Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Riflessioni fra cielo e terra: Aneddoti evangelici e non, e l’umorismo nella Bibbia.

  Ecco le rubriche principali:
■ Scenario biblico
■ Vita di comunità
■ Abbecedario riflessivo
■ Ad acta
■ Dietro il velo
■ Casella postale biblica
■ Variazione delle costanti
■ Puntigli e indovinelli
■ Sapienza da quattro soldi
■ Massime e minime
■ Col senno del poi.

 

È «psicoterapia biblica» in forma di umorismo.

 

► Vedi al riguardo le recensioni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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DALLE VISIONI ALL'UBBIDIENZA ALLA BIBBIA?

PARLIAMONE

 

 a cura di Nicola Martella

 

Marion Zanini aveva mandato una sua «visione» a tutti gli indirizzi della sua rubrica elettronica. Uno dei suoi destinatari mi aveva messo al corrente, chiedendomi di intervenire in merito, cosa che feci. [► Voglia di nuove visioni] Scrissi anche a lei, senza però ricevere risposta. Dopo circa sei mesi, però, mi arrivò una lettera in cui ella scriveva fra altre cose: «So che il fatto di essere stata ingannata e di essere andata con la corrente (è il modo più semplice), è solo colpa mia. Non ho mai approfondito e messo alla prova certi insegnamenti, ma ho creduto e basta. […] Ma Dio lo sa, d’avanti a Lui mi sono pentita con tutto il cuore e so che Lui mi ha perdonata. Quanto avevi ragione con il tuo commento e quanto mi sento piccola, lo sa solo Dio». Poiché Marion ha voluto rimediare, almeno in parte, al danno fatto mandando in giro tale «visione», ha scritto la sua testimonianza, a tratti dolorosa e travagliata, nel seguente articolo: «Dalle visioni all’ubbidienza alla Bibbia».

 

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I contributi sul tema

(I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.

I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)

 

1. Tonino Mele

2. Gianni Siena

3. Gaetano Nunnari

4. Luciano Leoni

5. Antonio Capasso

6. Nicola Martella

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11.

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Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante

 

 

1. {Tonino Mele}

 

Cara Marion grazie infinitamente di cuore per la tua coraggiosa testimonianza. Essa rende giustizia non solo a Nicola, ma anche a quanti, purtroppo molto pochi, che oggigiorno hanno ancora «il coraggio della verità», il coraggio di mettere a nudo il vero volto del carismaticismo, il coraggio di subire vessazioni spirituali d’ogni tipo, accuse gratuite che vanno dalla mancanza d’amore alla bestemmia contro lo Spirito Santo, ecc.

     Anch’io, ogni tanto scrivo nel sito di Nicola articoli su queste tematiche e proprio a proposito d’un mio ultimo articolo che deve ancora uscire, dicevo al fratello Nicola queste parole: «È un articolo che è costato anche a me molto tempo. Spero che la fratellanza sappia essere riconoscente di questi nostri sforzi... anche se talvolta ne dubito. Da quando ho iniziato a parlar più chiaro su queste tematiche, le mie lotte sono aumentate, anche qui in Sardegna. Purtroppo, le idee carismaticiste sono penetrate un po’ dovunque, e pare che sia diventato un tabù parlarne. Comunque il Signore sa ogni cosa e prego solo d’avere ancora la sua guida e il suo discernimento».

     Come puoi ben capire, la tua testimonianza rincuora anche me ed è sufficiente a cancellare tutte le cose negative che mi son capitate ultimamente, dal sentirmi dire che non sono un «unto», all’essere stato contestato pubblicamente, dopo aver parlato su queste tematiche, e ti risparmio il resto. Per cui, fatti anche tu coraggio e continua per questa strada, perché è comunque la strada della verità, quella che ha maggiori riscontri nella «parola sicura» (Tito 1,9), quella «fede che è stata trasmessa ai santi una volta per sempre» (Giuda 3), per cui dobbiamo «combattere strenuamente». Come ogni lotta, anche in questa ci sono «dolori» da dover subire, ma ci sono pure «gioie» che coprono infinitamente tali dolori.

