Un lettore ha posto
la questione se lo Spirito Santo parli oltre alla Scrittura e se ciò che alcuni
attribuiscono allo Spirito sia una rivelazione divina o farina del loro sacco.
Qui di seguito diamo quindi ai lettori l’opportunità di confrontarsi sul
contenuto dell’articolo «Spirito
e rivelazione oltre la Scrittura?». Alle questioni poste dal
lettore Nicola Martella ha dato una risposta. Oltre a ciò, che cosa gli
rispondereste voi?
Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre
esperienze, idee e opinioni?
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1.
{Claudio Zappalà}
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Il problema è molto
antico; sia nel periodo dell’A.T. che in quello circostanziato del N.T. E nei
secoli successivi è sorto il problema della «rivelazione continua» di Dio. La
chiesa cattolica di Roma ne fa un cavallo di battaglia, affermando che oltre
alla Scrittura, bisogna prendere in considerazione la «tradizione» e
l’insegnamento del «magistero della chiesa»; quindi niente di nuovo sotto il
sole. Cosa penso? Che la Rivelazione di Dio è nelle Sacre Scrittura ed è
completa. Molti preferiscono inventarne altre di rivelazioni al posto di
scoprire quelle che ci sono, che sono tante, buone e meravigliose per la vita
dei credenti. Dimenticavo di dire che certi atteggiamenti di «nuove rivelazioni»
fanno parte dei gruppi esoterici (l’origine del termine è dal verbo greco
eisoteo, che significa «far entrare», quindi «aprire una porta, offrire agli
uomini la possibilità di penetrare nell’interiore attraverso l’esteriore;
simbolicamente, è rivelare una verità nascosta, un senso occulto». L’esoterismo
è «una dottrina segreta, un’iniziazione, una spiegazione del mondo rivelata in
un consesso scelto, isolato dall’esterno e dalla moltitudine e spesso tramandata
in forma orale»).
L’apostolo Giovanni, a 60 anni circa dalla nascita della chiesa disse: «Queste
cose sono scritte, affinché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e
affinché, credendo, abbiate vita nel suo nome» (Gv 20,31). Quindi le «cose
scritte» sono idonee per ricevere «la vita eterna» con tutti i benefici (ce ne
sono miliardi) durante la vita terrena. {04-08-2008}
2.
{Massimiliano Monti}
▲
Lo Spirito Santo,
proprio perché è lo Spirito di Dio, ci rivela tutto ciò che Gesù Cristo ha
fatto, e fin qui penso nessuno possa dire: «No, non è così». La stessa Bibbia,
Parola di Dio dice che se avessero provato a scrivere tutto ciò che Gesù Cristo
avesse fatto, non sarebbero bastati tutti i libri possibili, questo lo dice la
scrittura.
A prescindere da ciò, se noi siamo persuasi che lo Spirito Santo venga
dispensato ancora oggi, io non credo, ma sono altresì persuaso che lo Spirito
Santo ci ricordi ciò che Gesù ha fatto, anche ciò che non è stato scritto né
detto nella Bibbia, poiché Gesù disse io vi manderò il Consolatore, non dice io
vi darò un libro, ma vi manderò lo Spirito Santo, il quale appunto vi ricorderà
tutto ciò che io ho detto e fatto.
Ora possiamo girare intorno al discorso quanto vogliamo, ma la parola di Dio,
che non ho scritto certamente io, mi sembra molto chiara su questo.
Poi ognuno se crede d’essere profeta o spirituale valuti che quanto ho scritto
non viene da me ma dallo Spirito Santo.
Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento. Grazie dell’attenzione. A
presto e che Dio ti benedica grandemente. {04-08-2008}
3.
{Nicola Martella}
▲
È un discorso molto
azzardato quello che fa il lettore. I gruppi esoterici dicono proprio ciò e si
presentano come rivelatori di ciò che Gesù avrebbe detto, ma che i discepoli non
avrebbero scritto.
Questo però non è un fatto nuovo. Già nei primi secoli dopo Cristo comparirono
personaggi gnostici cristianizzati che ebbero la pretesa di essere il
«Paracleto» promesso e di rivelare ciò che gli apostoli non avrebbero scritto.
