Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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FARE MISSIONE CON UN «MORTO» VIVENTE?

PARLIAMONE 1

 

 a cura di Nicola Martella

 

Alexander Seibel cominciava il suo articolo «I miracoli di Reinhard Bonnke 5» come segue: «Tra le sue "campagne d’evangelizzazione" la più bizzarra è quella recente con un "morto" vivente. La risurrezione d’un pastore d’una chiesa pentecostale in Nigeria, lo Stato più popoloso dell’Africa, ha fatto considerevole scalpore. Dovrebbe essere avvenuto nell’ambito d’un culto con Reinhard Bonnke. L’opera missionaria di Bonnke «Christus für alle Nationen» [= Cristo per tutte le nazioni] diffonde al riguardo un video col titolo «Ritornato in vita dalla morte», che documenta gli eventi».

    Le reazioni dei lettori sono state polivalenti. Ad esempio, alcuni sono stati grati di essere stati messi in guardia. Altri hanno falsamente attribuito a me l'articolo e non hanno certo mostrato il «frutto dello Spirito» e la ragionevole buona creanza nel comunicarmi le loro impressioni e convinzioni. Altri ancora hanno comunicato il loro disappunto sull'articolo. Non ho trovato purtroppo ancora nessuno che sia andato nel merito e abbia mostrato con i fatti in che cosa il contenuto di tale articolo non corrisponderebbe alla realtà delle cose. 

    Per la discussione su Reinhard Bonnke si veda pure: Reinhard Bonnke, parliamone {Nicola Martella} (T)

 

     Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e opinioni?

Partecipate alla discussione inviando i vostri contributi al Webmaster (E-mail)

Attenzione! Non si accettano contributi anonimi o con nickname, ma solo quelli firmati con nome e cognome! In casi particolari e delicati il gestore del sito può dare uno pseudonimo, se richiesto.

I contributi sul tema

(I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.

I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)

 

1. Federico Regalbuto

2. Corrado Salmé

3. Franco Tancredi

4. Claudio Zappala

5. Matthias Winkler

6. Santina Rallo

7. Domenico Falbo

8. Alessandro Nasti

9. Maurizio Bua

10. Alfonso Marchetta

11. Filippo A. Greco

12. A. Palmieri-Multari

 

Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante

 

 

1. {Federico Regalbuto}

 

Contributo: Ascolta, figlio del diavolo, non permetterti mai più di mandarmi un’e-mail contro gli unti di Dio, e né m’interessa conoscere le tue false dottrine, né le tue accuse, per cui non voglio più nessun’e-mail da questo falso ministero, intesi! {15 aprile 2008}

 

Risposta: Caro Federico, šalôm. Se non lo hai già letto per intero l’articolo, fallo e mandami poi le tue impressioni e argomentazioni, rispondendo nel merito e con fatti concreti. Se avrai notato l’articolo non è mio, ma di Alexander Seibel, che è uno dei massimi esperti in materia in Germania (anche Bonnke è tedesco).

    Quanto al modo con cui mi hai chiamato, credendo che l’articolo fosse mio, te ne prendi le responsabilità; credo comunque che sia indegno per te esprimerti così, visto che credi di essere un figlio di Dio. In ogni modo, ognuno dovrà rispondere di se stesso al Signore. Ti sei reso colpevole con le parole della tua bocca; rimarresti tu per questo impunito? Che Dio ti sia clemente, quando deciderà di visitarti! Quanto alle cose a cui credo, rimando alla sezione «Discepolato: Fede dichiarata». Siano i lettori a giudicare. {Nicola Martella}

 

Nota redazionale: Vedi le sue «performance» in YouTube. Esse rendono chiara ogni cosa! Egli deve difendere R. Bonnke per difendere se stesso. I segni con cui Dio accompagnava la Parola annunziata dagli apostoli (Eb 2,4), qui stanno al centro e resi spettacolo e vengono prodotti dagli uomini a loro volontà e arbitrio. Che cosa differenzia una tale pratica da quella degli sciamani, forse il frasario religioso differente?

 

 

2. {Corrado Salmé}

 

Contributo: Caro Nicola, ti chiedo cortesemente di levare il mio indirizzo dalla tua mailing-list. Non credo d’essere in accordo «al modo» in cui proponi i tuoi articoli. Credo sia offensivo verso il Regno di Dio e mancante di rispetto verso coloro che sono in prima linea a predicare il Vangelo, invece di stare dietro un computer, sindacando ciò che gli altri fanno.