     Ed oggi, per me e per tutti noi, questa gioia sei stata tu e la tua testimonianza! Dio ti benedica! Un tuo fratello in Cristo… {6 marzo 2009}

 

 

2. {Gianni Siena}

 

La capacità di visione e sogno appartengono a persone in grado di costruire in se stesse le immagini di quel che ritengono di voler fare. Queste persone nascono già con un «granello» di fede naturale che le induce a perseguire questa strada e nel loro cervello s’attivano determinate aree che lavorano in sinergia: tutto questo è prezioso o devastante, dipende dagli scopi che si prefiggono. Questa dote è uno strumento potente insito in individui che poi ottengono successo nella vita: Dio non ci ha fatti tutti «uguali».

     Le religioni orientali, basate sul condizionamento della mente attraverso esercizi mirati allo scopo, permettono di sviluppare la capacità di «visualizzare» le cose desiderate. Queste tecniche sono state riprese dalla psicologia / psichiatria e, spogliate del manto religioso, sono insegnate alle persone di comando per ottenere quello che vogliono. Io credo (ma senza dimostrazione) che, in qualche seminario teologico, esse siano insegnate anche ai futuri «ministri» cristiani: ho visto talvolta qualcosa che assomiglia a ciò, attuato da qualche «leader».

     Nel mondo pentecostale ha scandalizzato (persino noi pentecostali) la visualizzazione attuata dalle diaconesse delle «cellule», in Corea, nella chiesa del carismaticista Yonngi Cho. [► L’Evangelo secondo Yonggi Cho]

     Che la mente generi visioni e sogni, preannunciatori di cose future, anche in individui non convertiti è risaputo (Dan 4,10). Ora, però, il problema di Marion Zanini è discernerne la «causa»: è Dio o la nostra attività interiore? Nel caso di Nebukadnezar la risposta è nel capitolo citato. Nelle chiese che conoscono il «risveglio dello spirito / Spirito», invece, si crea un senso di impaziente attesa nelle persone che porta a scambiare (talvolta) il pensiero interiore (è più forte se si veicola tramite un’immagine interiore) come se fosse dallo Spirito; mentre questi messaggi sono un’elaborazione inevitabile dello spirito umano che «lavora» anche per via dell’attivazione delle aree cerebrali interessate. [► Worship, unzione ed esperienze iperestetiche]

     Per questo solo motivo, l’apostolo Paolo scrisse alla chiesa di Corinto di «giudicare» ogni profezia; se è un pensiero umano risulterà, se Dio ha inviato un messaggio di consolazione e conforto alla chiesa, alla fine si saprà anche questo. Prima di raccontare un sogno o una visione all’assemblea (o mandarlo ad altre chiese), occorre esporlo a un conduttore maturo; nel mondo cristiano, sfortunatamente, conduttori simili sono rari e in certe chiese ve ne sono ancora meno. Sulle profezie v’è certamente l’ordine di non scartarle ma di valutarle e ritenere ciò che potrebbe esservi di buono: anche per questo è «lana caprina» la discussione se esse siano da considerare «messaggi divini»: non lo sono per natura e, se Dio veicola qualcosa attraverso esse, ciò è da esaminare.