Guarda caso, si basarono — oltre che sui brani del Paracleto (Gv 14,16.26;
16,26; 16,7) — su Giovanni 21,25: «Ora vi sono ancora molte altre cose che
Gesù ha fatte, le quali se si scrivessero a una a una, credo che il mondo stesso
non potrebbe contenere i libri che se ne scriverebbero». Nel 2° e 3° secolo
nacquero molti evangeli apocrifi, pieni di speculazioni gnostiche ed esoteriche,
pieni di false dottrine e in contraddizione con gli Evangeli canonici. Lo stesso
Maometto fece leva sul Paracleto che sarebbe venuto e presentò se stesso come
tale. Così è stato in tutti i secoli e anche negli ultimi. Chiunque abbia voluto
portare una nuova rivelazione, estranea alla sacra Scrittura, ha usato proprio
un tale ragionamento; si vedano al riguardo Gioacchino Fiore, i Mormoni, i
movimenti apocalittici avventisti e apostolici del 19° e del 20° secolo
(compreso il massone Russel e il suo geovismo), gli gnostici cristianizzati, i
mistici, i seguaci del nuovo profetismo carismaticista, e così via. [Per
l’approfondimento si vedano in Nicola Martella (a cura di), Escatologia fra
legittimità e abuso.
Escatologia 2 (Punto°A°Croce,
Roma 2007), le sezioni: «Escatologia e primo millennio», pp. 27-52; «Escatologia
e secondo millennio», pp. 53-113.] Tale argomento si trova sovente nella
letteratura dello spiritualismo gnostico ed esoterico (rosacroce, massoneria,
spiritismo cristianizzato).
In tutto ciò si dimentica che i discepoli si ricordarono delle cose dette da
Gesù e le scrissero pure (Gv 2,22). Si dimentica pure il fatto che lo Stesso
Giovanni affermò nello stesso Evangelo: «Ora Gesù fece in presenza dei
discepoli molti altri miracoli, che non sono scritti in questo libro; ma queste
cose sono scritte, affinché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e
affinché, credendo, abbiate vita nel suo nome» (Gv 20,30s). Questo apostolo
scrisse, quando gli altri tre Evangeli erano già a disposizione, per questo
preferì presentarne solo alcuni e immetterli in un discorso teologico (in Gv
sono i discorsi a essere importanti!). Anche per questo apostolo le cose da lui
scritte erano sufficienti per conseguire la vita eterna. Perciò, quanto Giovanni
disse in Gv 21,25 era un modo di dire che non voleva spingere alla speculazione,
ma voleva far capire quanto fosse stata ricca la vita di Gesù durante il suo
ministero. La sufficienza di ciò che aveva scritto, venne ribadita anche nelle
sue epistole, in cui non aggiunse altri fatti della vita di Gesù: «Io v’ho
scritto queste cose affinché sappiate che avete la vita eterna, voi che credete
nel nome del Figlio di Dio» (1 Gv 5,13).
Inoltre le parole di Gv 14-16 non le disse a tutti i cristiani di tutti i tempi
e neppure a tutti i discepoli del tempo di Gesù, ma solo ai suoi futuri apostoli
durante i discorsi di commiato durante l’ultima pasqua. La preoccupazione di
Gesù è che le cose dette e fatte da lui, cadessero nell’oblio e del
dimenticatoio; affinché ciò non accadesse, egli promise di mandare il
Parakletos «rivelatore, soccorritore, avvocato». Poiché possono ricordare
delle cose solo coloro che le hanno vissute, lo Spirito Santo avrebbe avuto
proprio tale funzione di stimolatore del ricordo.
Qui si vede che, quando non si fa un’esegesi contestuale, si snaturano
immancabilmente i testi biblici e si fa dire loro, a proprio arbitrio, ciò che
si vuole, a danno proprio e di quanti ascoltano o leggono! Lo stesso Giovanni
ammise tale ricordo col senno del poi: «Quando dunque fu risorto dai morti, i
suoi discepoli
si ricordarono che egli aveva detto questo;
e credettero alla Scrittura e alla parola
che Gesù aveva detta» (Gv 2,22). Tale ricordo riguardò anche il
collegamento fra le predizioni dell’AT sul Messia, le parole di Gesù e i fatti
che lo avevano riguardato: «Ora i suoi discepoli non capirono dapprima queste
cose; ma quando Gesù fu glorificato, allora
si ricordarono che queste cose erano state scritte di lui, e
che essi gliele avevano fatte» (Gv 12,16).
Non si tratta quindi di altre parole o fatti riguardo a Gesù che lo Spirito
possa e debba ancora rivelare oggigiorno, da soltanto di ciò che gli apostoli
avevano sentito da Gesù e vissuto con lui. Punto e basta.
Sì, la Parola di Dio, che non ha scritto certamente il lettore né il
sottoscritto, è molto chiara al riguardo, ma diversamente da quanto egli
asserisca.
