Metto a capo di
questa trattazione, la seguente mia massima sulla coerenza morale: «Chi
pensa di dover difendere la verità, non può mettere in ibernazione il «frutto
dello Spirito». Non fidarti delle parole dottrinali di chi vive o si comporta in
modo incoerente rispetto all’insegnamento morale della Bibbia!».
Nell’articolo «Indizi
per individuare i santoni dottrinali» abbiamo visto che ci sono
diversi tipi di «santoni», ad esempio, i «falsi maestri» di tipo mistico e
quelli di tipo dottrinali, quelli affaristi e quelli filantropi. Inoltre ci sono
i santoni monotematici: qualunque sia il tema di discussione, essi vanno
sempre a finire che parlano del loro «chiodo fisso», ad esempio, secondo
appartenenza e aspirazione: il nome di Dio; il sabato; l’ubbidienza alla legge
mosaica; il misticismo carismaticista (segni, sogni, visioni, predizioni),
specialmente la glossolalia e il battesimo dello Spirito; supremazia della
chiesa romana o, al contrario, ossessione contro di essa; speculazioni
escatologiche con annessi calcoli, l’individuazione di chi sia il 666 e
allarmismi sul «marchio della bestia» e sulla fine del mondo; la maledizione
generazionale, da cui doversi liberare a caro prezzo mediante loro; l’unzione da
ricevere mediante le loro mani; riti esorcistici particolari; la doppia
predestinazione…); tutt’al più i loro temi preferiti sono solo un paio e
combinati tra loro.
Abbiamo visto che altri santoni cercano di accreditarsi come particolari
«maestri» semplicemente facendo i «Ghostbusters del Web»: avendo essi un
piccolo ego, e per di più complessato, si appagano cercando piccoli particolari
fuori rima negli scritti altrui e denigrando tali autori per siffatte «pulci»,
che essi artificiosamente gonfiano a «elefanti», per avere occasione per
denigrarli pubblicamente.
Diversi di loro non hanno nessun ministero nelle chiese di appartenenza,
a causa della loro condotta o del loro carattere. Non pochi di loro non hanno
neppure una chiesa locale d’appartenenza, ma usano Internet come loro
pulpito; ci sono di quelli che sono stati messi fuori comunione per gli
scandali prodotti o per le troppe e continue polemiche. Alcuni di loro sono dei
grandi sconosciuti là, dove vivono. Altri hanno creato incredibili problemi
nelle chiese, dove sono stati o solo passati. Altri ancora hanno problemi
morali nella loro vita, ma in rete appaiono come difensori della verità (la
loro). Poi, ci sono anche i nullafacenti, che vivono a spese d’altri, che
li considerano degli «uomini di Dio».
In genere, essi hanno trovato una ragione di esistere per «essere contro»
a tutto e a tutti. È inutile cercare di parlare con loro, per farli ragionare in
modo pacato e moderato, perché ti si rivoltano contro come cani rabbiosi,
imprecano contro di te, ti dissacrano come persona e fanno di te la loro
prossima ossessione.
Un altro importante aspetto è dato dall’intransigenza violenta:
l’irragionevolezza, l’estremismo inconciliabile e l’aggressività. Chi ha a che
fare con loro, vede realizzarsi questi antichi detti della Scrittura, sebbene
siano usati per altri contesti. In ogni caso, si rimane scottati: «Uno
si metterà forse del fuoco in seno senza che i suoi abiti si brucino? camminerà
forse sui carboni accesi senza scottarsi i piedi?» (Pr 6,27s). In ogni caso,
dopo un tale tentativo di dialogo, ci si sente così attaccati nella propria
persona, umiliati e prostrati, che si ha questa sensazione: «Sarà di voi
come d’uno che fugge davanti a un leone, e lo incontra un orso; come d’uno che
entra in casa, appoggia la mano alla parete, e un serpente lo morde» (Am
5,19).
Per capire se qualcuno è un santone, bisogna osservare tutta la sua vita:
il suo insegnamento, il suo modo di vivere, il suo carattere e la sua morale.
Solo ciò ci permetterà di vedere la sua reale coerenza con la Parola di
Dio, fra ciò che afferma e ciò che pratica. Chi abitualmente non frequenta
una chiesa locale, non ha titolo per essere maestro di altri. Chi non
pratica il «frutto dello Spirito», non può essere uno strumento di Dio.