     Ciò che scrivi non è «controcorrente», ma contro la Bibbia e il buonsenso del Cristianesimo. Ti chiedo cortesemente di non rispondermi (anche se credo che lo farai lo stesso). {Centro Apostolico Missionario «Giubileo»; 15 aprile 2008}

 

Risposta: Caro Corrado, šalôm. Quanto alle tue osservazioni, alquanto gratuite, ti rispondo così: tu per rispondermi sei anche tu dietro una scrivania. Poi che ne sai tu quante chiese ho contribuito a fondare o in quante e quali opere sono stato attivo, e così via? Possibile che tu debba reagire subito semplicisticamente chiedendo la cancellazione del tuo indirizzo?

     Inoltre, invece di parlare così come hai fatto, nota che l’autore dell’articolo non sono io, ma uno dei massimi esperti in tale campo campo: Alexander Seibel, che ho avuto il privilegio di rincontrare giorni or sono. Inoltre se hai da dire qualcosa in merito, fallo, portando prove concrete su tale caso. Le manderò volentieri all’autore, chiedendogli di risponderti; in tal caso devi scrivere sia in italiano che in inglese.

     Aspettando un tuo cenno, ti auguro šalôm. {Nicola Martella}

 

Presa di posizione: Nicola, proprio adesso ho letto la protesta di Corrado... Digli che la finisca. Vai su YouTube, scrivi nella ricerca «Corrado Salmè» [N.d.R.: link] e vedi le buffonerie che fa; ad esempio canta «Anima mia» dei Cugini di campagna. Guarda e sincerati. {Santina Rallo; 17 aprile 2008}

 

 

3. {Franco Tancredi}

 

Contributo 1: Caro Nicola, mi meraviglierei se qualche credente si meravigliasse per questo evento. Infatti credere vuol dire credere che il credente possa fare ciò che in quel tempo fece il Signore Gesù. È scritto: «Chi crede in me fa ciò che faccio io e anche di più».

     La persona della quali parla è stata risuscitata, non risorta! La differenza è che il risorto riprende a vivere nello stesso corpo e non vuol dire che sia stato già salvato. Il «risorto» invece prende il corpo glorioso che passa attraverso i muri e chiede da mangiare (apparizione del Signore Gesù agli apostoli). È salvo.

     Nel caso di cui parliamo potrebbe essere, dico potrebbe, perché non ci è dato di conoscere la volontà del Signore, stato risuscitato perché, se come dici non era pentito, altrimenti sarebbe finito all’inferno. Gli è stato allungato il tempo, speriamo che riuscirà a salvarsi. Pace a te. {15 aprile 2008}

 

Contributo 2: Ciao Nicola, avevo già risposto leggendo il tuo invito alla lettura, precisando che codesto pastore è stato risuscitato e non risorto.

     Ho letto ora l’articolo nella sua completezza, ma in verità non trovo nessuna relazione fra quest’uomo risuscitato da una parte e Lazzaro e il mendicante dall’altra, a meno che non si voglia dire che trattasi dello stesso Lazzaro risuscitato dal Signore Gesù.

     Non dobbiamo però porci troppe domande su ciò che il Signore Dio fa per il mondo, perché tutto avviene affinché Lui sia glorificato a nostro vantaggio. Con altre parole affinché noi venissimo a conoscenza della sua onnipotenza e questa conoscenza sia un aiuto per farci crescere nella fede.

     Comunque mi è impossibile credere che Reinhard [N.d.R. probabilmente intende Daniel Ekechukwu] abbia portato qualcuno alla conversione perché chi predica ciò che non vive, parla con la mente e al massimo colpisce la mente altrui. Solo chi vive la Parola parla con il cuore e colpisce il cuore altrui. Reinhard [N.d.R. Daniel Ekechukwu] purtroppo appartiene al primo caso!

     Parlare nel nome del Signore Dio e non vivere la Parola è «la più grave delle colpe» perché si è ingannatori!! Chi sa che lui non sia stato rimandato indietro proprio per questo?

     In ogni caso quando scriviamo, quando postiamo o quando parliamo di Sacre Scritture, dobbiamo chiederci perché lo facciamo e il Signore Dio non mancherà mai di soffiare la risposta nel nostro cuore.

     Ora se stiamo operando per il bene altrui — per amore — siamo nel giusto e il Padre nostro ce ne darà la ricompensa, ma se stiamo operando per nostra superbia o vanagloria di questo un giorno dobbiamo rendere conto.