     Sogni e visioni che si realizzarono sono parte della vicenda cristiana attraverso i secoli e se furono utili e d’edificazione, avvenne perché esse erano in accordo con la Parola di Dio. [...] Se Dio dà un «dono» e usa la persona a Sua discrezione, non vuol dire che «tutti» possiamo fare la stessa cosa. Se il Signore elargisce benedizioni spirituali a qualche fratello / sorella, non dovremmo aspettarci di fare la stessa cosa: Dio elargisce i suoi doni secondo volontà e bisogno. È bello che il Signore dia guida e ispirazione, specie nei momenti d’incertezza grave, in situazioni particolari; è buono essere incoraggiati da fratelli che sono pieni di fede e possono aiutarci a prendere una direzione... qualche volta. Ma il Pane per il sostegno della vita spirituale è solo la Parola di Dio scritta, su questo tasto siamo in molti a essere d’accordo. Le visioni e quant’altro sgorghi da una fede novella ed entusiasta, è destinato a esaurirsi mentre la Bibbia è sempre presente nelle nostre case e sui nostri comodini. Io non nego che Dio possa illuminare un versetto o un insegnamento particolare (non è «bibliomanzia») per darci aiuto e istruzione, o mandarci qualcuno con una parola da parte Sua; ma alimentare il nostro cuore, quotidianamente, con la Scrittura e accompagnare ciò con una vigorosa e intima preghiera a Dio, è la cosa migliore. La differenza? Le visioni «possono» essere vere, ma la Bibbia è «sempre vera»! La visione è da giudicare, esaminare e discernere, la Parola ci giudica e ci fa sempre del bene. [► Arbitrio profetico o fedeltà alla Scrittura?]

     Quello che urta, dove accade e le persone non lo capiscono, è che il conduttore non reprime amorevolmente queste tendenze spiritualeggianti. Un conto è incoraggiare a pregare e manifestare quanto Dio ha messo nel cuore dei fratelli per il bene comune; altra cosa è lasciare che qualcuno si «specializzi» in qualche tipo di «manifestazione»... poi accade tutto in automatico e le persone interessate diventano quasi dei «ministri». Dove succede questo, se il pastore indagasse, scoprirebbe quanta poca affezione alla preghiera e allo studio della Bibbia v’è in questi soggetti. In molte comunità vi sono persone del genere e andrebbero curate, e incoraggiate a crescere nella conoscenza della Parola e nella comunione con il Signore. {6 marzo 2009}

 

Profezie personali {Nicola Martella} (D)

 

 

3. {Gaetano Nunnari}

 

La testimonianza di Marion, è la dimostrazione che Dio è fedele. Anche se il Signore ha permesso che Marion sia caduta nell’errore, non ha permesso che perseverasse nella dottrina carismaticista che ritengo senza complimenti, abominevole e antibiblica. Gesù infatti disse che nessuno avrebbe rapito le sue pecore dalla mano del Padre, e così è stato anche per Marion. Sono felice che il fratello Tonino Mele sia stato consolato da questa testimonianza. Lo ringrazio anche perché è stato sincero, ammettendo l’infiltrazione carismatica nel Movimento dei Fratelli. Credo però che il proverbio «chi è causa del suo male... pianga se stesso» s’addica all’attuale situazione. Se il Movimento dei Fratelli (per cui io provo molta simpatia, e in cui anch’io m’identifico, anche se con la differenza d’avere convinzioni più calviniste), avesse usato lo stesso impegno nel tenere alla larga coloro che vogliono pranzare e abbuffarsi alla mensa dei demoni, così come si è impegnato a diventare «Calvinofobo», si sarebbero probabilmente ottenuti dei risultati migliori.

     Finché non si prende atto che personaggi come Paul Yonghi Cho, Benny Hinn, ecc. non sono servi di Dio, ma servi di Satana (così come definiva senza problemi di coscienza l’apostolo Paolo i superapostoli di Corinto), credo che la situazione non cambierà molto. Spero che questa constatazione possa essere uno spunto di riflessione e contribuisca a ricostruire di nuovo un rapporto di comunione fra le chiese che si rifanno solamente alla sacra Scrittura (calvinisti o meno che siano). Il problema si pone quando s’accetta d’avere comunione con chi va «oltre ciò che è scritto». E qui sono conscio che non possiamo fare di tutta l’erba un fascio, ma prendiamo atto che tutti i carismatici provengono da un ambiente che ha voluto andare oltre ciò che è scritto.