Chi è un
nullafacente nella vita e magari vive sulle spalle di qualche credente,
sfruttandolo, non può essere un servo di Dio.
Ripeto l’esortazione dell’apostolo Paolo: «Non permettete di derubarvi il
premio a nessuno, il quale fa la sua propria volontà in umiltà e culto degli
angeli, affidandosi alle proprie visioni, gonfio di nullità nella mente della
sua carne» (Colossesi 2,18).
I contributi sul tema ▲
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1. {Antonio
Capasso}
▲
■
Contributo:
Il tuo articolo Nicola, mi ricorda tanto un carissimo amico tuo.
☺ {03-04-2012}
▬
Risposta 1
(Nicola Martella): Intendi colui, che me lo ha ispirato come «amico»
(effettivamente ce n’è più di uno, che ne ha fatto le spese e ha scritto un
nuovo libro delle Lamentazioni), o il possibile modello di santone, che
mi ha ispirato? ☺
▬
Replica
(Antonio Capasso): Mi riferisco al
santone, che ti ha ispirato. {04-04-2012}
▬
Risposta 2
(Nicola Martella): Eh, troppi ce ne sono di tale specie, ma probabilmente ti
riferisci al «confutatore universale». I miei «indizi per individuare i
santoni dottrinali» sono come un vestito, che diversi di loro possono
indossare; ammetto che esso a qualcuno, a cui stai pensando, sta più a pennello
di altri.
2. {Stefano
Ferrero}
▲
■
Contributo:
Il confine tra un «santone dottrinale» e un «apologeta della verità da
false dottrine» è sempre netto e demarcato? Oppure è spesso così sottile da
dipendere dalle posizioni teologiche di chi osserva? Buona riflessione...
☺ {03-04-2012}
▬
Risposta 1
(Nicola Martella): Una delle differenze maggiori fra un «santone dottrinale» e
un «apologeta della verità» biblica è la seguente: quest’ultimo dialoga
in modo rispettoso con tutti sul testo biblico, anche con quelli, che non hanno
la sua stessa opinione, riportando correttamente il loro convincimento e
rispondendo nel merito. Il «santone dottrinale», invece, impreca contro
tutti coloro, che non hanno la sua opinione, non lasciando alcuna possibilità di
dialogo e usando in modo ricorrente verso gli altri, ad esempio, epiteti come:
«Vergognati!», «Pentiti!». Quest’ultimo mira a infangare la persona di
chi non è d’accordo con lui, spesso amplificando dei dettagli (pulci) fino a
farli apparire cose importantissime (elefanti). Buon discernimento!
▬
Replica 1
(Stefano Ferrero): Una maggiore «etica di discussione» implica solo
maggiore educazione e cordialità, non necessariamente ortodossia biblica. Ho
conosciuto dei geovisti e degli esoteristi colti, dotti ed educati, con cui mi
sono confrontato con molta serenità e amore, tuttavia su due parole che uscivano
dalla bocca tre erano
veleno spirituale... ☺ Non ci possiamo permettere di essere ingenui,
Nicola... {03-04-2012}
▬
Osservazioni
(Matteo Ricciotti): Abbiamo bisogno di «apologeti della verità»!
Apologeti al plurale, perché se fossero al singolare diventerebbero come i
santoni. Tante voci concordi formano un coro
gradevole, e qualche solista è anch’esso gradito se sta nel coro.
{03-04-2012}
▬
Risposta 2
(Nicola Martella): Nella massima d'ingresso a questo tema ho ricordato, ad
esempio la coerenza morale rispetto al globale insegnamento biblico e
alla pratica del «frutto dello Spirito».
