Alexander Seibel cominciava il
suo articolo
«I
miracoli di Reinhard Bonnke 5» come segue: «Tra le sue
"campagne d’evangelizzazione" la più bizzarra è quella recente con un "morto"
vivente. La risurrezione d’un pastore d’una chiesa pentecostale in Nigeria, lo
Stato più popoloso dell’Africa, ha fatto considerevole scalpore. Dovrebbe essere
avvenuto nell’ambito d’un culto con Reinhard Bonnke. L’opera missionaria di
Bonnke «Christus für alle Nationen» [= Cristo per tutte le nazioni] diffonde al
riguardo un video col titolo «Ritornato in vita dalla morte», che documenta gli
eventi».
Le reazioni dei lettori sono state polivalenti. Ad esempio, alcuni sono stati
grati di essere stati messi in guardia. Altri hanno falsamente attribuito a me
l'articolo e non hanno certo mostrato il «frutto dello Spirito» e la
ragionevole buona creanza nel comunicarmi le loro impressioni e convinzioni.
Altri ancora hanno comunicato il loro disappunto sull'articolo. Non ho trovato
purtroppo ancora nessuno che sia andato nel merito e abbia mostrato con i fatti
in che cosa il contenuto di tale articolo non corrisponderebbe alla realtà delle
cose.
Per la discussione su Reinhard Bonnke si veda pure:
►
Reinhard Bonnke, parliamone
{Nicola Martella} (T)
Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre
esperienze, idee e opinioni?
Partecipate alla discussione inviando i vostri contributi
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I contributi sul
tema
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sottostante
1.
{Federico Regalbuto}
▲
■
Contributo: Ascolta, figlio del diavolo, non permetterti mai più di
mandarmi un’e-mail contro gli unti di Dio, e né m’interessa conoscere le tue
false dottrine, né le tue accuse, per cui non voglio più nessun’e-mail da questo
falso ministero, intesi! {15 aprile 2008}
▬
Risposta: Caro Federico, šalôm. Se non lo hai già letto per intero
l’articolo, fallo e mandami poi le tue impressioni e argomentazioni, rispondendo
nel merito e con fatti concreti. Se avrai notato l’articolo non è mio, ma di
Alexander Seibel, che è uno dei massimi esperti in materia in Germania (anche
Bonnke è tedesco).
Quanto al modo con cui mi hai chiamato, credendo che
l’articolo fosse mio, te ne prendi le responsabilità; credo comunque che sia
indegno per te esprimerti così, visto che credi di essere un figlio di Dio. In
ogni modo, ognuno dovrà rispondere di se stesso al Signore.
Ti sei reso colpevole con le parole della tua
bocca; rimarresti tu per questo impunito? Che Dio ti sia clemente, quando
deciderà di visitarti! Quanto alle cose a cui credo, rimando alla sezione
«Discepolato:
Fede dichiarata». Siano i lettori a giudicare. {Nicola
Martella}
Nota redazionale: Vedi le sue «performance» in
YouTube. Esse rendono chiara ogni cosa! Egli deve difendere R. Bonnke per
difendere se stesso. I segni con cui Dio accompagnava la Parola annunziata dagli
apostoli (Eb 2,4), qui stanno al centro e resi spettacolo e vengono prodotti
dagli uomini a loro volontà e arbitrio. Che cosa differenzia una tale pratica da
quella degli sciamani, forse il frasario religioso differente?
2.
{Corrado Salmé}
▲
■
Contributo: Caro Nicola, ti chiedo cortesemente di levare il mio
indirizzo dalla tua mailing-list. Non credo d’essere in accordo «al modo» in cui
proponi i tuoi articoli. Credo sia offensivo verso il Regno di Dio e mancante di
rispetto verso coloro che sono in prima linea a predicare il Vangelo, invece di
stare dietro un computer, sindacando ciò che gli altri fanno.
Ciò che scrivi non è «controcorrente», ma contro la Bibbia e il buonsenso del
Cristianesimo. Ti chiedo cortesemente di non rispondermi (anche se credo che lo
farai lo stesso). {Centro Apostolico Missionario «Giubileo»; 15 aprile 2008}
▬
Risposta: Caro Corrado, šalôm.
Quanto alle tue osservazioni, alquanto gratuite, ti rispondo così: tu per
rispondermi sei anche tu dietro una scrivania. Poi che ne sai tu quante chiese
ho contribuito a fondare o in quante e quali opere sono stato attivo, e così
via? Possibile che tu debba reagire subito semplicisticamente chiedendo la
cancellazione del tuo indirizzo?