     Ho approfittato per parlarti di questo perché mi hai chiesto il mio modestissimo parere, ma oltretutto perché nel costruire insieme la pace in questo mondo, dobbiamo camminare nella stessa direzione.

     Il Signore Dio ci dia pace, gioia e serenità e ci assista in questa missione. {15 aprile 2008}

 

Risposta: È positivo che Franco voglia attenersi alla Parola di Dio. Essa però dev’essere citata correttamente, dev’essere analizzata contestualmente e spiegata in modo rigoroso. Infatti, riguardo alle opere potenti non è scritto: «Chi crede in me fa ciò che faccio io e anche di più», come se Gesù parlasse a tutti i credenti di ogni tempo in modo indiscriminato. In realtà disse agli undici discepoli: «In verità, in verità vi dico che chi crede in me farà anche egli le opere che faccio io; e ne farà di maggiori, perché io me ne vo al Padre; e quel che voi chiederete nel mio nome, lo farò; affinché il Padre sia glorificato nel Figlio» (Gv 14,12). È evidente che Gesù parlava ai suoi undici discepoli, sfidandoli in vista della sua imminente dipartenza. Egli legava tutto ciò però all’ubbidienza (v. 15) e all’avvento dello Spirito Santo, che essi già conoscevano (vv. 16s). Questa parola si avverò nella vita degli apostoli, poiché specialmente in una certa fase del loro ministero avvennero eventi sovrannaturali (cfr. Pietro). Avendo affrontato altrove questo aspetto non mi dilungherò oltre. Ricordo solo che già l’autore dell’epistola agli Ebrei, guardava a tale tempo straordinario come ormai passato: «La quale [salvezza], dopo essere stata prima annunciata dal Signore, ci è stata confermata da quelli che l’avevano udita, mentre Dio stesso aggiungeva la sua testimonianza alla loro, con dei segni e dei prodigi, con opere potenti svariate, e con doni dello Spirito Santo distribuiti secondo la sua volontà» (Eb 2,3s).

     Quanto al sofisma che pretende differenziare tra risuscitare e risorgere (e tra risuscitato e risorto), sarà ben difficile dimostrare tutto ciò con la grammatica greca del NT e con l’esegesi. Infatti in greco esiste un solo verbo sia per la risurrezione di chi è poi morto nuovamente sia per la risurrezione finale (di Gesù e degli uomini). In greco egheirein viene usato per ambedue e intende «(ri)svegliare», ossia dal sonno eterno (i morti venivano chiamati eufemisticamente i «dormienti» o «quelli che dormono»; 1 Cor 15,18; 1 Ts 4,13). L’altro termine è an-ístasthai «rialzarsi» (usato anche nel senso di sollevarsi dalla polvere, quindi risorgere); nella forma fattiva è an-istánai «far rialzare» (usato anche nel senso di far sollevare dalla polvere, quindi far risorgere e risuscitare). Da ciò deriva il sostantivo anástasis «rialzamento» (usato anche nel senso di sollevamento dalla polvere, quindi risurrezione). Tale modo di esprimersi era dato dal fatto che in tempi remoti i morti erano considerati «coloro che giacciono (abitano, dormono) nella polvere» (Gb 7,21; 17,16; 20,11; 21,26; 40,13; Sal 22,29; Is 26,29; Dn 12,2).

     Risuscitare significa «richiamare (fare tornare) in vita» (lett. ridestare, ravvivare, ristabilire); risorgere significa «ritornare in vita» (lett. riapparire, rialzarsi, risollevarsi, riemergere, rivivere).

     Quanto alle rivelazioni ricevute, esse devono essere misurate con la Parola, e non il contrario. Non è la prima volta che persone, che hanno avuto esperienze vicine alla morte, hanno poi annunziato cose chiaramente contrarie alla sacra Scrittura e che bisogna rifiutare con veemenza. {Nicola Martella}

 

 

4. {Claudio Zappala}

 

Contributo: Caro Nicola, leggo con interesse i tuoi articoli. Io ho avuto modo di incontrare il pastore Daniel a Roma, l’ho intervistato e parlato con lui per un paio d’ore.

     Mi leggerò con calma le opinioni espresse e poi scriverò anch’io qualcosa. Intanto ti mando il link dove c’è la rassegna stampa degli articoli usciti in occasione del mio incontro con Daniel.

     Tieni presente che:

     ■ 1) Sono un pastore pentecostale (di terza generazione),

     ■ 2) Mi sono diplomato all’Istituto Biblico Italiano delle ADI (ora sono un ex da 14 anni),

     ■ 3) Sono impegnato con almeno 5 testate giornalistiche con una mia Agenzia di Stampa.