▬
Replica 2
(Stefano Ferrero): Romani 16,18: «Costoro, infatti, non servono il nostro
Signore Gesù Cristo, ma il proprio ventre; e con dolce e lusinghiero parlare
seducono il cuore dei semplici». Secondo voi i falsi maestri usano sempre un
linguaggio iracondo e arrogante o usano anche un parlare dolce e lusinghiero? ☺
Anzi se usiamo i criteri di «rispetto ecumenico», persone come Giovanni Battista
sarebbero esclusi. ☺ A buon intenditor... {03-04-2012}
▬ Risposta 3 (Nicola Martella): È vero che alcuni santoni possono avere un linguaggio
suadente e lusinghiero, ma in tal caso sono riconoscibili per altri aspetti,
ad esempio alcuni di loro sono riconoscibili dalla loro etica deficitaria o dai
loro metodi per suggestionare psicologicamente le loro vittime, alfine di ricavarne dei
vantaggi ideologici (potere) o finanziari (i santoni carismaticisti per le
loro «unzioni» richiedono laute offerte di denaro). Essi «servono... il
proprio ventre» (Rm 16,18) o il proprio narcisismo (affaristi, beoni,
teologia della prosperità). [►
Aronne Ebenezer, santone ciarlatano: La donna coinvolta testimonia {Nicola Martella} (A)]
Quindi,
anche alcuni «santoni» possono essere dolci e gentili nel parlare in
determinate circostanze. Nell’articolo di riferimento ho mostrato differenti
aspetti, che bisogna guardare nel complesso. Anche nell’introduzione a
questo tema di discussione ho affermato che bisogna studiare l’intera vita
delle persone, non solo ciò che dicono, ma anche ciò che fanno o omettono di
praticare, ad esempio: vivono nell’immoralità, sono dei nullafacenti e vivono
sfruttando altri credenti, non frequentano nessuna chiesa o sono stati messi
fuori comunione. Da un credente, che vuol fare da «maestro» agli altri, ci si
aspetta che sia irreprensibile (1 Tm 3; Tt1).
3. {Pier Luigi
Prozzo}
▲
■
Contributo 1:
Stefano Ferrero, ma tu hai mai provato a contraddire, in pubblico o in
privato, uno di questi «santoni»? Tu hai idea di che razza di reazioni hanno? Se
non lo sai, prova e vedi, se è la Verità, che vogliono proclamare e difendere,
oppure se sono i
loro convincimenti riguardo alla Verità, che in realtà difendono.
{03-04-2012}
▬
Risposta 1
(Nicola Martella): Io ci ho provato come te. Il risultato è stato come mettere
una mano in una cesto di vipere o come prendere in mano un nido di vespe.
I santoni non amano dialogare in modo pacato e moderato, ma solo essere
applauditi. Se li contraddici, cominciano a denigrare la tua persona, a
rinfacciarti di aver commesso il «peccato imperdonabile» e a minacciarti di
immani giudizi divini. Come già detto, se fai obiezioni al loro pensiero,
ti dicono subito di vergognarti e di ravvederti. Il decoro, la buona creanza e
la stima per gli altri sono parole straniere per loro.
■
Contributo 2
(Pier Luigi Prozzo): Ciao, Nicola, mi sono ricordato, leggendo i
contributi di tutti in questo tema, che tra i loro frutti di certa razza
particolare di santoni dottrinali (e forse anche gli altri), per cui si possono
riconoscere, c’è la vendetta. Sì, sono molto, molto vendicativi,
molto, molto, davvero molto. {06-04-2012}
▬
Risposta 2
(Nicola Martella): Dio perdona; certi «santoni» mai. Tali «dottorini
della leggina» si sentono il braccio destro di Dio, quindi pretendono di vivere
di là da bene e male. Poi, come recita un proverbio: «Dove passa Attila [=
il “confutatore universale”], non cresce l’erba [= il “frutto dello Spirito” e/o
il “pari consentimento”]».
Quando si mette fuori uso il «frutto dello Spirito» — «amore, gioia, pace,
longanimità, gentilezza, bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo» (Gal
5,22) — non resta che dare arbitrariamente una parvenza cristiana alle «opere
della carne», tra cui troneggiano le seguenti: «inimicizie, discordia,
gelosia, ire, contese, divisioni, fazioni, invidie» (vv. 19ss). Certo, ciò
può valere per ognuno di noi, in certe situazioni particolari, ma i santoni
sono abili a dare una motivazione ideologica cristianizzata a tale loro pratica
costante. Non a caso, essi sono come l’acido, che decompone tutto ciò,
che tocca; e alcuni di loro sono motivo di spaccature di chiese o vivono oramai
da «senza chiesa».
4. {Antonio
Tollini}
▲
■
Contributo:
Vorrei sapere
a che titolo la verità di uomini ha diritto di giudicare altri uomini.
{05-04-2012}
▬
Risposta
(Nicola Martella): Antonio Tollini, alias «Antonio Parola» (sensitivo, ecc.),
questo è un sito di apologetica cristiana. L’autorità di giudizio viene dalla
sacra Scrittura, che ci dà precisi canoni per individuare i santoni, i falsi
maestri e i falsi profeti. Ecco, ad esempio, che cosa afferma Gesù: «Guardatevi
dai falsi profeti i quali vengono a voi in vesti da pecore, ma dentro sono lupi
rapaci. Voi li riconoscerete dai loro frutti» (Ev. di Matteo 7,15s;
cfr. vv. 17-23).