Inoltre, invece di parlare così come hai fatto, nota che l’autore dell’articolo
non sono io, ma uno dei massimi esperti in tale campo campo: Alexander Seibel,
che ho avuto il privilegio di rincontrare giorni or sono. Inoltre se hai da dire
qualcosa in merito, fallo, portando prove concrete su tale caso. Le manderò
volentieri all’autore, chiedendogli di risponderti; in tal caso devi scrivere
sia in italiano che in inglese.
Aspettando un tuo cenno, ti auguro šalôm. {Nicola Martella}
▬
Presa di posizione: Nicola, proprio adesso ho letto la
protesta di Corrado... Digli che la finisca. Vai su YouTube, scrivi nella
ricerca «Corrado Salmè» [N.d.R.:
link] e vedi le buffonerie che fa; ad esempio canta «Anima mia» dei Cugini
di campagna. Guarda e sincerati. {Santina Rallo; 17 aprile 2008}
3.
{Franco Tancredi}
▲
■
Contributo 1:
Caro Nicola, mi meraviglierei se qualche credente si meravigliasse per
questo evento. Infatti credere vuol dire credere che il credente possa fare ciò
che in quel tempo fece il Signore Gesù. È scritto: «Chi crede in me fa ciò che
faccio io e anche di più».
La persona della quali parla è stata risuscitata, non risorta! La differenza è
che il risorto riprende a vivere nello stesso corpo e non vuol dire che sia
stato già salvato. Il «risorto» invece prende il corpo glorioso che passa
attraverso i muri e chiede da mangiare (apparizione del Signore Gesù agli
apostoli). È salvo.
Nel caso di cui parliamo potrebbe essere, dico potrebbe, perché non ci è dato di
conoscere la volontà del Signore, stato risuscitato perché, se come dici non era
pentito, altrimenti sarebbe finito all’inferno. Gli è stato allungato il tempo,
speriamo che riuscirà a salvarsi. Pace a te. {15 aprile 2008}
■
Contributo 2:
Ciao Nicola, avevo già risposto leggendo il tuo invito alla lettura,
precisando che codesto pastore è stato risuscitato e non risorto.
Ho letto ora l’articolo nella sua completezza, ma in verità non trovo nessuna
relazione fra quest’uomo risuscitato da una parte e Lazzaro e il mendicante
dall’altra, a meno che non si voglia dire che trattasi dello stesso Lazzaro
risuscitato dal Signore Gesù.
Non dobbiamo però porci troppe domande su ciò che il Signore Dio fa per il
mondo, perché tutto avviene affinché Lui sia glorificato a nostro vantaggio. Con
altre parole affinché noi venissimo a conoscenza della sua onnipotenza e questa
conoscenza sia un aiuto per farci crescere nella fede.
Comunque mi è impossibile credere che Reinhard [N.d.R. probabilmente intende
Daniel Ekechukwu] abbia portato qualcuno alla conversione perché chi predica ciò
che non vive, parla con la mente e al massimo colpisce la mente altrui. Solo chi
vive la Parola parla con il cuore e colpisce il cuore altrui. Reinhard [N.d.R.
Daniel Ekechukwu] purtroppo appartiene al primo caso!
Parlare nel nome del Signore Dio e non vivere la Parola è «la più grave delle
colpe» perché si è ingannatori!! Chi sa che lui non sia stato rimandato indietro
proprio per questo?
In ogni caso quando scriviamo, quando postiamo o quando parliamo di Sacre
Scritture, dobbiamo chiederci perché lo facciamo e il Signore Dio non mancherà
mai di soffiare la risposta nel nostro cuore.
Ora se stiamo operando per il bene altrui — per amore — siamo nel giusto e il
Padre nostro ce ne darà la ricompensa, ma se stiamo operando per nostra superbia
o vanagloria di questo un giorno dobbiamo rendere conto.
Ho approfittato per parlarti di questo perché mi hai chiesto il mio modestissimo
parere, ma oltretutto perché nel costruire insieme la pace in questo mondo,
dobbiamo camminare nella stessa direzione.
Il Signore Dio ci dia pace, gioia e serenità e ci assista in questa missione.