 

Quindi il mio approccio con il protagonista della storia (al di là di quello che si legge e si dice) è stato «diretto e critico»; e ho anche registrato l’intervista che gli ho fatto. In altre parole ho avuto con lui un confronto a tutto campo: teologico ed esperienziale.

     Poi, sarebbe interessante sapere chi sono coloro che scrivono di lui e su di lui; ma al di là di tutto più se ne parla e meglio è, e non necessariamente bisogna parlarne bene (di Gesù molti hanno parlato male, dicendogli che lui era un indemoniato, un poco di buono, un figlio di prostituzione ecc.). {15 aprile 2008}

 

Risposta: Ringrazio Claudio per i toni pacati e cordiali e per la disponibilità al dialogo. Ciò è un approccio maturo e saggio, se confrontato con coloro che lanciano infamie gratuite e chiedono di pari tempo di togliere il loro indirizzo dalla lista.

    Per alcune informazioni su Alexander Seibel, di cui si chiede, si veda l'inizio dell'articolo «I miracoli di Reinhard Bonnke 1». Per i lettori di tedesco (e di inglese) si veda il suo sito in internet.

 

 

5. {Matthias Winkler}

 

Contributo 1: Caro fratello, bisogna a fare molto attenzione di non giudicare un uomo di Dio che viene usato in un modo tremendo in Africa. Io lo conosco bene e posso dire che è un uomo molto umile. Lei conosce Reinhard Bonnke? E mai stato in un culto con lui. Gesù ci ha detto che dobbiamo vedere i frutti. E ci sono milioni di persone salvate guarite e liberate… {16 aprile 2008}

 

Contributo 2: Caro Nicola, la cosa con Daniele è successo tanti anni fa. Bonnke non c’entrava neanche molto. Stava predicando nella chiesa dove è stato risuscitato Daniele in un’altra stanza. Non devo leggere quest’articolo perche anni fa ho visto il video. E assolutamente coerente e autentico. Non si po’ inventare queste cose. E in più ci sono tanti testimoni. Guarda il video e poi fatti l’opinione. Non ho tempo da perdere. Per me qualcuno deve essere molto cieco (specialmente un credente) se mette in dubbio i miracoli e segni che succedono nel potente Nome del nostro Signore Gesù attraverso il ministero di Reinhard Bonnke. Ho notato che spesso le persone che criticano questi miracoli e segni sono spinte dall’invidia e dalla gelosia. O spiegami tu perche si radunano più d’un milione di gente se non c’è la potenza di Dio? {17 aprile 2008}

 

Risposta: Spero che Matthias avrà notato che l’articolo non è mio, ma di Alexander Seibel, che è uno dei massimi esperti in materia, che ben conosce Reinhard Bonnke in tutti i suoi sviluppi.

     Nessun cosiddetto «uomo di Dio» nella Bibbia è stato mai al di sopra di una verifica, né Mosè, né Gesù stesso, né gli apostoli.

     Sembra che la teologia dell’esperienza e del successo siano il metro di misura per attestare la verità. Di là da Bonnke, ricordo che se si leggono i libri di Geremia e di Ezechiele, si constaterà che — appena prima della grande catastrofe storica di Giuda — i falsi profeti si erano alquanto moltiplicati ed avevano monto seguito e successo. Anche per i tempi della fine vengono annunciate simili condizioni che porteranno all’apostasia. Da un po’ di tempo a questa parte, quasi ogni mese viene in Italia un «apostolo», un «profeta», un «guaritore» e così via e dappertutto ci sono conferenze e congressi con tali persone. Quando si analizza la dottrina di tali «unti» autonominati, si rimane sempre di nuovo sorpresi come l’esoterismo possa essere ben confezionato in senso «cristiano».

     Sono rimasto meravigliato di espressioni come «non devo leggere quest’articolo», «non ho tempo da perdere» e simili. In tal modo è difficile confrontarsi. E poi si è disposti a credere a ciò che afferma un video prodotto non da uno studioso neutrale, ma dall’organizzazione stessa di Bonnke! Che cosa ci si aspetta che sia obiettiva su se stessa e sul suo massimo leader?

     Le persone si radunano per tanti motivi e ciò non è di per sé un criterio di genuinità o di verità. Ci sono tanti capi religiosi che radunano innumerevoli masse. In Africa è tutto un miscuglio fra animismo e cristianesimo. Non è un caso che persone come Reinhard Bonnke abbiano lì molto successo.