     Per il resto, caro Tonino, dovresti essere felice di non essere «unto», ciò dimostra che curi la tua igiene personale. La prossima volta, prova magari a predicare ai tuoi pubblici contestatori durante la canicola del giorno, sotto il caldo sole della bella Sardegna, certamente sarai «unto», e potrai dimostrarlo anche a loro con un chiaro «segno fisico». {7 marzo 2009}

 

Nota editoriale: Chi è stato nel carismaticismo più estremo e, una volta uscitone, è passato a posizioni più o meno calviniste, non poteva farsi sfuggire la ghiotta occasione per togliersi qualche sassolino dalle scarpe! Ricordo in merito uno dei miei motti: «La lingua (ex) carismatica batte dove il dente (filo) calvinista duole».

    Non si può negare, d'altra parte, d'aver incontrato alcuni pochi membri del Movimento dei Fratelli che avevano (e citavano) la «Quarta dimensione» di Yonggi Cho come un'appendice della Bibbia. Andando in giro per l'Italia, non si può neppure non vedere in alcune chiese dei Fratelli le tante cicatrici di ferite che hanno provocato i discepoli di un «profeta» calvinista italiano, appartenente allora al Movimento dei Fratelli, spaccando varie comunità in nome di una «riforma», che è stata poi solo una «riformetta» di pochi intellettualoidi affetti da arrogante dialettica. {Nicola Martella}

 

 

4. {Luciano Leoni}

 

Gloria a Dio! La testimonianza della sorella Marion, per la quale ho pregato, dimostra che è bene dire come stanno le cose. Magari si è scomodi (ne sa qualcosa il fratello Nicola...), magari non si rimane simpatici ma, comunque, non indifferenti. Il confronto spinge a prendere posizione; e, se ci si sottomette alla Parola di Dio, s’arriva anche a scoprire che certe convinzioni «bibliche» poi tanto «bibliche» non erano. Questo, tuttavia, deve sempre farci riflettere e deve renderci capaci di superare le etichette umane, qualsiasi esse siano. Dirsi, ed essere, Cristiano è il massimo apice a cui può aspirare l’uomo. Nessuno, oltre a Cristo, ha sofferto sulla croce portando il peso dei miei peccati, e io, non posso dire d’appartenere o seguire nessun’altro che Lui. Non posso dirmi Luterano, Calvinista, Darbysta eccetera. Posso solo dirmi seguace del Messia. {8 marzo 2009}

 

 

5. {Antonio Capasso}

 

    ■ 1. Si possono avere visioni o sogni da parte di Dio? Si può avere rivelazioni di cose nascoste da parte dello Spirito? Quando Pietro rivelò i segreti d’Anania e Saffira era divinazione? Quando Paolo in sogno vide la visione dell’uomo macedone era suggestione?

     ■ 2. I carismi dello Spirito sono ancora attuali? Personalmente credo che ancora oggi siano attuali i carismi dello Spirito (1 Cor 12,1-10), che siano possibili sogni e visioni da parte di Dio (Atti 2,17-18).

     ■ 3. Queste cose non devono però prendere il posto della Parola di Dio che rimane, unica, infallibile, guida della nostra vita. Avere una visione e mandarla a tutti significa dare a questa visione il valore che solo la Scrittura ha. Sogni e visioni sono esperienze che, quando sono da Dio, hanno un valore personale o per un gruppo o al massimo per la propria comunità d’appartenenza. Anche queste esperienze hanno bisogno di conferme per non cadere in errore. Per quanto riguarda le profezie esse devono sempre trovare conferma da parte di chi ascolta, dal sentire comune dei credenti e dai ministri di Dio d’indubbio valore. Ad Antiochia lo Spirito parlò e rivelò di mettere da parte Barnaba e Saulo (Atti 13,2). Le persone radunate erano d’indubbio valore e di provata fedeltà, tutti furono concordi nel sentire che questa parola era da parte di Dio (v. 3) e li lasciarono partire. La dove la profezia rispecchia queste condizioni, può eccezionalmente (1 Cor 14,3), essere di guida, non nella dottrina, ma nell’opera del ministero. Dio ti benedica. {9 marzo 2009}

 

 

6. {Nicola Martella}

 

Nel contributo precedente e in questa mia risposta ho numerato le parti salienti per meglio rispondere.