{15 aprile 2008}
▬
Risposta:
È positivo che Franco voglia attenersi alla Parola di Dio. Essa però
dev’essere citata correttamente, dev’essere analizzata contestualmente e
spiegata in modo rigoroso. Infatti, riguardo alle opere potenti non è
scritto: «Chi crede in me fa ciò che faccio io e anche di più», come se Gesù
parlasse a tutti i credenti di ogni tempo in modo indiscriminato. In realtà
disse agli undici discepoli: «In verità, in verità vi dico che chi crede in
me farà anche egli le opere che faccio io; e ne farà di maggiori, perché io me
ne vo al Padre; e quel che voi chiederete nel mio nome, lo farò; affinché il
Padre sia glorificato nel Figlio» (Gv 14,12). È evidente che Gesù parlava ai
suoi undici discepoli, sfidandoli in vista della sua imminente dipartenza. Egli
legava tutto ciò però all’ubbidienza (v. 15) e all’avvento dello Spirito Santo,
che essi già conoscevano (vv. 16s). Questa parola si avverò nella vita degli
apostoli, poiché specialmente in una certa fase del loro ministero avvennero
eventi sovrannaturali (cfr. Pietro). Avendo affrontato altrove questo aspetto
non mi dilungherò oltre. Ricordo solo che già l’autore dell’epistola agli Ebrei,
guardava a tale tempo straordinario come ormai passato: «La quale [salvezza],
dopo essere stata prima annunciata dal Signore, ci è stata confermata da quelli
che l’avevano udita, mentre Dio stesso
aggiungeva la sua testimonianza alla loro, con dei segni e dei prodigi,
con opere potenti svariate, e con doni dello Spirito Santo distribuiti secondo
la sua volontà» (Eb 2,3s).
Quanto al sofisma che pretende differenziare tra risuscitare e risorgere
(e tra risuscitato e risorto), sarà ben difficile dimostrare tutto ciò con la
grammatica greca del NT e con l’esegesi. Infatti in greco esiste un solo verbo
sia per la risurrezione di chi è poi morto nuovamente sia per la risurrezione
finale (di Gesù e degli uomini). In greco egheirein viene usato per
ambedue e intende «(ri)svegliare», ossia dal sonno eterno
(i morti venivano chiamati eufemisticamente i «dormienti» o «quelli che
dormono»; 1 Cor 15,18; 1 Ts 4,13). L’altro termine è
an-ístasthai
«rialzarsi» (usato anche nel senso di sollevarsi dalla polvere, quindi
risorgere); nella forma fattiva è an-istánai «far rialzare» (usato anche
nel senso di far sollevare dalla polvere, quindi far risorgere e risuscitare).
Da ciò deriva il sostantivo anástasis «rialzamento» (usato anche nel
senso di sollevamento dalla polvere, quindi risurrezione). Tale modo di
esprimersi era dato dal fatto che in tempi remoti i morti erano considerati
«coloro che giacciono (abitano, dormono) nella polvere» (Gb 7,21; 17,16; 20,11;
21,26; 40,13; Sal 22,29; Is 26,29; Dn 12,2).
Risuscitare
significa «richiamare (fare tornare) in vita» (lett. ridestare, ravvivare,
ristabilire); risorgere significa «ritornare in vita» (lett. riapparire,
rialzarsi, risollevarsi, riemergere, rivivere).
Quanto alle
rivelazioni ricevute, esse devono essere misurate con la Parola, e non il
contrario. Non è la prima volta che persone, che hanno avuto esperienze vicine
alla morte, hanno poi annunziato cose chiaramente contrarie alla sacra Scrittura
e che bisogna rifiutare con veemenza. {Nicola Martella}
4.
{Claudio Zappala}
▲
■
Contributo:
Caro Nicola, leggo con interesse i tuoi articoli. Io ho avuto modo di
incontrare il pastore Daniel a Roma, l’ho intervistato e parlato con lui per un
paio d’ore.
Mi leggerò con calma le opinioni espresse e poi scriverò anch’io qualcosa.
Intanto ti mando il
link dove c’è la rassegna stampa degli articoli usciti in
occasione del mio incontro con Daniel.
Tieni presente che:
■ 1) Sono un pastore pentecostale (di terza generazione),
■ 2) Mi sono diplomato all’Istituto Biblico Italiano delle ADI (ora sono un ex
da 14 anni),
■ 3) Sono impegnato con almeno 5 testate giornalistiche con una mia Agenzia di
Stampa.
Quindi il mio
approccio con il protagonista della storia (al di là di quello che si legge e si
dice) è stato «diretto e critico»; e ho anche registrato l’intervista che gli ho
fatto. In altre parole ho avuto con lui un confronto a tutto campo: teologico ed
esperienziale.