     E poi non è strano che, quando si è a corto di argomenti teologici, si attribuisce la cecità ad altri!?

 

 

6. {Santina Rallo}

 

Mi inserisco sul tema di Bonnke. È da anni che lo conosciamo. Siamo a due passi dalla Germania, abito infatti tra la dogana tedesca e quella francese; posso andarci a piedi (bello!) siamo nel cuore dell’Europa, conosciamo tante notizie come questa. Mio marito e un gruppo di fratelli sono andati a visitarlo in una campagna evangelistica: non c’è stato nulla d’eccezionale; è venuto a Basilea e non è successo nulla!

     Secondo lui, intorno al 1990, il Signore gli avrebbe detto di fare una raccolta di denaro in tutte le chiese svizzere. La somma ammontava a 36 milioni franchi svizzeri (circa 55 miliardi di vecchie lire). Doveva distribuire insieme ai suoi collaboratori degli opuscoli in tutte le buche di lettere di tutta la Svizzera. È arrivato in Svizzera un camion d’opuscoli distribuendoli per tutte le case... Inoltre invitavano la gente a cercare una comunità evangelica nei propri dintorni dove abitassero per convertirsi. Così fecero una lista in cui compariva anche il nome della nostra comunità; ci dissero che noi dovevamo avvisarli riguardo a quante persone sarebbero venute. Vennero un uomo (malato di mente) con sua mamma molto anziana, con scarso risultato, visto che non si voleva convertire... In altre chiese ci furono anche altre storie; la cosa non funzionò. Ora dimmi tu se lo Spirito Santo fa queste cose? Chi gli ha parlato?

     Adesso vado sul tema del «morto» vivente. Qui in Svizzera sono ormai anni che conosciamo questa storia, che ha fatto cadere nel sacco tanta gente. Come risulta nei passi biblici che tu giustamente hai citato, nessuno può venire a noi; la Parola non può essere annullata! Certo che no! {15 aprile 2008}

 

 

7. {Domenico Falbo}

 

Contributo 1: Riguardo a tutti questi pastori e preti guaritori bisogna essere cauti. Noi in questi anni abbiamo studiato tanti guaritori come Tardiff, e veramente sembra esserci una segreta manovra propagandistica. Tu hai trattato anche di Benny Hinn, ecco un articolo interessante, tratto dal sito del nostro amico Giacinto Butindaro, dove troverai altri articoli interessanti. {15 aprile 2008}

 

Nota redazionale: Si veda a tale link il filmato delle varie performance contraddittorie di Benny Hinn che sono state tradotte e circostanziate qui di seguito.

 

Contributo 2: Benny Hinn (pastore dell’Orlando Christian Center in Orlando, Florida, anche lui predicatore della prosperità), mentre è in piedi sulla piattaforma con un uomo di colore davanti a lui, racconta: «Sono stato recentemente in Ghana dove si sono riunite 500.000 persone e un uomo è stato risuscitato dalla morte sulla piattaforma. Gente, ciò è un fatto veramente accaduto!». E in un’altra occasione durante un programma televisivo dice: «Sono stato recentemente in Ghana, dove stavo predicando una sera, e hanno portato un uomo, e lo hanno messo sulla piattaforma, e quell’uomo era morto, l’uomo era morto. Era una cosa molto terrificante. Ho visto il suo corpo sollevato e portato di mano in mano e messo sulla piattaforma, dietro alle mie spalle quell’uomo si alzò e cominciò a muoversi». Al che il suo interlocutore dice: «Accipicchia, accipicchia!». Poi Benny Hinn durante una intervista rilasciata a un giornalista, alla domanda: «Credi proprio che qualcuno è stato risuscitato dalla morte durante il programma?» —Benny Hinn risponde: «No, non l’ho visto, in quel caso di cui tu hai sentito parlare». In un programma su Benny Hinn che ho visto su un DVD, si vede Hinn che dice con convinzione e sicurezza che il fatto è stato registrato su videocassetta, e poi uno dei suoi collaboratori intervistato dice che loro non hanno nessuna videocassetta che attesta la resurrezione di quel morto e dice che si è trattato di un errore!! Non ci ha forse detto Paolo di bandire la menzogna e dire la verità gli uni agli altri? Come mai Benny Hinn dunque mente sapendo di mentire? Perché a lui di fare la volontà di Dio non importa niente! La menzogna gli serve come il pane, per apparire grande. Il suo motto è: «Facciamo il male, onde ne venga il bene!». Peggio per lui, porterà la pena della sua ribellione. {Giacinto Butindaro}