 

     ■ 1. Alle prime due domande risponderei in genere di sì. Alle due ultime domande risponderei decisamente di no. Dio è sovrano di fare come gli aggrada. Il problema nella pratica è che non si possono porre le cose in modo così semplice. Ci sono tre fonti per rivelazioni, visioni e sogni: Dio, il diavolo e la propria psiche. Bisogna esercitare il discernimento spirituale, mediante la sacra Scrittura e lo Spirito di Dio per appurare di volta in volta la fonte. Chi non lo fa, verrà imbrogliato. Ci sono vari tipi di «credenti»: rigenerati, religiosi non rigenerati, gnostici ed esoteristi cristianizzati, eccetera. La prassi di cura pastorale specialmente in ambito occulto, esoterico e mistico mostra come persone con tale passato entrano nel cristianesimo con tali tare, rimangono quel che sono e adattano le loro facoltà semplicemente al nuovo clima spiritualista. Ho avuto nella cura pastorale chi invocava Satana in lingue (Carismosofia, pp. 246-250). Chi spiegava la Bibbia come un teologo, ma poi messoci in preghiera si manifestò un potente demone. Chi ha confessato che l’interpretazione delle lingue che dava nella chiesa, era in effetti ciò che leggeva nella meditazione quel giorno. E così via.

     Riguardo alle rivelazioni dello Spirito / spirito ricordo ancora ora un episodio che lessi, durante gli studi preparatori al libro «La lieve danza delle tenebre». In una chiesa, quando una donna pia sentiva un problema di qualcuno, diceva a quest’ultimo: «Non ti preoccupare, chiederò a Dio». Poi tornava la prossima volta con una risposta. Quando stava per morire, chi era lì narrò che sembrava vedesse qualcosa di spaventoso che la stesse per portare via. In casa scoprirono strumenti di divinazione come la «tavoletta ouija» e pendoli. In pratica, la donna pregava, ponendo la questione, e poi praticava spiritismo per ottenere la presunta «rivelazione divina», credendo che arrivasse da Dio. Poi comunicava il responso alla persona, dicendo cose come: «Dio mi ha detto…».

     Cose del genere accadono più spesso di quanto si pensi, anche in buona fede. Si può parlare anche della pratica, apparentemente innocua, ma funesta, della «sticomanzia», ossia divinazione mediante versi la Bibbia: si prega, si punta il dito su una pagina a caso e si trae dal verso in questione «l’oracolo». In certe chiese, dove ho potuto aiutare, venivano tolti i «vermi» mediante formule particolari; e c’era qui chi cercava l’acqua per via medianica. Tutti attribuivano le loro facoltà a Dio!

 

     ■ 2. A tale domanda risponderei: dipende quali carismi. Se si fa un confronto fra 1 Corinzi 12 (scritta a una chiesa particolare dominata da superapostoli giudaici di stampo gnostico) e Efesini 4 (una lettera circolare a tutte le chiese), ci si accorge della differenza! Non approfondisco maggiormente questo punto avendo trattato la materia sufficientemente in «Carismosofia» e sul sito. Faccio notare che Atti 2,17-18 riguarda gli Ebrei, come pure l’originale di Gioele 2,28ss (vostri figli, vostre figlie, ecc.); ciò si realizzerà nuovamente durante la tribolazione perché si realizzi oltre a Gioele 2 in modo completo (cfr. vv. 30ss), anche Zaccaria 12,10 e Ap 1,7. A Pentecoste erano solo Giudei.