Poi, sarebbe interessante sapere chi sono coloro che scrivono di lui e su di
lui; ma al di là di tutto più se ne parla e meglio è, e non necessariamente
bisogna parlarne bene (di Gesù molti hanno parlato male, dicendogli che lui era
un indemoniato, un poco di buono, un figlio di prostituzione ecc.). {15 aprile
2008}
▬
Risposta: Ringrazio Claudio per i toni pacati e cordiali e per la
disponibilità al dialogo. Ciò è un approccio maturo e saggio, se confrontato con
coloro che lanciano infamie gratuite e chiedono di pari tempo di togliere il
loro indirizzo dalla lista.
Per alcune informazioni su
Alexander Seibel, di cui si chiede,
si veda l'inizio dell'articolo «I
miracoli di Reinhard Bonnke 1». Per i lettori di
tedesco (e di inglese) si veda il suo
sito
in internet.
5.
{Matthias Winkler}
▲
■
Contributo 1:
Caro fratello, bisogna a fare molto attenzione di non giudicare un uomo
di Dio che viene usato in un modo tremendo in Africa. Io lo conosco bene e posso
dire che è un uomo molto umile. Lei conosce Reinhard Bonnke? E mai stato in un
culto con lui. Gesù ci ha detto che dobbiamo vedere i frutti. E ci sono milioni
di persone salvate guarite e liberate… {16 aprile 2008}
■
Contributo 2:
Caro Nicola, la cosa con Daniele è successo tanti anni fa. Bonnke non
c’entrava neanche molto. Stava predicando nella chiesa dove è stato risuscitato
Daniele in un’altra stanza. Non devo leggere quest’articolo perche anni fa ho
visto il video. E assolutamente coerente e autentico. Non si po’ inventare
queste cose. E in più ci sono tanti testimoni. Guarda il video e poi fatti
l’opinione. Non ho tempo da perdere. Per me qualcuno deve essere molto cieco
(specialmente un credente) se mette in dubbio i miracoli e segni che succedono
nel potente Nome del nostro Signore Gesù attraverso il ministero di Reinhard
Bonnke. Ho notato che spesso le persone che criticano questi miracoli e segni
sono spinte dall’invidia e dalla gelosia. O spiegami tu perche si radunano più
d’un milione di gente se non c’è la potenza di Dio? {17 aprile 2008}
▬
Risposta:
Spero che Matthias avrà notato che l’articolo non è mio, ma di Alexander
Seibel, che è uno dei massimi esperti in materia, che ben conosce Reinhard
Bonnke in tutti i suoi sviluppi.
Nessun cosiddetto «uomo di Dio» nella Bibbia è stato mai al di sopra di una
verifica, né Mosè, né Gesù stesso, né gli apostoli.
Sembra che la teologia dell’esperienza e del successo siano il metro di misura
per attestare la verità. Di là da Bonnke, ricordo che se si leggono i libri di
Geremia e di Ezechiele, si constaterà che — appena prima della grande catastrofe
storica di Giuda — i falsi profeti si erano alquanto moltiplicati ed avevano
monto seguito e successo. Anche per i tempi della fine vengono annunciate simili
condizioni che porteranno all’apostasia. Da un po’ di tempo a questa parte,
quasi ogni mese viene in Italia un «apostolo», un «profeta», un «guaritore» e
così via e dappertutto ci sono conferenze e congressi con tali persone. Quando
si analizza la dottrina di tali «unti» autonominati, si rimane sempre di nuovo
sorpresi come l’esoterismo possa essere ben confezionato in senso «cristiano».
Sono rimasto meravigliato di espressioni come «non devo leggere quest’articolo»,
«non ho tempo da perdere» e simili. In tal modo è difficile confrontarsi. E poi
si è disposti a credere a ciò che afferma un video prodotto non da uno studioso
neutrale, ma dall’organizzazione stessa di Bonnke! Che cosa ci si aspetta che
sia obiettiva su se stessa e sul suo massimo leader?
Le persone si radunano per tanti motivi e ciò non è di per sé un criterio
di genuinità o di verità. Ci sono tanti capi religiosi che radunano innumerevoli
masse. In Africa è tutto un miscuglio fra animismo e cristianesimo. Non è un
caso che persone come Reinhard Bonnke abbiano lì molto successo.