5. {Pietro
Calenzo}
▲
■
Contributo:
Amen, Nicola, meglio
diffidare delle imitazioni, che talvolta sono talmente malfatte, che a
stento passerebbero per delle copie, eppure nel molto variegato mondo
d’Internet, hanno i loro seguaci (pochi ringraziando il Signore Cristo Gesù).
{04-04-2012}
▬
Osservazioni 1
(Stefano Ferrero): È un criterio troppo dilettantistico. I mormoni e i geovisti
che bussano alle nostre porte, hanno quasi sempre una vita morale ineccepibile e
un gran sorriso. Idem molti seguaci dell’esoterismo. Tuttavia
sono dal diavolo e perduti... {04-04-2012}
▬
Replica 1
(Pietro Calenzo): I Geovisti, che manipolano le loro stesse
dichiarazioni, o i Mormoni, che hanno manipolato la King James, sono
delle brave persone? Non mi sembra una vita etica o morale ineccepibile?
{04-04-2012}
▬
Osservazioni
2
(Stefano Ferrero): Dal punto di vista morale, certamente sì. I seguaci di
questi gruppi come mormoni e geovisti
non si ubriacano, non fumano, hanno matrimoni solidi, non giocano d’azzardo,
sono gentili, onesti, non rubano, non sono violenti, frequentano le riunioni dei
loro gruppi costantemente, dedicano molto tempo a diffondere le loro dottrine.
Però sono figli di perdizione, dato che non sono mai nati di nuovo e non
sanno niente della salvezza mediante la sola fede. {04-04-2012}
▬
Replica 2
(Pietro Calenzo): Sono d’accordo sulla chiosa, ma hai letto i registri delle
sale del regno? Sono segnate quante volte
vanno e quante volte intervengono in una adunanza di ministero del regno.
Vogliamo guardare ad anche i tabellari delle ore nell’opera di
pioneraggio. Vogliamo parlare dei dissociati e della loro vita d’inferno,
se non tornano nella organizzazione, non sono liberi di dire «ciao», nemmeno
alla madre, pena la dissociazione. {04-04-2012}
▬
Osservazioni
3
(Stefano Ferrero): Affido al discernimento di chi mi legge, di capire se
desidero fare apologia della torre di guardia, o fare riflettere i lettori sulla
apparente e molto convincente bontà e moralità dei falsi profeti.
{04-04-2012}
▬
Replica
3
(Pietro Calenzo): Non ho detto Stefano; che fai l’apologia dei testimoni di
Geova, cerco di dimostrare che non sono eticamente corretti, sia nei
vertici che alla base, ove l’acconsentimento a mostruosi comportamenti
interfamiliari, ne sono una palese testimonianza.. {05-04-2012}
▬
Risposta
(Nicola Martella):
Gesù, quando affermava: «Guardatevi
dai falsi profeti i quali vengono a voi in vesti da pecore, ma dentro sono lupi
rapaci. Voi li riconoscerete dai loro frutti» (Ev. di Matteo 7,15s;
cfr. vv. 17-23).
Nel mio articolo sono elencati numerosi indizi o principi, secondo cui poter
individuare un falso maestro; come ogni cosa, non è esaustivo. Tuttavia,
come al solito, tu hai trovato il consueto pretesto e ti sei attaccato
soltanto a ciò, che ti fa comodo, per poter trovare il pelo nell’uovo, per
dissentire, per mostrare la tua mirabile «superiorità» di giudizio e per poter
dire con goduria: «È un criterio troppo
dilettantistico» e cose simili.
Una persona umanamente e spiritualmente
matura, equilibrata e moderata agisce in altro modo, ossia in modo
propositivo e costruttivo, ad esempio, cominciando così: «Cari fratelli, oltre
ai punti da voi elencati per individuare i santoni dottrinali (e questi
soltanto!), vorrei aggiungere (portare all’attenzione o far notare) questi altri
criteri: 1…; 2…; 3…». Quando ciò accadrà, sarà successo qualcosa di
miracoloso in cielo, sulla terra e specialmente nell’atteggiamento del tuo
cuore. Spero e prego che ciò accadrà presto… prima che tu abbia fatto
interamente terra bruciata intorno a te.