 

     ■ 3. Sul terzo punto sono generalmente d’accordo. Analizzando il NT, prendiamo atto che sogni, visioni e rivelazioni erano statisticamente rari. Nel NT vediamo che un loro segno di genuinità era che, quando avvennero, non erano aspettate, i soggetti che le ricevettero non erano patiti di tali cose (gli apostoli non insegnavano una tale fissazione su cose del genere), non le propagarono ai quattro venti, cercarono una conferma dal Signore e dai fratelli e non strumentalizzarono mai la Parola scritta con tali cose.

     Il problema d’oggi con cose del genere è, oltre a quanto appena detto, che spesso in alcuni ambienti non si esercita il giusto discernimento, ma si usa arbitrariamente la Parola di Dio per accreditare sogni, visioni e rivelazioni, e si usa queste ultime per interpretare altresì arbitrariamente la sacra Scrittura. Alcuni affermano addirittura poi, stravolgendo le parole apostoliche, che la «Parola scritta» sarebbe «lettera [che uccide]», mentre le loro rivelazioni sarebbero «Spirito [che vivifica]», ossia «parola di Dio attuale», «rhema» e cose del genere; si veda in merito il cosiddetto «movimento profetico» e i molti «indovini» che si spacciano per «profeti del Signore» (cfr. già Gr 27,9; 29,8). Inoltre in alcuni ambienti è tutto un concorrere nel cercare sogni, visioni, rivelazioni e «profezie» e nel comunicare cose del genere agli altri; figuriamoci poi a praticare 1 Corinzi 14,29-32: l’uno parli e gli altri giudicano. Questo è ciò che affermano anche coloro che sono stati per lungo tempo in tali ambienti, praticando tali cose, e che poi ne sono usciti.

     Con internet vengono continuamente diffusi sogni, visioni, rivelazioni e profezie, i cui autori si appellano a Dio, come succedeva già ai tempi di Geremia e di Ezechiele. Mi è appena arrivata ad esempio una «rivelazione» dell’organizzazione dell’autonominato «profeta» David Wilkerson, che annuncia catastrofi senza precedenti con indefinite circostanze e date. Eppure inizia così: «Sento la spinta dello Spirito Santo a diffondere un messaggio urgente a tutta la nostra mailing list, agli amici e ai ministri che abbiamo incontrato in tutto il mondo. Sta per abbattersi una calamità distruttiva sulla terra. Sarà talmente spaventosa da far tremare persino il più santo tra noi. […] Non so quando accadranno tutte queste cose, ma so che non è un tempo lontano». Fa questo già da decenni, in libri, articoli e in conferenze, senza pentirsi delle molteplici cantonate prese e senza chiedere scusa a coloro che ha ingannato. Si veda Nicola Martella (a cura di), «David Wilkerson», Escatologia fra legittimità e abuso, Escatologia 2 (Punto°A°Croce, Roma 2007), pp. 171-188; si vedano anche i seguenti articoli: «Chi verifica il successo predizionale?», pp. 130s; «False predizioni presentate come riuscite», pp. 134s; «Predizioni riuscite?», pp. 136ss. Sembra che certa gente abbia proprio bisogno di mettere in giro tali sensazionalismi ricorrenti per non essere dimenticato, per mostrare che ha un «carisma particolare» e per aver un posto al sole tra «quelli che contano». Parlerò di questo più dettagliatamente in un altro articolo.

 

«Così dice l’Eterno degli eserciti, il Dio d’Israele: “I vostri profeti che sono in mezzo a voi e i vostri indovini non v’ingannino, e non date retta ai sogni che fate. Poiché quelli vi profetano falsamente nel mio nome; io non li ho mandati, dice l’Eterno» (Gr 29,9s). «Gli idoli domestici dicono cose vane, gli indovini vedono menzogne, i sogni mentiscono e danno un vano conforto; perciò costoro vanno errando come pecore, sono afflitti, perché non v’è pastore» (Zc 10,2).

 

 

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► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/T1-Visioni_ubbidienza_parla_Mds.htm

007-03-2009; Aggiornamento: 09-03-2009

 

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