E poi non è strano che, quando si è a corto di argomenti teologici, si
attribuisce la cecità ad altri!?
6.
{Santina Rallo}
▲
Mi inserisco sul
tema di Bonnke. È da anni che lo conosciamo. Siamo a due passi dalla Germania,
abito infatti tra la dogana tedesca e quella francese; posso andarci a piedi
(bello!) siamo nel cuore dell’Europa, conosciamo tante notizie come questa. Mio
marito e un gruppo di fratelli sono andati a visitarlo in una campagna
evangelistica: non c’è stato nulla d’eccezionale; è venuto a Basilea e non è
successo nulla!
Secondo lui, intorno al 1990, il Signore gli avrebbe detto di fare una raccolta
di denaro in tutte le chiese svizzere. La somma ammontava a 36 milioni franchi
svizzeri (circa 55 miliardi di vecchie lire). Doveva distribuire insieme ai suoi
collaboratori degli opuscoli in tutte le buche di lettere di tutta la Svizzera.
È arrivato in Svizzera un camion d’opuscoli distribuendoli per tutte le case...
Inoltre invitavano la gente a cercare una comunità evangelica nei propri
dintorni dove abitassero per convertirsi. Così fecero una lista in cui compariva
anche il nome della nostra comunità; ci dissero che noi dovevamo
avvisarli riguardo a quante persone sarebbero venute. Vennero un uomo (malato di
mente) con sua mamma molto anziana, con scarso risultato, visto che non si
voleva convertire... In altre chiese ci furono anche altre storie; la cosa non
funzionò. Ora dimmi tu se lo Spirito Santo fa queste cose? Chi gli ha parlato?
Adesso vado sul tema del «morto» vivente. Qui in Svizzera sono ormai anni che
conosciamo questa storia, che ha fatto cadere nel sacco tanta gente. Come
risulta nei passi biblici che tu giustamente hai citato, nessuno può venire a
noi; la Parola non può essere annullata! Certo che no! {15 aprile 2008}
7.
{Domenico Falbo}
▲
■
Contributo 1:
Riguardo a tutti questi pastori
e preti guaritori bisogna essere cauti. Noi in questi anni abbiamo studiato
tanti guaritori come Tardiff, e veramente sembra esserci una segreta manovra
propagandistica. Tu hai trattato anche di Benny Hinn, ecco un
articolo interessante,
tratto dal sito del nostro amico
Giacinto Butindaro, dove troverai altri articoli interessanti. {15
aprile 2008}
Nota redazionale: Si veda a
tale link il filmato delle varie performance contraddittorie di Benny Hinn che
sono state tradotte e circostanziate qui di seguito.
■
Contributo 2:
Benny Hinn (pastore dell’Orlando Christian Center in Orlando, Florida,
anche lui predicatore della prosperità), mentre è in piedi sulla piattaforma con
un uomo di colore davanti a lui, racconta: «Sono stato recentemente in Ghana
dove si sono riunite 500.000 persone e un uomo è stato risuscitato dalla morte
sulla piattaforma. Gente, ciò è un fatto veramente accaduto!». E in un’altra
occasione durante un programma televisivo dice: «Sono stato recentemente in
Ghana, dove stavo predicando una sera, e hanno portato un uomo, e lo hanno messo
sulla piattaforma, e quell’uomo era morto, l’uomo era morto. Era una cosa molto
terrificante. Ho visto il suo corpo sollevato e portato di mano in mano e messo
sulla piattaforma, dietro alle mie spalle quell’uomo si alzò e cominciò a
muoversi». Al che il suo interlocutore dice: «Accipicchia, accipicchia!». Poi
Benny Hinn durante una intervista rilasciata a un giornalista, alla domanda:
«Credi proprio che qualcuno è stato risuscitato dalla morte durante il
programma?» —Benny Hinn risponde: «No, non l’ho visto, in quel caso di cui tu
hai sentito parlare». In un programma su Benny Hinn che ho visto su un DVD, si
vede Hinn che dice con convinzione e sicurezza che il fatto è stato registrato
su videocassetta, e poi uno dei suoi collaboratori intervistato dice che loro
non hanno nessuna videocassetta che attesta la resurrezione di quel morto e dice
che si è trattato di un errore!! Non ci ha forse detto Paolo di bandire la
menzogna e dire la verità gli uni agli altri? Come mai Benny Hinn dunque mente
sapendo di mentire? Perché a lui di fare la volontà di Dio non importa niente!
