qualche volta. Ma il Pane per il sostegno della vita spirituale
è solo la Parola di Dio scritta, su questo tasto siamo in molti a essere
d’accordo. Le visioni e quant’altro sgorghi da una fede novella ed entusiasta, è
destinato a esaurirsi mentre la Bibbia è sempre presente nelle nostre case e sui
nostri comodini. Io non nego che Dio possa illuminare un versetto o un
insegnamento particolare (non è «bibliomanzia») per darci aiuto e istruzione, o
mandarci qualcuno con una parola da parte Sua; ma alimentare il nostro cuore,
quotidianamente, con la Scrittura e accompagnare ciò con una vigorosa e intima
preghiera a Dio, è la cosa migliore. La differenza? Le visioni «possono» essere
vere, ma la Bibbia è «sempre vera»! La visione è da giudicare, esaminare e
discernere, la Parola ci giudica e ci fa sempre del bene. [►
Arbitrio profetico o fedeltà alla Scrittura?]
Quello che urta, dove accade e le persone non lo capiscono, è che il conduttore
non reprime amorevolmente queste tendenze spiritualeggianti. Un conto è
incoraggiare a pregare e manifestare quanto Dio ha messo nel cuore dei fratelli
per il bene comune; altra cosa è lasciare che qualcuno si «specializzi» in
qualche tipo di «manifestazione»... poi accade tutto in automatico e le persone
interessate diventano quasi dei «ministri». Dove succede questo, se il pastore
indagasse, scoprirebbe quanta poca affezione alla preghiera e allo studio della
Bibbia v’è in questi soggetti. In molte comunità vi sono persone del genere e
andrebbero curate, e incoraggiate a crescere nella conoscenza della Parola e
nella comunione con il Signore. {6 marzo 2009}
►
Profezie personali {Nicola Martella} (D)
3.
{Gaetano Nunnari}
▲
La testimonianza di
Marion, è la dimostrazione che Dio è fedele. Anche se il Signore ha permesso che
Marion sia caduta nell’errore, non ha permesso che perseverasse nella dottrina
carismaticista che ritengo senza complimenti, abominevole e antibiblica. Gesù
infatti disse che nessuno avrebbe rapito le sue pecore dalla mano del Padre, e
così è stato anche per Marion. Sono felice che il fratello Tonino Mele sia stato
consolato da questa testimonianza. Lo ringrazio anche perché è stato sincero,
ammettendo l’infiltrazione carismatica nel Movimento dei Fratelli. Credo però
che il proverbio «chi è causa del suo male... pianga se stesso» s’addica
all’attuale situazione. Se il Movimento dei Fratelli (per cui io provo molta
simpatia, e in cui anch’io m’identifico, anche se con la differenza d’avere
convinzioni più calviniste), avesse usato lo stesso impegno nel tenere alla
larga coloro che vogliono pranzare e abbuffarsi alla mensa dei demoni, così come
si è impegnato a diventare «Calvinofobo», si sarebbero probabilmente ottenuti
dei risultati migliori.
Finché non si prende atto che personaggi come Paul Yonghi Cho, Benny Hinn, ecc.
non sono servi di Dio, ma servi di Satana (così come definiva senza problemi di
coscienza l’apostolo Paolo i superapostoli di Corinto), credo che la situazione
non cambierà molto. Spero che questa constatazione possa essere uno spunto di
riflessione e contribuisca a ricostruire di nuovo un rapporto di comunione fra
le chiese che si rifanno solamente alla sacra Scrittura (calvinisti o meno che
siano). Il problema si pone quando s’accetta d’avere comunione con chi va «oltre
ciò che è scritto». E qui sono conscio che non possiamo fare di tutta l’erba
un fascio, ma prendiamo atto che tutti i carismatici provengono da un ambiente
che ha voluto andare oltre ciò che è scritto.