6. {Salvatore
Paone}
▲
■
Contributo:
La settimana scorsa, mi trovai a parlare con dei credenti di appartenenza
pentocarismaticista, dottrina del successo, con pratica di mesmerismo ecc.
Parlando con loro in una maniera pacata, sottolineai che l’unica e autorevole
verità è la Parola di Dio e che per essa noi conosciamo la perfetta volontà di
Dio; essi ebbero da contestarmi che la Bibbia ha la sua importanza, ma non è
tutto. Sembrava che vivessero per visioni, e la Bibbia per loro è un
complemento alla vita cristiana. Inoltre, dal loro modo di parlare ho percepito
che per loro non è tanto importante unire Spirito e Scrittura, ma sembrerebbe
che lo Spirito abbia sempre un qualcosa in più rispetto alla Scrittura. A
ciò rispondiamo: «Spirito e Scrittura camminano di pari passo».
La cosa incredibile è che tali coniugi sembrano che siano dei «missionari». E la
cosa sconvolgente è che domenica «delle palme» si sono recati insieme a migliaia
di persone cattoliche a benedire la palma; la cosa mi ha sconcertato, ma
non più di tanto. Infatti, la Scrittura ci esorta che negli ultimi tempi
sorgeranno molti falsi profeti (Matt 24,11). {06-04-2012}
▬ Risposta (Nicola Martella): Si tratta di cosiddetti «neo-evangelicali», i quali
cristianizzano tutto ciò che trovano per via, non solo riguardo alla cultura
popolare del cattolicesimo e di altre grandi denominazioni cristiane, ma anche
riguardo alla cultura religiosa di religioni etero-cristiane. [►
Discrepanze emergenti nella «Emerging Church» {Georg Walter - Nicola
Martella}] Biblicamente parlando, ciò si chiama sincretismo religioso.
Ciò sta diventando l’humus della religione unificatrice della fine dei tempi e
dell’apostasia finale. I «santoni» cristianizzati hanno qui un gran
ruolo. Infatti, alla fine dei tempi, «non sopporteranno la sana dottrina; ma
per prurito d’udire si accumuleranno insegnanti secondo le loro proprie
voglie e distoglieranno le orecchie dalla verità e si volgeranno ai miti» (2
Tm 4,3s).
7. {Oscar Giulio
Roben}
▲
■
Contributo:
Voi conoscerete la verità, e la Verità vi renderà Liberi... Chi lo ha
affermato? {06-04-2012}
▬
Risposta 1
(Nicola Martella): «Guardatevi dai falsi profeti... Voi li riconoscerete dai
loro frutti» (Matteo 7,15s). Chi lo ha affermato?
▬
Replica 1
(Oscar Giulio Roben): Chiedo scusa, ma
perché parlarne? Meglio, con l’aiuto del Signore, evitarli.
Chi conosce la verità è esperto nel
riconoscere il male, senza doverlo studiare. {06-04-2012}
▬
Risposta
2
(Nicola Martella): Come si fa a riconoscere coloro, di cui non si parla insieme,
per mettere alla luce ciò, che sono? (nel gregge del Signore ci sono
anche gli ingenui, i novizi e gli sprovveduti). Perché allora il Signore e gli
apostoli hanno messo in guardia da loro, evidenziandone le loro
caratteristiche, oltre ai pericoli di seguire i falsi maestri? Infatti, non
esistono soltanto coloro, che sono arrivati «allo stato di uomini fatti,
all’altezza della statura perfetta di Cristo», ma anche coloro che sono
ancora «dei bambini, sballottati e portati qua e là da ogni vento di
dottrina, per la frode degli uomini, per l’astuzia loro nelle arti seduttrici
dell’errore» (Ef 4,13s). Ad esempio, si parla del fatto che «si sono
intrusi fra noi certi uomini (per i quali già dall’antichità è scritta
questa condanna), empi che volgono in dissolutezza la grazia del nostro
Dio e negano il nostro unico Padrone e Signore Gesù Cristo» (Gd 1,4);
per una loro descrizione, si veda l’intera epistola di Giuda.