 

Risposta: Tutto ciò mostra come sia facilmente possibile che telepredicatori e evangelisti di massa mistifichino la realtà su fatti che sono successi (o meno) lontano dai salotti televisivi occidentali, dove nessuno ha la possibilità di verificare i fatti accaduti (o meno) nella lontana Africa. Spesso la realtà che si vorrebbe eccita così le menti da far creare loro un «ricordo» che si crede reale, ma che non è mai accaduto o non è accaduto così come si vorrebbe. Le contraddizioni di Hinn mostrano come i pii desideri possano fare lo sgambetto alla mente e alla ragione così da creare, narrando sempre di nuovo le cose, un consenso ingannevole su cose inesistenti.

 

 

8. {Alessandro Nasti}

 

Contributo 1: Ti dico solo vergognati. Come ti permetti di giudicare una persona che neanche hai mai visto. Sono le persone come te a rovinare la reputazione dei cristiani e, se me lo permetti, hai bestemmiato contro lo Spirito Santo. I miracoli che Dio compie sono reali e la storia passata del pastore a Dio poco importava, come spero non importa neanche il tuo di passato, altrimenti sei come il pastore risorto. In ogni caso vergognati!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! {16 aprile 2008}

 

Risposta 1: Qui dovrei ripetere quanto detto già in risposta al primo contributo. Solo invettive gratuite e niente argomenti. Per di più il tutto è condito con la famosa minaccia della «bestemmia contro lo Spirito Santo», citata sempre a sproposito, che ho affrontato già altrove. E pensare che debba fare da parafulmine per l’autore, Alexander Seibel; ma lo faccio volentieri, conoscendo la serietà della persona. Forse è meglio che giudichino i lettori chi si debba vergognare!? In ogni modo, Alessandro non ci ha fatto una bella figura, avendo mandato qui in vacanza il «frutto dello Spirito», oltre che la ragionevole buona creanza.

 

Nota redazionale: Per farsi un quadro chi sia il lettore. Egli stesso scrive in rete un annuncio con sua foto e suo numero di telefono: «Salve, mi chiamo Alessandro Nasti, ho 35 anni, mi sono da poco trasferito a Sassari e cerco con particolare urgenza lavoro. Ho esperienza quindicennale come controsoffittatore, pittore, decoratore di gesso. Mi adatto a qualsiasi tipo di lavoro come per es. muratore, vigilante, cameraman, operaio. Ho veramente urgenza di lavorare. Se corrispondo a qualche profilo, vi prego di contattarmi: alessandro_nasti@XXX.com» (XXX nostro). In rete si trova anche il suo profilo cristiano e affettivo e le sue affinità elettive (Corrado Salmè e Julim Barbosa).

 

Contributo 2: Ok, ti chiedo per favore di cancellarmi immediatamente dalla lista dei contatti. Poi un consiglio: se l’autore della bestemmia non sei tu, cerca almeno di non far passare queste scempiaggini, altrimenti come dice la Bibbia ti rendi colpevole anche tu di quel figlio del diavolo. E fagli sapere che Gesù lo può salvare, se si pente!!!!!! Dio ti benedica. {18 aprile 2008}

 

Risposta 2: Ti sei caricato di una pesante colpa verso Dio e verso Alexander Seibel, e temo seriamente per te. Alexander non solo è salvato per la grazia si Dio, ma è un fedele servitore di Dio, come migliaia di credenti, che lo conoscono, possono attestarlo. Ma tu chi sei da permetterti giudizi così pesanti? Forse il tuo lungo curriculum da controsofittatore? Come puoi dire di conoscere Dio, dicendo cose così odiose di un figlio di Dio, che è un esempio per me e per tanti altri credenti? (1 Gv 4,20; 5,2). Non mi resta che dirti come fece Gesù a Pietro: «Tu mi sei di scandalo. Tu non hai il senso delle cose di Dio, ma delle cose degli uomini» (Mt 16,23); o come disse l'inviato celeste del Signore: «Ti sgridi l’Eterno» (Zc 3,2; Gd 1,9). Quando ci si rende colpevoli in tale modo, non si rimane impuniti. La mia preghiera è che Dio possa essere clemente verso di te, quando ti visiterà.