Per il resto, caro Tonino, dovresti essere felice di non essere «unto», ciò
dimostra che curi la tua igiene personale. La prossima volta, prova magari a
predicare ai tuoi pubblici contestatori durante la canicola del giorno, sotto il
caldo sole della bella Sardegna, certamente sarai «unto», e potrai dimostrarlo
anche a loro con un chiaro «segno fisico». {7 marzo 2009}
Nota editoriale: Chi è stato nel carismaticismo più estremo e, una volta
uscitone, è passato a posizioni più o meno calviniste, non poteva farsi sfuggire
la ghiotta occasione per togliersi qualche sassolino dalle scarpe! Ricordo in
merito uno dei miei motti: «La lingua (ex) carismatica batte dove il dente
(filo) calvinista duole». Non si può negare, d'altra parte, d'aver incontrato alcuni
pochi membri del Movimento dei Fratelli che avevano (e citavano) la «Quarta
dimensione» di Yonggi Cho come un'appendice della Bibbia. Andando in giro per
l'Italia, non si può neppure non vedere in alcune chiese dei Fratelli le tante
cicatrici di ferite che hanno provocato i discepoli di un «profeta» calvinista
italiano, appartenente allora al Movimento dei Fratelli, spaccando varie
comunità in nome di una «riforma», che è stata poi solo una «riformetta» di
pochi intellettualoidi affetti da arrogante dialettica. {Nicola Martella}
4.
{Luciano Leoni}
▲
Gloria a Dio! La testimonianza della sorella Marion, per la quale ho pregato,
dimostra che è bene dire come stanno le cose. Magari si è scomodi (ne sa
qualcosa il fratello Nicola...), magari non si rimane simpatici ma, comunque,
non indifferenti. Il confronto spinge a prendere posizione; e, se ci si
sottomette alla Parola di Dio, s’arriva anche a scoprire che certe convinzioni
«bibliche» poi tanto «bibliche» non erano. Questo, tuttavia, deve sempre farci
riflettere e deve renderci capaci di superare le etichette umane, qualsiasi esse
siano. Dirsi, ed essere, Cristiano è il massimo apice a cui può aspirare l’uomo.
Nessuno, oltre a Cristo, ha sofferto sulla croce portando il peso dei miei
peccati, e io, non posso dire d’appartenere o seguire nessun’altro che Lui. Non
posso dirmi Luterano, Calvinista, Darbysta eccetera. Posso solo dirmi seguace
del Messia. {8 marzo 2009}
5.
{Antonio Capasso}
▲
■
1. Si possono avere visioni o sogni da parte di Dio? Si può avere rivelazioni di
cose nascoste da parte dello Spirito? Quando Pietro rivelò i segreti d’Anania e
Saffira era divinazione? Quando Paolo in sogno vide la visione dell’uomo
macedone era suggestione?
■
2. I carismi dello Spirito sono ancora attuali? Personalmente credo che ancora
oggi siano attuali i carismi dello Spirito (1 Cor 12,1-10), che siano possibili
sogni e visioni da parte di Dio (Atti 2,17-18).
■
3. Queste cose non devono però prendere il posto della Parola di Dio che rimane,
unica, infallibile, guida della nostra vita. Avere una visione e mandarla a
tutti significa dare a questa visione il valore che solo la Scrittura ha. Sogni
e visioni sono esperienze che, quando sono da Dio, hanno un valore personale o
per un gruppo o al massimo per la propria comunità d’appartenenza. Anche queste
esperienze hanno bisogno di conferme per non cadere in errore. Per quanto
riguarda le profezie esse devono sempre trovare conferma da parte di chi
ascolta, dal sentire comune dei credenti e dai ministri di Dio d’indubbio
valore. Ad Antiochia lo Spirito parlò e rivelò di mettere da parte Barnaba e
Saulo (Atti 13,2). Le persone radunate erano d’indubbio valore e di provata
fedeltà, tutti furono concordi nel sentire che questa parola era da parte di Dio
(v. 3) e li lasciarono partire. La dove la profezia rispecchia queste
condizioni, può eccezionalmente (1 Cor 14,3), essere di guida, non nella
dottrina, ma nell’opera del ministero. Dio ti benedica. {9 marzo 2009}
6.