▬
Osservazioni
(Pietro Calenzo): Dobbiamo conoscere
le arti e le astuzie del nemico, per combatterle, da qualsiasi parte esse
provengano. Infatti, anche l’apostolo Paolo lo profetizzò, e ci disse di
vegliare. {06-04-2012}
8. {Gaetano
Rizzo}
▲
■
Contributo:
Beh, se parli della persona, alla quale penso, potresti, nel caso fosse
possibile, provare a fare delle contro-confutazioni agli scritti, che ha redatto
per criticare certe tue vedute. Ciao. :-) {07-04-2012}
▬
Risposta
(Nicola Martella): Vedo che la fantasia interpretativa è un elemento
forte nella mente umana, anche laddove un articolo affronta tutta una
categoria. Il tema è generale, e tale «vestito» vale per tutta la
categoria, sebbene a un santone esso starà un po’ largo, a un altro un po’
stretto e a un altro ancora starà a pennello. Vedi tu quale taglia porta la
persona, a cui tu stai pensando. ;o)
9. {Claudio
Bagno}
▲
■
Contributo:
È un articolo ineccepibile, veramente preciso. Mi sono imbattuto spesso con
questo tipo di persone, però dobbiamo esaminarci di continuo, potremmo
essere noi i prossimi, per cui mi propongo io per primo di stare attento.
L’orgoglio dottrinale è una piaga, che si attacca facilmente, è inebriante
sentirsi considerati, e io potrei non essere esente da tale orgoglio. Il primo è
stato Caino, pensava di essere la speranza di mamma e papa e, invece, fu
un cattivo sacerdote. {07-04-2012}
▬
Risposta
(Nicola Martella): Chiaramente Caino è stato anche un cattivo
«sacerdote» (a quel tempo erano i capifamiglia a esercitare tale funzione),
visto che pensò nel suo arbitrio di poter decidere lui, che cosa dovesse portare
a Dio (Eb 11,4). A ciò si aggiunga che aveva anche una pessima moralità
(oltre che un cattivo carattere), visto che divenne il primo omicida della
storia; «egli era dal maligno e… le sue opere erano malvagie» (1 Gv
3,12). E se ciò non bastasse, aveva poi anche una pessima teologia;
infatti, credette di poter nascondere qualcosa a Dio! Degli empi, che
abusavano della religione per il proprio tornaconto, Giuda disse quanto
segue: «Guai a loro! Perché si sono incamminati per la via di Caino» (Gd
1,11).
10. {Gaetano
Nunnari}
▲
Ho letto
velocemente, i vari contributi. Mi hanno colpito due cose. Chi sostiene
giustamente che i falsi profeti possano essere moralmente ineccepibili
agli occhi della gente (cfr. Mt 7,15, Lc 6,43-45; 2 Tm 3,5-9; 2 Pt 2,1-3) e chi
rimarca, sempre giustamente, la manifestazione dei frutti dello Spirito
(Galati 5,22). Un aspetto non esclude l’altro. È ovvio che da un figlio di Dio
ci si aspettino i frutti dello Spirito, ma ciò non esclude il lato dottrinale.
Quindi, per avere una certezza abbastanza valida, le due cose devono
coesistere. In fondo, come essere umani, noi non possiamo sapere chi
appartiene a Dio, solo il Signore conosce i suoi.
Un altro indizio, che può essere utile nel riconoscere il buono dal cattivo, è
questo: «In verità, in verità vi dico che chi non entra per la porta nell’ovile
delle pecore, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Ma colui
che entra per la porta è il pastore delle pecore. A lui apre il portinaio, e le
pecore ascoltano la sua voce, ed egli chiama le proprie pecore per nome e le
conduce fuori. Quando ha messo fuori tutte le sue pecore, va davanti a loro, e
le pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce. Ma un estraneo non lo
seguiranno; anzi, fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli
estranei» (Gv 10,1-5). {07-04-2012}
11. {}
▲
12. {Autori
vari}
▲
■ Vincenzo Russillo: «Ma sorsero anche
falsi profeti fra il popolo, come ci saranno anche fra voi falsi
dottori, che introdurranno di soppiatto eresie di perdizione, e,
rinnegando il Signore che li ha riscattati, si trarranno addosso subita rovina»
(2 Pietro 2,1). Invito alla visione di questo video:
«Conversazione: Come difendersi dai falsi profeti». Dei battisti riformati
si scambiano opinioni riguardo a come difendersi dai falsi profeti. {05-04-2012}
■
Adolfo Monnanni: Ma se
glielo fai notare, occhio! Per esperienza posso dire che ti fai un nemico,
e in ogni occasione ti vorrà danneggiare. {05-04-2012}
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/T1-Santoni_dottrinali_OiG.htm
05-04-2012; Aggiornamento: 20-06-2012 |