Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

Per il discernimento biblico

Prima pagina

Contattaci

Domande frequenti

Novità

Arte sana

Bibbia ed ermeneutica

Culture e ideologie

Confessioni cristiane

Dottrine

Religioni

Scienza e fede

Teologia pratica

▼ Vai a fine pagina

 

Le Origini 1

 

  Cristianesimo giudaico

Vai ai contributi sul tema

Norme di fair-play

 

 

L’opera si presenta in due volumi ed è organizzata come segue:

1° volume (Temi delle origini): Gli articoli introduttivi e i temi di approfondimento

2° volume (Esegesi delle origini): Il commento particolareggiato basato sul testo ebraico (comprende anche una traduzione letterale posta alla fine)

   Se si eccettua la prima parte del primo volume, che introduce a Genesi 1,1-5,1a, per il resto ambedue i volumi dell’opera sono suddivisi rispettivamente secondo le seguenti parti:
■ La creazione del mondo e dell’uomo 1,1-2,4a
■ L’essere umano nella creazione 2,4b-25
■ La caduta primordiale e il suo effetto 3
■ La fine del resoconto su Adamo 4,1-5,1a.

► Vedi al riguardo le recensioni.

 

Le Origini 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Serviti della e-mail sottostante!

E-mail

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SIONISMO CRISTIANIZZATO? PARLIAMONE

 

 a cura di Nicola Martella

 

Riguardo al rapporto dei cristiani verso Israele quale terra e nazione, i Giudei messianici (essi formano proprie chiese e che in genere seguono la legge mosaica e le tradizioni dei loro padri) e i Giudei cristiani in genere (essi come «Israele di Dio» si trovano all’interno delle chiese dei Gentili) ci sono atteggiamenti diversi. Alcuni lettori hanno reagito agli articoli sul «sionismo cristiano» in genere e sul «sionismo cristianizzato» in riferimento particolare ad «Alleanza Messianica». Apriamo quindi al riguardo un tema di discussione che permetta un confronto fraterno. Abbiamo dato la parola a Giovanni Melchionda per presentare il punto di vista di «Alleanza messianica» e, rispondendo a ciò, abbiamo aperto alcune discussioni specifiche riguardo all'uso del nome «Dio d’Israele nel NT», al fatto se «Giudei hanno rifiutato Gesù>» quale Messia e se i cristiani hanno un «ministero per la nazione d’Israele».

   È immancabile che i contributi si intersechino. Chiediamo comunque di fare interventi specifici al singolo tema di discussione.

 

     Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e opinioni?

Partecipate alla discussione inviando i vostri contributi al Webmaster (E-mail)

Attenzione! Non si accettano contributi anonimi o con nickname, ma solo quelli firmati con nome e cognome! In casi particolari e delicati il gestore del sito può dare uno pseudonimo, se richiesto.

I contributi sul tema

(I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.

I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)

 

1. Ivan Basana

2. Giovanni Melchionda

3. Nicola Martella

4.

5.

6.

7.

8.

9.

10.

11.

12.

 

Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante

 

 

1. {Ivan Basana} ▲

 

Nota redazionale: Visto che Ivan Basana gestisce «EDIPI», l’ho invitato a esprimere il suo punto di vista sul tema del «sionismo cristian(izzat)o». Lo ringrazio perché esprime qui di seguito il suo pensiero, anche in connessione con l'EDIPI.

 

Come premessa ti consiglio di visitare il ns. sito www.edipi.net poiché avrai forse più chiara la posizione di EDIPI riguardo al sionismo cristianizzato.

     Con Giovanni Melchionda — che assieme ad Angelo Lodetti e al sottoscritto è stato uno dei precursori di EDIPI — ci siamo successivamente dissociati proprio sul sionismo.

     Ti darò più avanti un contributo più circostanziato. Per quanto riguarda il mio punto di vista arricchito da un una esperienza duodecennale di visite in Israele in tutte le sue sfaccettature posso affermare quanto segue.

     ■ 1) Il sionismo è un movimento laico nato dall’intuizione di Teodoro Herzl, avversato fin dall’inizio dai religiosi e anche attualmente dagli ultraortodossi.

     ■ 2) L’aspetto pragmatico del sionismo si è realizzato con i Kibbutz, che erano delle comuni strutturate come colonie agricole collettivistiche; negli ultimi 20 anni i kibbutz sono interessati da un processo di riforma in senso privatistico che ne ha di fatto impoverito lo spirito sionista che invece si sta manifestando nei 17 kibbutz più importanti tra l’altro tutti gestiti da ebrei religiosi.

     ■ 3) Nello stesso periodo è nato il sionismo cristianizzato che ha avuto nell’Ambasciata Cristiana Internazionale di Gerusalemme il riferimento più importante.

     ■ 4) Edipi collabora con l’Ambasciata Cristiana nella misura e nei confini dei nostri fini e obbiettivi. Abbiamo più volte rifiutato di diventare i loro rappresentanti in Italia perche EDIPI rappresenta soprattutto un ministero di insegnamento al servizio della chiesa italiana.