{Nicola Martella}
▲
Nel contributo
precedente e in questa mia risposta ho numerato le parti salienti per meglio
rispondere.
■ 1. Alle prime due
domande risponderei in genere di sì. Alle due ultime domande risponderei
decisamente di no. Dio è sovrano di fare come gli aggrada. Il problema nella
pratica è che non si possono porre le cose in modo così semplice. Ci sono tre
fonti per rivelazioni, visioni e sogni: Dio, il diavolo e la propria psiche.
Bisogna esercitare il discernimento spirituale, mediante la sacra Scrittura e lo
Spirito di Dio per appurare di volta in volta la fonte. Chi non lo fa, verrà
imbrogliato. Ci sono vari tipi di «credenti»: rigenerati, religiosi non
rigenerati, gnostici ed esoteristi cristianizzati, eccetera. La prassi di cura
pastorale specialmente in ambito occulto, esoterico e mistico mostra come
persone con tale passato
entrano nel cristianesimo con tali tare, rimangono quel che sono e adattano le
loro facoltà semplicemente al nuovo clima spiritualista. Ho avuto nella cura
pastorale chi invocava Satana in lingue (Carismosofia,
pp. 246-250). Chi spiegava la Bibbia come un teologo, ma poi messoci in
preghiera si manifestò un potente demone. Chi ha confessato che
l’interpretazione delle lingue che dava nella chiesa, era in effetti ciò che
leggeva nella meditazione quel giorno. E così via.
Riguardo alle rivelazioni dello Spirito / spirito ricordo ancora ora un
episodio che lessi, durante gli studi preparatori al libro «La
lieve danza delle tenebre». In una chiesa, quando una
donna pia sentiva un problema di qualcuno, diceva a quest’ultimo: «Non ti
preoccupare, chiederò a Dio». Poi tornava la prossima volta con una risposta.
Quando stava per morire, chi era lì narrò che sembrava vedesse qualcosa di
spaventoso che la stesse per portare via. In casa scoprirono strumenti di
divinazione come la «tavoletta
ouija» e pendoli. In pratica, la donna pregava, ponendo la questione,
e poi praticava spiritismo per ottenere la presunta «rivelazione divina»,
credendo che arrivasse da Dio. Poi comunicava il responso alla persona, dicendo
cose come: «Dio mi ha detto…».
Cose del genere accadono più spesso di quanto si pensi, anche in buona
fede. Si può parlare anche della pratica, apparentemente innocua, ma funesta,
della «sticomanzia», ossia divinazione mediante versi la Bibbia: si prega, si
punta il dito su una pagina a caso e si trae dal verso in questione «l’oracolo».
In certe chiese, dove ho potuto aiutare, venivano tolti i «vermi» mediante
formule particolari; e c’era qui chi cercava l’acqua per via medianica. Tutti
attribuivano le loro facoltà a Dio!
■ 2. A tale domanda risponderei: dipende quali carismi. Se si fa un confronto fra 1 Corinzi 12
(scritta a una chiesa particolare dominata da superapostoli giudaici di stampo
gnostico) e Efesini 4 (una lettera circolare a tutte le chiese), ci si
accorge della differenza! Non approfondisco maggiormente questo punto avendo
trattato la materia sufficientemente in «Carismosofia»
e sul sito. Faccio notare che Atti 2,17-18 riguarda gli Ebrei, come pure
l’originale di Gioele 2,28ss (vostri figli, vostre figlie, ecc.); ciò si
realizzerà nuovamente durante la tribolazione perché si realizzi oltre a Gioele
2 in modo completo (cfr. vv. 30ss), anche Zaccaria 12,10 e Ap 1,7. A Pentecoste
erano solo Giudei.
■ 3. Sul terzo punto
sono generalmente d’accordo. Analizzando il NT, prendiamo atto che sogni,
visioni e rivelazioni erano statisticamente rari. Nel NT vediamo che un loro
segno di genuinità
era che, quando avvennero, non erano aspettate, i soggetti che le ricevettero
non erano patiti di tali cose (gli apostoli non insegnavano una tale fissazione
su cose del genere), non le propagarono ai quattro venti, cercarono una conferma
dal Signore e dai fratelli e non strumentalizzarono mai la Parola scritta con
tali cose.