Il lettore ha citato a senso poi le parole di Paolo (1 Cor 14,37), purtroppo
senza virgolette e riferimento, per accreditare ciò che egli ha asserito e
sfidando a valutare se, quanto egli ha scritto, provenga da lui stesso o dallo
Spirito Santo. Visto l’invito, asserisco: è farina del sacco di Massimiliano
Monti, il quale si basa sulla versettologia indebita e sul metodo speculativo
conseguente, invece che sull’esegesi contestuale. Come non si può capire e
spiegare, ad esempio, 2 Tm 4,13 — «Quando verrai porta il mantello che ho
lasciato a Troas da Carpo, e i libri, specialmente le pergamene» — senza
un’esegesi contestuale, così non si può farlo di Gv 14,9: «Da tanto tempo
sono con voi e tu non m’hai conosciuto, Filippo?», e quindi di Gv 14-16,
capitoli che descrivono le raccomandazione di Gesù ai suoi apostoli (Gv 15,16 «voi
che... io ho scelto e v’ho costituiti...»), prima della sua dipartenza. «Queste
cose vi ho detto, stando ancora con voi;
ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli vi
insegnerà
ogni cosa e vi
rammenterà
tutto quello che v’ho detto» (Gv 14,25s). Quindi non c'è altro da
aggiungere, visto che lo Spirito ha insegnato agli apostoli già tutto e ha
ricordato loro tutte le parole di Gesù.
Gesù ci teneva, quindi, al fatto che i suoi discepoli si ricordassero delle cose
da lui dette: «Io v’ho dette queste cose, affinché quando sia giunta l’ora in
cui avverranno,
vi ricordiate che ve l’ho dette»
(Gv 16,4). Lo Spirito Santo aveva la funzione di ricordare agli stretti
discepoli di Gesù proprio le parole rivolte loro (Gv 2,17.22; 12,16; 14,25s). Lo
Spirito di Dio ha ispirato negli scrittori biblici le parole da scrivere e
tramandare («uomini hanno parlato da parte di Dio, perché sospinti dallo
Spirito Santoo» 2 Pt 1,21). Lo Spirito Santo non rivelerà mai nulla che sia
in contrasto con ciò che è scritto nella Bibbia. Così anche noi siamo esortati a
non andare oltre a ciò che è scritto (1 Cor 4,6). E proprio Giovanni mise in
guardia dall’aggiungere e togliere dalla rivelazione biblica (Ap 22,18s).
Lo Spirito Santo non ha oggi il compito di ricordare agli apostoli le cose dette
e fatte da Gesù, poiché tali seguaci sono morti. Il suo compito è di
illuminare i credenti nella comprensione delle parole che essi hanno scritte
sotto ispirazione (Ef 1,17s).
4.
{Pippo Croce}
▲
Grazie, Nicola, per
la risposta, data sullo Spirito Santo. Sono pienamente d’accordo con te
sull’interpretazione di Giovanni 14,26. Purtroppo la pura esperienza
pentecostale, spesso, viene travisata anche da quelli che si dicono
pentecostali, ma non lo sono. Succede oggi che molti predicatori, evangelisti,
profeti, tendono a folclorizzare l’influenza dello Spirito per attirare le
folle, ma non è questo quello che fece Gesù durante il suo ministero terreno; è
vero che davanti ai prodigi di Gesù la gente diceva: «Oggi abbiamo visto cose
strane», tuttavia erano le persone che accorrevano a Lui per vederlo e sentirlo
parlare, ma spesso dopo il miracolo si nascondeva e non voleva che il miracolato
ne parlasse in giro. Purtroppo, oggi nessuno si nasconde più nemmeno il Papa che
ogni sera è in televisione.
Tu sai che sono un pastore pentecostale e che mia madre fu una pioniera di
questo movimento, e posso dirti in verità d’aver vissuto e visto cose
meravigliose operate dal Signore attraverso lo Spirito Santo, il quale tende
sempre secondo le Scritture, e come tu hai ben risposto al quesito posto dal
lettore, a glorificare Gesù nella sua azione di guida, consolazione e
disciplina. Mai prendersi la gloria che va a Dio, perché è un grave errore.
Personalmente credo che qualsiasi azione compiuta nel nome di Gesù passa sempre
per lo Spirito, perché Lui ci guida sempre nella verità; perciò qualsiasi sia il
successo, se così si può dire, possano avere gli uomini che Dio usa per
l’espansione del Suo regno sulla terra, devono gridare a se stessi: «Conviene
che Lui cresca e che io diminuisca». Di solito, e con rammarico, dobbiamo dire
che questo non succede, ma, come dice Paolo, la resistenza nella prova
determinerà che cosa dell’edificio, posto sul fondamento (Cristo), sussisterà [1
Cor 3, N.d.R.]. {04-08-2008}
5.
{Rinaldo Diprose}
▲
Ovviamente il «vi» in Giovanni 14,26
si riferisce agli apostoli. {06-08-2008}
6.