 

 

9. {Maurizio Bua}

 

Contributo 1: Stavolta Nicola, hai toppato su Bonnke. Ravvediti. {15 aprile 2008}

Contributo 2: Io ho conosciuto personalmente Bonnke ed è una persona umilissima. È vero che l'ha scritto un’altro signore ma lo hai pubblicato tu perché ovviamente ci credi.

     Bonnke dovresti conoscerlo personalmente. Non ho mai visto una persona così consacrata e decisa. Mi ha trasmesso l’amore per l’Africa. {16 aprile 2008}

 

Risposta: Ho invitato anche Maurizio a notare che l’articolo non è mio, ma di Alexander Seibel, uno dei massimi esperti in materia, che ben conosce Bonnke fin dai suoi inizi. L’ho invitato anche a leggere per intero l’articolo e a mandami poi le sue impressioni e argomentazioni, rispondendo nel merito e con fatti concreti. Che delusione! Invece di argomentare in senso teologico ed esegetico, mi viene anche lui fuori con la «teologia dell’esperienza», con la «filosofia del bravo ragazzo» e col culto della personalità. Non fu così che Paolo procedette verso Pietro né a Gerusalemme né ad Antiochia (Gal 2,5s.11ss).

    Retrogusto amaro finale: Anche lui come pochi altri che non sopportano il confronto. È partito dall'appello al ravvedimento e ha terminato con una e-mail in cui ha chiesto l’eliminazione dei suoi indirizzi dalla lista. È la via più facile per i seguaci di un’ideologia! Questo è segno di debolezza e non fa molto onore.

 

 

10. {Alfonso Marchetta}

 

Contributo: Siccome non sono d’accordo con quello che pensi di Bonnke, desidero non ricevere più le tue e-mail. Cancellami dalla tua lista, grazie. {17 aprile 2008}

 

Risposta: Possibile che tu debba reagire così? Fai così ogni volta che non sei d’accordo con qualcosa o con qualcuno? E che dovrei fare io, quando ricevo la pubblicità della tua agenzia di viaggi? Mi sembra un atteggiamento un po’ infantile.

     Perché non leggi l’intero articolo e poi rispondi nel merito, se ne sei capace, riguardo alle cose asserite da Alexander Seibel?

     Tolgo il tuo indirizzo. Che cosa dovrò fare io quando mi arriverà la tua pubblicità? Dovrò continuare a consigliare i tuoi viaggi in Israele?

 

Nota editoriale: Alfonso Marchetta è presentato sul sito dell'EDIPI come pastore evangelico della Chiesa Elim in Sicilia (Palma di Montechiaro). Come dire che l'Edipi ha l'agenzia di viaggi per Israele in casa. Egli ha anche la Direzione Amministrativa della PUBLIELIM, che pubblica i libri di David Yonggi Cho, notoriamente pieni di esoterismo taoista cristianizzato e di false profezie mai avverate. L'agenzia «Marchetta Viaggi» viene presentata come «agenzia viaggi evangelica» e si presenta come una ditta e organizza tour biblici in Israele, pubblicizzandoli ufficialmente in riviste e siti cristiani (cfr. 1 - 2 - 3), anche su quello della propria chiesa (come dire chiesa e bottega insieme). Di lui si legge: «Fondata nel 1980 "con lo scopo di benedire e consolare Israele", l'Ambasciata Cristiana Internazionale di Gerusalemme ha ora una rappresentanza anche in Italia, per l'esattezza in Sicilia, condotta dal direttore nazionale, pastore Alfonso Marchetta, noto tour operator e da anni organizzatore di frequenti viaggi cultural-spirituali in Israele».

 

 

11. {Filippo Antonio Greco}

 

Contributo: Ravvediti e prega e chiedi a Dio di donarti lo Spirito Santo. Dio ti benedica. {19 aprile 2008}

 

Risposta: Caro Filippo Antonio, shalom. Grazie dell'invito al ravvedimento (ma di che cosa?), ma la mia conversione è avvenuta già molti decenni fa, quando avevo appena 12 anni. Già allora il Signore mi ha fatto dono del suo Spirito Santo, col quale mi ha rigenerato e suggellato. Egli si è manifestato anche potentemente nella mia vita, elargendomi numerosi carismi e rendendomi capace di compiere le opere che il Signore aveva innanzi in mente di realizzare mediante la mia vita. Se hai dubbi, vieni e vedi. Spero che si possa dire altrettanto di te.