 

Il problema del sionismo cristianizzato è che rappresenta cristiani che estremizzano il sostegno a Israele.

     Brevemente la posizione di EDIPI si può sintetizzare in quattro punti:

     ■ 1) Prima di tutto, i cristiani non devono mai soccombere al pensiero che qualsiasi critica diretta contro Israele equivalga a opporsi a Dio.

     ■ 2) I responsabili di chiesa devono resistere alla tentazione di dire cose su Israele che la gente vuole sentire piuttosto quelle che la gente deve sapere.

     ■ 3) I cristiani non devono imporre i loro programmi politici o religiosi agli ebrei israeliani.

     ■ 4) Infine, né i cristiani né gli ebrei devono assolutizzare la terra o in qualche modo idolatrarla.

 

 

2. {Giovanni Melchionda}

 

Caro Nicola, ho letto gli ultimi interventi a proposito di sionismo cristiano e colgo l’occasione per distinguere un sionismo politico, da un sionismo biblico e segnatamente messianico.

     Ci sono cristiani che incondizionatamente sostengono lo stato d’Israele che a volte fa cose giuste, come proteggere il popolo d’Israele dagli attacchi militari o terroristici, altre volte si fa portatore d’istanze di trattative sotto la pressione della politica internazionale. Ci sono sionisti cristiani che s’arruolano acriticamente alla politica dello stato d’Israele pur di cavalcare l’onda ignorando completamente quello che dice la Scrittura.

     Per quel che mi riguarda il sionismo cristiano biblico è specificamente quello che lega il nome del Messia alla collina di Sion (Salmo 2).

     A proposito della terra d’Israele e di Gerusalemme per quelli che seguono la politica, piuttosto che le Scritture, si tratta d’idolatria, per noi messianici invece si tratta di scegliere il pensiero che Dio manifesta nella sua Parola.

     Mosè profetizzando per la prima volta di Gerusalemme, così afferma: «Tu li introdurrai [= gli Israeliti] e li pianterai sul monte del tuo retaggio, nel luogo che hai preparato, o Eterno, per tua dimora, nel santuario che le tue mani, o Signore, hanno stabilito. L’Eterno regnerà per sempre, in perpetuo» (Esodo 15,17s) nel testo originale ebraico la parola Santuario e dimora indicano che questi luoghi sono speculari del trono divino che sta nei cieli e la Gerusalemme terrestre è il riflesso inseparabile di quella celeste (non l’antitesi di quella celeste come a volte si sente dire in certi insegnamenti). Questo che per noi cristiani è un semplice versetto per l’apostolo Giovanni è così importante da far cantare agli angeli questa profezia di Mosè: «I 7 angeli ... E quelli che avevano ottenuto vittoria sulla Bestia... cantavano il cantico di Mosè... giuste e veraci sono le tue vie o Re delle nazioni» (Apocalisse 15,1ss). Dunque da Mosè fino a Giovanni dell’Apocalisse (vedi cap. 21-22) la terra d’Israele, la città di Gerusalemme, sono disponibili solo per la glorificazione del nome del Signore di cui Israele è servo (Isaia 49,3). E poiché la parola di Dio non è negoziabile, chi vuole strizzare l’occhiolino alla politica delle nazioni e allo Stato d’Israele che ne subisce le blandizie parlando di giustizia e di politica, farà la fine che hanno fatto tutte le trattative politiche e negoziati che si sono fin qui viste, cioè il nulla. Oggi vi è in Israele una grave crisi della visione politica dello stato e i suoi leader sono allo sbando. Nessuno si ricorda più dell’abbandono dalla striscia di Gaza, un anno e mezzo or sono, ne di Sharon. Questa è la pace che consegue a chi confida nella politica. Per quel che ci riguarda aspettiamo la pace del Principe di Pace. Re dei re, Signore dei politici (1 Timoteo 6,15). Shalom Giovanni

 

 

3. {Nicola Martella} 

 

Qui dovrebbe seguire la mia risposta a Giovanni, del cui intervento ringrazio. Dovrei affrontare la questione del valore che molti «amici d'Israele» attribuiscono alla loro presenza fisica in Gerusalemme, specialmente durante alcune feste giudaiche. Alcuni di loro attribuiscono a tale presenza personale in quei luoghi un valore altamente spirituale, quasi mistico. Visto che ho dovuto affrontare dettagliatamente il rapporto fra i cristiani e Gerusalemme, come si evince dal NT, ho messo il risultato di tale analisi in un articolo a parte, a cui rimando: ► Gerusalemme e i cristiani.

 

 

4. {}

 

 

5. {}

 

 

6. {}

 

 

7. {}

 

 

8. {}

 

 

9. {}

 

 

10. {}

 

 

11. {}

 

 

12. {}

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/T1-Sionismo_cristianizzato_Ori.htm

06-02-2007; Aggiornamento: 03-07-2010

 

▲ Vai a inizio pagina ▲

Proprietà letteraria riservata

© Punto°A°Croce