La menzogna gli serve come il pane, per apparire grande. Il suo motto è:
«Facciamo il male, onde ne venga il bene!». Peggio per lui, porterà la pena
della sua ribellione. {Giacinto Butindaro}
▬
Risposta: Tutto ciò mostra come sia facilmente possibile che
telepredicatori e evangelisti di massa mistifichino la realtà su fatti che sono
successi (o meno) lontano dai salotti televisivi occidentali, dove nessuno ha la
possibilità di verificare i fatti accaduti (o meno) nella lontana Africa. Spesso
la realtà che si vorrebbe eccita così le menti da far creare loro un «ricordo»
che si crede reale, ma che non è mai accaduto o non è accaduto così come si
vorrebbe. Le contraddizioni di Hinn mostrano come i pii desideri possano fare lo
sgambetto alla mente e alla ragione così da creare, narrando sempre di nuovo le
cose, un consenso ingannevole su cose inesistenti.
8.
{Alessandro Nasti}
▲
■
Contributo 1:
Ti dico solo vergognati. Come ti permetti di giudicare una persona che
neanche hai mai visto. Sono le persone come te a rovinare la reputazione dei
cristiani e, se me lo permetti, hai bestemmiato contro lo Spirito Santo. I
miracoli che Dio compie sono reali e la storia passata del pastore a Dio poco
importava, come spero non importa neanche il tuo di passato, altrimenti sei come
il pastore risorto. In ogni caso vergognati!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! {16
aprile 2008}
▬
Risposta 1:
Qui dovrei ripetere quanto detto già in risposta al primo contributo.
Solo invettive gratuite e niente argomenti. Per di più il tutto è condito con la
famosa minaccia della «bestemmia contro lo Spirito Santo», citata sempre a
sproposito, che ho affrontato già altrove. E pensare che debba fare da
parafulmine per l’autore, Alexander Seibel; ma lo faccio volentieri, conoscendo
la serietà della persona. Forse è meglio che giudichino i lettori chi si debba
vergognare!? In ogni modo, Alessandro non ci ha fatto una bella figura, avendo
mandato qui in vacanza il «frutto dello Spirito», oltre che la ragionevole
buona creanza.
Nota redazionale: Per farsi un quadro chi sia il lettore. Egli stesso
scrive in
rete un annuncio con sua foto e suo numero di telefono:
«Salve, mi chiamo Alessandro Nasti, ho 35 anni, mi sono da poco trasferito a
Sassari e cerco con particolare urgenza lavoro. Ho esperienza quindicennale come
controsoffittatore, pittore, decoratore di gesso. Mi adatto a qualsiasi tipo di
lavoro come per es. muratore, vigilante, cameraman, operaio. Ho veramente
urgenza di lavorare. Se corrispondo a
qualche profilo, vi prego di contattarmi: alessandro_nasti@XXX.com» (XXX
nostro). In rete si trova anche il suo
profilo cristiano e affettivo e le sue
affinità elettive (Corrado
Salmè e Julim Barbosa).
■
Contributo 2:
Ok, ti chiedo per favore di cancellarmi
immediatamente dalla lista dei contatti. Poi un consiglio: se l’autore della
bestemmia non sei tu, cerca almeno di non far passare queste scempiaggini,
altrimenti come dice la Bibbia ti rendi colpevole anche tu di quel figlio del
diavolo. E fagli sapere che Gesù lo può salvare, se si pente!!!!!! Dio ti
benedica. {18 aprile 2008}
▬
Risposta 2:
Ti sei caricato di una pesante colpa
verso Dio e verso Alexander Seibel, e temo seriamente per te. Alexander non solo
è salvato per la grazia si Dio, ma è un fedele servitore di Dio, come migliaia
di credenti, che lo conoscono, possono attestarlo. Ma tu chi sei da permetterti
giudizi così pesanti? Forse il tuo lungo curriculum da controsofittatore? Come
puoi dire di conoscere Dio, dicendo cose così odiose di un figlio di Dio, che è
un esempio per me e per tanti altri credenti? (1 Gv 4,20; 5,2). Non mi resta che
dirti come fece Gesù a Pietro: «Tu mi sei di scandalo. Tu non hai il senso
delle cose di Dio, ma delle cose degli uomini» (Mt 16,23); o come disse
l'inviato celeste del Signore: «Ti sgridi l’Eterno» (Zc 3,2; Gd 1,9).
Quando ci si rende colpevoli in tale modo, non si rimane impuniti. La mia
preghiera è che Dio possa essere clemente verso di te, quando ti visiterà.