Il problema d’oggi con cose del genere è, oltre a quanto appena detto, che
spesso in alcuni ambienti non si esercita il giusto discernimento, ma si usa
arbitrariamente
la Parola di Dio per accreditare sogni, visioni e rivelazioni, e si usa queste
ultime per interpretare altresì arbitrariamente la sacra Scrittura. Alcuni
affermano addirittura poi, stravolgendo le parole apostoliche, che la
«Parola scritta» sarebbe «lettera [che uccide]», mentre le loro rivelazioni
sarebbero «Spirito [che vivifica]», ossia «parola di Dio attuale», «rhema» e
cose del genere; si veda in merito il cosiddetto «movimento profetico» e i molti
«indovini» che si spacciano per «profeti del Signore» (cfr. già Gr 27,9; 29,8).
Inoltre in alcuni ambienti è tutto un concorrere nel cercare sogni,
visioni, rivelazioni e «profezie» e nel comunicare cose del genere agli altri;
figuriamoci poi a praticare 1 Corinzi 14,29-32: l’uno parli e gli altri
giudicano. Questo è ciò che affermano anche coloro che sono stati per lungo
tempo in tali ambienti, praticando tali cose, e che poi ne sono usciti.
Con internet vengono continuamente diffusi sogni, visioni, rivelazioni e
profezie, i cui autori si appellano a Dio, come succedeva già ai tempi di
Geremia e di Ezechiele. Mi è appena arrivata ad esempio una «rivelazione»
dell’organizzazione dell’autonominato «profeta» David Wilkerson, che
annuncia catastrofi senza precedenti con indefinite circostanze e date. Eppure
inizia così: «Sento la spinta dello Spirito Santo a diffondere un messaggio
urgente a tutta la nostra mailing list, agli amici e ai ministri che abbiamo
incontrato in tutto il mondo. Sta per
abbattersi una calamità distruttiva sulla terra. Sarà talmente spaventosa da far
tremare persino il più santo tra noi. […] Non so quando accadranno tutte
queste cose, ma so che non è un tempo lontano». Fa questo già da decenni, in
libri, articoli e in conferenze, senza pentirsi delle molteplici cantonate prese
e senza chiedere scusa a coloro che ha ingannato. Si veda Nicola Martella (a
cura di), «David Wilkerson», Escatologia fra legittimità e abuso,
Escatologia 2 (Punto°A°Croce, Roma 2007), pp. 171-188; si vedano anche i seguenti articoli: «Chi verifica il
successo predizionale?», pp. 130s; «False predizioni presentate come riuscite»,
pp. 134s; «Predizioni riuscite?», pp. 136ss. Sembra che certa gente abbia
proprio bisogno di mettere in giro tali sensazionalismi ricorrenti per non
essere dimenticato, per mostrare che ha un «carisma particolare» e per aver un
posto al sole tra «quelli che contano». Parlerò di questo più dettagliatamente
in un altro articolo.
«Così dice
l’Eterno degli eserciti, il Dio d’Israele: “I vostri
profeti che sono in mezzo a voi e i
vostri indovini non v’ingannino, e
non date retta ai sogni che fate.
Poiché quelli vi profetano falsamente nel mio nome; io non li ho mandati, dice l’Eterno»
(Gr 29,9s). «Gli idoli domestici dicono cose vane, gli
indovini vedono menzogne,
i sogni mentiscono e danno un vano
conforto; perciò costoro vanno errando come pecore, sono afflitti, perché
non v’è pastore» (Zc 10,2).
7.
{}
▲
8.
{}
▲
9.
{}
▲
10.
{}
▲
11.
{}
▲
12.
{}
▲
► URL:
http://puntoacroce.altervista.org/_Den/T1-Visioni_ubbidienza_parla_Mds.htm
007-03-2009; Aggiornamento: 09-03-2009
|