{Roberta Sbodio}
▲
Leggevo con
interesse la domanda del Lettore e le varie considerazioni. Non aggiungo
commenti dottrinali, già la prima risposta di Nicola fornisce esauriente
spiegazione. Ripensando a esperienze fatte o in prima persona o vissute
attraverso persone amiche, ritengo pericolosissimo e assolutamente anti-biblico
pensare che lo Spirito Santo si riveli oltre la Scrittura? Questo per i seguenti diversi motivi.
■ 1. Lo Spirito Santo è stato dato per ricordarci / aprirci occhi sulla
Scrittura. C’è anche scritto «Guai
a chi toglie / aggiunge alla Scrittura». Tutto ciò di cui abbiamo bisogno è
nella Bibbia e non ci basterà la vita terrena per gustare nella pratica tutta la
bellezza delle promesse e delle benedizioni che la Scrittura contiene per i
credenti
■ 2. Lo Spirito Santo non può
muoversi su altra base perché se no contraddirebbe se stesso: prima lo
Spirito ispira la Scrittura e poi ci porta a esperienze che ne sono al di fuori?
■ 3. La Bibbia è definita la spada dello spirito, che taglia in modo
chiaro ovvero ci aiuta a fare ordine dentro di noi: onestamente nessuno è esente
da sentimenti che non sono sempre secondo la volontà di Dio; non parlo di
brutture particolari dell’animo, però a volte noi possiamo sentimentalmente
desiderare cose che sembrano buone, ma che non sono secondo la volontà del Padre
per noi; e praticando quello e che è
scritto,
noi ci mettiamo al riparo da noi stessi, dai nostri sentimenti ingannevoli. Ci
mettiamo anche al riparo dagli altri, da tentativi di manipolazione: cosa
che va molto di moda oggigiorno! Troppe persone dipendono da profezie che
vengono inviate attraverso la rete per guidare la vita dei credenti, per dire
loro cosa Dio desidera riguardo a tale o tal’altra situazione: ma stiamo
scherzando? Conosco persone spinte
a fare investimenti da certi pseudo-profeti, poi dopo che l’operazione è
andata in malo modo, a questi cari credenti restano le rate da pagare, gli
pseudo-profeti sono invece spariti, occupati a sparare profezie che rovineranno
la vita ad altre persone!
■ 4. Andare oltre la Scrittura è come dire «andiamo oltre Gesù perché Lui non ci
basta». [N.d.R.: Infatti, confondendo il Logos (Gesù) con il Rema
(la Scrittura) e dicendo che «Gesù è la Parola vivente», egli viene trattato da
alcuni con lo stesso arbitrio con cui trattano la sacra Scrittura.]
■ 5. Lo Spirito Santo ci ricorda la Scrittura e nella vita pratica ci
porta alle mente quei versi, quegli insegnamenti, la Parola attraverso la quale
Dio
agisce per risolvere situazioni,
per liberarci da pesi personali, etc. Dio
non agirà mai al di fuori
della Scrittura perché sarebbe come rinnegare se stesso, sarebbe come se
Dio dicesse: scusate mi sono dimenticato d’alcune cose, ma vi mando il profeta
tizio al quale io ho affidato il compito di completare l’opera, Gesù sulla croce
ha detto: «tutto è compiuto»;
quindi tutto è perfetto, tutto è sufficiente, abbiamo tutto pienamente in
Cristo.
■ 6. In generale questi insegnamenti «oltre la Scrittura» vengono «venduti»
(perché spesso si tratta anche di operazioni commerciali) ai credenti,
spacciandoli come la «chiave» per raggiungere il tanto agognato risveglio, la
pienezza dello Spirito, ecc. Peccato che sono ormai almeno 30 anni (gli studiosi
sapranno quantificare meglio la durata del fenomeno) che regolarmente spunta un
profeta, che diffonde le sue rivelazioni, tante care persone seguono
queste cose e nulla succede. Le
Chiese sono sempre più o meno vuote, le vere conversioni sono rare, i malati non
guariscono, ecc., ecc. E nessuno ha poi il coraggio di fermarsi e di fare il
punto della situazione... No, si corre dall’altro profeta, che organizzerà
l’ennesima conferenza e via dicendo, il tempo passa e noi rischiamo di mancare
al vero obiettivo, troppo indaffarati a cercare cose talmente «spirituali» che
ci dimentichiamo di vivere la pratica della Parola.
Il Signore ci aiuti
a camminare in Lui, a fare luce sulla nostra strada, solo
Lui è la garanzia, solo Gesù è
autore e compitore della fede, tutto il resto è fumo!!! {11-08-2008}
7.
{}
▲
8.
{}
▲
9.
{}
▲
10.
{}
▲
11.
{}
▲
12.
{}
▲
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/T1-Spirito_rivela_BB_parla_MeG.htm
04-08-2008; Aggiornamento: 13-08-2008
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