9.
{Maurizio Bua}
▲
■
Contributo 1:
Stavolta Nicola, hai toppato su Bonnke. Ravvediti. {15 aprile 2008}
■
Contributo 2:
Io ho conosciuto personalmente Bonnke ed è una persona umilissima. È vero
che l'ha scritto un’altro signore ma lo hai pubblicato tu perché ovviamente ci
credi.
Bonnke dovresti conoscerlo personalmente. Non ho mai visto una persona così
consacrata e decisa. Mi ha trasmesso l’amore per l’Africa. {16 aprile 2008}
▬
Risposta:
Ho invitato anche Maurizio a notare che l’articolo non è mio, ma di
Alexander Seibel, uno dei massimi esperti in materia, che ben conosce Bonnke fin
dai suoi inizi. L’ho invitato anche a leggere per intero l’articolo e a mandami
poi le sue impressioni e argomentazioni, rispondendo nel merito e con fatti
concreti. Che delusione! Invece di argomentare in senso teologico ed esegetico,
mi viene anche lui fuori con la «teologia dell’esperienza», con la «filosofia
del bravo ragazzo» e col culto della personalità. Non fu così che Paolo
procedette verso Pietro né a Gerusalemme né ad Antiochia (Gal 2,5s.11ss).
Retrogusto amaro finale: Anche lui come pochi altri che non sopportano il
confronto. È partito dall'appello al ravvedimento e ha terminato con una e-mail
in cui ha chiesto l’eliminazione dei suoi indirizzi dalla lista. È la via più
facile per i seguaci di un’ideologia! Questo è segno di debolezza e non fa molto
onore.
10.
{Alfonso Marchetta}
▲
■
Contributo:
Siccome non sono d’accordo con quello che pensi di Bonnke, desidero non
ricevere più le tue e-mail. Cancellami dalla tua lista, grazie. {17 aprile 2008}
▬
Risposta:
Possibile che tu debba reagire così? Fai così ogni volta che non sei
d’accordo con qualcosa o con qualcuno? E che dovrei fare io, quando ricevo la
pubblicità della tua agenzia di viaggi? Mi sembra un atteggiamento un po’
infantile.
Perché non leggi l’intero articolo e poi rispondi nel merito, se ne sei capace,
riguardo alle cose asserite da Alexander Seibel?
Tolgo il tuo indirizzo. Che cosa dovrò fare io quando mi arriverà la tua
pubblicità? Dovrò continuare a consigliare i tuoi viaggi in Israele?
Nota editoriale:
Alfonso Marchetta è presentato sul sito dell'EDIPI
come
pastore evangelico della Chiesa Elim in Sicilia (Palma di Montechiaro). Come
dire che l'Edipi ha l'agenzia di viaggi per Israele in casa. Egli ha anche la
Direzione Amministrativa della PUBLIELIM, che pubblica i libri di
David Yonggi Cho, notoriamente pieni di esoterismo taoista cristianizzato e di
false profezie mai avverate. L'agenzia
«Marchetta Viaggi» viene
presentata come
«agenzia viaggi evangelica» e
si
presenta come una ditta e organizza
tour biblici in Israele, pubblicizzandoli
ufficialmente in riviste e siti cristiani (cfr.
1 -
2 -
3), anche su quello della propria
chiesa (come dire chiesa e bottega insieme). Di lui si
legge:
«Fondata nel 1980 "con lo scopo di benedire e consolare Israele", l'Ambasciata
Cristiana Internazionale di Gerusalemme ha ora una rappresentanza anche in
Italia, per l'esattezza in Sicilia, condotta dal direttore nazionale, pastore
Alfonso Marchetta, noto tour operator e da anni organizzatore di frequenti
viaggi cultural-spirituali in Israele».
11.
{Filippo Antonio Greco}
▲
■
Contributo:
Ravvediti e prega e chiedi a Dio di donarti lo Spirito Santo. Dio ti
benedica. {19 aprile 2008}
▬
Risposta:
Caro Filippo Antonio, shalom. Grazie dell'invito al ravvedimento (ma di
che cosa?), ma la mia conversione è avvenuta già molti decenni fa, quando avevo
appena 12 anni. Già allora il Signore mi ha fatto dono del suo Spirito Santo,
col quale mi ha rigenerato e suggellato. Egli si è manifestato anche
potentemente nella mia vita, elargendomi numerosi carismi e rendendomi capace di
compiere le opere che il Signore aveva innanzi in mente di realizzare mediante
la mia vita. Se hai dubbi, vieni e vedi. Spero che si possa dire altrettanto di
te.