    In ogni modo è malacreanza e colpevole sparare a zero su qualcuno senza essersi prima informato in modo adeguato. [Per aiutarti vedi: ► Editore - gestore] In fine ti faccio notare che l'articolo non è mio, ma di Alexander Seibel, uno stimatissimo fratello tedesco, che è un esperto in questo campo, che ha scritto diversi libri su tale tema e che conosce Bonnke fin dai suoi esordi.

    Giudichino quindi i lettori chi abbia maggiore bisogno di  ravvedersi. Coloro che manco si presentano e subito si permettono tali giudizi perentori, oltretutto senza essersi adeguatamente informati sulle persone, dovrebbero ravvedersi almeno... della propria maleducazione. Shalom... Nicola Martella

 

 

12. {Angela Palmieri-Multari}

 

Contributo: Carissimo Nicola, ho letto tutti i contributi sul tema e sono rimasta molto meravigliata di come credenti, che conoscono la Parola di Dio, inveiscano contro di te per delle considerazioni che hai fatto, che personalmente considero giustissime. Sappiamo benissimo come anche il nemico sia capace di fare opere potenti, sensazionali per stupire e non per glorificare Dio, anzi, il contrario!

     Dobbiamo vedere i nostri cari defunti tornare in vita per credere in un Dio santo e onnipotente che può risuscitare i morti? Perché abbiamo necessariamente bisogno di segni tangibili? L’opera dello Spirito Santo che è in noi non è sufficiente? Siamo così increduli? E se durante i giorni della vita che Dio ci concede di vivere sulla terra prendiamo le distanze dal sacrificio di Cristo come personale Salvatore e Signore, che speranza abbiamo d’avere altre opportunità per riconciliarci con Dio? Se disprezziamo quel sangue che è stato sparso per la remissione dei nostri peccati, perché il Signore dovrebbe concederci altre opportunità per essere salvati? Dobbiamo forse accertarci., morendo e poi tornando in vita, che quanto rivelato dai profeti e dagli apostoli sia vero? Quando nasciamo siamo già dei condannati al fuoco eterno e se non ci ravvediamo durante l’arco della nostra esistenza, rimarremo nella condanna più che meritata.

     Purtroppo satana si traveste spesso da angelo di luce con apparizioni, guarigioni, e via dicendo, per tentare di sviare persino i credenti...Non lasciamoci ingannare da falsi profeti, ma rimaniamo fedeli alla Parola e chiediamo al Signore di darci la saggezza che viene dall’alto per non cadere nelle trappole del nemico.

     Ricordiamoci che i veri adoratori sono coloro che adorano Dio in spirito e verità. {20 aprile 2008}

 

Risposta: Grazie delle tue parole, che mi trovano completamente d'accordo. Dopo tale lungo percorso spesso simile a un «deserto cadaverico» pieno di tante accuse e illazioni gratuite, il tuo contributo è stato per me come una «oasi di vita».  Dio te ne renda merito.

 

Nota editoriale finale: La morale della favola è la seguente. Dai contributi arrivati da parte di carismatici militanti, prendo atto che certi carismatici non vogliono essere svegliati dalla loro estasi né sono capaci di pensare in modo obiettivo sui fenomeni religiosi che li coinvolgono. Chi li disturba è per loro un peccatore, forse un indemoniato o probabilmente uno che ha bestemmiato contro lo Spirito Santo. Chiaramente con un tale infantilismo teologico non si può discutere seriamente. Nessuno di loro ha portato un solo serio argomento. È una testimonianza di povertà intellettuale e di scarsa preparazione teologica.

    Con le ideologie religiose è come col tifo per una squadra calcistica: gli argomenti razionali non servono ormai più, anzi irritano soltanto, scaldano gli animi e fanno diventare aggressivi. È sempre una sconfitta morale quando la «fede biblica», privata di argomenti teologici ed esegetici, diventa una mera «teologia dell'esperienza», spesso madre del fanatismo religioso, incapace di pensare ed esercitare autocritica. {Nicola Martella}

 

Bonnke e guarigioni: fra marketing e risposte evasive {Roberta Sbodio - Nicola Martella} (A)

I miracoli di Reinhard Bonnke 1 | 2 | 3 | 4 | 5 {Alexander Seibel} (A)

Fare missione con un «morto» vivente? Parliamone 2 {Nicola Martella} (T)

Guarigioni: in Africa sì e in Occidente no? {Alexander Seibel} (D)

Reinhard Bonnke? Parliamone {Nicola Martella} (T)

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/T1-R_Bonnke_morvivo_Car.htm

17-04-2008; Aggiornamento: 02-07-2010

 

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