In ogni modo è malacreanza e colpevole sparare a zero su qualcuno senza essersi
prima informato in modo adeguato. [Per
aiutarti vedi: ►
Editore - gestore] In fine ti faccio notare che
l'articolo non è mio, ma di Alexander Seibel, uno stimatissimo fratello tedesco,
che è un esperto in questo campo, che ha scritto diversi libri su tale tema e
che conosce Bonnke fin dai suoi esordi.
Giudichino quindi i lettori chi abbia maggiore bisogno di ravvedersi.
Coloro che manco si presentano e subito si permettono tali giudizi perentori,
oltretutto senza essersi adeguatamente informati sulle persone, dovrebbero
ravvedersi almeno... della propria maleducazione. Shalom... Nicola Martella
12.
{Angela Palmieri-Multari}
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■
Contributo:
Carissimo Nicola, ho letto tutti i contributi sul tema e sono
rimasta molto meravigliata di come credenti, che conoscono la Parola di Dio,
inveiscano contro di te per delle considerazioni che hai fatto, che
personalmente considero giustissime. Sappiamo benissimo come anche il nemico sia
capace di fare opere potenti, sensazionali per stupire e non per glorificare
Dio, anzi, il contrario!
Dobbiamo vedere i nostri cari defunti tornare in vita per credere in un Dio
santo e onnipotente che può risuscitare i morti? Perché abbiamo necessariamente
bisogno di segni tangibili? L’opera dello Spirito Santo che è in noi non è
sufficiente? Siamo così increduli? E se durante i giorni della vita che Dio ci
concede di vivere sulla terra prendiamo le distanze dal sacrificio di Cristo
come personale Salvatore e Signore, che speranza abbiamo d’avere altre
opportunità per riconciliarci con Dio? Se disprezziamo quel sangue che è stato
sparso per la remissione dei nostri peccati, perché il Signore dovrebbe
concederci altre opportunità per essere salvati? Dobbiamo forse accertarci.,
morendo e poi tornando in vita, che quanto rivelato dai profeti e dagli apostoli
sia vero? Quando nasciamo siamo già dei condannati al fuoco eterno e se non ci
ravvediamo durante l’arco della nostra esistenza, rimarremo nella condanna più
che meritata.
Purtroppo satana si traveste spesso da angelo di luce con apparizioni,
guarigioni, e via dicendo, per tentare di sviare persino i credenti...Non
lasciamoci ingannare da falsi profeti, ma rimaniamo fedeli alla Parola e
chiediamo al Signore di darci la saggezza che viene dall’alto per non cadere
nelle trappole del nemico.
Ricordiamoci che i veri adoratori sono coloro che adorano Dio in spirito e
verità. {20 aprile 2008}
▬
Risposta:
Grazie delle tue parole, che mi trovano completamente d'accordo.
Dopo tale lungo percorso spesso simile a un «deserto cadaverico» pieno di tante
accuse e illazioni gratuite, il tuo contributo è stato per me come una «oasi di
vita». Dio te ne renda merito.
Nota editoriale finale: La
morale della favola è la seguente. Dai contributi arrivati da parte di
carismatici militanti, prendo atto che certi carismatici non vogliono essere
svegliati dalla loro estasi né sono capaci di pensare in modo obiettivo sui
fenomeni religiosi che li coinvolgono. Chi li disturba è per loro un peccatore,
forse un indemoniato o probabilmente uno che ha bestemmiato contro lo Spirito
Santo. Chiaramente con un tale infantilismo teologico non si può discutere
seriamente. Nessuno di loro ha portato un solo serio argomento. È una
testimonianza di povertà intellettuale e di scarsa preparazione teologica.
Con le ideologie religiose è come
col tifo per una squadra calcistica: gli argomenti razionali non servono ormai
più, anzi irritano soltanto, scaldano gli animi e fanno diventare aggressivi. È
sempre una sconfitta morale quando la «fede biblica», privata di argomenti
teologici ed esegetici, diventa una mera «teologia dell'esperienza», spesso
madre del fanatismo religioso, incapace di pensare ed esercitare autocritica.
{Nicola Martella} |
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{Nicola Martella} (T)
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/T1-R_Bonnke_morvivo_Car.htm
17-04-2008; Aggiornamento:
02-07-2010
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